A.A.A. Trequartista cercasi per il Milan. L’annuncio non apparirà, di certo, sui portali di informazione occupazionale, ma potrebbe comunque interessare molti candidati. La ricerca del trequartista per la squadra di Allegri, infatti, è finalizzata ad individuare un’alternativa per Kevin Prince Boatengche, se sta bene, è considerato dal mister livornese un titolare inamovibile, soprattutto alla luce della sua idea di gioco, che prevede sempre la presenza di un uomo dietro le punte. Gli attuali sostituti del ghanese, infatti, non sembrano dare le giuste garanzie al Milan, considerando che Clarence Seedorf, il prossimo anno potrebbe andar via, e che Emanuelson e Robinho mancano spesso di continuità.
Il presidente Berlusconi, soprattutto adesso che è tornato ad occuparsi a tempo pieno del Milan, vorrà “piazzare” un colpo di mercato capace di far entusiasmare i tifosi, un “colpo ad effetto” come si suol dire: i papabili, in tal senso, potrebbero essere due candidati di primissimo livello, entrambi graditissimi all’ambiente rossonero: l’indimenticato Ricardo Kakà e Marek Hamsik.
Il brasiliano, osannato quando giocava in maglia rossonera, potrebbe lasciare a fine stagione la corte di Josè Mourinho, a maggior ragione se dovesse riuscire a vincere un trofeo con la maglia delle merengues, e se decidesse di ridursi l’attuale ingaggio potrebbe ritornare a vestire la maglia che lo ha reso celebre nel panorama del calcio che conta, “dribblando” l’interesse – mai nascosto – da parte del Paris Saint Germain di Leonardo.
“Marechiaro” Hamsik, invece, potrebbe decidere di lasciare il Napoli, soprattutto dopo esser stato criticato nelle ultime uscite della squadra, in cui lo slovacco è sembrato ben lungi dai suoi standard abituali: spento e sottotono, raramente decisivo in zona gol. Nonostante sia uno dei perni della squadra, se dovesse giungere un’ offerta “irrinunciabile” il presidente De Laurentiis potrebbe decidere di lasciarlo partire, ancor di più se il Napoli non dovesse riuscire a centrare l’obiettivo terzo posto e venissero a mancare, dunque, i consistenti introiti provenienti dall’ingresso in Champions League.
La notizia della sua scomparsa, avvenuta giovedì 12 Aprile, dopo l’agonia durata sei lunghissimi giorni, aveva commosso tutto il mondo del calcio, e questa mattina alle ore 11 nella Chiesa di S. Maria Madre della Divina Provvidenza, ad Isola Sacra di Fiumicino, si sono celebrati i funerali del giovaneMirko Fersini, diciassettenne promessa degli Allievi Nazionali della Lazio. Una partecipazione sentita e numerosa, con oltre duemila persone ad assistervi, giunte per l’ultimo saluto a Mirko e per stringersi attorno ai suoi cari, colpiti da un lutto tanto tragico: la mamma Kapia ed il papà Roberto, le sorelle Tania e Marika ed il nonno Alfredo.
Non li ha fermati la pioggia battente del sabato mattina romano, nè le dimensioni ridotte della piccola Chiesa parrocchiale, la cosa più importante era esserci per rendere omaggio ad un ragazzo tanto sfortunato, portato via da un incidente in scooter, nei pressi di Fiumicino, nella giornata del 6 Aprile scorso.
Lo hanno fatto tante persone comuni, ma anche molti rappresentanti del club biancoceleste, dal presidente Claudio Lotito, ad alcuni giocatori della prima squadra, come Miroslav Klose e Dias, alcune vecchie glorie dello scudetto del 1974, l’ex capitano Pino Wilson, Giancarlo Oddi, Bruno Giordano, oltre che il sindaco di Fiumicino. Al completo, invece, la presenza dei compagni di squadra di Mirko, schierati sull’altare, che gli hanno reso omaggio con una grande bandiera biancoceleste e con numerose corone di fiori, così come erano presenti anche gli Allievi Nazionali della Roma, pe l’ultimo saluto allo sfortunato coetaneo.
