Già da qualche mese la notizia era stata annunciata, con il sopralluogo degli uomini della Figc finalizzato ad accertarsi delle condizioni del campo e del contesto circostante: ora, la notizia è ufficiale. La Nazionale Italiana di Prandelli si allenerà a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, domenica 13 Novembre, prima dell’amichevole contro l’Uruguay. Un evento importante per la Calabria, ma soprattutto per i suoi connotati più profondi: l’allenamento, infatti, avverrà su un campo di calcio sorto su un terreno confiscato alla n’drangheta. Ecco perchè i dirigenti della Figc hanno definito tale evento come una manifestazione di vicinanza alla Calabria, oltre che come un messaggio di solidarietà e di impegno civile nei confronti della popolazione calabrese, che vive quotidianamente la problematica della lotta alla criminalità organizzata. Inoltre, nel corso dell’allenamento, gli Azzurri giocheranno un’ amichevole con alcuni ragazzi di Rizziconi, ma i dettagli dell’ “evento” saranno definiti nei prossimi giorni, con la collaborazione delle forze dell’ordine e del Prefetto. Per ora, comunque, non si può non considerare positivamente tale iniziativa, dai contenuti di assoluto rilievo: un gesto semplice nella sua realizzazione ma dal significato di assoluto spessore.
Autore: Simona Granieri
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Il Perugia piega la Paganese, video
Nel posticipo della quarta giornata di Lega Pro seconda divisione, al Renato Curi di Perugia, gli umbri conquistano un’ importante vittoria contro la Paganese, nella sfida al vertice, che vale ai grifoni l’appaiamento in classifica alla Paganese stessa, in testa a quota nove punti dopo quattro giornate.
Una gara combattuta ed emozionante, con la Paganese che passa in vantaggio al 42′ con una splendida rovesciata di Orlando, mentre al 12′ del secondo tempo il Perugia trova il pareggio con Clemente su calcio di punizione magistrale.
Pochi minuti dopo, grandi proteste della Paganese per un rigore non concesso da parte dell’arbitro, con conseguente espulsione del tecnico Grassadonia. Sul finale, colpi di scena a raffica: il Perugia passa in vantaggio, poi l’arbitro concede un rigore alla Paganese: Scarpa si prende la responsabilità del tiro dagli undici metri ma fallisce la realizzazione, al 42′ del secondo tempo. Un clamoroso errore ed un’occasione persa per la Paganese per acciuffare il pari in extremis: dopo sei minuti di recupero la gara finisce, con la vittoria del Perugia che approda in vetta alla classifica.
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Mou attacca il Levante: giocatori provocatori
Anche in Spagna, come ai tempi dell’Inter, si sono ormai abituati alla vis polemica di Josè Mourinho, ed ecco, dunque, che il tecnico portoghese non lascia trascorrere troppo tempo dalla sua ultima performance. Questa volta le “vittime designate” sono i calciatori del Levante, squadra che ha battuto il Real Madrid, accusati di essere maestri del “perder tempo”, oltre che delle provocazioni, al contrario dei suoi blancos che Mourinho ritiene essere stati fin troppo corretti in campo e non capaci di adattarsi alle furbizie degli avversari.
Oltre ai giocatori del Levante, poi, inevitabile un attacco agli arbitri, colpevoli di aver lasciar troppo spazio alle provocazioni dei giocatori del Levante, che hanno causato l’espulsione di Khedira, per doppia ammonizione, dopo una spinta su Bastelleros che, secondo Mou, è “caduto come un attore di teatro”. Un episodio importante ma non decisivo nell’ equilibrio della gara, con un Real poco pungente e quasi mai pericoloso, eccessivamente nervoso ed ingenuo, caratteristiche che hanno portato la prima sconfitta nella Liga, e la vetta della classifica ora distante tre punti, dalla coppia Betis Siviglia-Valencia.
