Autore: Simona Granieri

  • Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Dopo l’ennesima eliminazione rimediata nei confronti diretti con il blaugrana, per il Real Madrid di Josè Mourinho la 21esima giornata della Liga ha in serbo una bella sorpresa, probabilmente insperata, ossia un mezzo passo falso da parte del Barcellona, impegnato contro i “sottomarini gialli” del Villareal, al Madrigal, che non è riuscito ad andare oltre il pareggio a reti inviolate, soprattutto per merito della grande unità difensiva del Villareal, che è riuscito a chiudere bene gli spazi ai blaugrana, limitandone così l’immenso potenziale offensivo.

    Un pareggio che potrebbe costare molto caro alla truppa di Guardiola in vista dell’obiettivo rimonta in classifica, soprattutto perchè – con l’imminente ritorno della Champions League – e con gli impegni in Coppa del Re (prossima sfida contro il Valencia, ndr) sarà più difficile concentrare le energie fisiche e mentali sulla Liga.

    La partita con il Villareal è stato, così, il solito testa-coda con tanto di insidia, che ha mandato fuoristrada il Suv blaugrana. Il Barca, però, qualche occasione importante l’ha costruita nel corso della gara: già dopo tre minuti dal fischio d’ inizio, Dani Alves si era ritrovato a tu per tu con il portiere del Villareal, ma senza successo. Nel corso del primo tempo, poi, altre occasioni per Messi, con un delizioso pallonetto che esce di pochissimo, ma anche per i gialli che si rendono pericolosi in alcune circostanze, senza troppi timori reverenziali nei confronti dei campioni d’Europa: al 27′, Piquè in azione difensiva sfiora il clamoroso autogol su colpo di testa, al 35′ si registra una bella conclusione di Marcos Senna, deviata da Victor Valdes, e poi al 37′ Gonzalo Rogriguez trova il gol per il Villareal, ma viene annullato per posizione di fuorigioco.

    Nel secondo tempo, le due squadre ritornano in campo con meno brio ed intrensità di gioco, fattore sorprendente soprattutto per i blaugrana: le occasioni da gol sono poche, ma negli ultimi dieci minuti il Barcellona prova a scuotersi e trasforma gli ultimi minuti di gara in un vero e proprio assedio alla ricerca del gol del vantaggio. Al 79′ gran tiro di Fabregas, deviato però dal portiere del Villareal fino a colpire la clamorosa traversa; all’ 87′ azione da pallone d’oro di Lionel Messi che da solo dribbla tutta la difesa avversaria, tira in porta (ma il portiere respinge), e sulla deviazione Fabregas non riesce a segnare nonostante la porta sia sguarnita.

    pep guardiola | © KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Il Barcellona, così, porta a casa solo un punto dalla trasferta di Villareal, e vede allontanarsi la vetta della classifica, dove le merengues di Mourinho sono ora a +7, dopo la vittoria di ieri per 3-1 contro il Saragozza, ultimo in classifica. Una vittoria, quella dei Blancos, in pefetto “stile Mou”, giunta con grinta ed in rimonta: gol realizzati da Kakà, che pareggia il gol del Saragozza (Lafita al 10′ del primo tempo, ndr), e poi da Cristiano Ronaldo e dal tedesco Ozil.

    Un passo falso per gli uomini di Guardiola che in campo non hanno mostrato il solito mordente offensivo e che, anzi, si sono mostrati alquanto appannati e stanchi: fisiologico verrebbe da dire, soprattutto se si parla di una squadra che nelle ultime stagioni ha scritto realmente la storia del calcio, ma preoccupante per gli amanti del pallone, perchè la fine dell’epopea Barca significherebbe la fine di un sogno, di un capolavoro da Oscar.

    Fra gli interpreti blaugrana, su tutti Fabregas e Dani Alves hanno mostrato un rendimento inferiore ai soliti standard, con Fabregas, in particolar modo, responsabile di alcune clamorose occasioni da gol non concretizzate, ma sono state soprattutto le assenze importanti a penalizzare il rendimento della formazione di Guardiola che non può pretendere dal suo funambolico pallone d’oro, Lionel Messi, di risolvere da solo tutte le partite.

