Autore: Simona Granieri

  • Meteo Serie A 17 giornata, rischio neve in attenuazione

    Meteo Serie A 17 giornata, rischio neve in attenuazione

    L’Italia è stretta in queste ore nella morsa del gelo a causa del ciclone Giunone e, al Nord ed al centro-Nord, è la neve a farla da protagonista e, dunque, dato che siamo a Venerdì sembra esserci qualche dubbio sulla praticabilità dei campi di serie A per il prossimo week end, in particolare se la coltre bianca dovesse continuare a persistere. Tuttavia, secondo le previsioni meteo di queste ore, pare che il ciclone presente in queste ore vedrà attenuare il rigore del freddo dall’arrivo di un’altra perturbazione più umida che porterà molta pioggia ma un contemporaneo aumento delle temperature. Per questo, vediamo in dettaglio le previsioni “meteo serie A” relative proprio alle città in cui si dovrebbero disputare i match in calendario per la 17. ma giornata di campionato, la penultima dell’anno 2012. Rispettando l’ordine cronologico previsto proprio dal calendario di serie A, la prima partita in programma è l’anticipo Udinese-Palermo previsto alle ore 18 di sabato, con una situazione meteo che prevede fitta pioggia su Udine ed il Friuli e, dunque, il rischio neve non è una variabile da dover considerare.

    Meteo Serie A, rischio neve in attenuazione
    Meteo Serie A, rischio neve in attenuazione | © GIUSEPPE CACACE/Getty Images

    Anche sull’altro anticipo Lazio-Inter, previsto sabato sera all’Olimpico alle 20.45, il rischio neve non sussiste, ed anche sulla Capitale sarà la pioggia a farla da padrona, con una temperatura di undici- dodici gradi che, ovviamente, non lascia alcun timore per il pericolo di nevicate. E veniamo, così, alle gare domenicali, con il primo match previsto per l’ora di pranzo, alle 12.30, tra Fiorentina e Siena, derby di Toscana: anche in questo caso, è prevista pioggia e non neve.

    Nelle gare delle ore 15, iniziamo da Parma-Cagliari, considerando che la città emiliana è stata interessata in queste ore dalla neve e che la bassa temperatura prevista, un grado, potrà comportare il rischio nebbia; Milan-Pescara a San Siro non dovrebbe essere a rischio nonostante sul capoluogo lombardo abbia iniziato a nevicare già da ieri – proprio durante il match di Coppa Italia tra Milan e Reggina – sono attualmente presenti 15 cm di neve, che dovrebbero divenire 30 nella serata odierna, ma nella giornata di domenica non dovrebbero esservi precipitazioni nevose, anche se vi sarà una rigidissima temperatura. Anche a Torino in queste ore nevica, anche se in Piemonte la perturbazione sembra esser giunta con un’intensità meno forte: su Torino, questa mattina pochi centimetri di neve e, per la gara di domenica tra Juventus e Atalanta allo Juventus Stadium, non vi è rischio di precipitazione di tipo nevoso, così come a Verona dove si disputerà Chievo-Roma con una temperatura di circa 3-4 gradi nella città scaligera.

    Altra situazione delicata, in queste ore, a Genova dove i quartieri collinari sono paralizzati dalla nevicata ed anche i collegamenti ferroviari sono stati interrotti e pesantemente ritardati, ma il match di Marassi tra Genoa e Torino non dovrebbe essere a rischio, considerando che anche in Liguria le temperature sono previste in rialzo per il week end. Nessun problema-neve, invece, per le gare del centro-Sud, Catania-Sampdoria che vedrà il termometro della città etnea sui dodici gradi, ed il posticipo delle 20.45 Napoli-Bologna, considerando che al San Paolo sono previsti undici gradi circa.

    Il ciclone Giunone, dunque, sembra intenzionato a risparmiare il campionato di calcio ma, in caso di cambiamenti, vi aggiorneremo ancora sul meteo serie A.

  • La promessa a metà di Jovetic: “Non me ne vado, per ora…”

    La promessa a metà di Jovetic: “Non me ne vado, per ora…”

    In estate avrebbe potuto essere l’uomo-mercato della Fiorentina, che avrebbe permesso al club Viola di monetizzare con la sua cessione: la dirigenza, però, volle trattenerlo in ogni caso, resistendo strenuamente agli assalti delle big d’Italia e d’Europa, per provare a mettere Stevan Jovetic, Jo-Jo per i tifosi, al centro del progetto e costruire con lui una Fiorentina competitiva in grado di poter lottare almeno per l’accesso in Champions League. Il resto, è merito di Vincenzo Montella, il giovane tecnico napoletano che ha plasmato una squadra equilibrata e dal gioco brillante che è riuscita a sopperire anche all’assenza di oltre un mese e mezzo del suo uomo-copertina Jovetic a causa di un infortunio.

