Autore: Federico giuliani

  • Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Il Bayern Monaco è sempre stata una delle squadre più temibili d’Europa, la mina vagante della Champions League, lo spauracchio di molti club. L’unico problema, e anche abbastanza grosso, risiede nel fatto che, escludendo le vittorie all’interno dei confini tedeschi, il Bayern non trionfa in Europa da un bel po’ d’anni. Questo non si direbbe visto e considerato lo spessore tecnico che hanno certi elementi in rosa. Tanto per fare un esempio, il duo composto da Ribery e Robben è stato determinante per il raggiungimento delle ultime due finali disputate e perse in malo modo. Ricordiamo che la coppa dalle grandi orecchie non si trasferisce in Baviera dall’ormai lontana annata 2000/2001 quando i tedeschi riuscirono a vincere a San Siro contro il Valencia. Il Bayern riesce con molta agilità a superare il girone eliminatorio segnando grappoli di gol e il più delle volte magari arriva anche in finale ma poi? Black out. Con l’Inter al Bernabeu nell’anno 2009/2010, i tedeschi persero 2-0 e l’anno scorso è arrivata la sconfitta più amara. Davanti al proprio pubblico, i pluricampioni di Germania furono rimontati dal Chelsea nei minuti finali e poi beffati ai calci di rigore. Adesso è un’altra musica. In Baviera guardano tutti avanti, all’arrivo dell’uomo dei record: Pep Guardiola. L’annuncio è fresco, l’ex allenatore del Barcellona allenerà il Bayern Monaco a partire dalla fine di questa stagione. Dall’anno prossimo si fa dunque sul serio. Riuscirà Guardiola a ripetere le imprese fatte in Catalogna con il Bayern Monaco? Quali cambiamento dovremmo aspettarci a livello di mercato e di organizzazione? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    CORAZZATA – Il Bayern Monaco è già una squadra di primissimo livello ma con l’arrivo di Guardiola ci saranno ovviamente dei cambiamenti a livello di schemi di gioco. Più che parlare di tattica forse è meglio sottolineare l’aspetto mentale. Pep si è dimostrato nella sua vincente esperienza al Barcellona, essere un allenatore che intanto punta forte sui giovani e poi ha una filosofia di gioco ben precisa. Intanto sarà quasi scontato il ruolo centrale giocato dalla “cantera” del Bayern che verrà sfruttata al massimo da Guardiola. A Barcellona sono emersi dei giocatori interessantissimi fra cui Montoya, Tello e tanti altri e questa strategia verrà riutilizzata anche al Bayern. Il secondo punto, teniamo ancora una volta a sottolinearlo, non riguarda tanto l’aspetto tattico ma quello filosofico. Guardiola, definito da Ibrahimovic il “Filosofo” ama giocare un calcio lineare, in cui i giocatori sanno quello che devono fare. E’ necessario riguardarsi una partita del Barcellona per capire meglio a cosa alludiamo. Non si vedono mai passaggi fatti a caso; semmai collaudati dall’insieme Bayern e non da individualità di questo o quel giocatore. Con queste prime modifiche il Bayern potrebbe iniziare veramente a far paura al Barcellona e al Real Madrid.

    MERCATO – Per riuscire a instaurare il suo stile in una squadra come il Bayern, formata prevalentemente da giocatori fisici, Guardiola dovrà necessariamente ritoccare un minimo la rosa. Alcuni atleti vanno bene ma altri decisamente stonano all’interno dell’orchestra che Pep vorrà allestire per imitare al meglio quella ammirata a Barcellona. I nomi in entrata più caldi sono i seguenti. Dalla “sua” Spagna da segnalare, secondo quanto riportato da Bild, l’interesse per Isco del Malaga, Inigo Martinez della Real Sociedad e Iker Muniain dell’Athletic Bilbao. Giovani pronti a rivoluzionare la fisicità del Bayern in classe ed eleganza. Gli altri nomi caldi sono quelli di Suarez (Liverpool) e Vidal (Juventus). L’unico dubbio è il seguente: riuscirà Guardiola a trasmettere la sua filosofia in terra tedesca? Presto per dirlo ma se il buon Pep dovesse farcela allora il Bayern Monaco diventerà con il Barcellona e il Real Madrid, un monopolista del calcio mondiale.

  • Milan, ritorno di fiamma per Drogba

    Milan, ritorno di fiamma per Drogba

    Didier Drogba era uno dei primi obbiettivi seguiti dal Milan, poi abbandonato per seguire altre piste. L’ostacolo che impediva il matrimonio fra il Diavolo e l’ivoriano era duplice: da un lato l’enorme ingaggio voluto da Drogba, al di fuori del budget del Milan, dall’altro il corteggiamento di altri club, in primis la Juventus di Conte in perenne cerca di un fantomatico Top-player. Ecco che di fronte a queste difficoltà il Milan ha preferito virare su altri nomi,  seguire un’altra strategia. Il club di via Turati nei giorni scorsi aveva aumentato il pressing per Ricardo Kakà e per Mario Balotelli e sembrava che tutto dovesse risolversi per il meglio. Il brasiliano era disposto a sacrificare parte del suo faraonico ingaggio per tornare a casa mentre il Real Madrid era disposto a dare Kakà in prestito al Milan ma poi qualcosa è andato storto. Trattativa bloccata: o vendita o nulla. Il Real ha fatto marcia indietro così come lo ha fatto Mino Raiola, procuratore di Mario Balotelli. Per Supermario si lavorava nell’ombra e la trattativa non era ben avviata come quella per il brasiliano ma poco ci mancava. Nonostante questo, anche la pista del Bad Boy italiano sembra saltata a meno di clamorosi imprevisti. D’altra parte il 31 gennaio è ancora lontano. Ecco dunque spiegato il perché della retromarcia del Milan su Didier Drogba.