  • Alena Seredova, Buffon meglio di Siffredi. Il Pornodivo sicura?

    Alena Seredova, Buffon meglio di Siffredi. Il Pornodivo sicura?

    Alena Seredova senza peli sulla lingua racconta in tv, nel salotto di Silvia Toffanin, conduttrice della trasmissione del sabato pomeriggio di Canale 5, Verissimo, particolari inediti della sua vita di coppia con Gigi Buffon, portiere della Juventus, della Nazionale, fresco del riconoscimento come miglior portiere degli ultimi 25 anni tributatogli dall’Iffhs, padre dei suoi due bambini, Luis Thomas e David Lee.

    Un Buffon inedito, appunto, che la bella showgirl ed attrice ceca paragona al celebre attore pornografico Rocco Siffredi, lasciando intendere con l’ardito accostamento come l’intesa fra i due riesca perfettamente, sulla scia di quanto alcuni giorni fa aveva dichiarato Martina Colombari, riferendosi a suo marito, l’ex difensore del Milan ed ora opinionista Sky, Billy Costacurta.

    La Seredova, inoltre, svela come dopo il matrimonio con Gigi, celebrato a Praga nello scorso mese di Giugno, il loro rapporto di coppia sia molto cambiato, consolidandosi ulteriormente: in tal senso, infatti, Alena racconta come, dopo i normali litigi di coppia, sia difficile pensare di preparare le valigie ed andar via – al contrario di quanto poteva essere precedentemente – e di come sia lo stesso Buffon a ricordarle “Ma dove vai? Ora sei una donna sposata!”

    Famiglia Buffon-Seredova | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Alena, poi, rivela come il portierone in questo momento stia attraversando una fase di perfetta forma fisica, anche se lei, come moglie, sia maggiormente interessata al lato “casalingo” di Gigi piuttosto che alla versione di Buffon in guantoni e pantaloncini, al punto che Alena rivela di aver appreso la notizia del prestigioso riconoscimento attribuito a Buffon dall’Iffhs come miglior portiere dal 1987 ad oggi, “solo al volo, l’altra sera, quando Gigi me lo ha accennato”.

    Nonostante ciò, però, il matrimonio fra il portiere e la bella ceca sembra idilliaco e la loro unione assolutamente salda: per questo motivo, il 2012 potrebbe riservare ai due un’altra cicogna in arrivo, dopo i due bimbi nati durante la convivenza: su questo aspetto, infatti, Alena si dichiara molto possibilista, affermando con un sorriso che “il prossimo bambino è ancora nell’aria”.

    Dopo l’intervista della signora Buffon, però, non si è fatta attendere la risposta ironica dello stesso Rocco Siffredi che, probabilmente, si è sentito chiamato in causa dai paragoni che la Seredova e la Colombari hanno effettuato: con una punta di sarcasmo, l’attore spiega, così, di essere – da un lato – gratificato da questi paragoni, ma dall’altro lato di non ricordare di esser mai stato “sperimentato” dalle due signore e che, pertanto, i paragoni in questione non sono ben fondati su elementi certi. Inoltre, ricollegandosi al discorso Buffon, Siffredi difende la “sua esperienza”, dichiarando che “Buffon è ancora un ragazzino rispetto a me”, e proponendogli – quando smetterà di giocare – di lavorare per lui sul set, “perchè ho bisogno di uomini veri”…

    Dopo l’ironia, però, con una vena di romanticismo, l’attore rivela di comprendere perfettamente le ragioni delle dichiarazioni della Seredova e della Colombari perchè “quando una donna ama un uomo è normale che per lei sia il numero uno al mondo”. Inoltre, toccando l’argomento calcistico  rivela come – a suo parere – due calciatori attualmente in attività potrebbero essere perfetti per interpretare una parte in film hard: i due in questione sarebbero Francesco Totti ed Antonio Cassano, con il capitano giallorosso il pole position secondo Siffredi, che avrebbe notato sul viso di Francesco Totti “alcune espressioni particolarmente adatte al ruolo”, mentre per Cassano servirebbero “ancora due o tre dritte”.

