Autore: Simona Granieri

  • Siena – Udinese, scontro salvezza – Champions League

    Siena – Udinese, scontro salvezza – Champions League

    Scontro salvezza-Champions League domani pomeriggio alle ore 15 allo stadio Artemio Franchi di Siena, dove scenderanno in campo i bianconeri toscani contro i bianconeri friulani dell’Udinese. Diverse le motivazioni dei due club, frutto della diversa posizione in classifica e degli obiettivi nel mirino, ma entrambe le squadre saranno molto determinate a raggiungere il bottino pieno, considerando il fatto che la fase calda della stagione è sempre più vicina.

    Il Sienaè, attualmente, distante sei punti dalla zona retrocessione, una distanza di sicurezza, al momento, ma che non può ridursi ulteriormente per evitare di mandare in fumo il positivo cammino fin qui intrapreso. Gli uomini di Sannino, reduci dal pareggio contro il Chievo della scorsa settimana, dovranno affrontare la formazione di Guidolin con qualche assenza di troppo, oltre agli infortunati di lungo corso fra cui spicca il bomber Emanuele Calaiò, che ha ormai terminato la sua stagione: contro l’Udinese, infatti, il vulcanico mister dei toscani dovranno fare a meno anche di Angelo, Gonzalez e Bolzoni, con la rinuncia in formazione anche al bomber Bogdani, che dovrebbe partire dalla panchina.

    L'allenatore del Siena Sannino | © Getty Images

    Lo schieramento tattico del Siena, dunque, dovrebbe presentare un modulo 3-5-2, con Pegolo in porta, in difesa il trio formato da Vitiello, Terzi e Rossettini, a centrocampo Del Grosso, Giorgi, Vergassola Gazzi e Parravicini, ed in avanti la coppia formata da Mattia Destro e Brienza.

    In casa Udinese, invece, dopo una stagione eccezionale, la fatica e le scorie iniziano a farsi sentire, manifestandosi in particolare nelle ultime uscite, non brillanti. I punti persi nelle ultime gare hanno reso più complessa la corsa alla qualificazione in Champions League, anche a causa della contestuale marcia positiva di Lazio e Napoli, ma per i friulani non è ancora tempo di arrendersi. Ecco perchè la gara di Siena può essere un importante trampolino di lancio per riprendere la marcia positiva in vista delle ultime partite di campionato. In chiave formazione, Guidolin dovrà fare a meno ancora di Basta e Benatia, sempre infortunati, oltre che di Battocchio ed Isla, e dello squalificato Floro Flores, ed il mister bianconero dovrebbe schierare il classico 3-5-1-1, con Handanovic in porta, in difesa Coda, Danilo, Domizzi, a centrocampo Pereyra, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Armero, sulla trequarti Abdi, ed in attacco Di Natale.

    Le probabili formazioni di Siena Udinese :

    Siena (3-5-2): Pegolo; Vitiello, Terzi, Rossettini; Del Grosso Giorgi, Vergassola, Gazzi, Parravicini; Destro, Brienza. A disposizione: Brkic, Belmonte, Contini, Pesoli, Mannini, Grossi, Larrondo. All. Sannino

    Udinese (3-5-1-1): Handanovic; Coda, Danilo, Domizzi; Pereyra, Pinzi, Pazienza, Asamoah, Armero; Abdi; Di Natale. A disposizione: Padelli, Basta, Neuton, Pasquale, Fernandes, Torje, Fabbrini. all. Guidolin

    Dirigerà l’incontro valido per la trentesima giornata di serie A il signor Tagliavento di Terni.

  • Petrov ha la leucemia, ancora un dramma in Premier League

    Petrov ha la leucemia, ancora un dramma in Premier League

    Dopo il malore in campo accorso al giovane centrocampista del Bolton Fabrice Muamba, in arresto cardiaco per 78 minuti, salvato soltanto dal pronto intervento dello staff medico della squadra, e proprio nel giorno in cui Muamba “posta” su Twitter una foto che lo ritrae sorridente, la Premier League deve fare di nuovo i conti con una brutta notizia che riguarda un calciatore in attività nel campionato inglese.

