Autore: Simona Granieri

  • Mutu trascina il Cesena e abbatte il Genoa con una doppietta

    Mutu trascina il Cesena e abbatte il Genoa con una doppietta

    Cesena – Genoa allo stadio Manuzzi è una partita fra dua squadre alla ricerca di punti, anche se per diversi obiettivi. La squadra di casa, dopo la vittoria di Bologna nella scorsa giornata, cerca conferme e punti pesanti, per cercare di risollevarsi dall’ultimo posto in classifica, anche alla luce della vittoria di ieri del Novara, diretta concorrente per la salvezza. Il Genoa, a quota 15 punti e con una gara da recuperare, appare in una condizione invidiabile di classifica, ma l’ambiente rossoblu non appare contento dell’operato di mister Malesani, pretendendo di più, anche sul piano del gioco.

    La gara inizia con le due squadre impegnate a studiarsi reciprocamente, senza spingere troppo: nei primi minuti, buone iniziative dei padroni di casa con Parolo che suggerisce per gli inserimenti di Mutu, ma la difesa rossoblu regge bene e non concede pericoli particolari verso la porta di Sebastian Frey.
    Al 18′ buona iniziativa di Martinho, che sfodera un buon tiro dalla distanza deviato in angolo da Frey. Qualche minuto dopo è invece il Genoa a rendersi molto pericoloso, impegnando Antonioli con un inserimento di Palacio che si ritrova a tu per tu con il portiere del Cesena che riesce, però, ad intervenire in maniera precisa e provvidenziale, senza commettere fallo sull’attaccante rossoblu.

    Al 38′, altra grande parata di Antonioli, questa volta su ottimo tiro dalla distanza di Merkel, che il portiere riesce a deviare in angolo. Un minuto dopo altra potenziale occasione per Palacio che si inserisce in area ma la difesa del Cesena riesce a contenerne l’iniziativa ed il suo tiro risulta come un passaggio ad Antonioli. Il primo tempo termina, così, sullo 0-0 evidenziando comunque una gara giocata con buon ritmo e gioco fluido da parte di entrambe le squadre.

    Il secondo tempo si apre con maggiori emozioni rispetto al primo: al 7′ grande occasione per Malonga che libera una conclusione potente e centrale sulla quale Frey si supera. All’8′, su capovolgimento di fronte, è di Palacio l’occasione che può sbloccare la gara con un tiro cross indirizzato in porta ma Comotto riesce a salvare provvidenzialmente, con un gesto atletico decisivo sul quale subisce un infortunio muscolare.
    Al 23′ inserimento di forza di Bogdani in area di rigore che subisce fallo da parte di Moretti: Rizzoli concede il penalty al Cesena e ammonisce il difensore. Mutu contro Frey, pallonetto tanto incosciente quanto morbido e geniale che batte il portiere francese e porta in vantaggio il Cesena, realizzando il suo secondo gol in campionato.

    Adrian Mutu, rigore realizzato contro Frey | © Getty Images

    Dopo il gol, in apparenza irridente nell’esecuzione, bel gesto di Adrian Mutu nei confronti di Sebastian Frey, suo amico oltre che compagno di squadra per lungo tempo, con un abbraccio che significa “scusa, era l’unico modo per batterti”.
    Al 34′ Mutu si ripete con un gol strepitoso, destro a giro che appare telecomandato e si infila alle spalle di Frey che non può fare nulla sulla traiettoria del tiro del rumeno sotto l’incrocio dei pali: 2-0 e sesto gol di Adrian Mutu contro il Genoa in carriera. Al 37′ però Sebastian Frey si supera, evitando il terzo gol dei romagnoli, prima su tiro di Jokovic, e poi – rialzandosi prontamente – su tiro ravvicinato di Ceccarelli.

    La partita, scivola così nei minuti finali con il Cesena che difende il risultato ed il Genoa che prova ad aggredire, ma invano, non riuscendo a dimostrare la maturità e la continuità di rendimento che si richiedeva alla vigilia alla truppa di Malesani, e consentendo al Cesena di portare a casa la prima vittoria stagionale fra le mura amiche, e la conseguente standing ovation del Manuzzi, che intona “Romagna mia” ed inneggia ad Adrian Mutu, eroe di giornata.