    Il Milan torna su Didier Drogba | ©  Gallo Images/Stringer / Getty Images
    Il Milan torna su Didier Drogba | © Gallo Images/Stringer / Getty Images

    OBBIETTIVO DROGBA – Il Milan adesso è quasi costretto a concentrare tutte le sue forze sull’operazione Drogba. Attenzione però perchè per l’ex campione d’Europa del Chelsea è fortissima la concorrenza della Juventus. Si prevede dunque un avvincente testa a testa fra le due squadre italiane. Anzi, per essere più precisi, utilizziamo l’immagine del triangolo perchè su Drogba non ci sono solo Milan e Juve ma anche, notizia dell’ultim’ora, la Lazio. Questo perchè il giocatore potrebbe liberarsi a costo zero dai cinesi dello Shanghai Shenhua

    BEN VENGA – A rincarare la dose ci pensa l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri che, come riportato dal sito di Repubblica, sarebbe molto contento dell’arrivo di Drogba. Di lui così come di tutti gli altri campioni che sono stati accostati al Milan: ben vengano a Milanello per il mister rossonero questi talenti. L’unica cosa è che si parla di operazioni difficili, complicate per l’a.d Adriano Galliani. Comunque sia l’eventuale operazione Drogba andrebbe a cozzare contro la nuova linea verde messa in atto dal Milan? Difficile dirlo però dobbiamo ammettere che i rossoneri si sono ringiovaniti moltissimo: Niang, El Shaarawy e De Sciglio sono gli esempi più lampanti. Se fra questi aggiungiamo un campione, magari non più giovanissimo, ma in grado di aiutare nella crescita i baby talentini, tanto di cappello. Drogba potrebbe essere proprio questo personaggio: la chioccia con i pulcini, tanto per usare una metafora campagnola. L’ingaggio richiesto è però di quelli che fanno rabbrividire: stupisce che il Milan, vista la meticolosità della getione del bilancio, non si sia tirato indietro. Il giocatore vuole 10 milioni netti da ora fino al giugno 2014, i bianconeri hanno offerto 8 ma non sono bastati. Il Milan se vorrà Drogba dovrà essere più flessibile anche se i rossoneri per ora sono riusciti solo a pareggiare l’offerta juventina: 8 milioni sono anche quelli offerti dal Diavolo. La decisione ora è di Drogba: restare in Cina coperto d’oro ma senza ambizioni o venire in Italia con qualche soldo in meno ma al centro della scena?

  • Vasilis Torosidis alla Roma, forze fresche per Zeman

    Vasilis Torosidis alla Roma, forze fresche per Zeman

    Si chiama Vasilis Torosidis il nuovo acquisto della Roma. Nei giorni scorsi sembrava fatta per Bellomo ma all’ultimo c’è stata una brusca frenata sul giovane attaccante del Bari. La Roma non si è comunque data per vinta e ha continuato a lavorare nel mercato in entrata. Il nome nuovo è appunto quello di Torosidis, giocatore greco proveniente dall’Olympiacos. La dirigenza giallorossa, secondo quanto riportato da Corrieredellosport.it, avrebbe trovato l’accordo per prelevare il giocatore. Per gli amanti delle cifre,  circa 400/500 mila euro sono bastati per battere la concorrenza del Fulham. Dunque ecco Torosidis, giocatore ai più semisconosciuto, professione terzino ma all’occorrenza anche centrocampista. Scopriamo meglio il neo arrivato in casa giallorossa.

    Vasilis Torosidis è il nuovo acquisto della Roma | © ODD ANDERSEN/Staff / Getty Images
    Vasilis Torosidis è il nuovo acquisto della Roma | © ODD ANDERSEN/Staff / Getty Images

    VISITE SUPERATE – La Roma e l’Olympiacos avevano trovato un accordo di massima per il trasferimento di Torosidis ma il tutto dipendeva dal superamento delle visite mediche da parte del greco. Ieri mattina, il giocatore ha terminato le visite al  Policlinico Gemelli e nelle prossime ore si aspetta l’ufficialità dell’operazione. Torosidis ha già incontrato la dirigenza giallorossa e parlato con i suoi nuovi compagni a Trigoria facendo sapere che è molto onorato di essere arrivato alla Roma. Su di lui, come detto, c’erano anche gli inglesi del Fulham ma grazie a un’operazione lampo di Sabatini, il greco è stato convinto ad approdare all’ombra del Colosseo. Per quanto riguarda il costo dell’operazione, le prime indiscrezioni parlano di una cifra intorno ai 500 mila euro versata nelle casse del club ellenico: Torosidis invece percepirà un ingaggio pari a 2,5 milioni di euro a stagione. I più astuti si saranno chiesti perché far arrivare a Roma un altro terzino: non ce ne sono già a sufficienza? A tale quesito ha risposto direttamente il direttore generale Baldini che ha affermato la necessità del colpo per via dei numerosi problemi accorsi a Balzaretti da una parte e Piris dall’altra. Motivazione convincente però c’è da aggiungere che, tranne Balzaretti, gli altri terzini non hanno risposto alle aspettative: Piris ha avuto un inizio disastroso anche se adesso si sta riprendendo, Dodò idem, Taddei ha ormai una certa età. Insomma al di là degli infortuni, un terzino fresco era necessario in casa giallorossa.

