Autore: Simona Granieri

  • Incerta la presenza di Antonio Conte a Firenze

    Incerta la presenza di Antonio Conte a Firenze

    A meno di sconti sulla squalifica ottenuta, per i prossimi dieci mesi il destino di Antonio Conte sarà, inevitabilmente, quello di nomade delle tribune degli stadi italiani ed europei in cui la sua Juventus scenderà in campo in trasferta. Talvolta le circostanze consentiranno un’accoglienza migliore, disponendo di un box chiuso tutto per sè come accaduto ad Udine, mentre in altri casi dovrà accontentarsi di un semplice posto in tribuna, nella migliore delle ipotesi.

    Nella circostanza della gara contro la Fiorentina di domani sera alle 20.45 allo Stadio Artemio Franchi, però, la presenza del tecnico bianconero non è così scontata, considerando che l’impianto fiorentino non dispone di box chiusi e che la stessa Questura ha sconsigliato la sua sistemazione in tribuna per motivi di ordine pubblico, considerato l’astio che il popolo Viola nutre nei suoi confronti, anche alla luce della storica rivalità con la Vecchia Signora.

    Ecco, dunque, che restringendo il campo delle ipotesi le possibili collocazioni potrebbero essere due: nel box televisivo dell’emittente ufficiale della Juventus (Juventus Channel, ndr), oppure da casa o dall’hotel, comodamente seduto davanti alla televisione.

    Antonio Conte, incerta la sua presenza allo stadio Franchi di Firenze | © Paolo Bruno/Getty Images

    Quest’ultima soluzione, che nei giorni scorsi appariva come la meno probabile, potrebbe divenire, invece, la più concreta così come lo stesso tecnico Massimo Carrera ha spiegato durante la conferenza stampa odierna di presentazione della gara. Secondo Carrera, infatti, in un mese e mezzo di lavoro fianco a fianco con il tecnico salentino si è stabilita un’intesa perfetta, al punto da pensarla allo stesso modo su tutto, lavorando all’unisono e divenendo quasi telepatici. La telepatia Carrera-Conte, dunque, autorizza lo stesso Carrera ad azzardare anche una battuta di spirito rivolgendosi ai giornalisti presenti: “In questo momento mi sta dicendo cose che non posso ripetere”.

    La presenza di Antonio Conte, dunque, potrebbe essere soltanto un “plus” non indispensabile, perchè i due – avendo condiviso gran parte della propria esperienza calcistica in campo – vedono il calcio allo stesso modo e, preparando e studiando le  partite insieme, sanno già come muoversi nelle diverse situazioni che si presentano, soprattutto in riferimento agli eventuali cambi da effettuare a gara in corso. Tali parole, però, non devono essere equivocate come un eccesso di sicurezza da parte del tecnico lombardo, bensì come un elogio al lavoro fin qui svolto insieme a Conte, con il quale ha creato un sodalizio perfetto.

    In pieno accordo con la “filosofia-Conte”, Massimo Carrera ha già sposato l’idea del “mai accontentarsi” al fine di continuare ad affinare la mentalità vincente che la Juventus sta gradualmente ritrovando, in campo e fuori. Per tal motivo, sarà fondamentale l’approccio alla gara di Firenze, contro un’avversaria ostica, sia nelle individualità di valore (Stevan Jovetic su tutti, ndr) sia nella forza del collettivo, dotato di un gioco brillante e di un’impostazione tattica “a specchio” rispetto a quella bianconera. Contro i Viola, dunque, servirà una Juventus “provinciale”, un aggettivo che in casa bianconera non ha mai fatto storcere il naso, con la voglia di fare la partita e di scendere in campo consapevole della propria forza, perchè soltanto continuando a “lavorare sodo si potranno sfruttare gli ampi margini di miglioramento”. Parola di Massimo Carrera (ma anche di Antonio Conte).

  • Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Cagliari-Roma 0-3 a tavolino? Cellino attacca Baldini

    Chi è la parte lesa nella vicenda di Cagliari-Roma rinviata dal prefetto del capoluogo sardo per inagibilità dello stadio Sant’Elia? Domanda scontata, ma risposta non banale soprattutto considerando le aspre polemiche montate a seguito della decisione di non far disputare la gara nel pomeriggio di ieri. Polemiche strumentali, probabilmente, a cui seguono scenari complessi ed articolati che fanno riferimento ai necessari provvedimenti da prendere sulla questione.

