Autore: Simona Granieri

  • Schelotto schiaffeggia la ex nel centro di Milano

    Schelotto schiaffeggia la ex nel centro di Milano

    Il fatto è di quelli che, già solo a leggere il titolo, provocano inevitabile irritazione soprattutto considerando il gesto in sè, anche se  è d’obbligo adoperare il condizionale perchè la ricostruzione dei fatti non ha avuto alcuna ammissione di colpa da parte del “protagonista” nè, tantomeno, accuse formali. Il protagonista dell’episodio in questione è Ezequiel Schelotto, ventitreenne calciatore argentino dell’Atalanta che ha vestito anche la maglia Azzurra della Nazionale Italiana, impegnato nel pomeriggio di ieri con la formazione bergamasca di Stefano Colantuono allo Juventus Stadium contro i bianconeri, rimediando una pesante sconfitta per 3-0, in una partita senza storia chiusa già nel primo tempo, disputando un match incolore così come tutta la squadra bergamasca.

    Il fatto increscioso, però, non si riferisce al campo nè alle zone limitrofe ed esula completamente dalle vicende calcistiche, poichè riguarda la vita privata dello stesso Schelotto ed è accaduto nella serata di ieri, quando il calciatore era in “libera uscita” e si trovava nel centro della movida Milanese, tra un locale e l’altro, per partecipare alla serata del “Just Cavalli” in compagnia della sua ex, una ragazza di ventiquattro anni della provincia di Bergamo. Sembra che l’incontro di ieri sera tra i due era finalizzato ad una riappacificazione ed a un riavvicinamento o, perlomeno, ad un chiarimento per alcune questioni rimaste in sospeso ma, improvvisamente, il clima inizialmente tranquillo è mutato.

    Schelotto schiaffeggia la ex | © Claudio Villa/Getty Images
    Schelotto schiaffeggia la ex | © Claudio Villa/Getty Images

    Intorno alle tre di notte, infatti, i due hanno lasciato il locale dove si trovavano e si sono diretti in via Moscova per recarsi in un altro locale nel quale continuare la serata: nel tragitto, però, sembra sia scoppiato un violento ed acceso diverbio, in cui sono volate urla e – pare – anche schiaffi da parte del calciatore: una scena che ha attratto l’attenzione di alcuni passanti che non hanno esitato a segnalarla tempestivamente alla Polizia, che in breve tempo si è recata sul posto per verificare l’accaduto.

    In questi casi, ovviamente, la prassi prevede che vengano richiesti i documenti per verificare le generalità dei soggetti coinvolti ma tale richiesta sembra aver infastidito non poco Ezequiel Schelotto che si sarebbe rivolto in maniera sgarbata e sdegnata all’indirizzo delle forze dell’ordine intervenute, a mò di “lei non sa chi sono io” e, come hanno rivelato gli stessi poliziotti, il giocatore atalantino si è molto sorpreso ed infastidito per il fatto che gli venissero richieste le generalità nonostante fosse “un personaggio conosciuto e noto”.

    Inoltre, alle domande finalizzate ad accertare l’accaduto, Schelotto ha negato ogni tipo di azione violenta nei confronti della ragazza, sottolineando che si trattava comunque di “questioni private”, la ragazza, invece, alla vista degli agenti ha ammesso di essere “stata presa a schiaffi da Schelotto”:  così, la ragazza è stata trasportata poco dopo in ospedale, al Fatebenefratelli di Milano, per verificarne le condizioni e le sono stati attribuiti quattro giorni di prognosi ad ulteriore conferma che, in realtà, qualcosa era accaduto.

    Ezequiel Schelotto, invece, è andato subito via: per lui non dovrebbe esservi nessuna conseguenza per l’accaduto anche perchè la ragazza ha comunque deciso di non sporgere denuncia, ma rimane comunque l’impressione  e l’alone di un brutto episodio.

  • Scambio Silvestre-Campagnaro, ecco perchè si farà

    Scambio Silvestre-Campagnaro, ecco perchè si farà

    Quest’oggi si conoscerà il destino di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava in merito alla sentenza del filone napoletano di calcioscommesse che li vede coinvolti per omessa denuncia. Per loro il procuratore federale Stefano Palazzi aveva chiesto nove mesi di squalifica, ma è probabile si decida per uno stop più morbido, di sei mesi. In ogni caso, nove o sei che siano, la squalifica probabile costringerà il Napoli a rivolgersi al mercato di riparazione – mai come stavolta il termine è appropriato – per colmare i vuoti in difesa.Il bisogno principale è, dunque, di difensori centrali e potrebbe profilarsi uno scambio Silvestre-Campagnaro con l’Inter, con il primo che approderebbe alla corte di Mazzarri e il secondo a quella di Stramaccioni.