    Ora, però, per il montenegrino è tempo di ritornare in campo a dare il suo apporto alla squadra, avendo smaltito l’infortunio muscolare che si era rivelato più fastidioso del previsto con uno stop che lo ha costretto a saltare diverse giornate di campionato: “la mia assenza è stata più lunga del previsto, perchè sia io che il club volevamo affrettare i tempi, ma ora sto meglio e presto sarò al 100%”, arricchendo il tutto con una promessa-impegno che i tifosi Viola gradiranno sicuramente, affermando che “il mio obiettivo è cercare di riportare la Fiorentina in Champions League”.

    Jovetic, promessa a metà alla Fiorentina: "resto, per ora"
    Jovetic, promessa a metà alla Fiorentina: “resto, per ora” | © Dino Panato/Getty Images

    Tuttavia, se fin qui ci sono state notizie più che positive, l’intervista rilasciata da Jovetic al sito montenegrino Vijesti.me fa trapelare anche qualche dubbio sul proprio futuro prossimo in maglia Viola, considerando le parole sibilline usate da Jovetic per descrivere ciò che lo attenderà. In particolare, le sue dichiarazioni sembrano voler significare che la sua attenzione è focalizzata totalmente sul presente, sull’attuale volontà di far bene a Firenze e raggiungere gli obiettivi stagionali e, poi, si vedrà: “Non penso adesso di lasciare la Fiorentina per un club più grande: ora penso solo a giocare, poi vedremo”.

    Ma, se non bastasse la punta di incertezza che trapela da queste parole, Jovetic aggiunge un ulteriore dettaglio inerente al suo “domani” che lascia intuire che non è nelle sue intenzioni un matrimonio a vita con il club Viola, immaginando ciò che potrà attenderlo prossimamente e dando indicazioni sulla sua prossima destinazione: “Preferirei restare in Italia visto anche che ho imparato la lingua”. Ed, in tal senso, riferendosi alle parole neanche troppo enigmatiche dello stesso Jovetic, verrebbe da pensare subito alle tre big italiane, Inter, Milan e Juventus, con quest’ultima che potrebbe essere in pole position considerando il bisogno di rinforzi in attacco, in special modo se l’affare Fernando Llorente dovesse sfumare a fine stagione.

    In tema mercato, poi, nel corso dell’intervista rilasciata Stevan Jovetic rivela qualche particolare relativo alla sessione di mercato estiva, in cui è stato lui stesso a scegliere di restare a Firenze, rifiutando le varie offerte ricevute, per credere nel progetto di squadra delineato dal presidente Della Valle, in una scommessa che si è poi rivelata vincente, considerando il bel gioco espresso dalla squadra e l’ottima posizione in classifica. Basteranno i risultati della squadra a trattenere ancora Jo-Jo in riva all’Arno? I tifosi Viola si augurano proprio di si.

  • 8 milioni per due stagioni. Juve in pressing su Drogba

    8 milioni per due stagioni. Juve in pressing su Drogba

    Drogba alla Juve si o no? Sarà questo il tormentone del mercato di gennaio, ma il suo arrivo a Torino appare sempre più probabile. L’ivoriano vuole lasciare la Cina, questo è ormai chiaro, e in tal senso vi sono almeno due indizi salienti: il primo, la sua richiesta “formale” di qualche settimana fa alla Fifa per poter ottenere uno speciale permesso che gli consentisse di essere ceduto in prestito dallo Shanghai Shenhua nel mercato di gennaio nonostante il mercato cinese in quel periodo sia chiuso; il secondo, i suoi frequenti viaggi Europei e, non ultima, la visita ai compagni di squadra del Chelsea con tanto di anello celebrativo della Champions portato in dono, e la richiesta di potersi allenare con il Chelsea quando vi sarà la sosta invernale in Cina. La sua volontà, dunque, appare chiara ma, per capire cosa potrà accadere a breve, è necessario analizzare le intenzioni della Juventus.

