Autore: Simona Granieri

  • Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    Conte contro Prandelli per convocazione Chiellini

    A muso duro, come sempre. Anche dopo una vittoria fondamentale come quella appena ottenuta contro il Milan a San Siro, soffrendo e sudando, con la capacità di mostrarsi squadra unita e di rispolverare i colpi di teatro delle individualità di Tevez e Llorente. Antonio Conte, però, non guarda mai al compito svolto, ma a quello che sarà: la conferenza stampa post-partita si accende improvvisamente e non per aspetti legati al match appena giocato. Il bersaglio è un “collega”, ma non si parla di Capello, bensì di Cesare Prandelli. L’accusa al cittì della Nazionale che si appresta a preparare l’amichevole di mercoledì contro la Spagna è molto chiara e netta, quasi pungente: non aver chiesto il suo parere (nè quello della Juventus) in merito alla convocazione di Giorgio Chiellini, fuori da tre settimane a causa di un fastidio muscolare e che solo ieri sera era rientrato in panchina effettuando solo un breve riscaldamento nel finale di gara.

    Conte contro Prandelli | foto da web
    Conte contro Prandelli | foto da web

    Non ha usato toni velati – come suo costume – Antonio Conte, definendo Prandelli “poco educato, poco garbato e poco rispettoso”, sottolineando quanto fosse importante per Chiellini poter recuperare in allenamento durante la settimana, anche in vista dei prossimi importanti impegni contro la Fiorentina in campionato e in Europa League. Inoltre, Antonio Conte non ha dimenticato di evidenziare come la sua Juventus sia stata sempre molto generosa nei confronti della Nazionale Azzurra, considerando che gli juventini convocati fissi di Prandelli sono molto numerosi: “dai tanti giocatori alla Nazionale e ti fanno anche questo, non lo trovo giusto”.

    Dello stesso parere sulla questione è Beppe Marotta anche se il dg juventino adopera toni e termini ben differenti rispetto a quelli di Antonio Conte: “siamo meravigliati per questa convocazione, ci vorrebbe più comunicazione. Chiellini è fuori da tre settimane e ha fatto sempre allenamenti differenziati, questa convocazione ci pare strana”. Appare, dunque, evidente come il problema di comunicazione ci sia stato, eccome.

    Il tutto appare ancor più insolito dato il low profile di Cesare Prandelli ed il suo consueto stile impeccabile nel curare i rapporti e le relazioni con club e calciatori. Probabilmente il cittì Prandelli avrà valutato prioritaria la convocazione di Chiellini piuttosto che chiedere il parere della società anche – e soprattutto – poichè era quantomeno probabile che la Juventus avrebbe spinto per la non partenza del suo difensore, appena rientrato dopo un lungo stop. Ecco perchè la pronta replica di Prandelli non si è fatta attendere e si è riferita proprio alla sua rivendicazione di convocare chi voglia: “Quando un giocatore è a disposizione ho il diritto di chiamarlo, sono io che mi aspettavo una telefonata dalla Juve. Ieri sera alle 23.22 il medico della Juventus ha mandato un messaggio al nostro medico dicendo che tutti i calciatori stavano bene e che Giorgio aveva fatto riscaldamento”.

    Nell’anno dei Mondiali, auguriamoci che questi strappi possano ricucirsi in fretta. Il clima di tensione non è, di certo, costruttivo.

  • Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Bahrain dedica curva a Schumi. Massa ok in pista

    Michael Schumacher lotta per la sua vita e la Formula Uno lo omaggia con la dedica di una curva, la prima, nel circuito del Bahrain che celebra quest’anno il suo decennale e vuol ricordare il primo vincitore del Gran Premio, proprio Michael Schumacher nel 2004, al volante della Ferrari. Per molti potrà sembrare un gesto discutibile, se non altro perchè simili circostanze avvengono come commiato: il senso dell’iniziativa, però, vuol essere un altro e, dunque, la stessa portavoce di Schumacher  Sabine Kehm ha commentato positivamente la notizia “a Michael piacerà”. Il prossimo 6 Aprile si correrà per la prima volta in notturna sul circuito del Bahrain, che può contare su un avvenieristico impianto di illuminazione costato ben 13 milioni di euro e che illuminerà a giorno il deserto. Uno scenario suggestivo, sicuramente, che proprio al via presenterà la curva “Michael Schumacher”.