    Tuttavia, come detto, il Napoli necessita nell’immediato di difensori e, quindi, non sarebbe conveniente privarsi subito di Campagnaro. Per questo motivo, l’operazione potrebbe prevedere uno scenario diverso dai soliti scambi e modularsi in due passaggi: l’ immediato arrivo di Silvestre all’ombra del Vesuvio ed una partenza di Hugo Campagnaro in direzione Milano soltanto a Giugno, a fine stagione.

    Scambio Silvestre-Campagnaro, si farà | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Scambio Silvestre-Campagnaro, si farà | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Sarebbe proprio questa la condizione necessaria (e sufficiente) per il buon esito della trattativa tra Napoli ed Inter che al momento sembra molto ben avviata anche con il benestare dei due interessati, e sembra che il club di Moratti voglia acconsentire al trasferimento differito di Campagnaro, anche perchè il suo arrivo all’Inter sembra essere caldeggiato direttamente dal dirigente nerazzurro Fassone (ex dirigente del Napoli, ndr) molto vicino al calciatore argentino con il quale ha avuto modo di lavorare nella sua esperienza al Napoli.

    Dal canto suo, invece, Silvestre sarebbe molto lieto di lasciare Milano considerando il poco spazio finora concessogli da Stramaccioni ed in virtù del fatto che nel Napoli di Mazzarri avrebbe un ruolo da titolare – seppur “supplente” – che potrebbe rilanciare le sue quotazioni ai livelli della sua buona esperienza a Catania.

    L’operazione dello scambio Silvestre-Campagnaro, dunque, sembra avere tutte le carte in regola per concludersi positivamente.

  • Il weekend nero di Paolo Cannavaro, Napoli ko e ansia sentenza

    Il weekend nero di Paolo Cannavaro, Napoli ko e ansia sentenza

    Per il Napoli e per il suo capitano Paolo Cannavaro  la vigilia di Napoli-Bologna non può essere stata delle più serene, considerando l’attesa per la sentenza del filone partenopeo di scommessopoli, legato alla tentata combine di Sampdoria-Napoli del 2010 promossa da Matteo Gianello, ex portiere azzurro, ma rifiutata con sdegno da Paolo Cannavaro e Grava. Ciò che, però, rischia di compromettere la stagione dei due – con una squalifica che verrà formalizzata oggi e che sembra probabile sarà di sei mesi – è l’omessa denuncia del loro compagno di squadra.

    Una vicenda che avrà turbato di certo i due, ed in particolare il capitano azzurro, legato in maniera più che viscerale alla squadra, la sua squadra, la sua città. Paolo Cannavaro appare come un ragazzo pacato ed equilibrato, cresciuto con l’esempio di un fratello più famoso che ha preso il volo ben presto: lui, invece, ha deciso di restare, di credere nel progetto partenopeo e di diventarne il simbolo, con la fascia al braccio. Una vicenda simile, per un ragazzo di profondi valori e principi come Paolo Cannavaro può essere devastante, perlomeno nell’animo, anche se all’esterno si cerca di far trapelare il meno possibile, forse anche per non turbare l’intero ambiente con i propri crucci: capitan Cannavaro conosce bene la piazza e sa che ogni emozione, positiva o negativa che sia, verrebbe amplificata e, pertanto, ha deciso di non esternare nulla sul proprio stato d’animo, nell’attesa di conoscere quale dovrà essere il suo destino.

    Paolo Cannavaro, ansia per la sentenza calcioscommesse | ©  Ed Jones/AFP/GettyImages
    Paolo Cannavaro, ansia per la sentenza calcioscommesse | © Ed Jones/AFP/GettyImages

    L’unica voce libera di esprimere, in maniera mediata, le sue sensazioni è quella del suo legale Luciano Ruggiero Malagnini che non ha perso occasione per criticare anche aspramente l’operato del procuratore federale Stefano Palazzi che ha “calcato la mano con i tesserati e punisce poco le società, un aspetto che secondo i codici non è giusto”. Come lo stesso avvocato Malagnini ha precisato, il target minimo di squalifica in questi casi è di sei mesi, mentre il massimo fino ad un anno ma l’aspetto assolutamente insolito nella questione è che per la responsabilità oggettiva della società Napoli il procuratore federale ha proposto un punto di penalità, mentre la Disciplinare sembra orientata verso i due punti anche se “la regola dice che bisognerebbe partire da tre”.

    In questo clima di attesa e di tensione, la partita di ieri in posticipo tra Napoli e Bologna ha mostrato in maniera molto nitida lo stato d’animo degli uomini di Walter Mazzarri. La testa non era libera, la concentrazione non era massima: solo così è possibile spiegare una sconfitta interna per 2-3 maturata in maniera tanto rocambolesca. Prima il vantaggio bolognese, poi il pari e la rimonta napoletana, e poi il nuovo pari del Bologna con euro-gol in sforbiciata di Konè ed il nuovo vantaggio definitivo dei rossoblu, con Daniele Portanova al rientro dopo aver scontato quattro mesi di squalifica per omessa denuncia.

