Dopo tante scorribande, episodi tutt’altro che conformi al tipico british-style, Mario Balotelli prova a scrollarsi di dosso l’etichetta di “Bad”, prestando la sua immagine per la promozione di una campagna per la sicurezza nell’uso di fuochi d’artificio, in vista delle festività natalizie, il periodo in cui gli incidenti dovuti alle imprudenze nell’ utilizzo dei fuochi d’artificio e dei “botti”, crescono esponenzialmente.
Singolare e rivelatore il retroscena antecedente alla decisione di Mario Balotelli. Prima del derby di Mnchester, infatti, in cui Balotelli ha ammaliato i supporters del City a suon di gol, nella sua villa è divampato un incendio causato proprio dall’imprudenza di un amico del fratello di SuperMario, che aveva improvvisato uno spettacolo pirotecnico.
Una buona iniziativa, nella speranza che il messaggio di SuperMario venga ascoltato realmente e che la campagna di sicurezza sia utile a salvare le vite di giovani “bad boys”.
La crudeltà delle parole, a volte, le rende simili a lame affilate. L’inappropriatezza di alcune parole, le rende fastidiose e oltremodo ingiuste, facendo sì che possano oltrepassare ogni limite di decenza, per ferire e infastidire. Particolarmente, in un momento tanto triste per il motociclismo, per lo sport italiano, e per la semplice sensibilità di tutti coloro che, di fronte ad immagini tanto tragiche, hanno sentito una stretta al cuore per un ragazzo di 24 anni, che ora non c’è più. Le parole in questione sono tutte quelle voci, che già da ieri mattina hanno preso a circolare, sul web e sulla stampa estera, andando a riferirsi al “ruolo” di Valentino Rossi, amico fraterno di Marco Simoncelli, nel tragico impatto di Sepang. Un ruolo che non esiste, quando si parla di una dinamica così fatale come quella accaduta, in cui ogni azione per evitare lo scontro appariva quantomeno impossibile. Parole inutili, ma dolorose, soprattutto per chi si trova suo malgrado ad ascoltarle, nonostante debba già combattere con la disperazione, l’angoscia, la tristezza della perdita di un amico, di un “fratello minore”, come Valentino Rossi, ieri sera, ha voluto ricordare. Parole che si accostano, poi, ad altre parole, ancor più insensibili, che fanno riferimento all’ipotesi di un ritiro di Valentino Rossi dalle gare dopo l’accaduto. Parole che, oggi, l’amico ed assitente di Valentino Rossi, Alessio Salucci, smentisce seccamente sulla pagina Twitter, spiegando che “Vale non sta assolutamente pensando di smettere, mi dispiace che circolino certe notizie false, soprattutto in momenti così”. In alcuni momenti, le parole non dovrebbero essere usate affatto, per rispetto, per decenza. A maggior ragione, non voci false e infondate che assumono i connotati di violento sciacallaggio.
Primo tempo dominato territorialmente dal Parma che, però, lascia troppi in spazi in contropiede all’Atalanta, regina nelle ripartenze con la velocità di Schelotto e Maxi Moralez. Questa la sintesi della vittoria dei nerazzurri sul campo degli uomini di Colomba che non sfruttano le intuizioni di Sebastian Giovinco in fase di assist, ma poco preciso, lui stesso, in fase realizzativa. La sfida dei “piccoletti”, era stata presentata così alla vigilia questo incontro, ed è stata decisa proprio dal più “piccolo”, l’argentino Moralez, autore di una doppietta e di altre ottime giocate. Le pagelleParmaMirante 6 Nulla può in occasione dei gol subiti, entrambi realizzati da distanza troppo ravvicinata per potersi opporre Zaccardo 5.5 Gara quasi sufficiente ma patisce molto, come tutta la difesa gialloblu nel secondo tempo, le accelerazioni Atalantine ed i repentini cambi di gioco Paletta 5 In grande difficoltà nel secondo tempo, è sua la principale responsabilità sul gol del raddoppio di Moralez che sfrutta abilmente una palla colpevolmente vagante in area di rigore Lucarelli A. 5.5 Come per i compagni di reparto, difficoltà contro la velocità di Moralez, ammonito per nervosismi eccessivi in area di rigore sul finale di gara, quando protesta per una presunta trattenuta in area di rigore Gobbi 6 Gara sufficiente, ma non brilla Biabiany 6.5 Vivace ed in