Autore: Simona Granieri

  • Doria, la Juventus offre sei milioni di euro

    Doria, la Juventus offre sei milioni di euro

    L’infortunio muscolare di Giorgio Chiellini che dovrebbe tener fuori il difensore livornese per almeno due mesi e mezzo è stata una brutta tegola per la Juventus, costretta per questo a ricorrere ai ripari sul mercato di Gennaio, anche a causa della concomitante rescissione del contratto di Lucio, dopo un inizio di stagione in cui l’ex interista ha vissuto ai margini della squadra e che lo ha indotto al divorzio dal club bianconero per accasarsi proprio in questi giorni al San Paolo, tornando in patria. Ecco, dunque, che Beppe Marotta ed il suo team devono vagliare le alternative migliori alla causa bianconera, considerando l’importanza di poter contare su una valida alternativa all’inamovibile terzetto titolare Barzagli-Bonucci-Chiellini. In tal senso, nelle ultime ore è emerso il nome di Doria, giovane difensore brasiliano del Botafogo di soli 18 anni, stabilmente convocato dall’Under venti verdeoro.

    Per acquistare Matheus Macedo Doria, secondo quando rivelano alcuni quotidiani brasiliani, la Juventus avrebbe inizialmente offerto sei milioni di euro al club brasiliano, ma il presidente del club Assumpcao aveva iniziato un gioco al rialzo sottolineando che il Botafogo sarebbe stato disposto a negoziarlo soltanto per cifre superiori, che si aggirassero almeno sui dieci milioni di euro considerando che nel contratto che attualmente lega Doria al Botafogo – in scadenza nel 2015 – è prevista una clausola rescissoria da dodici milioni e mezzo di euro.

    Doria, la Juventus offre sei milioni | foto dal web
    Doria, la Juventus offre sei milioni | foto dal web

    Doria è molto giovane, ed i suoi diciottanni possono essere considerati un aspetto cruciale nella scelta di investire su di lui, ma nel calcio del tutto e subito l’ottica di breve periodo tende a prevalere su quella di lungo periodo: pertanto, la Juventus è disposta ad una spesa massima di sei milioni di euro per poi far aggregare – per un periodo di prova iniziale – il calciatore alla Primavera bianconera e dar modo a mister Conte di vederlo all’opera nella formazione giovanile per poi valutare se aggregarlo in prima squadra. Le caratteristiche del giovane Doria, però, sembrano promettere molto bene: è un difensore centrale classe 1994, alto 189 centimetri con grande prestanza fisica, molto forte di testa, gioca da centrale difensivo ed è  prevalentemente mancino, bravo con la palla al piede.

    Caratteristiche interessanti in termini di potenziale, anche perchè in Brasile considerano Doria come il più promettente difensore tra i suoi pari età, ma che almeno ad oggi non sembrano poter giustificare la richiesta eccessiva di dieci milioni di euro del Botafogo, anche perchè il giovane entrale ha esordito in prima squadra soltanto il 27 Maggio 2012 nella gara di campionato contro il Coritiba  a causa dell’indisponibilità dei due centrali titolari e, dunque, dalla sua parte non può contare sulla carta dell’esperienza che, per sostituire uno come Giorgio Chiellini – seppure a tempo – risulta essere fondamentale.

    Tuttavia, secondo quanto riporta l’edizione online del quotidiano brasiliano O’ Globo, la trattativa si sarebbe incanalata nelle ultime ore su un binario positivo, con il Botafogo pronto a ridurre la propria richiesta a sei milioni di euro, proprio la cifra offerta dalla Juventus, e che pertanto la trattativa sarebbe in fase avanzatissima.

  • Palermo-Fiorentina 0-3, doppietta Jovetic e la viola vola

    Palermo-Fiorentina 0-3, doppietta Jovetic e la viola vola

    Allo Stadio Barbera, Palermo-Fiorentina valida per la diciottesima giornata di campionato era l’ultimo match dell’anno solare per le due formazioni, che alla vigilia mostravano i buoni intenti connessi alla volontà di concludere al meglio il proprio 2012. Soltanto gli uomini di Vincenzo Montella, però, riescono a sorridere al termine dell’incontro, vincendo con un secco 0-3 che permette ai Viola di raggiungere in classifica l’Inter di Stramaccioni a quota 35 punti, a meno un punto dalla Lazio. Un successo che, di contro, fa sprofondare il Palermo al terz’ultimo posto in classifica, in zona retrocessione, fra i fischi dello stadio interrotti soltanto dal bel gesto di capitan Miccoli che a fine gara si rivolge alla curva chiedendo scusa per la sconfitta e la brutta prestazione.