    Una sorta di scherzo beffardo per Paolo Cannavaro, una coincidenza amara che può essere considerata un modo per ricordargli che oggi conoscerà il suo destino, un risultato che per la squadra significa prima sconfitta casalinga e secondo ko di fila, oltre che veder allontanarsi la vetta della classifica che, con la penalità eventuale, potrebbe divenire ancora più distante.

    L’attesa snervante, perlomeno, è finita: oggi la sentenza sgombererà il campo dai dubbi.

  • Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Juventus-Atalanta 3-0, tutto facile per la fuga d’inverno

    Il trend del freddo pomeriggio torinese, illuminato da un pallido sole, che fa da sfondo a Juventus-Atalanta appariva chiaro già prima del fischio d’inizio dell’arbitro Massa, con una straordinaria coreografia-scenografia dello Juventus Stadium dedicata al tecnico Antonio Conte, alla prima in campionato sulla panchina casalinga, con tanto di messaggio “Con…te”, oltre che una grande foto di Alessio e Riccardo, i due calciatori delle giovanili bianconere scomparsi il 15 Dicembre 2006. Un tripudio di bianco e nero che sembrava annunciare un grande pomeriggio per la Juventus in campo contro l’Atalanta e tali premesse sono state rispettate fin dal primo minuto di gioco, con una grande invenzione di Giovinco sulla trequarti a liberare il compagno di reparto Mirko Vucinic che è bravo a stoppare la palla e battere con un pregevole tiro a giro il portiere Consigli: neanche 90 secondi e la Juventus realizza l’1-0.

    Due minuti dopo, al 4′, pericolo Atalanta su errore di Marrone che, tradito probabilmente dal campo di gioco, libera Denis a tu per tu con Buffon: il portierone, però, è fenomenale nel suo intervento e riesce a bloccare a terra il tiro dell’argentino.

    Al 13′ altra emozione bianconera, con un calcio di punizione calciato da Andrea Pirlo dai 25 metri: una vera e propria magia, una pennellata che si infila sotto l’incrocio di pali beffando un incolpevole Consigli: 2-0.

    E’ una Juventus dilagante che a tratti sembra un rullo compressore, non accontentandosi del doppio vantaggio e continuando a pressare, ripartire, giocare a memoria, con pregevoli tocchi del suo numero 21 Pirlo, in grande giornata: al 26′ arriva, così, il terzo gol bianconero che era già nell’aria, con un perfetto tiro dal limite dell’area di Claudio Marchisio: 3-0.

    Al 31′ altro episodio-chiave del match sfavorevole all’Atalanta con l‘espulsione per doppia ammonizione di Manfredini, autore di un ingenuo fallo su Chiellini per evitarne la ripartenza anche se – leggendo bene l’azione – l’intervento del centrale nerazzurro risulta inutile data la lontananza dalla porta dell’azione. L’Atalanta resta, così, in dieci uomini e sotto di tre gol e sul finire del tempo rischia di subire il quarto gol su iniziativa di Vidal ma, in quel caso, il portiere Consigli si fa trovare pronto.

    Nel secondo tempo di Juventus-Atalanta le emozioni e gli episodi decisivi lasciano spazio alla razionalità della squadra di Conte che costruisce gioco ma in maniera intelligente gestisce la gara, anche con gli opportuni cambi di Quagliarella per Vucinic, e poi gli ingressi di Padoin e Giaccherini. Al 58′ gol annullato a Giovinco per fuorigioco su assist di Lichtsteiner, mentre al 68′ è ancora una rete annullata a negare il poker alla Juventus, questa volta con il neo entrato Fabio Quagliarella.

    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Juventus-Atalanta 3-0, Vucinic, Pirlo e Marchisio in gol | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    La gara termina, così, proprio come era iniziata, con la curva che invoca a gran voce il suo allenatore Antonio Conte, e la squadra che festeggia con il consueto saluto ai tifosi: tre punti pesanti, tre punti che permettono una fuga per il titolo di campione d’inverno approfittando della sconfitta dell’Inter di ieri ed in attesa del posticipo del Napoli di questa sera.

    L’Atalanta, invece, esce ridimensionata dallo Stadium, ma contro questa Juventus c’era poco da fare anche per un’ammazza-grandi.