Il sacerdote celebrante, padre Leonardo Ciarlo, amico della famiglia Fersini e tifoso biancoceleste, aveva visto crescere Mirko ed ha voluto ricordarlo rivolgendosi ai giovani presenti, per ricordare loro che “la vita è preziosa ed è un grande dono: valorizzatela al massimo e scrivete subito in bella ogni momento importante della vita”.
Una vita interrotta quella di Mirko ma che, in qualche modo, continuerà, dando speranze a sei persone gravemente malate: i genitori di Mirko hanno, infatti, autorizzato l’espianto dei suoi organi.
In vista della Finale Tim Cup fra Juventus Napoli, prevista per il 20 Maggio allo stadio Olimpico di Roma, con fischio d’inizio alle ore 21:00, la Lega Calcio ha diramato un comunicato informativo circa l’organizzazione della finale che sarà, appunto, a cura della stessa Lega Nazionale Professionisti seria A. Un comunicato chiarificatore, in merito a diversi aspetti cruciali inerenti la gara, a partire dalla definizione della squadra che, a livello formale, giocherà in casa: dopo il sorteggio effettuato, infatti, è stato deciso che sarà la Juventus di Conte la padrona di casa pro formae, pertanto, la finale sarà indicata come “Juventus-Napoli”.
Inoltre, il comunicato ha formalizzato la classificazione dei biglietti previsti per la gara, con le relative fasce di prezzo: si parte da un minimo di 30,00 euro per le curve Nord e Sud, ai 50,00 euro per il settore Distinti, ai 130,00 per le tribune Monte Mario e Tevere, in cui sarà applicata la riduzione per gli Under 14, con un prezzo pari a 70,00 euro. Gratuiti saranno, invece, i tagliandi per gli “invalidi di guerra, non deambulanti e invalidi al 100% con accompagnatore”: i soggetti diversamenti abili potranno accreditarsi dal 7 all’11 Maggio inviando una mail all’indirizzo [email protected], gli invalidi di guerra, invece, potranno accreditarsi direttamente il giorno della gara, dietro presentazione della necessaria documentazione. Infine, sarà applicata l’esenzione – senza diritto di posto – per i bambini, di statura inferiore ad un metro.
La vendita degli ambiti tagliandi scatterà giovedì 26 Aprile, alle ore 10:00, rispettando le seguenti modalità: dal 26 Aprile al 2 Maggio verrà applicata la prelazione per gli abbonati di Juventus e Napoli, in modalità digitale e con caricamento sulla tessera del tifoso, con rilascio contestuale del segna posto; dal 2 Maggio vi sarà la prelazione per i possessori di Juventus Membership e Napoli Club Azzurro Card, sempre in modalità digitale con caricamento sulla tessera del tifoso e rilascio del segna posto; dal 9 Maggio, infine, scatterà la vendita “libera”, con modalità cartacea, che seguirà procedure che verranno comunicate nei prossimi giorni. In ogni caso, per la vendita digitale è prevista l’abilitazione del sito www.listicket.it, mentre per la vendita cartacea è prevista l’abilitazione per “almeno un punto vendita in ogni capoluogo di provincia di tutto il territorio italiano” e tale elenco sarà consultabile sullo stesso sito listicket nell’apposita sezione “punti vendita LisTicket” sotto la voce “Biglietteria finale Tim Cup 2012”.
La suddivisione dei posti fra le due tifoserie sarà la seguente: ai sostenitori della Juventus veranno riservati i posti di Curva Sud, Distinti Sud e Tribuna Monte Mario (denominata tribuna Juventus), mentre ai tifosi del Napoli saranno riservati i posti di Curva Nord, Distinti Nord e Tribuna Tevere (denominata tribuna Napoli).
