Autore: fazzit77

  • Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    Conte carica la Juve “Scudetto? Il Milan deve sputare sangue”

    E’ Conte show nel ritiro della Juventus a Vinovo per la preparazione dell’importante trasferta di Palermo di sabato prossimo. Con le doti carismatiche e da grande “ammaliatore” il tecnico ha radunato la squadra in mezzo al prato prima dell’allenamento per ribadire ancora una volta il concetto: vuole vincere lo scudetto. Per farlo sa che è fondamentale lo sprint finale in queste giornate conclusive della stagione.

    La vittoria di domenica sera contro il Napoli ha “rosicchiato” al Milan due punti importanti in questa fase del campionato, e quello che diventa fondamentale ora è mantenere alta la concentrazione, perchè i rossoneri – spiega Conte – sono favoriti ma non intoccabili.

    Questo il discorso di Conte alla squadra:

    Dobbiamo guardare chi ci sta davanti perché abbiamo raggiunto una maturità tale che noi adesso ce la possiamo giocare fino alla fine. Come vi ho detto prima devono vincere lo scudetto? Allora devono sputare sangue fino all’ultima partita. L’imbattibilità, di cui si parla poco, forse dà un po’ fastidio. Ma che non sarà facilmente ripetibile. Per fare questo, però, non voglio atteggiamenti superficiali, non voglio cali di tensione, non saranno tollerati

    Il riferimento ai cali di tensione è alla partita contro il Milan e soprattutto quella con il Chievo, due risultati che al tecnico bianconero non sono andati a genio.

    Al termine dell’allenamento Antonio Conte era atteso allo Juventus Store di Area12, per partecipare alla prima videochat della stagione con i Member bianconeri. Circondato da affetto dai tutti i presenti ha esposto il suo segreto per trasmettere la mentalità vincente alla squadra.

    Sono arrivato alla Juventus nel ‘91 da una realtà piccola come Lecce e sono riuscito a rimanere per 13 anni in maglia bianconera, a diventare capitano della squadra, ad avere la fortuna e la bravura, concedetemelo, di segnare un ciclo vincente. La Juventus mi ha insegnato a vincere ed è questo l’unico modo per acquisire la mentalità giusta e riuscire a trasmetterla. E poi, quando uno inizia a vincere, non vorrebbe smettere mai…

    E poi i riferimenti all’imbattibilità e gli elogi verso i suoi ragazzi:

    Siamo riusciti a far provare di nuovo orgoglio ai nostri tifosi e a non far gioire nessun avversario e questo è merito dei ragazzi che stanno portando avanti una stagione straordinaria e che fin dal primo giorno hanno dimostrato grande disponibilità. Dopo pochi mesi, battere Milan in casa 2-0 o l’Inter a San Siro e riuscire subito a dare risposte importanti sul campo è stato straordinario, così come il fatto che siamo imbattuti. Se ne parla poco, perché forse dà un po’ fastidio, ma per noi è motivo di grandissimo orgoglio. La squadra deve anche rispecchiare il carattere dell’allenatore, ma da questo punto di vista non ho mai avuto difficoltà, perché ho trovato giocatori di grande temperamento. Ecco perché è stato facile, tra virgolette, far nascere questa squadra. Lo spirito era già innato e ho solo dovuto tirarlo fuori. Questa è una squadra indomita, che mi ricorda molto la Juventus di quando giocavo, e che ha voglia di stupire. Non sono 11 leoni, sono 24 perché tutti sono importanti. E poi ci sono i tifosi che in questo stadio, standoci molto più vicini, rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo. Entrare in campo e sentirli cantare l’inno è entusiasmante e vederli andare via soddisfatti dopo la partita, non solo per il risultato, ma anche per la prestazione della squadra, ci riempie di orgoglio. Quando per strada la gente ti ferma e ti ringrazia per quanto stai facendo è la cosa più bella“.

    Antonio Conte © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Dopo la prestazione contro il Napoli, un elogio non poteva che non essere rivolto a Vidal, grande combattente e trascinatore di questa Juventus:

    L’acquisto di Arturo è stato molto importante. E’ arrivato all’ultimo, dopo aver partecipato alla Coppa America, e un conto è vedere un calciatore all’opera in cassetta, un conto è vederlo da vicino… E’ stato anche il suo acquisto a spingermi a provare nuove soluzioni, perché o cambiavamo o uno tra Marchisio Pirlo e Vidal sarebbe stato di troppo. Abbiamo allora lavorato su una diversa situazione tattica e ci siamo accorti subito della qualità e dell’intensità che Arturo riesce a darci

    E infine, immancabile, un pesiero su Del Piero:

    Da parte nostra c’è sempre stato un occhio particolare verso il settore giovanile. Spesso mi capita, a fine allenamento, di correre attorno a Vinovo, per dimostrare ai giovani che la 1°squadra gli è vicina. Siamo tornati a investire molto. Abbiamo vinto il Viareggio. Perso la coppa Italia. Baroni è un grande. La nostra speranza è quella di trovare un Marchisio, un De Ceglie (non cito Del Piero perchè era nelle giovanili del padova). Bisognerebbe, come in Del Piero, prendere giocatori di primavera di altre squadre e portarli da noi. Però del piero penso sia unico, bisognerebbe clonarlo“.