    Si tratta del capitano dell’Aston Villa, Stiliyan Petrov, 32 enne centrocampista bulgaro che, come si apprende da un comunicato ufficiale dello stesso club, ha scoperto di essere malato di leucemia. Il capitano dell’Aston Villa, dopo la gara di campionato disputata sabato scorso contro l’Arsenal aveva avuto una forte febbre e, pertanto si era sottoposto ai controlli medici del caso che hanno rivelato la leucemia in corso.

    Stiliyan Petrov | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Il giocatore – sempre secondo quanto riferisce la nota del suo club – si sta già sottoponendo alle cure del caso, ed, attendendo maggiori informazioni sullo stato di salute di Petrov, la sua squadra farà di tutto per supportarlo in questo difficile percorso “stando vicina ed aiutando lui ed alla sua famiglia con ogni tipo di sostegno “, contribuendo, inoltre, a far sì che venga rispettata la sua privacy in un momento tanto difficile e delicato.

    Un dramma, quello che ha colpito Stiliyan Petrov, che ha scosso profondamente i tifosi inglesi ed, in particolare, i supporters dell’Aston Villa, la squadra di Birmingham, considerando che il centrocampista bulgaro è il capitano del club e, pertanto, risulta essere il calciatore rappresentativo e più amato dal pubblico del Villa Park, con ben 185 presenze in Premier League, dove milita dal 2006, l’anno in cui l’Aston Villa lo rilevò dagli scozzesi del Celtic Glasgow: nel 2003, inoltre, Petrov venne insignito del titolo di miglior calciatore del suo Paese e, dal 2010, è capitano della sua Nazionale, con cui ha disputato più di cento partite.

  • Chiellini fra Napoli e futuro: la Juve aprirà un ciclo

    Chiellini fra Napoli e futuro: la Juve aprirà un ciclo

    Le sensazioni positive ci sono, così come la voglia di far bene: due ingredienti già importanti per la Juventus di Antonio Conte, di cui Giorgio Chiellini è uno degli uomini più importanti, sia in campo che nello spogliatoio. Uno della “vecchia guardia”, nonostante la giovane età (classe 1984, ndr), un elemento imprescindibile per la difesa bianconera, uun gladiatore, come spesso lo definiscono.

    Ecco perchè, alla vigilia di Juventus-Napoli in campionato (posticipo di domenica sera alle 20.45, ndr) le parole del “Dottor” Chiellini hanno più che mai un grande peso ed una grande importanza, considerandole come una fotografia dell’umore dell’ambiente bianconero, proiettato verso il finale di stagione, con nove partite ancora da disputare in campionato, ed una finale di Coppa Italia, già “prenotata” contro gli stessi partenopei.

    La gara di domani contro il Napoli sarà un test sicuramente arduo per gli uomini di mister Conte, che metterà a dura prova proprio la difesa, il reparto di Chiellini, considerando l’immenso potenziale offensivo degli uomini di Mazzarri, con i tre tenori Lavezzi-Hamsik-Cavani sempre difficili da contenere. Iniziando ad analizzare le questioni prettamente di campo, Chiellini parla proprio del trio offensivo azzurro, rivelando le caratteristiche più temibili di ognuno: Lavezzi per la sua rapidità, che lo rende micidiale nell’uno contro uno; Cavani per la sua resistenza fisica, che gli consentirebbe anche di “fare atletica”; Hamsik per la sua capacità negli inserimenti, che lo rende molto difficile da marcare.

    La gara contro il Napoli, dunque, sarà un “antipasto” della sfida di Coppa Italia del 20 Maggio prossimo, ma per la Juventus – già nell’immediato – i punti in palio avranno un valore enorme: il sogno scudetto rimane sempre lì, nascosto ma presente, e per coltivarlo gli uomini di Conte non devono mollare nulla, considerati i quattro punti di ritardo dal Milan, che quest’ oggi giocherà in anticipo allo stadio Massimino di Catania, contro gli uomini allenati da Montella. A proposito dell’impegno dei rossoneri contro gli etnei, Giorgio Chiellini rivela con il sorriso di “confidare in Nicola Legrottaglie“, suo ex compagno di squadra e di reparto per molti anni, anche se – come lo stesso Chiellini precisa – “la verità è che, qualunque cosa faccia il Milan, dobbiamo pensare solo a noi stessi, e a vincere”.