Per ricevere accrediti stampa, per gli accrediti delle emittenti radio televisive, e per gli accrediti fotografi, ci sarà tempo fino alle 18:00 di Martedì 15 Maggio, inviando una mail, rispettivamente, all’Ufficio stampa della Lega Calcio Serie A, ed all’Ufficio Emittenti della Lega Calcio Serie A. Infine, i titolari delle Tessere Coni e Tessere Figc per la Tribuna d’Onore, valide per l’anno 2012, avranno accesso alla Tribuna d’Onore destra, ed i tagliandi saranno consegnati, seguendo modalità che verranno comunicate nei prossimi giorni, dietro presentazione della tessera personale fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Le convocazioni ufficiali in vista di Euro 2012, in Polonia ed Ucraina, sono ancora lontane, perchè previste per il prossimo 28 Maggio ma, per la Panini, è già tempo di diramarle, considerando che l’album è appena uscito nelle edicole italiane e che presto sarà distribuito in circa ottanta paesi, per la gioia dei tantissimi appassionati. In tal senso, l’album targato Europei, è stato appena presentato nella sede modenese dell’azienda, mostrandosi nel suo contenuto, con ben 64 pagine e 540 figurine in totale, con tre pagine dedicate ad ogni Nazionale, per “far spazio” ai mezzobusto di venti calciatori per ogni squadra, più tre figurine “in azione”.
Riguardo al contenuto dell’album, ossia ai volti che comporranno le pagine dell’album, nell’ipotizzato ventitrè Azzurro le sorprese non mancano affatto, soprattutto per quanto riguarda il reparto d’attacco, quello maggiormente attenzionato da tifosi ed addetti ai lavori. Per la Panini sarà composto da Pablo Daniel Osvaldo, Giampaolo Pazzini, Totò Di Natale, Sebastian Giovinco, Mario Balotelli. Assenti, dunque, i lungodegenti Antonio Cassano e Giuseppe Rossi, entrambi al rientro dopo lunghi mesi di stop lontani dai campi di gioco.
Presente, invece, il “turbolento” Mario Balotelli, nuovamente nell’occhio del ciclone per i suoi comportamenti “non consoni” in campo, de certo molto lontani dal celebre codice etico che lo stesso cittì Prandelli vorrebbe applicare. La decisione di schierare l’attaccante del Manchester City, e di lasciare a casa Fantantonio è stata presa dall’azienda modenese – per ovvie ragioni “produttive” – fra dicembre e gennaio, quando il recupero di Cassano sembrava realmente difficile, o perlomeno più lungo nei tempi, e quando Mario Balotelli non aveva ancora subito le tre giornate di squalifica dopo le follie compiute ai danni dei giocatori dell’Arsenal, al punto che la Panini aveva deciso di dedicargli una delle tre figurine dei “campioni in azione”, al pari di due leader indiscussi dello spogliatoio Azzurro, ossia il capitano Gigi Buffon ed il romanista Daniele De Rossi.
Una scelta che potrebbe non essere confermata dalle reali convocazioni, dunque, come accaduto – ad esempio – per il Mondiale 2010, quando l’allora ct Marcello Lippi non convocò Marco Borriello nonostante fosse già presente nell’album di figurine Panini, preferendogli Quagliarella e Pazzini. Un errore che, però, può essere sicuramente perdonato perchè scaturisce dalla necessità di anticipare gli eventi che, nel mondo del calcio, appaiono sempre estremamente mutevoli ed imprevedibili, così come ha voluto precisare anche Antonio Allegra, direttore commerciale della Panini, “I tempi tecnici di realizzazione della collezione ci obbligano ad anticipare le scelte del ct Cesare Prandelli e degli allenatori delle altre Nazionali del torneo europeo”, ma la bellezza del prodotto, ed il suo significato, consentono di andare al di là degli eventuali errori di previsione. Secondo il direttore commerciale Panini, infatti, l’album rappresenta un vero e proprio “simbolo del concetto di unione contenuto nella Costituzione Europea” grazie alla sua grande diffusione ed allo spirito di condivisione che da sempre lega i suoi collezionisti.