    IL VIDEO DEL DISCORSO DI ANTONIO CONTE ALLA SQUADRA

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”131754″]

  • Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Juventus – Napoli 3-0, le pagelle. Vidal e Pirlo immensi

    Grande prova per la Juventus che nel posticipo di ieri della 30° giornata di Campionato ha battuto il Napoli per 3-0 in quella che era una sfida importante per entrambe le squadre. Bianconeri e azzurri erano infatti obbligati a vincere per approfittare del passo falso di Milan e Lazio negli anticipi di sabato. La Juventus si riporta ora a -2 punti dai rossoneri rendendo ancora più avvincente la corsa allo scudetto, gli azzurri invece non riescono nell’aggancio al terzo posto rimanendo a 3 punti dalla Lazio.

    Juventus – Napoli, la partita

    JUVENTUS

    Buffon s.v.: Non si registra un tiro in porta da parte del Napoli.
    Bonucci 6,5: A parte la rete (fortunata) non sbaglia un solo intervento.
    Barzagli 6,5: Il suo rientro è coinciso con zero gol subiti nelle due partite contro Inter e Napoli, una sicurezza.
    Chiellini 6,5: Alza un muro e i tre tenori non riescono a superarlo mai, ormai è una colonna di questa squadra, all’ennesimo anticipo su Zuniga riceve una gomitata che verrà espulso.
    Lichtsteiner 6: Riceve un’ammonizione per le continue proteste con un guardalinee e rischia il rosso per una goffa simulazione, questo basta per cancellare il buono che aveva fatto fino a quel momento, viene giustamente sostituito. Dal 65’ Caceres 6,5: Si piazza sulla corsia di destra e macina chilometri, sfiora anche il gol.
    Marchisio 6,5: Così come è successo contro l’Inter rifiata nel primo tempo per poi dare tutto il meglio di sé nella ripresa, cerca più volte il gol ma con poca fortuna.

    Andrea Pirlo © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pirlo 7,5: Si sprecano ormai gli aggettivi per questo signore del calcio, aperture magistrali, chiusure precise, carezze al pallone, magia con i piedi, colpi di tacco a smarcare i compagni, si permette un tunnel in piena area di rigore bianconera e questo dice cosa sta facendo questo signor giocatore, da una sua parabola nasce il gol dell’ 1 a 0.
    Vidal 8: Aveva davanti a sé Inler che doveva arrivare alla Juventus al suo posto, lui non lo ha fatto rimpiangere, un giocatore strepitoso che corre per 90 minuti e recupera decine di palloni, gli inserimenti poi, non sono mai casuali come quello del 74’ minuto quando con un doppio degno del miglior Ronaldo e un tiro preciso, chiude la gara guadagnandosi gli applausi del pubblico.
    De Ceglie 6,5: Annulla prima Maggio e poi Zuniga, sbaglia la misura di qualche cross ma non sbaglia tutto il resto.
    Borriello 5: Prova inguardabile, con la sua uscita dal campo la Juventus si è trasformata. Dal 71’ Quagliarella 6,5: In venti minuti crea più occasioni che Borriello in 70′ di partita. Sfiora l’eurogol con un pallonetto dai 50 metri e poi castiga De Sanctis con un destro sul primo palo.
    Vucinic 5,5: Qualche lampo di classe, un passo indietro rispetto alle precedenti uscite, ma si sacrifica molto per la squadra. Dall’ 81’ Del Piero 6,5: Gli bastano 10 minuti di partita per regalare alta classe ai tifosi, sfiora per 2 volte il gol e fornisce l’assist per il gol del 3 a 0.

    Allenatore Conte 7: E’ grazie a lui se la Juventus e i suoi tifosi possono ancora coltivare il sogno scudetto, ma Borriello andava sostituito molto prima.

    NAPOLI

    De Sanctis 7: Salva in un paio di occasioni, anche se sul terzo gol poteva fare di meglio, ma sono dettagli.
    Campagnaro 5,5: In occasione del gol di Vidal viene addirittura deriso dal gioco di gambe del Cileno, ma fino a quel momento era stato il migliore del reparto difensivo.
    Cannavaro 5,5: Finchè dalle sue parti gioca Borriello, il capitano dei napoletani ha avuto vita facile, il discorso cambia con l’entrata di Quagliarella e Del Piero, qui si vedono i suoi limiti.
    Aronica 5: Non è entrato mai in partita è stato travolto dalla furia bianconera.
    Gargano 5,5: Ha dovuto lottare contro un guerriero come Vidal, e ne è uscito con le ossa rotte.
    Inler 4,5: Non è riuscito a giocare un solo pallone, e a centrocampo ha perso tutti i duelli. Dal 60’ Pandev 6: Il suo ingresso dà vivacità in attacco al Napoli, è l’unico che salta l’uomo, per fermarlo a volte i giocatori della Juventus ricorrono al fallo “tattico”.
    Maggio 6: Finchè è rimasto in campo era stato il migliore dei Napoletani infortunato è stato sostituito. Dal 24’ Dossena 5: Prima Lichtsteiner e poi Caceres lo hanno travolto sulla fascia destra.
    Zuniga 4: Il cartellino rosso sventolato in faccia per una gomitata a Chiellini ci ha fatto accorgere che era in campo.
    Hamsik 4,5: Solo davanti a Buffon si trascina la palla sul fondo, per il resto della gara non combina nulla. Dal 71’ Dzemaili 5: Con il suo ingresso la Juventus sigilla il secondo e il terzo gol.
    Cavani 4,5: Mai visto giocare così male, in 90 minuti effettua una ciabattata che Buffon nemmeno accompagna con lo sguardo.
    Lavezzi 5: Qualche spunto in velocità e qualche pallone recuperato, ma poco per un giocatore come lui.

