Le condizioni dTutti gli articolii Michael Schumacher, ricoverato dalla fine del mese di Dicembre presso l’Ospedale di Grenoble a seguito della drammatica caduta dagli sci, sembra siano peggiorate durante il coma farmacologico.
Autore: Simona Granieri
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Il caso di Joseph Minala: vera la sua età?
Il “caso” Joseph Minala sta diventando un vero e proprio tormentone in queste ore considerando che la notizia circa la sua vera età anagrafica sta rimbalzando in rete con incredibile insistenza. Il calciatore della Lazio, nel derby di domenica scorsa con la Roma, ha coronato il suo sogno di esser convocato per una gara di Serie A (anche se poi ha assistito al match dalla tribuna, ndr) ma, al contempo, i riflettori sono stati puntati su di lui e sulla sua carta d’identità. Sarà vero che Joseph Minala è nato nel 1996 e che, dunque, ha solo 17 anni? A giudicare dal suo aspetto fisico sembrerebbe di no ma, ovviamente, l’apprenza può ingannare. In questo senso si è espresso anche lo zio del calciatore che vive insieme a lui a Roma: “Solo perchè è di colore si pensa abbia un’età diversa”.
In realtà, casi di calciatori che “modificavano” la loro effettiva età si sono già verificati in passato nel nostro campionato: da Eriberto (che si chiamava Luciano, ed aveva modificato completamente la propria identità), a Martins e Taribo West, ex interisti. Quel che è certo è che il suo volto appare con i lineamenti di un adulto e non di un ragazzino di 17 anni: questo, però, non è un indicatore sufficientemente attendibile, così come ha sostenuto lo stesso procuratore di Joseph Minala, si tratta soltanto di “illazioni, considerando che se ci si parla si capisce dai suoi discorsi che è minorenne”.
Per ora, dunque, continua a giocare – e bene – nella Primavera della Lazio, con cui ha segnato finora cinque reti prima che arrivasse la convocazione di Edy Reja per il derby capitolino, caldeggiata soprattutto dal vice del tecnico biancoceleste Alberto Bollini, che ha avuto un ruolo importante nel suo inserimento in squadra e che scommette sul suo talento. Il curioso caso di Joseph Minala – parafrasando il titolo del film di Brad Pitt “Il curioso caso di Benjamin Button” – resta, per ora, soltanto una chiacchiera rilanciata dai siti web africani e che il diretto interessato commenta così sul suo profilo Twitter: “L’invidia è la debolezza dell’uomo e della gente povera d’animo, quando essere in Serie A fa male agli altri… Vi voglio bene Forza Lazio”.
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Mediaset soffia a Sky diritti Champions
La Uefa Champions League a Mediaset. Ebbene sì: per il triennio 2015-2018 sarà della famiglia Berlusconi l’esclusiva della massima competizione europea per club soffiandola a Sky che, invece, continuerà ad avere l’esclusiva soltanto per il prossimo anno. L’offerta Mediaset per i diritti televisivi della Champions League è di quelle che fanno tremare i polsi: 700 milioni di euro, una cifra che a prima vista parrebbe ben superiore rispetto alle reali possibilità di spesa di Mediaset alla luce del bilancio presentato. Sicuramente il calcio è l’asset principale della pay tv, ma una cifra tanto alta fa presumere una strategia differente considerando che, finora, il rendimento di Mediaset Premium non ha ancora generato utili. Per cambiare rotta e iniziare a incrementare il proprio rendimento, occorrerebbe un aumento considerevole in termini di abbonamenti che dovrebbero raggiungere e superare i 2.5 milioni. Come fare? Sicuramente la Champions League è uno dei poli attrattori principali in tal senso e, proprio per questo, Mediaset avrebbe puntato su tale strategia. Il punto, però, resta il nodo economico considerando l’ingente esborso che risulta superiore di ben 70 milioni rispetto alla cifra versata da Sky per il presente triennio.
Ecco, dunque, che Mediaset potrebbe aver “sparato alto” per accaparrarsi i diritti televisivi per poi pensare alla ricerca di una società partner che le permetta di suddividere l’esborso per i diritti tv. Tale partner potrebbe essere addirittura l’emittente araba Al Jazeera che da anni starebbe pianificando lo sbarco nel mercato europeo, oppure la Newscorp che fa riferimento allo stesso Rupert Murdoch, numero uno di Sky. Sarebbe interessante, in tal senso, se si verificasse un accordo con lo stesso Murdoch che opererebbe sotto altre vesti creando una nuova società ad hoc proprio con Mediaset.
Gli analisti di mercato, infatti, sembrano più che certi nell’affermare che il comportamento di Mediaset in tale frangente può essere interpretato soltanto in chiave “strategica”, ricercando un partner di lungo periodo, prendendo spunto dalla partnership già collaudate altrove in tal senso. L’aspetto singolare, in tutto ciò, è che Sky sia stata “bruciata” per la seconda volta considerando che anche nel Regno Unito il gruppo Murdoch ha perso i diritti tv per la Premier League e il campionato scozzese a beneficio di British Telecom. Sarà soltanto una tattica attendista per, poi, allearsi con l’avversario e dividere i profitti del gioco? Staremo a vedere.