Il quadro completo delle figurine Italia Euro 2012, dunque, sarà il seguente: Gigi Buffon, Morgan De Sanctis, Giorgio Chiellini, Andrea Barzagli, Andrea Ranocchia, Federico Balzaretti, Domenico Criscito, Christian Maggio; Daniele De Rossi, Andrea Pirlo, Thiago Motta, Claudio Marchisio, Riccardo Montolivo, Alberto Aquilani, Simone Pepe, Pablo Daniel Osvaldo, Giampaolo Pazzini, Totò Di Natale, Sebastian Giovinco, Mario Balotelli.
La notizia, se fosse confermata dalla realtà, avrebbe dell’incredibile, considerando che l’operazione in questione coinvolgerebbe due dei protagonisti del calcio Europeo: un indizio? un tecnico ed un giocatore, un attaccante per la precisione. Ancora più nel dettaglio? Due acerrimi nemici. Si tratta di Zlatan Ibrahimovic e Pep Guardiola, che – stando ad alcune indiscrezioni mercato – potrebbero “incrociarsi” a Milano, ma solo per qualche istante, tra gate partenze e gate arrivi della Malpensa: il primo, infatti, a fine stagione potrebbe essere sul piede di lasciare Milanello, mentre il tecnico blaugrana potrebbe essere il sostituto di Allegri,nel caso in cui il Milan non riuscisse a centrare l’obiettivo scudetto. L’operazione può apparire “fantacalcio”, ma – se analizzata con maggiore attenzione – può condurre ad individuare qualche elemento di possibile riscontro reale.
E’ assodato che, dopo la difficile convivenza al Barcellona, i due non hanno un buon rapporto (per ricorrere ad un eufemismo): dunque, se arrivasse Guardiola sarebbe automatico che Ibra lasci il Milan. Il tecnico spagnolo, inoltre, è in scadenza di contratto con il Barca e, in occasione di Milan-Barcellona di Champions League, avrebbe avuto un fugace colloquio con il presidente Berlusconi, che lo avrebbe lusingato e “corteggiato” in vista di un suo possibile approdo sulla panchina rossonera: Pep Guardiola, in tal senso, si sarebbe mostrato “possibilista”, a patto che nella rosa del “suo Milan” non ci sia lo svedese.
Zlatan Ibrahimovic, dal canto suo, è abituato a fare le valigie con una certa frequenza e, dunque, non sarebbe nuovo ad un clamoroso addio, nonostante in questa stagione e nella precedente sia stato indiscutibilmente “L’uomo in più” per i rossoneri, in termini di gol, di presenza, di carica emotiva. Il suo cruccio, però, è quello di non esser ancora riuscito a vincere la Champions League, l’unico trofeo “che conta” che manca dal suo palmarès. Potrebbe, dunque, lasciare il club rossonero per inseguire ancora la Coppa dalle grandi orecchie altrove anche se, in tal caso, potrebbe rischiare la beffa più cocente e clamorosa: lasciare il Milan ed assistere alla vittoria di Guardiola sulla panchina rossonera.
Tre sconfitte consecutive sarebbero già, da sole, un “sintomo” di malessere profondo, ma lo sono ancor di più soprattutto se si analizza il momento stagionale in cui sono maturate, proprio in dirittura d’arrivo, nella volata decisiva per il raggiungimento degli obiettivi stagionali. La “meta” prefissata per il Napoli di Mazzarri era (e dovrebbe essere ancora, ndr) la conquista della qualificazione in Champions League anche se, al momento, il cammino si sta complicando in maniera sempre più preoccupante.