    Allenatore Mazzarri 5: Quando le cose vanno bene è giusto fare gli elogi, ma quando le cose vanno male è giusto essere criticati, contro la Juventus il Napoli era messo malissimo in tutte le zone del campo.

    Arbitro Orsato 6: Sbaglia la distribuzione dei cartellini gialli, sicuramente ha graziato Lichtsteiner che andava ammonito per simulazione e quindi espulso, ha la pecca di annullare un gol probabilmente regolare di Vucinic e qualche vistosa trattenuta in area Napoletana, giusto il rosso diretto per la gomitata di Zuniga a Chiellini.

    VIDEO JUVENTUS – NAPOLI 3-0

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”131476″]

  • Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Una grande Juve bastona il Napoli. Il Milan ora è più vicino

    Un altro ostacolo superato, un’altra sfida insidiosa affrontata così come doveva essere, e un altro segnale forte a chi sta ancora li davanti. La Juventus, come una vera macchina da guerra, mette al tappeto il Napoli che forse senza troppa convinzione era giunto allo Juventus Stadium per tirare un brutto Pesce d’Aprile ai milioni di tifosi bianconeri. Pesante la sconfitta subita, 3-0, in chiave Champions alla luce dello stop di ieri della Lazio contro il Parma e pesante anche la vittoria dei padroni di casa che con i 3 punti accorciano le distanze dal Milan fermato ieri al Massimino dal Catania.

    In uno scenario che anche oggi ha registrato il tutto esaurito parte forte la Juventus che scende in campo con il 3-5-2 che vede l’esclusione dagli undici titolari di Pepe e Matri. Conte sceglie di schierare Bonucci al centro della difesa affiancato dai soliti Barzagli e Chiellini con i laterali De Ceglie e Lichtsteiner a supporto dell’eroico Vidal, Pirlo e Marchisio. In attacco preferita la coppia Vucinic-Borriello. Per Mazzarri invece formazione tipo con l’unica variante Zuniga a sinistra al posto di Dossena e il solito tridente Hamsik-Cavani-Lavezzi con Gargano e Inler in mediana.

    Parte subito forte la Juventus con Borriello che già nei primi minuti sciupa un’occasione fornita da Pirlo. Qualche minuto più avanti sarà Vidal a non inquadrare la porta di testa e poco più avanti toccherà a Pirlo, solito faro del gioco bianconero, a pungere con una punizione dai 35 metri che finisce di poco alto sulla traversa. La sensazione, dopo appena 20′ di gioco è che la Juventus crea tantissimo, domina il campo ma non punge, complice anche il poco supporto delle due punte.

    Juve-Napoli Vidal e Bonucci | © Marco Luzzani/Getty Images

    Per vedere il primo guizzo degli azzurri si deve attendere il 15′ quando Hamsik si trova a tu per tu con Buffon, lo supera ma lo slovacco si allunga il pallone sul fondo. Sfortunato Mazzarri al 25′ perde Maggio per il solito problema muscolare che lo ha colpito anche contro il Chelsea. Spazio per Dossena con Zuniga costretto a cambiare fascia. Il primo tempo termina sullo 0-0 con una Juventus che da l’impressione di avere una condizione fisica migliore rispetto ai partenopei e lo dimostra subito nella ripresa quando la squadra di Conte entra in campo con la caparbietà giusta per trovare la via del gol.

    Rete che si concretizza al 9′ della ripresa sugli sviluppi di una punizione Pirlo mette in mezzo per Vucinic, il montenegrino calcia verso la porta trovando sulla traiettoria della conclusione il ginocchio di Bonucci che devia quel tanto che basta per mettere fuori causa De Sanctis. Il vantaggio porta serenità e ancor più cattiveria tra i bianconeri che subito troverebbero il raddoppio con Vucinic se solo Orsato non avesse segnalato un fuorigioco che la moviola ha poi rivelato inesistente. Conte prova l’inserimento di di Caceres per Lichtsteiner mentre Mazzarri prova ad aggiustare la squadra inserendo Pandev per Inler e in effetti l’ingresso del macedone sembra dare una scossa per gli azzurri che durerà però giusto qualche minuto perchè a chiudere le speranze del Napoli ci pensa Vidal che trova il raddoppio con una super azione: entra in area e con una serie di finte alla Ronaldo disorienta Campagnaro lasciando partire un sinistro sul secondo palo che batte De Sanctis.
    Sul finale c’è spazio anche per Alex Del Piero che rileva un altalenante Vucinic e appena il tempo di toccare il primo pallone che con un assist preciso manda in rete Quagliarella entrato poco prima del capitano a rilevare Borriello. L’ex di turno taglia definitivamente le gambe e anche il morale agli uomini di Mazzarri costretti anche nel finale a giocare in 10 uomini per l’espulsione di Zuniga per una gomitata rifilata a Chiellini. La seta di gol della Juve non si placa neanche sul risultato ormai acquisito del 3-0 e infatti continui sono i tentativi per calare il poker: ci prova ancora da fuori Marchisio e anche lo stesso capitano che di dimostrare il suo valore in campo sembra non poterne fare a meno.

    La Juventus conquista 3 punti d’oro per la corsa allo scudetto, il Milan ora farà sogni meno tranquilli con una rivale a -2 che ha ancora una volta dimostrato di essere la squadra più in forma del campionato. Il Napoli invece non riesce ad agganciare il terzo posto rimanendo ancora a 3 punti dalla Lazio. La squadra sta probabilmente pagando il dispendio di energie in Champions League, questa sera il trio delle meraviglie non ha brillato e, come nelle ultime precedenti partite, anche negli altri reparti qualcosa sembra si sia inceppato. Ne sono la prova le statistiche rilasciate a fine gara che evidenziavano la netta supremazia dei bianconeri con 19 tiri totali al cospetto dei 5 registrati dai partenopei e di questi nessuno indirizzato verso la porta. Buffon? Spettatore non pagante.

