Autore: Federico giuliani

  • Cassano Stramaccioni: la fine di un idillio?Video

    Cassano Stramaccioni: la fine di un idillio?Video

    Antonio Cassano è quasi sempre stato una testa un po’ calda. Con il passare del tempo, per fortuna sua, delle squadre in cui ha militato, e per tutti gli amanti del calcio, questi tipi di atteggiamenti si sono placati. Del tutto? A dire il vero no. Anche ai tempi del Milan, si parla di circa due stagioni fa, Cassano aveva fatto parlare di sè per dei diverbi avuti con diversi giornalisti rei di aver violato la sua vita privata. Ovviamente niente a che vedere con le sceneggiate stile Milan-Roma, finale di coppa Italia della stagione 2002\2003, in cui il barese, in quel periodo in forza ai giallorossi, dopo essere stato espulso dall’arbitro ha rivolto a quest’ultimo non solo offese ma anche il gesto delle corna. Come scordarsi poi dei vari litigi avvenuti a Madrid quando sulla panchina delle Merengues sedeva Fabio Capello? Epica, quasi comica, l’imitazione dell’allenatore italiano. Un altro episodio recente, questa volta con la maglia della Samp, avvenne per via di una squalifica: Cassano, poichè squalificato per la prossima partita, gettò la maglia in faccia all’arbitro prima di dirne di tutti i colori. Questo breve riepilogo, formato solo da alcuni dei tanti episodi della carriera di Antonio Cassano, è stato fatto per far presente che il giocatore non è nuovo a situazioni simili a quella che stiamo per descrivere.

    Antonio Cassano | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Antonio Cassano | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SOSTITUZIONE – Inter-Pescara, 12 gennaio, stadio San Siro. Match valevole per la prima giornata del girone di ritorno. E’ il minuto 23 del secondo tempo quando Antonio Cassano viene sostituito dall’allenatore nerazzurro Andrea Stramaccioni. Al posto del barese è pronto ad entrare in campo Tommaso Rocchi, fra l’altro esordio con la maglia dell’Inter. Al momento del cambio, Cassano, si è rivolto verso la panchina dicendo : “Ma io?” con tutta l’incredulità di chi non vuol sentire ragioni di uscire dal terreno di gioco. Durante la sostituzione, poi, lo stesso Cassano ha borbottato frasi incomprensibili prima di dirigersi direttamente verso gli spogliatoio del Meazza. Il giorno dopo la partita, i media sono impazziti nel cercare di dare una spiegazione all’accaduto: dopo la fine del rapporto idilliaco fra il Milan e Cassano, che sia già esaurito l’entusiasmo del barese con la maglia nerazzurra. In molti giuravano di sì. Ma è veramente mal di pancia quello di Cassano?

    MINIMIZZARE – Nel post partita, Andrea Stramaccioni ha parlato dell’episodio appena descritto. Queste le sue parole: “Cassano ha avuto una reazione dopo la sostituzione, ma credo che sia normale perché eravamo in un momento in cui stavamo costruendo tanto, ripartivamo, lui aveva avuto diverse occasioni. Questo dimostra anche quanto lui sia attaccato all’Inter. E’ normale che un giocatore come Cassano voglia sempre stare in campo e dare il suo contributo. Non c’è nulla da chiarire. Lui giustamente voleva stare più minuti in campo, io faccio l’allenatore e faccio le mie scelte“. Dunque nulla da chiarire fra il tecnico romano e Cassano ma la sensazione è che episodi simili non debbano più accadere per poter avere la certezza che non esistano mal di pancia da parte di nessuno. Sicuramente il malumore di Cassano è frutto delle ultime prestazioni del barese. Ricordiamo che l’ex rossonero non segna da fine ottobre e che l’Inter ha attraversato un brutto calo di forma nell’ultimo periodo interrotto solo con la vittoria interna contro il Pescara.

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  • Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Ibrahimovic al veleno su Messi e Cristiano Ronaldo

    Zlatan Ibrahimovic o si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo. Sia per il suo modo di giocare molto egocentrico sia per l’atteggiamento mostrato in campo e fuori. Dal famigerato amore per il Dio denaro che gli è valso da più parti il soprannome di “mercenario”, al voler lottare per essere il numero uno. Nessuno sopra Ibra, solo il cielo. Questa è più o meno la visione dello svedese, come descritta dai media. In campo, e lo si può vedere con i propri occhi, Ibrahimovic è un giocatore determinante per ogni squadra: il Milan era tornato a grandissimi livelli proprio grazie all’ex nerazzurro e con l’assenza dello Svedesone, le magagne sono venute fuori tutte in una volta. Passiamo ad analizzare le frasi recenti di Zlatan Ibrahimovic nei confronti di due colleghi: Messi e Cristiano Ronaldo, non certo due giocatori qualunque.