    Al 14′ inizia a spingere la Fiorentina, con Donati che è bravo ad anticipare Jovetic dopo una buona giocata di Cuadrado. Al 24′ risponde il Palermo che si rende pericoloso con Brienza che serve Giorgi ma la palla termina a lato. Al 36′ inizia lo show del portiere del Palermo Ujkani che salva su Borja Valero da posizione ravvicinata, così come al 41′ quando Ujkani salva su Luca Toni con una prodigiosa uscita bassa.

    Nel secondo tempo, però, le prodezze del portiere rosanero non sono sufficienti a salvare il risultato e, così, al 50′ ci pensa Jovetic in grande spolvero a sbloccare il match, con un gol da vero attaccante su assist di Cuadrado, un tocco di punta che anticipa inevitabilmente Ujkani: 0-1.

    Dopo il vantaggio dei Viola, il Palermo perde tranquillità e rinuncia alle sortite offensive, cercando di limitare gli attacchi degli uomini di Montella: all’81’, però, arriva un netto fallo di Donati che trattiene in area di rigore Luca Toni che induce giustamente l’arbitro Celi ad assegnare il penalty di cui si incarica Jovetic. Il montenegrino, così, spiazza Ujkani con un morbido cucchiaio: 0-2.

    Pochi minuti dopo, all’88’ altro rigore per i Viola, questa volta per fallo di mano in area di Morganella: prima di battere dagli undici metri si accende una discussione tra Jovetic e Gonzalo Rodriguez, con quest’ultimo che la spunta e calcia, realizzando la definitiva rete dello 0-3 che chiude la gara.

    Palermo-Fiorentina 0-3, Super Jovetic | ©  Tullio M. Puglia/ Getty Images
    Palermo-Fiorentina 0-3, Super Jovetic | © Tullio M. Puglia/ Getty Images

    La Fiorentina conquista, così, tre punti fondamentali per il suo cammino ai piani alti della classifica, mettendo in mostra un ritrovato Jovetic che sblocca la gara e poi segna il gol della sicurezza, arrivando a quota otto reti stagionali e mettendosi in vetrina come vero valore aggiunto di questa squadra che adesso può iniziare a sognare in grande. Per il Palermo di Gasperini, invece, è notte fonda: sembrano già lontani i segnali di ripresa visti nel derby con il Catania e nelle gare successive.

    Palermo-Fiorentina, le pagelle:

    Ujkani 6.5 Il migliore del Palermo, nel primo tempo salva il risultato e nel secondo tempo evita un passivo più pesante nonostante i buchi della difesa rosanero

    Jovetic 7.5 Realizza il gol del vantaggio, che “spacca” la partita, e poi il rigore dello 0-2 di grande classe, con un morbidissimo cucchiaio

    Cuadrado 6.5 In gran forma, sempre al centro del gioco, fornisce l’assist per l0 0-1 di Jovetic

    Tabellino di Palermo-Fiorentina:

    Palermo: Ujkani 6.5; Munoz 5 (19′ st Dybala), Donati 5.5, Garcia 6; Giorgi 5 (10′ st Kurtic), Morganella 5, Barreto 5, Arevalo Rios 5.5, Pisano 5; Brienza 5.5 (33′ st Zahavi), Miccoli 5.5

    Fiorentina: Neto sv; Tomovic 6, Rodriguez 6.5, Savic 6; Cuadrado 6.5 (42’st Cassani), Migliaccio 6, Aquilani 6 (25’st Pizarro), Borja Valero 6.5 (36’st Mati Fernandez), Pasqual 6; Jovetic 7.5, Toni 6.5.

    Marcatori di Palermo-Fiorentina 0-3: 50′ Jovetic, 83′ Jovetic (R), 88′ Gonzalo Rodriguez (R)