  • Juventus – Napoli, le formazioni. Matri o Borriello, Cavani c’è

    Juventus – Napoli, le formazioni. Matri o Borriello, Cavani c’è

    La Juventus continua la cavalcata verso il sogno scudetto e per riuscirci dovrà superare, nel posticipo serale della 30° giornata, l’ostacolo Napoli che dal canto suo continuerà la sua marcia di avvicinamento al terzo posto che significherebbe qualificazione alla prossima Champions League. La sfida è resa ancora più interessante grazie ai passi falsi registrati ieri da Milan e Lazio bloccati rispettivamente da Catania e Parma.

    Come di consueto ormai lo Juventus Stadium registrerà l’ennesimo tutto esaurito per questa sfida che nessuna delle due squadre può fallire, anche un pareggio sarebbe una sconfitta, per questo entrambe le formazioni giocheranno una partita aperta e all’insegna dello spettacolo. All’andata al San Paolo finì per 3-3 con i bianconeri capaci di riacciuffare il pari sotto per 3 reti a 1.

    La Juventus si affiderà al 3-5-2. Tanti i dubbi per Antonio Conte che dovrebbe partire con Bonucci titolare al centro della difesa insieme a Barzagli e Chiellini. Due i nodi da sciogliere, entrambi sulle corsie laterali. per il tecnico bianconero: a destra il ballottaggio è tra Caceres e Lichtsteiner con lo svizzero, al rientro dalla squalifica, che sembrerebbe in vantaggio sull’uruguagio mentre a sinistra si giocano una maglia da titolare Pepe e De Ceglie. In attacco, accanto a Vucinic, Matri è favorito su Borriello, con l’opzione Del Piero che in questa parte di stagione è in grandissima forma. A centrocampo gli intoccabili Pirlo, Vidal e Marchisio.

    Edinson Cavani © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Mazzarri può contare su una vasta scelta avendo a disposizione l’intera rosa, per la sfida contro i bianconeri ha recuperato Campagnaro, Maggio e Grava, fatta eccezione per Donadel ancora nella lista degli infortunati. Il tecnico Toscano si affiderà al solito 3-4-1-2 e manderà in campo tutti i titolari con Cannavaro e Inler, che domenica scorsa contro il Catania partivano dalla panchina, al posto di Fernandez e Dzemaili.
    Maggio al rientro in campo dopo l’infortunio prenderà il posto di Dossena con Zuniga che verrà dirottato a sinistra mentre in attacco non ci saranno dubbi, spazio al trio delle meraviglie formato da Hamsik, Lavezzi e Cavani che proveranno in tutti i modi a portare i tre punti a casa e a far registrare la prima sconfitta stagionale ai bianconeri.
    Arbitrerà il signor Orsato.

    Queste le probabili formazioni di Juventus Napoli

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pepe; Matri, Vucinic. A disposizione: Storari, Caceres, De Ceglie, Giaccherini, Quagliarella, Del Piero, Borriello. All. Conte.

    NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Inler, Zuniga; Hamsik; Lavezzi, Cavani. A disposizione: Rosati, Fernandez, Britos, Dossena, Dzemaili, Pandev, Vargas. All. Mazzarri.

  • Nesta alla Juve, Pirlo prova a convincere l’ex compagno

    Nesta alla Juve, Pirlo prova a convincere l’ex compagno

    Se in campo Juventus e Milan sono acerrimi rivali, destinati a darsi battaglia fino all’ultimo minuto alla conquista del tricolore, in ambito del business le cose non sembrano andare diversamente, forse. Una nuova operazione di mercato infatti potrebbe portare presto in maglia bianconera Alessandro Nesta.

    Il condizionale è d’obbligo se si considera che affinchè il colpo possa andare a segno occorre superare due grossi ostacoli: il Milan, che vorrebbe provare a tenere il campione, e lo stesso giocare in oggetto che dalla sua ha la voglia di chiudere la carriera proprio nella squadra che in ambito sportivo gli ha regalato i maggiori successi.

    Già nei mesi scorsi si è ipotizzato un possibile passaggio di Nesta nella città della Mole, ma nei giorni scorsi questa ipotesi pare abbia irrobustito le sue fondamenta grazie anche all’intervento di un altro ex rossonero illustre, Andrea Pirlo, intestarditosi nel voler convincere l’ex compagno a vestire la maglia bianconera. Al fianco del fantasista nella “battaglia” da vincere per portare Nesta alla Juve vi è anche la società di corso Ferraris la quale sembra disposta ad offrire garanzie davvero ghiotte e difficili da rifiutare.

    Alessandro Nesta | © Claudio Villa/Getty Images

    Il difensore infatti avrebbe a disposizione una serie di privilegi nelle clausole contrattuali come quella di essere utilizzato a cadenza non assidua. Ipotesi questa che alletterebbe molto il giocatore visto che nell’ultimo periodo la sua presenza in campo si è notevolmente ridotta a causa degli infortuni che lo hanno colpito. Giusto qualche giorno fa, in occasione della partita di andata di Champions contro il Barcellona, si è registrato il suo ingresso in campo, da titolare, dopo un lungo periodo d’assenza.

