Dopo il mezzo passo falso di Torino contro il Lecce la Juventus non può più sbagliare, non sono più ammessi cali di tensione come successo a Torino contro un Lecce ridotto in 10 uomini. Oggi in Cagliari Juventus, sul neutro di Trieste, i bianconeri si giocano una stagione straordinaria fino al pareggio rocambolesco contro i pugliesi che ha riaperto i giochi scudetto tra la riducendo il vantaggio sul Milan ad appena un punto. I Bianconeri affronteranno un Cagliari già salvo ma sicuramente battagliero come confermano le parole del presidente Cellino: “I bianconeri non hanno rispetto, sono arroganti. Ora tocca ai miei giocatori: o chiudono alla grande nelle ultime due gare o cambio tutto”. Fischio d’inizio Domenica alle ore 20.45 in contemporanea con il Milan che sarà impegnata nel derby contro i cugini dell’Inter.
Per la trasferta di Trieste Conte recupera Pepe assente nelle ultime gare per un problema alla caviglia e perde per il resto della stagione De Ceglie a causa di una lesione alla coscia sinistra rimediata contro il Lecce. Con il rientro di Pepe, Antonio Conte potrebbe optare anche per il ritorno al 4-3-3, anche se le indiscrezioni che arrivano da Trieste ipotizzano la conferma del 3-5-2, con Pepe preferito a Giaccherini ed Estigarribia sulla corsia di sinistra come vice De Ceglie, Lichtsteiner in vantaggio su Caceres sulla fascia destra. Altro dubbio è quello relativo alla punta da affiancare a Vucinic: il favorito sembrava Borriello mentre adesso è Matri ad aver vinto il ballottaggio anche perché Quagliarella non è al top.
In casa Cagliari la squalifica di Agostini obbliga il tecnico Ficcadenti ad inserire Pisano sulla corsia di sinistra, confermando Perico dalla parte opposta mentre Canini dovrebbe affiancare al centro della difesa Astori viste anche le non perfette condizioni fisiche di Ariaudo; confermato il rombo di centrocampo con Ekdal vertice basso, Conti, Nainggolan e Cossu ad agire dietro le due punte Thiago Ribeiro (in ballottaggio con Ibarbo) e Pinilla.
Annullato il primo match ball per la Juve, doveva essere la partita della vita, una partita da non sottovalutare, come chiedeva Conte e invece alla fine succede quello che non ti aspetti: Juventus in vantaggio contro un Lecce che non è mai stato in partita, contro una squadra ormai quasi retrocessa, costretta a giocare quasi tutto il secondo tempo in inferiorità numerica. Juventus Lecce finisce 1-1 riaprendo così il campionato a 2 partite dalla fine con il Milan che insegue ora solo a una lunghezza.
In uno stadio gremito che sembra una bolgia, la Juventus parte al solito a 1000 ma già dal 6′ le cose non si mettono bene per Conte che è costretto ad effettuare il primo cambio per infortunio a de Ceglie con l’inserimento di Caceres. All’8 minuto i bianconeri si portano in vantaggio grazie alla rete siglata da Marchisio: su cross di Pirlo Marchisio riesce ad insaccare di testa con un tiro che non è irresistibile ma che beffa Benassi. Per il Principino il miglior modo di festeggiare le 200 presenze in serie A tra Juventus ed Empoli. Poco dopo due minuti dal vantaggio bianconero pronta arriva la risposta del Milan che risponde a Marchisio con il gol di Muntari sull’Atalanta. E poi comincia il solito gioco asfissiante dei padroni di casa che provano a testa bassa a chiudere la partita, ci prova ancora Marchisio, tra i più ispirati dei suoi, e ci prova Vidal che sbaglia clamorosamente il raddoppio calciando a fil di palo da posizione più che ghiotta.
Il Lecce è assente e spaesato nel tentativo di contenere la furia bianconera ma, contro ogni previsione, riesce comunque nell’impresa di chiudere la prima parte della gara con un solo gol di svantaggio.
La ripresa inizia con il boato per il riscaldamento di Del Piero anche se per vedere in campo il capitano si dovrà attendere 77′. Al 53′ l’episodio che cambia le sorti della partita: Cuadrado, il più vivace dei pugliesi, si fa espellere per doppia ammonizione dopo un fallo inutile quanto stupido su Caceres. Il Lecce rimane in inferiorità e, paradossalmente, a pagarne le conseguenze è la Juventus, che subisce un calo di concentrazione e permette all’avversario di ragionare ed organizzarsi.
La Juventus, che è parsa più stanca del solito, ci prova comunque con Vidal che in serata no, calcia malissimo a tu per tu con Benassi. Ci prova anche Quagliarella con un gran tiro dalla distanza che esce di poco e infine ancora il portiere leccese nega la gioia del gol al neo entrato Matri. Buffon si accinge a disputare l’ennesima partita da spettatore non pagante, ruolo che ricoprirà fino a 5 minuti dal termine: un retropassaggio di Barzagli che il portiere stoppa male regala il pallone a Bertolacci per la rete dell’1-1 che ammutolisce lo Juventus Stadium e fa esplodere San Siro riaprendo il discorso scudetto. Eppure Conte lo aveva detto “niente cali di concentrazione il cammino è ancora lungo“, ma evidentemente non è stato troppo convincente con i suoi in questa settimana.