Dopo l’eliminazione dalla Champions, ad opera del Chelsea, gli Azzurri sono stati colpiti da una preoccupante involuzione, dalla quale non riescono a riprendersi più, considerando che non vincono in campionato dallo scorso 9 Marzo, più di un mese fa ormai. Inoltre, è l’atteggiamento in campo della squadra a rappresentare il campanello d’allarme principale: poco incisiva in attacco, nonostante un potenziale offensivo di primissimo livello, distratta e vulnerabile in difesa, lontana dai canoni imposti dal suo mister che, lo scorso anno, l’aveva condotta per mano nell’Europa che conta. Ieri, nella gara persa al San Paolo contro l‘Atalanta di Colantuono, i limiti attuali del Napoli sono stati evidenziati come non mai, mostrandosi vulnerabile, svuotato nelle gambe e confuso nelle idee – anche nel caso degli interpreti “di spicco” – umiliato ancor di più dai fischi sonori dello stesso stadio che, fino a qualche settimane fa, cantava a squarciagola, con orgoglio, “O’ Soldato ‘nnamurato”. Una canzone che, adesso, viene usata come mezzo di scherno nei confronti dei tifosi Napoletani, così come già accaduto allo Juventus Stadium di Torino, dopo la sconfitta contro la Juventus, ed all’ Olimpico di Roma, dopo il pesante K.o. contro i diretti avversari della Lazio, nel sabato pre pasquale.
In questi casi si usa adoperare un’espressione molto significativa e quantomai appropriata nel caso della presente situazione dei partenopei: “il giocattolo si è rotto”, e appare difficile ricomporlo.
Sembra si sia rotto, infatti, quell’equilibrio all’interno dello spogliatoio che teneva unito il gruppo, che alimentava l’entusiasmo degli interpreti in campo, galvanizzati dalla passione della gente, dal desiderio di regalare ai tifosi ed alla città (che più di ogni altra in Italia “vive” di calcio, ndr) una soddisfazione sportiva, una gioia che potesse attenuare la nostalgia per il glorioso passato ormai lontano.
Invece, la squadra partenopea sembra totalmente allo sbando, ed il suo fiero condottiero non riesce più a ritrovare il suo ruolo: una situazione che, nonostante quanto di buono costruito in questi anni, potrebbe portare alla fine dell’ “epoca Mazzarri” a fine stagione perchè, in questi casi, è sempre il tecnico a pagare per tutti.
Eppure, ci sarebbe ancora tempo per rimediare, per provare quantomeno ad invertire la rotta e raddrizzare una stagione che, fino ad un mese fa, sembrava quasi perfetta. Mancano ancora sei partite alla fine del campionato ed il terzo posto – occupato dalla Lazio – è distante sei punti: un divario importante, ma non ancora incolmabile.
Inoltre, nel suo momento migliore della stagione, il Napoli ha conquistato il “biglietto” per la finale di Coppa Italia del prossimo 20 Maggio contro la Juventus, una gara “secca” e, pertanto, tutta da giocare ed aperta ad ogni risultato, almeno sulla carta. Se la situazione non dovesse cambiare, però, gli azzurri rischiano di partecipare soltanto in veste di spettatori.
Delusione e speranza, due sentimenti totalmente diversi aleggiano nella serata del Massimino, nel post partita fra Catania e Lecce: delusione per gli etnei che, sconfitti, “dicono addio ai sogni d’Europa“, come lo stesso Montella ha dichiarato, speranza per il Lecce di Serse Cosmi, che conquista tre punti pesantissimi, in un campo difficile, e che si proietta in chiave salvezza con la consapevolezza di aver il carattere necessario per ribaltare risultati pesanti, anche in extremis, come accaduto oggi.