    Fino a poco tempo fa, l’argomento mercato era dribblato ad arte da Beppe Marotta, ma dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League e il gaudio per il ritorno di Antonio Conte in panchina, qualcosa potrebbe cambiare, anche a causa dell’infortunio di Niklas Bendtner nella gara di Coppa Italia, che starà fermo per almeno due mesi  riducendo – almeno da un punto di vista numerico – il potenziale d’ attacco della Juventus.

    Drogba, la Juve in pressing con 8 milioni per due stagioni
    Drogba, la Juve in pressing con 8 milioni per due stagioni | © ALEXANDER KLEIN/AFP/Getty Images

    Inoltre, se la Juventus volesse provare a proseguire il proprio cammino in Europa, è chiaro che necessiti di un top player, giusto per adoperare ancora un termine finora abusato, ma che rende l’idea delle caratteristiche necessarie per poter fare la differenza: esperienza internazionale, senso del gol, capacità di essere decisivo anche senza che la squadra giochi al suo servizio, capace di costruire pericoli per la difesa avversaria anche con un solo pallone giocabile nel corso della gara.

    Con questo “identikit”, quindi, l’associazione a Didier Drogba è immediata, considerando che l’ivoriano incarna tutte queste caratteristiche e che, negli ultimi anni, è stato uno dei più forti bomber in circolazione, un vero e proprio uomo-squadra per i Blues, conducendoli per mano alla conquista della Champions League lo scorso anno. Di contro, la carta d’identità non costituisce un elemento a suo favore, considerando che ha ormai compiuto 35 anni, ma il suo arrivo a Torino potrebbe essere considerato come una soluzione temporanea (di primissimo livello, ndr) per l’assalto-Champions e per la corsa in campionato, considerando che nel mercato estivo sembra probabile l’arrivo di Llorente dall’Athletic Bilbao. 

    Tuttavia, lo scenario che potrebbe costituirsi non prevede che l’arrivo di Llorente escluda quello di Drogba o viceversa, tutt’altro: la Juventus proporrebbe a Drogba un contratto fino al 2014 (anche se pare che l’entourage dell’attaccante spinga per una durata fino al 2015, ndr), con un ingaggio intorno ai 4 milioni netti stagionali che, in due anni, farebbero otto milioni circa, più eventuali bonus legati alle vittorie, con il vantaggio di non dover sborsare denaro per rilevare il cartellino: l’unica incognita sembra essere legata alla partecipazione di Drogba alla Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio, che – se dovesse arrivare in fondo al torneo – priverebbe del giocatore fino al 10 Febbraio 2013, appena due giorni prima dell’andata degli ottavi di Champions.

    Il gioco vale la candela? Sembra proprio di si.

  • Miglior pilota del 2012 Alonso batte Vettel

    Miglior pilota del 2012 Alonso batte Vettel

    Non sarà il titolo Mondiale, ma perlomeno è un premio di consolazione per Fernando Alonso, il pilota della Ferrari e vice campione del Mondo 2012 dietro a Sebastian Vettel per soli tre punti. Lo spagnolo, infatti, è stato eletto miglior pilota dell’anno 2012 da una giuria senz’altro autorevole composta dai team manager delle dodici scuderie che hanno partecipato al Mondiale di Formula Uno, tra cui Stefano Dominicali della Ferrari, partecipando ad un sondaggio proposto da “Autosport”, un autorevole magazine britannico dedicato al mondo dei motori e della Formula Uno, in cui i vari giurati hanno espresso le loro preferenze assegnando un punteggio che ricalca il criterio di attribuzione dei punti adoperato nel Mondiale dalla Fia: 25 punti al primo, 18 al secondo, 15 al terzo, 12 al quarto, 10 al quinto, 8 al sesto, 6 al settimo, 4 all’ottavo, 2 al nono e uno al decimo.

    Alonso, i team manager lo preferiscono a Vettel
    Alonso, i team manager lo preferiscono a Vettel | © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images

    L’iniziativa in questione non rappresenta una novità, ma è da ben cinque edizioni che viene riproposta, e già nel 2010 Fernando Alonso riuscì ad ottenere il primo posto nel gradimento dei team manager di Formula Uno e, caso curioso, anche in quella circostanza il pilota spagnolo aveva concluso il Mondiale da secondo classificato nella graduatoria piloti. Per quest’anno, Fernando Alonso ha riportato 269 punti contro i 198 di Sebastian Vettel, mostrando uno scarto molto ampio tra i due, di ben 71 lunghezze, mentre al terzo posto nella classifica di gradimento dei team manager si è collocato il pilota inglese Lewis Hamilton con 177 preferenze, appena una in più dell’ex ferrarista finlandese Kimi Raikkonen. In quinta posizione troviamo, poi Jenson Button a quota 104, mentre al sesto posto vi è il tedesco Mark Weber con 66 “punti”, ed a seguire, Nico Hulkenberg, Nico Rosberg, Sergio Perez, mentre al decimo posto vi è l’altro pilota della Ferrari, il brasiliano Felipe Massa che ha ottenuto 27 preferenze.