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Zoeggeler bronzo Sochi 2014: è Storia
La Storia, quella con la “s” maiuscola scrive il suo nome, annoverandolo tra i più grandi di sempre. Lui, però, alla Storia affermava di non pensarci. Stiamo parlando di Armin Zoeggeler, bronzo olimpico a Sochi 2014 nello slittino individuale, stessa medaglia delle Olimpiadi di Lillehammer, e poi argento a Nagano, oro a Salt Lake City e Torino, bronzo a Vancouver. Mai nessuno come lui: sei medaglie olimpiche. Sarà difficile anche solo eguagliarlo; al momento, soltanto l’azzurra Valentina Vezzali potrebbe farlo se salisse sul podio olimpico di Rio 2014. Armin Zoeggeler ha compiuto quattro discese perfette nonostante le sue “paure” per la pista alquanto complessa con saliscendi da montagne russe, è proprio il caso di dirlo. Una discesa perfetta con il suo slittino, insieme ai più grandi del mondo: il tedesco Loch, oro bis dopo quello di Vancouver, ed il padrone di casa, il russo quarantaduenne Demchenko, argento.
L’età, a quanto pare, non è un freno in questa disciplina considerando che lo stesso Zoeggeler ha compiuto i fatidici “anta” e festeggiato i vent’anni di attività sportiva. Se non la carta d’identità, in questo sport la concentrazione assoluta è tutto: la pista non la si vede, la si immagina. Le curve si ripassano nella propria mente, lo strapiombo di fronte è un baratro cui è meglio non pensare. La forza mentale è l’unica possibilità, così come l’assoluta freddezza: Zoeggeler è tutto questo e, a quarant’anni, non ha mollato di un millesimo, combattendo con tutte le sue forze per quel podio.
La Storia, invece, non era in cima ai suoi pensieri: è arrivata dopo, di conseguenza. Armin Zoeggeler l’ha accolta con gioia e soddisfazione ma con l’aplomb di chi ne ha combattute tante, di chi ha trascorso gran parte della sua vita dedicandola alla passione, quella sì con la lettera maiuscola. La Storia è arrivata sotto forma di cronaca, di celebrazioni e titoli in evidenza: per farsi conoscere, in questo sport, è necessario far qualcosa di molto grande. Armin Zoeggeler ce l’ha fatta, i posteri conosceranno il suo nome e la sua impresa. Lui, per, ora, festeggia con un sigaro pensando al proprio futuro: la gara a squadre e, poi, finite le Olimpiadi una meritata vacanza. Il resto si vedrà: continuare a gareggiare o chiudere da trionfatore? Ci sarà tempo per pensarci.
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Motogp, Marquez primo nei test a Sepang
La Motogp si scalda in attesa dell’avvio della nuova stagione con le prove sul circuito di Sepang, in Malesia ed è tempo di trarre le prime somme che possono essere utili in vista del proseguio dei test. Il più brillante è senza subbio Marc Marquez che ha ottenuto il record della pista con 1’59”6: un segnale inequivocabile delle sue intenzioni di difendere il titolo conquistato e di riconfermarlo. In tal senso, le sue parole dimostrano la volontà di migliorarsi ulteriormente definendosi soltanto “abbastanza soddisfatto“. Buone notizie anche da Valentino Rossi che, nonostante i suoi 35 anni compiuti, non ha perso la voglia di gareggiare e di combattere millesimo su millesimo: il suo, è stato il secondo tempo registrato a soli due decimi da Marquez ed anche questo non può che essere un segnale importante e significativo per la stagione che inizierà affermando che il Dottore non è affatto un avversario da sottovalutare. A dimostrarlo, anche le sue parole al termine della giornata di test che hanno espresso grande soddisfazione e grinta affermando che il bilancio di questi test è “decisamente positivo”.
Buone notizie, poi, anche per il vicecampione 2013 Lorenzo che ha mostrato continuità in termini di tempi su giro, ed ha fatto registrare il terzo miglior tempo in assoluto. Pedrosa, invece, si è collocato in quarta posizione a causa di qualche problema nel long run del pomeriggio.
Per quanto riguarda la Ducati, nell’ultima giornata di test in Malesia, sembra ci sia stato qualche timido segnale di ripresa: Dovizioso ha chiuso a nove decimi dal primo della classe Marquez e, dunque, sembra che i distacchi non siano abissali e che, continuando a lavorare, il margine di miglioramento è possibile anche se ovviamente il gap dai primi è ancora alto così come lo stesso Dovizioso ha sottolineato a fine test.
Si tratta, in ogni caso, solo di una “premessa” in attesa di quelli che saranno a fine Febbraio i test di Sepang 2, i quali potranno rivelare con maggiore affidabilità le vere forze in campo in vista della prossima stagione di Moto Gp.