  • Cesena Genoa ultime e probabili formazioni

    Cesena Genoa ultime e probabili formazioni

    Cesena Genoa, partita di domenica pomeriggio alle ore 15, presenta spunti interessanti per comprendere il reale stato di forma delle due squadre che si troveranno di fronte.

    I romagnoli, attualmente ultimi in classifica, sono reduci da una vittoria molto importante sul campo del Bologna nello scorso turno di campionato, con rete del centrocampista Parolo, mentre gli uomini di Alberto Malesani, finora, hanno alternato ottime prestazioni a rendimenti assai deludenti, non riuscendo a trovare una sufficiente continuità di risultati, anche se la posizione in classifica occupata dai rossoblu è di tutto rispetto, a quota 15 punti, al pari con il Napoli.

    E’ proprio in una gara apparentemente semplice come quella contro l’ultima in classifica che possono nascondersi delle pericolose insidie per il Grifone rossoblu, pertanto il mister Malesani sembra intenzionato a schierare il modulo maggiormente collaudato, il 4-3-1-2, con Frey in porta, la linea difensiva formata da Mesto, Granqvist, Kaladze e Moretti, il centrocampo composto da Rossi, Veloso e Constant, la coppia d’attacco formata da Caracciolo e Palacio, con Merkel ad agire sulla trequarti.

    Alberto Malesani, tecnico del Genoa impegnato a Cesena | © Getty Images

    Nel Cesena di Arrigoni, invece, il modulo adoperato sarà con tutta probabilità il 4-4-2, con Antonioli in porta, Comotto, Von Bergen, Rodriguez, Rossi in difesa; Ceccarelli, Parolo, Guana, Martinho a centrocampo; Malonga e Adrian Mutu in attacco.

    Cesena Genoa alle ore 15, arbitrerà Rizzoli di Bologna (coadiuvato da Musolino, La Rocca e Ostinelli) e, a tal proposito, nell’ambiente genoano pare che la designazione non sia stata particolarmente gradita, a causa della provenienza geografica del fischietto Rizzoli, ossia dalla stessa regione – anche se sponda emiliana – della formazione di casa.

  • Delio Rossi torna a Palermo, per Zamparini sarà un Derby

    Delio Rossi torna a Palermo, per Zamparini sarà un Derby

    Il ritorno di Delio Rossi al Barbera in veste di allenatore della Fiorentina, nel confronto con la sua ex squadra rosanero, sarà un vero e proprio derby, parola del presidente Maurizio Zamparini.

    Delio Rossi | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Il mister della Fiorentina, dunque, verrà accolto da un’atmosfera incandescente in Sicilia, soprattutto grazie alle dichiarazioni del vulcanico presidente, che sembra avere ancora un conto in sospeso con il suo ex allenatore, con il quale ha vissuto un rapporto in stile “odi et amo”, anche a causa di un’eccessiva similutudine caratteriale, che, a lungo andare, ha finito per rendere incompatibile il rapporto professionale fra i due.

    Per caricare la vigilia, dunque, Zamparini decide di puntare l’attenzione sui precedenti non fortunati per la sua squadra contro i Viola, ricordando alcune sviste arbitrali che condizionarono il risultato, in occasione di gol dubbi realizzati da Mutu e Gilardino.

    Il presente rosanero, però, assume ora priorità e riguarda soltanto Devis Mangia, un tecnico che il presidente Zamparini stima veramente molto ed al quale ha deciso di concedere fiducia, anche perchè gli ricorda proprio “il primo Delio Rossi”, nella sua esperienza alla Salernitana. Tuttavia, il Palermo non soddisfa pienamente il Presidente, soprattutto per lo stentato rendimento in trasferta, anche se la classifica compatta rende meno visibili le difficoltà riscontrate dai siciliani fuori dalle mura amiche.

    Per mister Rossi, però, dopo il non semplice passaggio del turno ottenuto in Coppa Italia grazie alla vittoria nel Derby toscano contro l’Empoli, con il consueto pragmatismo che lo contraddistingue, le tematiche che ruotano attorno agli amarcord palermitani non sembrano di primo piano: prima di tutto le questioni di campo anche se, anche per un uomo “tutto d’un pezzo” come lui, sarà difficile reggere all’emozione di un tuffo nei ricordi, dopo un’esperienza tanto intensa come quella Palermitana, dalla quale “è uscito in punta di piedi”, come lui stesso disse al momento dei saluti.