    Guardando al lungo periodo, poi, Chiellini si sbilancia sulle prospettive future della Juventus, motivando la sua sensazione con paragoni importanti ed elogiando il lavoro fin qui svolto dal tecnico: la squadra costruita da Antonio Conte, secondo il difensore livornese, ha ricevuto dal suo allenatore uno straordinario imprinting psicologico, plasmata a sua immagine e somiglianza, con un ritrovato dna vincente.

    Chiellini |©ALBERTO PIZZOLI/Getty Images

    Ma non solo: il lavoro di Conte, oltre che psicologico, si è focalizzato molto sulla tattica e sull’organizzazione di gioco e ciò ha permesso di acquisire meccanismi ed automatismi che rendono molto più agevole in compito degli interpreti in campo: con riferimento alla fase difensiva che lo vede protagonista, Giorgio Chiellini rivela che – dal suo punto di vista – è proprio grazie alla maniacale cura dei dettagli da parte del mister che la Juventus, finora, è stata la difesa meno perforata della serie A, e l’unica squadra mai battuta del campionato.

    Tutti questi elementi positivi, dunque, consentono di guardare al futuro con fiducia ed ottimismo, così come ritiene il difensore bianconero, consapevole del fatto che “questa squadra può aprire un ciclo, perchè l’età media è bassa e si ha la possibilità di migliorare ancora”.  

    Per alcuni aspetti, la Juventus di Conte ricorda quella di Capello, ma – al contrario di quella squadra zeppa di campioni già affermati – “questa Juve è all’inizio di un grande progetto, che può e deve maturare negli anni”.

  • Atalanta niente sconti, il Tnas conferma il -6

    Atalanta niente sconti, il Tnas conferma il -6

    Il Tribunale Nazionale di arbitrato dello Sport, in breve Tnas, ha confermato quest’oggi la decisione di mantenere la penalità di sei punti per il campionato in corso ai danni dell’Atalanta, per le note vicende legate allo scandalo scommesse, sulle quali – come noto – indaga la procura di Cremona.

    In particolare, la società atalantina aveva presentato ricorso per la penalizzazione inflitta in classifica, che da inizio stagione ha costretto i bergamaschi ad un vero e proprio tour de force per lottare per la conquista della salvezza con la zavorra della penalità, ma il collegio arbitrale – presieduto da Bartolomeo Manna – ha respinto l’istanza promossa dal club, confermando in sostanza la decisione della Corte di Giustizia Federale. Resta, pertanto, confermata la responsabilità oggettiva per l’Atalanta, legata al coinvolgimento diretto nella vicenda del capitano della squadra, Cristiano Doni, già squalificato per tre anni e mezzo in seguito alle combine legate ad Atalanta-Piacenza del 19 Marzo 2011, e di Thomas Manfredini, che poi è stato prosciolto in secondo grado.

    Cristiano Doni | ©Claudio Villa/Getty Images

    La conferma della penalità, dunque, ha i suoi risvolti sulla classifica di serie A, considerando che la squadra di mister Colantuono si trova, attualmente, in nona posizione, con un buon margine “di sicurezza” rispetto alla zona calda e che, se non avesse avuto la penalità, avrebbe occupato la settima posizione, in piena lotta Europa League insieme a Roma, Catania ed Inter.

    Lo scandalo calcioscommesse, dunque, avrà ancora i suoi strascichi sul campionato di serie A, in un clima di attesa e di incertezza per i prossimi sviluppi della vicenda, anche alla luce di quanto annunciato da Enrico Mentana nel suo Tg de La 7 (come riportato ieri dal Pallonaro, ndr) che ha parlato di una “nuova ondata di arresti”, in particolare legati alla squadra del Bari, in cui molti giocatori si sarebbero direttamente attivati per mettere a punto delle combine nelle ultime nove partite del campionato 2010-2011.

    Una situazione destinata ad evolversi nelle prossime 24-48 ore, e che potrebbe minare ancor di più la credibilità del mondo del calcio di casa nostra.

  • Maradona rissa con i tifosi per difendere la compagna

    Maradona rissa con i tifosi per difendere la compagna

    Dopo le dichiarazioni ad effetto sulla volontà di sistemare la situazione pendente nei confronti del Fisco Italiano e divenire, poi, testimonial della lotta all’evasione fiscale nel nostro Paese, con la conseguente risposta del direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera orientata ad un’apertura in tal senso, Diego Armando Maradona ritorna alla ribalta delle cronache per un episodio – quantomeno singolare – che lo ha visto protagonista negli Emirati Arabi, dove l’ex Pibe de Oro ed attuale tecnico della squadra locale dell’Al Wasl, ha vissuto una serata in stile “Hooligan”, abbandonando l’aplomb che il suo ruolo gli imporrebbe, ma solo per rispondere alle “ragioni del cuore”.