Un risultato beffardo per i padroni di casa, che per 87 minuti erano stati in vantaggio – controllando la gara in scioltezza e senza temere le iniziative di un Lecce a lungo troppo contratto – ma che devono arrendersi alle energie nervose ed alla tenacia della squadra di Cosmi. Dopo un primo tempo di studio, in cui i padroni di casa hanno avuto qualche buona occasione con Barrientos, è nel secondo tempo che il match si infiamma: al 52′ il Catania passa in vantaggio con rete di Bergessio, in tap-in di testa sugli sviluppi di una punizione calciata da Barrientos e che aveva colpito la traversa, mentre qualche minuto dopo, al 59′, Bellusci avrebbe l’occasione di segnare il raddoppio, ma calcia alto. Al 71′, però, il Lecce avrebbe la possibilità di pareggiare la gara, con il calcio di rigore concesso dall’arbitro De Marco per fallo di mano di Marchese: Di Michele, però, calcia al lato, lasciando sfumare la clamorosa opportunità.
Quando tutto sembra ormai perduto per i salentini, al minuto 88 la difesa rossoazzurra sbaglia il fuorigioco, lasciando spazio per l’iniziativa di Muriel in favore di Corvia, che realizza il gol dell’ 1-1 a porta vuota. Il match si infiamma, con il portiere catanase Carrizo che protesta vivacemente con il direttore di gara, invocando un fuorigioco inesistente, rimediando l’espulsione: sarà questo l’episodio chiave della gara, con il Catania che resta in inferiorità numerica e, a causa del fatto che Montella ha ormai esaurito i cambi, Lodi è costretto ad andare in porta. Così, il fantasista etneo, incassa al minuto 91 la rete dell’ 1-2 da parte del Lecce, firmata da Di Michele, sulla ribattuta del tiro di Corvia.
La squdra di Montella perde, così, tre punti preziosi quando pensava di averli ormai “in tasca”, e vede allontanarsi in classifica Roma ed Inter, dirette concorrenti per l’Europa League, che oggi hanno conquistato i tre punti. Il Lecce, invece, può ancora credere nella permanenza in A, salendo a quota 34 punti, a meno due dal Genoa quart’ultimo.
Le pagelle di Catania Lecce:
Catania
Carrizo 4 Prima del pari del Lecce, quasi inoperoso. Poi perde la testa, facendosi ammonire due volte, e lasciando la sua porta a Lodi, condizionando pesantemente il match
Motta 6 Gara positiva, più di contenimento che di spinta
Bellusci 6 Può essergli rimproveraato il clamoroso errore che avrebbe portato al raddoppio il Catania, per il resto disputa una buona gara
Legrottaglie 6 Serata tranquilla per la sua difesa, tranne che nei caldissimi minuti finali, in cui il reparto incassa due gol in tre minuti
Marchese 5.5 E’ lui l’autore del fallo di mano che causa il rigore per il Lecce, poi sbagliato da Di Michele
Izco 5 Poco lucido, appare stanco
Lodi 6 Buona gara da centrocampista, nel finale è costretto ad andare in porta, ma lì subisce il gol della definitiva sconfitta
Almiron sv Esce per infortunio dopo 30′, sostituito da Seymour autore di una gara sufficiente
Barrientos 7 In gran serata, ispiratissimo: colpisce la traversa che fa da preludio al gol di Bergessio
Bergessio 6.5 Segna il gol dell’ 1 a 0 in tap in
Gomez 5.5 Accelera e frena, troppo incostante
Lecce
Benassi 6.5 Subisce un solo gol, ed è già un gran risultato considerando la mole di occasioni costruite dal Catania
Oddo 5.5 Gara mediocre da laterale difensivo
Miglionico 6 Generoso, si mostra il più sicuro dei suoi
Tomovic 5.5 Soffre troppo la presenza di Barrientos
Cuadrado 6 Straripante quando attacca, ma in difesa non rientra mai
Blasi 5 Inconcludente, poco presente, fuori tempo nelle entrate
Giacomazzi 6 Gara di buona sostanza: prezioso
Delvecchio 6 Gara di sacrificio, generosa e molto positiva
Brivio 5 Anche lui, come Blasi, è uno dei peggiori dei suoi
Muriel 6 Sempre vivace, anche se meno pungente rispetto alla gara contro la Roma
Di Michele 6.5 Sbaglia il rigore dell’ 1 a 1, ma realizza al 91′ il gol del vantaggio: gara ricca di emozioni per lui
Nella sfida del Camp Nou fra Barcellona e Getafe, valida per la 33esima giornata della Liga, i blaugrana hanno archiviato facilmente la pratica, con un sonoro 4 a 0 inflitto agli ospiti, ed in attesa di conoscere il risultato del derby madrileno di questa sera, si avvicinano alla vetta, ad un punto di distacco dalle merengues di Mourinho. L’impegno del Real Madrid, al Vicente Calderòn contro i cugini dell’Atletico Madrid allenati da Diego Simeone, non sarà di certo così agevole, anche se gli uomini dello Special one – che ieri ha disertato la conferenza stampa di presentazione della gara – avranno l’obbligo di conquistare i tre punti, essenziali per cercare di “mantenere le distanze” dal Barca, almeno fino al prossimo 21 Aprile, data in cui è in programma il prossimo “Clasico” al Camp Nou.