    In un panorama tanto intricato, dunque, è bene far chiarezza analizzando le diverse posizioni. In primis, quella dello stadio Sant’Elia, dove – prima dell’orario previsto per il fischio d’inizio – è stato svolto un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco che hanno rilevato la non conformità alle norme di sicurezza previste dal decreto Pisanu in termini di “impianti antincendio, strutture in cemento armato e in metallo”, che non lo renderebbero sicuro a tutelare la pubblica incolumità. La questione, però, non è nuova considerando che già nello scorso campionato il Cagliari è stato costretto a “traslocare” allo Stadio Nereo Rocco di Trieste per ovviare all’inagibilità del suo impianto: non si tratta di un problema nuovo, dunque, ma di una questione non risolta in cui a rimetterci maggiormente sono i tifosi e la squadra.

    Su Cagliari-Roma rischio 0-3 a tavolino, Cellino attacca Baldini | © Claudio Villa/Getty Images)

    Per quanto riguarda i tifosi, il Codacons ha presentato un esposto contro il presidente Massimo Cellino che, nonostante la partita dovesse esser giocata a porte chiuse, ha invitato i tifosi a recarsi ugualmente allo stadio, trattandoli come “carne da macello” secondo quanto sostenuto dallo stesso presidente del Codacons Rienzi: in tal senso, verrà lanciata una class action per far sì che chi ha pagato il biglietto per recarsi allo stadio possa far causa al club ed essere risarcito.

    Oltre a quello che è stato, è necessario guardare a quello che sarà, sia per quanto riguarda Cagliari-Roma nello specifico che per quanto concerne le prossime gara casalinghe della società sarda, considerando che lo stesso Maurizio Beretta, presidente della Lega Calcio, ha reso noto che – allo stato dei fatti – si è trovato il modo di evitare di giocare a Trieste, decidendo dopo le opportune verifiche di disputare le gare al Sant’Elia, dove il campo di gioco è agibile, ma a porte chiuse. E, nella specifica fattispecie della vicenda Cagliari-Roma, il presidente Beretta ha “passato la palla” alla giustizia sportiva per quanto concerne le dovute valutazioni in merito lasciando più che aperta la possibilità dello 0-3 a tavolino.

    Tali dichiarazioni hanno immediatamente suscitato la furente reazione della società cagliaritana. Il club rossoblu ha, così, diramato un comunicato ufficiale in cui rigetta l’eventualità di una sconfitta a tavolino e di un intervento in tal senso della giustizia sportiva facendo leva sul fatto che si tratta di una partita rinviata dall’autorità prefettizia e, dunque, cancellata dal calendario delle gare in programma per la quarta giornata. Il Cagliari, dunque, sostiene che “nessun pronunciamento è possibile da parte del giudice sportivo” ed ha, così, attaccato le parole del presidente Beretta, definendole “fuori luogo e fuori tempo, atte ad anticipare e sostituirsi al giudice sportivo che è organo terzo rispetto alla Lega”.

    Lo stesso presidente Massimo Cellino, in merito all’ipotesi di sconfitta a tavolino per il Cagliari, ha attaccato il direttore generale della Roma Franco Baldini – che aveva definito la “Roma parte lesa della vicenda” invocando lo 0-3 – paragonandolo ad un “avvoltoio” che spera di avvantaggiarsi dalle disgrazie altrui. Parole forti che contribuiscono a creare un clima ancor più teso ed incandescente attorno ad una vicenda che è tutto fuorchè edificante per l’immagine del calcio italiano.

    Occorrono certezze: urge trovare una soluzione definitiva ed in tempi celeri al “problema stadio”, per evitare che il Cagliari debba giocare tutte le partite in casa a porte chiuse; urge tutelare i tifosi e la squadra che deve scendere in campo, urge decidere quale sarà il destino di Cagliari-Roma rinviata a data da destinarsi. Ma, almeno su quest’ultimo punto, la decisione sarà celere considerando che già domani la serie A torna in campo, anche se potrebbe assumere le connotazioni di una vera e propria stangata per il Cagliari: la sconfitta a tavolino per 0-3 potrebbe essere decisa in virtù dell’articolo 17 del Codice di Giustizia Sportiva, per “responsabilità oggettiva in situazioni che abbiano impedito lo svolgimento della gara” , con l’ulteriore possibilità di una squalifica del campo. 

  • La Juventus su Balotelli, sarà Supermario il top player?

    La Juventus su Balotelli, sarà Supermario il top player?

    La notizia avrebbe del clamoroso qualora venisse confermata dai fatti ma, d’altronde, nel panorama del calciomercato attuale non ci sarebbe da sorprendersi di alcunchè pur adoperando il dovuto condizionale: la Juventus su Balotelli, che potrebbe ricoprire il ruolo del famigerato top player che il club bianconero nella “campagna estiva” non è riuscita ad assicurarsi rimandando tutto alla finestra invernale.