    Dopo la sconfitta della sua squadra nella partita contro l’Al Shabab per 2 a 0, infatti, sugli spalti si sarebbe accesa una pesante discussione che ha coinvolto l’attaccante brasiliano Ciel, in forza all’Al Shabab, e l’entourage dello stesso Maradona: a seguito dell’alterco, i tifosi dell’Al Shabab hanno reagito insultando il tecnico argentino e la sua compagna Veronica, presente in tribuna ad assistere all’incontro, contribuendo ad accendere un forte clima di tensione sugli spalti.

    Un’atmosfera divenuta incandescente e che ha richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine, e che ha coinvolto anche un’altra donna presente in tribuna, ossia la moglie del calciatore dell’Al Wasl Juan Ignacio Mercier che sarebbe caduta dalle scale in tribuna.

    Diego Armando Maradona © PETER PARKS/AFP/Getty Images

    Pertanto, visto il clima di grande tensione, Diego Armando Maradona al termine del match ha deciso di abbandonare la panchina per salire immediatamente in tribuna per difendere la sua fidanzata, proteggendola dagli attacchi verbali e dagli insulti di coloro che Maradona stesso ha definito “vigliacchi, che non hanno il coraggio di affontare altri uomini e se la prendono con le donne”.

    Una spiegazione doverosa a margine della singolare vicenda, che Maradona ha ritenuto opportuno dover fornire ai tifosi della sua squadra, rivolgendo loro anche un invito a “non prendersela con me, ma con chi ha provocato tutto questo”. 

    Video Maradona litiga con i tifosi dell’Al Shabab per difendere Veronica
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  • Cassano di corsa verso Euro 2012. Parte l’iter riabilitativo

    Cassano di corsa verso Euro 2012. Parte l’iter riabilitativo

    Dopo l’importante pareggio ottenuto contro il Barcellona in Champions League, in prospettiva dell’ anticipo di campionato contro il Catania, e del rush finale stagionale, giungono importanti e confortanti notizie per il Milan dal fronte Antonio Cassano. Il barese, infatti, dopo i lunghi mesi trascorsi in lunghe sedute di allenamento individuale progressivo, ieri alle ore 15 ha partecipato alla seduta di allenamento insieme alla squadra, eseguendo qualche esercizio di stretching e corsa leggera.

    Antonio Cassano | © Claudio Villa/Getty Images

    Un approccio leggero al campo, dunque, ma che è già un buon segnale in vista del completo recupero per il fantasista di Bari Vecchia, lontano dai campi da gioco da cinque mesi circa, a seguito dell’operazione subita per una piccola malormazione cardiaca. Inoltre, tale segnale è sicuramente da leggere in chiave positiva in vista delle prossime visite mediche cui si sottoporrà a Roma, al fine di ottenere il via libera per continuare l’attività sportiva. In tal senso, infatti, è stata richiesta all’ FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana, ndr) la costituzione di un’apposita commissione medica al fine di formulare una valutazione medico-scientifica che si riunirà lunedì prossimo 2 Aprile per una prima valutazione sulle condizioni del giocatore, che – se sarà positiva – darà il via all’ iter medico-legislativo strumentale al conseguimento della certificazione dell’ idoneità sportivo – agonistica di Antonio Cassano, così come previsto ai sensi del decreto ministeriale 1982 e della legge 91.

    Una buona notizia, dunque, anche per la Nazionale di Prandelli in vista dei prossimi Europei di calcio, considerando l’intento – esplicitamente espresso dallo stesso cittì – di voler aspettare Antonio Cassano fino ” all’ultimo secondo disponibile ” in chiave convocazione. Realisticamente, le possibilità che Antonio Cassano possa essere in perfetta condizione per poter intraprendere l’avventura in Polonia ed Ucraina con la maglia Azzurra sono poche, più vicine all’ utopia che alla realtà, ma come si suol dire “sognare aiuta a vivere” e, soprattutto, non costa nulla.