    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web
    Bahrain dedica curva a Schumi | foto da web

    A questo punto, in vista dell’esordio del Mondiale di Fomula Uno in Australia del 16 Marzo, è bene fare il punto della situazione in termini di “work in progress” fra i diversi team di Formula Uno. Nei test svoltisi in questi giorni proprio sul circuito del Bahrain, si è evidenziato un brillante Felipe Massa a bordo della sua Williams che ha fatto registrae 1’33” 258. Bene anche la Mercedes con Rosberg che ha fatto registrare il secondo tempo: 1’33”484. La Ferrari, invece, non ha brillato particolarmente: Fernando Alonso ha puntato alla quantità più che alla qualità, al fine di rodare bene la vettura con un alto numero di giri, mentre il finlandese Kimi Raikkonen è parso in maggiore difficoltà a causa di un problema al connettore.

    A sorpresa, poi, è da registrare la grande difficoltà della Red Bull del campione del Mondo Sebastian Vettel: dopo il ridotto numero di giri dei giorni scorsi, ancora problemi piuttosto seri alla sua vettura che, appena uscita dai box, alla fine della corsia, ha costretto Sebastian Vettel a parcheggiarla, per poi essere recuperata dal carro attrezzi.

  • Roma, tifosi protestano contro Figc

    Roma, tifosi protestano contro Figc

    Viviamo gli anni della grande crisi, dell’emergenza occupazionale, della politica delle non risposte. Le piazze, solitamente, si riempiono per tali ragioni “vitali”. Questa mattina, a Roma, la strada antistante il palazzo della Federazione Italia Giuoco Calcio, è stata scelta come location per una protesta organizzata da un piccolo gruppo di tifosi della Roma: si temeva che il numero dei manifestanti potesse essere considerevole, al punto da allertare tre blindati della Polizia, ma in realtà non sono riusciti a riempire neppure il marciapiede antistante il palazzo della Figc. Le ragioni della protesta, all’insegna dello slogan “Mo’ basta” sono relative ai presunti favori arbitrali nei confronti della Juventus Capolista, a seguito del Derby con il Torino di Domenica scorsa e ripercorrendo una sfilza di “dubbi” che, dal punto di vista dei manifestanti romanisti, non sono altro che la prova di un sistema di favori organizzati per favorire la Juventus di Conte.

    L’aspetto singolare, oltre alla tematica della protesta, è poi il fatto che tali tifosi della Roma abbiano scelto di protestare in Via Allegri proprio di Sabato mattina, ossia il giorno in cui gli uffici Figc sono totalmente deserti. Una protesta che risuona nel vuoto, dunque, così come vuote sono le ragioni di chi non fa altro che sollevare polveroni, astio e tensioni per un po’ di audience.

    Roma, tifosi protestano contro Figc | foto da web
    Roma, tifosi protestano contro Figc | foto da web

    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: cori offensivi, insulti e toni beceri. Contro la Juventus, contro il tifo bianconero “Dell’Italia siete i più forti a rubà le partite e insultare i morti” (riferimento allo striscione apparso nel Derby che ironizzava sulla tragedia di Superga, poi condannato aspramente da Andrea Agnelli e da Gigi Buffon, ndr). Contro il Napoli e, immancabile, l’incitamento al Vesuvio. Contro il presidente Abete ed il giudice sportivo Tosel, definito “pupazzo”. Contro tutti, insomma, proprio nel giorno di Roma-Inter, in cui le curve saranno chiuse.

