Autore: Simona Granieri

  • Lazio-Catania, Petkovic lancia Floccari-Kozak

    Lazio-Catania, Petkovic lancia Floccari-Kozak

    La gara dei quarti di Coppa Italia in programma questa sera alle ore 21 allo Stadio Olimpico, Lazio-Catania, per i padroni di casa è un match per sperare di continuare nel momento d’oro, per coltivare il sogno dei tanti biancocelesti che, nella Lazio di Vladimir Petkovic, intravedono quella squadra che, a cavallo tra la fine degli anni ’90 e il 2000,riuscì a conquistare con Eriksson il secondo scudetto della sua storia, oltre che brillare anche fra le diverse competizioni nazionali ed europee. In quella squadra di Cragnotti figuravano nomi illustri, da Nedved a Salas a Vieri, portati dai miliardi facili di allora mentre oggi, in tempi di crisi, la gestione del presidente Lotito è orientata all’oculatezza ed alla prudenza, senza però trascurare l’obiettivo fondamentale nel calcio: i risultati.

    In campionato il cammino finora intrapreso è stato quasi impeccabile e, se non fosse stato per la marcia forsennata della Juventus, la squadra di Petkovic sarebbe stata capolista; questa sera, inoltre, contro gli etnei si gioca la possibilità di accedere alla semifinale del trofeo Nazionale, una competizione che nessuno intende sottovalutare, per il suo valore e perchè permette di aggiungere mattoni importanti nel processo di crescita intrapreso finora. La squadra laziale, dunque, proverà a far leva sulla testa e sulle gambe, per calcare le ali dell’entusiasmo diffuso ormai in tutto l’ambiente che ha dimostrato di aver acquisito una “mentalità nuova, che le consente di avere una forza mentale superiore e ribaltare perfino le situazioni più complicate”, come sottolinea lo stesso mister Petkovic che, in tal senso, evidenzia proprio la crescita della sua squadra sotto il profilo caratteriale, una crescita che le permette di reagire alle difficoltà, anche se il tecnico preferisce volare basso e rimandare al mittente ogni riferimento ai sogni tricolore, anche perchè l’obiettivo prioritario – per oggi – resta la concentrazione massima alla sfida contro il Catania di questa sera, per passare il turno.

    Dal punto di vista delle questioni di campo, mister Petkovic dovrebbe far rifiatare Miro Klose in avanti, lasciando spazio alle due punte Floccari e Kozak, mentre in porta vi sarà Carrizo, con Marchetti a rifiatare per il campionato, mentre a centrocampo è imprescindibile la presenza del profeta Hernanes.

    Lazio-Catania, Petkovic lancia Kozak-Floccari | © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images
    Lazio-Catania, Petkovic lancia Kozak-Floccari | © TIZIANA FABI/AFP/Getty Images

    In casa Catania, invece, il tecnico Rolando Maran sente l’importanza della gara, che potrebbe regalargli uno spazio importante nella storia recente del club etneo in caso di passaggio del turno ed approdo alle semifinali, ma le necessità impongono di ricorrere al turnover e, dunque, Bergessio sarà a riposo e lascerà spazio a Castro, così come il portiere Andujar che lascerà spazio a Frison, mentre mancherà anche Spolli, che risente di un problema muscolare e che, pertanto, è rimasto in Sicilia.

    Le probabili formazioni del quarto di Coppa Italia Lazio-Catania:

    Lazio (4-4-2): Carrizo; Cavanda, Biava, Ciani, Radu; Candreva, Cana, Hernanes, Lulic; Floccari, Kozak. In panchina: Bizzarri, Strakosha, Biava, Konko, Scaloni, Zauri, Ledesma, Gonzalez, Brocchi, Rozzi. Allenatore: Petkovic.
    Catania (4-3-3): Frison; Bellusci, Legrottaglie, Rolin, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Castro, Barrientos. In panchina: Andujar, Terracciano, Augustyn, Capuano, Potenza, Paglialunga, Ricchiuti, Salifu, Bergessio, Doukara, Gomez, Keko. Allenatore: Maran.

    Allo Stadio Olimpico di Roma, Lazio-Catania sarà diretta dal signor Celi di Bari.

  • Riccardo Grittini assessore denunciato per bu a Boateng

    Riccardo Grittini assessore denunciato per bu a Boateng

    La notizia degli insulti razzisti a Boateng, Muntari e  Niang, giocatori rossoneri di colore, durante l’amichevole Pro Patria-Milan ha fatto il giro del mondo, provocando sdegno ovunque, soprattutto perchè è realmente inaccettabile che ancora possano accadere episodi di tale genere. Perlomeno, dunque, le forze dell’ordine hanno cercato di  svolgere celermente le operazioni di identificazione dei responsabili dei buu razzisti presenti allo stadio di Busto Arsizio e, così, tra i vari ultras è stato identificato anche Riccardo Grittini, ventiduenne studente di scienze motorie all’Università Cattolica di Milano, oltre che portiere dilettante.

