Autore: Simona Granieri

  • Del Piero svela il suo Io: vorrei essere ricordato come il migliore

    Del Piero svela il suo Io: vorrei essere ricordato come il migliore

    Un uomo “dalle vite parallele”, che dalla lontana Australia si svela a tutto tondo, mostrando un volto diverso, più intimo e personale, più vicino al suo vero Io che, solitamente, ha sempre cercato di tener nascosto e protetto, ritenendo la difesa della propria vita privata come l’unica strada per preservare il suo reale essere, la sua sfera di libertà, in cui può esprimersi senza filtri. Alessandro Del Piero è tutto questo e, per chi da tempo lo segue e lo stima, non sarà una grande novità; per altri, invece, queste affermazioni – da lui stesso rilasciate al Corriere della Sera – possono essere un modo per conoscerlo più a f0ndo fino a capire, in un’ottica pirandelliana, che ogni uomo ha tante “maschere” o, appunto, tante vite parallele.

    “Uno nessuno e centomila” parafrasando il grande autore siciliano, che ci tiene a sottolineare la sua “diversità”, nella speranza di essere ricordato, tra cento anni, semplicemente come “il migliore”. Non presunzione, nè manie di grandezza nelle sue intenzioni, ma solo un desiderio che culla fin da bambino, sognando di divenire “un giocatore unico, uguale a nessun altro”. Per tal ragione, dunque, Alessandro Del Piero ha sempre cercato di distinguersi, in campo e fuori, ben conscio di essere seguito ed ammirato, responsabile nel modellare i suoi comportamenti per renderli sempre consoni al suo ruolo di esempio e punto di riferimento per i giovani. Compito non semplice che, però, ha saputo portare avanti con assennatezza, sviluppando un self-control che, in apparenza, lo può far sembrare freddo ed eccessivamente razionale ma che, scavando oltre la superficie, nasconde un animo molto più sensibile.

    E’ lo stesso Alex a rivelarlo, raccontando il momento che lo ha “emozionato nel profondo” in campo, ossia la standing ovation in suo onore nell’ ultima gara in maglia bianconera contro l’Atalanta, che interruppe per qualche minuto la gara giocata. Momenti di campo, ma non solo: l’attuale numero dieci del Sydney prosegue con il rivelare ciò che “lo fa sciogliere”, le scene di alcuni film (anche comici, ndr), i vari episodi buffi di vita quotidiana in cui sono protagonisti i suoi tre bimbi, Tobias, Dorotea e Sasha, con i quali cerca di essere il più presente possibile, per godere della loro crescita, cercando di ripercorrere – nel ruolo di padre – gli insegnamenti ricevuti dal suo papà Gino, scomparso nel 2001: un “riferimento molto presente anche se parlava poco”, che gli ha trasmesso i veri e solidi valori della vita, quelli della provincia laboriosa e riservata, nella quale la mamma Bruna ancora vive nella casa in cui Alex è cresciuto, nella frazione Saccon di San Vendemiano, in provincia di Treviso, laddove vivono anche il fratello Stefano ed i compagni d’infanzia, che Alex definisce i “veri amici”.

    Il mondo del calcio italiano, sempre proiettato al risultato ed alla vittoria ad ogni costo, ha condizionato la mentalità di Del Piero che, per 19 anni, ha vissuto sempre in prima pagina, con lo stress e le pressioni legate ad un grande club come la Juventus:  l’esperienza Australiana, in tal senso, lo sta cambiando, permettendogli di assaporare il gusto di un approccio più “easy”, più rilassato, rendendolo “più libero” così come la stessa moglie Sonia lo ha definito.

    Alessandro Del Piero | © Cameron Spencer/Getty Images

    Ciò non significa, però, abbandonare il vecchio spirito, perchè la voglia di emergere è qualcosa che non si può cancellare nè ridimensionare, perchè “vincere è un’ossessione, è qualcosa che ho dentro da quando sono nato”. Quel che, invece, è cambiato nel corso del tempo – alla soglia dei 38 anni – è la capacità di esprimere con maggiore slancio i propri sentimenti, cercando di non essere parsimonioso nel dire “ti voglio bene” alle persone care: “sono passato da una volta al mese a tre volte”.