    MESSI Leo Messi è da tutti considerato il più grande giocatore di calcio di ogni epoca: vittorie su vittorie, sia premi singoli che di squadra, gol su gol e record che vengono frantumati ogni giorno che passa. Ibrahimovic forse non eguaglierà mai Messi in quanto a premi vinti: in particolare lo svedese è orfano del Pallone d’Oro e della Champions League, due riconoscimenti che sono mancati ad Ibra per essere considerato da tutti davvero il migliore. Non che Ibrahimovic non sia forte, sia chiaro, soltanto che all’ex rossonero manca una certa legittimità che, i premi appena citati, gli avrebbero potuto garantire. La Pulce argentina è appena reduce dal quarto Pallone d’Oro consecutivo e Ibra ha voluto dire la sua opinione a riguardo. Come riportato da Corriere.it, queste le parole dello svedese: “Continua a vincere Palloni d’Oro, ma non riesce a prendere del cioccolato da una macchinetta senza prima salire su una scala”.
    Ironia o volontà di schernire l’avversario? Conoscendo Ibra, è più facile che questa possa essere una dichiarazione al veleno, per pungere Messi sul campo della stazza fisica.

    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images
    Ibrahimovic colpo dello scorpione durante Brest-Psg | ©KENZO TRIBOUILLARD/AFP/Getty Images

    RONALDO – Non va meglio nemmeno a Cristiano Ronaldo, asso del Real Madrid. Il portoghese è stato così definito da Ibra in un’intervista rilasciata al quotidiano portoghese O Jogo: “Ha sempre un posto in prima fila. Ma è uno spettatore privilegiato dato che assiste a queste premiazioni sempre in prima fila…“. Il senso sembra essere più chiaro: Ronaldo, ancora una volta ha dovuto assistere ad una premiazione importante dalla prima fila perchè non è stato lui a ricevere il premio. Sempre in lizza per una possibile vittoria finale ma sempre superato, e in questo caso ancora una volta, da Leo Messi. Ibra al veleno per tutti. Recentemente però, il portavoce del Paris Saint-Germain, Guarin, ha smentito il tutto così come lo stesso Ibrahimovic che, riferito a Messi, ha dichiarato: “Come avrei fatto a dire quelle cose su Messi visto che io stesso ho votato per lui?“. La rivalità fra Ibra e Messi era cosa nota: anche ai tempi del Barcellona, quando i due erano compagni di club, molte le voci sulle presunte scintille fra i due. Non tanto da parte di Messi ma da parte di Ibra.

  • Sampdoria-Milan, le formazioni: Allegri lancia Niang

    Sampdoria-Milan, le formazioni: Allegri lancia Niang

    Il prossimo avversario del Milan si chiama Sampdoria. Nulla da dire, una buona squadra come tante nella nostra Serie A che oscilla a metà classifica. Questa descrizione si poteva dare prima della super vittoria ottenuta dai blucerchiati contro la Juventus a Torino. Soltanto l’Inter quest’anno era riuscita nell’impresa di violare il fortino bianconero: ai nerazzurri si sono ora aggiunti i ragazzi di Delio Rossi. Il protagonista assoluto di quella sfida, terminata 2-1 per la Samp, porta il nome di Mauro Icardi, giovane argentino proveniente dal Barcellona che con una doppietta si è fatto conoscere in tutta Europa. Il Milan, invecem viene dall’eliminazione in Tim Cup subita contro la Juventus. I rossoneri in settimana sono stati battuti dai bianconeri per 2-1 dopo i tempi regolamentari.

    Niang possibile titolare
    Niang possibile titolare contro la Samp | ©Getty Images
    L’uscita prematura dalla competizione potrà influire sulla testa dei giocatori così come si faranno sentire i 120 minuti disputati ad altissimo livello allo Juventus Stadium. Insomma i presupposti perchè quella di stasera diventi una bella sfida ci sono tutti.

    SAMPDORIA – Delio Rossi non ha molti dubbi di formazione. La Sampdoria giocherà con un 3-5-2 formato da Romero in porta, linea difensiva con Gastaldello e Costa con Palombo a sostituire lo squalificato Berardi. A centrocampo spazio a Poli, Obiang, Krstisic, De Silvestri ed Estigarribia. In attacco ci sarà il tandem formato dalla coppia Icardi-Eder.