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Giovinco: doppietta e frecciatine alla Juve
Sebastian Giovinco regala tre punti al Parma, segna la doppietta decisiva contro il Chievo, inventa, corre, aldilà della diffidenza di coloro che ancora non lo reputano grande. Chiaro messaggio alla dirigenza bianconera, che ha deciso di lasciarlo ancora un anno in Emilia, a crescere, nonostante mister Antonio Conte aveva espresso chiaramente il suo gradimento per la “formica atomica”.
E dire che domenica scorsa, all’esordio stagionale, proprio nello Juventus stadium ha avuto la freddezza di battere Buffon, anche se di rigore, ed anche se la partita era ormai compromessa per i gialloblu. E dire che, lo scorso campionato, Giovinco fece molto male alla Signora, contribuendo in modo decisivo al pesantissimo 1 a 4, nel giorno dell’Epifania e dell’ infortunio di Quagliarella.
Sebastian, dunque, ha già dimostrato dal canto suo di essere uno da Juve, all’ altezza della maglia (ci perdoni il gioco di parole): lui, però, non vuole più illudersi invano. Preferisce volare basso, senza sognare in grande per poi rimanere ancora una volta deluso. Alle domande sul suo futuro, ormai, glissa direttamente, con il sorriso sulle labbra, passando la palla alla dirigenza bianconera.
Anche se pare aver digerito, in parte, la situazione perchè nelle dichiarazioni sembra adoperare parole più morbide e toni più distesi rispetto allo scorso anno. La scorsa settimana, in occasione della partita di Torino, ha rivelato di aver ringraziato personalmente mister Conte per i complimenti e gli elogi che gli aveva riservato pubblicamente.
Giovinco, infatti, per la sua rapidità e capacità tecnica si inserirebbe molto bene nel gioco di Antonio Conte, e potrebbe completare un reparto offensivo per ora già molto “affollato”, ma caratterizzato per tre quinti (Matri, Iaquinta, Vucinic) da uomini con caratteristiche fisiche simili, ossia stazza possente ed altezza importante.
Sebastian, intanto, non può fare altro che aspettare e, nell’attesa, continuare a segnare e gioire con il Parma, dimostrando di essere una spanna sopra gli altri, come mostra ad ogni esultanza dopo un gol.
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Reja contro i tifosi: basta fischi!
Quando i risultati attesi non arrivano, la delusione ed i fischi nel calcio sono all’ordine del giorno. In casa Lazio, dopo l’ottimo avvio di stagione con il pareggio di San Siro contro il Milan, i tifosi si aspettavano una conferma della buona prova mostrata contro il Genoa all’Olimpico, nella prima in casa. Conferma che, però, non è giunta: anzi, la squadra di Reja ha mostrato una preoccupante regressione, subendo due gol e incassando la sconfitta.
A fine gara, dunque, i fischi, che il tecnico Edi Reja non ha gradito affatto, polemizzando con la tifoseria per le eccessive critiche che “lo hanno stancato“.
La principale preoccupazione del tecnico goriziano consiste nella percezione del clima di diffidenza nei suoi confronti e della squadra, che non permette di lavorare serenamente. Un lavoro settimanale turbato già dagli impegni ravvicinati, considerando l’Europa League, e dalle difficoltà difensive e del filtro di centrocampo, come lo stesso tecnico goriziano ha rivelato.A smorzare il clima di tensione, però, è interventuo il presidente Lotito, cogliendo il disagio del suo tecnico e cercando di ricomporre la situazione, rilevando che le critiche eccessive potrebbero condizionare negativamente l’ambiente, con un pericoloso influsso psicologico. Inoltre, si mostra comprensivo nei confronti di mister Reja, precisando che – ad una certa età – può essere più complesso lasciarsi le polemiche alle spalle ed andare avanti, accettando che il proprio lavoro non venga riconosciuto.