    La maturità raggiunta gli ha, poi, permesso di approfondire la ricerca di sè, interessandosi alla psicoanalisi, leggendo alcune pagine di Gustav Jung, e cercando di guardare alla vita con la giusta prospettiva, ridimensionando le ricchezze terrene sulla scala dei valori poichè, di fronte alla morte, anche tutti i soldi del mondo rendono impotenti: sono solo le cose semplici a dargli conforto, permettendogli in questi anni di trovare il giusto equilibrio interiore, rendendolo cosciente di essere un uomo fortunato, che ha potuto trasformare in lavoro la sua più grande passione. Una passione che, dunque, difficilmente potrà abbandonare e, per questo, quando terminerà la sua “vita da calciatore” potrebbe decidere di intraprendere la carriera da allenatore: magari proprio a Sydney…

  • Frecciarossa fa ritardo per colpa della Roma, è polemica

    Frecciarossa fa ritardo per colpa della Roma, è polemica

    L’efficienza non è, di certo, l’aggettivo più appropriato per descrivere il trasporto ferroviario in Italia, contraddistinto da ritardi, disguidi, frequenti disservizi ed, in particolare negli ultimi tempi, da tagli e soppressione di molti collegamenti, soprattutto nel Sud Italia, isolato dal resto del Paese in termini di alta velocità, dando ragione a quell’affermazione-titolo dell’opera di Carlo Levi “Cristo si è fermato ad Eboli”: per la precisione, a Salerno.

    Non deve sorprendere, a tal proposito, la vicenda che ha interessato i passeggeri del treno Frecciarossa di Trenitalia che, martedì scorso, ha viaggiato da Roma a Milano, giungendo nel capoluogo lombardo con oltre 40 minuti di ritardo, senza alcun tipo di segnalazione nelle stazioni, almeno secondo quanto riportato dagli stessi viaggiatori furibondi per tale disservizio subìto.

    A far crescere la loro indignazione è stata, soprattutto, la causa che ha portato a tale circostanza che, di certo, esula dall’ordinario: il ritardo, infatti, è stato provocato dal cambio di tragitto rispetto a quello normalmente percorso, al fine di fermarsi nella stazione di Parma per far scendere la squadra della Roma che viaggiava sul Frecciarossa per recarsi nella città emiliana per disputare la gara del turno infrasettimanale contro i gialloblu.

    La Roma in azione a Parma, dopo il viaggio in Frecciarossa | © Claudio Villa/Getty Images

    Per tale ragione, dunque, i passeggeri hanno deciso di rivolgersi al Codacons per presentare un esposto alla Procura di Parma, denunciando il reato di interruzione di pubblico servizio, e rivolgendosi anche alla regione Emilia Romagna per chiedere una sanzione ai danni di Trenitalia connessa all‘ “ingiusta prevaricazione che ha danneggiato gli utenti”.

    All’iniziale mancanza di spiegazioni circa le reali cause della sosta straordinaria, sono seguite le motivazioni che hanno fatto esplicito riferimento al fatto che “il motivo della sosta, e del ritardo che ci sarà, è far scendere la Roma qui a Parma”, precisando che la sosta a Parma era stata annunciata precedentemente con annunci sonori e sui tabelloni che avvertivano circa il cambio di percorso. Tuttavia, probabilmente per tentare di ridimensionare le velenose polemiche montate, pare che Trenitalia abbia deciso di rimborsare ai passeggeri il 25% del costo del biglietto, al fine di alleviare il disagio subìto: una decisione che denota – implicitamente – una parziale ammissione delle proprie responsabilità.

  • Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba genio ed umiltà, la Juve ha il suo top player

    Paul Pogba, doppia “p” nel nome e cognome: la medesima iniziale di ” promessa”, “predestinato”, o di “prodigio”. Diciannove anni, classe 1993, origini guineiane ma cittadino francese, cresciuto in fretta con il pallone fra i piedi, in una famiglia in cui si respira calcio, considerando che anche i due fratelli maggiori, Florentin e Mathias (fra loro gemelli), sono entrambi calciatori. Ben presto la stella nascente di Paul viene notata da uno dei maggiori conoscitori di calcio del panorama mondiale, dal “totem” degli allenatori Sir Alex Ferguson che nel 2009 lo porta al suo Manchester United, strappandolo al Le Havre senza badare ai convenevoli nella trattativa, promettendo alla famiglia del calciatore una casa e novantamila sterline, ed aprendo, così, un contenzioso con la società francese.

    L’avventura di Paul Pogba con i Red Devils inizia nella formazione Under 18, dove si rivela decisivo in campo – conquistando anche la FA Youth Cup – per poi approdare in prima squadra e ben impressionare quando viene chiamato in causa: dal 1 Luglio 2012, però, si svincola per scadenza di contratto dallo United e, tale circostanza, è ancora oggi uno dei maggiori rimpianti di Ferguson, in particolar modo dopo aver assistito all’exploit di Paul con la maglia numero sei della Juventus.

