La serie A di Marassi, quest’anno riguarderà solo il Genoa di Alberto Malesani, che domani pomeriggio alle 15 debutterà contro la neo promossa Atalanta di Stefano Colantuono. Una sfida che già si preannuncia interessante, dato l’inizio con zavorra di sei punti di penalizzazione dei bergamaschi, strascico dello scandalo scommesse, e per le novità fra i rossoblu, una su tutte il portiere francese Sebastian Frey. Le probabili formazioni in campo saranno le seguenti, con due moduli tattici simili. 4-4-2 per i padroni di casa genoani, con Frey, Rossi, Bovo, Kaladze, Antonelli, Kucka, Veloso, Constant, Mesto, Pratto, Palacio. A disposizione di Malesani, invece, ci saranno: Lupatelli, Moretti, Granqvist, Birsa, Seymour e Caracciolo. 4-4-1-1 per i nerazzurri dell’Atalanta, con il seguente undici titolare: Consigli, Masiello, Lucchini, Capelli, Peluso, Schelotto, Cigarini, Carmona, Padoin, Moralez, Denis. A disposizione: Frezzolini, Bellini, Caserta, Bonaventura, Gabbiadini, Marilungo, Tiribocchi. Arbitrerà Rizzoli di Bologna.
Autore: Simona Granieri
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Juventus Stadium la carica di capitan Del Piero
Dal 1993 al 2011, tanti inizi di stagione, tanti buoni propositi spesso tramutatisi, a fine stagione, in vittorie. Negli ultimi anni, qualche delusione di troppo, ma l’ inizio di stagione del campionato 2011/2012 è, forse, il più speciale per Alex Del Piero, capitano della Juventus che si avvia a inaugurare la sua nuova casa, questa sera, nell’amichevole con gli inglesi del Notts County, la squadra che ha “dato” i suoi colori bianconeri alla Signora. Per il capitano sarà il quarto stadio in maglia bianconera, in 18 anni: dal Comunale, al Delle Alpi – teatro delle grandi vittorie degli anni ’90 – all’ Olimpico, negli anni di transizione, al nuovo impianto, “rivoluzionario” come lo definisce Alex, per la vicinanza del pubblico al campo di gioco, che implicherà necessariamente una rivoluzione culturale, un passo importante, delicato e coraggioso. Un record “imbattibile e simpatico”, che il capitano celebrerà con delle magliette speciali, che ha deciso di regalare ad amici e parenti, ed a tutti coloro che lo hanno accompagnato in questi anni tanto importanti. Ci sperava Alex, di giungere da giocatore, da Capitano e da protagonista vero a questa inaugurazione: ed è riuscito a farlo. Questa sera l’ attenzione sarà puntata, come sempre d’altronde, soprattutto su di lui, perchè il popolo bianconero desidera fortemente che sia suo il primo gol nella nuova casa. Alex, poi, ha deciso di riconsegnare nel nuovo stadio il pallone che John Elkann gli regalò tre anni fa, un pallone speciale ed importante, che a sua volta l’Avvocato Agnelli aveva regalato al nipote. Uno stadio che, Alex, vorrebbe fosse vincente come lo è stato il vecchio Delle Alpi: “Sarebbe un piacevole trait d’ union, fra lo stadio in cui ho vinto e segnato di più, e questo in cui ci auguriamo di avere gli stessi successi, se non di più”. Un auspicio che Alex Del Piero condivide con tutto il popolo bianconero, augurandosi che il suo ultimo anno da giocatore possa essere “Vincente, non vedo alternative”. SPECIALE INAUGURAZIONE NUOVO STADIO JUVE
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Conte “nuovo stadio rilancio per la mia Juve”