Dal punto di vista tecnico, però, il presidente non si mostra preoccupato, ritenendo che il calo di tensione sia esclusivamente un sintomo legato ad inizio stagione, dato che il ritmo partita non è ancora perfettamente assestato. Si tratta, quindi, solo di attendere: nella speranza che i tifosi abbiano la pazienza di farlo. -
Udinese-Fiorentina: le pagelle
Sconfitta senza appello per i Viola, battuti al Friuli da una buona e cinica Udinese, che non patisce la stanchezza degli impegni europei del Giovedì ed inanella la terza vittoria in tre partite, che gli vale il primo posto in classifica, a sei punti e la consapevolezza di una maturità che pare, ormai, pienamente raggiunta.
In casa Viola, invece, grande delusione per la fragilità mostrata dall’ organico, forse turbato anche dal clima di ostilità fra Riccardo Montolivo e la dirigenza, a causa del mancato rinnovo contrattuale. Una regressione rispetto alla vittoria della scorsa settimana.
Le pagelle:
Udinese:
Handanovic 6. Poco impegnato, partita in sostanziale tranquillità, soltanto ordinaria amministrazione. Non colpevole sull’uscita che vale l’ infortunio a GilardinoBenatia 6.5. Sicurezza e lucidità.
Danilo 6.5. Gara importante, dà equilibrio al reparto
Domizzi 6.5. Sostanza e concretezza: si riconferma importante per l’Udinese
Basta 6. Gara sufficiente.
Isla 7. Autore di un’ottima gara e di un bel gol in diagonale che vale il raddoppio e la sicurezza dei tre punti. Per il resto, sempre vivace e nel vivo del gioco.
Pinzi 6.5. Nel vivo del gioco, attento ed ordinato, dà equilibrio alla manovra.
Asamoah 6. La sua intensità di gioco gli consente di recuperare palloni importanti, anche se a volte risulta impreciso. Sostituito da Badu
Pasquale 6. Qualche buona iniziativa. Sostituito da Armero al 42′ del primo tempo.Torje 6.5. Pericoloso e vivace, un buon inizio di stagione per lui, che pur aveva il difficile compito di raccogliere l’eredita del ninho Sanchez. Buone iniziative sugli esterni, sfruttando la buona velicità.
Di Natale 7,5. Freddo e preciso, come sempre, dagli undici metri. Il rigore gli consente di firmare il terzo gol in tre partite. Il migliore in campo in assoluto, come spesso gli capita.
Fiorentina:Boruc 6. Non può nulla sul rigore di Di Natale, nè sul gol di Isla in diagonale, evita il terzo gol con un buon intervento su Di Natale.
Cassani 5.5. Non incide particolarmente, troppo timido.
Gamberini 5. Colpevole del fallo di mano che dopo soli sei minuti di gioco mette in salita la gara della squadra con il rigore realizzato da Di Natale. In seguito, ancora incertezza e fragilità insieme all’ intero reparto.
Natali 5. Soffre molto la presenza di Torje e la velocità di Di Natale
Pasqual 5.5. Meglio in fase di spinta che di difesa, incerto.
Beherami 5. Nervoso ed insicuro, e ciò gli costa anche l’ammonizione nel finale.
Montolivo 4.5. Turbato e nervoso, anche a causa delle vicende che lo riguardano, sfiora il gol ma è un suo tocco involontario a dare l’ input al gol del raddoppio di Isla. Ammonito per frustrazione e poi sostituito inevitabilmente da Vargas, che riesce ad incidere in positivo sulla gara.
Kharja 5.5. Non pervenuto, lento e impreciso
Cerci 6. Sufficienza per l’ impegno, è il migliore dei suoi, l’ unico che crea qualche pericolo e che sfiora il pareggio. Sostituito da Santiago Silva nel secondo tempo.
Gilardino 5.5. E’ isolato per gran parte della gara. Poi si infortuna, ma fortunatamente in maniera meno grave di quanto si temeva a caldo. Al suo posto, Munari non incide sulla gara.
Jovetic 5. Non è ancora incisivo, e la sua condizione non è ottimale: confuso.