partita, buone combinazioni con Pellè e Giovinco: avrebbe l’occasione per accorciare le distanze su assist della Formica Atomica ma è in fuorigioco. Sostituito per Valiani subito dopo. Morrone 6 Gara di sostanza con qualche buon inserimento che, però, non porta i suoi frutti Jadid 6 Gara sufficiente, ma non incide Modesto 6 Nel primo tempo avrebbe l’occasione per far passare in vantaggio il Parma, con un tiro al volo molto pericoloso che Consigli è prodigioso nel deviare in angolo. Sostituito da Valdes, che ha un ottimo impatto in gara, autore del gol del 2-1 che accende le speranze gialloblu di acciuffare il pareggio. Giovinco 6.5 E’ in ottima forma e si vede. Corre, costruisce, assiste, prova a segnare: non ci riesce in due occasioni per poco. E’ sempre protagonista, però, anche nel momento di maggiore difficoltà del Parma. Floccari sv Esce dopo soli otto minuti, sostituito da Pellè. Pellè 5 Non incide particolarmente potrebbe sfruttare meglio alcune circostanze. AtalantaConsigli 7 Prodigioso su Modesto nel primo tempo, autore di una parata da applausi che salva il risultato sullo 0-0. Attento anche nel proseguio della gara. Masiello 6.5 Attento e preciso, autore di un ottimo intervento difensivo nel secondo tempo su Morrone evitando che il centrocampista del Parma si presenti da solo davanti a Consigli Lucchini 6 Attento, concentrato e preciso Capelli 5.5 Patisce in alcune occasioni le giocate imprevedibili di Giovinco Peluso 6 Gara condotta con sufficiente sicurezza Schelotto 7 Insieme a Moralez, uomo copertina dell’Atalanta. Corre, domina sulla fascia, fornisce assist preziosissimi. La convocazione di Prandelli per l’esordio in maglia Azzurra è sempre più vicina. Sostituito all’85’ da Bellini Cigarini 6 Non brilla particolarmente ma conduce una gara sufficientemente sicura, sostituito al 74′ da Carmona Padoin 6 Buona gara, alcune buone giocate per favorire le ripartenze veloci Bonaventura 6 Gara sicura e di sostanza, sostituito all’81’ per il rientrante Brighi Moralez 7 El nano autore di una doppietta e di una gara maiuscola, capace soprattutto di rendere interessante ogni ripartenza nerazzurra. Quattro gol in campionato, migliore in campo e uomo copertina dell’incontro, capace di mettere in ombra anche Sebastian Giovinco Denis 5.5 Potrebbe incidere di più sfruttando alcuni suggerimenti interessanti dalle fasce, forniti soprattutto da Schelotto. In alcune occasioni, però, giunge in ritardo sulla palla
Parma e Atalanta si studiano a lungo, in una domenica assolata in cui le due squadre riescono a sfruttare bene le caratteristiche dei loro interpreti principali, ossia la velocità ed i guizzi dei loro “piccoli geni”, Giovinco e Moralez. Ripartenze e cambi repentini di fronte, questo il leit motive della gara, in cui però spicca maggiormante uno dei due folletti, quello “ospite”, in casa della Formica Atomica, ossia l’argentino Maxi Moralez, autore di una doppietta, ora a quota quattro gol in campionato, uomo-partita, insieme a Schelotto, straordinario assist man. La gara nel primo tempo è targata perlopiù Parma, con un Giovinco sempre in gran forma, protagonista di alcune giocate importanti. La prima, al 18′ del primo tempo, con un’azione al limite dell’area bergamasca, dribblig e tiro, in un batter di ciglia, palla di poco fuori, con un brivido sulla schiena degli Atalantini. L’attacco gialloblu aveva perso Sergio Floccari per infortunio dopo pochi minuti dal fischio d’inizio, sostituito da Pellè, ma nella prima fase di gioco sembra più convinto e pungente, sfruttando buone combinazioni fra Pellè e Biabiany e le iniziative di Sebastian Giovinco, molto ispirato soprattutto in veste di uomo assist. L’occasione migliore della prima frazione di gioco capita ai padroni di casa emiliani con Modesto, autore di un tiro al volo sul quale Consigli è fenomenale e salva il risultato, deviando in angolo. Al 43′ altra occasione Parma: azione di Giovinco che mette una palla molto interessante al centro dell’area, dove, però, Morrone non è pronto a realizzare il tapin vincente. Il primo tempo si chiude al 48′ con una punizione per l’Atalanta, battuta da