    Tutto ciò mentre giunge l’ennesima decisa presa di posizione della Fifa contro l’utilizzo della moviola in campo, specificando che il supporto tecnologico è ammesso solo per i gol fantasma. In tal senso, infatti, il segretario generale Valcke ha sentenziato: “L’Ifab ha autorizzato l’uso della Goal Line Technology. Non ci sarà autorizzazione per altri usi di video nel nostro sport”.

    Le polemiche arbitrali, dunque, continueranno a regnare sovrane nel clima di sospetti ed illazioni che contraddistingue il calcio italiano.

  • Fair Play Finanziario, la virtù premia sul campo

    Fair Play Finanziario, la virtù premia sul campo

    Lo spauracchio del calcio europeo si chiama Fair Play finanziario, quell’insieme di regole contabili che definiscono i paletti invalicabili per le società di calcio al fine di veder garantita la partecipazione alle Coppe Europee. Come noto, tali regole sono state fortemente volute dal numero uno Uefa Michel Platini in persona e, ora, la loro attuazione è entrata nel vivo. I principi cardine del Fair Play Finanziario sono, essenzialmente, due: i costi non devono superare la massima deviazione consentita rispetto al pareggio di bilancio; i debiti devono essere pagati puntualmente. Alla luce di ciò, dunque, è necessario andare a “fare i conti in tasca” ai principali club europei al fine di comprendere in che condizioni siano i loro bilanci e quanto possibile sia il raggiungimento dell’obiettivo Fair Play Finanziario. In tal senso, un noto analista di calcio business, il Dott. Paolo Ciabattini, ha analizzato con attenzione i principali club del panorama continentale, fornendo una precisa disamina della situazione in riferimento al “primo periodo di monitoraggio”, ossia nel periodo 2011-2013.

    Fair Play finanziario, la virtù premia sul campo | foto da web
    Fair Play finanziario, la virtù premia sul campo | foto da web

    In quell’arco temporale, dunque, il Barcellona risulta essere il club europeo con un utile aggregato conseguito pari a 43,5 milioni di euro e, dunque, ampiamente nel rispetto dei paletti del Fair Play. Il Manchester United, invece, in quel periodo di osservazione, ha fatto registrare una perdita aggregata di 17 milioni di euro che, però, non preoccupa ai fini del Fair Play Finanziario perchè risulta essere comunque inferiore rispetto al limite fissato di 30 milioni di euro. Situazione rosea anche in casa Real Madrid, a rivelare ulteriormente l’egemonia del calcio spagnolo nel periodo 2011-2013, con un utile aggregato per le merengues pari a 80 milioni di euro.

    Il Bayern Monaco Campione d’Europa in carica ha, poi, fatto registrare un utile pari a 22 milioni di euro riuscendo a competere egregiamente pur ricavando molto meno delle inglesi e delle spagnole dai diritti televisivi, soprattutto grazie agli introiti derivanti dallo stadio di proprietà che, in termini di tagliandi, fa registrare quasi sempre il tutto esaurito.

    Per i top club europei, dunque , non sembrano esservi grossi grattacapo all’orizzonte a proposito del raggiungimento dell’obiettivo Fair Play Finanziario. A conti fatti, dunque, considerando il fatto che i club vincenti sul campo coincidono – nel periodo di riferimento analizzato – con i club che hanno compiuto lo sforzo di chiudere il bilancio in utile, sembra che la virtù finanziaria possa essere un fattore vincente soprattutto in campo Europeo dove la programmazione e le competenze dirigenziali valgono più delle spese folli. In fondo, il messaggio del Fair Play finanziario è proprio questo e bisognerà abituarsi in fretta a recepirlo.