    Video Palermo-Fiorentina

  • Palermo-Fiorentina, Montella lancia Toni-Jovetic

    Palermo-Fiorentina, Montella lancia Toni-Jovetic

    Allo Stadio Barbera alle ore 15 va in scena Palermo-Fiorentina, ultimo match del 2012 per le due formazioni, valido per la diciottesima giornata di serie A, prima del rompete le righe che  condurrà a stilare un bilancio ideale al termine dell’anno solare. Di certo, è molto positivo quello della Fiorentina di mister Montella che in questa stagione ha saputo distinguersi come una delle squadre più interessanti e sorprendenti del campionato, anche a livello di gioco, brillante ed armonioso oltre che capace di mandare in gol ben tredici diversi uomini. Nel caso del Palermo, invece, l’iter percorso è stato maggiormente tribolato anche se negli ultimi tempi la squadra sembra aver ritrovato maggiormente la propria identità, oltre che la voglia del riscatto, portandosi fuori dalla zona retrocessione seppur soltanto di un punto, ed i rosanero sono reduci da un buon pareggio contro l’Udinese allo Stadio Friuli. Palermo-Fiorentina si presenta, pertanto, come un match molto interessante per le “tematiche” che presenta.

    L’obiettivo per entrambe le squadre, dunque, sono i tre punti anche se gli scenari di formazione appaiono ben differenti, considerando che in casa Palermo le buone notizie giungono dal fatto che due pedine importanti come Ilicic e Von Bergen saranno a disposizione del tecnico Gasperini, mentre nel caso della Fiorentina di Montella, mancheranno due giocatori importanti come Olivera e Roncaglia, con l’assenza di quest’ultimo che potrebbe pesare sugli assetti difensivi.

    Palermo – Il tecnico Giampiero Gasperini sembra intenzionato a proporre un tridente offensivo che possa essere in grado di impensierire la difesa Viola e che dovrebbe essere composto dal capitano Fabrizio Miccoli, dal giovane Dybala e dallo sloveno Ilicic, anche se potrebbe esservi la sorpresa dell’ultimo minuto con Brienza preferito a Dybala, per sfruttarne la maggiore esperienza ed il buono stato di forma attuale, per poi far entrare il giovane a gara iniziata per apportare forze fresche.

    Palermo-Fiorentina, Montella lancia Toni-Jovetic | ©  Dino Panato
    Palermo-Fiorentina, Montella lancia Toni-Jovetic | © Dino Panato

    Fiorentina – Vincenzo Montella ha problemi di formazione in difesa dove, come detto, mancherà Roncaglia per squalifica e, pertanto, il trio difensivo sarà composto da Tomovic, Gonzalo Rodriguez e Savic, mentre a centrocampo non ci saranno sorprese, con la conferma della linea a cinque con Cuadrado e Pasqual sulle fasce ed il trio centrale di qualità composto da Aquilani, Pizzarro e Borja Valero che, finora, ha sfornato assist fondamentali per le punte, oltre che mettersi in evidenza anche in zona realizzativa. Il centrocampo così composto, quindi, dovrà supportare le due punte: Luca Toni, che sta ritrovando con continuità la via del gol, ed il montenegrino Jovetic che scenderà in campo dal primo minuto. In porta, invece, sarà ancora fuori il titolare Viviano che lascerà i pali a Neto.

    Palermo-Fiorentina, le probabili formazioni:

    Palermo (3-4-3): Ujkani, Munoz, Donati, Von Bergen, Morganella, Barreto, Kurtic, Garcia, Ilicic, Dybala, Miccoli. A disposizione: Benussi, Brichetto, Pisano, Goldaniga, Labrin, Rios, Viola, Giorgi, Zahavi, Sanseverino, Brienza. Allenatore: Gasperini.

    Fiorentina (3-5-2): Neto, Tomovic, Gonzalo, Savic, Cuadrado, Aquilani, Pizarro, Borja Valero, Pasqual, Toni, Jovetic. A disposizione: Lupatelli, Migliaccio, Della Rocca, Mati Fernandez, Romulo, Llama, Seferovic, El Hamdaoui, Ljajic. Allenatore: Montella.

    Allo stadio Barbera, Palermo-Fiorentina sarà diretta dal signor Domenico Celi della sezione di Bari coadiuvato dai guardalinee Passeri e Giachero, dai due giudici di porta Valeri e Nasca,  e dal quarto uomo Preti.

  • Vilanova, promessa al Barcellona: “Tornerò presto”

    Vilanova, promessa al Barcellona: “Tornerò presto”

    Il Natale del Barcellona sarà all’insegna dell’apprensione per Tito Vilanova, che nella giornata di oggi dovrà sottoporsi ad un intervento presso l’ospedale de la Vall d’Hebron  finalizzato ad arginare quel male oscuro che già lo aveva colpito un anno fa e di cui si era appresa notizia alla vigilia della gara contro il Milan, e che purtroppo è ritornato a far visita tutt’altro che gradita.