  • Ultimo saluto a Vigor Bovolenta, una vita fra Volley e famiglia

    Ultimo saluto a Vigor Bovolenta, una vita fra Volley e famiglia

    Un malore improvviso lo ha strappato all’affetto dei suoi cari e lo ha costretto a lasciare la sua passione più grande, il volley, proprio su un campo da gioco, durante l’ incontro di serie B2, fra Volley Forlì e Lube Macerata, dopo una battuta di gioco: Vigor Bovolenta ci ha lasciati, così, nella notte fra sabato e domenica scorsi, dopo il ricovero all’ospedale di Macerata ma, in realtà, per i suoi cari non è mai andato via. Commoventi, in tal senso, le parole della moglie Federica Lisi – ex pallavolista e mamma dei suoi quattro figli – che, durante i funerali tenutisi quest’oggi, ha ricordato il suo Vigor come “il numero uno”, volato in cielo perchè lì “avevano deciso di fare una squadra e, pertanto, occorreva il migliore e lo hanno preso mentre giocava”. 

    Vigor, il suo nome, “forza” in latino: non a caso, Bovolenta è stato uno dei più forti pallavolisti italiani, uno dei cardini della Nazionale di Volley di Julio Velasco, con la quale ha disputato ben 197 partite,  vincendo quattro edizioni della World League, una Coppa del Mondo e due Europei, oltre all’argento olimpico ad Atlanta 1996. Ecco perchè, nella chiesa parrocchiale di San Francesco, a Taglio di Po, dove si sono svolti quest’oggi i funerali, oltre alla gente comune accorsa per l’ultimo saluto al “Bovo”, era presente tutto il mondo della pallavolo italiana, da Anastasi a Velasco, a Zorzi, Gardini, Bernardi, oltre agli ex compagni di squadra – Giombini, Papi, Savani, Rosalba, Zlatanov – che hanno portato a spalla il feretro avvolto dalla bandiera tricolore.

    Chi lo conosceva bene, però, nonostante il dolore immenso della sua scomparsa, non vuole ricordarlo con sofferenza e lacrime, “perchè questo non era lui”, così come ha ricordato ancora la moglie. Ora, lei dovrà pensare ai suoi quattro bambini (i cui nomi iniziano tutti per “A”, in riferimento ad Antonio, fretello di Vigor morto a causa di una leucemia, ndr) Alessandro, Arianna, e le gemelline di appena un anno Angelica ed Aurora, che “farò crescere come noi volevamo” , come la stessa Federica Lisi ha dichiarato.

    Vigor Bovolenta | © MUSTAFA OZER/AFP/Getty Images

    Una tematica ricorrente quella degli affetti nella vita del Bovo, profondamente legato alla sua famiglia, fondata sull’amore che lo legava a Federica, sposata nel 2002, e consolidata con la nascita dei quattro figli: il senso di protezione per la sua “truppa” lo avevano reso un campione “nella vita e della vita”, con semplicità, sempre con il sorriso sulle labbra e la passione per ciò che faceva, con dedizione e senso di responsabilità.

    Un “padre di famiglia” che aveva ben presente la necessità di lavorare per portare a casa lo stipendio a fine mese, come lui stesso aveva dichiarato in un’intervista rilasciata nello scorso mese di Novembre. Una necessità che lo ha portato ad accettare di giocare in serie B2, credendo nel progetto Forlì fondato sulla valorizzazione dei giovani, coniugando le esigenze lavorative con la volontà di lavorare vicino alla famiglia, che viveva stabilmente a Ravenna, nella “bella casa che ho costruito”, come lui stesso amava dire.

    Il destino, purtroppo, lo ha allontanato da tutto ciò, riservandogli un colpo a tradimento. RIP Vigor.

  • Napoli – Catania 2-2, Lanzafame ammutolisce il San Paolo

    Napoli – Catania 2-2, Lanzafame ammutolisce il San Paolo

    La partita del San Paolo fra Napoli e Catania è stata come la situazione meteorologica del cielo di Napoli: prima, un pomeriggio soleggiato e primaverile, poi un improvviso annuvolamento, con tanto di pioggia battente. In concomitanza con i raggi di sole sono giunti i due gol del Napoli, che conduceva  la gara per 2 a 0, in maniera apparentemente solida; d’improvviso, però, il cielo si è scurito, con il gol del 2 a 1 del Catania, prima che “piovesse” il pareggio definitivo degli etnei, per il 2 a 2 finale.