    Juventus-Atalanta, le pagelle:

    Vucinic 7 Dopo novanta secondi sblocca il risultato ed incanala la gara sui binari giusti: gol pesante, come sempre

    Marchisio 7 Nel primo tempo Conte lo incita ad infilarsi negli spazi e lui obbedisce realizzando così il gol del 3-0 che chiude i giochi

    Chiellini 7 Imperioso in difesa, solido e attento, prova anche qualche sortita in attacco

     Pirlo 8 Pregevoli i suoi tocchi, meraviglioso il suo calcio di punizione dai 25 metri con cui realizza il gol del 2-0. Ispiratissimo

    Manfredini 4.5 Ingenuo sulla seconda ammonizione per fallo su Chiellini con cui lascia l’Atalanta in dieci

    Denis 5 Fallisce dopo quattro minuti il potenziale 1-1 facendosi ipnotizzare da Buffon, rimanendo con il rimpianto di non aver riaperto la gara

    Juventus-Atalanta, il tabellino:

    Juventus (3-5-2): Buffon 6.5; Barzagli 6.5 (63′ Padoin), Marrone 6, Chiellini 7; Lichtsteiner 6.5, Vidal 6, Pirlo 8, Marchisio 7 (70′ Giaccherini), Asamoah 6; Vucinic 7 (55′ Quagliarella), Giovinco 6.5.

    Atalanta (4-4-1-1): Consigli 6,5; Bellini 6, Manfredini 4.5, Lucchini 5, Peluso 6; Schelotto 5.5, Cigarini 5 (74′ Cazzola), Radovanovic 5 (46′ Biondini), Bonaventura 5 (39′ Stendardo); Moralez 5.5; Denis 5.

    Espulsi: Manfredini

    Ammoniti: Manfredini

    Marcatori Juventus-Atalanta 3-0: 2′ Vucinic, 13′ Pirlo, 26′ Marchisio

    Video Juventus-Atalanta 3-0:

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  • Juventus-Atalanta, Conte punta su Vucinic-Giovinco

    Juventus-Atalanta, Conte punta su Vucinic-Giovinco

    Juventus-Atalanta delle ore 15, valido per la 17. ma giornata di serie A è il penultimo match dello straordinario 2012 bianconero, ma anche il deja-vù dell’ultima giornata dello scorso campionato, quando lo Juventus Stadium salutò Del Piero e celebrò lo scudetto conquistato nella precedente giornata, con tanto di coppa-tricolore alzata al cielo. Bei ricordi, naturalmente, per il popolo juventino ma, nel calcio, i ricordi lasciano il tempo che trovano ed ogni gara ha una propria storia e, soprattutto, ogni campionato ha un suo perchè e, dunque questo Juventus-Atalanta racconta un’altra storia.

    Lo scorso campionato la Juventus era la sorpresa, l’outsider sperimentale, la scommessa del tecnico supermotivato ed affamato e della società, quest’anno è la capolista consolidata, la squadra da battere: pertanto, il tecnico bianconero – ex dell’incontro – non accetta distrazioni nè cali di tensione e vuole chiudere l’anno al massimo, conquistando sei punti nelle ultime due gare da disputare, pur temendo le insidie di una squadra molto ben organizzata come quella allenata da Stefano Colantuono che fin qui ha messo in grande difficoltà le big come Napoli ed Inter. D’altronde, per la Juventus l’occasione di allungare in classifica è molto ghiotta considerando lo stop di ieri dell’Inter contro la Lazio e, dunque, la vittoria interna è una sorta di imperativo fondamentale.

    Juventus – In casa Juventus dopo la gara di Coppa Italia di mercoledì scorso, non è disponibile per l’attacco il danese Niklas Bendtner (ne avrà almeno per due-tre mesi, ndr), mentre in difesa sarà assente Leonardo Bonucci per squalifica dopo il cartellino giallo rimediato nella gara contro il Palermo per simulazione essendo diffidato. Al suo posto Antonio Conte lancerà Marrone in difesa, insieme a Chiellini e Barzagli. A centrocampo spazio recuperato Arturo Vidal dopo la botta al ginocchio rimediata contro il Cagliari in Coppa Italia che lo aveva costretto ad uscire anzitempo dal campo, che completerà la mediana insieme a Lichtsteiner, Marchisio, Pirlo, Asamoah. In attacco, Antonio Conte lancia i suoi “pupilli”, l’imprescindibile uomo-fantasia-assist Mirko Vucinic insieme a Sebastian Giovinco, divenuto ultimamente decisivo anche in fatto di gol pesanti che sta realizzando numeri importanti: 14 presenze e 5 gol in serie A, oltre alle 2 reti nelle 6 partite disputate nel girone di Champions League. Ancora indisponibile, invece, Simone Pepe.

    Juventus-Atalanta, Conte si affida a Vucinic-Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Atalanta, Conte si affida a Vucinic-Giovinco | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Atalanta – Mister Stefano Colantuono si reca a Torino con qualche linea di febbre ma dovrebbe comunque sedere in panchina e schiera una formazione da cui trapela il chiaro intento di non arrendersi in partenza alla supremazia della Vecchia Signora, e schiera in avanti il bomber argentino German Denis supportato da Maxi Moralez sulla trequarti nel modulo 4-4-1-1, con Consigli in porta, difesa a quattro composta da Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso, e centrocampo formato da Schelotto, Radovanovic, Cigarini, Bonaventura.