    Milan – Le novità più importanti per quanto riguarda le formazioni dovrebbero provenire dallo spogliatoio del Milan. Secondo Gazzetta.it i rossoneri scenderanno in campo con questa formazione. In porta Abbiati, in difesa Abate, Mexes, Zapata e De Sciglio. In mezzo al campo saranno tre i giocatori scelti da Max Allegri: Montolivo, Ambrosini e Boateng. In attacco, insieme a Bojan ed El Shaarawy, dovrebbe partire titolare il giovane Niang. Da sottolineare che il tridente offensivo del Milan è giovanissimo: 60 anni in tre. Nelle ultime tre partite di campionato i rossoneri hanno perso soltanto contro la Roma per 4-2: l’ultima sfida vede la vittoria del Milan ai danni del Siena per 2-1.

    Formazioni Sampdoria-Milan
    SAMPDORIA (3-5-2):
    Romero; Gastaldello, Palombo, Costa; De Silvestri, Obiang, Poli, Kristicic, Estigarribia; Eder, Icardi. A disp.: Berni, Da Costa, Castellini, Mustafi, Poulsen, Munari, Rossini, Tissone, Savic, Renan, Soriano, Juan Antonio. All.: Rossi.

    MILAN (4-3-3): Abbiati; Abate, Mexes, Zapata, De Sciglio; Flamini, Montolivo, Nocerino; Boateng, Niang, El Shaarawy. A disp.: Amelia, Gabriel, Acerbi, Antonini, Strasser, Ambrosini, Emanuelson, Bojan, Traorè, Robinho. All.: Allegri.

    ARBITRO: Marco Guida di Torre Annunziata.

  • Andrea Stramaccioni: “Periodo difficile ma siamo una grande squadra”

    Andrea Stramaccioni: “Periodo difficile ma siamo una grande squadra”

    Andrea Stramaccioni ha parlato nella vigilia della sfida che vedrà impegnate questa sera allo stadio San Siro di Milano, Inter-Pescara. I nerazzurri arrivano da un periodo nero, soltanto un punto nelle ultime tre gare: inizia il girone di ritorno e quindi il tecnico romano vuole ricominciare facendo bene. All’andata, il Pescara fu strapazzato per 3-0 ma quella di questa sera sarà una partita molto difficile. Gli abruzzesi vengono da una importante quanto insperata vittoria contro la Fiorentina al Franchi di Firenze per 2-0 e l’autostima è giustamente a mille.  Analizziamo nel dettaglio le parole di Stramaccioni.

    INFERMIERIA – Come riportato da Interlive.it, queste le parole di Stramaccioni riguardo i giocatori infortunati e quelli sulla via del recupero, già impiegati contro il Pescara: “Siamo vicini a recuperare tanti giocatori che non erano a disposizione: da Mudingayi a Coutinho passando per Obi. Ovviamente non sono tutti pronti per giocare, ma è importante averli recuperati. Gli infortuni sono una variabile imprevedibile”. Questa sera dovrebbe comunque giocare dal primo minuto Diego Milito, di nuovo titolare dopo l’esclusione di Udine. Nagatomo invece non é ancora pronto per il rientro mentre la presenza di Gargano sará in forse fino a poco prima del match. L’ex Napoli non ha ancora recuperato al 100% dal problemino fisico che aveva avuto nei giorni scorsi. L’Inter dovrá stare molto attenta perché come ha giustamente sottolineato Stramaccioni, non si vince per caso contro la Fiorentina: partita ostica per i nerazzurri.

    Andrea Stramaccioni | © TIZIANA FABI / Getty Images
    Andrea Stramaccioni | © TIZIANA FABI / Getty Images
    GRANDE SQUADRA – Stramaccioni ha poi parlato dell’Inter, definendola una grande squadra che sta attraversando un momento “no”. “Siamo partiti in maniera non positiva, con difficiltà tattiche: dalla quinta giornata in poi abbiamo trovato un’identità con la difesa a tre e, con la rosa al completo, abbiamo fatto un grande filotto tra Italia ed Europa. Sono convinto che siamo una grande squadra che attraversa un periodo difficile e non una squadra normale che ha avuto un periodo positivo, anche se questo lo dirà il campo”.

    Il tecnico nerazzurro é poi passato a ricordare gli obbiettivi annuali dell’Inter. Lo scudetto é ovviamente proibitivo ma non l’ingresso in Champions League, voluto piú che mai da tutto l’ambiente Inter dopo un anno di esclusione. Riguardo il girone d’andata c’é un po’ di amaro in bocca perché ricordiamo che i nerazzurri erano arrivati anche ad un punto dalla Juventus e adesso si ritrovano non lontanissimi ma comunque con un margine di distacco considerevole. Si poteva senz’altro fare di piú. Stramaccioni non é comunque soddisfatto di aver concluso il girone di andata con 35 punti. Complice la sfortuna, gli infortuni e gli errori arbitrali, i nerazzurri hanno raccolto meno di quanto coltivato e questo non va giú a Stramaccioni. L’Inter ha comunque un progetto ben preciso: costruire una squadra di giovani talenti attorno a quattro o cinque punti fermi, ricchi di esperienza. Sicuramente i giocatori a cui si riferisce Stramaccioni sono Javier Zanetti, Cambiasso, Samuel, Milito e chi rientrerá in determinati standard valutativi della societá. Riguardo i giovani ci sono molti nomi in entrata sia per quanto riguarda il mercato invernale sia per quello estivo. Qualcosa si dovrá muovere se la societá vorrá mantenere fede al progetto.