    Toccherà a Marotta ora lavorare al meglio la trattativa e riuscire laddove altri a suo tempo non furono in grado, Nesta infatti già in passato è stato molto vicino ad indossare la maglia bianconera ma poi, proprio all’ultima giornata di calciomercato estivo nel 2002, l’annuncio a sorpresa del club di via Turati che aveva avuto la meglio sui rivali. Ora Galliani dovrà pensare al rinnovo del contratto prima di commettere un nuovo errore, quello di vedere partire un altro campione a parametro zero, proprio come è avvenuto la scorsa estate con Pirlo. E chissà che a Milano qualcuno non stia ancora rimpiangendo quella scelta….

  • Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    Juventus – Inter 2-0, le pagelle. Vidal lottatore, Buffon uomo ragno

    La Juventus batte l’Inter nel derby d’Italia numero 185 in campionato, dopo un primo tempo ricco di occasioni da gol sia da una parte che dall’altra, nella ripresa i nerazzurri si arrendono sotto i colpi di Caceres e di Del Piero che trova la sua prima rete in campionato e allo Juventus Stadium proprio nella sfida più sentita tra le due squadre e tifoserie (le altre due reti stagionali allo Stadium il numero 10 le ha segnate in Coppa Italia). La Juve resta così a -4 dal Milan capolista.

    Juventus – Inter 2-0, la partita

    PAGELLE JUVENTUS

    Buffon 7,5: Nel primo tempo decide di chiudere la saracinesca e ci riesce con almeno 4 miracoli, nel secondo tempo assiste alla vittoria.

    Caceres 7,5: Il primo tempo ha giocato un pò in affanno, ma quando Conte passa al 3-5-2 lui si esalta e riesce anche a segnare il gol dell’1-0, corre e rincorre per tutto il secondo tempo senza mai fermarsi.

    Barzagli 6: Era al suo rientro dopo quasi un mese, ma ha il merito di farsi trovare pronto.

    Chiellini 7: Dopo il primo tempo con qualche sbavatura, decide di mettersi in carreggiata nei secondi 45 minuti, allora diventa un muro insuperabile in difesa e sfiora il gol con un’azione da autentico attaccante.

    De Ceglie 6,5: Dalle sue parti gioca un certo Maicon ma lui non ne esce certo sconfitto dal confronto, sbaglia la misura di qualche cross ma si fa trovare sempre pronto in difesa.

    Pirlo 6: Nel primo tempo viene francobollato da Poli e non riesce a brillare sbaglia passaggi facili ma dopo il vantaggio si allenta la marcatura e lui torna a danzare con la palla tra i piedi.

    Marchisio 6: Nel primo tempo rifiata mentre nella ripresa si inserisce negli spazi e accompagna l’azione, da una sua conclusione nasce il calcio d’angolo del 1 a 0.

    Vidal 7,5: E’ il più continuo dei giocatori bianconeri in campo, si batte per tutti i 90 minuti, e confeziona un bellissimo assist per il gol della sicurezza.

    Pepe 5,5: Ancora in ritardo di condizione, sbaglia tutti i cross, ma ha il merito di metterci comunque sempre la grinta. Dal 52’ Bonucci 6: Entra e si piazza al centro della difesa a tre, questa volta senza sbavature.

    Matri 5: Sbaglia due gol nel primo tempo, ma è praticamente assente, giustamente sostituito. Dal 52’ Del Piero 7: Ripaga la fiducia di Conte con il gol del 2 a 0 e con una prestazione ad alti livelli, molto meglio di chi lo ha preceduto in campo.

    Vucinic 5,5: Questa volta la stella non brilla, ma era normale dopo i 120’ minuti di Martedì, viene aiutato poco dagli altri compagni di reparto. Dal 73’ Quagliarella 5: In campo si muove bene ma sbaglia 2 gol facili, un attaccante può sbagliare un gol ma 2 sono già troppi.

    Allenatore Conte 7: La sua Juventus ancora è imbattuta, ha il merito di saper leggere le partite, infatti dopo un primo tempo un po’ in affanno ridisegna la squadra, e nel secondo tempo schianta l’Inter.

    Gianluigi Buffon © Valerio Pennicino/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 7: Determinante come il collega Buffon ma con un pizzico di fortuna in meno.

    Maicon 7: Le partite con la Juve lo esaltano e lui sfodera una prestazione grandiosa, salva sulla linea un gol già fatto.

    Lucio 5: Sbaglia sull’imbucata di Del Piero sul gol del 2 a 0 e non sempre è sicuro nelle chiusure.

    Samuel 6: E’ il migliore dei neroazzurri in difesa ma da solo non può reggere le avanzate bianconere.

    Nagatomo 5: In attacco si vede poco e in difesa sbaglia molto.

    Zanetti 6,5: Nonostante le sue primavere è sempre uno dei migliori in campo, è l’ultimo ad arrendersi.

    Stankovic 6: Nel primo tempo prende la sua squadra per mano e detta i tempi a centrocampo, cala vistosamente nella seconda frazione di gioco e i risultati si vedono.

    Poli 6,5: Ha il merito di fermare per tutto il primo tempo Pirlo, viene sostituito ingiustamente. Dal 67’ Faraoni 5,5: Entra quando la partita è già segnata.

    Obi 6,5: Nel primo tempo è devastante per corsa pressing e ritmo alto, ma cala alla distanza. Dal 67’ Pazzini 5: Non incide nei pochi minuti giocati.