    Juventus-Atalanta, probabili formazioni:

    Juventus (3-5-2): Buffon, Barzagli, Marrone, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah, Vucinic, Giovinco. A disposizione: Storari, Rubinho, Lucio, Caceres, Padoin, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Isla, Quagliarella, Matri. Allenatore: Antonio Conte

    Atalanta (4-4-1): Consigli, Bellini, Lucchini, Manfredini, Peluso, Schelotto, Radovanovic, Cigarini, Bonaventura, Moralez, Denis. A disposizione: Frezzolini, Ferri, Raimondi, Brivio, Cazzola, Biondini, Scozzarella, F. Pinto, Matheu, Parra. Allenatore: Stefano Colantuono

    Allo Juventus Stadium arbitrerà Juventus-Atalanta il signor Davide Massa di Imperia, e sarà coadiuvato dagli assistenti di linea Nicoletti e La Rocca e dagli assistenti di porta Calvarese e Baracani, mentre il quarto uomo sarà Padovan.

  • Sydney ancora ko. Del Piero: “Futuro? Vedremo”

    Sydney ancora ko. Del Piero: “Futuro? Vedremo”

    Il derby di Sydney tra il Sydney Fc ed il Wanderers era il giorno del ritorno di Alex Del Piero dopo l’infortunio muscolare che lo ha costretto ai box e gli ha fatto saltare la gara contro il Wellington di domenica scorsa: il ritorno del numero dieci, però, non è bastato agli uomini di mister Frank Farina che hanno perso per 2-0 la stracittadina rimediando la settima sconfitta in undici gare e confermandosi all‘ultimo posto in classifica della A-League australiana. 

    Alex Del Piero è entrato in campo soltanto al 70′ ma non ha potuto incidere sul match, con la sua squadra che era già sotto di una rete, rimediando anche un cartellino giallo nel finale, a causa di un’eccessiva punta di nervosismo: è inevitabile, d’altronde, che un campione come lui soffra nel vivere una situazione di classifica tanto complessa, in una squadra che finora non ha neppure lontanamente rispettato i propositi di vittoria di inizio stagione. Nonostante le dichiarazioni di facciata siano tese a sottolineare le possibilità di rimonta del club e la volontà di crederci e lottare fino alla fine, l’ex capitano della Juventus non può essere felice in una simile situazione ancor di più pensando che la sua storica Signora sta attraversando un buon momento in Italia e in Europa, al vertice del campionato e con la qualificazione agli ottavi di Champions League in tasca.

    Ancor di più se dall’Italia in generale e da Torino in particolare, continuano ad arrivare messaggi di amore, affetto e stima infinita: basti pensare che la Smile Onlus ha dato il via ad una raccolta firme per chiedere al sindaco Fassino ed al presidente del Consiglio comunale della città torinese di concedere ad Alex Del Piero la cittadinanza onoraria del capoluogo piemontese, “per i suoi indiscutibili meriti sportivi ed umani” con i quali ha saputo rendere grande Torino a livello internazionale, come bandiera del popolo juventino.

    angiolo-radice

    Del Piero e i dubbi australiani | ©  Brendon Thorne
    Del Piero e i dubbi australiani | © Brendon Thorne/Getty Images

    Nonostante la nuova esperienza di vita in Australia sia stata, finora, molto positiva l’affetto ed il richiamo della “Patria” da un lato e la delusione per i risultati del Sydney, dall’altro, potrebbero essere fattori determinanti nell’incidere su un suo “come back”, o perlomeno sulla sua decisione di lasciare l’Australia a fine stagione. Ad affermarlo, nei giorni scorsi, è stato lo stesso quotidiano Sydney Herald che riportava alcune dichiarazioni del numero dieci sulle sue intenzioni future che, in parte, somigliavano alle parole adoperate lo scorso anno prima che arrivasse l’annuncio-shock del presidente Andrea Agnelli che, di fatto, sentenziò che la scorsa stagione sarebbe stata l’ultima di Del Piero alla Juventus.

    In tal caso, le parole di Alex lasciano aperte le porte alla sua permanenza nella terra dei canguri anche per il prossimo anno, ma non sembrano così convinte nell’affermarlo, rimandando ogni valutazione al termine della stagione: “ Ne abbiamo discusso. Ho un ottimo rapporto con la società. Parliamo ogni settimana e stiamo aspettando per prendere una decisione, ora dobbiamo pensare solamente a migliorare la nostra classifica. Per il futuro c’è tempo“.

    Sarà anche vero che per il futuro c’è tempo, però a quanto pare il futuro di Del Piero dipenderà proprio da ciò che accadrà nel frattempo: e non si tratta solo di un gioco di parole.