    L’avventura bianconera l’ha voluta fortemente lui stesso, scegliendo il progetto Juve per cercare di ripercorrere con la maglia della Vecchia Signora le gesta di grandi calciatori francesi, da Michel Platini (che, per ragioni anagrafiche Paul non può ricordare in campo, ndr) a Zinedine Zidane, passando soprattutto per Patrick Vieira, colui che lo ha indirizzato sulla strada per Torino, consigliandogli di preferire tale opzione rispetto a quelle di Milan ed Inter. Il ruolo di Vieira è, così, un elemento ricorrente nell’avventura juventina di Paul anche perchè, fin dalle sue prime apparizioni in campo, i paragoni con l’ex centrocampista di Milan, Arsenal, e Juventus non si sono risparmiati: per la statura, per le movenze in campo, per le capacità atletiche e le lunghe leve, ma probabilmente Paul Pogba ha anche qualcosa in più rispetto a Vieira, perlomeno considerando il paragone alla stessa età.

    Paul Pogba dopo il gol contro il Bologna | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pogba, infatti, sembra avere già la personalità di chi è conscio dei suoi mezzi e del suo talento, ben coniugata con la serietà e l’impegno di chi si sente ancora un giovane che ha tanto da imparare: dopo il gol realizzato nel big match contro il Napoli ha evitato qualunque tipo di “volo pindarico” ed anche ieri sera, dopo il pregevole assist per Giaccherini che ha mandato in gol Quagliarella e, soprattutto, dopo la rete decisiva che ha regalato nei minuti di recupero la vittoria contro il Bologna, il francese ha mantenuto un low profile, senza esaltarsi per la rete personale ma dichiarandosi felice per la vittoria del “team”.

    Su questo aspetto, è certo, pesa l’impostazione di Antonio Conte che stima moltissimo il francesino – al punto da elogiarlo pubblicamente – e potrà avere, così, un ruolo determinante nel suo processo di crescita: gli ingredienti sono di pregiatissima qualità, ma l’imprinting “caratteriale” di Conte potrà rivelarsi un valore aggiunto fondamentale nella formazione della personalità in campo del giovane Paul ed, anche nel post partita di ieri, tramite le dichiarazioni di Angelo Alessio si è percepita tale sensazione. Nonostante Pogba fosse stato il migliore in campo e determinante in zona gol, il vice del tecnico salentino gli ha rimproverato alcuni leziosismi di troppo all’inizio del secondo tempo: bastone e carota, insomma, anche per proteggerlo da quelle che saranno, d’ora in poi, le pressioni maggiori attorno a lui.

    A ben guardare, però, sembra che Pogba sia ben in grado di reggerle, senza “montarsi la testa”, senza uscire fuori dalle righe cercando di dare il meglio in campo: d’altronde non capita a tutti di potersi allenare a stretto contatto quotidiano con Paul Scholes – prima – e con Andrea Pirlo – oggi – due fra i più grandi centrocampisti di tutti i tempi e, soprattutto, due simboli di dedizione al lavoro, serietà e professionalità. Oltre alle doti innate, Pogba può diventare grande facendo conto sul loro esempio.

  • Napoli ko a Bergamo, l’eurogol di Carmona costa il secondo posto

    Napoli ko a Bergamo, l’eurogol di Carmona costa il secondo posto

    Alla vigilia di Atalanta-Napoli, alla luce della pesante assenza del Matador Edinson Cavani, l’impegno di Bergamo appariva come un’ostica trasferta per la squadra di Walter Mazzarri, come un ostacolo da superare per poter rimanere  agganciato alla vetta della classifica, in attesa del big match di sabato prossimo fra la Juventus capolista e l’Inter.

    La gara contro la squadra di Stefano Colantuono si è trasformata, però, per il Napoli in un impegno ancor più complesso rispetto alle premesse, e la notte delle streghe di Halloween ha assunto le sembianze di un vero e proprio scherzetto, di certo non gradito, per i partenopei che hanno trovato sul campo bergamasco la seconda sconfitta stagionale, dopo quella rimediata allo Juventus Stadium lo scorso 21 Ottobre.

    Nelle fasi iniziali del primo tempo il match aveva visto un buon inizio del Napoli, che aveva provato a partire forte per imprimere la propria impronta sulla gara, con un tiro di Lorenzo Insigne al 16′ mandato in angolo dal reattivo portiere Consigli ma, solo tre minuti dopo, giunge l’episodio chiave della gara, con una sponda dell’argentino German Denis, ex dell’incontro, che fa pervenire la palla a Carlos Carmona che, dal limite dell’area di rigore, sferra un destro al volo che si infila all’angolino della porta difesa da Morgan De Sanctis: spettacolare 1-0 per l’Atalanta.

