Autore: Simona Granieri

  • Cissè, che impatto! Si presenta, entra e segna

    Cissè, che impatto! Si presenta, entra e segna

    La nuova Lazio sta prendendo forma, con nuovi interpreti e nuovi volti: uno su tutti, quello dell’acclamatissimo attaccante Cissè, nella prima amichevole disputata il giorno stesso della sua presentazione ufficiale.

    La gara è, sicuramente, un test molto morbido, contro una squadra di Eccellenza, ma l’impatto di Cissè è stato impressionante, sia per la determinazione mostrata “a parole” in conferenza stampa, sia per gli spunti più che positivi mostrati in campo.

    In conferenza aveva adoperato parole importanti e senz’ altro ambiziose, indicando come obiettivo di squadra il tricolore, perchè – secondo lui – la Lazio non ha nulla da invidiare alle altre grandi del campionato. In campo, poi, l’ impatto è stato eccezionale: nell’amichevole contro l’ Union Ripa, vinta poi per 8 a 0, si è vista un’ ottima Lazio, già rodata, con un’ eccellente intesa fra gli uomini d’ attacco, Cissè Klose ed Hernanes su tutti, ma anche Giuseppe Sculli e Zarate in grande spolvero.

    Cissè segna, ma non solo, regala anche assist importanti, e sembra già perfettamente calato nella realtà biancoceleste: è rimasto impressionato dal calore che i tifosi gli hanno tributato dal suo arrivo, ed ora ha tutte le intenzioni di ripagarli al massimo, sul campo.

    E’ quello che tutto il popolo biancoceleste si augura, nella speranza che, però, in Italia Dbrjil Cissè non debba ricredersi circa la sua positiva impressione del popolo calcistico: la moglie del campione francese, infatti, ha rivelato con rammarico i problemi di razzismo riscontrati in Grecia, in una situazione divenuta con il tempo realmente insostenibile, costringendo perfino la signora Cissè a non potersi più recare allo stadio per assistere alle gare del Panatinaikos.

    Una situazione che, si spera, in casa Lazio non si presenterà più, per non rovinare l’ idillio che, ora, pare essersi creato.

  • Perrotta: entusiasta di Luis Enrique

    Perrotta: entusiasta di Luis Enrique

    Simone Perrotta è ormai uno dei cardini del telaio Roma, sia in campo che nello spogliatoio, uno della Vecchia Guardia, che ne ha viste tante come si suol dire, in sette anni di maglia giallorossa, con diversi allenatori che sono passati da Trigoria nel corso delle stagioni. Ecco perchè il centrocampista cosentino è ben titolato per esprimere il suo pensiero sul nuovo corso della Roma targata Luis Enrique e lo fa con grande entusiasmo, percependo un’ aria nuova rispetto al passato, sia in termini di gioco che in termini di spirito di gruppo. I cardini del pensiero del tecnico spagnolo sono il possesso palla ed il gioco palla a terra: elementi che Perrotta dichiara di apprezzare molto, anche perchè gli ricordano i dettami di Luciano Spalletti, il tecnico che, più di tutti, lo ha lanciato nel grande calcio.

    © Paolo Bruno/Getty Images
    Ma l’aspetto più importante, per Perrotta, in questo nuovo corso è lo spirito, l’entusiasmo, la voglia di lavorare insieme per costruire qualcosa, a differenza dello scorso anno quando questi elementi erano venuti a mancare. Ora c’è maggiore serenità, forse anche per la risoluzione delle problematiche societarie con il cambiamento di proprietà. L’unica preoccupazione riguarda la possibile partenza di pezzi importanti, accostati al calciomercato in queste settimane, come Mirko Vucinic e Daniele De Rossi: in tal caso, secondo Perrotta, per la Roma sarebbe una grande perdita in termini di organico ed umani, ecco perchè il centrocampista si augura che possano restare entrambi. Infine, capitolo ambizioni: Perrotta non vuole sbilanciarsi troppo, per non illudere nessuno e, soprattutto perchè non può avere alcuna certezza sul futuro, dato che la squadra è in piena fase di costruzione. Tuttavia, il concetto fondamentale è che la Roma è sempre la Roma, ed i suoi obiettivi devono essere sempre all’altezza del suo blasone.