    Una gara che gli uomini di Mazzarri sembravano poter gestire in tranquillità, creando occasioni e pericoli continui alla porta di Carrizo, protagonista di una serie di interventi di grande valore già nel primo tempo, prima ancora che il Napoli andasse in vantaggio: al 27′ su tiro di Gargano ed al 30′ su grande botta di Marek Hamsik. Nel secondo tempo, poi, la squadra napoletana rientra in campo ancora più determinata, intenzionata a sbloccare la gara in breve tempo. Al 12′, buona punizione di Dzemaili, respinta ancora da Carrizo; al 14′ grandissima occasione per Edinson Cavani innestato da Pandev, che, in pallonetto, supera Carrizo ma non riesce ad inquadrare la porta, con la palla che esce a lato di poco. Due minuti dopo, però, il San Paolo esplode per la rete dell’ 1 a 0, firmata da Dzemaili, al terzo gol in stagione, con una botta da fuori, frutto di una perfetta coordinazione, imprendibile per Carrizo. Al 18′, la gara rischia di tornare in parità per una clamorosa papera di De Sanctis che, ingannato dal sole, perde la palla nell’area piccola, con Izco in agguato: Aronica, però, riesce a salvare il risultato deviando prontamente in calcio d’angolo. Al 21′, ancora pericolosissimo Cavani che si rende protagonista dell’azione del raddoppio partenopeo: prima colpisce un palo clamoroso e, poi, con la complicità dell’ errore di Spolli, riesce a colpire il palo interno e la palla va in gol: 2 a o. Al 27′, ancora pericolo Napoli: Pandev è protagonista di una grande azione sulla sinistra, riuscendo ad infilarsi nei pressi dell’area, ma il suo tiro colpisce il palo.

    Napoli – Catania | © Getty Images

    Improvvisamente, però, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, al minuto 29, il Catania riesce ad accorciare le distanze, con il 2 a 1 firmato da Spolli su colpo di testa, che rimedia all’errore commesso sul secondo gol di Cavani. Al 32′, poi, il Napoli ha l’occasione di segnare il terzo gol, con Dzemaili, che riesce a dribblare il portiere in uscita ma non inquadra la porta. La gara sembra destinata ad essere controllata da parte del Napoli ma, contestualmente alla pioggia che inizia a cadere sul San Paolo, Vincenzo Montella decide il cambio che darà la svolta decisiva al match, fuori Gomez dentro Davide Lanzafame: al 40′, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la difesa napoletana si lascia trovare nuovamente impreparata ed il neo entrato Lanzafame è libero di segnare il gol del definitivo 2 a 2.

    Il pareggio del San Paolo, dunque, blocca gli uomini di Mazzarri in chiave corsa al terzo posto, mentre regala al Catania di Montella un punto prezioso, che lo avvicina al sesto posto (valido per l’accesso in Europa League, ndr) distante solo due lunghezze, ma è parso chiaro come il Napoli debba fare mea culpa per i due punti lasciati sul campo, in una gara che aveva dimostrato di poter gestire senza problemi, che è sfuggita di mano a causa di due distrazioni (quasi fotocopia) su calci d’angolo, il vero punto debole della difesa azzurra.

    Le Pagelle di Napoli Catania:

    Napoli:

    De Sanctis 5.5 La sua papera al 18′ minuto potrebbe compromettere il risultato, regalando il pareggio per 1 a 1 ad Izco: per sua fortuna, Aronica salva la situazione. Sui due gol del Catania non ha colpe

    Aronica 6 Salva la porta in occasione della papera di De Sanctis, gioca una buona gara ma cala nel finale

    Campagnaro 6.5 Buona gara, il migliore della difesa

    Fernandez 6 Si rivela sicuro e preciso, poi viene sostituito da Paolo Cannavaro e, contestualmente al calo dell’intera squadra, vengono subiti i due gol

    Zuniga 6 Sostituisce Maggio, ma non lo fa rimpiangere

    Dzemaili 7 Protagonista della gara, con un gol (il primo), ed una grande occasione, in cui però non riesce a concretizzare. Per il resto, una gara di grande dinamicità e sostanza