    Ma perchè il nome di questo studente universitario ha suscitato tanto scalpore? Perchè Riccardo Grittini è anche – e soprattutto – consigliere comunale di Corbetta, leghista della lista “Corbetta federalismo e libertà”, e dallo scorso mese di Novembre ricopre anche il ruolo di assessore allo Sport ed alle politiche giovanili del Comune dell’hinterland Milanese.

    Riccardo Grittini assessore indagato per insulti a Boateng | immagine dal web
    Riccardo Grittini assessore indagato per insulti a Boateng | immagine dal web

    Il colmo, verrebbe da dire, considerando il ruolo istituzionale e sicuramente importante che Grittini ricopre e che, ancor di più, provocherà sdegno attorno alla vicenda già di per sè poco edificante che, per ora, vede sei persone indagate da parte del pm Mirko Monti.

    Da molte parti sono, dunque, giunte immediatamente le richieste di dimissioni per Grittini ma, come spesso accade in tali casi, si tentenna nell’attesa che le acque possano calmarsi appellandosi alla presunzione di innocenza, ed il sindaco di Corbetta Antonio Balzarotti ha assicurato che, per ora, Riccardo Grittini resterà al suo posto in Giunta nonostante risulti indagato per razzismo.

    E, dopo le rassicurazioni alla poltrona di Grittini, il sindaco Balzarotti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera difende il suo assessore allo Sport, sottolineandone le doti umane – “è una persona per bene” – ed evidenziandone lo stato d’animo attuale che, dopo l’episodio che Grittini ha definito come una “goliardata, un momento come tutti quelli che accadono la domenica negli stadi”, ed ora lo vede “affranto e dispiaciuto”.

  • Lampard scaricato dal Chelsea, la Lazio spera

    Lampard scaricato dal Chelsea, la Lazio spera

    Sarà la “mina vagante” di questo mercato di riparazione Frank Lampard, considerando che dopo settimane di tira e molla, il suo agente ha confermato che esistono ben poche possibilità che il suo assistito possa proseguire il rapporto con il Chelsea e, dunque, Frank Lampard non rinnoverà il suo contratto, rivelando che i dirigenti del Chelsea erano già stati chiari a proposito del non rinnovo durante il Mondiale per Club disputato in Giappone e, poi, in seguito anche dopo la vittoria contro l’Everton e, da allora, “nulla è cambiato e non gli verrà proposto un prolungamento”: dapprima, infatti, sembrava che il Chelsea potesse proporre un rinnovo annuale a cifre ben al di sotto del suo attuale ingaggio ma, poi, anche quest’ultimo spiraglio sembra essersi chiuso.

    La professionalità e l’attaccamento alla maglia del centrocampista della Nazionale Inglese impongono di considerare quasi clamoroso tale strappo che porterà al termine della stagione a scrivere la parola “The End” ad una storia calcistica che rimarrà fra le più importanti del club londinese, anche considerando il grande rapporto che lega Lampard ai suoi tifosi considerando che il centrocampista è stato una bandiera dei Blues in cui milita dal lontano 2001, e per tal ragione in queste ore di confusione ed incertezza per quello che sarà il suo futuro lo ha spinto a rivolgere loro un messaggio di ringraziamento molto sentito: “Voglio ringraziare i tifosi perché mi hanno sempre sostenuto, specie nelle ultime settimane. Con me sono sempre stati fantastici e per questo devo dire loro grazie. Noi andiamo in campo per loro che pagano il biglietto per vederci”, rivelando che per ora la sua intenzione è esclusivamente quella di pensare al presente e concludere al meglio questa stagione con il Chelsea perchè “questo club e i suoi tifosi sono stati speciali per me”.

    Lampard scaricato dal Chelsea, Lazio spera | © OLLY GREENWOOD/AFP/Getty Images
    Lampard scaricato dal Chelsea, Lazio spera | © OLLY GREENWOOD/AFP/Getty Images

    Del Chelsea, Lampard parla, dunque, usando il tempo passato – quasi da ex – un modo per dire che, probabilmente, la sua intenzione non sarebbe stata quella di salutarli al termine di questa stagione ma che, per cause di forza maggiore, dovrà dire addio a Stamford Bridge e affrontare una nuova avventura che, con tutta probabilità, si preannuncia lontana dalla Premier League anche se, secondo il bene informato tabloid Daily Mail, il Manchester United e l’Arsenal potrebbero decidere di tentare un assalto. Se così non fosse e se Lampard preferisse la pista estera, in tal senso sono già ben noti gli interessamenti di Lazio ed Inter che – alla luce di una situazione che si sta delineando in maniera chiara verso il divorzio a fine stagione dal Chelsea – potrebbero provare l’assalto anche nel mercato di Gennaio o, altrimenti, attendere Giugno per provare a strapparlo a parametro zero.