  • La carica di Marchisio: voglio vincere come Conte

    La carica di Marchisio: voglio vincere come Conte

    Claudio Marchisio e l’arte di adattarsi. Ormai, il binomio è più che collaudato, con ottimi risultati peraltro, e pare destinato a proseguire anche nella gestione di Antonio Conte.

    © Fabio Muzzi/Getty Images
    In partenza, lui, nonostante sia uno dei pilastri dello spogliatoio e nonostante sia stato da tempo designato come il capitano del post-Del Piero, non ha mai la garanzia del posto fisso in squadra: deve guadagnarselo a suon di allenamenti convincenti e di prestazioni di forma e di sostanza, così come ha fatto nelle ultime stagioni. Tutto questo, appunto, potrebbe ricapitare anche quest’anno, anche perchè la dirigenza è attiva sul mercato per cercare delle pedine importanti proprio nel ruolo da esterno sinistro, che Marchisio ha spesso ricoperto con Del Neri, e da mediano, il suo ruolo. Chiunque arriverà, comunque, per Marchisio è ben accetto, perchè sarà un rinforzo per il bene della Juve, ciò che davvero sta a cuore al Principino, uno che è cresciuto con i valori bianconeri impressi a fuoco nella mente. Ecco perchè, anche con Conte, si adatterà ad abbandonare il suo ruolo naturale, quello di mezz’ala, che nel gioco del tecnico salentino non è contemplato, e lo farà di buon grado, per dare comunque il suo contributo alla causa. Ha già iniziato, nei primi scampoli di partite, a testarsi come esterno offensivo ed ha dimostrato di poterlo fare egregiamente, segnando, offrendo assist preziosi ed inserendosi bene. Per lui, quel che conta non è il posto fisso o il posto nel suo ruolo, ma sentirse parte importante del progetto di squadra, sudando in settimana in allenamento e rendendo al meglio in partita: Antonio Conte ha già mostrato il suo grande apprezzamento per lui, affermando con convinzione che Claudio diventerà più forte di lui. Marchisio incassa l’auspicio e precisa: “Vorrei vincere quanto ha vinto lui”. Spirito Juve, senza ombra di dubbio.

  • Doni interrogato in Procura dal vice di Palazzi

    Doni interrogato in Procura dal vice di Palazzi

    “Solo” un’ora e mezza è durato l’interrogatorio di Cristiano Doni, molto meno rispetto ad alcuni svolti nei giorni scorsi, ma presso la sede della Procura Federale ieri mattina l’interrogatorio del capitano dell’Atalanta era uno dei più attesi.

    © Claudio Villa/Getty Images
    Doni è stato ascoltato alle 10 del mattino da Loli Piccolomini, il vice di Stefano Palazzi, nella sede di Via Po, che lo ha interrogato sulle tre partite “sospettate di combine”, in cui il giocatore sarebbe stato coinvolto da Pirani ed Erodiani, con un ruolo rilevante nell’organizzazione: Ascoli – Atalanta, Atalanta – Piacenza, Padova – Atalanta, svoltesi tutte nello scorso mese di Marzo. Al termine dell’interrogatorio, però, Cristiano Doni si è detto soddisfatto dell’incontro svoltosi presso la Procura Federale, nel quale ha potuto mettere in luce le sue ragioni circa la sua estraneità alle accuse che lo coinvolgono, oltre che rammaricarsi per essere stato coinvolto in questioni riguardanti illeciti sportivi. Per tali ragioni, inoltre, il legale di Doni, Salvatore Pino, ha anche preannunciato che saranno esposte querele contro diversi quotidiani sportivi per come hanno etichettato, nelle settimane calde dello scandalo scommessopoli, il suo assistito.