    In tal senso, il primo obiettivo nel mirino di Beppe Marotta – come noto – è Fernando Llorente, attaccante dell’ Athletico Bilbao in scadenza di contratto al termine della prossima stagione, nel giugno 2013, che già in estate era stato seguito con grande attenzione e che era sembrato molto vicino al trasferimento a Torino, poi bloccato dall’onerosità della clausola rescissoria, pari a 36 milioni di euro nonostante la vicina scadenza del contratto. Tuttavia, anche nel mercato di riparazione, nell’assalto a Llorente la Juventus potrebbe trovare qualche ostacolo di troppo sul suo percorso, considerando che il calciatore è conteso anche dalle grandi d’Europa ed, in particolare, dai club di Premier League, con Manchester City, Chelsea ed Arsenal in testa.

    Mario Balotelli, ipotesi Juventus a Gennaio | ©Michael Regan/Getty Images

    Se l’arrivo dello spagnolo di Pamplona dovesse complicarsi oltre il dovuto, la Signora potrebbe volgere la sua attenzione a Supermario, perlomeno stando a quanto trapela da alcuni media inglesi: in tal senso, la Juventus sarebbe disposta a pagare i 25 milioni di sterline – circa 31 milioni di euro – per il cartellino di Mario Balotelli, già nel mercato di gennaio, facendo leva proprio sul difficile momento che Balotelli sta attraversando al Manchester City, considerando che i rapporti con mister Roberto Mancini sembrano essersi incrinati, e che la posizione gerarchica di Mario nel parco attaccanti dei Citizen è subordinata a quelle di Tevez, Aguero e Dzeko. Un ruolo da quarta punta in organico che l’ex interista non sembra affatto gradire, e che non piace neppure al suo “diabolico” procuratore Mino Raiola, che sarebbe il principale artefice del recente contatto con il club bianconero.

    La palla passa ora alla Juventus che dovrà valutare le ragioni di rischio-opportunità nel compiere un tale ingente investimento che, al momento, sembra lontano dalla linea finora adottata da Marotta e dal presidente Agnelli.

  • Catania in dieci, il Napoli perde l’occasione

    Catania in dieci, il Napoli perde l’occasione

    Catania-Napoli si disputa all’insegna del grande caldo allo stadio Massimino – anche se l’autunno astronomico sia iniziato proprio oggi – ma nonostante la temperatura quasi estiva le due squadre iniziano con grande intensità, con la prima azione di rilievo che giunge già al primo minuto di gioco, con rinvio veloce del portiere partenopeo De Sanctis  che innesca lo scatto di Edinson Cavani ed il successivo fallo di Alvarez sull’uruguaiano, che lo ostacola su una chiara occasione da gol da ultimo uomo, con il direttore di gara Bergonzi che lo espelle senza alcuna esitazione: Catania in dieci uomini dal primo minuto di gara.

    L’episodio innesca un clima nervoso in campo, con il Catania che prova con grinta a reggere la forza d’urto del Napoli: gli ospiti, però, nonostante la superiorità numerica nella prima frazione di gioco non costruiscono grandi pericoli, pur stanziando nella metà campo rossoazzurra, dominando il possesso palla ma con poche accelerazioni. Una situazione quasi paradossale, considerando che la superiorità numerica sembra aver affievolito l’intensità di gioco e la cattiveria agonistica del Napoli, esaltando – di contro – la grinta degli etnei, che si rendono pericolosi con Bergessio al 39′, saltando due avversari e avvicinandosi pericolosamente alla porta di De Sanctis. Un minuto dopo, al 40′, altra palla-gol pericolosa costruita con perfetto cross di Lodi su cui Spolli non riesce a coordinarsi girando verso il secondo palo, con Bergessio che, da due passi, manca la deviazione decisiva verso la porta del Napoli. Al 43′ si rende pericoloso il Napoli su gran tiro da fuori di destro di Edinson Cavani, con il portiere Andujar attento a deviare in angolo un colpo molto insidioso. Il primo tempo termina, così, senza ulteriori emozioni, sul punteggio di 0-0.