Il grande giorno dell’inaugurazione dello stadio della Juventus è arrivato, e mister Antonio Conte, uno che – da giocatore prima, da capitano, e da tecnico oggi – i colori bianconeri li sente impressi a fuoco sulla pelle, non può sottrarsi dal commentare un’occasione tanto importante e speciale. Un evento che verrà ricordato, e che vorrebbe segnare un confine netto fra le stagioni di “costruzione” e di transizione, e quelle del rilancio, del ritorno ai fasti del passato, almeno nelle intenzioni di inizio stagione. Il nuovo stadio, secondo mister Conte, è il nuovo che avanza in Italia, ma anche una scommessa o, meglio, un esame, per la società e per i tifosi: è necessario, infatti, un cambio di mentalità nei comportamenti da stadio, sul modello inglese, in primis per la mancanza di protezioni fra gli spalti ed il terreno di gioco, con una distanza davvero ridotta, di soli 7,5 metri. I tifosi, dunque, saranno protagonisti di questa nuova pagina della storia bianconera, e Conte li invita a “stare dalla nostra parte”, poichè solo così la vicinanza dei tifosi al campo di gioco potrà essere tramutato in un grande vantaggio per la squadra ed in uno svantaggio per gli avversari, come accade negli stadi inglesi, in cui il fattore campo è tradizionalmente un elemento molto rilevante. Ecco perchè, in tal caso, secondo mister Conte, “il nuovo stadio ci darà una mano”. Tante aspettative e tanti buoni propositi, però, conducono inevitabilmente a tante responsabilità per il nuovo mister: Conte lo sa bene, ne è perfettamente consapevole e non ha alcuna intenzione di sottrarsi alle sue responsabilità: anzi, si definisce onorato di poter dimostrare qualcosa di importante sulla panchina della sua Juve, a casa sua, un’ esperienza che sarà certamente “diversa e speciale”.
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Juve, stadio day: le sensazioni di Buffon
Un nuovo stadio, una nuova porta, due nuovi pali da difendere. Cambia lo scenario, ma non cambia la “saracinesca”, ossia il portiere: sempre lui, Gigi Buffon. L’inaugurazione del nuovo stadio, per lui, significa il terzo campo di gioco diverso da quando è alla Juventus, dal Delle Alpi, all’ Olimpico, ad oggi. Undici stagioni in bianconero, d’altronde, significano anche questo. Le sensazioni di Gigi Buffon sono intense, ancor prima di scendere in campo: “da brividi”. Per tutto ciò, Gigi Buffon rende merito alla società per questa iniziativa, per questo progetto, tanto ambizioso quanto importante, la dimostrazione che, anche in Italia, quando si ha un progetto serio, si può realizzare qualcosa di importante. Le sensazioni, dunque: calcare il campo di gioco per la prima volta, questa sera, sarà un’ emozione speciale, attendendo il primo gol bianconero nella sua nuova casa, ossia il battesimo ufficiale. Chi lo segnerà? Gigi si augura di spiazzare tutti ed essere proprio lui, con un calcio di rinvio, a realizzarlo. Alquanto improbabile, però, anche se sognare non costa niente. Più realisticamente, il suo pronostico è a favore del Capitano, Alex Del Piero, se non altro per ragioni di gerarchia, ma anche di stima e amicizia. Perchè Alex è al quarto stadio in maglia bianconera, perchè lui è “storia, tradizione, simbolo della squadra”. Infine, un elogio particolare alla società, che ha creduto fortissimamente in questo progetto, anche contro lo scetticismo di molti: “la Juve ha dimostrato di essere avanti, nel vero senso della parola”. Avanti perchè qualunque squadra volesse intraprendere un progetto simile, dovrebbe comunque attendere sei o sette anni per il completamento dei lavori, anche se il portierone si stupisce di come l’esempio della Juve non sia stato seguito ancora da altri club italiani.
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Juventus Stadium, cerimonia inaugurale fra ricordi ed effetti speciali
Una cerimonia inaugurale degna degli eventi sportivi più importanti, curata dalla K event, la società che ha organizzato la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Un turbinio di effetti speciali, di coreografie ad effetto, di luci, suoni e colori. Un totale di 2 milioni di euro di spesa, per una durata di un’ ora e mezzo circa, ripercorrendo, fra immagini, musica ed effetti di vario tipo, gli eventi principali della storia della Signora, 114 anni di emozioni da vivere d’ un fiato.