    Per Alonso, dunque, un importante riconoscimento che suggella una stagione quasi perfetta, nonostante l’assalto al titolo sia sfuggito proprio nell’ultimo Gp della stagione.

  • Juventus ai quarti grazie al suo 12, Vidal e Bendtner out

    Juventus ai quarti grazie al suo 12, Vidal e Bendtner out

    A leggere la data di ieri, 12-12-12, era scontato che nella gara di Coppa Italia tra Juventus e Cagliari valida per gli ottavi di finale l’uomo decisivo potesse essere proprio il numero 12. Un numero insolito per un attaccante, tradizionalmente attribuito al secondo portiere della squadra, ma che nel caso della Juventus appare sulla maglia di Sebastian Giovinco. E’ stata proprio sua la firma sulla vittoria per 1-0 che significa qualificazione della Juventus ai quarti di finale della competizione nazionale, nel giorno del sold out per il ritorno di Antonio Conte sulla panchina di casa, celebrando al meglio il “bentornato” al mister salentino, suo grandissimo estimatore che lo ha messo al centro del progetto Juventus nonostante la diffidenza di molti.

    Giovinco – Sebastian Giovinco ha, così, deciso di ripagarlo con una grande prestazione, oltre al fondamentale gol, entrando in tutte le azioni bianconere da protagonista, andando a cercare la rete con una determinazione che, finora, aveva mostrato in maniera “centellinata”. La Formica Atomica aveva già messo o zampino nella rete realizzata nella trasferta Ucraina a Donetsk contro lo Shakhtar di Lucescu, procurando l’autogol decisivo per la vittoria e la qualificazione al primo posto del girone E, ma in quel caso il suo nome non figurava sul tabellino dei marcatori; questa volta, in barba a chi sosteneva che i suoi gol vengono realizzati soltanto quando la squadra è già in vantaggio, la rete di Giovinco è stata decisiva.

    Juventus ai quarti di Coppa Italia grazie a Giovinco
    Juventus ai quarti di Coppa Italia grazie a Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Infortuni Vidal e Bendtner – Purtroppo per Conte, però, oltre alle buone notizie della gelida serata di Coppa Italia, giungono cattive “nuove” dall’infermeria, che riguardano in particolare Bendtner e Arturo Vidal. L’attaccante danese, infatti, è uscito anzitempo dal campo nella gara di ieri in cui il mister lo aveva lanciato titolare in cui, fino all’infortunio, non aveva affatto sfigurato. Il gigante danese, però, è stato costretto a uscire verso la fine del primo tempo a causa di un sospetto stiramento alla coscia che dovrebbe comportare uno stop non troppo breve, almeno due mesi.

    Nel caso di Arturo Vidal, invece, l’entità è più lieve e si tratta di un riacutizzarsi del problema al ginocchio che lo aveva costretto al cambio nella gara di campionato di domenica scorsa a Palermo e, dunque, il cileno dovrebbe saltare la prossima gara con l’Atalanta  per precauzione per rientrare, poi, nell’ultimo turno di campionato prima della sosta natalizia. L’intento è quello di non affrettare i tempi del suo recupero considerando che, se non fosse stato per l’indisponibilità “last minute” di Emanuele Giaccherini –  a causa di un problema allo stomaco avvertito nel pre-partita – nella gara di ieri sarebbe dovuto rimanere a riposo.

    Gioia Antonio Conte – Nonostante l’apprensione per i due stop, al fischio finale la gioia di mister Conte non ha esitato a mostrarsi, andando a salutare il pubblico che, proprio nel giorno del 12, è stato realmente il dodicesimo uomo in campo, sfidando la freddissima notte torinese pur di tributare un abbraccio ideale al mister salentino: per questo, Antonio Conte si è emozionato – come lui stesso ha poi ammesso – “perchè fa sempre piacere avere queste testimonianze di affetto dai nostri tifosi”. 