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Sochi 2014 alza il sipario. Ecco le gare degli Azzurri
Le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 sono iniziate, l’attesa è finita: la Russia di Putin padrona di casa discussa e criticata per molti aspetti ha l’occasione di presentarsi al mondo sotto una veste diversa. (altro…)
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Balotelli twitta: “Pia, dolce bimba mia”
E arrivò la lieta conclusione: dopo tante parole, frecciatine, dichiarazioni al veleno, è ora il tempo della dolcezza e delle parole affettuose affidate ai 140 caratteri di Twitter. Mario Balotelli esprime, così, i suoi pensieri nell’annunciare l’esito del test del Dna che ha confermato la sua paternità della piccola Pia, la bimba nata il 5 Dicembre 2012 dall’amore (ormai più che finito) con Raffaella Fico: “Finalmente la verità, Pia, dolce bimba mia, tuo papà!” oppure, per citare letteralmente lo scritto in inglese di Mario Balotelli: “Finally the Truth! Pia sweet child of mine, your Dad” Più chiaro di così, dunque, non poteva essere nonostante le perplessità suscitate dal fatto che un simile annuncio possa essere dato in pasto a chiunque tramite Twitter. La notizia, in ogni caso, è arrivata ovunque e, sempre via Twitter, anche alla mamma di Pia, Raffaella Fico, alla quale Mario Balotelli ha riservato un quesito dal sapore sicuramente non dolce: “Il tempo perso a raccontare bugie su di me in Tv a chi è servito? Ed a cosa?” condendo il tutto da un ulteriore Tweet, poi rimosso, in cui si accusava anche la conduttrice Mediaset Barbara D’Urso che, spesso, ha ospitato nelle sue trasmissioni la stessa Raffaella Fico, invitandola a “chiudere la bocca” dopo due anni di parole espresse “senza sapere o conoscere, com’è giusto che sia”.
Se la paternità di Pia è,dunque, una certezza acquisita, bisognerà capire ora se SuperMario potrà e vorrà dedicarsi alla bambina così come lui stesso aveva affermato in una recente intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in cui sosteneva di voler fare il padre smentendo, di fatto, tutte le lamentele di Raffaella Fico a proposito del totale disinteresse di Mario Balotelli nei confronti della piccola Pia che, attualmente, ha 14 mesi.
Lo scorso 5 Dicembre presso il Tribunale di Brescia si era celebrata la prima udienza della causa di paternità alla quale Balotelli non si presentò ma, tramite il suo Avvocato Vittorio Rigoni, aveva fatto sapere che “qualora Pia fosse mia figlia farò il padre fino in fondo”.
Dopo il test ed accertato il “truth”, la palla passa ora proprio a Balotelli, papà Mario.
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Sochi 2014, il programma Olimpico
Il countdown per Sochi 2014 segna, oggi, meno due e per questo è tempo di proporre il programma dell’evento considerando il calendario delle gare olimpiche ricordando che per Sochi è valido il fuso orario che prevede +3 ore rispetto all’orario italiano. (altro…)
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Sochi 2014: dopo Bob Giamaica, in gara anche l’Africa
Le Olimpiadi di Sochi 2014 sono ormai prossime ai nastri di partenza e nelle scorse ore il Cio ha comunicato i numeri ufficiali delle Nazionali partecipanti: saranno ben 88 le Nazioni rappresentate, superando così il record precedente relativo all’Olimpiade di Vancouver dove furono 82 i diversi Paesi rappresentati. Il totale di discipline in gara sarà 98 e il numero complessivo di atleti 3000. Per la prima volta, inoltre, a Sochi 2014 vi sarà una rappresentativa dello Zimbabwe, ossia lo sciatore Luke Stain: un aspetto singolare considerando la vocazione dei Paesi africani, tradizionalmente molto lontana dagli sport invernali e, in particolare, dallo sci ma un fatto sicuramente positivo che dimostra l’aumento della diffusione di tali discipline ad ogni latitudine.
In tal senso, è da segnalare anche la presenza di altri atleti provenienti dai Paesi africani e, in particolare, dal Kenya, da Togo, Eritrea, Etiopia, Madagascar, Marocco, Senegal. Erano presenti atleti “qualificati” ai giochi di Sochi 2014 anche per la rappresentativa dell’ Algeria e de Sud Africa ma, in tal caso, non saranno presenti alla rassegna olimpica.
Da evidenziare, inoltre, la riconferma a Sochi 2014 dei bobbisti giamaicani, “mascotte” della scorsa edizione. Le loro gare saranno in programma il 16 e 17 Febbraio allo Sliding Center Sanki e, senza alcun dubbio, molti si sintonizzeranno per assistere alle gare del team più simpatico delle Olimpiadi.
Quest’anno, poi, ad ampliare la “brezza caraibica”, al freddo del ghiaccio di Sochi 2014 gareggerà anche la “new entry”, ossia la Nazionale dei bobbisti brasiliani: d’ora in poi, dunque, quando si parlerà di Nazionali verdeoro, non si farà riferimento solo alla tradizionale Selecao calcistica ma anche agli atleti del Bob carioca.
Le Olimpiadi, dunque, sia estive che invernali sono sempre una fonte inesauribile di suggestioni, aneddoti e folklore, di risultati e medaglie ma anche di curiosità e storie interessanti. Per tutto questo, ancora un po’ di pazienza: il countdown per Sochi 2014 segna, oggi, meno tre.