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Udinese-Fiorentina 2-0 senza appello. Si ferma Gila
Al Friuli di Udine doveva essere la gara fra due potenziali outsider di massima credibilità del nostro campionato, outsider di lusso, pretendenti alla zona Europa League, ma con licenza di sognare in grande, come accaduto all’Udinese nello scorso campionato.
Una gara, però, che si è rivelata meno equilibrata di come si poteva pronosticare alla vigilia, con un’Udinese determinata e convinta, già dalle prime battute della gara, mettendo pressione ad una Fiorentina sterile, probabilmente confusa e turbata anche dalle voci, e dai contrasti interni fra l’uomo simbolo di questi anni, Riccardo Montolivo, e la presidenza, a causa del mancato rinnovo contrattuale.
Montolivo, però, parte da titolare con la fiducia – almeno in campo – da parte del tecnico Mihajlovic, ma l’avvio della gara è già in salita dopo pochi minuti di gioco, con il fallo di mano in area di Gamberini al 6′, che gli costa l’ammonizione ed il rigore contro, realizzato magistralmente dal capitano Totò Di Natale, al terzo gol in tre partitefra campionato ed Europa League, ed al quarto stagionale all’8′.
Il gol subito a freddo, turba i Viola, che soffrono l’ iniziativa dei friulani, che controllano e pressano con decisione, ripartendo in velocità e lasciando alla Fiorentina solo uno sterile possesso palla, con il solo Jovetic a creare qualche disturbo alla retroguardia bianconera.
Al 29′ del primo tempo, l’Udinese leggittima ulteriormente il suo vantaggio ed il dominio territoriale, con un gran gol di Isla, di destro preciso in diagonale, su assist involontario di Montolivo, che batte Boruc.
Proprio di Montolivo è l’occasione più importante dei Viola, che però sfila di poco vicino all’incrocio dei pali della porta difesa da Handanovich. Poco dopo, Montolivo viene richiamato in panchina, anche a seguito di un manifesto nervosismo che trapela dalle sue azioni, rimediando un’ammonizione per fallo di frustrazione su Torje.
La giornata storta dei Viola, poi, prosegue con la tegola dell’infortunio accorso ad Alberto Gilardino, che si scontra in area di rigore con il portiere Andanovich in uscita, con un movimento innaturale della gamba che sembra restare inchiodata al terreno, mentre il ginocchio si infortuna: dovranno essere valutate in queste ore le sue condizioni, anche se nei primi minuti le conseguenze dell’ infortunio apparivano più gravi di quanto si sono rivelate, poi, dopo i primi accertamenti all’ospedale di Udine, che rivelano un trauma distorsivo-contorsivo al ginocchio sinistro, anche se dovranno essere effettuati accertamenti per escludere coinvolgimenti ossei.
La gara si trascina così, con un pizzico di nervosismo in eccesso, che portano sul finire della gara anche all’ ammonizione di Beherami, molto nervoso.
Dopo ben sei minuti di recupero, il fischio finale decreta la vittoria, più che meritata per i Friulani, che hanno mostrato capacità di controllare la gara e di gestirla al meglio ma, soprattutto, cinismo nel saper sfruttare al meglio i due episodi decisivi della gara, causati anche da un’eccessiva imprecisione difensiva della Fiorentina.
Un passo avanti per gli uomini di Francesco Guidolin, che hanno dimostrato di avere energie fisiche e mentali a sufficienza per poter gestire gli impegni europei (del Giovedì) e di campionato.
Un passo indietro, invece, per la Fiorentina di Sinisa Mihajlovic, dopo l’esordio vincente contro il Bologna al Franchi.
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Udinese-Fiorentina: probabili formazioni. Mistero Montolivo
Alle 15 di domenica pomeriggio, al Friuli di Udine scenderanno in campo Udinese e Fiorentina, due squadre interessanti per caratteristiche di gioco e stato di forma, entrambe vittoriose nel primo turno, ossia nella seconda giornata di campionato.
