Autore: Simona Granieri

  • Udinese Rennes la qualificazione ad un punto

    Udinese Rennes la qualificazione ad un punto

    Buone notizie per l’Udinese di Francesco Guidolin impegnata in Europa League, dopo il prezioso pareggio conquistato ieri sera sul campo del Rennes, uno 0 a 0 che rende più agevole l’impegno contro gli scozzesi del Celtic tra due settimane allo stadio Friuli di Udine, quando basterà anche solo un pareggio per ottenere la matematica certezza della qualificazione ai sedicesimi di Europa League.

    In campo, al contrario delle ultime uscite di Coppa con una squadra meno “sperimentale”, Udinese si è schierata con in attacco Floro Flores al fianco di Fabbrini, mentre Capitan Di Natale osservava dalla panchina una gara terminata a reti inviolate, ma mai noiosa, con buone occasioni da ambo le parti, ed in particolare con una traversa colpita da Benatia, al 26′, con un colpo di testa su punizione di Isla e un palo di Floro Flores a portiere battuto. I francesi invece hanno prodotto il maggiore sforzo nella ripresa impegnando in diverse circostanze Handanovic.

    Badu Rennes-Udinese, Europa League | © DAMIEN MEYER/AFP/Getty Images

    Nel secondo tempo, poi, la gara si accende ulteriormente, con occasioni friulane al 40′ per Pinzi, ed al 43′ per Benatia, ed un brivido finale per i bianconeri friulani, con una papera del sempre impeccabile Handanovic che esce a vuoto – rischiando di compromettere il risultato – alla quale ha rimediato la difesa.

    Al termine della gara, dunque, Francesco Guidolin appare soddisfatto da quanto i suoi ragazzi hanno mostrato in campo, anche se si mantiene cauto nelle dichiarazioni, precisando che “meglio non dire niente e fare qualcosa”. Il tecnico dell’Udinese, infatti, preferisce volare basso, perchè consapevole delle difficoltà che il girone europeo ha, finora, riservato alla sua squadra, memore anche della pesante sconfitta di Madrid, connessa alla sua scelta di applicare un turnover massiccio contro un avversario molto forte, l’Atletico Madrid.

    Nel gruppo 1, quello dei friulani, la situazione di classifica è la seguente: l’Atletico Madrid ha già conquistato la certezza della qualificazione con il successo di ieri contro il Celtic, che gli ha consentito di salire a quota dieci punti, seguono, poi, Udinese ad otto punti, il Celtic a quota cinque, ed il Rennes a quota tre punti, già escluso dal discorso-qualificazione.

    Dopo la gara europea, per gli uomini di Guidolin, è già tempo di proiettarsi in clima campionato, alla delicata gara contro l’Inter di Claudio Ranieri.

  • Agroppi torna a casa dopo l’infarto

    Agroppi torna a casa dopo l’infarto

    Aldo Agroppi torna a casa dopo l’infarto subito nelle scorse settimane poco dopo aver partecipato alla trasmissione radiofonica di “Radio Manà Manà Sport” – difendendo il suo amico ed allenatore del Napoli Walter Novellino – un malore che lo aveva costretto ad un ricovero di ben dodici giorni presso l’ospedale di Livorno, dopo aver subito un delicato intervento di angioplastica, durante il quale gli era stato applicato un contropulsatore aortico, e le sue condizioni erano gradualmente migliorate.

    Aldo Agroppi foto dal web

    L’ex calciatore del Torino, ex allenatore, ed attuale opinionista radiofonico e televisivo, 67 anni, dovrà ora subire un percorso di riabilitazione cardiologica presso l’Asl di Livorno, ma già dalla scorsa notte, è tornato nella sua casa di Piombino, a pochi chilometri da Livorno: senz’altro un segnale incoraggiante in vista del completo recupero.

  • Tommasi ai giocatori gay: “Non fate outing, sarebbe un boomerang”

    Tommasi ai giocatori gay: “Non fate outing, sarebbe un boomerang”

    Dichiarazioni schiette, senza peli sulla lingua, nè paura del peso delle parole e delle critiche che possono comportare, soprattutto perchè riguardano una tematica sempre spinosa e delicata: il calcio e l’omosessualità.

    Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale Azzurra, noto per il suo equilibrio, la sua onestà intellettuale ed il suo essere moderato, affronta la tematica di petto, interpretando la questione sulla base del “buon senso”, in chiave quasi paternalista, orientando le sue parole a mò di consiglio nei confronti dei calciatori omosessuali.

    Damiano Tommasi, presidente Aic | © Vittorio Zunino Celotto/Getty Images

    Tale interpretazione è già innovativa, però, se si pensa che – dalla maggior parte degli addetti ai lavori – tale tematica viene sempre e comunque negata, quasi a voler far credere che non esista, nè sia mai esistita.

    Il Presidente dell’Assocalciatori, infatti, non nega l’esistenza del fenomeno, ma sostiene come sia preferibile per i calciatori non fare outing, “perchè potrebbe rivelarsi come un boomerang“, soprattutto dovendo convivere nell’ambiente dello spogliatoio con colleghi, giornalisti, spesso poco sensibili.

    Una sorta di consiglio, dunque, per evitare che possano crearsi situazioni spiacevoli, anche se – andando a fondo alla questione – non è concepibile che, alle soglie del 2012, si debbano nascondere le proprie inclinazioni per paura dei giudizi altrui, spesso impregnati da un’eccessiva chiusura mentale e di ipocrisia politically correct.

    Ecco perchè le parole di Damiano Tommasi, che in apparenza possono sembrare un modo di nascondere il “problema”, sono in realtà modo per tutelare i calciatori, con grande umanità, in attesa che avvenga un non semplice cambio culturale, nel mondo del calcio ma, soprattutto, nella società civile italiana.

  • Estigarribia, rivelazione Juve: grinta, velocità e gol

    Estigarribia, rivelazione Juve: grinta, velocità e gol

    In apparenza sembra il protagonista del film “Apocalypto” di Mel Gibson, ambientato ai tempi dei Maya, in cui il giovane “Zampa di Giaguaro” sfrutta la sua velocità di corsa e la sua potenza fisica per salvare se stesso e la sua famiglia dall’invasione di una tribù nemica, prima che i conquistadores spagnoli arrivino a stravolgere gli equilibri autoctoni.

    In realtà, la velocità di corsa è solo una delle doti di Marcelo Alejandro Estigarribia, che si somma alla grinta ed alla determinazione, che traspare dal suo sguardo da Indios, e dalle parole con cui – nel post partita di ieri – ha raccontato la svolta del match contro il Napoli: “Uccidere o morire per rimontare“, segnale di una personalità non comune, soprattutto per un’esordiente dal primo minuto.

    Marcelo Estigarribia | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Non poco per un ragazzo di 24 anni, soprannominato “el Chelo”, il violoncello, alla prima da titolare nella bolgia del San Paolo, che ha mostrato anche la dolcezza dei suoi piedi con quello stop delizioso e quel tiro a beffare De Sanctis che vale il provvisorio 3-2, preziosissimo in chiave rimonta.

    Non poco per un oggetto finora misterioso della truppa bianconera, arrivato in punta di piedi al modico costo di 500 mila euro, in prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro, pagabili in tre rate, che – alla luce di quanto mostrato ieri in campo – si rivelerà un grande affare.

    La sua qualità, però, si era già intravista durante la scorsa Coppa America, vestendo la maglia della sua Nazionale, il Paraguay, giungendo a disputare la finalissima del torneo, contro l’Uruguay, ma solo con la gara di ieri Marcelo verrà conosciuto dal grande pubblico, con la sua instancabile corsa sulla fascia, riuscendo a mettere in difficoltà un veterano come Cristian Maggio, costretto a rincorrerlo, spesso, a vuoto.

    Le sue caratteristiche naturali si adattano perfettamente al gioco di mister Conte, anche se – in verità – la decisione di schierarlo in campo ieri da titolare è stata strettamente connessa all’assenza di Marchisio per squalifica: il centrocampo “titolare” resta formato da Marchisio, Pirlo e Pepe, ma Estigarribia, con la gara disputata ieri, ha dimostrato di poter essere una validissima alternativa su cui contare, per le doti offensive ma anche per l’umiltà con cui affronta la fase di ripiego difensivo.