  • Giudice sportivo, stangata Viola: 4 turni a Borja Valero

    Giudice sportivo, stangata Viola: 4 turni a Borja Valero

    Sono giunte le decisioni del giudice sportivo Tosel in merito ai provvedimenti disciplinari per le prossime giornate di campionato e, in alcuni casi, si tratta di vere e proprie stangate decise a seguito di episodi accaduti in campo. In particolare, ad essere fortemente colpita è la Fiorentina, che vedrà diversi calciatori squalificati così come il tecnico Vincenzo Montella. La decisione più pesante riguarda Borja Valero della Fiorentina, squalificato per 4 giornate a seguito dell’episodio che lo ha visto protagonista nel Monday Night contro il Parma: Borja Valero ha, infatti, spinto “reiteratamente e con veemenza” un calciatore avversario a gioco fermo; inoltre, all’atto del provvedimento di espulsione, ha spinto anche il direttore di gara ponendogli una mano sulla spalla. Due giornate di squalifica, invece, sono state assegnate dal giudice sportivo a Sardo del Chievo Verona per aver rivolto espressioni ingiuriose nei confronti del Direttore di gara e dei suoi assistenti nel contestare il loro operato in campo. Una giornata di stop, a seguito dell’espulsione rimediata, è stata attribuita al giocatore della Fiorentina Diakhite (per doppia ammonizione), Lopez della Sampdoria, Munari del Parma.

    Una giornata, a seguito dell’ammonizione rimediata da diffidati, va a Luca Toni del Verona, ad Arturo Vidal della Juventus – che salterà il big match contro il Milan – Albiol del Napoli, Bergessio del Catania, Costa della Sampdoria, Da Silva del Genoa, Domizzi dell’Udinese, Ekdal del Cagliari, El Kaddouri del Torino, Higuain del Napoli, Muntari del Milan, Palombo della Sampdoria, Pizarro della Fiorentina.

    Giudice sportivo, 4 turni a Borja Valero | foto da web
    Giudice sportivo, 4 turni a Borja Valero | foto da web

    Fra gli allenatori, il giudice sportivo ha decretato una giornata di squalifica a Bertini del Cagliari e, come detto, a Vincenzo Montella della Fiorentina che – come viene riportato nel verbale del giudice sportivo Tosel – “al termine della gara, al rientro negli spogliatoi, indirizzato un’espressione insultante al Direttore di gara rivolgendosi ad un Arbitro addizionale”.

    Punizioni pecuniarie consistenti, poi, per molte società: 50 mila euro alla Roma a causa di alcuni tifosi che hanno cercato di abbattere un cancello attiguo ai tornelli dello stadio; 25 mila euro di ammenda alla Juventus per gli striscioni esposti da alcuni tifosi bianconeri e irridenti nei confronti della tragedia di Superga; 10 mila euro di ammenda per la Sampdoria a causa del lancio di oggetti da parte di alcuni tifosi in direzione di un assistente dell’arbitro; 3 mila all’Inter a causa dell’accensione di due fumogeni e dell’esplosione di un petardo ad opera di alcuni tifosi nerazzurri.

  • Cosenza celebra centenario dei Lupi

    Cosenza celebra centenario dei Lupi

    A Cosenza la febbre rossoblu è esplosa. O riesplosa, per la precisione. La città Bruzia, infatti, vive l’amore per i suoi “Lupi” ad ondate, fra alti e bassi, amori intensi e abbandoni. Ora, è il momento della festa, della celebrazione, dell’orgoglio. Ed è anche giusto sia così. La città celebra i cento anni della sua squadra: 23 Febbraio 1914 – 23 Febbraio 2014, un traguardo non da poco, soprattutto alla luce delle tribolate vicende degli ultimi anni. La vittoria per 2-1 contro l’Aversa Normanna nel match valido per la  giornata di Lega Pro/2 è la cornice, l’epilogo festoso e coreografico, nel quale culmina l’attesa vissuta dalla città per settimane intere. Decorazioni, luci, vetrine dei negozi addobbate con i colori della squadra, bandiere che campeggiano da finestre e balconi: manifestazioni organizzate e iniziative spontanee.