    Catania-Napoli finisce con un pari a reti inviolate | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Nel secondo tempo il Napoli prova a scuotersi, anche con l’ingresso in campo di Insigne, ed al 4′ Cavani subisce fallo sa Spolli al limite dell’area, con conseguente punizione calciata da Pandev che assume una traiettoria insidiosa, ma finisce fuori dalla porta etnea. Il Napoli continua a spingere ma in maniera sterile e poco produttiva per tutto il secondo tempo ed il “tema” della gara si svolge nella medesima modalità della prima frazione di gioco, con il Catania che si difende ordinatamente e non disdegna di affacciarsi in avanti, su azione di contropiede: al 41′ grande occasione per Gomez che s’invola verso la porta e trova la risposta di De Sanctis molto reattivo. Un minuto dopo, al 43′ della ripresa altra clamorosa occasione per il Catania con Gomez che dall’interno dell’area di rigore calcia sul secondo palo ma colpisce il palo esterno, nella circostanza che avrebbe potuto portare i padroni di casa al vantaggio, dopo una gara condotta in maniera stoica in difesa.

    La gara finisce, così, con il pareggio di 0-0, un risultato che assume significati completamente diversi per le due formazioni in campo: di una vittoria per il Catania che, in inferiorità numerica per 91 minuti, ha resistito con orgoglio agli attacchi azzurri, rendendosi anche pericoloso in alcune circostanze; di una sconfitta per il Napoli, che vede sfumare l’occasione di tenere il passo con la Juventus che si allontana, così, di due punti, in attesa dell’impegno di questa sera della Lazio.

    Le pagelle di Catania-Napoli:

    Legrottaglie 7.5 Come tutto il reparto difensivo catanese conduce una gara perfetta, di grinta ed attenzione, neutralizzando ogni possibile velleità offensiva del Napoli. Il migliore in campo

    Gomez 6.5 Pericoloso e guizzante, non realizza l’uno a zero soltanto per l’intervento di De Sanctis e perchè è il palo a fermarlo, ma l’avrebbe meritato

    Insigne 6 Il suo ingresso in campo nella ripresa ravviva il Napoli, ma non è sufficiente nella giornata “storta” del Napoli

    Cavani 5.5 Prova a rendersi pericoloso fin da subito, “procurandosi” l’espulsione di Alvarez che avrebbe potuto mettere il match in discesa, ma anche per lui il muro catanese è invalicabile e non celebra con gol le sue cento presenze con la maglia del Napoli

    Tabellino Catania-Napoli:

    Catania (4-3-3): Andujar 6.5, Alvarez (espulso al 2′) sv, Legrottaglie 7.5, Spolli 6.5, Marchese 6, Biagianti 6 (1′ st Izco), Lodi 6.5, Almiron 6 (29′ st Castro), Gomez 6.5, Bergessio 6, Barrientos 6 (22′ pt Bellusci). Allenatore: Rolando Maran

    Napoli (3-5-1-1): De Sanctis 6.5, Campagnaro 6, Cannavaro 6, Aronica 5.5 (20′ st Vargas), Maggio 5.5 (38′ st Dossena), Dzemaili 5, Inler 5.5 (1′ st Insigne 6), Hamsik 6, Zuniga 6, Pandev 5.5, Cavani 5.5. Allenatore: Walter Mazzarri.

    Video Catania-Napoli:

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  • Catania-Napoli, Mazzarri torna con i titolari

    Catania-Napoli, Mazzarri torna con i titolari

    Dopo l’ottima prova contro gli svedesi dell’ Aik Solna nel giovedì di Europa League, per il Napoli di Walter Mazzarri è già vigilia di campionato, in attesa del match di domenica pomeriggio alle 15 contro il Catania, allo stadio Massimino. Il campionato e la volontà di far bene in chiave primo posto, al fine di rimanere in vetta alla classifica a punteggio pieno dopo le vittorie contro Palermo, Fiorentina e Parma, considerando anche le due “concorrenti” al momento più temibili, ossia Juventus e Lazio, impegnate – rispettivamente – in anticipo contro il Chievo e in posticipo contro il Genoa.

    L’impegno del Napoli, però, non sarà affatto agevole considerando che il club etneo è reduce dalla sconfitta di Firenze e che appare volenteroso di ottenere un pronto riscatto soprattutto sul piano del gioco e della possibilità di mantenerne le redini, senza subire troppo le iniziative avversarie, confermando quanto di buono era stato mostrato nelle precedenti uscite positive contro la Roma e nella vittoria ottenuta contro il Genoa. In tal senso si è espresso lo stesso tecnico del Catania, Rolando Maran, che ha “fotografato” le problematiche emerse nell’ultima disputata gara contro la squadra Viola, evidenziando eccessive distrazioni difensive, ma nonostante ciò l’intento del tecnico degli etnei dovrebbe essere quello di concedere fiducia a coloro che sono scesi in campo da titolari nello scorso turno di campionato, con il trio offensivo Barrientos, Bergessio, Gomez, con gli unici dubbi nel reparto difensivo con il ballottaggio Spolli-Bellusci ed a centrocampo fra Biagianti ed Izco, con il primo che sembra partire come favorito.