Il Lecce nonostante il punto conquistato vede complicarsi la salvezza dato che il Genoa ha portato a casa i tre punti contro il Bologna aumentando il distacco dai giallorossi di altri due punti.
JUVENTUS LECCE LE PAGELLE
Buffon 4: Non avremmo mai pensato di dover dare un voto del genere a Super Buffon in questa stagione ma la superficialità con cui ha gestito quel pallone a 5 minuti dalla fine di una partita già vinta non ci permette di fare altro. Il suo erroraccio potrebbe costare le fatiche di una intera stagione, ma sicuramente GiGi saprà come riparare al danno, già dalla prossima partita.
Barzagli 6,5: E’ il giocatore del reparto difensivo più continuo del campionato. Non ha colpe sul pasticcio che ha portato al gol di Bertolacci.
Pirlo 7: L’assist che confezione per il gol che porterà al vantaggio bianconero è uno dei pezzi più belli del suo repertorio. Sul finale perde un po’ di lucidità come il resto dei suoi compagni.
Marchisio 7: Festeggia nel migliore dei modi le sue 200 presenze in serie A. Ci prova più volte ad andare a segno nel secondo tempo ma con meno fortuna.
Vucinic 5: Le ultime prestazioni sembrano un ricordo, confezione qualche bell’assist nel primo tempo ma non prova mai la via del gol.
Benassi 6.5: viene preso controtempo in occasione del gol di Marchisio, frastornato esce a vuoto qualche minuto dopo rischiando di subire la seconda rete poi nella ripresa salva prima su Vidal, aiutato anche dalla conclusione debole del cileno, e soprattutto su Matri distendendosi e mandando la palla in angolo.
Cuadrado 4.5: uno degli uomini più temibili a disposizione di Cosmi, commette una leggerezza imperdonabile facendosi espellere per un fallo inutile su Caceres lasciando i compagni in 10.
Bertolacci 6.5: è ancora lui a far male alla Juventus, dopo la rete del 24 febbraio 2011 scorso in un Lecce – Juventus 2-0, il centrocampista romano entra e segna, ha il merito di crederci e andare in pressione su Buffon che sbaglia il controllo sul retropassaggio di Barzagli.
Juventus (3-5-2): Buffon 4; Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6; Lichtsteiner 5.5, Vidal 5.5, Pirlo 7, Marchisio 7, De Ceglie sv (6′ Caceres 6); Quagliarella 6 (27′ st Matri 6.5), Vucinic 5 (33′ st Del Piero 6). Panchina: Storari, Padoin, Giaccherini, Borriello. Allenatore: Conte 6
Lecce (3-5-2): Benassi 6.5; Tomovic 6, Carrozzieri 6, Miglionico 6; Cuadrado 4.5, Blasi 6, Obodo 6 (26′ st Bertolacci 6.5), Delvecchio 6, Brivio 6; Seferovic 5 (5′ st Muriel 6), Di Michele 5 (15′ st Giacomazzi 5.5). Panchina: Petrachi, Di Matteo, Giandonato, Bojinov. Allenatore: Cosmi 6
Tutto pronto per il primo dei tre match point che avrà a disposizione la Juve per chiudere il discorso scudetto. Alle 20.30 allo Juventus Stadium i bianconeri ospiteranno il Lecce di Serse Cosmi per quella che Antonio Conte ha definito come “la partita della vita“, anche perchè il Lecce avrà sete di punti dopo le due deludenti partite in campionato che rischiano di comprometterne la permanenza nella massima serie del Campionato italiano. Certamente dovranno arrivare anche buone notizie da Milano, dove i rossoneri incontreranno l’Atalanta.
Conte, dopo 39 gare senza sconfitte (35 in campionato e 4 in Coppa Italia) vuole scrivere un nuovo capitolo della Vecchia Signora, un capitolo post Calciopoli, e il presupposto è quello di riportare il tricolore a Torino. Il tecnico inoltre prova a portare anche il record di imbattibilità attualmente detenuto da Fabio Capello con 42 gare senza sconfitte. Record anche per Claudio Marchisio il quale stasera festeggia le 200 presenze nella propria carriera tra Serie A e Serie B con le maglie della Juventus e dell’Empoli.
La Juventus dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 visto che Pepe non è ancora del tutto guarito dalla distorsione alla caviglia e per questo appare difficile che Conte giochi con il 4-3-3 senza la presenza in campo dell’ex Udinese. Quagliarella è in vantaggio su Borriello, autore di due reti in altrettanti partite, per affiancare l’intoccabile Vucinic in attacco. Gli unici dubbi di Conte riguardano gli esterni, sulla destra Lichtsteiner è in ballottaggio con Caceres, dalla parte opposta De Ceglie è nettamente favorito su Giaccherini ed Estigarribia, mentre non ci sono dubbi in difesa e a centrocampo.
Cosmi, che non potrà essere presente in panchina allo Juventus Stadium perché squalificato dal giudice sportivo (al suo posto siederà Mario Palazzi), deve fare a meno dello squalificato Esposito e dell’infortunato Corvia (stiramento al polpaccio, stagione finita). Difesa a tre con Oddo titolare mentre Cuadrado riprenderà il proprio posto sulla corsia di destra dopo il turno di squalifica, dalla parte opposta ballottaggio tra Di Matteo e Brivio, in attacco agiranno Di Michele e Muriel.