  • Napoli -2, la Disciplinare sconfessa Palazzi

    Napoli -2, la Disciplinare sconfessa Palazzi

    Il filone napoletano del processo sul calcioscommesse ha mostrato, nella giornata di ieri, le richieste di squalifica del procuratore federale Stafano Palazzi di fronte alla commissione Disciplinare e che hanno riguardato sia la società azzurra, coinvolta per responsabilità oggettiva, quanto i calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava coinvolti per omessa denuncia in merito alla tentata combine da parte di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, nella gara di campionato Sampdoria-Napoli del Maggio 2010, nonostante la volontà di Gianello di alterare il risultato del match non abbia sortito effetti proprio grazie al fermo rifiuto dei due calciatori azzurri.

    Napoli, la Disciplinare sconfessa Palazzi e chiede 2 punti penalità
    Napoli, la Disciplinare sconfessa Palazzi e chiede 2 punti penalità | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    Stefano Palazzi  ha chiesto, così, un punto di penalità al Napoli con l’aggiunta di un’ammenda da centomila euro oltre che nove mesi di squalifica per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava mentre per Gianello – dopo che la commissione disciplinare ha rifiutato la sua richiesta di patteggiamento (con cui la squalifica si sarebbe ridotta a 16 mesi, ndr) – sono stati confermati, per ora, i tre anni e tre mesi di stop. Tuttavia, pare che la commissione disciplinare abbia colto con “imbarazzo” le richieste del procuratore Palazzi alla luce del fatto che sono state giudicate troppo morbide, soprattutto nei confronti della responsabilità oggettiva del Napoli. Pertanto, la disciplinare sembra intenzionata a chiedere almeno due punti di penalità in classifica per la società partenopea sulla base di quello che prevede il regolamento.

    Si tratta, per ora, di attendere il prossimo  fine settimana quando la decisione del tribunale sarà formalizzata e resa nota, anche se – da quanto trapela – appare probabile che la richiesta preveda due punti di penalità per la società.  Se tale scenario dovesse essere confermato, il Napoli deciderà di certo di ricorrere al terzo gradi di giudizio, l’ormai noto Tnas , al fine di provare ad ottenere uno “sconto” sulla penalizzazione, per provare a ridurre almeno ad un solo punto la “zavorra” nella classifica dell’attuale campionato, ed eliminare l’ammenda pecuniaria.

  • Effetto Conte Juventus Stadium sold out in Coppa Italia

    Effetto Conte Juventus Stadium sold out in Coppa Italia

    12-12-12, di certo non una data come tutte le altre per il ritorno di Antonio Conte sulla panchina bianconera nella sua casa, quello Juventus Stadium in cui lo scorso anno ha costruito la vittoria scudetto cullato tanto a lungo e nel quale manca – in panchina – proprio dal trionfo del 13 Maggio contro l’Atalanta, il giorno della celebrazione tricolore con tanto di trofeo alzato da capitan Del Piero. Una panchina sulla quale, solitamente, il mister salentino suole sedere ben poco, considerando la sua ormai nota abitudine di voler star vicino alla squadra seguendo le fasi di gioco perennemente in piedi, ai limiti dell’area tecnica a lui dedicata, sgolandosi per far percepire ai suoi uomini la sua presenza, la sua vicinanza, come se fosse in campo con loro.

    Conte tira più della Champions, Stadium sold out
    Conte tira più della Champions, Stadium sold out | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    Dopo l’antipasto della trasferta di campionato a Palermo, questa sera nella gara di Coppa Italia contro il Cagliari, tutto questo tornerà ad esser “suo”, godendosi il tepore che l’affetto dei tifosi gli potrà regalare nonostante a Torino il gelo non sia da sottovalutare e siano previsti tre gradi sottozero. Ma, dopo 213 giorni di “gelo” a causa della squalifica, non sarà la temperatura a fermarlo, nè tantomeno a fermare i tifosi, quelli che lui stesso ha voluto ringraziare pubblicamente per l’affetto e la vicinanza mostratagli durante i momenti di difficoltà e scoramento.

    Ecco perchè nella serata del ritorno a casa di Antonio Conte, lo Juventus Stadium darà una grande risposta in termini di presenze, con i botteghini presi d’assalto e facendo registrare un numero di presenze maggiore addirittura rispetto a qualche notte di Champions League. Il sold out dell’impianto non è una novità ma fa notizia che i biglietti possano essere esauriti per una gara di andata degli ottavi di Coppa Italia, per di più infrasettimanale e con un clima meteorologico tutt’altro che piacevole: eppure, dopo l’apertura delle vendite libere – grazie al fatto che si erano liberati alcuni tagliandi degli abbonati aventi diritto – si è registrato in poche ore l’ennesimo tutto esaurito.