    La proposta di lavoro da parte di Siffredi, le dichiarazioni audaci della sua compagna Alena, non sono una distrazione per Gigi Buffon che anche contro l’Udinese, allo Juventus Stadium, ieri sera ha aiutato la squadra a vincere festeggiando al meglio il trentaquattresimo compleanno. Il portierone di Carrara, infatti, nato il 28 Gennaio 1978, compie oggi 34 anni: tanti auguri Gigi!

  • Calciomercato Lazio Cissè verso Qpr, arriva Honda

    Calciomercato Lazio Cissè verso Qpr, arriva Honda

    Il gol di Djbril Cissè al Milan, nel quarto di Coppa Italia che la Lazio ha disputato a San Siro, rimediando poi l’eliminazione, potrebbe essere il congedo ufficiale dell’attaccante dalla maglia biancoceleste, pronto a partire subito per una nuova avventura, lontano da Formello, dove ha ricevuto molte critiche e dove non è riuscito ad esprimersi al meglio, poichè “la Lazio mi fa soffrire, non riesco ad esprimermi come avrei voluto, non riesco a giocare come vorrei”.

    Dal suo sito internet, infatti, il francese ha già salutato tutto l’ambiente biancoceleste, con parole che non lasciano spazio al dubbio, ma soltanto certezze su lfatto che Cissè è proprio sul piede di partenza: “Ringrazio tutti, quelli che mi hanno sostenuto e quelli che mi hanno criticato”. Critiche che il giocatore, però, avrebbe mal digerito e che lo hanno portato alla decisione di terminare la sua esperienza romana prematuramente, soprattutto per poter giocare con maggiore continuità e provare a conquistare un posto in Nazionale in vista dei prossimi Europei.

    Dibril Cissé | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    La destinazione prescelta, però, non sarebbe delle più prestigiose, in quanto – stando alle fonti di mercato – il procuratore di Cissè avrebbe trovato in queste ore un’intesa con il Queen Park Rangers, che sarebbe pronto a sborsare in favore della Lazio 5 milioni di euro, superando così la concorrenza del Celtic e dellì Auxerre, che pure sarebbero state interessate ad assicurarsi Cissè, ma che non possono offrire la cifra proposta dal Qpr.

    Al momento, Cissè è ancora in ritiro con la Lazio a Veronello, in attesa della gara di campionato con il Chievo, ma attende la chiamata ufficiale da un momento all’altro e, dunque, Edi Reja non potrà contare su di lui per la gara contro i gialloblu Veronesi: la Lazio, però, con il ricavato dalla vendita di Cissè sarebbe già pronta a rimpiazzare il francese con il giapponese Honda, rilevandolo dal Cska. In tal senso, le ultime dichiarazioni del giapponese sono già da leggersi in chiave boancoceleste, affermando di “essere proiettato già sul campionato italiano”, nella speranza che i dirigenti del club russo lo lascino partire alla volta di Roma.

    Per una partenza, quella di Cissè, dunque, è già pronto un arrivo in casa Lazio.

  • Zahia Dehar, da baby escort a stilista di lingerie erotica

    Da baby escort a disegnatrice di intimo, collezione “supersexy”: questa la rapida scalata di Zahia Dehar, salita alla ribalta delle cronache per esser stata la escort dei calciatori francesi, protagonista di uno scandalo che ha fatto mugugnare non poco Oltr’Alpe, dove il termine “escort”, probabilmente, non era ancora entrato nel vocabolario comune e quotidiano, al contrario di quanto accaduto nel nostro Paese (grazie?) all’ex Premier Berlusconi.

    Anche in Francia, però, al pari dell’Italia, le scorciatoie sembrano funzionare, divenendo una corsia preferenziale per poi diversificare le proprie attività e reinventarsi, per “purificare” la propria immagine. Questo, infatti, è quanto accaduto alla giovane ragazza, che ha soli vent’anni, dopo aver sperimentato il ruolo di ospite televisiva, opinionista, ragazza immagine-copertina, aver rilasciato diverse interviste su carta patinata, sta provando a muovere i primi passi nel mondo della moda, assecondando una sua personale inclinazione che potrebbe essere considerata anche come talento personale; ancor di più, se la ragazza può contare anche sull’appoggio ed il sostegno di un grandissimo della moda, Karl Lagerfield, che pare averla accolta sotto la sua ala protettrice, convinto del potenziale espressivo delle creazioni di Zahia Dehar.