    Qualche minuto dopo, è Marek Hamsik che prova a scuotere il Napoli, con un bel colpo di testa che, però, finisce vicino al palo della porta atalantina. Nel secondo tempo il Napoli prova con maggior determinazione la reazione decisiva, con il giovane Lorenzo Insigne che si rende pericoloso al minuto 52 su cross di Maggio, anche se la palla termina a lato. Al 56′ è ancora “Marechiaro” ad avere una buona occasione che potrebbe valere il pareggio, ma il portiere Consigli – super ispirato questa sera – gli nega la rete del possibile 1-1 da distanza ravvicinata. La gara sembra realmente stregata per gli azzurri, così come lo stesso Mazzarri dichiara al termine del match ed, anche in occasione del forcing finale, Cristian Maggio nei minuti di recupero su azione da calcio d’angolo sfiora il palo con il suo colpo di testa.

    Sfortuna ed occasioni fallite, assenze pesanti e meno brillantezza del solito in attacco: questo il quadro della sconfitta del Napoli contro l’Atalanta, che giunge a seguito dell’euro-gol di Carmona ma che, però, porta con sè l’allontanarsi della Juventus – vittoriosa contro il Bologna – a sei punti di distanza, ed il sorpasso dell’Inter – vittoriosa contro la Sampdoria, che “spodesta” il Napoli del secondo posto in classifica, candidandosi come principale rivale-scudetto. Risultato negativo a parte, l’elemento che maggiormente emerge dalla sconfitta contro l’Atalanta, è che la squadra di Mazzarri sembra patire le gare in trasferta e che tale aspetto si ripercuote soprattutto nella fase offensiva, considerando che il Napoli non segna in trasferta su azione dal 26 Agosto: l’assenza di Cavani può essere un alibi, ma non può giustificare quello che appare, ormai, come un limite consolidato dei partenopei.

    L’Atalanta, invece, conquista tre punti importanti per la sua classifica, nonostante le pesanti assenze per squalifica di Peluso e Cigarini, e si porta a quota 12 punti, ponendosi a distanza di sicurezza dalle dalle zone pericolose della classifica.

    Carlos Carmona risolve Atalanta-Napoli | © Marco Luzzani/Getty Images

    Le pagelle:

    Carmona 7 Decisivo il suo gol che sblocca il match e regala all’Atalanta i tre punti, eccellente il suo gesto tecnico, con un magnifico destro al volo che si infila all’angolino dove De Sanctis non può arrivare

    Consigli 7.5 Il migliore in campo, reattivo e decisivo in diverse circostanze per difendere l’1-0 dell’Atalanta, strepitosi interventi su Insigne e Hamsik

    Dossena 4.5 Delude nel match che avrebbe potuto rilanciarlo, complice l’assenza di Zuniga: sulla fascia contro Schelotto non regge il confronto

    Tabellino Atalanta-Napoli 1-0: 

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 7.5; Bellini 6.5, Stendardo 7, Manfredini 6, Brivio 6; Schelotto 6.5 (41’st Raimondi), Carmona 7, Cazzola 6.5, Bonaventura 6.5; Moralez 6.5 (36’st De Luca); Denis 6.5.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis 6; Campagnaro 5.5, Cannavaro 6, Gamberini 5 (25’st Mesto); Maggio 6, Inler 5, Behrami 5 (9’st Dzemaili), Dossena 4.5 (31’st Vargas); Hamsik 5.5; Insigne 5, Pandev 5.

    Video Atalanta-Napoli 1-0:

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  • Atalanta-Napoli, out Cavani Mazzarri rilancia Insigne

    Atalanta-Napoli, out Cavani Mazzarri rilancia Insigne

    Nel turno infrasettimanale della decima giornata di Serie A, il Napoli secondo in classifica di Walter Mazzarri sarà di scena alle 20.45 in terra bergamasca contro l’Atalanta di mister Colantuono e dovrà cercare i tre punti per tentare di  non perdere terreno dalla Juventus capolista, impegnata questa sera contro il Bologna, per sperare di poter assistere da spettatore interessato al big match di sabato prossimo, quando i bianconeri affronteranno l’Inter. Tuttavia, in vista di Atalanta-Napoli alcuni infortuni importanti costringeranno il mister dei partenopei a cambi forzati, soprattutto in avanti, dove mancherà nuovamente il bomber e uomo copertina Edinson Cavani, che, dopo l’impegno contro il Chievo di domenica scorsa, salterà anche il match contro i nerazzurri bergamaschi.