    Cosenza celebra centenario dei Lupi | foto da web
    Cosenza celebra centenario dei Lupi | foto da web

    Cosenza vive intensamente le vicende della sua squadra, e il sentimento rossoblu si respirava realmente per le strade cittadine. Si respirava fra coloro che, anche da molto lontano, hanno deciso di far ritorno in città solo per assistere al match del San Vito, si percepiva fra coloro che da sabato pomeriggio si sono ritrovati nella “simbolica” Curva Bergamini per un amarcord della storia rossoblu, insieme ai rappresentanti delle tifoserie gemellate: Atalanta, Ternana, Ancona, solo per citarne alcune. E poi, ancora, nella serata di sabato le luci rossoblu si sono accese sul castello Svevo, il simbolo della città di Cosenza che la domina dall’alto del colle Pancrazio.

    Domenica pomeriggio, invece, il San Vito di Cosenza ha vissuto il vero e proprio bagno di folla con i suoi 15 mila presenti, e con i tagliandi quasi esauriti: un evento di certo non frequente, soprattutto negli ultimi anni. E poi spari, il countdown fino ad arrivare a cento, fuochi d’artificio, cori, coreografie e canzoni: una festa in grande stile, com’è giusto che sia. Nell’attesa di rivivere momenti migliori e sognando quei traguardi che Cosenza non ha mai assaporato pur avendoli sfiorati nei tempi d’oro di metà anni ’90.

    Chissà che il traguardo dei cento anni porti fortuna con l’auspicio che, come si suol dire da queste parti, siano “altri cent’anni”.

  • De Laurentiis ambizioso: scudetto il prossimo anno

    De Laurentiis ambizioso: scudetto il prossimo anno

    L’ambizione, in questi, giorni sembra essere la parola tormentone: in politica come nel mondo sportivo. Dopo Renzi, presidente incaricato del Consiglio, anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. In una lunga intervista concessa a Fox Sports non si nasconde e, anzi, le sue parole appaiono come un fiume in piena. De Laurentiis parla un po’ di tutto, del passato, presente e futuro del suo Napoli, senza dimenticare di citare coloro che in questi anni lo hanno accompagnato nell’avventura partenopea. Iniziando dal capitolo allenatori, il passato si chiama Mazzarri, il presente si chiama Benitez: del tecnico livornese ha un ottimo ricordo, “è sempre nel cuore”, ma con Benitez “è stato amore a prima vista”. Un amore che il tecnico spagnolo sembra ricambiare e fra i due l’armonia regna sovrana: condivisione totale anche sulle scelte di mercato.

    Il capitolo mercato, poi, porta il presidente De Laurentiis a due affermazioni “categoriche”: no a Balotelli, no a Lamela. Due nomi, due perchè diversi. Il primo, perchè non reggerebbe lo stress e le pressioni di stare nella città partenopea (probabilmente, in tal caso, il riferimento indiretto è alla questione aperta con Raffaella Fico e con la recente paternità riconosciuta della piccola Pia, ndr); per il secondo, invece, De Laurentiis afferma che il Napoli si è già rinforzato nel ruolo di Lamela e, per questo, il giocatore “non fa più parte dei nostri progetti”.

    De Laurentiis ambizioso: scudetto prossimo anno | foto da web
    De Laurentiis ambizioso: scudetto prossimo anno | foto da web

    Rinforzarsi, però, sarà un imperativo per la prossima estate per provare a concretizzare quelle ambizioni che il presidente De Laurentiis di certo non nasconde: “in estate costruiremo la vera squadra da scudetto“, senza nascondere un ritorno che avrebbe del clamoroso: non Cavaniche non rimpiango”, ma Lavezzi “che può tornare se Benitez lo vorrà”. Con i dovuti e opportuni rinforzi, dunque, il Napoli del prossimo anno secondo De Laurentiis potrà puntare allo scudetto ma, per ora, “è meglio pensare  a superare la Roma e a raggiungere la Juventus”. Un po’ come affermare che l’obiettivo scudetto è faccenda del prossimo anno ma che, se dovesse arrivare in anticipo, sarebbe altrettanto gradito, se non altro per mantenere alta la concentrazione della squadra. 