PROBABILI FORMAZIONI JUVENTUS – LECCE
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Quagliarella, Vucinic.
A disposizione: Storari, Caceres, Padoin, Giaccherini, Del Piero, Matri, Borriello.
All. Conte.
LECCE (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Blasi, Delvecchio, Giacomazzi, Brivio; Muriel, Di Michele.
A disposizione: Petrachi, Carrozzieri, Di Matteo, Obodo, Bertolacci, Bojinov, Seferovic.
All. Cosmi (squalificato).
Una settimana fa nessuno avrebbe giurato di sentir parlare di riscatto per Marco Borriello, eppure i due gol che in 4 giorni il centravanti ha messo a segno nelle ultime due gare bianconere, reti che si sono rivelate pesanti e decisive in questa fase di campionato, hanno cambiato le carte in tavola. Tra i tifosi e Borriello non c’è mai stato un grande idillio e, più volte, l’ex giallorosso è stato oggetto di fischi da parte dei supporters, per primo perchè non gli hanno mai perdonato di aver preferito nel 2010 la Roma alla Juve, e poi per le sue opache prestazioni con la casacca bianconera.
Dopo le due convincenti prestazioni con Cesena e Novara la dirigenza bianconera sta pensando al suo riscatto visto anche che il giocatore fortemente voluto da Conte ha dimostrato di essere particolarmente attaccato al suo nuovo allenatore, infatti dopo aver infilato la rete dell’1-0 l’attaccante è subito corso ad abbracciare e a ringraziare il tecnico.
La Juventus per riscattare il giocatore, il cui cartellino è detenuto dalla Roma, dovrebbe sborsare una cifra vicina agli 8 milioni di euro, cifra ritenuta un po’ alta dalla dirigenza che sta quindi pensando di inserire una contropartita tecnica nell’affare. Alla Roma piace tanto Giovinco che è a metà tra Juventus e Parma. La società giallorossa vorrebbe acquistare la parte detenuta dai bianconeri per poi trattare con i ducali l’acquisto definitivo dell’intero cartellino.
La volontà della Roma è destinata a non concretizzarsi se si considera che Giovinco è un “pupillo” di Conte il quale ha già dovuto privarsene in questa stagione per via del rinnovo della comproprietà (non condivisa dal tecnico) con il Parma; il giocatore stesso non ha mai nascosto di voler tornare un giorno a Torino e vestire la maglia di cui è tifoso e dove è cresciuto calcisticamente.
Sebbene Borriello potrebbe rivelarsi un ottimo investimento per i bianconeri, perdere definitivamente Giovinco sarebbe invece un errore e per questo la dirigenza bianconera cercherà di trovare la soluzione migliore.
Intano, sempre per quanto riguarda il parco attaccanti bianconero, è arrivato nel pomeriggio il rinnovo di Fabio Quagliarella che ha allungato il suo contratto con la Vecchia Signora di un altro anno estendendolo fino al 2015 (il vecchio accordo scadeva nel 2014). A comunicarlo è stata la stessa società sul proprio sito ufficiale. Il rinnovo dell’attaccante di Castellammare di Stabia, protagonista in questo finale di stagione dopo il periodo buio causato dall’infortunio ai legamenti del ginocchio, giunge dopo quelli di Bonucci, De Ceglie e Matri che testimoniano la volontà della Juventus di dare continuità al progetto intrapreso.
La Juventus cala un altro poker e questa volta ad essere travolta dalla fame di scudetto dei bianconeri è il Novara. Al Piola, sotto gli occhi di due personaggi simbolo della gloria Juventina come Boniperti e Platini, la Vecchia Signora allunga le mani sul tricolore anche se il Milan non da segnali di resa e risponde con un perentorio 4-1 al 4-0 che gli uomini di Conte rifilano al Novara.
Parte subito forte la Juventus che sul sintetico di Novara ha il merito (rispetto alla gara di Cesena) di sbloccare subito il riusultato, d’altronde l’intenzione di Conte era evidente con l’inserimento tattico di Giaccherini al posto di De Ceglie e la scelta di dare nuovamente fiducia a Borriello galvanizzato dal gol di mercoledì che ha regalato i 3 punti d’oro contro il Cesena. Già al 16′ la Juve passa in vantaggio con un gioiello di Vucinic: su punizione di Pirlo il montenegrino si libera dalla marcatura e con un tocco vellutato infila all’incrocio della porta difesa da Fontana. I padroni di casa reagiscono nel peggiore dei modi al vantaggio degli ospiti lasciando loro ampia manovra e soprattutto lasciando libero Pirlo a dettare legge in mezzo al campo. Inizia l’assalto dalle parti di Fontana con i tentativi in rete di Marchisio, Pirlo, Lichtsteiner e Giaccherini, ma bisognerà attendere la mezz’ora del primo tempo per il raddoppio di Borriello: su cross di Giaccherini l’ex giallorosso è libero di infilare di testa l’estremo difensore del Novara siglando la sua seconda rete consecutiva in tre giorni. Il primo tempo si conclude con il doppio vantaggio della capolista.