    Un’ottima rivelazione, dunque, che potrà essere utilissima nel corso della stagione juventina: per sognare in grande, infatti, è essenziale che le alternative in panchina siano all’altezza dei titolari, affinchè lo standard di squadra rimanga sempre elevato.

  • Genoa Preziosi conferma Malesani, pensando al mercato

    Genoa Preziosi conferma Malesani, pensando al mercato

    Alla vigilia della gara contro il Cesena pareva che i rapporti fra il Presidente del Genoa Preziosi ed Alberto Malesani fossero ormai ai ferri corti: la sconfitta contro i romagnoli, dunque, poteva essere il preludio ad un esonero del tecnico, ma così non è stato.

    Al contrario, il presidente Preziosi, nella giornata di ieri a margine dell’assemblea di Lega, si è schierato al fianco di Malesani, ribadendo come il tecnico faccia parte del progetto e, per questo, non si cambi, anche se è normale che ci possa essere un po’ di rabbia quando si perde. Chiosando il tutto con un’affermazione netta e decisa: “Stop, discorso chiuso”.

    Alberto Malesani | © Getty Images

    Anche se la porta aperta lasciata dal vulcanico Presidente potrebbe essere un modo per spronare il tecnico a mettere in campo una formazione più simile a quelle delle sue precedenti esperienze, solitamente molto votate all’azione offensiva, molto spregiudicate che, finora, a Genova non si è vista.

    Il Presidente del Genoa, inoltre, è ben consapevole delle oggettive difficoltà che il tecnico ha potuto riscontrare all’inizio di questa esperienza al Genoa, con ben dodici giocatori nuovi, da inserire negli schemi tattici e nel gruppo, con l’ulteriore ostacolo della lingua, e per il momento può essere soddisfatto della situazione di classifica più che dignitosa della squadra (con una partita da recuperare contro l’Inter), che ha anche conquistato la qualificazione agli ottavi di Coppa Italia.

    In un clima di ritrovata fiducia, almeno apparentemente, Alberto Malesani può, quindi, affrontare la delicata sfida contro il Milan – in anticipo venerdì sera – con maggiore tranquillità, anche se le difficoltà non mancheranno, sia per la caratura e l’ottimo stato di forma dei rossoneri, sia per l’assenza dell’uomo più pericoloso fra i rossoblu, ossia Palacio.

    Il Genoa, dunque, dovrebbe essere schierato con sei centrocampisti, per affrontare la gara contro il Milan con maggiore aggressività, non arrendendosi ad un “destino segnato” contro una squadra, sulla carta, nettamente superiore.

    Il Presidente Preziosi, inoltre, accenna anche alle tematiche del mercato invernale, consapevole che alla sua squadra servirebbe un’inversione di tendenza in fase realizzativa. L’arrivo dell’Airone Caracciolo, per ora, non ha dato il contributo che i rossoblu si attendevano con un solo gol realizzato finora, però il Presidente non rimpiange acquisti sfumati in estate, come quello di Alberto Gilardino. Il Milan ha proposto al Presidente il ritorno al Genoa del giovane El Shaarawy in cambio del trequartista Merkel, ma su questo tema Preziosi è inamovibile, perchè non ha alcuna intenzione di cedere il giovane tedesco. In attacco, però, qualcuno potrebbe arrivare, come Preziosi ha lasciato intendere: “Se non segna Caracciolo non segna nessun altro, quindi dovremmo sicuramente acquistare un attaccante”.

    Sul tema cessioni, invece, il Presidente sembra sbottonarsi maggiormente, dichiarando che non avrebbe nulla in contrario se Kucka finisse all’Inter già a Gennaio, dato il suo rendimento deludente finora mostrato, non degno neppure “della serie B”, anche se il Presidente resta convinto che se il giocatore continuerà con rendimenti così bassi, sarà difficile che nella finestra di mercato invernale possa avere qualche possibilità di essere richiesto da altre squadre.