Cigarini, che si spegne sul fondo. Il secondo tempo, invece, inizia con i gol che cambiano l’equilibrio della gara, firmati proprio da Moralez. Al 10′ l’argentino è abile a sfruttare il tiro cross di Schelotto realizzando il terzo gol in campionato e portando in vantaggio i suoi, capaci di soffrire nella prima frazione dove il dominio territoriale del Parma poteva metterli alle corde, e ripartire in velocità. Il Parma, dopo il gol nerazzurro, appare stordito e, infatti, solo due minuti dopo arriva il raddoppio di Maxi Moralez, al suo quarto gol in campionato, cinico e furbo nello sfruttare un pallone vagante nell’area di Mirante sul quale sono visibili le colpe della difesa gialloblu e, in particolare, di Paletta. Al 14′, il Parma prova a scuotersi, con Giovinco che dal limite dell’area ha una buona occasione che, però, finisce sul fondo dando, per la seconda volta, l’illusione del gol. Ancora Sebastian Giovinco al 22′ è geniale nel fornire un pallonetto morbido che libera Biabiany davanti a Consigli, ma la sua posizione è irregolare, ed il gol realizzato non conta nulla. Al 27′ ancora una grande occasione per i bergamaschi che avrebbero la chance di chiudere la gara sullo 0-3: protagonista ancora Schelotto, che dalla sua fascia fornisce un assist perfetto all’argentino Denis che arriva leggermente in ritardo sulla corsa e non riesce a deviare in porta. Al 31′ occasione per Morrone su assist prezioso di Giovinco ma il centrocampista gialloblu è fermato nell’area piccola da un’ottima e tempestiva diagonale di Masiello che evita in extremis il tu per tu con il portiere Consigli. Al 34′ la gara si riapre con Valdes che permette al Parma di accorciare le distanze, autore del suo primo centro in campionato: un gol di precisione, nell’angolo dove il portiere Atalantino nulla può fare, ed è 1-2. La gara si accende, con una punta di nervosismo di troppo, soprattutto in occasione delle palle inattive e dei calci d’angolo: al 40′ grandi proteste di Alessandro Lucarelli per una trattenuta in area, sulla quale reclama il rigore, che l’arbitro Brighi non concede, ammonendo il difensore gialloblu per proteste giudicate eccessive. La gara si chiude con quattro minuti di recupero, in cui il risultato non cambia: l’Atalanta festeggia per il 2-1 conquistato, con carattere e caparbietà, capacità di soffrire e sfruttare ogni occasione, che le consente di salire ad otto punti in classifica e che sarebbero 14 se non ci fosse stata la penalità iniziale. Il Parma interrompe la striscia positiva delle vittorie consecutive, dopo Genoa e Napoli.
Sebastian Giovinco contro Maxi Moralez, 164 cm contro 159 cm di altezza. Passa dalla loro fantasia la sfida nella sfida del’incontro di domani fra Parma ed Atalanta. Un match ad alto tasso di imprevedibilità e velocità, oltre che di capacità realizzativa. Giovinco è, ad oggi, il capocannoniere della serie A, e si è conquistato a suon di gol anche la maglia Azzurra nella Nazionale di Prandelli, oltre ad essere ormai un punto di riferimento imprescindibile nell’organico gialloblu. Maxi Moralez, invece, è il più piccolo calciatore della serie A con i suoi 159 centimetri, ed è un classe 1987, proprio come la Formica Atomica, e ha avuto un ottimo inizio nel nostro campionato, con una doppietta all’esordio in A contro il Genoa. La loro sfida nella sfida, dunque, ma non solo. La gara di domani, infatti, sarà un test importante sia per la formazione di Colomba che di Colantuono. Il tecnico gialloblu confermerà il suo 4-4-1-1, con il dubbio Valiani-Biabiany per la fascia destra. Probabili undici gialloblu in campo: Mirante, Zaccardo, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Biabiany, Morrone, Jadid, Modesto, Giovinco, Floccari. Nei nerazzurri bergamaschi, mancherà in difesa per infortunio Manfredini, che dovrà star fuori per un mese circa, e verrà sostituito con tutta probabilità da Capelli, adattato da centrale con Lucchini. Rientra, invece, Brighi, ma non sarà in campo da titolare. I probabili undici, con modulo 4-4-1-1: Consigli, Masiello, Lucchini, Capelli, Peluso, Schelotto, Cigarini, Padoin, Bonaventura, Moralez e Denis.