    Zahia Dehar | © Foto Twitter

    La “neostilista” di lingerie, così, ha potuto presentare la sua prima collezione presso il prestigioso Palais Brongniart, in occasione dell’evento Paris Haute Couture, mostrando, così, al grande pubblico le sue creazioni all’ insegna della femminilità e della sensualità, fatte di trasparenze, petali, ricami, colori tenui, nelle sfumature del rosa pastello e delle tonalitò più accese, simbolo per eccellenza dell’essere donna.

    Valore aggiunto della sfilata, poi, la presenza attiva proprio di Karl Lagerfield, che ha voluto fotografare personalmente la collezione, per regalarle una maggiore visibilità ed un allure ancor più prestigioso, per dare alla giovane Zahia la fatidica “benedizione” per farsi strada in modo più agevole nell’olimpo della moda, soprattutto in un ambiente da sempre attento al bon ton ed al gusto raffinato come la Francia.

    Ennesima storia di scorciatoie che conducono in alto, non solo in Italia.

    LA SEXY FOTOGALLERY DI ZAHIA DEHAR

  • Sirigu come Materazzi: motociclista lo colpisce con una testata

    Sirigu come Materazzi: motociclista lo colpisce con una testata

    La rivalità fra italiani e francesi è un fatto noto ed atavico, risalente a secoli orsono, accentuato da eventi storici, dalla presenza di personaggi quali Napoleone Bonaparte, nell’ottocento, della Nazionale Francese di calcio, negli anni novanta e duemila, di Nicolas Sarkozy, negli anni duemila. Una rivalità insita nella vicinanza dei costumi, della cultura e dello stile di vita, perchè – come è noto – se c’è da paragonarsi con qualcuno si sceglie il paragone con chi ci è più simile e più vicino.

    La vita per gli italiani residenti in Francia, alla luce di tutto questo (escludendo la Première Dame Carlà Bruni, che si è integrata perfettamente, al punto di aggiungere un accento ad hoc sull’ultima vocale del suo nome, ndr) può risentire di questo astio congenito: lo sa bene Salvatore Sirigu, ex portiere del Palermo ed attualmente in forza al Paris Saint Germain di Leonardo e Carletto Ancelotti, che nella giornata di ieri ha avuto un vero e proprio “scontro” con un motociclista francese, che probabilmente era intenzionato a provocare la reazione del portierone.

    Salvatore Sirigu | © AFP/Getty Images

    Il “fatto” in questione è acccaduto alle porte di Parigi, più precisamente presso Neuilly – Sur – Sein, dove il portiere si trovava alla guida della sua vettura, in compagnia di una ragazza seduta sul sedile di fianco al guidatore: la presenza femminile in questione è stata la “mela della discordia”, poichè su di lei si sono concentrati gli sguardi insistenti e non desiderati di un motociclista francese – anche se “mascherato” dal suo casco – che Salvatore Sirigu non ha tollerato. Il tutto è scaturito, così, inizialmente in una lite verbale, dai toni molto accesi, ed in seguito in uno scontro maggiormente “ravvicinato”, con il motociclista che – sulla scia delle gesta dell’eroe calcistico francese Zinedine Zidane – ha sferrato una testata contro il portiere del Psg, emulando proprio il gesto di Zizou ai danni di Marco Mterazzi nella finale di Berlino 2006. Un gesto che i francesi e l’opinione pubblica d’oltralpe non hanno mai effettivamente condannato e che, quindi, probabilmente ritengono “lecito”.

    Sirigu, fortunatamente non ha riportato ferite gravi.

  • Estigarribia “Conte? Mai avuto un tecnico così”

    Estigarribia “Conte? Mai avuto un tecnico così”

    Il segreto del successo di squadra dipende, come si sa, dagli equilibri all’interno del gruppo, che si consolidano gradualmente, step by step, lavorando giorno per giorno, conoscendosi, soffrendo e gioendo insieme. Nel calcio, tutto questo è naturalmente amplificato, considerando l’ importanza del fattore “collettivo”, coniugato con l’intensità delle emozioni, che rendono i rapporti più viscerali e forti al tempo stesso.