    Con la conferma Malesani e la speranza di qualche rinforzo a breve termine, il Genoa può, quindi, lavorare con maggiore serenità, ma nel calcio – si sa – gli umori sono mutevoli e le circostanze possono cambiare repentinamente.

  • Incidente d’auto per la Vezzali, salvata dall’airbag

    Incidente d’auto per la Vezzali, salvata dall’airbag

    Un brutto incidente stradale per la regina del fioretto, Valentina Vezzali, avvenuto alle porte di Norcia mentre stava raggiungendo il ritiro della Nazionale Azzurra con la sua autovettura, una Golf. L’atleta azzurra, infatti, è finita fuori strada andando a sbattere contro un albero per evitare lo scontro con un’altra vettura, una Opel Astra.

    Valentina Vezzali | © Getty Images

    La pluricampionessa del fioretto, dopo l’impatto, è stata subito trasportata d’urgenza in ospedale, a Spoleto, per essere sottoposta agli esami del caso. L’ecografia effettuata all’addome, per verificare lo stato del versamento a seguito del trauma subito, ha evidenziato che in poco tempo il versamento si è riassorbito e che le condizioni complessive della Vezzali sono buone, anche se per tornare in pedana e per valutare i tempi di recupero sarà necessario attendere ancora qualche giorno, così come ha dichiarato il medico federale, Antonio Fiore.

    Per ora, la Vezzali ringrazia i sistemi di sicurezza della sua vettura, dalle cinture di sicurezza all’airbag, senza i quali le conseguenze dell’incidente sarebbero state sicuramente più gravi: in linea con la sua proverbiale grinta e determinazione, comunque, la Vezzali pare già proiettata al suo rientro in pedana: “devo smaltire la paura, ma ho già tanta voglia di tornare subito in pedana“.

    Tutto è bene quel che finisce bene.

  • Rubino Novara una favola da record

    Rubino Novara una favola da record

    Raffaele Rubino, 34 enne capitano del Novara, con il gol realizzato contro il Parma nell’anticipo di sabato scorso, è entrato nella storia della serie A, come unico calciatore ad essere andato in gol con la stessa squadra in tutti i campionati professionistici, dalla C2 alla massima serie.

    Raffaele Rubino record con il Novara | © Claudio Villa/Getty Images

    Il capitano della neo promossa formazione piemontese, infatti, veste la stessa casacca dal lontano 2001, quando il Novara militava in serie C2, con alcune brevi parentesi in altre squadre, per poi tornare definitivamente dal 2007 a vestire la maglia azzurra, partecipando attivamente al piccolo miracolo del Novara che, in soli due anni, ha realizzato il doppio salto dalla serie C1 alla serie A, divenendo il beniamino del pubblico novarese, con i suoi settantasei gol totali messi a segno, 16 in serie C2, 56 in C1 e 6 in serie B.

    Ecco perchè le sue lacrime di gioia, dopo aver realizzato il gol-record nella sfida al Parma, hanno un significato importante, tenendo conto di quanto vissuto in questi anni e dell’attaccamento nei confronti della società.

    Oltre al record, poi, il gol di Raffaele Rubino – sotto un’ottica prettamente pragmatica – assume un significato fondamentale anche per le sorti del Novara nel presente campionato, perchè ha permesso ai novaresi di raggiungere il momentaneo pareggio nella sfida contro i gialloblu, prima del gol vittoria realizzato da Rigoni, che ha regalato i tre punti finali, consentendo al Novara di salire a quota 10 punti in classifica, staccando il Cesena a quota 9, ed il Lecce, ad otto punti.

    La vittoria così conquistata, dunque, è stata un’importante iniezione di fiducia per i piemontesi, rilanciandoli in chiave salvezza, con una grande prova di carattere che ha mostrato la forza e la compattezza del gruppo di mister Tesser. Il Novara adesso occupa la terzultima posizione a solo un punto dal Bologna. (risultati, marcatori e classifica 13 giornata)

    Novara Parma 2-1 video highlights youtube

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  • Aggredita con la moglie di Tabarez: su di lei acido corrosivo

    Aggredita con la moglie di Tabarez: su di lei acido corrosivo

    Un’aggressione dalle modalità agghiacianti e dal motivo, per ora, inspiegabile, subita da Silvia Martinez, moglie di Oscar Tabarez, commissario tecnico della Nazionale Urugayana e vecchia conoscenza del calcio italiano, per le strade del quartiere Carrasco di Montevideo, la capitale uruguayana.