    Pensando sempre al futuro, e ragionando in termini Europei, il presidente De Laurentiis parla, poi, anche delle competizioni continentali soffermandosi su quella che, a suo parere, dovrebbe essere la configurazione dei tornei per club: “la Champions dovrebbe essere allargata e diventare una sorta di campionato europeo per club con la soppressione dell’Europa League”.

    Inevitabile, poi, una battuta sul caso Conte-Capello: un po’ a sorpresa, il presidente De Laurentiis prende le difese dell’attuale tecnico bianconero elogiandone il gran lavoro fatto finora ed affermando che “è necessario pensar di più prima di fare certe affermazioni” riferendosi, inequivocabilmente, all’ “uscita” di Capello a proposito della decisione di Conte di annullare il riposo del Lunedì per “punire” i suoi calciatori dopo il pareggio di Verona.

    Infine, un riferimento a Diego Armando Maradona, presente allo stadio durante la gara di Coppa Italia con la Roma e “portafortuna” oltre che totem assoluto. Per questo motivo, e in virtù del viscerale amore che lega Diego Maradona alla città di Napoli, il presidente potrebbe proporgli il ruolo di ambasciatore della squadra azzurra nel mondo, per rappresentare il Napoli fuori dai confini italiani, facendo sì che quel legame tanto forte possa essere sfruttato anche in termini di “marketing” o, più romanticamente, in termini “romanzeschi”, con un bel lieto fine per la tanto intensa love story tra Maradona ed i tifosi partenopei, interrotta bruscamente dalle vicissitudini del Pibe de Oro ma che, ora, pian piano sta riaccendendosi di nuova luce. D’altronde, il presidente De Laurentiis è pur sempre uno dei maggiori produttori cinematografici italiani.

  • Del Piero vs Juventus: 10 Agosto a Sydney

    Del Piero vs Juventus: 10 Agosto a Sydney

    Alessandro Del Piero contro la Juventus: suggestivo, emozionante, strano. L’amarcord arriverà in estate e la data è già fissata: 10 Agosto 2014, a Sydney. Sarà, dunque, la Juventus a far visita al suo capitano in terra australiana e, nell’occasione, sarà organizzata la sfida tra i bianconeri di Conte e una selezione di All Stars australiane che sarà guidata proprio da Alex. Sarà la prima – e forse unica – occasione in cui il Capitano di tante battaglie sfiderà la sua Signora che ha lasciato in lacrime il 13 Maggio 2012, in uno Juventus Stadium gremito in ogni ordine di posti a rendere omaggio al simbolo di un ventennio, all’amato numero dieci, campione indiscusso e indiscutibile, almeno per i tifosi.

    Del Piero incontra la Juve| foto da web
    Del Piero incontra la Juve| foto da web

    I rapporti con la dirigenza, poi, sono un’altra storia: dopo un lungo idillio fatto di armonie e di stima reciproca, il fulmine a ciel sereno della dichiarazione-shock del presidente Andrea Agnelli nell’Ottobre 2012 “gelò” il popolo bianconero e lo stesso Alessandro Del Piero. Da lì in poi, tanti silenzi, conditi da una punta di imbarazzo nel toccare un tasto tanto dolente. E’ naturale, dunque, domandarsi se Andrea Agnelli deciderà di esser presente il prossimo 10 Agosto ed incontrare, così, Alessandro Del Piero.

    Fra i due, nel frattempo, i rapporti si sono chiariti? Probabilmente sì, anche e soprattutto considerando l’indole di Del Piero, tendenzialmente molto lontana da polemiche e tensioni. Inoltre, è bene ricordare che, al termine della parentesi australiana, pare probabile il ritorno di Alessandro Del Piero in Italia per iniziare la sua “nuova vita” post-campo. Il legame con la Signora, dunque, potrebbe riaccendersi di nuova luce, dando vita a quel ritorno a casa che i tifosi tanto gradirebbero.