    IDENTIKIT – Conosciamo meglio l’ex giocatore dell’Olympiacos. La nazionalità è greca, quindi il neo acquisto non sarà l’unico ellenico a Trigoria in quanto la Roma ha già Tachtsidis: tutto a favore dell’ambientazione in Italia. Vasilis Torosidis non è certo un giocatore alle prime armi. Basta guardare la sua carta d’identità che recita ben 132 presenze e 12 reti con il suo vecchio club del quale era anche capitano. La scadenza del contratto a fine stagione ha fatto accelerare le operazioni e, grazie anche alla volontà di Torosidis di voler provare un’esperienza estera, la Roma è riuscita a portare a casa il giocatore. Classe 1985, la sua specialità è quella di fare il terzino sia a destra che a sinistra: all’occorrenza può anche avanzare a centrocampo per la gioia di Zdenek Zeman. Con la nazionale della Grecia, Torosidis ha disputato più di 50 partite segnando 7 reti: uno score niente male per un giocatore di fascia. Comunque sia i tifosi della Roma devono stare tranquilli. Dalla penisola ellenica ha parlato anche Leandro Greco, ex giocatore della Roma in forza proprio all’Olympiacos. Il centrocampista italiano ha avuto modo di giocare con Torosidis e di conoscerlo e assicura che il giocatore è un ottimo acquisto per i giallorossi vista l’esperienza internazionale e la tanta corsa utile al modulo zemaniano.

  • Buffon rinnova con la Juve fino al 2015, l’annuncio con Agnelli

    Buffon rinnova con la Juve fino al 2015, l’annuncio con Agnelli

    Gianluigi Buffon: un nome, una garanzia. L’estremo difensore bianconero è stato recentemente premiato come il miglior portiere dell’ultimo quarto di secolo e, notizia dell’ultim’ora, ha appena rinnovato il suo contratto con la Juventus fino al 2015. Buffon e la Vecchia Signora, un legame iniziato nel lontano 2001 con l’acquisto dell’allora giovane portiere dal Parma da parte della Juventus per fior di quattrini, un’immensità per un estremo difensore. I risultati non si fanno però attendere perchè in pochi anni Buffon vince tutto quello che c’è da vincere a livello di squadra: campionati, coppe e pure un Mondiale con l’Italia. Gli unici due vuoti in bacheca riguardano il Pallone d’Oro e la Champions League: se per il primo ormai non ci sono più molte speranze visti i fenomeni in circolazione, per il secondo ce ne sono eccome.

    Buffon rinnova con la Juventus fino al 2015 | © Marco Luzzani 7 Getty Images
    Buffon rinnova con la Juventus fino al 2015 | © Marco Luzzani / Getty Images

    ETERNO AMORE – Se non è amore eterno poco ci manca. Secondo quanto dalle fonti più autorevoli, Buffon e la Juventus avrebbero già trovato l’accordo per il rinnovo del contratto del numero uno bianconero in scadenza. Si parla di un possibile prolungamento fino al 2015 e per domani, è attesa la conferenza del numero uno assieme ad Agnelli di fronte ai giornalisti. Nel 2015 Buffon avrà 37 anni suonati e presumibilmente la Juventus sarà il suo ultimo club di livello poi chissà, nulla vieta che Gigi decida di terminare la sua straordinaria carriera in qualche altro campionato “alla Del Piero” per intenderci. Sono molte proprio le analogie fra i due grandi uomini bianconeri. Uno su tutti è il senso di appartenenza e l’impegno mostrato nell’indossare una maglia blasonata come quella della Juventus, onorata con sudore e con orgoglio in ogni situazione. Le sirene di mercato erano forti anche per Buffon. Soprattutto nell’anno della sciagurata retrocessione della Juventus, il portiere bianconero era uno dei giocatori più desiderati dai club europei. In quel periodo il Milan aveva quasi concluso il suo trasferimento in maglia rossonera ma qualcosa bloccò il passaggio. Buffon, rifiutando proposte di livello, come detto del Milan ma anche di squadre estere come il Real Madrid o il Chelsea, decise di scendere in Serie B assieme ai suoi compagni, assieme alla sua Juve. Esemplare anche la scelta di ridursi l’ingaggio e di voler restare bandiera della causa bianconera. Ad oggi Buffon è considerato uno dei migliori portieri del mondo se non il migliore in assoluto.