  • Conte, lo scudetto è ancora tabù. Pirlo in forse contro la Lazio

    Conte, lo scudetto è ancora tabù. Pirlo in forse contro la Lazio

    Alla vigilia del big match di domani sera contro la Lazio, in programma allo Stadio Olimpico di Roma, il martello Antonio Conte parla della situazione in casa bianconera, e, soprattutto, dell’apprensione per le condizioni di Andrea Pirlo, faro indiscutibile del centrocampo juventino, ispiratore di ogni manovra e suggeritore di ogni iniziativa, uscito anzitempo dalla seduta di allenamento di ieri per una botta al ginocchio.

    Antonio Conte, mister bianconero | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Pirlo, a detta di Conte, ce la metterà tutta per scendere in campo: se proprio non dovesse essere disponibile, nell’ immediato il modulo finora adoperato non cambierà, mentre in seguito potrebbe esserci qualche cambiamento tattico, con gli inserimenti di Giaccherini, Estigarribia o Pazienza, fermo restando che l’aspetto essenziale su cui focalizzare l’attenzione per il mister salentino è il breve periodo, step by step.

    In vista della Lazio, quindi, nessuno sconto per i diffidati di lusso che sono Marchisio, Pepe, Chiellini (oltre allo stesso Pirlo), pedine molto importanti che saranno schierati dal primo minuto contro i bianocelesti perchè, per mister Conte, la partita con la Lazio è “con la P maiuscola, perchè bisogna pensare gara dopo gara”: niente calcoli, dunque.

    Coerentemente con quanto sostenuto finora, poi, l’allenatore bianconero non cambia idea sulla questione scudetto, preferendo mantenere sempre un low profile, senza mostrare alcuna velleità di primato, lasciando che siano gli altri a parlarne: per la Juve, al momento, non è affatto tempo di bilanci.

    Sarà pertanto necessario per prima cosa concludere positivamente il girone di andata, non mollando mai l’approccio finora adottato e continuando a pensare che, quanto di buono dimostrato finora, potrebbe essere soltanto un modo per “portarsi avanti con il lavoro, in vista di tempi più difficili”.

    Solo “fieno in cascina”, per sintetizzare con una metafora il Conte-pensiero, ma, per chi volesse sognare più in grande, la sfida con la Lazio potrebbe già valere molto, molto di più.

  • Milan con il Chievo senza Nesta, dubbio Thiago Silva

    Milan con il Chievo senza Nesta, dubbio Thiago Silva

    Il turno di campionato del post Milan-Barcellona, dopo una sconfitta di misura contro la squadra regina del calcio attuale, porta con sè le scorie di un impegno di coppa, con qualche acciacco di troppo e la necessità di riproiettarsi in clima campionato e, nello specifico, sull’impegno contro il Chievo di Mimmo di Carlo, valido per la 13esima giornata di Serie A.

    Alessandro Nesta | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    I pensieri negativi in casa rossonera riguardano le condizioni di Alessandro Nesta, che sarà costretto ad uno stop di 30 giorni a causa di una distrazione del muscolo otturato interno destro, che lo costringerà a rientrare con tutta probabilità dopo la sosta Natalizia: al suo posto, contro i clivensi potrebbe essere schierato Bonera oppure, in alternativa, Philippe Mexes, che vivrebbe, così, l’esordio stagionale dopo il recupero dal lunghissimo infortunio.

    Lo stop di Nesta si somma, così, a quelli degli infortunati di lungo corso, fra cui Antonio Cassano e Rino Gattuso, che stanno, comunque, continuando sulla strada del lento ma graduale recupero. In tema di infortuni, oltre al problema di Nesta, per la gara con il Chievo è in dubbio anche la presenza dell’altro centrale difensivo, Thiago Silva, anche se potrebbe stringere comunque i denti ed essere schierato da Allegri; in caso contrario, potrebbe essere concesso spazio a Yepes.