    Nell’attesa del “ricongiungimento“, l’appuntamento è fissato: 10 Agosto 2014, a Sydney Alessandro Del Piero contro la “sua” Juventus. Chissà cosa passerà nella mente di Del Piero nell’affrontare la squadra della vita, nel trovarsi di fronte al tecnico e amico Antonio Conte, nell’indossare una maglia diversa da quella bianconera nello stesso rettangolo di gioco, nel tentare di segnare contro l’amico e compagno di sempre Gigi Buffon, nel vedere che un altro – Tevez – indossa la “sua” maglia numero dieci.

    Per ora, le parole di Del Piero nel descrivere l’evento sono state le seguenti: “Sarà sicuramente un’emozione diversa, unica, perchè è la prima volta. Per cui sarà molto bello tutto ciò. Sono anche curioso di vedere quello che accadrà. Penso che sia e che sarà un grande momento di celebrazione del calcio qui in Australia, per il calcio italiano, per la Juventus e per tutti i fans che lo seguiranno”.

    Emozioni, suggestioni, brividi: per molti juventini sarà difficile potervi assistere di persona ma, dato il fuso orario, varrà la pena anche una “levataccia”.

  • Arianna Fontana bronzo, Innerhofer fuori in SuperG

    Arianna Fontana bronzo, Innerhofer fuori in SuperG

    La chiamano la regina dello short track azzurro, ed hanno ragione: Arianna Fontana, dopo l’argento nei 500 metri con un pizzico di rimpianto per l’oro sfumato, conquista anche il bronzo nei 1500 metri toccando quota due medaglie a Sochi 2014 e ben quattro podi olimpici dopo tre edizioni delle olimpiadi invernali cui ha partecipato: Torino 2006 in cui vinse il bronzo nella staffetta, Vancouver 2010 in cui vinse il bronzo nei 500 metri, e infine Sochi 2014. L’obiettivo dichiarato alla vigilia per Arianna Fontana era di arrivare in finale in tutte le discipline per poi disputarsi l’accesso al podio: ebbene, c’è riuscita in pieno finora. Nella gara dei 1500 ha dovuto combattere con le agguerrite avversarie asiatiche, la cinese Yang Zhou e alla sudcoreana Suk Hee Shim, alle quali si è arresa ma con onore conquistando, appunto, la medaglia di bronzo.

    Ma la soddisfazione più grande, probabilmente, per la pattinatrice di velocità azzurra Arianna Fontana è la considerazione che la gara sui 1500 metri non è, in realtà, la sua specialità considerando che in carriera ha conquistato appena due vittorie in Coppa del Mondo e che nelle competizioni internazionali, sulla lunga distanza, non aveva mai vinto nessuna medaglia. Ebbene, ci sono situazioni in cui tutto sembra possibile, come se ci fosse un allure magico ad avvolgere gli atleti, che vivono uno stato di grazia in cui tutto è possibile. Probabilmente, è proprio questo il caso di Arianna Fontana: sicura, precisa, veloce e determinata. Una scheggia che vola verso la meta e la conquista.

    Arianna Fontana bronzo 1500 m | foto da web
    Arianna Fontana bronzo 1500 m | foto da web

    Per questo motivo, il  volto sorridente ed il caschetto biondo e liscio di Arianna Fontana rimarranno nell’immaginario di tutti a rappresentare una fetta importante dei successi italiani a Sochi 2014, condividendo la copertina con un altro atleta sorprendente: Cristof Innerhofer, bronzo nella super combinata dello sci alpino contro ogni aspettativa della vigilia, anche in virtù del fatto che – come lui stesso ha candidamente ammesso – non è uno specialista di quella disciplina. Un bronzo, quello di Innerhofer che ha fatto seguito, proprio come nel caso di Arianna Fontana, all’argento nella discesa.