Giraffe vestite da zebre, 400 ballerini con la gobba, l’ epiteto più utilizzato per definire i tifosi della Signora, soprattutto nella rivalità cittadina fra Granata del Toro e Juventini. In tutto ciò, la madrina dell’ evento sarà la torinese e tifosissima, Cristina Chiabotto, ex Miss Italia, che porterà il nastro tricolore, che poi sarà tagliato dal sindaco Fassino, alla presenza delle più alte cariche bianconere, oltre che del presidente della Regione Piemonte Cota, e del ministro Maroni.
Dopo l’ ufficialità del taglio del nasto, sarà la volta delle note, del racconto in musica della juventinità, con i protagonisti di ieri e di oggi: “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, di Lorenzo Jovanotti, le immagini di Sivori, di Platini, del Capitano Alex Del Piero, ma anche i gemelli del gol anni ’90, Vialli e Ravanelli, di”soldatino” Angelo Di Livio, Moreno Torricelli, Zinedine Zidane, Pavel Nedved, Buffon e Tacconi, portieri di oggi e di ieri, Lippi e Trapattoni, i mister più vincenti. Poi, sarà il momento del ricordo, della commozione per la tragedia mai dimenticata dell’ Heysel, il 29 Maggio 1985, che ha segnato per sempre la storia della Signora: sarà solo uno schermo nero, con la data impressa in rosso, a ricordare quel tragico evento, sulle note di Bob Dylan e la sua struggente “Knockin’ on Heaven’s Door”, liberando al cielo 39 palloncini, in ricordo proprio di quelle 39 anime.
Per poi concludere con il ricordo di due personaggi, due fratelli, che hanno fatto la storia della Juventus, e che – con i loro eredi – ancora continuano a rappresentarla: l’Avvocato ed il Dottore, Gianni ed Umberto Agnelli, con le loro immagini che scorreranno sui maxischermi, immaginandoli – magari – seduti ancora insieme sulla fatidica panchina di Corso Re Umberto, dove il 1 Novembre 1897, per merito di un gruppo di studenti, iniziò la Storia della Signora, questo sogno che continua ancora oggi, e che domani sera vivrà una pagina assolutamente da ricordare.
Il video di presentazione da Juventus.com
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Lippi “lo stadio della Juve sarà un tempio del calcio”
Un cittì campione del Mondo, oltre che più volte scudettato da allenatore, vincitore della Champions League e della Coppa Intercontinentale, di stadi maestosi e suggestivi ne ha visti tanti in giro per il Mondo. Ecco perchè, Marcello Lippi, è uno dei tecnici maggiormente accreditati per commentare un evento tanto importante come l’ inaugurazione dello stadio della Juventus, della nuova casa bianconera, come ama definirla Andrea Agnelli. Non solo per la sua esperienza, però, ma anche per il forte legame che lo associa indissolubilmente ai colori della Signora, dopo il glorioso passato. Il suo passato di vittorie significa perlopiù Stadio Delle Alpi, tempio di vittorie, ma esteticamente non apprezzabile, figlio della costruzione affrettata per il Mondiale di Italia 90, freddo ed eccessivamente grande, con un’ eccessiva distanza degli spalti dal terreno di gioco, anche se Marcello Lippi lo definisce “uno stadio al quale mi affezionai, anche se a volte era vuoto”. Nella sua collezione personale, poi, un posto particolare lo merita il Camp Nou, nel quale vinse con la Juventus accedendo alla semifinale di Champions League del 2003, ma anche il monumentale Santiago Bernabeu di Madrid, oltre che l’Old Trafford di Manchester, anche se dal sapore in chiaro scuro, con una vittoria sullo United del 1997, con gol di Alex Del Piero, una settimana prima dell’ Intercontinentale di Tokyo, ma anche la sconfitta della finale del 2003 ai rigori contro il Milan. Dall’alto della sua esperienza, quindi, il suo giuduzio ha un valore speciale: domani Marcello Lippi sarà alla cerimonia di inaugurazione dello stadio bianconero, e ritiene che possa diventare un vero e proprio tempio del calcio mondiale, per le dimensioni, per la struttura e perchè, di certo, non diventerà mai una “cattedrale mezza vuota”.