    Si tratta di una scelta prettamente precauzionale, anche perchè El Matador uruguaiano risulta clinicamente recuperato ma si è preferito non forzare i tempi del suo ritorno in campo, lasciandolo recuperare a pieno a Napoli, e dando spazio al giovane Lorenzo Insigne per l’impegno di questa sera, che completerà, così, il consueto trio offensivo formato da Pandev ed Hamsik ed, appunto, da Insigne.

    Altro forfait importante per il Napoli è, poi, quello di Juan Camilo Zuniga che ha rimediato un problema muscolare alla coscia sinistra nella gara di domenica sera vinta dal Napoli contro il Chievo e che, dunque, sarà sostituito da Dossena sulla fascia sinistra: un’occasione importante per l’ex esterno del Liverpool per dimostrare di essere ancora quel giocatore importante dei primi tempi in maglia partenopea, dopo un periodo di preoccupante involuzione che gli ha fatto perdere il posto da titolare nell’undici di Mazzarri, al punto da collocarlo nella lista dei possibili partenti nella scorsa estate: Dossena è, poi, rimasto a Napoli e, dunque, avrà oggi un occasione importante per rilanciare le sue quotazioni nello spogliatoio azzurro.

    Anche nell’Atalanta, reduce da un importante pareggio a reti inviolate sul campo del Pescara conquistato in inferiorità numerica ed alla ricerca di punti importanti per risollevarsi dalle zone basse della classifica, mister Stefano Colantuono deve fare i conti con ben due assenze importanti, ossia quelle di Peluso e Cigarini che salteranno il match contro i partenopei per squalifica: Peluso a causa dell’espulsione rimediata contro il Pescara, mentre Cigarini perchè ammonito da diffidato. Due pedine fondamentali per il gioco dei bergamaschi che verranno sostituite mantenendo sempre il consolidato modulo 4-4-1-1 di Colantuono, che vedrà l’argentino German Denis – grande ex della gara – come terminale offensivo.

    Lorenzo Insigne | © ROBERTO SALOMONE/ Getty Images

    Atalanta-Napoli le probabili formazioni:

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Raimondi, Stendardo, Manfredini, Brivio; Schelotto, Carmona, Cazzola, Bonaventura; Moralez; Denis. Allenatore: Colantuono. In panchina: Frezzolini, Polito, Lucchini, De Luca, Bellini, Matheu, Scozzarella, Trosi, Marilungo, Parra, Palma.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Dossena; Hamsik; Pandev, Insigne. Allenatore: Walter Mazzarri. In panchina: Rosati, Britos, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, Dzemaili, Donadel, El Kaddouri, Vargas.

    Allo stadio Atleti Azzurri di Bergamo dirigerà l’incontro il signor Daniele Orsato di Schio, coadiuvato da Galloni e Musolino, il quarto uomo sarò Liberti, mentre i giudici di porta saranno Bergonzi e Ciampi.

  • Alessandro Del Piero in maschera Halloween come la Juventus

    Alessandro Del Piero in maschera Halloween come la Juventus

    La notte di Halloween sta per arrivare, portando entusiasmo per i bambini ad ogni latitudine, e coinvolgendo anche coloro che anagraficamente non lo sono più ma che, nell’animo, non hanno perso lo spirito ludico. Alessandro Del Piero, dalla lontana Sydney, ha deciso di mostrarsi in versione “Dolcetto o scherzetto” postando sul suo sito ufficiale, sulla sua pagina Facebook e sul profilo Twitter, una foto che lo ritrae truccato da teschio, mostrando la sua ormai celebre linguaccia, associando a tale iniziativa un concorso ” a tema” riservato ai suoi fans-followers di tutto il mondo. Alex, infatti, li invita ad inviare le proprie foto in maschera in versione Halloween, mostrando la propria linguaccia: la foto che verrà giudicata come la più divertente riceverà in omaggio un orologio della nuova collezione One Love firmata proprio dall’attuale numero dieci del Sydney.