    Walter Mazzari impegnato con il Napoli a Catania | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nel Napoli di mister Walter Mazzarri, invece, ritorneranno in campo gli undici “titolari”, dopo che molti di loro hanno ottenuto un turno di riposo nella gara di coppa, anche se il tecnico livornese non vede di buon grado la distinzione in senso assoluto fra titolari e riserve, alla luce della panchina lunga a disposizione e, soprattutto, considerando l’ottimo apporto finora fornito dai giovani Insigne ed Edu Vargas che, però, torneranno in panchina contro gli etnei, almeno inizialmente. In ogni caso, sarà in campo il modulo 3-5-1-1 con il “trio delle meraviglie” formato da Pandev, Cavani ed Hamsik, con il bomber uruguaiano che raggiungerà il prestigioso traguardo delle cento presenze in maglia azzurra. Fra i dubbi di formazione c’è il possibile inserimento di Behrami al posto di Inler, che è parso in buona forma e potrebbe essere schierato al posto di Inler che non è in perfette condizioni a causa della botta rimediata contro il Parma. In difesa vi sarà spazio per Aronica a causa dell’indisponibilità di Britos, a completare il reparto con Campagnaro e Paolo Cannavaro.

    Catania-Napoli, le probabili formazioni:

    Catania (4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Biagianti, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez. A disposizione: Frison, Messina, Capuano, Bellusci, Rolin, Salifu, Castro, Sciacca, Doukara, Ricchiuti, Izco, Morimoto. Allenatore: Maran

    Napoli (3-5-1-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Behrami, Dzemaili, Hamsik, Zuniga; Pandev; Cavani. A disposizione: Rosati, Grava, Gamberini, Fernandez, Uvini, Mesto, Dossena, Inler, El Kaddouri, Insigne, Vargas. Allenatore: Mazzarri.

    Il direttore di gara al Massimino sarà il signor Bergonzi di Genova, coadiuvato dai guardalinee Giallantini e Grilli, dal quarto uomo Giordano e dai due giudici di area Gervasoni e Pinzani.

  • Edinson Cavani sogna scudetto e record di Maradona

    Edinson Cavani sogna scudetto e record di Maradona

    E’ un momento intenso ed importante per El Matador uruguaiano Edinson Cavani che, dopo la decisione di legarsi ancora a lungo al Napoli (con tanto di irraggiungibile clausola rescissoria, ndr) punta ad ottenere importanti risultati e soddisfazioni con la maglia del club partenopeo, sia a livello individuale che di squadra. In tale direzione vanno le sue parole, con una lunga intervista rilasciata all’emittente radiofonica ufficiale del Napoli, in cui analizza il momento positivo del club, sia in campionato – viaggiando a punteggio pieno ed in testa alla classifica – sia in Europa League dopo l’importante vittoria ottenuta contro l’Aik Solna giovedì scorso.

    Con premesse tanto positive, dunque, è difficile non sognare, soprattutto vivendo in una città che fa del calore, della passione e dell’entusiasmo la sua etichetta distintiva: ecco perchè per Cavani la parola tricolore non è più un tabù e l’uruguaiano sogna di lasciare il segno contribuendo al raggiungimento di un traguardo importante, per permettere alla città di rivivere le emozioni del primo scudetto raggiunto con Diego Armando Maradona che, come il napoletano Paolo Cannavaro ha raccontato al Matador, “fu qualcosa di incredibile”. 

    Edinson Cavani punta allo scudetto e a superare gol di Maradona | & copy; CARLO HERMANN,CARLO HERMANN/AFP/GettyImages

    Secondo Edinson Cavani vincere al Napoli avrebbe un sapore speciale, diverso dagli altri ed, in particolare, avrebbe il gusto della rivincita contro la Juventus per rimediare alla cocente delusione di Pechino, nella finale di Supercoppa Italiana dello scorso 11 Agosto, cercando di “rifarsi” già dal prossimo scontro diretto di campionato in calendario il prossimo 20 Ottobre.

    Indipendentemente dalla rivalità  con la Signora, il Napoli ha compiuto, finora, un cammino praticamente impeccabile, con ben 14 reti segnate in cinque partite disputate, con il nuovo tridente Hamsik-Cavani-Pandev che sta reggendo bene il confronto con quello formato nelle scorse stagioni dai “tre tenori”, con Ezequiel Lavezzi al posto del macedone, ma com’è ovvio che sia, nel trio offensivo attuale la parte preponderante è svolta da Edinson Cavani, l’uomo che fa la differenza, che fa reparto, che segna e rientra in fase difensiva perchè “ho sempre fatto così, perciò mi definiscono un attaccante moderno”.