    L’operazione cui il tecnico si sottoporrà nella giornata odierna è finalizzata a rimuovere un linfonodo vicino alla ghiandola della parotide, già operata un anno fa, e dopo l’intervento chirurgico il tecnico blaugrana dovrà restare in ospedale per almeno quattro giorni e poi osservare un periodo di sei settimane di chemioterapia e radioterapia: una circostanza che, ovviamente, lo terrà lontano dalla squadra e dalle questioni di campo per concentrarsi sulla battaglia più importante anche se, nel periodo della cura, se le sue condizioni fisiche glielo consentiranno potrà provare a “conciliare le cure con l’attività professionale”, così come ha comunicato il Barcellona in una nota dello staff medico.

    Tuttavia, prima di sottoporsi all’intervento, il tecnico ha voluto salutare i suoi calciatori, con un messaggio che racchiude in sè attaccamento al lavoro ed ai suoi uomini, oltre che la naturale speranza di tornare al più presto ad occuparsi di loro, il suo Barcellona, calandosi nuovamente nella sua dimensione quotidiana, nella sua normalità che, in questi casi, diviene la cosa più preziosa.

    Vilanova promette "tornerò presto" | © David Ramos/Getty Images
    Vilanova promette “tornerò presto” | © David Ramos/Getty Images

    Un messaggio che risulta ancora più commovente conoscendo ciò che Tito Vilanova ha affrontato lo scorso anno e che dovrà affrontare nelle prossime settimane: “Devo operarmi, per un po’ di tempo non sarò con voi, ma tornerò presto”. Una promessa ed una speranza di tutti, ovviamente, che la società ha voluto cogliere alla lettera, evitando di ricorrere a sostituti “esterni” per fronteggiare l’assenza del suo tecnico. Niente Luis Enrique, niente clamoroso ritorno di Pep Guardiola, ma semplicemente la squadra sarà affidata proprio al vice di Vilanova, Jordi Roura, che prenderà così le redini del club “a tempo” a partire dall’impegno di sabato prossimo a Valadolid, in modo da non dover stravolgere l’impostazione del lavoro fin qui svolto dal tecnico, e probabilmente anche per auspicare una sua pronta guarigione ed un rientro a pieno regime in breve termine.

    In tal senso si legge anche l’intervento in conferenza stampa del presidente del Barcellona Rosell, insieme al direttore sportivo Zubizarreta, cui hanno voluto partecipare anche gli uomini più rappresentativi della squadra – capitan Puyol, Iniesta, Xavi e Valdes – proprio per esprimere la loro totale vicinanza ed il loro “appoggio incondizionato” al tecnico ed alla sua famiglia, con il presidente Rosell che ha voluto mettere in evidenza proprio la forza del tecnico, che in un momento tanto delicato ha pensato prima agli altri – la moglie, i figli, la squadra – e poi a se stesso.

    Mentre il direttore sportivo del Barcellona definisce la brutta notizia della ricaduta come “un pugno alla mandibola”, il presidente si focalizza sull’auspicio che Tito “possa tornare presto con noi” superando questa fase con la necessaria tranquillità, ringraziando al contempo tutti coloro che hanno voluto manifestare solidarietà e vicinanza al Barcellona ed a Vilanova.

  • Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    Conte frena gli elogi: “Titolo d’inverno non serve”

    La Juventus ha conquistato il titolo di campione d’Inverno con due giornate d’anticipo e si appresta ad affrontare l’ultima fatica del 2012, la gara di campionato contro il Cagliari che concluderà un anno ricco di soddisfazioni sportive per il popolo bianconero, con lo scudetto conquistato dopo gli anni dell’inferno sportivo, e la ciliegina della Super Coppa Italiana in bacheca, oltre che il primato attuale in classifica con ampio margine sulle inseguitrici, la qualificazione agli ottavi di Champions (dove troveranno il Celtic, ndr) ed ai quarti di Coppa Italia. Cosa migliorare ancora? Difficile dirlo, ma non per Antonio Conte, insaziabile e sempre sul pezzo, soprattutto alla vigilia di una gara in cui c’è il rischio di allentare la tensione.

    Cagliari-Juventus – Il mister salentino, però, puntualizza che l’impegno contro il sardi – che si disputerà a Parma – dovrà essere affrontato al massimo, scongiurando il rischio che il pensiero possa andare anche solo per un attimo alle valigie pronte per le vacanze, nella “prima settimana in cui ci sono stati elogi sperticati per tutti”. Oltre all’avversario in campo, dunque, il pericolo è quello di perdere mordente e di allentare la tensione: per questo, però, “ci penserò io” promette il tecnico salentino, e su questo c’è da credergli in parola. Conte è alla ricerca di risposte importanti, che dovranno giungere proprio in questo momento, perchè “la crescita passa dalla gestione di queste situazioni”.