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Juventus Stadium: manca un giorno alla nuova era
Manca pochissimo all’inaugurazione ufficiale del nuovo stadio della Juve, o meglio della nuova casa della società bianconera. Un impianto di proprietà, il primo nel panorama del calcio italiano, dimostrando una volontà di ritornare la Signora della seria A distinguendosi nella realizzazione di un progetto ambizioso e affascinante.
Un impianto in stile inglese, al confine fra Torino e Venaria Reale, nella zona di Continassa, con le poltroncine a ridosso del campo, a soli 7,5 metri di distanza dal manto erboso: una nuova dimensione di vivere il calcio e le sue emozioni, in partita e non solo, ma non tralasciando l’ aspetto sicurezza, con sistemi di controllo di tecnologia avanzatissima.
Un impianto che rimarrà aperto ed attivo 7 giorni alla settimana, non soltanto in occasione delle partite della Juventus, con eventi di vario genere, musei, store dedicati alla vendita del merchandising ufficiale, ed attività a ciclo continuo, per vivere il panorama bianconero a tutto tondo, con un’attenzione particolare allo shopping, nel centro commerciale adiacente alla struttura, da 54 negozi, per una superficie complessiva di 34 mila metri quadri.
Un progetto che, secondo le previsioni, porterà un incremento notevole alla voce “ricavi da stadio”, dal 7% al 19,6%, come afferma Jean Claude Blanc, oltre che un’immagine diversa e rinnovata della Juve, proiettata al futuro, all’investimento in innovazione, e non solo al “galleggiamento” con i cospicui introiti derivanti dai diritti televisivi. Una nuova strada per la competitività nel panorama europeo, che inizierà domani sera, alle 21.30, quando i riflettori illumineranno la gara inaugurale, fra la Juventus e la compagine inglese del Notts County, con una cerimonia dagli effetti speciali assicurati, curata da K Event, la società che ha curato la cerimonia inaugurale delle olimpiadi invernali di Torino 2006.
Uno stadio, una casa: la casa della Juventus, come ama descriverla il presidente Andrea Agnelli. Manca solo un giorno, poi la “nuova era” sarà realtà, alla presenza di 34 mila spettatori, stando alle vendite dei tagliandi finora realizzate.
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Inzaghi Milan, è rottura?
Anche nei matrimoni consolidati, a volte, l’idillio può finire. Nel calcio, poi, queste circostanze si verificano anche molto frequentemente: è accaduto, in questi giorni, a Filippo Inzaghi, da dieci anni innmorato del Milan e del suo ambiente, oltre che bomber infallibile, soprattutto in Champions League, dove ha collezionato gol su gol. L’amore, però, è giunto al capolinea con la decisione di Massimiliano Allegri di escludere Superpippo dalla lista dei convocati per la prossima Champions League, dimostrando come la “riconoscenza e la graditudine” non facciano parte delle sue scelte, dopo l’esclusione di Andrea Pirlo dall’undici titolare lo scorso anno ed ad avere un ruolo decisivo nella cessione di Ronaldinho. La decisione di Allegri potrebbe essere stata condizionata dalle imperfette condizioni fisiche di Pippo Inzaghi, ancora impegnato nel programma di recupero e costretto a fare i conti con un ginocchio che si gonfia frequentemente, oltre che alcuni fastidi al polpaccio, sul quale sta lavorando con un programma fisioterapico. Una frattura, quella fra il tecnico toscano e Pippo, che difficilmente potrà ricomporsi, soprattutto alla luce dell’importanza che Pippo attribuisce ancora alla possibilità di raggiunger il record assoluto delle marcature in Europa, ossia vincere la gara a distanza con Raul, per ora in leggero vantaggio su Superpippo. Una frattura che, comunque vada, appare come una grande perdita per l’organico del Milan, soprattutto in un reparto dove i bomber infallibili di Coppa mancano, considerando come la vena realizzativa di Zlatan Ibrahimovic in Champions League non sia affatto paragonabile alle sua decisività in Campionato.