  • Mauro Icardi: rinnovo sfumato con la Sampdoria. Addio a giugno?

    Mauro Icardi: rinnovo sfumato con la Sampdoria. Addio a giugno?

    Mario Icardi ormai é diventato abbastanza famoso da essere al centro di numerose trattative di mercato correlate a smentite e conferme: classica posizione di tutti quei giocatori voluti dai migliori club d’Europa. Piú o meno é quanto succede in questo calciomercato invernale a Icardi, giovanissimo attaccante della Sampdoria, uomo del momento grazie alla doppietta siglata alla Juventus che ha permesso ai suoi di vincere a Torino. Lo Juventus Stadium era stato violato, prima della Samp, soltanto dall’Inter e la stessa Juventus aveva perso soltanto con Napoli e Milan. A queste grandi squadre si é ora aggiunta la Sampdoria grazie all’ex attaccante del Barcellona. Due gol a Gigi Buffon, mito di Icardi. Se la prima rete é stata condizionata da una papera abbastanza colossale del portiere bianconero, non si puó dire lo stesso della seconda marcatura. Precisione e potenza nel tiro dell’attaccante blucerchiato che sta vivendo un sogno ad occhi aperti.

    INCEDIBILE… – Dopo l’ottima prestazione fatta con i campioni d’Italia, Icardi é finito nel mirino di molte squadre Europee. La Sampdoria ha subito voluto mettere in chiaro le cose dichiarando a piú riprese lo stesso Icardi come giocatore incedibile. Lo stesso Garrone ha dichiarato, come riportato da IlSussidiario.net, l’incedibilitá di Icardi. E pensare che prima dell’arrivo di Delio Rossi sulla panchina blucerchiata il baby argentino era quasi pronto a dire addio a Genova nel mercato invernale. Dopo la prova allo Juventus Stadium sono arrivati anche i complimenti del quattro volte Pallone d’Oro Leo Messi. Come non blindare un giocatore che viene elogiato dalla Pulce? Ecco dunque che Icardi é diventato uno dei giocatori piú rappresentativi di questa Sampdoria.

    Mauro Icardi | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Mauro Icardi | © Valerio Pennicino/Getty Images

    …ANZI NO – Il procuratore di Mauro Icardi, Abian Morano, intanto promette il suo assistito a destra e a sinistra. Questo avveniva con Ciro Ferrara sulla panchina della Sampdoria e non con Delio Rossi che anzi tiene molto alla presenza dell’Argentino e si auspica di poter tenere entrambe le due punte blucerchiate. Su Icardi c’erano voci molto insistenti di un possibile interessamento della Roma. Sabatini sarebbe pronto ad acquistare l’argentino a giugno per formare un super attacco con Totti e compagnia bella. L’etá di Icardi é quella giusta e quindi questo rende ancora piú appetibile la cosa. Intanto l’attaccante doriano non ha ancora trovato l’accordo per il rinnovo con la Sampdoria: i blucerchiati hanno offerto al giocatore uno stipendio di 400 mila euro rifiutati da Icardi. Se l’attaccante dovesse lasciare Genova ci sono due condizioni da tener ben presenti. Punto primo: Icardi lascerebbe Genova soltanto a giugno e non in questa finestra di mercato invernale. Punto numero due: la Roma, se dovessero esserci occasioni, sarebbe una delle pretendenti piú serie per l’acquisto definitivo del giovane argentino elogiato anche da Messi. Un altro pericolo concreto è quello riguardante le altre pretendenti per Icardi. Fra queste ci sarebbe anche il Monaco di Ranieri che sarebbe disposto a mettere sul piatto una cifra di 5 milioni di euro per potersi accaparrare la giovane punta. La Sampdoria, se vuol trattenere Icardi deve sbrigarsi al piú presto o l’addio sará quasi certo.