    Gargano 7 Attento e concentrato a centrocampo, una diga insormontabile

    Dossena 6 Gara positiva in fase di spinta, soffre in fase di copertura

    Hamsik 5.5 Non la sua migliore gara, certamente. Prova il tiro da fuori nel primo tempo, non è fortunato. Viene sostituito da Pandev che incide molto di più sulla gara, regalando assist e giocate di grande livello

    Lavezzi 5.5 A corrente alternata, viene sostituito da Inler e sembra non gradire affatto

    Cavani 7 Segna il gol del 2 a o, ne sfiora un altro, ma è sempre protagonista delle azioni offensive

    Catania:

    Carrizo 6.5 Ottimi interventi nel primo tempo: si mostra sicuro e reattivo

    Bellusci 6 Una buona gara, ma qualche con qualche leggerezza di troppo

    Legrottaglie 6.5 Attento e sicuro, come sempre

    Spolli 6.5 La valutazione positiva è per il gol che riapre la partita, con il quale si fa perdonare il clamoroso errore sul 2 a 0 di Cavani

    Barrientos 5 Non in partita, molto sottotono. Sostituito da Ricchiuti

    Izco 6 Gara di sostanza, manca il gol in occasione della papera di De Sanctis

    Lodi 5.5 Anche per lui, una volta tanto, può capitare una giornata no

    Almiron 6.5 Gara positiva, tiene in mano il centrocampo etneo

    Gomez 6 Vivace e brioso, ma non concretizza: sostituito da Lanzafame (7) che entra e segna il gol del definitivo 2 a 2

    Marchese 6 Gara sufficiente, ma viene sostituito da Llama che ha un ottimo impatto sul match

    Bergessio 6 Anche per lui gara sufficiente, ma potrebbe creare di più

  • Chiellini: Juve – Inter la partita più sentita

    Chiellini: Juve – Inter la partita più sentita

    Se qualche dubbio poteva esserci alla vigilia, Giorgio Chiellini chiarisce categoricamente il concetto: la partita più sentita, dal suo punto di vista, è sempre stata Juventus-Inter, e lo è ancora oggi, nonostante gli eterni rivali nerazzurri non siano diretti avversari per lo scudetto, in una stagione che li ha visti combattere con crisi interne, cambi di allenatore, eliminazione dalla Champions ad opera dell’ex juventino Deschamps, e tanto altro ancora.

    Il difensore bianconero, che negli ultimi anni ha vissuto in prima persona la rivalità con i nerazzurri, accesa ancor di più dal post-Calciopoli, dall’anno in Serie B, dal ritorno in A, dalle polemiche di Mourinho, dagli scontri diretti giocati (e vinti nella maggior parte dei casi, ndr) che gasavano l’ambiente bianconero ma che poi, irrimediabilmente, finivano per avere un contraccolpo psicologico nel lungo periodo, come se la vittoria contro i nerazzurri fosse l’unico vero obiettivo stagionale per la Signora.

    Ecco perchè Chiellini, nell’immediata vigilia del match di questa sera, sottolinea come, nonostante “la pressione mediatica sia inferiore rispetto agli altri anni, nello spogliatoio la sfida all’Inter resta sempre una partita particolare”.  Inevitabile, poi, un commento su Ranieri, attuale tecnico dell’Inter ed ex allenatore bianconero, dal 2007 al 2009, una figura alla quale Chiellini è molto legato, con il quale è cresciuto molto, ed al quale dichiara apertamente di “dovere molto“.

    Giorgio Chiellini | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A proposito di Inter, poi, il difensore bianconero, a 5 giorni dalla conquista della finale di Coppa Italia da parte della Juventus, azzarda un paragone tra la sua Juventus e l’Inter del 2005, che conquistò la Coppa Italia ed aprì, in quel modo, lo straordinario ciclo della “doppia M”, Mancini – Mourinho. In tal senso, infatti, quell’Inter mostrava una cattiveria ed una voglia di vincere realmente tangibile, così come la squadra di Antonio Conte, finora apparsa determinata, compatta e grintosa in ogni occasione.

    La partita “secca” di questa sera, però, sarà una gatta da pelare assolutamente non facile per la Juventus anche se “la Juventus ha una consapevolezza maggiore rispetto al passato”, parola di Giorgio Chiellini.