    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Conte i i bilanci di fine 2012 | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Oscar – Nel coro degli elogi alla squadra bianconera, però, Antonio Conte non si sottrae dal complimentarsi con i suoi uomini per il cammino intrapreso fin qui e si sbilancia attribuendo ai suoi calciatori un premio figurativo, un Oscar che premi loro e la società, perchè “sono speciali e questo mi onora di essere il loro allenatore”. Ma, se da un lato arriva la “carota” dall’altro emerge immediatamente il “bastone”, ossia la determinazione e la grinta di Antonio Conte che analizza con lucidità l’importanza del risultato finale, a voler sottolineare che i conti si fanno a fine stagione, perchè “se non arriviamo ad alzare qualcosa non so che farmene del titolo d’inverno”. In tema di premi e riconoscimenti, inevitabile un riferimento al Pallone d’Oro, il più ambito riconoscimento individuale per un calciatore: in tal senso, il tecnico salentino si sbilancia nella sua personale preferenza ammettendo che avrebbe espresso il suo voto per Andrea Pirlo, che avrebbe meritato di stare sul podio del trofeo, subito dietro al vincitore indiscusso ed indiscutibile Leo Messi.

    Chiellini – In un clima di serenità e soddisfazione, la nota negativa riguarda l‘infortunio di Giorgio Chiellini, con una sospetta lesione al muscolo del polpaccio infortunato già un mese fa: ora, però, il difensore toscano sembra rischiare un lungo stop, di circa due mesi. Di certo, dunque, salterà la gara di venerdì con il Cagliari in attesa di conoscere tramite gli accertamenti del caso l’entità precisa del recupero. La Juventus perde un leader della sua difesa, anche se Chiellini cercherà di guarire il prima possibile con il supporto dello staff medico e di “tornare più forte di prima”. Sarà, dunque, molto difficile sopperire alla sua assenza, ma la Juventus probabilmente penserà a qualche “aggiustamento” sul mercato anche perchè era già nell’aria dopo il divorzio da Lucio ed alla luce del fatto che Asamoah a Gennaio dovrà partecipare alla Coppa d’Africa.

  • Mandorlini recidivo, singolare squalifica e penitenza

    Mandorlini recidivo, singolare squalifica e penitenza

    Eravamo abituati alle squalifiche convenzionali attribuite dalla Commissione Disciplinare nei confronti di allenatori e calciatori che si rendevano protagonisti di episodi non conformi alle regole: alcuni turni di stop lontano dal campo di gioco e, magari, nei casi più gravi anche un’ammenda pecuniaria giusto per rimarcare meglio il concetto e cercare di creare un deterrente per la reiterazione delle “scorrettezze”. Questa volta, però, la decisione della Disciplinare appare realmente “originale” ed insolita, e riguarda Andrea Mandorlini, il tecnico dell’Hellas Verona.

    Mandorlini, infatti, lo scorso 20 Ottobre nel pre-partita del match tra il Verona ed il Livorno si era reso protagonista di una infelice intervista in cui pronunciò alcune parole contro la città toscana e la squadra ma, in particolare, riferite agli abitanti: “Odio i Livornesi”, completando e rendendo maggiormente esplicito il suo “pensiero” con un dito medio alzato all’indirizzo della curva Picchi dopo la rete del 2-0 realizzata dal suo Verona.

    Mandorlini, squalifica singolare | © Dino Panato/Getty Images
    Mandorlini, squalifica singolare | © Dino Panato/Getty Images

    Dopo quell’episodio, ne era stata informata la Procura della Federcalcio ed, ora, si è giunti alla punizione che si può considerare composta da due “parti”: una squalifica fino al 31 Gennaio ed un’ammenda da ventimila euro – e fin qui la parte “convenzionale” del provvedimento – ed, una volta scontata la squalifica, per le successive sette gare ossia per circa quaranta giorni, dovrà impegnarsi a ribadire nelle interviste pre e post partita che rilascerà di credere “fortemente nei valori sportivi”.