    “Dolcetto o Linguaccia?” – tradotto in inglese “Stick your tongue out or Treat ?” –  dunque, è una simpatica iniziativa di Alex Del Piero per avvicinarsi ancora una volta a coloro che lo seguono affettuosamente, da vicino e da lontano, in particolar modo in un momento per lui molto positivo anche sul campo, dando ragione alla sua scelta di intraprendere l’avventura australiana per calarsi in una realtà totalmente diversa, non solo dal punto di vista calcistico. Ecco, dunque, che la scelta di dare risalto alla Halloween-Night non è casuale, anche perchè “la notte delle streghe” – nonostante da anni sia stata importata anche in Italia – è nata negli Stati Uniti ed è una peculiarità dei Paesi anglosassoni e, dunque, è molto sentita in Australia: in tal senso, Alessandro Del Piero rivela che i suoi tre bambini – Tobias, Dorotea e Sasha – sono già pronti a travestirsi per questa notte speciale, “perchè in Australia il 31 Ottobre si sente, eccome!”

    Alessandro Del Piero versione Halloween | © alessandrodelpiero.com

    Ma, aldilà del contest lanciato e della volontà di condividere con i suoi tifosi lo spirito della notte di Halloween, non si può fare a meno di notare che la foto di Alessandro Del Piero in maschera giunga in rete quasi in concomitanza con le immagini apparse sul sito ufficiale della Juventus e sulla pagina ufficiale Facebook, che ritraggono i calciatori bianconeri in versione “Monster”, prendendo le sembianze dei più popolari protagonisti degli horror-movies, in occasione di “Happy Halloween II”, riproponendo un’idea lanciata già lo scorso anno e che, a conti fatti, portò molta fortuna ai ragazzi del “vampiro” Antonio Conte. Un’iniziativa che, in particolare dopo le polemiche di Catania ed in prossimità del big match di sabato sera contro l’Inter, sembra più che appropriata, anche in riferimento al sottotitolo adoperato – “Continuiamo a fare paura” – che risuona più come un avvertimento ai diretti avversari ed a tutti coloro che non perdono occasione per attaccare duramente i “mostruosi” bianconeri.

    Alessandro Del Piero e la “sua” Juventus, dunque, anche a migliaia di chilometri di distanza ed a diversi fusi orari di differenza, appaiono ancora sulla stessa lunghezza d’onda e molto vicini, perlomeno nello spirito “goliardico” con cui celebreranno Halloween Night, a testimonianza che il legame ventennale che li ha uniti è ancora  molto forte.

  • Balotelli-Fico, il bacio della riappacificazione

    Balotelli-Fico, il bacio della riappacificazione

    Sembrava non ci fosse più alcuna speranza alla loro riconciliazione, almeno stando alle dichiarazioni di Raffaella Fico, l’ex gieffina in dolce attesa, oltre che ex compagna di Mario Balotelli che potrebbe essere il padre del bambino che la showgirl napoletana porta in grembo. La relazione Balotelli-Fico era finita in maniera più che burrascosa, fra tradimenti del calciatore, tentativi “disperati” di pentimento, lancio di sassi alle finestre ed intervento della Polizia (per fermare l’azione di disturbo dell’attaccante del Manchester City, ndr).

    Mario Balotelli immortalato mentre bacia Raffaella Fico | © AFP PHOTO/GLYN KIRK/Getty Images

    La vicenda, però, nel mese di Giugno aveva avuto una clamorosa “svolta”, con l’annuncio della gravidanza di Raffaella, che lo comunicò telefonicamente a Mario mentre si trovava in ritiro con la Nazionale di Cesare Prandelli, impegnato negli Europei di Polonia ed Ucraina 2012. Dapprima, Mario Balotelli sembrava aver reagito positivamente al lieto evento ma, poi, cambiò completamente atteggiamento, sollevando dubbi e incertezze sulla sua paternità ed arrivando perfino a chiedere il test del Dna per accertarla, suscitando lo sdegno e la rabbia di Raffaella Fico che, dopo tale atteggiamento, aveva giurato di “aver chiuso per sempre la porta a Balotelli”, pur rimanendo disponibile nell’eventualità in cui Supermario avesse deciso di prendersi cura del bebè in arrivo riconoscendolo come “suo”.

    Ora, però, arriva il clamoroso colpo di scena, con la foto pubblicata dal settimanale “Chi” che ritrae i due mentre – sul balcone della casa di Napoli di Raffaella Fico – si scambiano un tenero bacio, con Balotelli che cinge Raffaella con un braccio: un segno molto affettuoso che sembra segnare la “riappacificazione” fra i due futuri genitori dopo quattro mesi di tensioni e incomprensioni che ora sembrano soltanto un brutto ricordo allontanato dal diverso atteggiamento di Mario Balotelli che, pur di stare vicino alla “ritrovata” Raffaella, si è imbarcato in gran segreto su un volo privato direzione Napoli.

    Le premesse per ricominciare con il piede giusto sembrano esserci, in attesa che il bimbo venga alla luce.