    Domenica nella gara contro il Catania al Massimino, Cavani raggiungerà il traguardo importante delle cento presenze in maglia azzurra, un obiettivo che lo inorgoglisce molto, perchè questa società gli ha consentito di crescere molto, soprattutto grazie a chi gli ha concesso fiducia e lo ha messo al centro del progetto, facendolo sentire importante. In tal senso, è inevitabile il riferimento al tecnico Walter Mazzarri, che “mi ha messo nelle condizioni di giocare al meglio”. 

    Ecco che, dunque, in un clima tanto stimolante, è quasi d’obbligo porsi obiettivi sempre più importanti ed ambiziosi, anche a livello individuale, arrivando ad avvicinarsi al “totem” per eccellenza della storia di questo club, ossia Diego Armando Maradona, puntando a superare il numero di gol realizzati dal Pibe de Oro: un’impresa che gli consentirebbe di rimanere per sempre nel cuore di una “città che non dimentica”, che sa amare ed esser grata a chi ricambia il suo calore, “così potrò raccontare ai miei figli quello che ho fatto a Napoli”.

    Non c’è che dire, tali parole suonano proprio come una  dichiarazione d’amore.

  • Stadio Franchi off-limits per Antonio Conte?

    Stadio Franchi off-limits per Antonio Conte?

    In attesa del prossimo martedì 2 Ottobre, quando si deciderà sul tentativo di conciliazione tra Antonio Conte e la Federcalcio in merito alla squalifica di dieci mesi inflitta al tecnico della Juventus nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse, nei prossimi impegni della squadra bianconera una questione centrale da affrontare sarà l’individuazione della “collocazione” per il mister salentino, in particolare nelle gare in trasferta. Dopo la presenza allo Stamford Bridge nella tribuna opposta rispetto alle panchine, il prossimo impegno fuori casa in calendario per la Signora sarà la delicatissima gara contro la Fiorentina in campionato che, tradizionalmente, è un match molto caldo data l’atavica rivalità con il club Viola.

    In quell’occasione, in programma martedì 25 Settembre alle 20.45, nell’anticipo del turno infrasettimanale, potrebbe esserci qualche delicata problematica logistica da affrontare, considerando che lo stadio Artemio Franchi di Firenze non dispone di spazi al chiuso, e che i quattordici skybox presenti sono già tutti occupati dagli sponsor o, comunque, dagli abbonati facoltosi del club che, di certo, non sarebbero disposti ad ospitare l’acerrimo rivale nel proprio box.

    Antonio Conte rischia di non trovar posto allo stadio Franchi | © ANDREAS SOLARO/AFP/GettyImages

    Le possibili soluzioni sarebbero, dunque, orientate a collocare mister Conte in una delle postazioni riservate alle emittenti televisive accreditate a seguire il match (tra cui anche quella di Juventus Channel, ndr) così come ha proposto il presidente Viola Andrea Della Valle, ipotizzando di farlo accomodare nella postazione Rai, oppure – in alternativa – nello spazio riservato al Gos (Gruppo Operativo Sicurezza), ossia la sala che viene adoperata dalle forze dell’ordine e che si trova fra la curva Fiesole e la tribuna centrale.

    L’obiettivo della Fiorentina nell’individuare la collocazione ottimale per il tecnico salentino sarebbe, dunque, quello di conciliare l’esigenza di non venir meno al senso di ospitalità , accogliendo il tecnico e la dirigenza bianconera nel miglior modo possibile, ma evitando – contemporaneamente – di creare inutili tensioni, “senza ledere i diritti dei nostri tifosi“, così come sottolineato dall’amministratore delegato del club Viola Sandro Mencucci.

    Quest’ultimo riferimento ai tifosi Viola si ricollega, in particolare, alla protesta del Centro di coordinamento viola club, sottoscritta nei giorni scorsi dal suo presidente Filippo Pucci ed indirizzata al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, finalizzata a sollevare la problematica di “un tesserato Figc che furbescamente pretende di svolgere la propria professione disinteressandosi della squalifica” – con un inequivocabile riferimento ad Antonio Conte – affinchè la Federcalcio “non faccia finta di niente” ed agisca per evitare di incrinare la credibilità del nostro calcio.