    Il presidente biancoceleste Claudio Lotito, nonostante l’entusiasmo per il buon momento della Lazio di Petkovic, però mantiene i piedi per terra perchè “non è mia abitudine parlare di un calciatore prima che venga acquistato” anche se, ovviamente, conferma che la Lazio monitorerà la situazione: “siamo presenti sul mercato 365 giorni all’anno ed h24″.

    Di certo, comunque, le voci e le attenzioni nei confronti di Lampard continueranno ad essere molto insistenti.

  • Juventus-Sampdoria 1-2, Icardi rovina Befana bianconera

    Juventus-Sampdoria 1-2, Icardi rovina Befana bianconera

    Peggio di così non poteva iniziare il 2013 della Juventus, ma la Befana sembra non portare affatto bene ai bianconeri che, due stagioni fa, proprio il 6 Gennaio persero la gara contro il Parma e Fabio Quagliarella per infortunio al crociato. Anche Juventus-Sampdoria termina con una sconfitta, in casa, con rimonta subita nonostante il vantaggio numerico, ed un infortunio a Claudio Marchisio che lascia con il fiato sospeso almeno fin quando sarà possibile comprenderne l’entità. Quel che è certo, però, è che il risultato di Juventus-Sampdoria sorprende per come è maturato, considerando che nel primo tempo la squadra bianconera aveva ben controllato il risultato, passando in vantaggio con un netto rigore al 24′ per fallo di Berardi su Marchisio, ben calciato da Giovinco dopo diversi errori dagli undici metri da parte dei compagni di squadra nelle partite precedenti, che regala alla Formica Atomica il nono gol stagionale: 1-0. Al 32′ giunge il doppio giallo per Berardi che lascia la Sampdoria in inferiorità numerica: a primo impatto sembrava un match semplice da portare a casa, ma lo stesso Giovinco nell’intervallo tra il primo e secondo tempo aveva sottolineato la necessità di chiudere la gara prima che la Sampdoria provasse la propria reazione, considerando, inoltre, le proteste dei bianconeri per un rigore non concesso dal direttore di gara per fallo in area su Matri.

    Juventus-Sampdoria, Icardi rovina Befana a Conte | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Juventus-Sampdoria, Icardi rovina Befana a Conte | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Il “sentore”, però, nella ripresa si è trasformato in realtà, come meno ci si poteva aspettare con un’incredibile papera di Gigi Buffon su tiro di Icardi al 7′ del secondo tempo che regala il pareggio ai blucerchiati in maniera inaspettata: 1-1. La Sampdoria, però, dopo il pari sembra crederci e con Poli sfiora il clamoroso vantaggio. La gara si incanala, così, su binari totalmente impensabili fino a pochi minuti prima, con la Juventus in grande apprensione e connotata da scarsa lucidità, lasciando – anche se in superiorità numerica – il fianco al contropiede degli uomini di Delio Rossi, coraggioso a lasciare in campo le due punte Eder e Icardi: così, il giovane argentino trova il gol che completa il pomeriggio da incorniciare del riscatto doriano, beffando Peluso e infilando di nuovo Buffon per il gol del 1-2.

    La Juventus a questo punto avrebbe tempo per provare a raddrizzare la gara, ma sembrano mancarle la grinta e la lucidità giusta, fotografate alla perfezione dai due errori grossolani di Mirko Vucinic sotto porta, colpendo prima la traversa sottomisura e poi non riuscendo a infilare sul secondo palo una ghiotta palla-gol, che manda a lato. Il pomeriggio bianconero era già a tinte molto fosche ma, come se non bastasse, sul finire di gara giunge anche l’infortunio di Claudio Marchisio che, già acciaccato, aveva deciso di stringere i denti e restare in campo poichè i cambi erano terminati: in un allungo il Principino si accascia a terra, facendo temere per una distorsione al ginocchio che verrà valutata nei prossimi giorni.

    Il match termina così con la clamorosa vittoria della Sampdoria, che compie un colpaccio inaspettato allo Juventus Stadium, inducendo mister Conte a masticare carbone amaro in questa Epifania, che poteva concludere al meglio il girone d’andata della sua Juventus campione d’Inverno ma che, invece, ha mostrato un volto inedito della sua squadra, che ha patito a caro prezzo la sosta natalizia e che, ora, ha pochi giorni per ritrovarsi prima della gara dei quarti di Coppa Italia con il Milan.