    Milito 6: Cerca la rete in un paio di occasioni e si carica il peso dell’intero reparto offensifo dell’Inter, è poco aiutato da Forlan, ma lotta come un leone.

    Forlan 4,5: Non si registra una giocata degna di nota nei suoi 90 minuti in campo.

    Allenatore Ranieri 5,5: Azzecca le mosse del primo tempo, ma sbaglia tutto nel secondo le partite durano 90 minuti.

    HIGHLIGHTS JUVENTUS – INTER 2-0

    [jwplayer config=”180s” mediaid=”130415″]

  • Inter all’inferno Juventus in Paradiso

    Inter all’inferno Juventus in Paradiso

    Non riesce l’impresa dell’Inter di Ranieri di infrangere l’imbattibilità della Juve proprio allo Juventus Stadium, proprio per mano del nemico numero uno, quella rivalità che l’era Calciopoli non ha fatto altro che rafforzare. E proprio a Calciopoli era chiaro il riferimento della coreografia sugli spalti della squadra ospite. Un grande scudetto bianconero centrale che faceva da spartiacque su tutti gli scudetti, ventinove, conquistati sul campo dalla Vecchia Signora come a voler ribadire da parte dei supporters che sulla questione, forse, non si potrà mai voltare pagina.

    La Juventus aveva l’arduo compito di portare a casa i tre punti per continuare a rimanere sulla scia del Milan che anche ieri nell’anticipo contro la Roma ha chiaramente confermato che di mollare non ne ha nessuna intenzione; salvare l’imbattibilità stagionale che da settimane ormai fa gola a tante squadre (si è discusso molto alla fine di Juve – Milan in Coppa Italia sulla questione “imbattibilità infranta o no“), salvare l’imbattibilità proprio contro il rivale numero uno di sempre. Conte ci riesce, porta a casa i tre punti battendo per 2-0 i nerazzurri. Fondamentale la mossa di richiamare in panchina Pepe e un poco lucido Matri per l’inserimento di Bonucci e Del Piero. Proprio il capitano chiuderà il match facendosi ancora una volta trovare pronto alla chiamata del mister.

    Nella Juventus si parte con il 4-3-3 con Conte che propone in attacco il tridente formato da Pepe-Matri-Vucinic; centrocampo affidato ai soliti Vidal, Marchisio e Pirlo. In difesa, recuperato Barzagli, si completa il reparto con Chiellini, De Ceglie e Caceres a lavorare sulle fasce. L’uruguagio accenderà le luci dello Juventus Stadium risultando tra i migliori in campo della serata assieme a Del Piero, Buffon e Arturo Vidal.
    Ranieri invece si affida al 4-4-2 con Milito e Forlan sul reparto avanzato, in difesa con Lucio, Samuel, Nagatomo e Maicon; centrocampo affidato invece all’instancabile Zanetti, Poli, Stankovic e Obi con Cambiasso spedito in panchina.

    Parte bene la Juve che riesce a spingere sulla destra trovando da subito due ghiotte palle gol che Matri sciupa malamente, dapprima colpendo centralmente di testa poi sparando alto di destro. Tanti errori dei padroni di casa creano tante occasioni per le ripartenze degli ospiti che sfruttano al meglio le verticalizzazioni. L’ultimo quarto del primo tempo è tutto a favore dei nerazzurri che sulla loro strada trovano il sempre attento Buffon: al 29′ il numero uno para sul colpo di testa di Forlan, qualche minuto più tardi dice no a Milito, al 35′ è il sinistro di Obi ad esaltare ancora una volta il portierone e cinque minuti più tardi tocca anche a Stankovic passare per i “guantoni di Super Gigi“. Poca Juve sul finale complice anche il pressing asfissiante di Poli su Pirlo e il confronto tra Vucinic e Maicon nettamente vinto dal brasiliano.

    Alessandro Del Piero © Giuseppe Cacace/Getty Images

    Si va negli spogliatoi e subito è Pepe a sprecare un contropiede che probabilmente farà accelerare la scelta di Conte di cambiare qualcosa in campo. Si passa dal 4-3-3 al 3-5-2 con Pepe e Matri che faranno posto a Bonucci e Del Piero. La mossa si rivelerà vincente e, subito dopo il gran tiro di Marchisio che Julio Cesar devierà in calcio d’angolo, arriva il vantaggio bianconero. Dalla bandierina Pirlo scodella un cross perfetto per la zuccata di Caceres che si trova inspiegabilmente solo in mezzo all’aria, dimenticato da Lucio. Per l’Inter la partita finisce con il gol dell’uruguagio, accusa il colpo moralmente anche con la complicità dello Stadio che diventa una bolgia, Ranieri capisce il momento no dei suoi e immediatamente cambia passando al 4-3-1-2 con Pazzini, al posto di Obi, che andrà a fare la terza punta insieme a Forlan e Milito e Faraoni che prenderà il posto di Poli. Per il tecnico nerazzurro però i cambi non avranno gli stessi effetti positivi come per il collega bianconero e infatti al 25′ Del Piero metterà a segno il suo 318esimo gol in carriera, il nono all’Inter e il secondo in cinque giorni, dopo il momentaneo 1-0 al Milan in Coppa Italia, legittimando il risultato. Il gol nasce da una palla dello stesso numero 10 bianconero per Vucinic, ma il montenegrino sbaglia clamorosamente a tu per tu con Julio Cesar. L’azione non finisce e sul proseguo Vidal recupera palla e fintando un tiro riesce a servire un pallone perfetto per il capitano che batte in uscita Julio Cesar. Linguaccia per i 40mila allo stadio e stessi cori che abbiamo sentito martedì sera in Coppa Italia contro il Milan.
    Sul 2-0 l’Inter smette di lottare e rischia anche di subire il colpo del 3-0 con Maicon che salva sulla linea su tiro di Quagliarella servito da Chiellini e lo Julio Cesar che nega la gioia del gol allo stesso difensore bianconero.