    Per mediare tra i “due fuochi”, dunque, e per evitare di andar contro il parere della questura di Firenze – che ha sconsigliato la sistemazione dell’allenatore in Tribuna Autorità per motivi di ordine pubblico- non è escluso che, per la prima volta, possa essere lo stesso Conte, di concerto con la dirigenza juventina, a voler rinunciare ad assistere alla partita dallo stadio, decidendo di rimanere in albergo e seguendo il match in televisione. Tuttavia, tale circostanza risulta difficile da ipotizzare soprattutto considerando la proverbiale grinta ed ostinatezza del tecnico leccese che, soprattutto in un match tanto importante per la sua squadra, non vorrà concedere agli storici rivali la soddisfazione di saperlo “esiliato” dallo stadio.

  • Mauro German Camoranesi condannato per un fallo del 1994

    Mauro German Camoranesi condannato per un fallo del 1994

    La fama di giocatore rude, nonostante i piedi buoni e le grandi capacità tecniche, ha sempre accompagnato Mauro German Camoranesi, anche nella sua lunga esperienza nel calcio italiano prima all’ Hellas Verona e poi alla Juventus, dopve ha trovato la definitiva consacrazione con Marcello Lippi e Fabio Capello in panchina, approdando nella Nazionale Campione del Mondo del 2006 e seguendo la Signora negli inferi della serie B e nella difficoltosa risalita degli anni successivi. Dopo le otto stagioni con la maglia della Juventus, si è trasferito in Bundesliga allo Stoccarda e, poi, è tornato in Argentina, a vestire la maglia del Lanùs dove si è contraddistinto per episodi di eccessivo nervosismo, contro gli All Boys, quando colpì con due pugni al volto Juan Pablo Rodriguez, e contro il Racing Avellaneda quando colpì con un calcio al volto Patricio Toranzo.

    Mauro German Camoranesi multato per un fallo del 1994 | ©JUAN MABROMATA/AFP/Getty Images

    Alla luce di tali episodi, dunque, non dovrebbe sorprendere la notizia che lo ha visto protagonista nel lontano 1994 quando giocava nell’ Aldovosi in Argentina e, durante una partita contro l’Alvarado, commise un durissimo fallo di gioco ai danni di Roberto Pizzo – giocatore della squadra avversaria – che si infortunò al ginocchio e, da quel momento, fu costretto a smettere di giocare, rimediando a seguito dell’operazione, un handicap del 39 per cento all’articolazione, che ha visto ridursi le sue capacità motorie.

    Ciò che potrebbe sorprendere, invece, è la sentenza della corte di Buenos Aires che ha condannato Mauro German Camoranesi a pagare una multa da 200 mila pesos argentini, corrispondenti a circa cinquantamila euro, al fine di risarcire Roberto Pizzo a diciassette anni di distanza da quel brutto episodio: la corte Suprema della capitale argentina ha motivato la sua condanna nei confronti dell’italo-argentino stabilendo che, nonostante l’intervento falloso non possa essere definito volontario, “mostrò una rudezza eccessiva ed una pratica anormale e lontana dai principi sportivi”.

    Video del fallo di Camoranesi contro Roberto Pizzo del 1994:

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  • Violenza a Napoli, altri tifosi svedesi aggrediti

    Violenza a Napoli, altri tifosi svedesi aggrediti

    Nonostante il buon momento calcistico del Napoli di mister Mazzarri, a punteggio pieno in campionato e vittorioso nel primo turno di Europa League disputato ieri, una parte della tifoseria o, meglio, alcune frange di teppisti che ruotano attorno al tifo Azzurro, dimostra di non essere all’altezza di una squadra che vuol tornare ad essere grande in Italia ed Europa, incrinando con le proprie deprecabili gesta l’immagine di un club che sta cercando di lasciarsi alle spalle i periodi bui del passato, facendo tornare di attualità episodi di violenza a Napoli.

    Il buio, invece, torna prepotentemente in agguato quando avvengono episodi di violenza come quelli che, fra mercoledì e giovedì, hanno coinvolto dei tifosi-turisti svedesi, giunti nella splendida città partenopea in occasione della sfida di Europa League fra Napoli ed Aik Solna. Nella serata di mercoledì, il giorno prima del match, alcuni tifosi svedesi dell’Aik Solna erano stati aggrediti da un gruppetto di teppisti mentre stavano cenando in una pizzeria del centro, “Osteria Borgo Antico”, colpendo anche il titolare Pasquale Letteriello, con due coltellate alla schiena, e suo cugino. Lo stesso Letteriello, intervenuto alla Radio napoletana Kiss Kiss ha spiegato l’episodio dell’aggressione subita, denunciando anche un inadeguato intervento da parte delle forze dell’ordine nella circostanza, ed in particolare da parte di una caserma della Guardia di Finanza che avrebbe ritardato nel fornirgli soccorso ed aiuto nonostante perdesse copiosamente sangue dalla schiena.