  • Album Calciatori Panini c’è pure la Primavera

    Album Calciatori Panini c’è pure la Primavera

    Come ogni anno torna l’album di figurine più amato dagli appassionati di calcio. La  serie Calciatori, inaugurata nel lontano 1960 dai fratelli Panini, torna con la cinquantaduesima edizione in tutte le edicole d’Italia con più di 700 figurine rappresentanti i giocatori delle maggiori squadre italiane. Attenzione bene perchè dall’edizione 2013 si cambia. Non ci saranno più soltanto le facce dei calciatori dei tornei che vanno dalla Serie A alla Serie D, ma anche quelle dei militanti nel campionato Primavera. Come sempre poi spazio anche alla Serie A femminile. Scopriamo meglio cosa ci aspetta con il nuovo album di figurine.

    L’OPERA – Come si presenta il nuovo album di figurine Calciatori Panini? Intanto nelle prime pagine ci sarà una sezione dedicata ai simboli della Serie A, con 7 figurine riguardanti loghi, trofei e palloni della massima serie. Poi ogni squadra della massima serie avrà 20 giocatori, l’allenatore, la squadra schierata in figurina “doppia” con i trofei vinti, e lo scudetto in versione metallizzata. Per la Serie B, le figurine per ogni squadra saranno invece ridotte a 18, con squadra schierata e scudetto. Per la Prima e Seconda divisione le cose cambiano: saranno presenti solo le squadre schierate e gli scudetti con il pallone utilizzato nelle rispettive categorie. Sezione molto interessante è quella denominata “Il calcio che cambia”, che ripercorre con 12 figurine le maggiori invenzioni e novità sul regolamento riguardanti il calcio.  Antonio Allegra, Direttore Mercato Italia della Panini, ha dichiarato come riportato da Agi.it le seguenti parole: “Questa nuova collezione rappresenta per noi un punto di partenza, nonostante la sua storia oltre cinquantennale. Per la prima volta, tutti gli enti legati al mondo del calcio italiano sanciscono l’ufficialita’ della raccolta e la ricchezza del prodotto e le iniziative ad esso collegate ne sono la testimonianza”. La collezione, disponibile presso tutte le edicole, vede i seguenti prezzi: bustine ( di sei figurine ciascuna) al costo di 0.70 euro e album al costo di 2.50. Sarà presente anche uno special pack con album e 36 figurine al prezzo di 3.50 euro.

    PRIMAVERA – Non era mai successo nelle edizioni precedenti. Dall’edizione 2012-2013, l’album di figurine Calciatori Panini darà spazio ai giocatori delle 42 squadre del campionato Primavera Tim. Questo per dare maggiore risalto ai giovani, spesso e volentieri trascurati nel passato. Riguardo a questa scelta, sempre Antonio Allegra ha dichiarato, come riporta il sito Repubblica.it: “Ci siamo voluti adeguare al campionato, che sta lanciando tanti giovani talenti. Non potevamo fare diversamente. E’ un anno particolare. Finora sono state stampate 25 miliardi di figurine di calciatori. Diamo un segnale di continuità nel tempo, di tradizione ma al contempo di innovazione: quest’anno in copertina, oltre al simbolo storico della rovesciata di Parola, abbiamo inserito i simboli di tutte le associazioni calcistiche. Su ogni figurina troverete sempre più informazioni. Sarà praticamente una carta d’identità. Tra le novità spazio ai Presidenti, con una scheda dedicata, e il focus su un giovane: è un anno di cambiamento, le squadre si stanno rinnovando dando ampio spazio alla linea verde. Diamo spazio anche alla tifoseria, al tifo pro, quello positivo“. Alla presentazione ufficiale era presente anche Damiano Tommasi, presidente dell’Aic, che ha voluto dire la sua a riguardo: “Fa molto piacere vedere che la copertina esalta i calciatori. Abbiamo pertanto una grande responsabilità: le figurine Panini hanno un valore sociale, sono trasversali“.

  • Mario Balotelli al Napoli, realtà o fantamercato?

    Mario Balotelli al Napoli, realtà o fantamercato?

    Silvio Berlusconi ha definito Mario Balotelli una “mela marcia”, chiudendo forse per sempre, o almeno per adesso, l’arrivo del giocatore del Manchester City al Milan. Il talento di Supermario non si discute ma qualche suo comportamento, diciamo così, un po’ fuori giri, non piace al Patron rossonero che vuole tutt’altro tipo di giocatori per mantenere sobria l’immagine del suo club. Chi invece lancia frecciatine d’amore a Balotelli, è il Napoli sia con il presidente De Laurentiis sia con l’allenatore Walter Mazzarri. Cosa c’è di vero in questa possibile trattavia? E soprattutto è veramente possibile il trasferimento di Mario Balotelli dal City al Napoli? Cerchiamo di fare chiarezza.