    Una sorta di mantra, da ripetere in maniera costante per “redimere” i propri peccati, per espiare la colpa e purificare lo spirito facendo propri i sani valori sportivi che conducono ad un comportamento più appropriato per un tecnico che spesso si è reso protagonista di episodi discutibili, tra cui il coro contro i “terroni” all’indirizzo dei tifosi salernitani: un metodo di certo molto inconsueto che, però, potrebbe fare scuola ed essere adoperato anche in altre circostanze simili. Quel che è certo, però, è che resta l’impressione di una decisione realmente strana, che potrebbe essere ricondotta ai metodi adoperati dalle dittature più ferree per inculcare ai dissidenti il pensiero predominante.

    Resta da scoprire se dopo tale “pena” Andrea Mandorlini avrà realmente capito la lezione…

  • Del Piero, il Sydney prova a trattenerlo oltre il 2014

    Del Piero, il Sydney prova a trattenerlo oltre il 2014

    La situazione di classifica del Sydney Fc di Frank Farina è davvero molto delicata, considerando l’ultimo posto in classifica nella A-League, e le numerose sconfitte che la squadra continua a collezionare, con l’ultima in ordine cronologico rimediata nel derby di Sydney, proprio nel giorno del rientro in campo di Alessandro Del Piero dopo l’infortunio muscolare. In un clima di insoddisfazione e preoccupazione per i risultati che non arrivano e che fanno sì da allontanare tutte le premesse positive della vigilia, le parole dello stesso numero dieci riportate, poi, da un quotidiano australiano avevano gettato qualche ombra sulla possibile permanenza di Alex anche per la prossima stagione nella terra dei canguri, considerando  che a riguardo Del Piero si era limitato ad affermare che sarà un pensiero “successivo”, che lo riguarderà soltanto a fine stagione: un modo professionale per sottolineare che, ora, il pensiero prioritario sono le questioni di campo ed il tentativo di concentrare tutte le energie verso l’obiettivo di risollevare le sorti della squadra.

    Quelle parole, però, sono state lette anche in un’ottica più negativa, quasi a voler affermare una sorta di “disamoramento” di Del Piero nei confronti del progetto Sydney, che solo qualche emse fa aveva accettato  di sposare con grande entusiasmo, per divenire una sorta di ambasciatore-simbolo del calcio stellare europeo in una Nazione che lo considera ancora uno sport outsider e che gli preferisce nettamente il rugby.

    Del Piero, il Sydney prova a trattenerlo oltre 2014 | © Mark Kolbe/Getty Images
    Del Piero, il Sydney prova a trattenerlo oltre 2014 | © Mark Kolbe/Getty Images

    Il club, però, ha voluto ridimensionare l’allarmismo sorto attorno alla questione e per voce dello stesso presidente Barlow ha deciso di chiarire alcuni punti salienti del progetto legato a Del Piero, facendo riferimento in primis all’orizzonte temporale di lungo periodo nonostante i 37 anni del campione veneto. Il contratto tra Alex Del Piero ed il Sydney, siglato nel mese di settembre, scadrà nel 2014 ed ha, dunque, durata biennale, ma il numero uno del club vorrebbe provare a convincere il numero dieci ad estenderlo ulteriormente, oltre il 2014. Sarà questo, dunque, l’argomento della trattativa che – come annunciato dal presidente Barlow – inizierà nelle prossime settimane tra il Sydney ed i manager di Del Piero perchè “ci sono ancora diversi dettagli su cui lavorare, ma abbiamo sempre pensato ad Alex come ad un progetto a lungo termine”. Un intento formulato nelle intenzioni iniziali che, dunque, pare non esser mutato per il club, considerando che la volontà di legare la figura di Del Piero al Sydney Fc oltre il 2014 è stata anche “ribadita nell’incontro mensile del board svoltosi all’inizio di questa settimana”. 

    Lo scenario che va profilandosi è, dunque, molto chiaro: da un lato il club che farà di tutto per trattenere Alex Del Piero e costruire attorno alla sua figura un’immagine di prestigio che possa andare anche aldilà dei confini australiani, dall’altro la posizione di Alex, che ha accettato di tuffarsi in questa nuova avventura, cambiando latitudine e calandosi in una realtà totalmente differente, ma che in cambio vorrebbe quello di cui un campione come lui ha bisogno, quasi fosse una linfa vitale per trovare i giusti stimoli per andare in campo: la possibilità di inseguire qualche traguardo importante e, nella situazione attuale, non è un dettaglio da poco.