    MERCATO – La Juventus in pieno mercato trova il rinnovo di un suo giocatore. Nonostante questo, nessuno si dimentica che ai bianconeri servono dei rinforzi, soprattutto nel reparto offensivo. I nomi che si fanno sono sempre quelli e l’identikit pure: è necessario portare a Vinovo un top-player in grado di segnare molti gol e di garantire il salto di qualità a un attacco spesso e volentieri sterile. Ecco dunque l’ultimatum all’ivoriano Drogba che dovrà decidere entro 48 ore. Più facile la pista che porta a Llorente che dovrebbe sì arrivare ma solo a giugno. Nel caso non ci sia l’intesa con i due bomber citati ecco altri nomi d’emergenza: Borriello e Immobile, un usato garantito in quanto entrambi hanno avuto esperienze bianconere e giocano in Serie A. Non serve nemmeno il periodo di ambientazione.

  • Riccardo Garrone, il ricordo del mondo del calcio

    Riccardo Garrone, il ricordo del mondo del calcio

    La Sampdoria piange ancora la morte di Riccardo Garrone, suo presidente, scomparso ieri all’età di 76 anni. Nella lotta contro un tumore il patron blucerchiato ha avuto la peggio e intorno alle 19:30 di lunedì si è spento dopo una lunga battaglia. Come riporta il sito della Gazzetta dello Sport, i funerali pubblici saranno svolti domani, proprio il giorno in cui Garrone avrebbe spento 77 candeline. Non solo la Sampdoria piange la scomparsa di Riccardo Garrone ma anche tutto il mondo del calcio e non: tifosi, calciatori, presidenti, sono tutti uniti nel ricordo dell’ex presidente dei blucerchiati. Garrone era diventato presidente della Samp nel lontano 2002 e al primo anno aveva conquistato la promozione in Serie A: la ciliegina sulla torta della sua presidenza è stata senz’altro l’annata 2009-2010, anno in cui la squadra arrivò quarta qualificandosi per i preliminari di Champions League. Il punto più basso, oltre alla sconfitta contro il Werder Brema proprio nei preliminari, è stata la retrocessione al termine di quella stagione in Serie B. In un anno la Sampdoria è però riuscita a risorgere e tornare nella massima serie. Un capitolo a parte meriterebbe il rapporto fra Garrone e Cassano, ex giocatore della Samp: la gestione del barese da parte del presidente, la furibonda lite fino alla cessione al Milan di Cassano e la pace siglata fra i due.

    Riccardo Garrone assieme a Palombo e Cassano | © Massimo Cebrelli/Stringer /Getty Images
    Riccardo Garrone assieme a Palombo e Cassano | © Massimo Cebrelli/Stringer /Getty Images

    TUTTI UNITI – La Sampdoria non è sola perchè a ricordare Garrone ci sono molti altri club. Tantissimi i messaggi di cordoglio all’indirizzo del presidente, considerato persona straordinaria da chi l’ha conosciuto. Dall’Atalanta all’Udinese, in ordine alfabetico ogni squadra di Serie A ha voluto ricordare Garrone. Un pensiero sincero, non certo fatto tanto per fare scena. In particolare Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, ha parlato in prima persona del suo splendido rapporto con Garrone, una persona al quale deve tutto perchè è anche grazie a lui che è arrivato dov’è ora. Dall’altra parte del globo arriva puntuale anche il cordoglio di Alessandro Del Piero che si rammarica per la scomparsa di un uomo di valore e di un grande presidente. Il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta ha voluto sottolineare non solo la passione di Garrone per il calcio ma anche la sua capacità lavorativa, le tante intuizioni che lo hanno fatto essere un imprenditore di successo e che hanno aiutato molto l’economia italiana.

    SAMPDORIA – Vediamo adesso come Riccardo Garrone è stato ricordato dall’ambiente “interno” ovvero dalla sua Sampdoria o dagli uomini legati ad essa. In primis, da riportare le parole di Antonio Cassano, croce e delizia del patron blucerchiato.  Le parole del nerazzurro sono apparse sul sito dell’Inter e, in modo breve e preciso, hanno espresso  dolore ma anche affetto nei confronti di Garrone. Anche Giampaolo Pazzini, attaccante che ai tempi della Sampdoria formava un super attacco assieme a Cassano, ha rimarcato le tante qualità del presidente che verranno a mancare al mondo del calcio. Altri messaggi particolarmente toccanti sono quelli di Fabio Bazzani, ex giocatore della Samp che ricorda Garrone nel 2002 il giorno della promozione in A per aver festeggiato a suo fianco, e di Francesco Flachi, perdonato dal presidente nonostante i suoi problemi ai tempi di Genova. Da segnalare anche il caldo contributo offerto dai tantissimi tifosi doriani che domenica promettono di riempire lo stadio per onorare il loro amato e indimenticabile presidente.

  • Kakà-Milan, è davvero finita?

    Kakà-Milan, è davvero finita?