    SUGGESTIONE – Intanto partiamo con quanto dichiarato dal giornalista Massimo Ugolini alla trasmissione Speciale Calciomercato in onda su Sky Sport. Come riporta Tuttonapoli.net, queste le parole del giornalista: “SuperMario in azzurro potrebbe essere più di una suggestione, un colpo per l’estate che riunirebbe anche De Laurentiis e Mazzarri. Balotelli ha sempre ribadito l’amore per la città, dove tra l’altro è nata anche sua figlia. L’acquisto di Balotelli sarebbe la certezza per far restare Cavani e Mazzarri a Napoli, un vero e proprio atto d’amore per la squadra e una dimostrazione di voler vincere con il Napoli”. Sicuramente l’arrivo di Balotelli potrebbe convincere Cavani a restare al Napoli e questo sarebbe l’inizio di un progetto molto ambizioso in casa azzurra. Una coppia offensiva come questa, di primo livello, diventerebbe di diritto una delle più forti d’Europa.

    Mario Balotelli
    Mario Balotelli al Napoli? © Richard Heathcote/Getty Images

    REALTA’ – E’ bello sognare e pensare alla coppia dei sogni Balotelli-Cavani ma cosa c’è di vero nella trattativa? Intanto è accertato il benvenuto di Mazzarri che con le seguenti dichiarazioni ha fatto capire di essere entusiasta di poter allenare un giocatore come Balotelli. Queste le sue parole: “Non lo conosco direttamente. Ci ho parlato una volta, un paio di anni fa, lo incontrai in un albergo di Sorrento. A me ha fatto una buona impressione, però solo chi lo allena sa quali eventuali problemi può creare. Un po’ di esperienza ce l’ho e un talento del genere sarebbe stimolante per me da allenare, ma poi non so come potrebbe andare a finire“. Consideriamo poi le parole di Aurelio De Laurentiis a riguardo: “Il mio sogno? Balotelli accanto a Cavani nel nostro attacco”.

    Mettiamo ordine: Balotelli e il City hanno un rapporto ormai molto difficile. Da questo punto di vista, un suo addio potrebbe essere plausibile. Quello che resta più complicato è la cifra: gli sceicchi l’hanno già ribadito con la trattiva che vedeva coinvolto il Milan, non hanno intenzione di svendere i propri giocatori. Ragion per cui la cifra del possibile arrivo di Balotelli sarebbe abbastanza consistente. Resta da vedere la volontà del club partenopeo. Vorrà il Napoli fare un investimento così caro, visto e conoscendo il carattere del giocatore? Di cifre ufficiali non se ne parla ma portare Supermario a Napoli comporta una bella somma di denaro. Infine riportiamo quanto detto dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio da Tuttomercatoweb.com: “SuperMario gradirebbe la destinazione azzurra, ogni volta che è stato in città è sempre stato accolto con entusiasmo. Le dichiarazioni di Mazzarri? Dicendo che gli piacerebbe allenarlo, il tecnico azzurro si è tradito: ha aperto alla possibile permanenza sulla panchina del Napoli“. Per adesso Mario Balotelli resta una suggestione, un sogno che potrebbe trasformarsi in realtà con un ingente sforzo economico del Napoli.

  • Razzismo nel Calcio le nuove regole sulla sospensione dei match

    Razzismo nel Calcio le nuove regole sulla sospensione dei match

    Sono passati ormai alcuni giorni, ma l’episodio è ancora fresco nella memoria di molti sportivi: durante una normalissima amichevole, nemmeno fra due tifoserie colme di tensione fra loro, una parte del pubblico presente allo stadio ha dato il peggio di sè e si è tornati a parlare del razzismo nel calcio. Pro Patria e Milan stavano giocando da pochi minuti quando Boateng, esasperato dai cori razzisti provenienti dagli spali, ha scagliato il pallone in tribuna prima di abbandonare il terreno di gioco seguito da tutti i suoi compagni. Il giorno successivo all’accaduto, il gesto del rossonero ha spaccato a metà l’opinione pubblica: giusto abbandonare il match per via della gravità degli insulti o sbagliato perchè comunque Boateng è un professionista e come tale deve comportarsi continuando a svolgere il suo lavoro? Argomento molto delicato da affrontare e sul quale è intervenuto  L’osservatorio sulle manifestazioni sportive che ha elaborato norme più rigide  riguardo la sospensione di una partita di calcio in accordo con la Figc.