    La Juventus riesce a mantenere il passo del Milan lasciando invariata la distanza di 4 punti in classifica. Complice gli interventi sempre perfetti di Gigi Buffon che in questa stagione si fa trovare sempre pronto nelle poche occasioni in cui la difesa non si dimostra attenta e di Alex Del Piero, quel giovanotto appena trentasettenne che una volta chiamato in causa rispolvera le sue scarpine capaci di accendere lo Stadio. In settimana sentiremo tantissimo parlare di rinnovo contratto e recriminazioni sul suo poco utilizzo in questa stagione, soprattutto alla luce dei 14 pareggi dovuti alle innumerevoli occasioni sprecate dal reparto avanzato. Per l’Inter, che incassa la dodicesima sconfitta in campionato, la corsa al terzo posto si complica visto che il divario con la terza in classifica (Lazio) è ormai a 10 punti. L’obiettivo su cui riparare potrebbe essere quello dell’Europa League, anche se la concorrenza non è affatto scontata. Ciò che stasera potrebbe risultare diverso dalle altre sconfitte dell’undici nerazzurro è che per almeno un’ora, tuttavia, si è vista in campo una buona squadra.

  • Juventus – Inter, Matri nel tridente. Gioca Forlan

    Juventus – Inter, Matri nel tridente. Gioca Forlan

    Continua la caccia della Juventus alla capolista Milan e per farlo questa volta deve battere i rivali di sempre dentro e fuori dal campo dell’Inter.
    A spiegare ai microfoni di Sky cosa significhi questa partita, soprattutto dopo Calciopoli, è stato Chiellini: “L’Inter rimane sempre la grande rivale. Forse si avverte meno pressione mediatica su questa sfida, ma posso assicurare che nel nostro spogliatoio resta una partita che ha un significato particolare“.

    La Juventus per continuare a sperare nel sogno scudetto deve fare bottino pieno contro la squadra nerazzurra approfittando del fatto che la gara si giocherà allo Juventus Stadium, ci sarà il tutto esaurito e un inferno attenderà i nemici storici.  L’Inter, che non è in un gran periodo di forma, ha  registrato una sola vittoria nelle ultime nove partite di campionato, ma sicuramente venderà cara la pelle e a confermarlo sono le parole di Pazzini: “Gli stimoli in partite come questa vengono da soli la Juve ha più da perdere e noi vogliamo fare bene anche per Moratti, che ci è sempre stato vicino. E’ una fortuna avere una persona come lui che ci spinge, ci sprona e ci dà fiducia“.

    Una Juventus che giocherà contro l’orgoglio di una squadra ferita, fischio d’inizio alle ore 20.45, arbitro Andrea De Marco di Chiavari. A Torino l’unico assente sicuro sarà lo squalificato Lichtsteiner sostituito sulla corsia di destra dall’ottimo Caceres, e Giaccherini, fermato da un attacco influenzale; Conte recupera Barzagli che sarà a disposizione del tecnico ma difficilmente sarà rischiato dal primo minuto. La difesa dovrebbe essere quindi completata da Chiellini-Bonucci come centrali e da De Ceglie laterale sinistro.
    A centrocampo giocheranno i “soliti” Vidal-Pirlo-Marchisio mentre in attacco rispetto alla gara di Coppa Italia contro il Milan giocherà Matri che sarà affiancato sulle corsie laterali da Vucinic e Pepe. Vedremo dunque una Juve che si posizionerà in campo con il 4-3-3.

    Juventus – Inter © Claudio Villa/Getty Images

    E’ importante per l’Inter almeno tanto quanto per la Juve portare a casa i 3 punti per un duplice motivo. Rimanere aggrappati alla speranza in chiave qualificazione Champions e riuscire a fregiarsi di aver infranto l’imbattibilità della Juve proprio allo Juventus Stadium. Queste le parole di Ranieri al riguardo:

    Rischia di più la Juve  perché perdendo vede allontanarsi sempre di più il Milan. Inoltre, hanno anche il timore che l’Inter sia la squadra che la riesce a battere in casa violando il loro stadio e facendogli perdere la prima partita. Noi lotteremo su ogni pallone. Affrontiamo la Juve ora e alla penultima giornata il Milan, penso che loro due lotteranno fino in fondo per lo scudetto per cui noi potremmo essere l’ago della bilancia. Non aver nulla da perdere aiutera? Me lo auguro, nelle ultime partite siamo stati più leggeri, siamo pronti ad affrontare questa Juve che sta facendo molto bene. Non partiamo favoriti e mi dispiace, ma è una grande gara e dobbiamo cercare di vincerla, come sempre. Anche se ripeto: sono stato dall’altra parte e so cosa vuol dire questa gara. E data la classifica, rischiano più loro“.

    In casa Nerazzurra è confermato il modulo del 4-4-2, il tecnico Ranieri recupera Chivu e Stankovic, con il serbo in ballottaggio con Cambiasso per chi dei due giocherà al fianco di Poli a centrocampo. Nagatomo prenderà posto in difesa al posto del Rumeno; l’altro ballottaggio sarà tra chi affiancherà Milito in attacco, il dubbio è tra Forlan e Pazzini con l’Uruguaiano in vantaggio sull’ex doriano, mentre Ranieri dovrà fare sicuramente a meno di Alvarez e Sneijder, che anche ieri si sono allenati a parte.

    PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – INTER

    JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini, De Ceglie; Vidal, Pirlo, Marchisio; Pepe, Matri, Vucinic. A disposizione: Storari, Barzagli, Padoin, Giaccherini, Del Piero, Quagliarella, Borriello. All. Conte.

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Poli, Cambiasso, Obi; Milito, Forlan. A disposizione: Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Faraoni, Stankovic, Zarate, Pazzini. All. Ranieri.

  • Juve, quasi fatta per Pogba e Dedè

    Juve, quasi fatta per Pogba e Dedè

    La Juventus in vista del probabile ritorno in Champions League della prossima stagione si appresta a lanciare le basi per un mercato da protagonista per non farsi trovare impreparata rispetto alla concorrenza.

    La priorità come è noto è l’acquisto del tanto reclamato Top Player per il reparto offensivo dove il nome più ricercato è quello  dell’argentino Gonzalo Higuaìn mentre l’alternativa potrebbe essere Edin Dzeko che, secondo le ultime indiscrezioni in arrivo dall’Inghilterra, potrebbe essere ceduto dal Manchester City nella prossima estate. Non pare essere tramontata la pista che porta all’italiano Giuseppe Rossi vicinissimo già lo scorso anno a vestire la maglia bianconera ma che aveva preferito rimanere al Villareal per poter disputare la Champions; vista l’annata fallimentare del proprio club e il grave infortunio, difficilmente rimarrà in Spagna e il ritorno al calcio che conta da parte della Juventus non passerà inosservato dai pensieri di Rossi il quale non ha mai nascosto di preferire il club bianconero.

    Paul Pogba © Michael Regan/Getty Images

    A centrocampo Marotta e soci sembrano attenti ai baby giocatori di grande avvenire, dopo l’acquisto del giovanissimo Bouy e la comproprietà di Taider nel calciomercato di Gennaio, il primo obiettivo è Paul Pogba, considerato il nuovo Viera, che a giugno si libera a parametro zero dal Manchester United. In questa settimana l’agente del giocatore francese, Mino Raiola, ha incontrato Ferguson ma il rinnovo non è arrivato, anche perché l’accordo con la Juve, secondo le indiscrezioni, sarebbe stato già raggiunto.
    Tuttavia nelle ultime settimane sembra che un altro giovanissimo fenomeno sia stato trattato dalla Juventus, si tratta del diciannovenne centrocampista mancino Geoffrey Kondonbia, che si sta mettendo in evidenza nel Lens, un jolly che potrebbe anche giocare a sinistra in difesa oltre che al centro del campo da mezz’ala.

    Ma la dirigenza Juventina lavora anche per rafforzare il reparto arretrato e Marotta sembra aver individuato nel brasiliano Dedè il rinforzo ideale. Dedè 23 anni, da 3 titolare del Vasco de Gama, fa ormai parte stabilmente del giro della Seleçao ed ha un contratto che lo lega al suo club di appartenenza fino al 2014.
    Secondo la Gazzetta dello Sport, pare che il dg e Paratici, nei giorni scorsi, abbiano già raggiunto un’intesa di massima con i procuratori del poderoso difensore, ricordiamo che già a gennaio Dedè era stato visionato dai dirigenti bianconeri e in particolar modo da Paratici che spesso ha assistito alle sue prestazioni in campo convincendolo che sarebbe stato per la Juventus un acquisto importante anche in ottica futura, al momento la notizia non è stata nè confermata e né smentita e si aspettano quindi notizie ufficiali.

  • Finale Coppa Italia, Olimpico troppo piccolo per Juventus Napoli?

    Finale Coppa Italia, Olimpico troppo piccolo per Juventus Napoli?

    La finale Coppa Italia del 20 maggio prossimo tra Juventus e Napoli potrebbe cambiare clamorosamente sede, infatti sembra che lo stadio Olimpico di Roma, designato per ospitare l’evento, sia troppo piccolo per poter ospitare la marea di tifosi Juventini e Napoletani che vorranno assistere alla partita e per risolvere il problema sembra che la Lega di serie A sia orientata a trasferire la sfida in uno stadio più grande optando per il Meazza di Milano.
    Ai microfoni di ‘Radio Marte’, il patron partenopeo De Laurentis lancia la provocazione: “Perchè non trasportare l’ultimo atto della Coppa Nazionale a Londra o a Parigi?” Lasciando chiaramente intendere di non gradire la possibilità di questa nuova scelta.

    Lunedì e a poco meno di due mesi dalla sfida i due presidenti delle due squadre finaliste si incontreranno per prendere una decisione e per stabilire anche il prezzo dei biglietti ed evitare il bagarinaggio.
    Ad ogni modo c’è da ricordare che qualsiasi sia la sede scelta per la finale, i biglietti saranno venduti solo ai tifosi che saranno in possesso della tessera del tifoso, e aggiungiamo che nessuno Stadio potrebbe comunque accontentare i circa 160 mila tifosi che vorranno assistere dal vivo all’evento.

    La finale Coppa Italia tra Juventus e Napoli dimostra ancora una volta quanto una manifestazione spesso bistrattata alla fine può cambiare le sorti di una stagione rendendola da magica a quasi perfetta, sia i bianconeri che gli azzurri infatti sono stati protagonisti di una stagione super e adesso rincorrono insieme obiettivi diversi e un sogno comune, quello di tornare ad alzare una coppa.