    Ricardo Kakà era pronto a tornare a casa, nella sua Milano, nel Milan, nella squadra che lo ha consacrato facendolo arrivare ad essere uno dei piú grandi giocatori del mondo. In rossonero oltre a uno Scudetto, una Champions, una Supercoppa Italiana e una Europea, anche un Pallone d’Oro vinto alla grande. Insomma, per farla breve, Kakà deve essere considerato uno dei piú grandi talenti che abbia mai avuto il Milan. Poi peró, a scombussolare il matrimonio fra il Diavolo e il brasiliano, ci ha pensato il Real Madrid con un’offerta faraonica alla quale i rossoneri non hanno potuto resistere. In Spagna le cose non sono però andate altrettanto bene come in Italia. In una squadra di fenomeni come il Real, Kakà era un giocatore come un altro, non era più l’intoccabile e unico top player. Inoltre Mourinho non lo ha mai preso fra le sue simpatie e per Kakà é arrivata tanta panchina. Per questo già da tempo si vociferava di un mal di pancia del brasiliano e il Milan ci ha provato fino alla fine ma senza raggiungere l’obiettivo sperato. In questo mercato invernale c’era stato un nuovo contatto fra Via Turati e il club madrileno, sembrava tutto fatto, ma poi è saltato tutto. Facciamo dunque il punto della situazione riguardo la telenovela Kakà.

    Il Real Madrid blocca la trattativa per il ritorno di Kaká | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Il Real Madrid blocca la trattativa per il ritorno di Kaká | ©Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    MADRID DICE NO – Inizialmente da via Turati facevano i vaghi. Kakà non può arrivare per via del suo stipendio altissimo, non possiamo permettercelo e via dicendo con frasi di questo stampo. All’improvviso però lo stesso brasiliano è in visita a Milano. La versione ufficiale recita che il giocatore madrileno si trovasse in Italia per incontrare alcuni amici ma i più maligni hanno subito pensato a una possibile trattativa con il Milan. In effetti così è sembrato essere. I rossoneri hanno lavorato sottobanco, lontani da occhi indiscreti, nel tentativo di riportare il figliol prodigo a casa e tutto sembrava essersi messo per il verso giusto. Perez aveva accettato la formula proposta da Galliani, il giocatore si sarebbe ridotto l’ingaggio e il Milan avrebbe riabbracciato il suo pupillo. Storia a lieto fine? Nemmeno per idea in quanto nella giornata di ieri il Real ha bloccato la trattativa per causa economica. Evidentemente lasciar andare via un giocatore così dopo averlo preso a suon di quattrini non è il massimo.

    SPERANZA – Comunque sia la trattativa non sembra essersi arenata del tutto. Il Milan continuerà fino all’ultimo secondo di mercato a riportare il brasiliano a casa anche se sarà difficile. Certo, i tifosi rossoneri si sentiranno delusi dal momento che prima si parlava del doppio arrivo Balotelli-Kakà poi di un nulla di fatto. Dalla Gazzetta dello Sport fanno comunque sapere che oggi ci sarà un altro contatto fra le parti. Si possono dunque risolvere i problemi di fiscalità che fin qui hanno impedito il tanto atteso ritorno di Kakà? E’ presto per dirlo ma il Real Madrid è stato chiaro: no al prestito, tanto meno quello gratuito, sì alla cessione ma non per meno di 12 milioni di euro. Troppi per le casse del Milan che continuerá comunque a provarci fino al 31 gennaio. Dalla Spagna, i giornali sono però sicuri che, almeno alle condizioni attuali, lo scambio non si farà. E il tormentone continua.

  • Inter beffata: Nicola Bellomo alla Roma a Giugno

    Inter beffata: Nicola Bellomo alla Roma a Giugno

    Nicola Bellomo, giovanissimo attaccante attualmente in forza al Bari, si è accordato con la Roma per la prossima stagione. Secondo quanto riportato dal sito della Gazzetta dello Sport, questa mattina il club giallorosso avrebbe chiuso l’affare Bellomo. Si parla di una comproprietà per una cifra intorno ai 2 milioni di euro per la metà del cartellino più il prestito di Tallo. Intanto il giocatore rimarrà fino a giugno in Puglia per farsi le ossa. Zeman viene così accontentato dalla dirigenza che porterà nella capitale un attaccante duttile, giovane e predisposto al sacrificio proprio come quelli che tanto adora il tecnico boemo. La Roma continua però a lavorare in silenzio e lontana da occhi indiscreti per rafforzare ulteriormente la rosa. Approfondiamo dunque il mercato in entrata e quello eventuale in uscita della squadra giallorossa. Chi sono i nomi caldi?

    CASSANI O MESBAH- Le richieste di Zeman erano abbastanza chiare: un attaccante e un terzino. Il reparto offensivo è già superdotato ma visto il mezzo flop di Destro e la delicata situazione di Osvaldo che viene corteggiato da molti club e spesso è indisponibile per ripetute squalifiche, serviva un giovane in grado di dare garanzie. Nicola Bellomo è l’uomo giusto e la Roma avrebbe beffato una bella concorrenza formata in primis dalle due milanesi Inter e Milan. Non solo attacco ma anche difesa, sotto osservazione le corsie esterne. Piris non sembra essere il giocatore che tutti si aspettavano e dall’altra parte Balzaretti non può giocare sempre al top. Ecco che un terzino è un altro rinforzo molto utile alla Roma. Si parlava nei giorni scorsi di Santon ma la pista inglese sembra ormai essere dimenticata a favore della più facile operazione riguardante Mattia Cassani. Il giocatore della Fiorentina attualmente si trova ai margini dei  piani di Vincenzo Montella e portarlo nella capitale non sembra essere un’utopia. Altro colpo easy per la corsia mancina sembra essere quello di Djamel Mesbah: l’algerino ha una situazione molto simile a quella di Cassani e, messo sul mercato dal Milan, non vede l’ora di cambiare aria. La sensazione è che uno dei due potrebbe trasferirsi a Roma in questa sessione invernale.