    Milan contro il razzismo | © Paolo Bruno/Getty Images
    Milan contro il razzismo | © Paolo Bruno/Getty Images

    NUOVE NORME – Ecco alcuni stralci del testo della nuova normativa da attuare nei casi di razzismo. “In presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismo, l’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il “quarto uomo”, il Dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara” – si legge nella parte iniziale delle nuove linee individuate a seguito dell’incontro tra il Capo della Polizia Antonio Manganelli ed i vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio.  In pratica cosa vuol dire? Semplicemente che l’arbitro non è più in grado di sospendere il match. Infatti lo stesso direttore di gara provvederà, anche dopo aver accolto una segnalazione, ad informare il Dirigente del servizio di ordine pubblico che potrà decidere di sospendere momentaneamente la sfida, avvisando lo speaker dello stadio di lanciare vari comunicati di ammonimento, o non farla iniziare proprio.

    PREVENZIONE – Intanto fra la Polizia e gli stewart presenti nei vari stadi, saranno svolte esercitazioni per prepararsi ad eventuali episodi e verranno organizzate “periodiche esercitazioni finalizzate a testare il flusso delle informazioni, l’efficacia dei piani di emergenza, nonché la conoscenza delle procedure da parte degli steward e degli operatori delle Forze di polizia”.  Verranno inoltre portate avanti ulteriori campagne informative per sensibilizzare sul tema della lotta al razzismo e i responsabili dei cori o dei gesti razzisti verranno puniti con il Daspo. L’Osservatorio ha inoltre sottolineato come certi episodi rimangano comunque  collegati a certi gruppi ben ristretti: “Nell’adottare tale provvedimento l’Osservatorio ha anche evidenziato come la stagione calcistica corrente sia caratterizzata da una ulteriore flessione degli episodi di violenza, e che anche le manifestazioni di razzismo e intolleranza, da contrastare comunque con forza, assumono carattere episodico e sono sempre riferibili a ristretti gruppi, individuabili prevalentemente tra alcune tifoserie” – si legge nella parte conclusiva della determinazione approvata all’unanimità.

  • Milan, idea Gaston Ramirez. Occhi puntati su Nainggolan

    Milan, idea Gaston Ramirez. Occhi puntati su Nainggolan

    Il Milan dei giovani. É questo il ritornello che rimbalza dalla sede rossonera di via Turati quando si parla di calciomercato. Secondo quanto riportato da Berlusconi, la linea della societá milanese é una soltanto e cioé quella di puntare su giovani talenti. Quindi no secco ai vari Drogba e Balotelli, troppo cari per le soglie del calcio italiano ormai allo stremo delle forze. Per risalire, la ricetta vincente é quella di puntare sui giovani, proprio come vuol fare il Milan. Intanto il Diavolo é felice di coccolarsi un possibile top-player del futuro fatto in casa, Mattia De Sciglio. Il giovane terzino é entrato sempre di piú nelle simpatie di Allegri tanto da aver “rubato” il posto ad Ignazio Abate, pensieroso riguardo il suo futuro. Un altro golden boy del Milan, parlando di giovani, é Stephan El Shaarawy. L’attaccante italiano ha giá segnato qualcosa come 14 reti in campionato e attualmente é secondo nella classifica dei marcatori della serie a, preceduto solo da Cavani. Comunque sia, il Milan vuol tornare di diritto ad essere una delle squadre piú forti d’Europa ma per farlo servono altri innesti mirati per puntellare la difesa, il centrocampo e possibilmente anche la porta. Abbiati e Amelia non sono piú dei ragazzini. Vediamo quale potrebbe essere la strategia del Milan nel mercato invernale e in quello estivo.

    Gaston Ramirez
    Gaston Ramirez il nome nuovo per il Milan | ©Getty Images
    IDEA RAMIREZ – Il nome nuovo nelle ultime ore é quello di Gaston Ramirez, ex centrocampista del Bologna attualmente in forza al Southampton. L’uruguaiano non ha fatto molto bene in Premier e vorrebbe tornare in Italia. L’unico problema sembra essere il passaporto in quanto Ramirez non possiede ancora quello comunitario.  Il Milan proverá ad ingaggiare il giocatore giá in questo mercato invernale ma se dovessero esserci delle complicazioni, i rossoneri ci riproveranno a giugno. La cifra di Ramirez si aggira intorno ai 10 milioni di euro. Sempre in Inghilterra c’é un altro giocatore che per etá e caratteristiche, piace ai rossoneri: Santon del Newcastle. L’ex terzino dell’Inter potrebbe arrivare a Milanello con una cifra di 7-8 milioni di euro e sarebbe pronto a sostituire Abate. I russi dello Zenit offrono per il giocatore rossonero circa 10 milioni di euro. L’altro baby fenomeno che insegue il Milan é Mattia Destro ma la Roma ha giá fatto capire che il giocatore non partirá, almeno in questa finestra di mercato.