Nella ripresa la musica non cambia, il Novara sembra rassegnato alla sua sorte mostrandosi come la brutta copia della squadra ben organizzata che mercoledì scorso aveva fatto capitolare la Lazio, mentre la Juve dimostra di avere ancora grinta e corsa nelle gambe per cercare la rete del 3-0 che chiuderebbe definitivamente la partita. Rete che puntuale arriva al 50′ con Vidal che raccoglie una respinta corta di Fontana su conclusione di Vucinic. Al 64′ c’è ancora spazio per la gloria per il montenegrino che segna la sua doppietta personale e il suo ottavo centro in campionato. L’attenzione è rivolta ormai al risultato di Siena sperando in un passo falso del Milan che però non arriva. Sul finale ci provano prima Pirlo, che su calcio di punizione colpisce il palo, e poi anche Elia che cerca gloria andando vicino alla rete per tre volte con l’obiettivo di essere il 19° giocatore bianconero ad andare a segno in questo torneo.
Il distacco tra le due pretendenti allo scudetto rimane invariato ma con una partita in meno da giocare. Mercoledì la Juve potrà avere il primo match point, in caso di vittoria e contemporanea sconfitta dei rossoneri sarà scudetto con due giornate d’anticipo, altrimenti si andrà ancora ad oltranza in caso di sconfitta o pareggio della Juve e di vittoria del Milan con la squadra di Conte che può permettersi un passo falso da qui fino alla fine della stagione e rimanere ancora in vetta (per il vantaggio negli scontri diretti, ndr). Novara ormai spacciato e ad un punto dall’aritmetica retrocessione anche se le decisioni della federazione in merito alle vicende del calcioscommesse potrebbero sconvolgere la classifica di Serie A e farlo sperare in un ripescaggio.
PAGELLE NOVARA JUVENTUS
NOVARA:
Fontana 5,5: Costretto ad affrontare l’assalto dei bianconeri senza un’adeguata assistenza dalla sua difesa. Incassa 4 reti ma di responsabilità ne ha poche.
Garcia 5: La sua partita è segnata dalla botta in testa nello scontro con Lichtsteiner. Evidentemente il colpo gli fa perdere l’orientamento perchè la sua gara sarà segnata da interventi fallosi e imprecisi.
Rigoni 6: L’unico dei piemontesi che prova a metter ordine, ma si trova solo a lottare contro gli avversari anche per l’atteggiamento difensivo adottato da Tesser.
Caracciolo 4,5: Se non avessimo letto il suo nome nella lista dei giocatori scesi in campo, non ci saremmo neanche accorti della sua presenza. Non tocca un pallone.
JUVENTUS
Barzagli 6.5: Oggi non ha avuto particolari apprensioni, ma nelle uniche due occasioni in cui si richiedeva il suo intervento si è fatto trovare pronto come al solito. Senza dubbio è il difensore bianconero più continuo della stagione che potrebbe essere coronata da un gol visto che è l’unico dei giocatori maggiormente utilizzati da Conte a non essere andato in rete.
Pirlo 7,5: Lui è il Direttore, i suoi compagni formano l’orchestra. In ogni azione che ha portato al gol c’è sempre la sua firma. Nel finale solo il palo gli nega la gioia del gol.
Vidal 7,5: Corre quanto il pallone. Lui è in ogni parte del campo, difende, recupera palloni attacca e segna. Sono 7 i centri stagionali del centrocampista cileno prelevato in estate dal Bayer Leverkusen per 12 milioni (ora ne vale almeno il doppio) e che di recente ha attirato le attenzioni del Real Madrid.
Vucinic 7,5: Apre le danze al poker al Novara con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto. Particolarmente ispirato regala una doppietta ai suoi tifosi quasi a farsi perdonare i periodi di black out durante la stagione.
Borriello 7: Paradossalmente il centravanti ha dimostrato di avere un feeling particolare con il sintetico visto che gli unici due gol della stagione (gol pesanti e decisivi) li ha siglati a Cesena e Novara in meno di 4 giorni. Grande lottatore in campo.
Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Dellafiore 5 (1′ st Da Silva 5), Lisuzzo 5,5, Paci 5, Garcia 5; Porcari 5, Pesce 5,5, Gemiti 5,5; Rigoni 6; Mazzarani 5,5 (22′ st Radovanovic 5,5), Caracciolo 4,5 (6′ st Morimoto 5). A disp.: Coser, Centurioni, Jensen, Mascara. All.: Tesser 5
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Lichtsteiner 6, Vidal 7,5 (8′ st Padoin 6), Pirlo 7,5, Marchisio 6,5 (15′ st De Ceglie 6), Giaccherini 6,5; Borriello 7, Vucinic 7,5 (20′ st Elia 6). A disp.: Storari, Caceres, Del Piero, Quagliarella. All.: Conte 7
VIDEO NOVARA JUVENTUS 0-4
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La Juventus inizia la sua settimana più delicata per l’impresa scudetto con l’obiettivo fondamentale di mantenere i tre punti di vantaggio sul Milan e, per ottenere i risultati sperati, frenare l’entusiasmo della squadra a quattro giornate dalla fine. I Bianconeri sono impegnati oggi nel derby piemontese contro il Novara, una sfida che potrebbe essere insidiosa considerata l’ottima condizione fisica e morale degli uomini di Tesser che, nonostante le difficili possibilità di salvarsi, mirano a chiudere il campionato senza rimpianti e a testa alta. Le difficoltà per la Juve potrebbero scaturire dal campo sintetico, come successo contro il Cesena mercoledì scorso, dove gli uomini di Conte nonostante il dominio assoluto della gara hanno incontrato qualche problema nel possesso palla.