  • Mihajilovic a tutto campo: convinto di essere qui

    Mihajilovic a tutto campo: convinto di essere qui

    Sinisa Mihajilovic ricomincia la sua stagione, insieme alla Fiorentina, lontano da possibili destinazioni che potevano essere e non sono state, ossia l’Inter.

    © Enrico Locci/Getty Images
    Inizia una nuova stagione in cui per la Fiorentina l’obiettivo resta quello di qualificarsi in Europa, fra i primi 6 posti. Niente proclami ambiziosi ma realistici con una squadra che ancora deve essere rafforzata in qualche reparto, con qualche nome nuovo e qualche non conferma, come quella di Sebastian Frey, il portiere francese dato ormai in partenza soprattutto dopo le affermazioni decise di Sinisa. La sua scelta è la Fiorentina che ha scelto per fiducia nella società, nel direttore sportivo “cha ha fatto sempre bene”, oltre che nei suoi ragazzi con i quali ha costruito un solido rapporto di stima e fiducia. Capitolo Riccardo Montolivo, il capitano che ha rifiutato il rinnovo del contratto e che, ora, è in dubbio se vestirà o meno la fascia da capitano: questo aspetto verrà deciso dalla sqadra come Sinisa Mihajilovic ha sostenuto ieri. Capitolo tattica: il modulo ideale per Sinisa è il 4-3-1-2 con un rombo di centrocampo ed una mezza punta che sia in grado di fare sia la fase offensiva che difensiva; un giocatore ben preciso che il tecnico ha già in mente: Alberto Aquilani. Inoltre, un aspetto rilevante nelle parole di Sinisa sono state anche le parole adoperate per focalizzare l’attenzione sul problema delle “perdite di tempo” in campo, ossia i continui infortuni che si verificano nel corso dei match, molto spesso accentuati dalla volontà di spezzare i ritmi di gioco: Mihajilovic, invece, prendendo spunto dalla semifinale della scorsa Champions League fra Manchester Utd e Chelsea, ha raccomandato ai suoi giocatori di evitare per la prossima stagione di fermarsi mentre un altro giocatore è in terra. Un Sinisa Mihajilovic più che agguerrito, dunque. La stagione per lui è già iniziata.

  • Il Bari di Torrente inizia a correre

    Il Bari di Torrente inizia a correre

    Inizia oggi la stagione del Bari, con il raduno dei 23 convocati, per preparare la prossima stagione, in serie B dopo la retrocessione dello scorso anno. Una squadra che deve costruire la sua identità e deve fissare i suoi obiettivi, in vista di un campionato cadetto che si preannuncia più che mai combattuto ed irto di insidie, con la presenza di grandi “decadute”, almeno provvisoriamente, come la Sampdoria, che faranno di tutto per risalire al più presto in A.

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    I biancorossi, guidati dal neo tecnico Torrente, partiranno, poi, il 18 Luglio alla volta di Borno, per iniziare a gettare le basi per la ricostruzione: partendo dai veterani, che restano quasi certamente in biancorosso, come Massimo Donati, Alvarez, Rivas, Salvatore Masiello e Kutuzov, e dai nuovi, come Forestieri, Lamanna, Marotta, Bellomo, Cappitelli, ai quali qualcun’altro si aggiungerà, come ha confermato anche il direttore sportivo barese, Angelozzi. I biancorossi, infatti, sembrano molto interessati a portare in Puglia Borghese dal Gubbio, il difensore Carrozzieri dal Palermo, Martinho del Catania e De Paula dal Chievo Verona, anche se i loro arrivi appaiono legati a doppio filo alle partenze di Gazzi ed Andrea Masiello, oltre che Ghezzal e Hussekleep. Aldilà dei nomi, delle partenze e  degli arrivi, il gruppo di Torrente dovrà lavorare sulla sua identità, e sull’ unione di intenti, quella che nello scorso campionato, anche a causa di difficoltà societarie ed economiche del club, è sembrata mancare in più circostanze, evidenziata da risultati sportivi a dir poco deludenti. Per riuscire in tale impresa, di certo tutt’ altro che semplice, sarà necessaria una seria programmazione della società ( fondamentale, ora, la figura dell’ amministratore Claudio Garzelli), oltre che molta tenacia e determinazione da parte dei protagonisti in campo.