    Tutti per uno – Antonio Conte – ed uno per tutti verrebbe da dire, anche se il mister salentino ama parlare sempre di collettivo e di gruppo piuttosto che dei singoli e, dunque, non vuole sentirsi come protagonista principale di tutto questo, preferendo pensare che ” il tifoso viene allo stadio per i calciatori, per la società e anche per l’allenatore, perché quello che offriamo è qualcosa forse di irrinunciabile e di incredibile”, e con una punta d’orgoglio, neanche troppo celato, mister Conte spiega il successo di pubblico che si registra ormai costantemente allo Juventus Stadium: “i tifosi vengono per vedere lo spettacolo e per fortuna i nostri sono abituati a vedere qualcosa di bello”.

    Anche se, è inevitabile che di fronte ad una simile accoglienza, anche un uomo tutto d’un pezzo come mister Conte finirà inevitabilmente per emozionarsi, ed è lui stesso ad ammetterlo:Io mi emozionerò, perché di emozioni e passioni vivo”. Emozioni che questa sera, a partire dalle ore 21, non mancheranno e, per chi non fosse tra i fortunati 42 mila allo stadio, c’è pur sempre la diretta televisiva su Rai Due.

  • Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella

    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella

    La figura di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli, è una delle pedine chiave nel filone napoletano dell’inchiesta calcioscommesse e proprio il suo ruolo può essere considerato una sorta di ago della bilancia in prospettiva delle penalizzazioni finali che potrebbero riguardare anche la situazione di classifica del Napoli.

    Il procuratore federale Stefano Palazzi, infatti, ha chiesto un punto di penalizzazione per il Napoli, mentre per Paolo Cannavaro e Gianluca Grava ha chiesto nove mesi di squalifica per omessa denuncia della combine tentata, ma non riuscita, per iniziativa dello stesso Gianello prima di Sampdoria-Napoli del 2010.

    Ma, come detto, è la posizione di Gianello a essere decisiva per la posizione del Napoli: inizialmente, la  difesa dell’ex portiere aveva chiesto il patteggiamento per provare ad ottenere uno sconto di squalifica, da 3 anni e 3 mesi a sedici mesi, ma poi la Disciplinare ha rifiutato tale accordo e, dunque, la strategia difensiva del portiere è radicalmente cambiata evitando di chiedere un altro patteggiamento ma preferendo la derubricazione da illecito a slealtà sportiva. In ogni caso, l’aspetto su cui la difesa del Napoli punta per provare a evitare la penalità in classifica è il fatto che Gianello non sia mai sceso in campo in quella stagione e che, dunque, rivestiva un ruolo marginale in squadra e, soprattutto, che il portiere non sarebbe attendibile, definendo le sue dichiarazioni “da manuale di soggetto inattendibile”.

    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella secondo Palazzi
    Matteo Gianello credibile perchè scagiona Quagliarella secondo Palazzi | foto da web

    Tale questione sembra assumere un ruolo molto importante in riferimento al fatto che, invece, secondo il procuratore federale Stefano Palazzi, Matteo Gianello sarebbe attendibile, motivando tale considerazione con riferimento alla posizione di Fabio Quagliarella nella vicenda.

    Matteo Gianello, infatti, con le sue parole ha scagionato Quagliarella – ai tempi del 2010 in forza al Napoli – da ogni tipo di coinvolgimento da quella combine, ma non ha fatto lo stesso nei confronti di Paolo Cannavaro e di Grava: alla luce di ciò, secondo Palazzi, Gianello è attendibile e Cannavaro e Grava meritano la squalifica di nove mesi per omessa denuncia, e Palazzi puntualizza con un quesito la sua idea: “Perché avrebbe scagionato Quagliarella e non Grava e Cannavaro?”.

    Secondo la difesa dei due calciatori del Napoli, invece, le parole di Gianello sarebbero incongruenti e nel processo mancherebbe proprio la figura di Fabio Quagliarella, ma per comprendere il perchè di tale osservazione, è necessario far riferimento alle dichiarazioni del poliziotto-amico dello stesso Gianello al quale il portiere avrebbe confidato il suo tentativo di combine prima di Sampdoria-Napoli.