  • Marchisio: “Porta fortuna esser campioni d’Inverno”

    Marchisio: “Porta fortuna esser campioni d’Inverno”

    Il Natale si avvicina e, così, anche nel mondo del calcio si diffondono i buoni sentimenti e le iniziative di beneficenza. Nel caso di Claudio Marchisio, però, non si tratta di una buona azione sporadica, considerando il suo impegno costante in prima persona per l’ospedale Sant’Anna di Torino, al fine di migliorare una struttura tanto importante per le cure dei bambini, di Torino e d’Italia. Il centrocampista della Juventus e sua moglie Roberta, ieri sono stati protagonisti di una lodevole raccolta fondi, e lo stesso Marchisio ha donato un assegno da 15 mila euro ricavato dalle vendite della sua autobiografia.

    Ma, oltre alla serata dedicata al Sant’Anna, Claudio Marchisio ha voluto cogliere l’occasione per tracciare il cammino della Juventus da qui fino alla fine del 2012, ossia per altre due giornate ancora, negli impegni contro l’Atalanta di domenica prossima e contro il Cagliari di venerdì 21 Dicembre: obiettivo sei punti, due vittorie per poter chiudere l’anno in testa alla classifica, perchè “porta bene”, per poi chiudere in testa il girone d’andata e laurearsi campioni d’inverno, come accadde lo scorso anno e fu preludio alla vittoria finale.

    In tal senso, Claudio Marchisio ritiene che i prossimi due impegni di campionato non debbano essere sottovalutati, per poter andare in vacanza serenamente e tenere a distanza di sicurezza le inseguitrici e provare anche ad allungare il margine. Secondo Marchisio, però, l’anti-Juve non può essere indicata in una sola delle inseguitrici, perchè “dietro di noi ci sono squadre che possono lottare fino alla fine per lo scudetto, e ogni settimana ne esce una diversa”, pertanto la Juventus deve pensare soltanto al proprio campionato.

    Marchisio: "campioni d'Inverno porta bene" | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Marchisio: “campioni d’Inverno porta bene” | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Tema Conte – Il ritorno di mister Antonio Conte sulla panchina bianconera è ancora una novità per questa stagione, considerando che contro l’Atalanta sarà la terza panchina stagionale per il mister salentino e, dunque, Marchisio racconta quelle che sono state le difficoltà durante la lunga squalifica del tecnico, rivelando che il momento maggiormente complesso era l’intervallo, quando le indicazioni del tecnico divengono fondamentali. Ma ora Conte è tornato e “la squadra può ancora crescere tanto” sognando i più grandi traguardi, anche quelli europei.

    Sogno Champions – Claudio Marchisio, in tal senso, si limita a fare un parallelo tra la Juventus ed il Chelsea dello scorso anno, che partiva da outsider ed alla fine centrò la vittoria della Coppa dalle grandi orecchie contro ogni pronosticoLa forza di quella squadra era il gruppo, la solidità e la compattezza del collettivo, proprio come accade in casa Juventus e, pertanto, “se giochiamo con convinzione come abbiamo fatto nel girone nessun obiettivo è precluso, anche se ci sono squadre con più qualità di noi”.

    Top player – Il mercato di Gennaio si avvicina e, dunque, in casa Juventus riprenderà il tormentone estivo in merito all’arrivo del top player in attacco, con Didier Drogba che sembra essere il principale obiettivo. Sul tema, il Principino bianconero ha le idee molto chiare e sembrano essere orientate al conservatorismo, “preferisco tenermi  i miei attaccanti, prima di pensare a nuovi arrivi è meglio valutare i tempi di recupero di Bendtneranche perchè nella rosa bianconera figura un talento assoluto come Mirko Vucinic che “anche se non segna sforna assist d’oro”. 

  • Messi blaugrana a vita, verso il rinnovo fino al 2018

    Messi blaugrana a vita, verso il rinnovo fino al 2018

    Non c’erano dubbi sulla volontà di Lionel Messi di vestire ancora in futuro la maglia numero dieci blaugrana e di restare a lungo a Barcellona, laddove è cresciuto, è stato coccolato, è diventato il più forte al mondo capace di inseguire ogni record esistente nel calcio, e tutto questo, a soli 25 anni. Per questo, la notizia riportata dal Mundo Deportivo quest’oggi circa un incontro avvenuto tra il presidente blaugrana Sandro Rosell ed il papà di Lionel, Jorge Messi, che è anche il suo procuratore, non appare come una sorpresa.

    Lionel Messi resterà al Barcellona almeno per altri sei anni, fino al 2018, rinnovando di altri due anni l’accordo che, per ora, lo lega al club catalano fino al 2016 con i conseguenti ritocchi al rialzo del suo ingaggio. D’altronde, nei giorni scorsi, dopo lo spavento per la botta  al ginocchio era stato lo stesso Leo Messi a tranquillizzare l’intero ambiente blaugrana sulle proprie intenzioni future: “Il mio contratto non mi preoccupa, non c’è nessun problema perchè so quello che voglio”.