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Marin “la Pellegrini con Magnini già a Tenerife”
La soap opera dell’estate 2011, nonostante sia Settembre inoltrato, continua a mostrare scenari e nuove dichiarazioni, questa volta da parte di uno dei protagonisti, ossia Luca Marin, colui che ha perso la sua donna, la Pellegrini, oltre che l’amicizia di Filippo Magnini.
Marin, che nelle scorse settimane sembra comunque essersi “consolato” con altra compagni femminile ad Ibiza, alias Stefania Montoneri, rivela che la sua storia con Federica Pellegrini ha iniziato ad incrinarsi circa un anno fa, ma che le problematiche di coppia non sembravano tali da motivare un distacco: il primo sentore di un cambiamento nell’atteggiamento di Federica nei suoi riguardi, da parte di Marin, ci fu soltanto a Tenerife, in occasione di un raduno dei nuotatori della Nazionale, quando Marin notò una particolare complicità in uno sguardo fra Federica e Filippo, che fece scatenare la sua gelosia, anche se poi fu subito rassicurato dalla Pellegrini.
Nonostante le rassicurazioni, però, Federica, nelle settimane antecedenti il Mondiale di Shangai, chiese a Marin di “lasciarla tranquilla”, e Marin, ancora ignaro di tutto, confidò questo distacco provvisorio proprio all’antagonista Magnini. Dopo la vittoria nei 400 stile libero, però, Marin decise di rompere gli indugi ed andarsi a complimentare con Federica: ad un tratto, però, nella stanza della nuotatrice Veneta, la campionessa gli rivela che ” non lo ama più”. Un duro colpo da digerire ed accettare, soprattutto con la tremenda consapevolezza di dover affrontare la “nuova coppia”, che poco ha nascosto la complicità, anche in pubblico, lasciandosi andare anche ad un bacio nel Bar Rouge di Shangai, alla presenza di Marin, che è stato “portato via di peso” dai suoi amici più stretti.
In tanta sofferenza da parte sua, inevitabile un commento sulla nuova coppia, formata proprio dalla sua ex e da Magnini: secondo Luca Marin, da parte di Federica c’è un reale interessamento, mentre Magnini sarebbe particolarmente interessato al “circo mediatico” che ruota intorno alla Pellegrini.
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Compass top Sponsor degli azzurri fino al 2014
La Nazionale Italiana Giuoco Calcio, avrà ancora Compass, la società di credito al Consumo del gruppo Mediobanca, al suo fianco, nelle vesti di Top sponsor ufficiale per il prossimo quadriennio. La partnership, già ben consolidata, proseguirà, dunque, fino al 2014, ossia ai prossimi Mondiali in Brasile, e, naturalmente, anche nel corso dei prossimi Europei 2012 in Polonia ed Ucraina.
Una condivisione di percorsi ed obiettivi, oltre che di valori comuni, come il gioco di squadra, la determinazione e l’ ambizione nel raggiungere traguardi importanti, e la passione per il lavoro. Grande soddisfazione, naturalmente, giunge da parte di Roberto Ferrari, Direttore Centrale Marketing e Partnership di Compass, in particolare per la grande visibilità che tale partnership regala alla Compass, oltre all’ “opportunità di stare vicina ai sogni ed alle passioni degli italiani”.