A 72 anni è ancora possibile mettersi in gioco, assumersi responsabilità importanti, essere protagonisti diretti di sfide tanto difficili quanto stimolanti come allenare una squadra di calcio. Ecco perchè Gigi Simoni, ex tecnico dell’Inter (solo per ricordare la sua esperienza più importante in panchina) un decano del nostro calcio, ha scelto di rituffarsi nel mondo del calcio allenando il Gubbio, la squadra di cui è direttore tecnico. Una soluzione interna per la squadra Umbra, in vista del posticipo di lunedì sera contro il Torino dopo l’esonero di Fabio Pecchia, per non creare eccessivi squlibri alla squadra in un momento tanto delicato. Un incarico che Simoni ha accettato per “senso di dovere, per coordinare i lavori di squadra e preparare la prossima partita al meglio” nonostante sia lontano dalle panchine dal 2009, quando allenava in C2 proprio il Gubbio. Ieri mister Simoni ha già diretto il primo allenamento della squadra, mostrandosi concentrato e determinato come sempre, nonostante gli anni trascorsi lontano dai campi. Ma le vecchie abitudini non si dimenticano mai e la sfida al Toro è uno stimolo enorme per un ritorno in panchina nonostante la delicata situazione in classifica della squadra Umbra, penultima in classifica con soli sette punti, al pari di Modena, Empoli, Vicenze e Juve Stabia. Dopo la gara contro i granata, la società Umbra deciderà cosa fare nell’immediato futuro, anche se pare probabile che nel proseguio del campionato venga affiancato a Simoni un collaboratore di fiducia per il lavoro sul campo, in modo che Simoni possa tornare a ricoprire il ruolo dirigenziale, con un occhio da supervisore sulle questioni di campo. Il presente, però, si chiama allenamenti e preparazione della gara contro il Torino: il resto verrà in seguito.
Le Iene sono riuscite nell’impresa di far cambiare idea a Federica Pellegrini, la pluricampionessa italiana di nuoto, circa la possibilità di divenire portabandiera azzurra alle prossime Olimpiadi di Londra 2012. La campionessa veneta, infatti, nei giorni scorsi, aveva glissato la proposta di ricevere la prestigiosa investitura, sostenendo come la durata della parata inaugurale – con le lunghe ore da trascorrere in piedi – avrebbe potuto stancare i suoi muscoli delle gambe, in vista delle gare dei giorni seguenti, molto ravvicinate, proprio perchè le gare di nuoto solitamente sono la prima disciplina dopo la cerimonia di apertura dei Giochi. Dichiarazioni, quelle della Pellegrini, accolte con dispiacere da parte di molti, ed in particolare dal presidente del Coni Gianni Petrucci che aveva sottolineato con una nota di sarcasmo come “la parata inaugurale delle Olimpiadi non è la Via Crucis”. Una valutazione sincera da parte della Pellegrini, ma probabimente fin troppo schietta, che ora, la campionessa ha ritenuto opportuno “correggere”, almeno in parte, rendendosi disponibile a far da portabandiera a Londra, a patto che debba fare solo il giro di campo, senza trascorrere altre ore in piedi. Un aut aut molto diretto. Chissà, dunque, se la nuova versione di Federica Pellegrini, riveduta e corretta, farà storcere il naso come la prima. D’ altronde, capita raramente che gli atleti Azzurri, designati come alfieri alle Olimpiadi, pongano tante condizioni e “paletti” per ricoprire un ruolo tanto ambito e prestigioso, che altri atleti accetterebbero immediatamente. Inoltre, la Pellegrini ha “cambiato versione” solo dopo un estenuante inseguimento del “Moralizzatore” delle Iene, che l’ha inseguita per le strade della sua Verona, aspettandola anche all’ uscita del centro sportivo dopo gli allenamenti quotidiani, strappandole, dunque, una dichiarazione “per sfinimento”.