Intanto, ieri sera nel match del Camp Nou i blaugrana hanno mostrato la solita autorevolezza nel possesso palla e nelle manovre offesive, mandando in gol per due volte el Nino Maraviglia Alexis Sanchez, autore dell’ 1 a 0 e del 3 a 0, ed il solito Lionel Messi, autore del 2 a 0, (trentanovesimo gol in campionato per lui, ndr), oltre che Pedro, che ha chiuso il punteggio con il suo quarto gol.
Gli uomini di Pep Guardiola, dunque, con il perentorio risultato hanno riscattato nettamente il passo falso del girone d’andata contro gli uomini di Garcia Plaza, provando a metter pressione ai madridisti, che potrebbero sentire il “fiato sul collo” dei diretti avversari per il titolo.
Inoltre, nella bella serata blaugrana, da sottolineare il bellissimo gesto del pubblico del Camp Nou, che al minuto 22 del primo tempo ha tributato una commovente standing ovation in onore di Eric Abidal, (che indossa la maglia numero 22 del Barca, ndr), sottopostosi proprio nella giornata di ieri al delicato trapianto di fegato, durato ben nove ore: un modo per far sentire al difensore francese la vicinanza del suo pubblico in un momento tanto difficile. Un gesto d’affetto che ha indotto nella giornata odierna la moglie di Abidal a ringraziare, su richiesta dello stesso Eric sulla sua pagina Facebook, tutti i tifosi per il “sostegno e la forza trasmessa”.
Nella giornata di martedì 10 Aprile, il difensore francese del Barcellona Eric Abidal si è sottoposto al trapianto di fegato, resosi necessario per le conseguenze del tumore che lo aveva colpito lo scorso anno. L’operazione sembra essere riuscita perfettamente, anche se nell’equipe medica sembra esserci molta cautela perchè le prossime ore saranno decisive nello stabilire un quadro clinico più completo circa le sue condizioni.
Il trapianto è stato effettuato in tempi celeri anche e soprattutto grazie alla donazione ricevuta dal cugino dello stesso Abidal, Gerard, risultato compatibile, una circostanza “fortunata” in una situazione comunque molto delicata.
In tal senso, i tempi previsti per il recupero non saranno brevi, al contrario di quanto accadde lo scorso anno, quando il difensore ebbe un recupero lampo, al punto da riuscire a tornare in campo per la scorsa finale di Champions league, nel mese di maggio, dopo essere stato operato il 17 Marzo 2011.
Una prudenza resa necessaria dal diverso tipo di operazione, considerando che i trapianti portano con sè alcune conseguenze, come l’abbassamento delle difese immunitarie, che potrebbero rendere complesso il proseguio di una carriera sportiva agonistica ad altissimi livelli. Sembra presto per poter fare previsioni sul suo eventuale ritorno in campo, anche e soprattutto perchè in questo momento l’aspetto principale riguarda soltanto la sua guarigione, e la volontà di preservare la sua privacy, così come lo stesso Pep Guardiola ha voluto sottolineare al termine della gara disputata ieri dal suo Barcellona contro il Getafe: “il processo di guarigione sarà lungo, molto lungo, i prossimi giorni saranno fondamentali ma sono convinto che Abidal supererà anche questo perchè è un ragazzo forte”.