  • Antonio Cassano di nuovo papà, Carolina lo annuncia su Twitter

    Antonio Cassano di nuovo papà, Carolina lo annuncia su Twitter

    Il trasferimento all’Inter di Stramaccioni sembra aver giovato molto ad Antonio Cassano, tornato ad essere decisivo in fase realizzativa ed in gran forma, oltre che perfettamente a suo agio nello spogliatoio nerazzurro, dove si è inserito . Ma, oltre al momento positivo in campo, per il fantasista barese sembra essere un gran momento anche nella vita privata: qualche “sospetto” era nell’aria, dopo la sua esultanza successiva al gol del 2-0 realizzato mercoledì sera contro il Chievo, con il classico gesto del “ciuccio” con il pollice in bocca – imitando il gesto “lanciato” da Francesco Totti – ma, ora, se ne ha la certezza per conferma della stessa Carolina Marcialis, l’ex pallanotista genovese, moglie di Cassano: la coppia attende il secondo bebè.

    Carolina Marcialis con Christopher in attesa del secondogenito Cassano | © Claudio Villa/Getty Images

    Dopo il primogenito Christopher, nato nell’aprile del 2011, Antonio e Carolina aspettano, dunque, il secondo bambino anche se – essendo la gravidanza ancora ai primissimi mesi – non è possibile conoscere quale sarà il sesso del nascituro: ecco perchè la futura mamma-bis ha postato sulla sua pagina Twitter una foto che ritrae un pancione con un fiocco per metà rosa e per metà azzurro, lasciando ben intendere a cosa alludesse tale immagine ed esprimendo un personale auspicio affinchè il bebè in arrivo “sia femmina, altrimenti in casa con tre Cassanini impazzisco”. Effettivamente, impossibile darle torto!

    Inoltre, la notizia è stata ulteriormente confermata dagli stessi commenti di Carolina Marcialis ai suoi “followers” di Twitter, ringraziandoli per le congratulazioni  ricevute. Tra questi, anche il commento dell’ex difensore interista Marco Materazzi – grande amico di Fantantonio – che esprime i suoi auguri alla coppia, ed al quale Carolina risponde con un commento inequivocabile: “in pochi lo sapevate… gli amici più stretti”.

    Ora, invece, ancora una volta grazie al grande potere mediatico dei social network, la notizia non è più una semplice indiscrezione ma è diventata un annuncio “ufficiale”. Auguri ai futuri genitori-bis Antonio e Carolina.

  • Sampdoria-Napoli, Mazzarri cerca la vittoria per rispondere alla Juve

    Sampdoria-Napoli, Mazzarri cerca la vittoria per rispondere alla Juve

    Dopo la vittoria della Juventus contro la Roma nell’anticipo del sabato, Il Napoli di mister Walter Mazzarri, secondo in classifica, nella gara delle 15 è chiamato a cercare la vittoria contro la Sampdoria di Ciro Ferrara, napoletano verace che, però, non ha alcuna intenzione di lasciare vita facile ai partenopei anche alla luce dell’ottimo momento che i suoi blucerchiati stanno attraversando, confermato dall’ottimo pareggio all’Olimpico contro la Roma di Zeman nel turno infrasettimanale. Sampdoria-Napoli sarà, dunque, un match di alto profilo in cui gli ospiti dovranno cercare i tre punti su un campo molto ostico da espugnare, contro la squadra-rivelazione di questo avvio di campionato, per rimanere agganciati alla vetta della classifica e continuare a cullare quel sogno che la città brama da oltre vent’anni. Sarà un incrocio particolare per i due tecnici, considerando il passato glorioso da calciatore di Ferrara nella squadra sua città, ai tempi di Diego Armando Maradona, ma anche per Walter Mazzarri questo match avrà un sapore particolare, considerando il passato del mister livornese sulla panchina doriana, dal 2007 al 2009.

    Nonostante gli amarcord, però, mister Mazzarri si presenta allo stadio Marassi per vincere, incitando i suoi giocatori ad una “gara feroce, con intensità nelle sovrapposizioni e con una coralità nel partecipare alla fase difensiva, per fare la differenza. Voglio un Napoli da Champions”. Walter Mazzarri propone, così, il suo modulo consolidato 3-4-1-2, con il duo Cavani-Pandev in attacco, con l’uruguagio che sta attraversando un momento d’oro, confermato dalla tripletta contro la Lazio nella precedente giornata, supportato da Marek “Marechiaro” Hamsik, che raggiunge oggi l’importante traguardo delle 300 partite in serie A. Molto probabile che venga concesso un turno di riposo a Cristian Maggio e, dunque, sulla destra agirà Zuniga mentre sulla sinistra Dossena, ed a completare la mediana vi saranno Dzemaili e Behrami, uno dei migliori nella gara di mercoledì scorso contro la Lazio, pubblicamente elogiato dallo stesso Mazzarri che, solitamente, non ama sbilanciarsi troppo sulle valutazioni individuali dei propri calciatori. Unico indisponibile fra gli azzurri è Britos.