Allo Stadio “Piola” di Novara saranno presenti due leggende del glorioso passato Juventino ovvero Platini e Boniperti, entrambi di origini novaresi, un motivo in più per entrambe le squadre di far bene. Il mister bianconero deve fare a meno ancora una volta di Pepe infortunatosi alla caviglia prima di Cesena-Juventus e di Matri costretto a saltare il match per squalifica. Il modulo scelto sarà ancora una volta il 3-5-2, in attacco accanto a Vucinic rientra Quagliarella in vantaggio per un posto da titolare su Borriello che attraversa un buon momento dopo il gol che ha regalato i tre punti d’oro contro il Cesena. Sulla corsia laterale destra dovrebbe ritornare titolare lo Svizzero Lichtsteiner al posto di Caceres. A centrocampo dovrebbe essere confermato il trio delle meraviglie Vidal, Marchisio e Pirlo. Il condizionale è d’obbligo perchè il regista bianconero soffre di un risentimento muscolare ma farà di tutto per essere in campo dal primo minuto.
Tesser, che si affiderà al 4-3-1-2, non avrà a disposizione lo squalificato Morganella che dovrebbe essere sostituito da Dellafiore o in alternativa Gemiti verrà spostato a destra con la conferma di Garcia sul versante opposto. Inoltre dovrà fare a meno degli infortunati Jeda, Ludi, Marianini e Ujkani mentre dovrebbe avere a disposizione Mascara che in settimana è stato alle prese con un fastidio lombare.
C’è un’aria ottimista in casa Juve dopo la strepitosa stagione che a 4 giornate dalla fine del Campionato può far sperare i tifosi bianconeri nel 30° (o 28°) tricolore essendo alla guida della classifica con tre punti di vantaggio dal Milan. La Juventus potrebbe fregiarsi anche della conquista del decimo trofeo di Coppa Italia, che la Juventus proverà a strappare al Napoli nella gara in programma il 20 Maggio prossimo allo Stadio Olimpico di Roma. Oltre ai meriti sportivi, l’ottimismo è dovuto anche all’aumento dell’attuale rosa che ha avuto una plusvalenza di circa 50 milioni di euro, passando da un valore di 190 milioni di inizio stagione ai 240 milioni attuali.
Pirlo, Marchisio e Vidal, infatti, nel corso della stagione hanno incrementato il loro valore. Pirlo che valeva zero ipoteticamente varrebbe circa 5 milioni, mentre Vidal almeno 25, il doppio di quanto pagato in estate (e già il Real Madrid fa sapere di essere interessato al giocatore), e Claudio Marchisio varrebbe ad oggi 10 milioni in più rispetto allo scorso anno; in crescita ci sono anche le quotazioni di Chiellini, Barzagli, De Ceglie, Giaccherini e Buffon.
Prima pagina Tuttosport 28 aprile
Ai nomi che hanno incrementato il loro valore bisogna aggiungere però quelli di coloro che invece hanno avuto l’effetto contrario, vedendosi svalutato il proprio valore sul mercato a causa di una stagione trascorsa tra panchina e tribuna, parliamo a esempio di Elia, giocatore che poco più di otto mesi fa è stato pagato 9 milioni e che oggi ha una minusvalenza di 4 milioni per una valutazione attuale di 5, oppure come Krasic pagato 15 milioni oggi ne vale appena 10.
Insomma solo i Big si sono “rivalutati”, i veri fautori di questa eccellente stagione, e c’è da giurarsi che la società, che ha già raggiunto l’obiettivo stagionale della qualificazione alla prossima Champions League, non ha nessun interesse di privarsi dei suoi gioielli per il prossimo anno.
Valore della rosa Juventina
Buffon + 8 milioni
Chiellini + 5 milioni
Marchisio + 10 milioni
De Ceglie + 2 milioni
Barzagli + 7,7 milioni
Pirlo + 5 milioni
Vidal + 12,5 milioni
Giaccherini + 2 milioni
Lichtsteiner + 5 milioni
Storari + 2 milioni
Marrone + 3 milioni
Elia – 4 milioni
Krasic – 5 milioni
Totale valore della rosa ad inizio stagione = 189,3 milioni
Valore attuale della rosa = 242,5 milioni
Variazione = + 53,2 milioni
Tutti gli altri giocatori non hanno subito variazioni di valutazione, mentre Del Piero in scadenza di contratto non ha nessun valore ed Estigarribia e Borriello essendo giocatori in prestito non sono valutabili nell’attuale rosa bianconera.
Continua a non voler nominare la parola scudetto Antonio Conte, ma il sogno, come lo chiama lui, almeno per cinque minuti dalla fine del match contro il Cesena, sembrava davvero ad un passo, almeno finchè dal tabellone del Manuzzi non è apparso il vantaggio del Milan sul Genoa.