Coppa America a Napoli, una grande opportunità per la città partenopea, un evento realizzato ed ottenuto in collaborazione con tutte le componenti amministrative, e con il diretto coinvolgimento dello stesso sindaco Luigi De Magistris, che porterà due tappe della America’s Cup nelle acque napoletane, dal 7 al 15 aprile 2012 e dall’11 al 19 maggio 2013, nell’edizione che culminerà, poi, nella finale di San Francisco 2013. Un ruolo importante quello di Napoli, perchè aprirà e chiuderà il torneo, prima della fase finale nelle acque dell’Oceano Pacifico. Una chance che, evento sportivo a parte, potrebbe essere sfruttato tutto l’anno, date le “risorse naturali” di cui Napoli ed il suo meraviglioso golfo dispongono: vento, e condizioni ottimali per le regate, in particolare nei pressi di Capri, dove il vento è sempre regolare, così come sottolinea anche l’ex olimpionico Davide Tizzani, oro a Seul 1988 e ad Atlanta 1996. Alla conferenza di presentazione dell’ importante evento, svoltasi a Castel dell’Ovo alla presenza di Richard Worth, il presidente dell’Acea, ossia l’authority che organizza la competizione, ha parlato anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, sottolinenado l’importanza della manifestazione e la grande opportunità per la città per dimostrare che “a Napoli si può lavorare come in qualunque altro posto del mondo”. Una sorta di start up per la città vesuviana, per la sua periferia occidentale, ossia Bagnoli – ex polo siderurgico che diventerà il quartier generale della kermesse – e per l’intero Mezzogiorno Italiano, che potrebbe beneficiare dell’onda lunga di questa importante manifestazione consentendo di raccogliere “frutti importanti anche in futuro”, sull’esempio di quanto accaduto qualche anno fa a Valencia, rinata proprio grazie all’America’s Cup, e poi cresciuta ulteriormente con la realizzazione del circuito di Formula Uno.
Una notizia legata ad una vicenda di doping è sempre grave e preoccupante nei suoi connotati, soprattutto se coinvolge giocatori giovani, come quelli che hanno preso parte al Mondiale Under 17 in Messico, nello scorso mese di Luglio.
Lo ha reso noto Jiri Dvorak, il responsabile medico della Fifa, spiegando che si tratta di un vero e proprio problema di “salute pubblica”, poichè i casi individuati – che coinvolgono praticamente tutte le squadre partecipanti al torneo (solo 5 su 24 non sono state coinvolte) – e riguarda un problema di contaminazione degli alimenti. Infatti, nel 52% dei giovani calciatori, circa cento di loro, sono state trovate tracce di clenbuterolo, ossia uno steroide vietato, ingerito mangiando la carne di bovini, che in Messico vengono allevati con alcune iniezioni della sostanza dopante in questione. Per tal ragione, la Fifa non adotterà alcun provvedimento nei loro confronti, trattandosi di doping quantomeno “involontario”.
I calciatori messicani, invece, vincitori del torneo, non sono risultati positivi, semplicemente perchè non avevano mangiato carne, osservando nel corso del torneo una dieta a base di pesce e verdure.
Javier Pastore ritorna a Palermo: non è un deja-vù, ma una realtà, dettata, però, da questioni non calcistiche ma legali. Infatti, El Flaco e Leonardo sono stati ascoltati nella procura Palermitana in merito alla questione della presunta estorsione ai danni del Palermo, a seguito del trasferimento di Pastore al PSG. La scelta di partire alla volta della capitale francese, finora, si è rivelato una scelta importante nella sua carriera, con cinque gol già realizzati nella Ligue 1 e tante ottime prestazioni sul terreno del Parco dei Principi di Parigi, pur continuando a seguire a distanza le partite dei rosanero, tifando per i supi ex compagni, e serbando un ottimo ricordo di Palermo e del calore della sua gente. A proposito della vicenda presunta estorsione, stando ai fatti rilevati, il presidente Zamparini, infatti, avrebbe denunciato una sorta di ricatto subita da parte dell’agente di Pastore, Simonian, per consentire la cessione di Pastore al PSG, dell’ammontare di ben quattro milioni di euro. Secondo Pastore, il presidente Zamparini, però, avrebbe esagerato nel parlare, come a volte capita, negando di essere a conoscenza dell’accaduto, oltre ad essere dispiaciuto perchè tale episodio lede la sua immagine e quella del suo procuratore, anche se “a volte Zamparini dice tante cose ed il loro contrario”. Della stessa versione, anche Leonardo che sottolinea come il passaggio di Pastore al PSG sia stato “il più importante della storia del calcio Francese e sia avvenuto con la massima regolarità”, precisando che i suoi rapporti con Simonian e il presidente Zamparini restano ottimi. Una vicenda che, dunque, nonostante i connotati, per ora, molto accesi, potrebbe risolversi in una grande bolla di sapone.