    Messi blaugrana a vita
    Messi blaugrana a vita| © Guerrero/Getty Images

    Nel Giugno 2018, alla scadenza nel nuovo contratto che verrà perfezionato in questi giorni, Lionel Messi avrà ormai compiuto 31 anni e, dunque, potrà essere considerato a tutti gli effetti una bandiera del Barcellona, per la lunga “militanza” oltre che per le straordinarie prestazioni che ha sempre dimostrato – che gli sono valse finora tre palloni d’oro – e che hanno indotto un mostro sacro del calcio come Michel Platini ad “abdicare”, affermando che Messi batterà ogni record, e verrà eletto come miglior calciatore a lungo, superando il suo record.

    Una vera e propria “benedizione” che Lionel Messi avrà colto con piacere, ed anche il Barcellona considerando che con il rinnovo contrattuale che va profilandosi certamente, l’apporto della Pulce argentina alla causa blaugrana sarà ancora molto consistente, come se non bastasse l’invidiabile serie di successi in campo nazionale, europeo e mondiale fin qui ottenuti.

  • Napoli: Disciplinare verso -2, Cannavaro e Grava 6 mesi

    Napoli: Disciplinare verso -2, Cannavaro e Grava 6 mesi

    Lunga riunione in camera di consiglio per la Commissione Disciplinare al fine di prendere una decisione circa la posizione del Napoli, e dei suoi calciatori Paolo Cannavaro e Gianluca Grava in merito all’inchiesta calcioscommesse che li coinvolge in virtù della confessione di Matteo Gianello, ex portiere di riserva del Napoli che, nel Maggio 2010, provò a realizzare una combine sulla gara di campionato Sampdoria-Napoli, ottenendo però il rifiuto dei due calciatori.

    Nei giorni scorsi, il procuratore federale Stefano Palazzi aveva formulato le sue richieste di penalizzazione per la società partenopea – coinvolta per responsabilità oggettiva – di un solo punto in meno in classifica, mentre per i due calciatori aveva proposto nove mesi di squalifica, oltre che tre anni e tre mesi per Gianello, ritenuto comunque un teste credibile per le sue dichiarazioni che “scagionarono” Fabio Quagliarella, all’epoca dei fatti attaccante del Napoli, da ogni possibile coinvolgimento.

    Napoli, la Disciplinare verso -2 e sei mesi a Cannavaro e Grava
    Napoli, la Disciplinare verso -2 e sei mesi a Cannavaro e Grava | © Ed Jones/AFP/GettyImages

    Sempre la commissione Disciplinare aveva, inoltre, rifiutato di accordare il patteggiamento a Gianello sconfessando quanto, invece, concesso da Palazzi che in tal caso gli avrebbe ridotto la squalifica a soli sedici mesi. Nella giornata di oggi, le richieste di Palazzi potrebbero essere ulteriormente modificate dalla stessa Disciplinare alla luce del fatto che la penalità di un solo punto per responsabilità oggettiva del Napoli viene considerata troppo morbida e in netta controtendenza rispetto a circostanze simili: finora, infatti, non si era mai scesi sotto i due punti di penalità in caso di responsabilità oggettiva di una società e, pertanto, la Disciplinare nella sua sentenza dovrebbe attribuire i due punti di penalizzazione al Napoli.

    Nel caso di Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, invece, si va verso uno sconto della squalifica per omessa denuncia dai nove mesi inizialmente proposti dal procuratore federale Palazzi a sei mesi, in virtù di quella che – anche secondo l’attendibile Gianello – è stato il “netto e risentito rifiuto” alla proposta di illecito.

  • Il 2012 su Twitter: Olimpiadi, Nfl e Bolt protagonisti

    Il 2012 su Twitter: Olimpiadi, Nfl e Bolt protagonisti

    La fine d’anno si avvicina e, con sè, anche i bilanci di varia natura tra cui quello proposto da Twitter che realizza una speciale sintesi dei temi caldi e dei personaggi maggiormente seguiti nel corso del 2012, dividendolo per sezioni e ripercorrendo, così, i momenti più salienti dell’anno che sta per concludersi. “2012, l’anno su Twitter” è il titolo del resoconto che, nelle sezioni di cui si compone, propone anche Tweet legati al mondo sportivo considerando che, nel corso dell’anno, si sono svolte manifestazioni di primo piano quali gli Europei di calcio di Polonia e Ucraina e, soprattutto, le Olimpiadi di Londra.

    Tweet d’Oro – Nella prima sezione, si fa riferimento ai tweet più popolari, cioè quei “cinguettii” che hanno ricevuto il numero maggiore di retweet. Come prevedibile, al primo posto in assoluto si colloca la foto dell’abbraccio tra Barack Obama e la moglie Michelle, subito dopo aver appreso la notizia della vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi, ottenendo la conferma per il secondo mandato, con il commento “Four more years”, ossia “altri quattro anni”. Ma, tra i tweet d’oro attinenti al panorama sportivo, il più popolare è associato ad una contestazione arbitrale. Non si tratta, però, di una delle solite polemiche legate al mondo del calcio italiano, in cui gli “episodi incriminati” finiscono per diventare dei veri e propri tormenti-tormentoni, ma di una protesta legata al mondo arbitrale del Nfl avvenuta nel mese di settembre, nel match tra i Seattle  Seahawks ed i  Green Bay Packers, in cui l’azione finale della partita era stata chiamata da un arbitro di riserva, poichè era in corso un’astensione dal lavoro da parte del sindacato degli arbitri.