La Juventus centra la settima vittoria consecutiva nella sfida contro il Cesena il cui unico risultato utile per sperare ancora nella salvezza era la vittoria. I romagnoli, nonostante le numerose assenze, ce la mettono tutta ad onorare i colori della società, ma Antonio Conte estrae dal cilindro magico la carta vincente con l’inserimento di Borriello che, all’80’, trova il colpo del ko condannando matematicamente il Cesena alla retrocessione.
Parte con il 3-5-2 il tecnico bianconero con Caceres preferito a Lichtsteiner e Matri a sostituire lo squalificato Quagliarella. Stesso modulo per Beretta che deve rinunciare a Mutu e Iaquinta inserendo Del Nero e Rennella come coppia d’attacco. Non parte a mille come al solito la Juve che, anzi, nelle prime battute del match soffre il pressing dei romagnoli. All’8′ l’episodio che potrebbe far cambiare subito le sorti della gara, l’arbitro concede un calcio di rigore a favore degli ospiti per un tocco di mano di Moras (la moviola chiarirà che il fallo è fuori area), sul dischetto Pirlo spara sul palo alla destra di Antonioli sbagliando il secondo rigore in soli 3 giorni.
Cresce col passare dei minuti la Juventus che si riversa completamente nell’area di rigore avversaria. Al Cesena non resta che attuare un perfetto catenaccio per arginare i tentativi dei bianconeri di sbloccare il risultato. Ci prova De Ceglie con un colpo di testa che colpisce il palo esterno protetto da Antonioli, poco più tardi tocca a Vucinic il cui colpo di testa finisce alto sulla traversa. Il primo tempo si conclude a reti inviolate, stesso risultato arriva da Milano.
Nella ripresa ci prova il Cesena al 4’con un tiro di Ceccarelli che però non impensierisce Buffon. Piuttosto è Matri che al 20′ fa gridare al gol (considerevole la presenza di tifosi bianconeri sugli spalti) con un tiro che impegna per ben due volte Antonioli, l’ultimo con un intervento sulla linea. I minuti scorrono e Conte prova a cambiare inserendo prima Giaccherini per Caceres e poi Borriello e Del Piero per De Ceglie e Matri, l’intento è evidente, portare a casa i tre punti. E la mossa premia la scelta del tecnico, infatti il capitano subito si procura e calcia un calcio di punizione che richiede ancora una volta una prodezza del numero uno romagnolo. E’ il preludio al gol che arriva all’80: su cross ancora di Del Piero Vucinic appoggia di testa quel poco che basta per servire Borriello che con una conclusione potente al volo insacca di diagonale nell’angolino basso alla destra di Antonioli. Si sblocca anche l’ultimo degli attaccanti della Vecchia Signora nel momento più importante della stagione. Serviva mantenere i 3 punti di vantaggio sull’inseguitrice che, al gol da Cesena, ha risposto con il vantaggio sul Genoa firmato da Boateng al suo rientro dopo il lungo stop. Condannato invece il Cesena per il quale arriva il verdetto matematico della serie B.
PAGELLE CESENA JUVENTUS
CESENA Antonioli 7: Avere 43 anni e non sentirli proprio, il numero uno oggi si trasforma in un “gatto volante”. Para il rigore a Pirlo, si fa trovare pronto sul colpo di testa di De Ceglie, poi con un grande colpo di reni salva il risultato sulla conclusione di Matri, infine, nn si fa sorprendere sulla punizione calciata da Del Piero. Si deve arrendere solo al tiro di Borriello.
Benalouane 6,5: Argina gli attacchi di Vucinic e sopratutto annienta Matri.Perfetta la sua partita fino a quando perde la posizione su Borriello in occasione del gol.
Santana 6,5: Entra subito in partita dispensando assist per i compagni e mettendo in allerta la retroguardia bianconera specie nei primi minuti di gara. La sua prestazione cala alla distanza sotto la pressione dei bianconeri.
Parolo 6: Mette ordine a centrocampo e ci prova da fuori con qualche conclusione senza però trovare fortuna.
JUVENTUS Pirlo 5,5: Il fantasista oggi non era nella migliore condizione, all’8′ il suo errore dal dischetto, il secondo in 3 giorni, rischiava di pesare sul risultato finale. A fare notizia, più che l’errore dagli undici metri, la serie di passaggi sbagliati nella prima metà fase della gara. Riprende a guidare la squadra nella ripresa dettando geometrie e ritmo alla gara.
Matri 5: Conte l’ha preferito a Borriello, lui non ripaga la fiducia del mister che per tutta la gara l’ha spesso richiamato. Si trova sui piedi il colpo dell’1-0 che Antonioli salva in extremis sulla linea di porta, ma certamente il centravanti poteva fare meglio anche in quell’occasione.
Del Piero 6,5: Il capitano entra con una gran voglia di firmare il settimo successo consecutivo. Si procura una punizione da posizione interessante e solo Antonioli gli nega la gioia del gol. Dai suoi piedi parte il cross che porterà al vantaggio juventino.
Borriello 7: Sigla una rete importante per scacciare la pressione del gol che manca da tanto, importante anche per il peso che la rete porta sulla conquista dello scudetto. Doveroso l’abbraccio a Conte che ha sempre creduto in lui.