L’Udinese di Guidolin, poi, è reduce anche dalla vittoria in Europa League contro il Rennes, nell’esordio nella competizione europea. Un impegno che ha rivelato la capacità di adattamento al turnover dei friulani, che hanno centrato la vittoria anche con una squadra rimaneggiata. Domenica pomeriggio, però, la squadra scenderà in campo con la formazione tipo, con il confermato Torje alle spalle di Totò Di Natale, come nella vittoria al Via del Mare di Lecce della scorsa settimana.
Sinisa Mihajilovic, invece, schiererà il suo tridente offensivo con Jovetic, Cerci e Gilardino, mentre a centrocampo è in dubbio la presenza di Montolivo, dopo i contrasti – ormai alla luce del sole – con la società, per l’ennesimo rifuto della proposta di rinnovo contrattuale. Il giocatore, secondo il mister Mihajilovic, rimane a disposizione e giocherà quando le sue condizioni fisiche saranno ottimali, rispettando le scelte societarie e valutando di volta in volta, ma evitando che la situazione divenga un caso e che le vicende contrattuali prendano il sopravvento sulle vicende del campo e della squadra, che ha lavorato bene in settimana per preparare la gara del Friuli al meglio, studiando i punti deboli degli avversari.
Le probabili formazioni saranno le seguenti:
Udinese, con modulo 3-5-1-1: Handanovic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Isla, Pinzi, Asamoah, Armero; Torje; Di Natale. In panchina: Padelli, Pasquale, Badu, Ekstrand, Fabbrini, Abdi, Barreto.
Fiorentina con modulo 4-3-3: Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Cerci, Gilardino, Jovetic. Panchina: Neto, De Silvestri, Nastasic, Kharja, Munari, Vargas, Santiago Silva -
Montolivo-Fiorentina, è rottura definitiva
Nella serie A italiana i separati in casa sono diventati una realtà all’ordine del giorno. Da Amauri nella Juve, a Montolivo nella Fiorentina, solo per citare due big. Per Riccardo Montolivo, in particolare, il discorso è più complesso, alla luce del fatto che il centrocampista Viola ha militato per lunghi anni nella Fiorentina, divenendone il capitano e la bandiera nonostante la sua giovane età.
Il rapporto, però, si è logorato in seguito al mancato accordo sul rinnovo contrattuale e, soprattutto, per il risentimento della dirigenza Viola per il titubare ed il prender tempo del giocatore. Di fronte all’ultima proposta di rinnovo del contratto in scadenza il 30 Giugno 2012, Montolivo avrebbe ancora nicchiato e, da qui, la rottura definitiva, senza possibilità di ricucitura dei rapporti.
Con le parole di grande delusione di Cognini, che esprimono il disagio per una rottura che fa male: “Montolivo non è più un nostro giocatore“. Nonostante ciò, però, spetterà a Sinisa Mihajilovic decidere se impiegarlo o meno in campo, a dimostrazione che la “Fiorentina è una società moderna“.
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Italtennis vicina alla serie A
L’Italia del tennis maschile è ad un passo dal World Group di Coppa Davis, con buone prestazioni che stanno scandendo il suo avvicinamento ad un traguardo tanto importante quanto atteso, con uno spareggio “promozione” con il Cile, fissato – per ora – sullo 0 a 2 in favore degli Azzurri dopo la prima giornata di incontri.
Dopo le buone prestazioni di Fognini e di Potito Starace, ora all’Italia basta solo una vittoria per ritornare nella Serie A del Tennis, in Coppa Devis. L’importante, però, per gli Azzurri è di non rimandare la conquista del risultato, per evitare di trovarsi in bilico all’ultima giornata nella bolgia dell’Estadio National del Cile: anche se l’infortunio accorso al cileno Gonzales proprio durante l’incontro con Fognini, toglie ai sudamericani l’elemento di maggior spicco, forse l’unico che avrebbe potuto spostare gli equilibri dello spareggio.
Un episodio fortunato ma, si sa, nello sport un pizzico di fortuna è un ingrediente fondamentale per raggiungere qualsiasi traguardo.