    Nicola Bellomo alla Roma a Giugno | © Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images
    Nicola Bellomo alla Roma a Giugno | © Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images

    BARCELLONA – Attenzione ai possibili addi. Nelle ultime ore si vocifera di un forte interessamento del Barcellona per due giocatori della Roma. Il primo è Pjanic, l’altro è Marquinhos, difensore diciottenne titolare del reparto arretrato di Zeman. Questo per sottolineare i meriti del giovane che, in un sistema di gioco come quello offensivo praticato dal boemo, offre prestazioni convincenti in difesa, proprio il punto debole delle squadre zemaniane. Per adesso la Roma trattiene entrambi considerandoli incedibili. Un altro giocatore che ha fatto molto parlare di sé per le ultime dichiarazioni è Capitan futuro, Daniele De Rossi. Nonostante il mal di pancia del centrocampista, le sirene francesi e inglesi e le esclusioni di Zeman, alla fine non dovrebbero esserci problemi per una permanenza del giocatore in quel di Roma. Lo stesso club giallorosso si è da tempo accordato col Gremio per Marquinho(attenzione, non il difensore ma il centrocampista: da notare la “s” finale) ma il giocatore non riesce a trovare l’intesa per quanto riguarda l’ingaggio. Altro addio probabile è quello di Stekelenburg ormai relegato a vice di Goicoechea: sull’olandese al momento c’è solo il Fuhlam.

  • Bundesliga: il Bayern continua la fuga. Il Dortmund ne fa 5 a Brema

    Bundesliga: il Bayern continua la fuga. Il Dortmund ne fa 5 a Brema

    Si è conclusa ieri la diciottesima giornata della Bundesliga. Le big  che occupano le prime posizioni del campionato tedesco hanno vinto tutte eccezion fatta per l’Eintracht Francoforte, terza forza del torneo, sconfitta per 3-1 dal Bayer Leverkusen. La prima di ritorno dopo la sosta ha regalato molte emozioni e fiumi di gol a cominciare dall’anticipo di venerdì fra lo Schalkle 04 e l’Hannover: il risultato finale premia i padroni di casa per un tennistico 5-4 grazie alle reti messe a segno da Farfan, Draxler,  Hoger e Marica. Per gli ospiti doppietta di Huszti e gol di Pinto e Diouf.  Fra le altre sfide da segnalare nella vittoria per 2-0 del Wolfsburg ai danni dello Stoccarda il primo marcatore ovvero Diego, vecchia conoscenza del calcio italiano.

    Il Bayern Monaco vince ancora: doppietta di Mandzukic | &Copy; CHRISTOF STACHE/Staff / Getti Images
    Il Bayern Monaco vince ancora: doppietta di Mandzukic | &Copy; CHRISTOF STACHE/Staff / GettyImages

    FUGA BAYERN – Il Bayern Monaco, squadra del momento visto anche il nome del prossimo allenatore dei tedeschi, continua la sua marcia per la conquista del titolo. Per adesso sembra che niente e nessuno possano mettere i bastoni fra le ruote della corazzata Bayern. Nella diciottesima giornata facile successo per 2-0 contro il Greuther Furth con la doppietta del croato Mandzukic. I punti del Bayern Monaco sono adesso 45 e il distacco dalla seconda, il Bayer Leverkusen, è di +11. Titolo già in tasca quindi per la  futura squadra di Pep Guardiola a meno di clamorosi ribaltoni. Il Leverkusen, unica inseguitrice, si fa per dire, del Bayern Monaco, vince per 3-1 contro l’Eintracht Francoforte per 3-1: a segno i gioiellini Schurrle, Kiessling e Boenisch. Gol ospite della bandiera messo a segno da Meier a dieci minuti dalla fine.

    DORTMUND A VALANGA – Un po’ più distaccato in classifica, attualmente in terza posizione, staziona il Borussia Dortmund. La squadra di Klopp ha dimostrato un ottimo calcio in Champions League mettendo in crisi club come Real Madrid e Manchester City e qualificandosi per gli ottavi della competizione. In Bundesliga il passo dei gialloneri va a rilento con una magra terza posizione. Nonostante questo, sono cinque le reti messe a segno dal Dortmund in casa del Werder Brema. Fra i marcatori  Reus, Gotze, Santana, Lewandowski e Blaszczykowski: molti di questi giocatori sono ambiti da club di tutta europa. In particolare per Lewandowski tanti farebbero follie: si era parlato anche di un interessamento di Juventus e Milan per il polacco. Terminano invece a reti inviolate sia Mainz-Friburgo che Hoffenheim-Borussia Monchengladbach. 1-1 invece fra Norimberga e Amburgo: i gol di Pekhart per i padroni di casa e di Rudnevs per gli ospiti.  Infine da segnalare la vittoria dopo quattro mesi dell’Augsburg per 3-2 sul campo esterno del Fortuna Dusseldorf: la vittoria in campionato mancava dal 5 ottobre. Di seguito i risultati e la classifica dopo la diciottesima giornata di Bundesliga. Come detto il Bayern è in fuga solitaria e dietro si gioca una competizione parallela per l’accesso in Europa.