CESENA-JUVENTUS 0-1 Cesena (4-3-1-2): Antonioli 7; Ceccarelli 6, Moras 6, Rodriguez 6,5, Banalouane 6,5; Djokovic 6 (32′ st Rossi 5,5), Colucci 6 (32′ Guana 6), Parolo 6; Santana 6,5; Del Nero 6 (20′ st T. Arrigoni 5,5), Rennella 5,5. A disp.: Ravaglia, Comotto, Malonga, Lolli. All.: Beretta 6 Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6,5; Caceres 5,5 (24′ st Giaccherini 6), Vidal 6, Pirlo 5,5, Marchisio 7, De Ceglie 6,5 (29′ st Del Piero 6,5); Matri 5 (29′ st Borriello 7), Vucinic 6. A disp.: Storari, Lichtsteiner, Padoin, Marrone. All.: Conte 7
La Juventus capolista farà visita al Cesena, ultima in classifica, per il recupero della 33a giornata di campionato dopo la sospensione del campionato per la tragica morte di Piermario Morosini.
La vittoria schiacciante di domenica sera contro la Roma ha permesso ai bianconeri di guadagnare due punti portandosi a + 3 sul Milan, tuttavia la classifica non deve trarre in inganno visto che il Cesena è imbattuto da cinque partite consecutive e un buon risultato contro la prima della classe potrebbe alleviare l’amarezza per la scontata retrocessione.
Ancora imbattuta in campionato (si avvicina il record di Capello di 34 partite senza sconfitte), la Juventus è reduce da sei vittorie consecutive ma nel girone d’andata ha spesso dimostrato di soffrire con le piccole squadre, ne sono conferma i numerosi pareggi che ne sono derivati da incontri che sulla carta erano considerati “facili”. Per questo Conte chiede concentrazione ai suoi ragazzi e invita tutti a non pensare già agli allori:
“Ci sono cinque finali da qui alla fine, cinque partite della vita. Viviamo momenti importanti, le situazioni si evolvono in fretta, noi non dobbiamo però cambiare atteggiamento. Sono curioso di vedere il nostro atteggiamento. Finora i ragazzi hanno superato prove straordinarie, hanno giocato sempre con l’obbligo di vincere e l’hanno fatto con maturità e personalità. Dobbiamo dare il massimo fino alla fine, e poi vedremo se questo ci porterà a coronare il sogno. Però, prima bisogna vincere: i record fanno piacere, ma solo se si vince, perchè chi arriva secondo non se lo ricorda nessuno“.
Unico indisponibile per Conte è Quagliarella fermato dal giudice sportivo per una giornata poichè ammonito nel corso del match contro la Roma, mentre saranno tutti a disposizione gli altri elementi della rosa. Il modulo scelto dovrebbe essere il 3-5-2 con il ballottaggio tra Matri e Borriello per affiancare Vucinic in attacco, l’ex cagliaritano è in netto vantaggio, mentre gli altri 10 giocatori dovrebbero essere gli stessi vittoriosi scesi in campo Domenica contro la Roma: Buffon in porta protetto dai tre centrali Barzagli, Bonucci e Chiellini, sulle fasce laterali agiranno Lichtsteiner a destra e De Ceglie a sinistra, mentre la linea mediana sarà formata da Marchisio, Vidal e Pirlo, in attacco unico sicuro del posto al momento è Vucinic con Matri principale indiziato a sostituire Quagliarella squalificato.
Beretta deve fare a meno dello squalificato Von Bergen e degli indisponibili Calderoni, Pudil, Martinho e Martinez, a cui si sono aggiunti nelle ultime ore le assenze di Mutu e dell’ex Iaquinta entrambi alle prese con problemi fisici, al loro posto sono stati convocati i primavera Nicolò Lolli e Mattia Filippi.
“E’ una squadra dalle grande forza fisica e mentale, non ha ancora perso e questo la dice tutta sui valori del gruppo. E’ favorita per lo scudetto è in grande condizione, soprattutto mentale. Dovremo dare più del 100% e sperare che loro non siano al massimo, altrimenti si farà dura” – spiega Beretta nel corso della conferenza stampa.
Il Cesena potrebbe così scendere in campo con Antonioli difesa a 4 con Ceccarelli, Moras, Rodriguez e Lauro, mentre il centrocampo sarà confermato con Guana, Colucci e Parolo, Santana che agirà da trequartista dietro le due punte Malonga e Rennella. Possibili sorprese sono quelle di Comotto sulla fascia destra difensiva e Del Nero in qualità di regista dietro le due punte.
“Noi vogliamo questo scudetto” canta lo Juventus Stadium, e la Juve ce la sta mettendo tutta per accontentare i suoi tifosi. La vittoria di misura contro la Roma ipoteca buona parte dello scudetto staccando il Milan a +3 dopo il passo falso in casa contro il Bologna. Partita già virtualmente chiusa all’ 8′ quando Vidal insacca per la seconda volta alle spalle di Stekelenburg; la Roma non riesce ad entrare mai veramente in partita e assiste inerme alla battaglia bianconera.