    Napoli nel match di Europa League contro AIK Solna | © Paolo Bruno/Getty Images

    Nella serata di giovedì, invece, ad essere vittima di aggressione sono stati altri svedesi nonostante fossero tifosi del Napoli, appartenenti al Napoli Club Stoccolma rendendo tale secondo episodio ancora più clamoroso. Il gruppetto di tifosi svedesi del Napoli si trovava in pieno centro, in Piazza Borsa, all’esterno di una pizzeria “Il Pomodorino”, quando è stato aggredito improvvisamente da un gruppo di teppisti (a volto coperto), con mazze da baseball e coltelli. Nell’episodio è intervenuto anche il titolare della pizzeria, al fine di difendere i suoi “clienti”, rimanendo ferito – fortunatamente in maniera non grave – al gluteo ed alle gambe con arma da taglio, così come sono rimasti feriti anche un giovane ventitreenne svedese ed un quarantunenne, capo del Napoli Club di Stoccolma, ossia l’organizzatore della trasferta dei tifosi svedesi a Napoli. Le prognosi per i primi due sono di sette giorni, mentre il terzo è stato ricoverato per accertamenti all’ospedale Vecchio Pellegrini.

    In un tale clima da far west urbano si registrano le reazioni delle alte autorità, ossia il Questore di Napoli Luigi Merolla che, dopo i due vergognosi episodi,  interviene per definire il quadro della situazione: si tratterebbe, secondo il Questore, di due episodi isolati, per i quali è stata già “messa in moto la macchina investigativa” al fine di individuare i responsabili. Secondo il Questore, l’intento di tali gruppi violenti è semplicemente quello di rovinare l’immagine della città e della squadra, in una folle progettualità che prevede l’intento di mantenere lontano dal territorio napoletano qualsiasi spettatore delle squadre avversarie. Sono “reati gratuiti”, come lo stesso Questore li definisce, e bisogna lavorare affinchè “tale folle logica venga soppressa”.

    Non sarà di certo un compito agevole da portare a termine, e sarà indispensabile il diretto contributo della tifoseria “sana”, affinchè all’unisono condanni con sdegno ogni altro episodio del genere. La crescita del Napoli e di Napoli passa anche da questo.

  • Shakira e Piquè annunciano su Facebook l’arrivo del primo bebè

    Shakira e Piquè annunciano su Facebook l’arrivo del primo bebè

    Nell’epoca dei social network, anche le notizie più intime e private, vengono ormai annunciate con un twit e/o con un post su Facebook, in particolare dalle coppie Vip – come Shakira e Piquè – che, in questo modo, hanno la possibilità di comunicarle e condividerle con i fan che li seguono in rete. E, così, anche una delle coppie più note del mondo della musica e del calcio, ossia quella formata dalla cantante colombiana e dal blaugrana “posta” su Facebook l’annuncio della gravidanza della cantante, che suggella la loro unione che dura dal marzo del 2011, confermando i rumors che già da tempo alludevano a tale lieto evento. La futura mamma lo comunica, così, con un messaggio in inglese ed in colombiano sul suo profilo Facebook: “Gerard ed io siamo felici di aspettare l’arrivo del nostro primo bambino”.

    Gerard Piquè e Shakira, futuri genitori | © David Ramos/Getty Images

    Un lieto evento che, stando a quanto annunciato da Shakira e Piquè – e com’è giusto che sia – “darà la precedenza a questo momento unico delle nostre vite e di rinviare tutte le attività promozionali previste per i prossimi giorni” riferendosi, in particolare, al già annullato concerto di Shakira ad Almeria ed alla sua partecipazione all’ Hearth Radio Music Festival, per poter godere a pieno della felicità della dolce attesa e, soprattutto, per evitare di incorrere in stress o sforzi eccessivi che potrebbero nuocere a lei ed al nascituro.

    Oltre all’annuncio della mamma, poi, il futuro papà esprime la sua grande gioia sostituendo la sua foto profilo di Facebook con l’immagine di un ciuccetto verde e giallo, a simboleggiare proprio il bebè in arrivo, anche se ancora non si conoscono ulteriori particolari, quali il sesso del nascituro o il periodo previsto per la nascita. Anche nel caso di Gerard Piquè, a causa dell’infortunio rimediato nella gara di Champions League disputata ieri contro lo Spartak Mosca, si preannuncia un periodo meno fitto di impegni che gli permetterà di star più vicino alla sua compagna, considerando i venti giorni di stop previsti per la distorsione rimediata alla caviglia sinistra che lo costringeranno a saltare anche il Clasico del prossimo 7 Ottobre.

    Congratulazioni ai futuri genitori.