    Nella Juventus di Antonio Conte tutto ciò, probabilmente, è ancora più vero ed anche direttamente proporzionale all’importanza che il mister attribuisce al gruppo, vero cardine della sua filosofia di squadra. Una filosofia che Antonio Conte apprese, da giocatore, nella Juventus dei record di Marcello Lippi, quella che vinse con la forza del collettivo la Champions League e l’Intercontinentale, oltre che innumerevoli scudetti, sbaragliando la concorrenza di squadre sulla carta più accreditate. Un’impostazione che il grintoso allenatore salentino ha riportato nella sua Juve campione d’inverno, ancora imbattuta, e semifinalista di Coppa Italia, e che ha voluto trasmettere ai suoi giocatori, che finora lo hanno seguito alla perfezione, in tutto e per tutto, manifestando pubblicamente stima per il loro tecnico.

    Marcelo Estigarribia | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    In tale ottica si inseriscono le  dichiarazioni di Marcelo Estigarribia, paraguayano classe 1987, una delle più belle scoperte della Juventus di Conte, che anche partendo dalla panchina ha dato un ottimo contributo finora facendosi trovare pronto quando è stato chiamato in causa contro la Roma nel quarto di Coppa Italia, in cui la Signora ha conquistato la qualificazione per le semifinali.

    Oggi, Estigarribia, è già pronto a guardare avanti, pensando al lungo percorso che la squadra ha ancora davanti a sè, fissando gli obiettivi, Coppa Italia e Campionato, per “far felici noi stessi ed i tifosi“, puntando – nel prossimo anno – a conquistare la qualificazione in Champions League, per sperimentare l’ebbrezza di giocare nella competizione europea più prestigiosa e, nei prossimi tre anni, cercare di puntare al gradino più alto del podio.

    Ambizione e determinazione, dunque, per Marcelo Estigarribia, che ringrazia il suo mister Antonio Conte per quanto, finora, gli ha trasmesso: “E’ un allenatore di grande motivazione, uno che pretende il massimo, e che si corra sempre, in ogni allenamento ed in ogni esercizio“.

    Complimenti al suo mister, che assumono ancora più importanza quando Estigarribia paragona Conte ai suoi allenatori precedenti con i quali lavorava quando giocava in Sudamerica: “Non ho mai visto nessuno come mister Conte: ho avuto diversi allenatori argentini con i quali si lavorava molto, ma nessuno aveva la stessa motivazione, lo spirito giusto che ha Conte e che permettono di rendere al massimo“. Il segreto della Juve è la grinta del suo condottiero ma anche la presenza di personalità di grande spicco nello spogliatoio: uno su tutti, Capitan Alessandro Del Piero, che Marcelo Estigarribia definisce “una leggenda che va avanti“, utile e prezioso perchè insegna ai compagni in ogni momento qual è l’atteggiamento giusto da tenere in campo, uno che in squadra è sempre e comunque un valore aggiunto.

    Inoltre, per il centrocampista paraguayano rendere al massimo significa fissare già il prossimo concreto obiettivo, perfettamente in linea con la linea del pragmatismo di Conte che impone di pensare partita per partita, per stare sempre sul pezzo, e non mollare nulla. Il prossimo obiettivo è la gara contro l’Udinese in programma sabato sera alle 20,45 allo Juventus Stadium, praticamente ad un mese di distanza dalla gara d’andata, ossia il recupero della prima giornata d’andata: in quell’occasione, prima della sosta Natalizia, al Friuli di Udine finì 0 a 0. In prospettiva Udinese, Estigarribia ha le idee chiare: “è una squadra che sta giocando bene, ed ha giocatori forti” ma, nonostante ciò, la Juve davanti ai propri tifosi ha l’obbligo di trasformare in vittoria il lavoro svolto in settimana.

     

  • Inter, torna Mourinho? Tronchetti Provera “Tutto è possibile”

    Inter, torna Mourinho? Tronchetti Provera “Tutto è possibile”

    Tutto è possibile, in futuro almeno. Le dichiarazioni di Tronchetti Provera potrebbero scuotere l’ambiente madridista, così come quello nerazzurro, in prospettiva di un clamoroso ritorno sulla panchina di Appiano Gentile, quello che tutti i tifosi nerazzurri sognano e agognano, da quel lontano addio, nel post Triplete, dopo essere stati irrimediabilmente sedotti ed abbandonati.