JUVENTUS
Buffon sv: Non è colpa sua se la Roma a parte qualche tiro da lunghissima distanza, non tira mai in porta. Bonucci 6,5: In assenza di attaccanti avversari da fermare, si fa notare come regista arretrato di difesa, esibendo alcuni pregevoli lanci a scavalcare il centrocampo Romanista. Chiellini 6,5: La serata non è particolarmente impegnativa in difesa e quindi si spinge in attacco sfiorando il gol di testa. Barzagli 6,5: Quasi una scampagnata per lui, non lascia nemmeno le briciole a Osvaldo. Lichtsteiner 6,5: Si trova molto più a suo agio nella difesa a quattro che non sulla linea dei centrocampisti, ma svolge senza particolari affanni il suo compito. De Ceglie 6,5: Un treno su quella fascia, sbaglia la misura di qualche cross ma indovina quello giusto per quello del vantaggio, sfiora anche il gol con un tiro al volo dal limite. Marchisio 7,5: E’ finalmente tornato il principino di inizio stagione, rigore ed espulsione guadagnati, gol del 4-0 e un altro salvato per miracolo del portiere, oltre ad aver annullato i centrocampisti avversari, e scusate se è poco. Vidal 8: Otto come i minuti che ci ha impiegato per mandare il Milan a -3 in classifica, corre per i compagni, pressa gli avversari, recupera palloni, finalizza e costruisce, sicuramente un acquisto fondamentale. (dal 22’ s.t.) Giaccherini 6: Partecipa alla fase di controllo dell’ultimo quarto di gara. Pirlo 7,5: Se il campionato della Juve finisse con la conquista dello scudetto, qualcuno non deve piangere per un gol non visto, ma deve rimpiangere un grandissimo campione come Pirlo; ciliegina sulla grande prestazione il gol sulla respinte del suo calcio di rigore. Quagliarella 6,5: Conte ha finalmente trovato il partner giusto da affiancare a Vucinic, anche se non arriva il gol lui lavora per la squadra pressando e facendo salire la squadra, un giocatore ritrovato. (dal 16’ s.t.) Del Piero 6,5: Entra quando la Juve ha smesso di attaccare ma lui ci prova ugualmente, si rende protagonista di un doppio scambio con Marchisio con miracolo finale del portiere su quest’ultimo. Vucinic 7: Entra in tutti e quattro i gol bianconeri non segna ma quando decide di cambiare passo la squadra gira che è una meraviglia, esce tra il tripudio dello Juventus Stadium. (dal 12’ s.t.) Borriello 4,5: Ha davanti a se intere praterie e lui si ferma a pascolare, fischiatissimo da tutto lo stadio il suo prestito è l’unica sconfitta della Juve fino ad oggi. Conte 7: Da una lezione di gioco al suo collega, non sbaglia nulla per quanto riguarda gli undici iniziali, la Juventus scende in campo con la convinzione di essere una grande squadra, un peccato vedere Matri rimanere in panchina e far entrare Borriello al suo posto, Luis Enrique non avrebbe firmato per il pareggio, Conte invece si è accontentato di vincere con 4 gol all’attivo visto che la sua Juventus per 40 minuti del secondo tempo ha smesso di attaccare.
Stekelenburg 5: Due gol subiti dopo nemmeno 10 minuti di gioco ed ennesima espulsione stagionale. Rosi 4,5: Dalla sua parte sfonda chiunque. Kjaer 4: Possibile che la rosa della Roma non disponga di un difensore che sia migliore di questo ragazzo? De Rossi 5: Mezzo voto in più soltanto perché non è un difensore di ruolo, serata pessima. Josè Angel 4.5: Non esce dal campo umiliato soltanto perché dalla sua parte gioca Lichtsteiner (non certo un fenomeno con i piedi) se avesse giocato un laterale offensivo di ruolo sarebbe stato sicuramente affondato. Gago 5,5: Il meno peggio del centrocampo giallorosso. Pjanic 5: In 61 minuti di gioco non è riuscito a trovare la posizione in campo. (dal 63’ s.t.) Lamela 3,5: Entra e si fa notare solo per lo sputo a Lichtsteiner, la prova tv farà il suo dovere. Perrotta 4,5: Era da Dicembre che non giocava titolare, Luis Enrique ha scelto per lui la serata peggiore. Marquinho 4,5: Non tocca un pallone, Vidal lo ridicolizza. Osvaldo 4: Un giocatore sceso in campo solo per bisticciare con gli avversari e con l’arbitro invece di giocare a pallone, si rende protagonista in negativo anche in conferenza stampa. (dal 57’) Bojan 5: Entra a partita già chiusa ma lui si becca un giallo per un brutto e inutile fallo a centrocampo. Borini 5,5: Non in perfette condizioni fisiche esce dopo 27’ minuti per la squalifica di Stekelenburg e far posto al portiere di riserva. (dal 27’ p.t.) Curci 6,5: Neanche il tempo di entrare e para un calcio di rigore ma Pirlo segna sulla ribattuta, evita almeno altri 2 gol, sicuramente il migliore dei suoi.
Luis Enrique 3: Totti in panchina per mettere in campo un inutile Perrotta è uno schiaffo a chi ama il calcio, se da 33 partite la Roma fa i soliti errori è anche colpa sua, non avrebbe firmato per un pareggio invece ne esce con 4 gol subiti e zero segnati e con la 13° sconfitta stagionale, un allenatore Italiano sarebbe stato già esonerato.