  • Bendtner intervento riuscito, confermati 3 mesi di stop

    Bendtner intervento riuscito, confermati 3 mesi di stop

    E’ tecnicamente riuscito l’intervento di Niklas Bendtner finalizzato al reinserimento del tendine del muscolo adduttore della coscia sinistra, infortunatosi nel corso della partita contro il Cagliari di Coppa Italia disputata mercoledì scorso a Torino. L’intervento in questione è stato eseguito nella serata di lunedì a Londra dal professor Schilders, consulente della società che detiene il cartellino dell’attaccante danese, l’Arsenal, di comune accordo con lo staff medico della Juventus e, a partire dai prossimi giorni, verrà definita la prognosi e l’iter riabilitativo da intraprendere per il completo recupero: i tempi, come preannunciato già da una prima diagnosi fatta a caldo, non saranno brevi e si renderanno necessari almeno due mesi e mezzo di stop che potrebbero protrarsi anche a tre.

    Bendtner, intervento riuscito | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Bendtner, intervento riuscito | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Tempi non brevi ed in linea con le previsioni, che potrebbero spingere la Juventus ad andare sul mercato di riparazione a Gennaio per sostituire l’ex Arsenal Bendtner che, anche se impiegato in maniera centellinata in questa stagione, rappresentava comunque una carta importante ed un’alternativa da tenere in considerazione per far fronte agli impegni nelle tre competizioni in cui la Juventus di Antonio Conte è attualmente in corsa, ossia la Coppa Italia – dove ha conquistato proprio contro il Cagliari la qualificazione  ai quarti di finale – la Champions League, dove da Febbraio disputerà gli ottavi, e in campionato.

    Numericamente, dunque, il parco attaccanti della Signora è ristretto a quattro elementi, i due titolari designati Mirko Vucinic e Sebastian Giovinco, e le due “riserve” Fabio Quagliarella ed Alessandro Matri anche se, come lo stesso Conte sottolinea spesso, non esistono gerarchie formali nella sua idea di squadra. Ma, se Quagliarella si è rivelato una pedina utile e capace di dare un grande apporto realizzativo soprattutto nel periodo di minor forma di Giovinco e Vucinic, il Matri di questa stagione non ha saputo incidere in zona realizzativa e, dunque, per rafforzare il reparto la Juventus potrebbe percorrere due strade alternative: richiamare alla base Manolo Gabbiadini del Bologna, oppure tentare l’assalto al sogno Didier Drogba.

  • Guarin, un turno di stop ma l’Inter fa ricorso

    Guarin, un turno di stop ma l’Inter fa ricorso

    Dopo l’anticipo di sabato scorso con la Lazio, in cui la squadra di Stramaccioni ha subito una sconfitta per 1-0, importante ai fini della lotta per le prime posizioni in classifica, il nervosismo era nell’aria e sembrava aleggiare un pizzico di tensione di troppo a fine gara: in questo senso, il colombiano Fredy Guarin sembra abbia avuto un atteggiamento intimidatorio ed aggressivo nei confronti di un Assistente del direttore di gara Mazzoleni, ed in particolare un guardalinee, al punto da rendere necessario l’intervento di un dirigente nerazzurro al fine di trattenere il calciatore ed evitare che il diverbio potesse degenerare.

    Tutto questo è accaduto al termine della gara ma è stato comunque verbalizzato e, dunque, il giudice sportivo Gianpaolo Tosel ha inflitto al colombiano Guarin una giornata di squalifica proprio per il “comportamento aggressivo ed intimidatorio tenuto” alla quale si è aggiunta anche una multa da cinquemila euro.

    Guarin un turno di stop, Inter ricorre | © Claudio Villa/Getty Images
    Guarin un turno di stop, Inter ricorre | © Claudio Villa/Getty Images

    L’Inter però ha deciso di non accettare supinamente tale decisione e di presentare ricorso contro la squalifica attribuita al colombiano per evitare che debba essere costretto a saltare la gara contro il Genoa in programma a San Siro e valida per la 18. ma giornata di Serie A, l’ultima del 2012, confermando quella vis polemica nei confronti delle decisioni arbitrali che contraddistingue ultimamente le dichiarazioni del presidente Moratti che stavolta si è limitato a parlare di “sfortuna” negli episodi.