    Bundesliga, risultati diciottesima giornata

    Norimberga-Amburgo 1-1

    Fortuna Dusseldorf-Augsburg 2-3

    Schalke-Hannover 5-4

    Hoffenheim-Borussia Moenchengladbach 0-0

    Bayern Monaco-Greuther Furth 2-0

    Wolfsburg-Stoccarda 2-0

    Bayer Leverkusen-Eintracht Francoforte 3-1

    Mainz-Friburgo 0-0

    Werder Brema-Borussia Dortmund 0-5

     

    Bundesliga, classifica dopo diciotto giornate

    1. Bayern Monaco 45
    2. Bayer Leverkusen 36,
    3. Borussia Dortmund 33
    4. Eintracht Francoforte 30
    5. Schalke 28
    6. Friburgo 27
    7. Mainz 27
    8. Borussia Mpengengladbach 26
    9. Stoccarda 25
    10. Amburgo 25
    11. Hannover 23
    12. Werder Brema 22
    13. Wolfsburg 22
    14. Dusseldorf 21
    15. Norimberga 21
    16. Hoffenheim 13
    17. Augsburg 12
    18. Greuther Furth 9

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  • Roma-Inter 1-1, a Totti risponde Palacio

    Roma-Inter 1-1, a Totti risponde Palacio

    Roma-Inter è terminata sull’1-1, un risultato abbastanza inaspettato per almeno tre ragioni. Intanto i giallorossi ci hanno sempre abituato a fiumi di gol, a maggior ragione quando giocano fra le mura amiche dello stadio Olimpico. I ragazzi di Zeman questa volta si devono accontentare solo di una rete, quella segnata da Francesco Totti su calcio di rigore concesso abbastanza generosamente dall’arbitro Orsato. L’altra ragione che rende l’1-1 un risultato particolare è dettata dai numeri: l’Inter non riusciva più a segnare un gol in trasferta dalla lontana trasferta di Bergamo dello scorso novembre. Da lì in poi, attacco rimasto all’asciutto lontano da San Siro. All’Olimpico invece ecco che la situazione si sblocca: è Palacio a rompere l’incantesimo. L’ultimo motivo per cui il pareggio non era considerato tanto plausabile era la sua utilità: sia Roma che Inter guadagnano un punto a testa ma a cosa serve? I capitolini si vedono scavalcare dal Milan mentre l’Inter vede la Juventus allontanarsi sempre di più.

    Rodrigo Palacio pareggia su assist di Guarin | ©  Paolo Bruno/Stringer / Getty Images
    Rodrigo Palacio pareggia su assist di Guarin | © Paolo Bruno/Stringer / Getty Images

    PRIMO TEMPO – I due gol del match arrivano entrambi nel primo tempo. La Roma parte molto più sciolta dell’Inter e spesso si rende pericolosa con gli scambi in velocità dei suoi giovani. Osvaldo, nettamente in serata no, sbaglia dei gol clamorosi, Lamela non ha convinto al 100% mentre il centrocampo fa sì girare palla, ma non riesce a trovare il varco giusto. Al 22′ Orsato fischia un calcio di rigore abbastanza discutibile: Ranocchia scivola nella sua area nel tentativo di intercettare il pallone ma secondo il direttore di gara colpisce Bradley. Le immagini non chiariscono se c’è il contatto fra il difensore e il centrocampista. Comunque sia dal dischetto va Totti che segna senza troppi problemi. L’Inter sembra tramortita, spaventata dalla Roma che si mangia gol clamorosi. Prima dell’intervallo però ecco che spunta l’orgoglio nerazzurro:  Livaja centra il palo dopo una bella girata al volo dal limite dell’area e poco dopo ci pensa Guarin a rimettere la partita sui binari giusti. Il colombiano penetra sul fondo di forza e mette al centro un pallone sul quale c’è scritto solo “depositare in rete”: Palacio applica questa massima alla lettera e la partita è in parità.

    ROMA SPRECONA – Nel secondo tempo l’Inter scende in campo con un altro piglio. Aggressiva e più compatta. Il migliore dei nerazzurri è Juan Jesus: il difensore di Stramaccioni contiene bene Lamela e spesso esce vincitore nel confronto con il centrocampista giallorosso. La Roma ha comunque nel suo dna la capacità di fare gol ma contro l’Inter la mira e la precisione non sono delle migliori. Osvaldo, grande delusione della serata, sbaglia un colpo di testa solo davanti ad Handanovic. Successivamente Lamela, liberatosi in una delle rare occasioni che ha avuto a disposizione, impegna severamente il portiere nerazzurro con un tiro velenosissimo. Prima della conclusione Piris ha sul piede per ben due volte l’occasione giusta per portare i suoi in vantaggio ma prima svirgola sul fondo, poi calcia alto sopra la traversa da posizione favorevolissima. L’Inter non ha creato importanti palle gol ma si è difesa molto bene: da sottolineare la bella prestazione di Chivu al centro della retroguardia nerazzurra. Bisogna anche dire che Stramaccioni aveva un reparto offensivo ridimensionato per le tante disponibilità: nonostante questo Livaja e Palacio non hanno fatto rimpiangere Cassano e Milito.