    Fra gli altri abili ed arruolabili, Allegri potrebbe decidere di chiedere gli straordinari a Boateng ed Ibrahimovic, schierati anche mercoledì sera in Champions League, proponedo in attacco Alexandre Pato anzichè Robinho in coppia con Ibra.

    Sarà, dunque, un Milan parzialmente sperimentale, ma le necessità richiedono di affinare lo spirito di adattamento per superare l’ostacolo Chievo nonostante l’emergenza infortuni, nella speranza che la cattiva sorte, prima o poi, decida di allontanarsi da Milanello.

  • Italia Palestina, una partita per la pace ad Assisi

    Italia Palestina, una partita per la pace ad Assisi

    Un’iniziativa per la pace e l’amicizia, celebrate su un campo da calcio, nella cornice dello stadio Stadio Santa Maria degli Angeli di Assisi. Protagoniste, la Nazionale Italiana Under 20 di Lega Pro del ct Veneri e la Nazionale Palestinese, nella sua prima uscita in Europa, dopo che la formazione di Veneri le aveva fatto visita in Palestina, per conoscere i costumi e le usanze di un popolo “prigioniero da troppo tempo”, come quello Palestinese.

    Sul campo, gli Azzurrini si sono imposti per 1-0 con rete del capitano Zullo al 19′ del secondo tempo ma, aldilà del risultato che assume un’importanza relativa, l’aspetto essenziale dell’incontro era il significato intrinseco e profondo, ossia il messaggio di amicizia e fratellanza che è stato lanciato, così come ha voluto sottolineare anche il presidente della Federazione calcistica Palestinese, Jibril Rajoub, finalizzato a promuovere una distensione negli atavici conflitti fra Palestina ed Israele, nel luogo “simbolo della pace e del dialogo”, ossia la cittadina umbra di Assisi.

    All’iniziativa, nel bel pomeriggio di Assisi, erano presenti anche i più importanti vertici del nostro calcio, tra cui il presidente della Federcalcio Italiana Giancarlo Abete, il presidente dell’Aia Marcello Nicchi, Antonello Valentini, direttore generale della Figc, il presidente della Lega Pro Mario Macalli, ed il ct campione del Mondo 2006, Marcello Lippi, che si è complimentato con i giovani promettenti della Lega Pro e con la Nazionale Palestinese, “che ha disputato una buona gara“.

    Un’iniziativa senz’altro lodevole che merita di essere rimarcata e sottolineata perchè il calcio assuma anche la funzione di trampolino per lanciare messaggi di valore, oltre che polemiche e veleni come troppo speso accade.

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  • Udinese – Roma, Luis Enrique con il dubbio Totti

    Udinese – Roma, Luis Enrique con il dubbio Totti

    Domani sera alle 20.45 scende in campo la Roma di Luis Enrique nell’anticipo del Friuli contro l’Udinese di Francesco Guidolin, dovendo fare i conti con due brutte tegole relative agli stop di Francesco Totti e Marco Borriello che, nell’allenamento di ieri, si sono fermati per due infortuni: il capitano, rientrato domenica scorsa contro il Lecce dopo uno stop di 40 giorni, si è fermato per un problema alla caviglia sinistra, conseguenza di una contusione subita in allenamento – probabile distorsione – mentre Borriello per un affaticamento ai flessori della coscia destra.

    Francesco Totti | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Luis Enrique sarà costretto a fare i conti con l’emergenza che riguarda anche le assenze già certe di Burdisso, Rosi, Pizarro e Borini. Al posto di Rosi, uscito anzitempo nella gara contro il Lecce per un problema alla caviglia, il tecnico spagnolo potrebbe schierare Taddei o Perrotta, oppure il brasiliano Cicinho, ma quest’ultima ipotesi appare meno probabile.

    Il tecnico dei friulani Francesco Guidolin punterà, invece, sulla “squadra che perde”, cioè sulla medesima formazione schierata nella sconfitta del Tardini di Parma domenica scorsa, sempre schierata con il suo consolidato modulo 3-5-2. In avanti, spazio alla coppia napoletana Floro Flores – Di Natale, con Torje che partirà ancora dalla panchina, puntando sull’ottima vena realizzativa dell’attaccante ex Genoa contro i giallorossi. Confermato anche il trio difensivo formato da Benatia, Danilo e Domizzi che, nell’ultima uscita contro i gialloblu, hanno evidenziato molte distrazioni.