    In attesa di conoscere l’esito del ricorso dei nerazzurri, di seguito le altre decisioni in merito ai calciatori squalificati dal giudice sportivo per la prossima giornata, che sono ben sedici, che potranno anticipare così le loro vacanze natalizie:

    Manfredini dell’Atalanta, Conti del Cagliari, Roncaglia della Fiorentina, Moretti e Seymour del Genoa, Candreva della Lazio, Inler del Napoli, Munoz  del Palermo, Paletta del Parma, Castan della Roma, Tissone della Sampdoria, Neto, Paci e Vergassola del Siena, Allan ed Heurtaux dell’Udinese. Ammende pecuniarie, invece, a Juventus e Lazio, rispettivamente da dieci mila e due mila euro.

  • La Sampdoria esonera Ferrara, arriva Delio Rossi

    La Sampdoria esonera Ferrara, arriva Delio Rossi

    L’annuncio era nell’aria dopo l’ennesima sconfitta rimediata dalla Sampdoria ieri a Catania, un secco e perentorio 3-1 che Ciro Ferrara non aveva digerito, concludendo con gran nervosismo il match e rifiutandosi anche di stringere la mano al tecnico etneo Maran, innescando un battibecco al rientro degli spogliatoi: un segnale inequivocabile della non serenità del tecnico napoletano, che è stata poi confermata dai fatti di queste ore. La Sampdoria esonera Ferrara, senza più alcuna prova d’appello, ed è giunta anche l‘ufficialità con comunicato della stessa società blucerchiata che è apparso sul sito del club.

    Nella nota si legge che la Sampdoria esonera Ferrara sollevando anche il suo staff dall’incarico e, al contempo, accetta le dimissioni del direttore sportivo Pasquale Sensibile e del coordinatore dell’area tecnica Domenico Teti. Una vera e propria rivoluzione, una sorta di uragano che si è abbattuto sul progetto blucerchiato che – per quanto visto finora – si è indiscutibilmente rivelato inconsistente e deludente per i tifosi che speravano in qualcosa di diverso dopo il ritorno in serie A che fa seguito al purgatorio della serie cadetta. Le dimissioni di Sensibile vanno lette come una scelta coerente considerando che è stato proprio l’ormai ex ds a scegliere Ferrara ed a credere il lui: venendo meno il “suo” tecnico, dunque, Sensibile ha preferito abbandonare il progetto ed al suo posto il nuovo direttore sportivo sarà Osti, ex dirigente dell’Atalanta a testimoniare che la Sampdoria esonera Ferrara e decide di ripartire facendo “tabula rasa” di ciò che è stato finora.

    Sampdoria esonera Ferrara, arriva Delio Rossi | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Sampdoria esonera Ferrara, arriva Delio Rossi | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    La formazione guidata da Ferrara, invece, ha inanellato troppi risultati negativi, basti pensare alle sette sconfitte di fila “collezionate”, interrotte poi da due vittorie – tra cui quella del derby della Lanterna con il Genoa – ma in realtà i problemi veri e propri non sono stati mai risolti realmente: alla squadra è mancata la continuità dei risultati (un bilancio nero con nove sconfitte, tre pareggi e cinque vittorie, ndr) e, forse, anche la serenità dello spogliatoio, considerando che già da tempo si percepiva che la panchina di Ciro Ferrara stava scricchiolando: come spesso accade a pagare è l’allenatore e dunque la Sampdoria esonera Ferrara ma, in realtà, sarebbe opportuno valutare le problematiche interne e provare a rimediarvi sul mercato.

    Oltre a qualche problema psicologico, è impossibile non sottolineare quello che è l’aspetto tecnico più problematico della formazione doriana, legato al rendimento del reparto offensivo, che fatica a realizzare ciò che viene creato: manca una punta capace di segnare anche se la squadra gioca male, che abbia le caratteristiche tali da sbrogliare la matassa nelle situazioni di sofferenza. Un tipo di giocatore che può essere molto utile nella durissima lotta per la salvezza e che, invece, in casa blucerchiata sembra mancare al contrario di quanto accade, invece, in casa di altre rivali nella volata salvezza.

    Per tutte queste ragioni, appare realmente molto arduo e soprattutto delicato il compito che attende, ora, il successore di Ciro Ferrara di cui si conosce già il nome: l’ex tecnico di Fiorentina, Palermo e Lazio Delio Rossi, che arriverà a Genova già domani, martedì, quando verrà presentato in conferenza stampa. Sempre nella giornata di domani, Delio Rossi sarà già in campo con la squadra per dirigere il suo primo di allenamento e preparare la partita che concluderà il 2012 della Sampdoria e che il caso ha voluto fosse proprio contro la sua ex squadra, la Lazio attualmente guidata da Petkovic.