    Secondo quanto riferito dal poliziotto, infatti, Matteo Gianello avrebbe proposto di alterare il risultato di quel match tanto a Paolo Cannavaro e Gianluca Grava quanto a  Fabio Quagliarella, ricevendo da tutti e tre un secco rifiuto. Le parole del poliziotto, dunque, non spiegherebbero perchè Gianello possa essere ritenuto credibile nello scagionare Quagliarella e nel confermare le accuse solo per i due giocatori del Napoli su cui, come detto, incombe l’omessa denuncia che non riguarda, invece, l’attuale attaccante della Juventus.

    Per tale ragione, i legali di Cannavaro e Grava, gli avvocati Ruggiero Malagnini e Luisa Delle Donne, hanno sottolineato che “o mente Gianello o mente il poliziotto” facendo leva proprio sull’incongruenza delle due versioni dei fatti rilasciate dai due.

  • La carica di Antonio Conte: “Vogliamo vincere tutto”

    La carica di Antonio Conte: “Vogliamo vincere tutto”

    Dopo il ritorno a Palermo, con annessa vittoria della Juventus, Antonio Conte ha ripreso gusto al clima partita, al profumo dell’erba del campo, all’elettricità che precede l’entrata sul terreno di gioco prima del fischio d’inizio. Tutti elementi che ritroverà anche nella gara di Coppa Italia in programma mercoledì sera contro il Cagliari allo Juventus Stadium, e mister Conte non ha alcuna intenzione di sottovalutare l’impegno, in particolar modo perchè la Coppa Italia è “un’occasione per fare il meglio possibile, è una vetrina per far giocare chi è sceso in campo di meno, elementi verso cui ho massima fiducia e a cui non rinuncerei mai”, citando in particolare i vari Giaccherini, Padoin, Marrone e Caceres, e specificando che Marrone e Isla sono ormai recuperati, mentre c’è ancora qualche dubbio sulla presenza di Caceres. Pertanto, vi dovrebbe essere ampio turnover, eccetto la presenza di Buffon in porta a causa della squalifica di Marco Storari.

    Ma il tema della Coppa Italia non è altro che un assist per Antonio Conte per analizzare quelli che sono gli obiettivi stagionali della sua Juventus e per tracciarli in maniera netta e precisa, senza nascondersi dietro alle parole ed affrontando il tema-scudetto e la voglia di riconfermarsi come prima squadra in Italia: Vogliamo vincere ancora” considerando che, nel caso di una riconferma, significherebbe poter mettere “oltre alle fondamenta anche i piani” e, con tale metafora, mister Conte si riferisce naturalmente alla possibilità di collocarsi di nuovo in Champions League, acquisire ulteriore esperienza e puntare alle cosiddette “ciliegine sulla torta”, ossia quei colpi da 30-40 milioni di euro che permetterebbero di rafforzare l’organico con i top players per poter pensare di confrontarsi con le grandi del calcio d’Europa, dal Real Madrid, al Bayern Monaco, al Psg, ai Manchester. Per ora, invece, Antonio Conte preferisce si guardi “al nostro percorso“, volando basso e pensando giorno per giorno.

    Antonio Conte traccia la strada per la Juve puntando a vincere ancora
    Antonio Conte traccia la strada per la Juve puntando a vincere ancora | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Il discorso, dunque, non può che spostarsi sull’attuale lotta scudetto, alla luce dei quattro punti di vantaggio che la Juventus ha sulla sua prima inseguitrice, ossia l’Inter: un margine che, secondo Conte “può essere nullo se non si continua a vincere”, pur consapevole che finora il primo posto dei suoi uomini non è assolutamente  aleatorio, bensì “consolidato e meritato” considerando che bisognerà “lavorare duro per riconfermarsi”. 

    In tutto ciò, secondo Antonio Conte una menzione speciale la meritano i tifosi bianconeri, sia per la vicinanza e l’affetto mostrato alla squadra in questi mesi, sia per il sostegno mostratogli personalmente nei momenti di scoramento e di rabbia che hanno contraddistinto il suo “dramma sportivo” come lo stesso Conte definisce la vicenda della sua squalifica, utilizzando le virgolette perchè, ovviamente, è opportuno attribuire il giusto peso alle parole perchè “i drammi della vita sono altri”. 