    VIDEO ROMA-INTER 1-1

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  • Roma-Inter, Zeman ritrova Totti per l’assalto all’Europa

    Roma-Inter, Zeman ritrova Totti per l’assalto all’Europa

    Roma-Inter sarà il posticipo di questa sera. Partita delicata per entrambe le squadre visti i risultati della ventunesima giornata. Ai vertici della classifica sia il Napoli che la Lazio sono state stoppate da Palermo e Fiorentina: i viola hanno rallentato la loro corsa e sono nel mirino dei giallorossi. Attenzione però perchè il Milan ha ingranato la marcia giusta e sembra non volersi più fermare: quest’oggi importante vittoria per i rossoneri che scavalcano momentaneamente la Roma e entrano in scia di Fiorentina e di Inter. La classifica per la zona Europa si fa via via sempre più corta e ogni passo falso può essere decisivo. Stasera un pareggio non servirebbe a nessuna delle due squadra mentre una vittoria vorrebbe dire un bel balzo in avanti per entrambe. Ai giallorossi permetterebbe di riscavalcare il Milan mentre per l’Inter vorrebbe dire avvicinarsi alla terza posizione.

    Le probabili formazioni di Roma-Inter. Totti dal primo minuto? | © New Press/Stringer / Getty Images
    Le probabili formazioni di Roma-Inter. Totti dal primo minuto? | © New Press/Stringer / Getty Images

    ROMA – Ha di che sorridere Zdenek Zeman. Il tecnico boemo ritrova infatti Francesco Totti che con ogni probabilità verrà schierato dal primo minuto di gioco. Assieme al capitano spazio a Lamela e uno fra Osvaldo o Destro con il primo favorito al momento sul secondo. Tornando indietro, a centrocampo troviamo il terzetto formato da Bradley, sempre più uomo chiave del centrocampo giallorosso, Pjanic e De Rossi. La difesa della Roma è sempre stata un po’ spensierata, per usare un termine Marottiano, e quindi da bollino rosso: tanti i gol subiti dalla quadra capitolina. I titolari dovrebbero comunque essere, Piris, Marquinhos, Castan e Dodò. In porta confermato Goicoechea. La Roma in casa fa paura. Grazie al modulo di Zeman, i giallorossi sono una vera e propria macchina da gol e in casa, sono già 32 le partite consecutive nelle quali sono andati a segno.

    INTER – Stramaccioni è invece in seria emergenza per quanto riguarda il reparto offensivo. Con Milito ancora fermo ai box e Cassano out, il tecnico nerazzurro dovrebbe optare per un 3-5-2 abbastanza ritoccato. In avanti spazio a Rocchi e Palacio con Guarin a dare sostegno ai due attaccanti. Il colombiano dovrà aiutare sia a centrocampo in fase di non possesso che proporsi quando si creano gli spazi per ripartire: Guarin quindi è il giocatore chiave dell’Inter. A centrocampo, gli altri quattro sono Cambiasso, Pereira, Gargano e Javier Zanetti. Difesa con i rientranti Chivu e Juan Jesus con Ranocchia centrale. Nagatomo recuperato si accomoderà in panchina. In porta nessun problema per Handanovic. Per Stramaccioni, le squadre della capitale sono un tabù: infatti da quando siede sulla panchina nerazzurra, parlando di serie a, non è ancora riuscito a vincere contro una fra Lazio o Roma.  Un’insidia in più per l’Inter è dovuta al fattore campo: in trasferta i nerazzurri sono a secco da un bel po’ di partite, precisamente dalla sconfitta di Bergamo di inizio novembre, e stasera non ci saranno Milito e Cassano. Rocchi, titolare dal primo minuto, giocherà una partita “speciale”. L’attaccante ha passato moltissime stagioni con la maglia della Lazio e per lui sarà senz’altro come giocare un derby.

    Formazioni Roma-Inter

    Roma (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Castan, Dodò; Pjanic, Bradley, De Rossi; Lamela Totti, Osvaldo. A disp: Stekelenburg, Burdisso,  Taddei,  Florenzi,  Tachtsidis, Perrotta, Marquinho, Destro. All. Zeman

    Inter (3-5-2): Handanovic; Juan Jesus, Ranocchia, Chivu; Pereira, Gargano, Guarin, Cambiasso, Javier Zanetti; Palacio, Rocchi. A disp: Belec, Di Gennaro,  Silvestre, Jonathan, Nagatomo, Mudingayi, Mariga, Obi, Benassi, Duncan,  Bessa, Livaja. All. Stramaccioni

    Arbitro: Orsato di Schio