    Il ritorno in questione, dunque, sarebbe quello di Josè Mourinho: un boomerang di emozioni e sensazioni, un tuffo nei ricordi più dolci, neppure troppo lontani nel tempo, risalenti al 2010, ma già offuscati da due stagioni non all’altezza di quell’Inter, l’Inter dello SpecialOne.

    Le parole di Provera, quindi, sono un modo per lasciare aperta una porta, uno spiraglio o qualcosa di più, in vista della prossima stagione, facendo leva anche sul clima infuocato nello spogliatoio merengues, soprattutto per i dissapori sempre più frequenti tra Mourinho ed i suoi calciatori.

    Marco Tronchetti Provera | © Getty Images

    Per ora, secondo Tronchetti Provera – che ha parlato da Abu Dabi dove la Pirelli presenta la sua seconda stagione in Formula Uno – conta il presente, con la soddisfazione per il lavoro svolto da Ranieri sin qui, con la speranza che i risultati della squadra possano ancora migliorarsi, con piena consapevolezza delle straordinarie qualità del tecnico romano, che ha dato alla squadra la serenità per compiere questa rimonta, insperata, e di puntare, ora, a rimanere con stabilità in zona Champions, provando anche a continuare il percorso Europeo.

    Parlando di mercato, poi, Marco Tronchetti Provera preferirebbe che l’Inter non faccia investimenti su mercato, puntando sui giovani e continuando sulla strada finora intrapresa, “che è quella giusta”. Niente Carlito Tevez, dunque, ormai un capitolo definitivamente chiuso, nonostante da parte dell’Inter e di Provera rimanga sempre comunque una “grande stima” per uno dei migliori calciatori d’Europa.

    Capitolo partenze: Thiago Motta resta o meno in nerazzurro? Nessuna conferma e nessuna smentita da Tronchetti Provera che, però, ci tiene a precisare quanto di buono Thiago Motta ha dato alla causa nerazzurra. In gergo calcistico, probabilmente, si tratta di un modo per congedarlo con tanti ringraziamenti per ciò che è stato.

     

     

  • Gigi Buffon eletto miglior portiere degli ultimi 25 anni

    Gigi Buffon eletto miglior portiere degli ultimi 25 anni

    Nel giorno delle celebrazioni per il passaggio del turno di Coppa Italia della Juventus, con la straripante vittoria per 3-0 contro la Roma, e del primo gol allo Juventus Stadium del capitano dei record, Alessandro Del Piero, con una pennellata delle sue, una di quelle che aveva indotto l’Avvocato Agnelli (si celebrava proprio in occasione del match anche il nono anniversario dalla sua scomparsa, ndr) a soprannominarlo Pinturicchio, un altro juventino sale alla ribalta.

    Parliamo di Gigi Buffon, superportierone della Nazionale e della Juventus, ritornato quest’anno nei panni di Superman, saracinesca insuperabile e sicura, protetto finalmente da una difesa sicura ed attenta, dai meccanismi consolidati, esente quasi sempre dai brividi di puro terrore che erano diventati il leit motive della squadra nelle scorse stagioni.

    Ora, basta osservare il volto di Gigi Buffon per percepire il polso della squadra: il portierone è il ritratto della serenità, al contrario di quanto mostrava negli scorsi anni, quando non poteva far altro che scuotere e rimproverare i suoi difensori, oltre che se  stesso, prima di andare mestamente a raccogliere il pallone in fondo alla rete, dopo tante perforazioni fin troppo agevoli da parte degli avversari.

    Gigi Buffon | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Serenità che si ripercuote, positivamente, sul suo rendimento in campo: assolutamente impeccabile finora. Tutto ciò, dunque, era inevitabilmente un preludio all’importante riconoscimento che l’Iffhs gli ha tributato, definendolo il miglior portiere degli ultimi venticinque anni, dal 1987 ad oggi.