    Paura Tabarez, aggredita la moglie | © Getty Images

    Secondo le prime ricostruzioni, la donna sarebbe stata avvicinata da una motocicletta, ed il conducente avrebbe lanciato nella sua direzione del liquido corrosivo, che ha bruciato parte del corpo e delle braccia della sessantunenne moglie di Tabarez. La donna è stata subito trasportata in ospedale per le prime cure, con la conseguente denuncia di Tabarez circa l’accaduto, ma rimane fitto il mistero del movente della vicenda.

    In realtà, pare che la donna avesse già denunciato da tempo che qualcuno volesse ucciderla: nelle prime ore, alcuni sospetti erano caduti su una ex collaboratrice domestica della famiglia Tabarez, da pochi giorni uscita dal carcere dopo aver scontato una condanna per aver sottratto denaro da una carta di credito intestata alla signora Martinez, per comprare una casa ed alcuni beni, ma il legale dell’ex colf dei Tabarez, però, ha già reso noto che la sua assisitita è totalmente estrenea all’accaduto.

    Quel che, al momento, pare certo è che gli aggressori non avessero l’intento di rapinare la donna, perchè non le è stato sottratto nulla, bensì di sfregiarla, quasi a compiere un vero e proprio atto punitivo.  Gli inquirenti lavorano su più direzioni per capire dar il movente all’aggressione e assicurare quindi il colpevole alla giustizia.

  • Rapina lady Lavezzi: solidarietà del sindaco, stoccatina del presidente

    Rapina lady Lavezzi: solidarietà del sindaco, stoccatina del presidente

    La rapina subita dalla fidanzata del Pocho Lavezzi nella notte fra sabato e domenica, Yanina Screpante, privata del suo prezioso Rolex, con il conseguente sfogo su Twitter in cui la ragazza, scioccata per l’accaduto, definiva Napoli una “città di m…”, ha suscitato molte polemiche nell’ambiente partenopeo, dividendo l’opinione pubblica in due gruppi: gli sdegnati per la frase adoperata imprudentemente dalla ragazza, e coloro che hanno mostrato solidarietà alla ragazza, pur consci del fatto che il problema criminalità non è una prerogativa esclusiva del capoluogo campano, ma una piaga comune alle principali città italiane.

    Di questa opinione è anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che si è dichiarato “dispiaciuto per l’accaduto”, pur consapevole che “il rischio-rapine è un fattore comune ad altre metropoli italiane ed europee, anche se non ha senso che alcuni napoletani si offendano per una frase dettata dalla rabbia di un attimo”.

    Il presidente De Laurentiis, invece, non sembra particolarmente solidale con la ragazza, ponendo la questione sotto un ottica differente. Il produttore, infatti, sostiene che in un clima di recessione non sia consigliabile andare in giro con macchine molto “visibili”, o con costosi orologi, ed, inoltre, il presidente si mostra risentito per lo sfogo della ragazza, puntualizzando che “Napoli è una città meravigliosa ed i napoletani sono persone straordinarie, capaci di una solidarietà unica al mondo”.

    Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli | © Getty Images

    Nonostante il messaggio del presidente, volto a rassicurare l’ambiente, non si può non considerare come, nel giro di pochi mesi, le tre punte di diamante della squadra di Mazzarri siano state prese di mira dalla criminalità, con furti ravvicinati ai danni della villa di Cavani, della moglie (incinta) di Hamsik ed, ora, della fidanzata di Lavezzi.

    Per ora, comunque, la situazione è in via di ricomposizione, con le scuse di Yanina ad napoletani, correggendo il tiro e precisando che “non potrebbe mai sparlare di una città tanto meravigliosa”.

    Il pericolo di un addio a Lavezzi, come pareva nell’immediatezza dell’accaduto, quando la ragazza aveva minacciato di “portarlo via da Napoli”, appare scongiurato, almeno per ora.