    Nel suo caso, però, l’appuntamento per lui più atteso, quello con il Super G, non ha riservato ugual fortuna: nella gara di questa mattina, infatti, è uscito dopo 10 secondi. “Ho sbagliato la gara più facile, ma ho dato tutto, volevo spingere fin da subito pensavo che le risposte della neve fossero ancora buone”, con queste parole Cristof Innerhofer commenta la sua gara non nascondendo il dispiacere ed il rimpianto per una storica tripletta che sarebbe potuta arrivare ma, comunque, potrà consolarsi con l’argento ed il bronzo conquistati.

  • Sanremo è anche il Festival dello Sport, sul palco Totti e Del Piero?

    Sanremo è anche il Festival dello Sport, sul palco Totti e Del Piero?

    Il Festival di Sanremo è ormai alle porte e il toto-ospiti inizia a diventare un argomento molto interessante per coloro che seguiranno la kermesse ligure che, si sa, non è solo la sessantaquattresima edizione del Festival della Canzone italiana ma, soprattutto, l’evento principale del palinsesto televisivo della Rai. La conduzione, come noto, spetterà a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto che fanno il bis dopo il buon successo dello scorso anno, accompagnati da diversi ospiti nelle varie serate. Già annunciato il ritorno sul palco del teatro Ariston di Laetitia Casta che già affiancò Fazio in passato, che sarà in scena nella prima serata, ossia il 18 Febbraio, insieme ad un’icona della Tv italiana come Raffaella Carrà. Il 19 Febbraio, invece, il protagonista tra gli ospiti sarà Claudio Baglioni, e poi anche l’attore Claudio Santamaria ed il cantante Rufus Wainwright. Il 20 Febbraio, poi, sarà la volta di Renzo Arbore, mentre il 21 andranno in scena i duetti, mentre nella serata nella finale, il 22 Febbraio, sarà presente l’attore Terence Hill e la cantante belga Stromae. La lista, però, non è completa nel senso che mancano ancora i nomi di altri ospiti d’eccezione.

    Festival di Sanremo, sportivi in scena | foto da web
    Festival di Sanremo, sportivi in scena | foto da web

    Nella seconda serata del Festival di Sanremo di Mercoledì 19 Febbraio ci sarà, poi, un riferimento specifico al legame tra sport e musica e diversi saranno gli sportivi presenti sul palco del Festival di Sanremo: dal bronzo olimpico di Sochi 2014 Armin Zoeggeler, entrato nella storia per aver conquistato la sesta medaglia olimpica, alla pallavolista Veronica Angeloni, alle tuffatrici Tania Cagnotto  e Francesca Dallapè, al pallanuotista Perez, fino al pugile prestato agli schermi televisivi Clemente Russo. Chi rappresenterà il mondo del calcio? Il toto-nomi delle ultime ore potrebbe riservare una bella sorpresa con l’accoppiata di numeri dieci più amati degli ultimi vent’anni, icone assolute oltre che campioni del Mondo con la Nazionale di Marcello Lippi al Mondiale di Germania 2006: Alessandro Del Piero e Francesco Totti. Non è una notizia ancora confermata ma pare che la trattativa sia a buon punto.

    Se per Totti si potrebbe trattare di un piccolo spostamento sull’asse Roma-Sanremo, per l’ex capitano della Juventus sarebbe un lungo viaggio transoceanico da Sidney, dove attualmente vive con la sua famiglia, alla riviera Ligure: una traversata ripagata, però, dalla possibilità di regalare ai suoi numerosissimi tifosi nostalgici una serata speciale in cui risentirlo “vicino”.

    La notizia potrebbe trovare conferma ufficiale nei prossimi giorni perchè, per ora, si preferisce mantenere la suspance in merito alla scaletta definitiva così come ha sostenuto lo stesso direttore di Rai Uno Leone: “Mettiamola così, aspettiamo qualche giorno. Fino a quando non saremo a Sanremo e non avremo il quadro, la scaletta completa, non possiamo dare troppe notizie. Anche perché parliamoci chiaro, abbiamo tutti bisogno di dare notizie giorno per giorno, se diciamo tutto subito è finita”.