    Com’è solito fare, il prestigioso istituto statistico ha comunicato la “notizia” stilando una classifica, guidata proprio da Buffon, con 226 punti, davanti allo spagnolo campione d’Europa e del Mondo, Iker Casillas, ed all’olandese Edwin Van Der Saar (suo predecessore nella Juventus prima di affermarsi definitivamente del Manchester United), che ha lasciato il calcio alla fine della scorsa stagione.

    Nella top ten, poi, compaiono anche il danese Schmeichel, il tedesco Oliver Kahn (storico capitano del Bayern Monaco), il ceco Petr Cech, il paraguayano Chilavert, l’italiano Walter Zenga (all’ottavo posto nella speciale classifica, ndr ), Zubizarreta, ed il brasiliano Taffarel, campione del Mondo nel 1994 con la nazionale Verdeoro.

  • Boateng ko per troppo sesso con Melissa Satta

    Boateng ko per troppo sesso con Melissa Satta

    Secondo il loro bersaglio preferito, Mario Balotelli, i tabloid inglesi tendono ad estrapolare dalle notizie ciò che loro maggiormente interessa, spesso a discapito della veridicità e dell’oggettività delle news. Una considerazione personale, opinabile o meno, ma probabilmente non del tutto infondata date le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, proprio dai tabloid d’Oltremanica e ripresa anche dal quotidiano spagnolo Marca (che solitamente appare come una testata autorevole), circa le cause che sarebbero alla base dell’infortunio accorso a Kevin Prince Boateng, centrocampista del Milan infortunatosi nel corso del derby (poi perso dai rossoneri contro l’Inter, ndr) della scorsa domenica.

    L’infortunio, dal bollettino medico ufficialmente diramato dal club rossonero, è stato descritto come una lesione ai flessori della coscia sinistra, secondo le indiscrezioni riportate sarebbe, invece, stato provocato da un “eccesso di sesso”. Pertanto, Melissa Satta, ex Velina ed ex fiamma di Bobo Vieri, ed attualmente compagna del centrocampista ghanese sarebbe in parte colpevole dell’ infortunio, anche alla luce di quanto da lei stessa dichiarato in merito ai “ritmi” di coppia con Boateng.

    Boateng | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair, infatti, la Satta avrebbe dichiarato di avere con Boateng “fra i sette ed i dieci rapporti sessuali alla settimana”, a testimonianza della fortissima intesa alla base della neo-coppia: un particolare che, appunto, potrebbe far pensare ad una eccessiva sollecitazione dei muscoli di Boateng.

    Si giunge così, inevitabilmente nel dilemma classico che si ripropone in questi casi, a proposito del nesso di causalità fra la vita sportiva (soprattutto a livelli agonistici, dai ritmi serrati e dagli impegni ravvicinati, come quella dei calciatori) e le abitudini sessuali: le scuole di pensiero in tal senso sono da sempre divise in posizioni contrapposte, ma la notizia riportata in queste ore relativamente alla coppia Satta-Boateng potrebbe essere considerata al pari di una prova per dimostrare la necessità di astinenza per gli sportivi o, almeno, di attività meno frequenti.

    In tal caso, però, la Satta, di certo non sarebbe d’accordo…

  • Siena Napoli 1-1, le pagelle. Bene Calaiò, male Cavani

    Siena Napoli 1-1, le pagelle. Bene Calaiò, male Cavani

    Un pareggio che non accontenta nessuno fra Siena e Napoli: un 1-1  che serve soltanto a muovere la classifica, ma non soddisfa il Siena che per lunghi tratti aveva accarezzato l’idea di vincere contro un avversario blasonato, e non soddisfa il Napoli che cercava i tre punti per rilanciarsi in classifica ed ottiene solo un pareggio in extremis.

    Calaiò

    Fra i padroni di casa, super prestazione del portiere Pegolo (che non sembra affatto una riserva) e del bomber Calaiò, ex dell’incontro, che segna senza esultare. Nel Napoli deludente Edinson Cavani che si fa parare anche un calcio di rigore, mentre Pandev appare in grande spolvero soprattutto dopo aver realizzato il gol del pareggio.