  • Cesena Genoa 2-0, le pagelle. Cucchiaio e perla di Mutu

    Cesena Genoa 2-0, le pagelle. Cucchiaio e perla di Mutu

    Il Cesena riesce ad ottenere la prima vittoria stagionale allo stadio Manuzzi, contro un Genoa che cercava la vittoria che doveva consentirgli di compiere il tanto ricercato salto di qualità, ossia la continuità: la squadra di Malesani, tuttavia, nonostante la sconfitta non ha demeritato particolarmente anche se è mancata la concretezza necessaria.

    Il Cesena, invece, ha conquistato i tre punti fondamentali, grazie al ritrovato Adrian Mutu, autore di una doppietta di straordinaria fattura, un rigore “a cucchiaio” ed un destro a girare di assoluta precisione, che batte un incolpevole Sebastian Frey, suo compagno di squadra per lungo tempo.

    Vittoria del Cesena per 2-0 contro il Genoa | © Getty Images

    PAGELLE CESENA

    Antonioli 6.5 Nel primo tempo due interventi provvidenziali, uno su Palacio in uscita ed uno sul tiro di Merkel. Nel secondo tempo rimane attento ma non è più necessario fare il superman: a 42 anni è ancora una garanzia importante

    Comotto 6.5 Il suo intervento in scivolata a frenare il tiro cross di Palacio indirizzato in porta, vale come un gol. In quell’occasione si infortuna e viene sostituito da Ricci: eroico

    Von Bergen 6 Buona prova difensiva, riesce a contenere a sufficienza le iniziative di Palacio

    Benalouane 6 Attento e concentrato, la difesa romagnola se la cava bene contro lo sterile attacco rossoblu

    Marco Rossi 6 Contro il suo omonimo, non demerita: buona prestazione

    Ceccarelli 6 Buona gara, di grande sostanza

    Parolo 6.5 Il cervello del Cesena, inventa e suggerisce: prezioso a centrocampo, dà equilibrio

    Guana 6 Gara positiva, di buona corsa e sostanza

    Martinho 6 Una buona occasione per lui respinta da Frey in angolo. Sostituito da Djokovic all’ 82′

    Mutu 7.5 Il migliore in campo: calcia un rigore magistrale, un cucchiaio morbido a battere l’amico Frey, realizza il secondo gol ricordando a tutti di essere ancora un campione.

    Malonga 5.5 Non incide sulla gara, viene sostituito da Bogdani al 60′: l’ingresso dell’albanese è un “plus” decisivo nell’equilibrio della gara, procurandosi il rigore che porta in vantaggio il Cesena.

    PAGELLE GENOA

    Frey 7 Ottimi interventi su Mutu, al primo minuto del secondo tempo, e Malonga: sulle due reti spettacolari dell’amico Mutu, non può nulla, se non applaudirlo

    Mesto 6 Non demerita, trova qualche cross interessante e contiene bene gli inserimenti del Cesena nella sua zona di competenza

    Kaladze 6 Gara sufficiente contro avversari che lo costringono agli straordinari

    Granqvist 5.5 Patisce il confronto con Adrian Mutu, impreciso in alcune chiusure

    Moretti 5 E’ suo il fallo che provoca il rigore su Bogdani, poi realizzato da Mutu, che sblocca la partita. Ammonito, poco attento

    Marco Rossi 6 Contro il suo omonimo a centrocampo, riesce a mostrare i muscoli e la maggiore esperienza; nonostante la sconfitta, una buona gara da parte sua

    Constant 5.5 Da lui ci si attende di più, invece resta ai margini della gara e viene sostituito da Kucka al 67′

    Veloso 6.5 Uno dei migliori del Genoa, con le sue geometrie preziose che consentono di controllare per buona parte il gioco.

    Merkel 6 Una straordinaria occasione da gol, negatagli da un grande Antonioli, ma si mette in luce con buona personalità

    Palacio 5 Un’occasione nel primo tempo, negatagli da un intervento miracoloso da parte di Comotto; da lui, ci si attende di più

    Caracciolo 5 La sua gara odierna conferma le sensazioni sul suo stato di forma non ottimale: non incide

    VIDEO HIGHLIGHTS CESENA GENOA 2-0

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