  • Napoli – Catania, Montella sfida Mazzarri

    Napoli – Catania, Montella sfida Mazzarri

    Per la ventinovesima giornata di Serie A, una delle più “topiche” per intenderci, quella di Milan-Roma e Juventus-Inter, il calendario propone anche un interessante confronto al San Paolo alle ore 15: Napoli Catania.

    Una partita che presenta spunti sicuramente interessanti, considerando lo stato di forma della formazione ospite, guidata dal napoletano di nascita, Vincenzo Montella, ma anche dal ritrovato momento positivo degli uomini di Mazzarri, che hanno conquistato in settimana la finale di Coppa Italia, battendo il Siena al San Paolo, e staccando il biglietto per la finalissima di Roma contro la Juventus, in programma il prossimo 20 Maggio.

    La clamorosa eliminazione in Champions League ad opera del Chelsea sembra, dunque, ormai archiviata, e gli uomini di mister Mazzarri sembrano proiettati verso la lotta alla conquista del terzo posto in classifica: dopo aver assaporato il dolce gusto delle notti europee, la città partenopea sembra non possa più farne a meno. Inoltre, in campionato gli Azzurri sono imbattuti da circa due mesi con cinque vittorie e tre pareggi all’attivo, che hanno consentito di risalire la china in classifica. Ora che la mente è sgombra dagli altri impegni, dunque, il Napoli sarà totalmente concentrato sulle partite di campionato, cercando di approfittare degli eventuali passi falsi delle dirette concorrenti, Lazio (che pare in calo, ndr) ed Udinese in primis.

    Il Catania di Montella, invece, ha raggiunto ormai la tranquillità dei 41 punti, con la salvezza già in tasca: un risultato eccellente, frutto di una stagione di alto livello, in cui gli etnei hanno saputo conquistare risultati e consensi, anche grazie ad un gioco fluido ed a tratti spettacolare, al punto che qualcuno ha anche azzardato il paragone con il Barcellona, e non solo per la similitudine del colore di maglia. I rossoazzurri etnei hanno conquistato ben 18 punti nel girone di ritorno, con una sola sconfitta (contro la Juventus, ndr) nelle ultime nove gare: un ruolino di marcia che lascia lo spiraglio anche a qualche sogno europeo, con il settimo posto valido per l’accesso all’Europa League che, al momento, non è soltanto una chimera.

    Per quanto concerne le condizioni delle due squadre alla vigilia del match, il Napoli di Mazzarri potrebbe scendere in campo con una formazione rinnovata rispetto allo standard, con i probabili cambi per scelta tecnica di Fernandez ed Aronica, che potrebbero andare in campo al posto di Paolo Cannavaro e Campagnaro, mentre rientreranno dal primo minuto Hamsik e Lavezzi; al posto dell’ infortunato Maggio, invece, sarà schierato Zuniga. Il Napoli, dunque, scenderà in campo con modulo 3-4-1-2, con De Sanctis in porta, Fernandez, Aronica, Britos in difesa, Zuniga, Inler, Dzemaili, Dossena a centrocampo; Hamsik, Lavezzi, Cavani in avanti, a comporre il trio delle meraviglie.

    Walter Mazzarri © Christopher Lee/Getty Images

    Il Catania, invece, giunge a Napoli con la formazione tipo, senza squalificati nè infortunati (a parte quelli di lungo corso, come Potenza e Motta ndr): Montella, dunque, potrebbe schierare il suo prediletto 4-3-3, con Carrizo tra i pali, la linea difensiva composta da Bellusci, Legrottaglie, Spolli e Marchese; Izco, Lodi, Almiron a centrocampo, ed in attacco Barrientos, Bergessio e Gomez.

    Napoli-Catania, probabili formazioni:

    NAPOLI (3-4-1-2) De Sanctis; Fernandez, Aronica, Britos;  Zuniga, Inler, Dzemaili, Dossena; Hamsik; Lavezzi, Cavani. A  disposizione: Rosati, Cannavaro, Campagnaro, Grava, Gargano, Pandev,  Vargas. Allenatore: Walter Mazzarri.

    CATANIA (4-3-3) Carrizo; Bellusci, Legrottaglie, Spolli,  Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez. A  disposizione: Kosicky, Capuano, Llama, Seymour, Ricchiuti, Catellani,  Ebagua. Allenatore: Vincenzo Montella.

    Il direttore di gara sarà il signor Gervasoni di Mantova.