    Infine, mister Conte si lascia andare ad una considerazione molto personale a proposito di una sensazione che gli è molto mancata durante i lunghi mesi lontani dal campo per la squalifica, ossia gli abbracci con i giocatori a fine partita, che per lui “è stato bello poter riassaporare”.

    L’unione e la forza del gruppo Juventus lo scorso anno è passato anche da questi rituali e, dunque, mister Conte non ha più alcuna intenzione di rinunciarvi.

  • Calcioscommesse, Palazzi -1 al Napoli e 9 mesi a Cannavaro

    Calcioscommesse, Palazzi -1 al Napoli e 9 mesi a Cannavaro

    Il procuratore federale Stafano Palazzi ha espresso le sue richieste di penalizzazione per quanto riguarda il filone napoletano dell’inchiesta sul calcioscommesse ed, ora, la commissione disciplinare dovrà valutare se accoglierle o meno. A proposito della vicenda di combine che coinvolse Matteo Gianello, ex portiere del Napoli che provò a concordare il risultato di Sampdoria-Napoli del Maggio 2010 chiedendo, ma non ottenendo, la collaborazione di Grava e Paolo Cannavaro, il procuratore Stefano Palazzi chiede un punto di penalità per il Napoli per responsabilità oggettiva, sommati a centomila euro di multa, mentre per il capitano degli azzurri Cannavaro e per Grava chiede nove mesi di squalifica per omessa denuncia. Nel caso di Matteo Gianello, reo confesso, la squalifica richiesta è invece naturalmente più lunga, tre anni e tre mesi, in linea con altre comminate in altri filoni dell’inchiesta calcioscommesse.

    Calcioscommesse, Palazzi chiede -1 per il Napoli e 9 mesi per Cannavaro e Grava
    Calcioscommesse, Palazzi chiede -1 per il Napoli e 9 mesi per Cannavaro e Grava | ©Ed Jones/AFP/GettyImages

    Il primo aspetto da sottolineare nella lunga ed intensa giornata di ieri, è stato poi il tentativo della difesa del portiere Gianello di chiedere il patteggiamento, al fine di provare a ridurre  i mesi di squalifica, una cirostanza già nota nell’inchiesta calcioscommesse: in un primo momento, Palazzi aveva accordato, così, una condanna a sedici mesi, riducendo sensibilmente quanto deciso in precedenza, ma poi la Disciplinare ha deciso di respingere tale accordo evidenziando che, in realtà, da parte di Gianello non vi è stato alcun tipo di collaborazione con l’indagine e, dunque, mancavano i presupposti per un accodo definito “poco congruo”.

    Inoltre, nella proposta di Stefano Palazzi di chiedere un solo punto di penalità per la società Napoli, si legge chiaramente la volontà di ammorbidire il concetto di responsabilità oggettiva, considerando quello che era il ruolo di Gianello nello spogliatoio, ossia un calciatore mai sceso in campo, un portiere di riserva, intendendo sottolineare in questo modo che un giocatore con questa posizione “conta molto poco nell’influenzare un risultato”.

    Di contro, il Napoli non ci sta a subire la penalità anche perchè, a conti fatti, in un campionato equilibrato per la corsa Champions League anche un punto potrebbe rivelarsi decisivo a fine stagione, soprattutto alla luce del fatto che – in tali circostanze – una società non può che considerarsi come “parte lesa” proprio perchè viene coinvolta di riflesso ma non può avere strumenti adeguati “per incidere in queste vicende”, come ha sottolineato doverosamente il legale del Napoli, l’avvocato Chiavelli, ed inoltre l’altro legale del club, Grassani, focalizza l’attenzione sulla non attendibilità delle parole di Gianello, altro punto già utilizzato.

    E si giunge, così, al vero e proprio colpo di scena della giornata del processo su calcioscommesse di ieri, ossia il cambio repentino di strategia difensiva da parte dei legali di Gianello, dopo aver visto rifiutata la richiesta di patteggiamento: così, l’avvocato Eduardo Chiacchio ha optato per una richiesta di derubricazione dal reato di illecito a quello di slealtà sportiva. Uno scenario ben diverso che inciderebbe, naturalmente, anche sulle sorti del Napoli perchè se si attenuasse il capo d’accusa per il suo ex portiere, la società non dovrebbe più scontare la penalità in classifica ma potrebbe cavarsela soltanto con un’ammenda, seppur molto salata: in tal caso, però, il presidente partenopeo De Laurentiis sarebbe molto lieto di pagare la multa piuttosto che privarsi anche di un solo punto in classifica.