    Guidolin per tentare di far ripartire i suoi, punta proprio sulla voglia di riscatto di coloro che sono scesi in campo nella sconfitta di Parma, e che il mister ha strigliato a dovere già nel dopo partita, puntando il dito soprattutto sugli errori connessi all’approccio psicologico alla gara, troppo altezzoso e superbo e poco determinato.

  • Coppa Italia live su Facebook e Youtube. Bologna e Chievo agli ottavi

    Coppa Italia live su Facebook e Youtube. Bologna e Chievo agli ottavi

    Il calcio va su Facebook, abbattendo un’ulteriore frontiera, quella dei Social Network: questa sera, infatti, per la prima volta, una gara ufficiale di Coppa Italia verrà trasmessa in diretta Facebook in streaming, con la possibilità di commentarla in diretta.

    La “prima” sarà la gara di Coppa Italia (Tim  fra Cagliari e Siena, valida per il quarto turno eliminatorio, e verrà trasmessa a partire dalle ore 21.15.

    L’idea è nata da un accordo fra il social network, la Lega Calcio e Telecom, alla luce del fatto che la gara verrà trasmessa anche su “La Sette D”, canale disponibile sul digitale terrestre. Inoltre, anche l’altra gara di Coppa Italia, fra Genoa e Bari, prevista alle 20.30 di questa sera, verrà trasmessa in diretta streaming sul canale Youtube di La Sette (www.youtube.com/la7intrattenimento), questa volta in virtù dell’accordo fra Telecom Media – proprietaria della rete televisiva – e YouTube.

    Bologna vittorioso con il Crotone | © Mario Carlini/Getty Images

    Ieri sera, intanto, in tema Coppa Italia, sono scesi in campo per il quarto turno, il Bologna contro il Crotone ed il Chievo contro il Modena, in un doppio incrocio fra squadre di Serie A e di Serie B, nel quale le formazioni cadette non hanno retto  il confronto.

    Il Bologna, infatti, ha battuto per 4 a 2 il Crotone al Dall’Ara con reti di Diamanti, Vantaggiato, Jimenez e Paponi, oltre ai due gol dei calabresi firmati da Sansone e Djuric, guadagnandosi gli ottavi di Coppa Italia contro la Juventus di Antonio Conte. Al Bentegodi di Verona, invece, il Chievo ha travolto il Modena per 3 a 0, con doppietta del giovane colombiano Uribe e rete di Paloschi, e nel prossimo turno i clivensi affronteranno l’Udinese di Guidolin.

    Oltre ai due match sopracitati, che saranno trasmessi questa sera sul web, nella giornata odierna di Coppa Italia scenderanno in campo anche Fiorentina ed Empoli, alle ore 18.00, nel derby toscano che individuerà l’avversaria della Roma per il prossimo turno.

    Martedì prossimo, 29 Novembre, invece, sarà la volta di Parma-Verona e Catania-Novara, mentre mercoledì 30 Novembre è in programma Cesena-Gubbio.

    Il programma del quarto turno di Coppa Italia

  • L’altro Boateng, il Principe si racconta a Vanity Fair

    L’altro Boateng, il Principe si racconta a Vanity Fair

    Sotto l’aspetto da duro si nasconde un animo dolce, Boateng nasconde un cuore di papà a cui manca la quotidianità con il proprio bambino, soffrendo il distacco ed i risvegli da solo, soffrendo la non possibilità di giocare con lui, e di vedere i suoi occhietti illuminarsi di fronte ad un pallone.

    Kevin Prince Boateng
    , l’uomo dei tatuaggi è- prima di tutto – un giovane papà innamorato di suo figlio di tre anni, Jermaine, che ora vive a Berlino, a “due ore e mezzo di volo e check in”, con la mamma, dopo la separazione dei genitori, giunta qualche mese fa, senza urla nè litigi, per inerzia, inevitabile conseguenza di qualcosa che si era ormai spento, come racconta in un intervista rilasciata a Vanity Fair.