    @TJ Lang70
    @TJ Lang70 | Twitter

    Ma la chiamata arbitrale in questione è stata oggetto di aspre polemiche da parte di giocatori e tifosi e, così, TJ Lang dei Green Bay Packers ha deciso di protestare pubblicamente contro la decisione arbitrale, con un Tweet che ha poi raccolto 98000 retweet: “Al diavolo Nfl, multatemi e usate i soldi per pagare gli arbitri titolari”. Più chiaro di così…

    Nella sezione dei tweet sportivi più popolari, dopo quello di TJ Lang, conquista la medaglia d’argento – e il riferimento non è casuale – quello dei fan della Nazionale Olimpica della Gran Bretagna, a conclusione della rassegna londinese, la prima dopo il 1948, sottolineando il bilancio finale del medagliere britannico, con ben 29 ori, 17 argenti, 19 bronzi: “abbiamo concluso al terzo posto del medagliere delle olimpiadi più di successo da 104 anni”. Questo il cinguettìo del team di fan, “Our greatest team”, con ben 68ooo retweet.

    Il battito del pianeta – Questa sezione dello speciale resoconto del 2012 su Twitter accoglie, invece, le “più grandi conversazioni” nate attorno a specifici eventi singoli di grande rilievo, che hanno prodotto un ampio numero di twit e, naturalmente, di retweet. In questo caso, al primo posto, come evento più discusso, troviamo le Olimpiadi di Londra, che hanno attirato complessivamente – nei sedici giorni di svolgimento – ben 150 milioni di twit, focalizzatisi soprattutto sulla vittoria dell’uomo più veloce al mondo, il giamaicano Usaine Bolt, nei duecento metri con il record del mondo e, contemporaneamente, il record di Twit, ben 80 mila al minuto.

    @usainbolt
    @usainbolt | Twitter

    Tra gli altri eventi sportivi che hanno suscitato grande attenzione, rientrano ovviamente gli Europei di Calcio, soprattutto durante le appassionanti fasi finali: il record di twit spetta al momento topico del gol di Mata nella finalissima tra Italia e Spagna, con ben  267.200 tweet al minuto, ma grandi numeri sono stati registrati anche nel corso della semifinale Italia-Germania, dopo il secondo gol di Mario Balotelli con annessa esultanza a mostrare i muscoli. Sempre in tema di rassegne continentali, anche la semifinale di Champions League svoltasi nel mese di aprile tra Barcellona e Chelsea ha meritato un posto di primo piano tra i “battiti del pianeta”, con una grande concentrazione di interventi a seguito del gol di Fernando Torres per i Blues (184.535 Tweet) che proiettò gli uomini di Di Matteo verso la finalissima, poi vinta contro il Bayern Monaco.

    Solo su Twitter –  Tale sezione è dedicata, invece, a “momenti di piacevolezza”, ossia a quegli interventi sul social network che hanno regalato agli utenti una corsia prioritaria per vivere dei momenti particolarmente importanti. In questo caso, tra gli eventi sportivi in evidenza vi sono le immagini subacque catturate dalla L 2012 Pool Cam nella piscina olimpionica di Londra, proprio mentre si svolgevano le gare Olimpiche londinesi. Senz’altro, suggestivo.

    Tendenze – Questa sezione del resoconto 2012 di Twitter, invece, accoglie una speciale classifica degli hashtag più utilizzati che, nella sezione sportiva, vedono in prima posizione  #Nfl, al secondo posto #Nascar, la joint venture Usa che organizza gare automobilistiche e che rappresenta negli Usa il secondo evento sportivo più seguito dopo il Super Bowl. Al terzo posto, invece, troviamo #mlb, in riferimento allaMajor League di Baseball.

    Nuove voci – Come suggerisce lo stesso titolo, questa sezione del resoconto accoglie le nuove iscrizioni di personaggi noti, che hanno suscitato la maggiore curiosità da parte degli utenti. Ovviamente,  l’interesse maggiore è stato per il Papa Benedetto sedicesimo, con il suo account @Pontifex, mentre tra gli sportivi, la speciale classifica è guidata dal grande Pelè, @ Pele, l’unico giocatore in grado di laurearsi tre volte campione del Mondo con la propria Nazionale, presente su Twitter dal 9 Aprile 2012, quando ha deciso di condividere momenti di vita con i suoi numerosi followers.