Intanto, i tifosi blaugrana non hanno smesso di supportare Eric e di mostrargli la loro vicinanza in un momento tanto particolare: oltre ai numerosi messaggi di sostegno sui social netwotk, ieri, durante la gara disputata dal Barca, al minuto 22 (in riferimento al numero di maglia di Abidal, ndr) hanno tributato una standing ovation in suo onore, da brividi.
Alle 20.45 è in programma Catania Lecce, match valido per il turno infrasettimanale della trentaduesima giornata di serie A, allo stadio Massimino della città etnea. Un match interessante per le caratteristiche delle due squadre in campo, capaci di mostrare – nei loro momenti migliori – sprazzi di gioco divertente e, a tratti, spettacolare. Gli uomini di Montella, padroni di casa, sono in una situazione di classifica tranquilla, con una salvezza ormai conquistata, che probabilmente li ha rilassati nella mente, portandoli ad allentare la tensione rispetto alle uscite di qualche settimana fa e, pertanto, nell’ultimo turno di campionato è giunta una sconfitta contro il Chievo, per 3 a 2 sul campo dei gialloblu. Gli uomini di Serse Cosmi, invece, sono in piena bagarre salvezza, anche se hanno mostrato nelle ultime uscite un ottimo stato di forma, che ne ha aumentato esponenzialmente le quotazioni in chiave permanenza in serie A.
In occasione dell’ultimo turno di campionato, invece, gli uomini dell’aeroplanino hanno mostrato la solita capacità offensiva, realizzando due gol in trasferta, ma hanno patito troppe distrazioni in fase difensiva, probabilmente connesse alla minore vis agonistica, peraltro fisiologica dopo una stagione straordinaria. Contro il Lecce, Montella potrà schierare la formazione tipo, ad eccezione di Nicolas Spolli, il difensore argentino espulso sabato scorso che dovrà, quindi, scontare la squalifica.
Al suo posto, nella coppia centrale difensiva, Legrottaglie sarà affiancato da Bellusci, che appare favorito su Capuano, mentre Montella potrebbe decidere di cambiare volontariamente qualcosa rispetto alla formazione anti-Chievo: fuori Ricchiuti e Llama, apparsi affaticati e fuorigiri, dentro Almiron e Barrientos. Vincenzo Montella, infatti, nonostante la sua squadra sia stata la rivelazione del campionato, non è soddisfatto dell’ultima uscita, e cerca di mantenere alta l’attenzione dei suoi cercando di stimolarli ad un maggiore impegno per tentare di ritagliarsi un posto in Europa league, obiettivo pienamente alla portata degli etnei al momento, se manterranno il ruolino di marcia finora mostrato.
Il Lecce di Serse Cosmi, invece, reduce dalla vittoria contro la Roma di Luis Enrique nel sabato pre pasquale, con il roboante risultato di 4 a 2 al Via del Mare, appare in condizione davvero eccellente, evidenziando un grandissimo protagonista in campo, il giovane Muriel, autore di un gol di straordinaria fattura: ecco, dunque, che mister Cosmi sembra intenzionato a lasciar immutato l’ undici titolare del suo Lecce per la gara contro il Catania, che lui stesso considera “la sorpresa del campionato”, coerentemente con il motto “squadra che vince non si cambia” confermandola in tutti i reparti, optando per il suo modulo prediletto, il 3-5-2 e la coppia d’attacco da 17 gol in due, Di Michele-Muriel (rispettivamente dieci e sette reti stagionali, ndr), che appare attualmente in uno stato di grazia.