  • Sopralluogo a Rizziconi per l’allenamento della Nazionale

    Sopralluogo a Rizziconi per l’allenamento della Nazionale

    Un bel segnale per la Calabria, per il Mezzogiorno e per l’Italia: portare la Nazionale ad allenarsi su un campo confiscato alla ‘ndrangheta, a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria.

    Cesare Prandelli mantiene la promessa a Don Ciotti | © Giuseppe Cacace/Getty Images
    L’iniziativa era partita qualche mese fa da Don Luigi Ciotti e con l’approvazione da parte del presidente della Figc Giancarlo Abete e del cittì Cesare Prandelli, che avevano risposto con grande entusiasmo fin da principio. Ieri, poi, è stato compiuto un passo concreto in tale direzione, con la visita degli emissari della Federcalcio nel paesino calabrese. Sono giunti, infatti, per visionare il campetto, il segretario della squadra Mauro Vladovich, il responsabile della sicurezza Roberto Massucci, e Simone Orati, uno dei responsabili dell’ Ufficio Stampa Azzurro. L’allenamento della Nazionale, dunque, potrebbe presto essere organizzato nel paesino della piana di Gioia Tauro portando a compimento un’iniziativa più che mai lodevole, realizzando un “evento sano”, e trasmettendo un segnale importante.

  • Napoli, invito a corte. Il 22 agosto al Camp Nou per il Gamper

    Napoli, invito a corte. Il 22 agosto al Camp Nou per il Gamper

    La qualificazione in Champions League per il Napoli spalanca le porte alle amichevoli di lusso, una sorta di invito ” a corte”, nella cornice del Nou Camp di Barcellona, nell’ambito del trofeo Gamper, un torneo in memoria di Joan Gamper, fondatore del club, al quale da sempre partecipano le big d’Europa e del nostro campionato (la Juve nel 2005, poi l’Inter e lo scorso anno toccò al Milan).

    © Andreas Rentz/Getty Images
    Un grandissimo onore per il Napoli, ed una serata che si preannuncia importantissima anche in vista delle gare ufficiali che la seguiranno: l’evento, infatti, è in programma il 22 Agosto, a pochi giorni dall’inizio della stagione ufficiale. Una sfida, anche se amichevole, di grandissima suggestione, dal fascino incommensurabile, per la cornice e per i protagonisti in campo: su tutti, El Pocho Lavezzi di fronte a Lionel Messi, i due argentini contro. Sarà un test importante, perchè assurgerà il Napoli nell’elite del calcio Europeo, con un debutto di grande effetto, ancor prima di debuttare nella competizione più importante, ossia la Champions League. Sarà come una “prima cinematografica” con tanto di red carpet, ma in questo ambito il Presidente De Laurentiis è un grande esperto. L’ufficializzazione dell’invito è stato confermato questa mattina dal patron De Laurentiis dopo le indiscrezioni dei quotidiani catalani di ieri.

  • Raduno Sampdoria, da Atzori e Palombo la carica per la A

    Raduno Sampdoria, da Atzori e Palombo la carica per la A

    La nuova Sampdoria riparte dal Trentino, luogo della preparazione estiva in vista della prossima stagione, quanto mai delicata dato che sarà quella di transizione dalla serie B all’auspicato ritorno in serie A. Un raduno diverso, di certo, da quello dello scorso anno, quando i blucerchiati si preparavano a disputare i Preliminari di Champions League, ma ugualmente significativo dato l’obiettivo già fissato: rilanciarsi subito.