    Kevin Prince Boateng | © Getty Images

    Qualcosa che, però, era nato molto tempo prima, quando Boateng aveva solo 15 anni, e lei, Jennifer, tre in più, e che era proseguito seguendo le tappe più importanti della carriera calcistica di Boateng, in parallelo: prima del trasferimento a Londra al Tottenham, il matrimonio, celebrato a Berlino nel giorno libero di Boa, senza eccessivi stress organizzativi, senza viaggio di nozze, ma con un bellissimo regalo ricevuto in dono: il concepimento di Jermaine.

    D’altronde, la nostalgia per la fine di un amore e per la lontananza dal piccolo, probabilmente risulta ancora maggiore per chi rivive nuovamente la propria sofferenza di bambino figlio di genitori separati, costretto a crescere troppo in fretta, costretto a conoscere da vicino la povertà e le difficoltà conseguite all’abbandono da parte del proprio padre, in un triste deja-vù.

    Un’infanzia difficile ripagata, però, dal talento calcistico, che gli ha concesso la possibilità di cambiare vita, passando dalle partite sui campetti d’asfalto del difficile quartiere di Wedding, all’Herta Berlino, grazie ad una partitella giocata proprio con il figlio dell’allenatore delle giovanili dell’Herta.

    Poi, dopo due stagioni con la prima squadra dell’Herta, l’approdio in Premier League, nel 2007, al Tottenham, ed a seguire il Borussia Dortmund, il Portsmouth, i Mondiali Sudafricani disputati con la Nazionale Ghanese, paese d’origine del padre – giocando proprio contro la “sua” Germania e contro il fratellastro Jerome – e, dopo il Mondiale 2010, l’approdo al Milan.

    Dal 4 Novembre, Kevin Prince ha deciso, a malincuore, di lasciare la sua Nazionale, perchè il suo ginocchio operato sei volte non gli consente più di reggere tanti impegni ravvicinati, preferendo dedicarsi agli impegni con il Milan, ed a ripartire dalla nuova vita da sigle, cercando – nel frattempo – di dedicarsi agli affetti della famiglia d’origine, recuperando il rapporto con il fratellastro Jerome, festeggiando – per la prima volta – con lui il prossimo Natale.

  • Gossip Milan Allegri flirt con Barbara D’Urso

    Gossip Milan Allegri flirt con Barbara D’Urso

    Il connubbio “Barbara”-Milan sembra funzionare: dopo la relazione, prima nascosta, e poi resa pubblica fra Barbara Berlusconi, primogenita di Silvio Berlusconi e Veronica Lario, ed Alexandre Pato, Gossip Milan ora sembra la volta di un flirt, o qualcosa di più, fra il tecnico livornese del Milan, Massimiliano Allegri, e Barbara D’Urso, conduttrice di punta di Mediaset.

    Il mister toscano, 44 enne, nel suo passato sentimentale annovera una fuga dall’altare, nel 1992, ai tempi del Pescara, quando decise di lasciare la promessa sposa a due giorni dal “sì”, un successivo matrimonio finito male e due figli, Valentina, e Giorgio, nato da pochi mesi da una relazione, però, ormai finita fra il mister e la mamma del bambino.

    Massimiliano Allegri | © Getty Images

    La conduttrice napoletana, 53 anni, oltre a molte storie con personaggi famosi (fra cui anche Vasco Rossi), ha avuto due matrimoni, ed è mamma di due figli, Emanuele e Gianmauro, di 21 e 23 anni, avuti dal matrimonio con il produttore Mario Berardi.

    Per ora, la conduttrice non ha voluto dare conferme, anche se incalzata da domande insistenti, e si è limitata a negare, anche se in maniera non troppo convinta, arrossendo di fronte alla domanda postale dal direttore di “Chi”, Alfonso Signorini, nel corso della trasmissione Domenica cinque: “Non mi hai detto che sei innamorata, Barbara?”, invitandola a confidare in trasmissione ciò che, privatamente, gli aveva confidato qualche giorno prima.

    I due si sarebbero conosciuti qualche mese fa, in occasione del compleanno di un amico comune, il giornalista della Gazzetta dello Sport, Bibi Velluzzi, ed avrebbero iniziato a frequentarsi subito dopo, di nascosto, lontano dalla curiosità che può suscitare una coppia formata da due personaggi noti e di grande successo nei rispettivi campi, per preservare questa storia nascente da sguardi indiscreti.