    PAGELLE SIENA

    Pegolo 8 Il migliore in campo in assoluto, salva su occasioni clamorose del Napoli, su Cavani, su Pandev, sul rigore del Matador, ed ancora su Pandev nei minuti di recupero. Non è un secondo portiere, meriterebbe il posto da titolare

    Pesoli 6.5 Prova di grande attenzione e concentrazione

    Contini 6 Una partita di attenzione, senza eccessive sbavature

    Terzi 6.5 Gara positiva, attento e lucido, devia in angolo un tiro pericoloso di Pandev con Pegolo ormai battuto

    Del Grosso 6 Gara sufficiente, senza patire eccessivamente il confronto con il diretto avversario napoletano

    Bolzoni 5 Il peggiore dei suoi, a volte impreciso e poco lucido

    D’Agostino 6 In questa gara doveva essere il fulcro del centrocampo senese: ci riesce a tratti, dispensando anche buone giocate. E’ suo il fallo da rigore su Lavezzi che costa il rigore, poi sbagliato da Cavani. Finisce la gara con un’ammonizione

    Vergassola 6 Qualche buon cross, qualche buona iniziativa: è suo il suggerimento per il gol di Emanuele Calaiò

    Vitiello 6 Buona gara anche per lui, combatte a centrocampo e rende la vita difficile ai partenopei chiudendo bene gli spazi

    Brienza 6 A lui si chiede la qualità, di tenere palla e di illuminare: viene schierato al posto di Destro che parte in panchina, ma disputa una buona gara

    Calaiò 7 Dopo Pegolo, il migliore dei suoi: segna il gol del vantaggio e non esulta per rispetto della sua ex squadra, e dei 5000 napoletani presenti al Franchi. Colpisce una traversa clamorosa nel primo tempo, si rende pericoloso in altre circostanze, il Franchi lo ripaga con un’ovazione in occasione della sua sostituzione

    PAGELLE NAPOLI

    De Sanctis 6 Non molto impegnato, perchè in occasione dei pericoli creati dal Siena (traversa di Calaiò, rete di Calaiò) è abbastanza incolpevole

    Campagnaro 5 Distratto, pasticcione ed impreciso, soprattutto in circostanze molto delicate: è suo l’errore che rischia di mandare in porta Calaiò nel primo tempo (quando colpisce la traversa). Una partita da dimenticare

    Cannavaro 5.5 Mal supportato da Campagnaro ed Aronica, finisce in apprensione anche lui in molte occasioni, quando soffre le iniziative di Calaiò e Vergassola

    Aronica 5 Prova confusionaria anche per lui, che viene surclassato con sorprendente facilità dai senesi

    Maggio 6 Non nella sua migliore giornata, si propone poco, spinge poco.

    Inler 5 Qualche buon tocco di palla, ma appare troppo lezioso in una gara in cui al Napoli serve maggiore sostanza

    Gargano 5.5 Il centrocampo del Siena risulta superiore rispetto a quello partenopeo: meno intensità del solito per Gargano

    Dossena 6 Gara altalenante fatta di buone iniziative e di momenti di sterilità: fra le cose positive, il cross perfetto per la testa di Goran Pandev che vale l’inzuccata del pareggio per 1-1

    Hamsik 5.5 Da Marechiaro ci si aspetterebbe di più: quest’oggi, qualche buona triangolazione, ma nulla di più, poco incisivo

    Cavani 4.5 Un tiro insidioso, molta svagatezza ed un rigore parato da Pegolo, con il Napoli sotto per 1-0. Il penalty avrebbe potuto portare il pareggio qualche minuto prima, ma ciò che preoccupa è la reiterazione degli errori dal dischetto, dove il Napoli ha realizzato solo un gol su quattro rigori concessi. El Matador, comunque, appare lontano dai suoi standard abituali

    Pandev 7 E’ lui l’uomo più pericoloso dell’attacco del Napoli: buone azioni personali, un gol di testa da grande bomber, un altro gol sfiorato nei minuti di recupero

    Lavezzi 6.5 Entra solo nel secondo tempo, ma mostra di essere in crescita di condizione: cambia il ritmo della gara, dimostrando di essere ossigeno puro per il gioco dei partenopei

    HIGHLIGHTS SIENA NAPOLI 1-1

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