    © Massimo Paolone/Getty Images
    I giocatori del tecnico Atzori che partiranno Domenica alla volta di Moena sono trenta, con sedici centrocampisti, quattro portieri, quattro difensori e sei attaccanti: una distribuzione alquanto squilibrata nei vari reparti, che dovrà essere corretta dalla società sul mercato in breve tempo. Ma, fra i quattro del pacchetto arretrato, Gastaldello è sul piede di partenza, direzione Germania oppure un’altra squadra di Serie A. A centrocampo, invece, nei sedici presenti, Poli è quello con più richieste, anche da parte della Juventus, così come in attacco Pozzi e Maccarone potrebbero avere offerte dalla serie A. E’, dunque, un gruppo in bilico, fra andare e restare, fra calarsi nell’avventura della risalita, oppure abbandonare l’ impresa per altri “lidi” più comodi. Atzori avrà un compito di certo non facile, perchè dovrà puntare a costruire uno spirito di gruppo, con coloro che resteranno, plasmandoli nel gioco e nell’ identità di squadra. Il suo gioco prediletto fa riferimento al modulo 3-5-2, ma i numeri in tal caso vengono dopo degli uomini: chi resterà dovrà farlo con consapevolezza e grinta, perchè la piazza Blucerchiata, si sa, è esigente ed i tifosi non vogliono più assistere a disfatte simili a quella dello scorso campionato. Ieri pomeriggio il primo raduno, con capitan Palombo che ha spronato con le sue parole, cariche di orgoglio e sentimento, i compagni. Per lui restare è stata una scelta consapevole, anche delle difficoltà nel conquistare la maglia della Nazionale, una scelta in cui ha prevalso il cuore e la volontà di riportare la Samp laddove merita. Gli altri devono prendere esempio dal loro Capitano.

  • Montolivo è uno da Milan, parola di Allegri

    Montolivo è uno da Milan, parola di Allegri

    A volte, le parole dirette e le dichiarazioni sincere esistono anche nel calcio. E’ questo il caso delle dichiarazioni di Massimiliano Allegri, toscano verace e schietto, che ha manifestato apertamente il suo personale apprezzamento per le doti tecniche di Riccardo Montolivo, capitano della Fiorentina, definendolo “uno da Milan”.

    © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images
    Niente pretattica di mercato, dunque, ma parole in libertà, che rivelano interessanti scenari di mercato anche se il Club Viola farà di tutto per trattenere uno dei giocatori più importanti, uno dei centrocampisti più forti in Italia, come lo steso Allegri lo ha definito, sia per le doti tecniche che fisiche, “uno da grandi platee“. Per ora, però, le possibilità di uno scambio con Antonio Cassano non vengono prese in considerazione dal tecnico livornese, che pare convintissimo della permanenza in rossonero di Fantantonio per il prossimo campionato. A proposito di mercato, poi, Allegri si definisce soddisfatto delle mosse del Milan, che si è rafforzato nonostante abbia perso un grandissimo come Andrea Pirlo. Sulle rivali elogia il mercato della Juve e della Roma, oltre che afferma di temere l’Inter, come seria pretendente al tricolore, ma anche il Napoli che si è rinforzato bene con gli acquisti di Inler e Britos. Chiusura sul capitolo partenze: il Milan, per ora, dispone di sei attaccanti in rosa e, dunque, qualcuno potrebbe partire. Allegri non sembra aver fretta, ma valuterà con calma fino al 31 Agosto. Sulla difesa, invece, è soddisfatto per l’arrivo di Mexes e conferma il suo non gradimento per la difesa a tre: la sua squadra giocherà sempre a quattro, perchè “ce l’ ha nel Dna”. Parola di Allegri.