    NAINGGOLAN – Adesso il Milan, secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, punterá tutto su Radja Nainggolan, centrocampista del Cagliari che tanto piace a Massimiliano Allegri. Il giocatore belga ha peró un valore abbastanza elevato, circa 15 milioni di euro. L’alternativa a Nainggolan é un giocatore del Genoa. L’asse Milano-Genova potrebbe rimettersi in moto per un’altra operazione di mercato. Ai rossoneri, che cercano disperatamente un regista dopo la cessione di Pirlo, piace molto Kucka, giocatore in procinto di passare all’Inter la scorsa estate. Il Milan potrebbe contare sull’ottimo rapporto che c’é fra le due societá. Ricordiamo che molti dei giocatori che hanno fatto la fortuna del Milan provengono, o per via diretta o indiretta, dal Genoa: Boateng ed El Shaarawy su tutti.

  • L’exploit di Pektovic: la Lazio è tornata una big?

    L’exploit di Pektovic: la Lazio è tornata una big?

    E’ arrivato a Formello fra l’indifferenza generale. Un allenatore come tanti, si pensava fosse un normale tecnico visto e considerando che allenava il Sion. In breve tempo, Vladimir Pektovic ha azzittito critici e diffidenti con un grandissimo inizio di campionato. Grazie alla rivoluzione, sia per quanto riguarda la parte strategica, sia per quanto concerne la modalità del lavoro, Pektovic è riuscito a far volare ancora una volta l’aquila biancoceleste. Addirittura, dopo la vittoria di sabato in rimonta contro il Cagliari, il neo allenatore della Lazio ha eguagliato i risultati ottenuti da un mostro sacro come Erikson. Perchè quindi non sognare?

    L’AQUILA VOLA – Pektovic è un allenatore che di solito predilige il gioco offensivo anche se in questa stagione ha ottenuto i migliori risultanti con un 4-5-1, trovando in Miro Klose la punta di diamante della squadra. Intelligente e razionale, l’ex tecnico del Sion è in grado di far cambiare pelle alla Lazio in base all’avversario che c’è da affrontare. Sabato contro il Cagliari, per esempio, la vittoria è arrivata con un modulo inedito che vedeva la difesa ridursi di un uomo e passare a tre giocatori. Con la sua filosofia, Pektovic ha portato la Lazio a lottare per le prime posizioni ed attualmente i biancocelesti si trovano al secondo posto solitari a cinque lunghezze dalla Juventus. Forse parlare di scudetto può essere una follia ma anche pronosticare una Lazio in questa posizione lo era prima dell’inizio del campionato. La Juventus è certamente più completa della Lazio ma l’allenatore Pektovic ci metterà del suo fino alla fine per mettere i bastoni fra le ruote alla squadra di Conte. Da sottolineare che contro le grandi la Lazio ha fatto sempre bene: vittoria con Roma, Inter, Milan, pareggio con la Juventus a Torino e uniche sconfitte con Napoli e Fiorentina. Niente male. Comunque sia, i tifosi biancocelesti si godono i meritati 39 punti ed una difesa che incassa pochissimi gol.

    CATANIA K.O – Intanto la Lazio continua la sua marcia anche in Tim Cup. L’avversario di serata, il Catania di Maran, regge solo un tempo. Nella ripresa i biancocelesti legittimano il vantaggio ottenuto alla mezz’ora con Radu, grazie ad una pregevole doppietta del Profeta Hernanes. Finisce 3-0 per la Lazio che adesso attende ai quarti di finale la vincente dello scontro fra Juventus e Milan. Al termine della partita, come riportato da CalcioNews24.com, queste le parole di Pektovic, contento per la vittoria sul Catania: “Abbiamo meritato questa vittoria, nel primo tempo abbiamo meritato ma nel secondo abbiamo fatto molto bene.  Abbiamo iniziato con i 3 dietro, poi siamo passati al 4-4-1-1 e poi nuovamente a 3. Floccari ha giocato benissimo. Nelle ultime partite Hernanes aveva un po’ faticato ma oggi nel secondo tempo quando è stato più vicino alla porta è stato devastante. Juve o Milan? E’ lo stesso, adesso possiamo preparare la gara e pensare al campionato”. Da sottolineare che con la vittoria ottenuta ieri, Pektovic ottiene il tredicesimo risultato utile consecutivo fra campionato e coppe. Unico nodo in casa Lazio è la questione relativa a Mauro Zarate, imprigionato nella capitale ma praticamente tagliato fuori da tutti i progetti. Qualche giorno fa ha parlato così il presidente Claudio Lotito, come riportate da Lazionews.eu: ““Non bado a queste cose, non seguo i social network. Io non rispondo perché sono i dipendenti che devono rispondere alle scelte della società e non la società che deve rispondere alle loro frasi”.