    Walter Mazzarri cerca la vittoria in Sampdoria-Napoli | © ROBERTO SALOMONE/AFP/GettyImages

    In casa Sampdoria, invece, Ciro Ferrara avrà qualche defezione importante ma, nonostante i problemi di formazione, alla vigilia appare tranquillo e sicuro del potenziale dei suoi uomini, incitandoli ad essere “spavaldi, coraggiosi e sfrontati contro la miglior difesa ed il migliore attacco del campionato”: per i doriani emergenza soprattutto a centrocampo, dove mancherà Enzo Maresca per squalifica, oltre a Poli e Tissone ancora infortunati. Pertanto, dovrebbe esservi spazio per Munari e Krsticic, mentre in avanti, a causa della squalifica di Maxi Lopez ancora da scontare, dovrebbe partire dal primo minuto il tridente formato da Eder, Estigarribia, recuperato e convocato proprio in extremis, ed Icardi, terminali offensivi del modulo 4-3-3.

    Sampdoria-Napoli le probabili formazioni:

    Sampdoria (4-3-3):  Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Kristicic, Obiang; Eder, Icardi, Estigarribia. A disposizione: Berni, Falcone, Mustafi, Poulsen, Castellini, Renan, De Silvestri, Soriano. Allenatore: Ciro Ferrara.

    Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Zuniga, Behrami, Hamsik, Dossena; Pandev, Cavani. A disposizione: Rosati, Colombo, Grava, Gamberini, Fernandez, Maggio, Mesto, Donadel, Inler, Insigne, Vargas. Allenatore: Walter Mazzarri.

    Allo stadio Luigi Ferraris dirigerà il match il signor Tagliavento di Terni.

  • Del Piero esclusiva Mediaset, su Premium le gare del Sydney

    Del Piero esclusiva Mediaset, su Premium le gare del Sydney

    L’arrivo di Del Piero nel calcio australiano ha già sortito i suoi primi effetti, riscontrabili anche in Italia: Mediaset Premium ha, infatti, acquistato i diritti televisivi per trasmettere le gare del Sydney Fc e seguire, così, la prima stagione di Alessandro Del Piero con la maglia numero dieci del team australiano. Un “colpaccio” importante per la televisione del digitale terrestre che ha giocato sul tempismo per impedire a Sky di accaparrarsi tale “prodotto”: al momento, Mediaset è detentrice in esclusiva delle 27 partite del Sydney Fc nel campionato australiano, anche se ancora non è noto se tale esclusiva sia assoluta per l’Italia oppure solo per il digitale terrestre. In ogni caso, si tratta di un gradito “regalo” ai nostalgici di Alex, che in questo modo potranno seguirlo anche oltreoceano, nonostante la distanza ed il fuso orario.

    Del Piero, Mediaset Premium trasmetterà le partite del Sidney | © Mark Kolbe/Getty Images

    La prima gara verrà trasmessa tra una settimana, sabato 6 Ottobre alle ore 19.30 locali e 9.30 italiane sul canale Premium Calcio, e prevederà la trasferta in Nuova Zelanda della squadra di Alex, contro i Wellington Phoenix FC, mentre nella settimana successiva verrà trasmessa la gara d’esordio in casa, contro i  Newcastle Jets di Emile Heskey, l’ex bomber del Liverpool, in attesa della sfida contro i Sydney Wanderers, il “derby” in cui Alex potrebbe ritrovare un altro campione del calcio europeo, il tedesco Michael Ballack che sembra molto vicino al trasferimento in Australia; e così via, fino al 28 Marzo 2013, data di chiusura dell’ A-League.

    Intanto, in attesa del “battesimo” del campo, Alex Del Piero sembra già ben integrato nello spogliatoio del team australiano e assolutamente adorato dai tifosi: dal giorno del suo arrivo il team ha già beneficiato di un’ondata di popolarità, al punto che lo stesso Alex è stato testimonial del video di promozione dell’inizio dell’A-League con la maglia del Sydney (gli Sky Blue, ndr), con uno slogan semplice ma molto significativo: “We are football”.