    Juventus-Sampdoria le pagelle:

    Buffon 5 Il suo errore clamoroso costa il pareggio di Icardi, ma il numero uno “ci mette la faccia” nel post gara ed analizza la poca lucidità della squadra, incapace di reagire alla difficoltà

    Giovinco 6 Uno dei migliori di questa Juventus, capace di realizzare il rigore (e non è un dettaglio da poco) e di giocate importanti che denotano una buona condizione

    Icardi 7.5 Questa gara non avrebbe dovuto giocarla perchè voleva raggiungere l’Under 20 Argentina, ma si ritrova in campo e fa la differenza con una clamorosa doppietta allo Stadium

    Juventus-Sampdoria 1-2, il tabellino:

    Juventus (3-5-2): Buffon 5; Barzagli 6, Bonucci 5.5  Peluso 5; Padoin 5.5, Pogba 5, Pirlo 5.5, Marchisio 6, De Ceglie 5.5; Matri 5.5, Giovinco 6.

    Sampdoria (3-5-2): Romero 6; Gastaldello 6, Palombo 6, Costa 6; Berardi 5, Obiang 5.5, Krsticic 6, Poli 6.5, Estigarribia 6; Eder 6.5, Icardi 7.5.

    Ammoniti: Poli, Berardi, Pogba, Bonucci, Kristicic, Romero, Peluso, Icardi, Pirlo

    Espulsi: Berardi

    Marcatori Juventus-Sampdoria: 24′ pt Giovinco, 7′ st e 24′ st Icardi

    Video Juventus-Sampdoria:

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  • Juventus-Sampdoria, Conte rilancia Matri

    Juventus-Sampdoria, Conte rilancia Matri

    Juventus-Sampdoria valida per la diciannovesima giornata di serie A, ultima del girone di andata, è la prima gara dell’anno nuovo, e si disputa alle ore 15 allo Stadium di Torino. Un match importante perchè permetterà di testare la condizione delle due squadre, ed in particolare della capolista bianconera, dopo la lunga sosta natalizia anche se, a ben vedere, le vacanze degli uomini di Conte sono state caratterizzate dal lavoro sul campo di allenamento di Vinovo per “mantenere in caldo i muscoli” ed evitare eccessive distrazioni in vista della ripresa che porterà, poi, direttamente alla fase calda della stagione, con gli impegni europei a partire da Febbraio.

    Juventus – La squadra di mister Conte, intanto, dovrà fare a meno di due uomini molto importanti che, finora, hanno fornito sempre un contributo fondamentale alla causa: Asamoah e Chiellini. Il primo, come noto, è partito il 4 Gennaio con la sua Nazionale per disputare la Coppa d’Africa e la durata della sua assenza dipenderà proprio dal cammino del Ghana nella competizione che terminerà ufficialmente il prossimo 10 Febbraio. Nel caso di Giorgio Chiellini, invece, è l’infortunio muscolare patito prima della sosta a tenerlo ancora fermo ai box, richiedendo l’arrivo di Federico Peluso in veste di rinforzo, che potrebbe scendere anche in campo dal primo minuto ed è in ballottaggio con Caceres. Per sostituire Asamoah, invece, il ballottaggio per la fascia è tra De Ceglie e Giaccherini, mentre Mauricio Isla sarà sulla corsia opposta per prendere il posto dello squalificato Lichtsteiner, oppure in alternativa, Conte potrebbe decidere di dare spazio a Padoin che nelle ultime uscite non ha mai sfigurato. In attacco, Mirko Vucinic non è al meglio per un risentimento alla caviglia, e potrebbe esservi spazio per Alessandro Matri, autore di una doppietta contro il Cagliari nell’ultima gara del 2012, in attesa di riconfermarsi come uomo-gol dopo un periodo non certo prolifico, al fianco di Sebastian Giovinco.

    Juventus-Sampdoria, Conte ripropone Matri | © Claudio Villa/Getty Images
    Juventus-Sampdoria, Conte ripropone Matri | © Claudio Villa/Getty Images

    Sampdoria – I problemi per Delio Rossi, alla seconda panchina blucerchiata dopo l’esordio con sconfitta contro la Lazio, riguardano la necessità di dover cambiare il suo modulo prediletto, il 4-4-2, e trasformarlo in 3-5-2 considerando la mancanza di giocatori in rosa che abbiano le caratteristiche per giocare a quattro. La difesa della Sampdoria, dunque, dopo giorni di apprensione per Romero – fermatosi in allenamento per un problema al ginocchio – in concomitanza con l’infiammazione al gomito del suo vice Da Costa e della partenza di Falcone con l’Under 18, vedrà in porta il rientrante Romero che stringerà i denti, e poi la linea a tre composta da Gastaldello, Palombo – che si adatterà come centrale difensivo – e Costa, mentre a centrocampo andranno gli esterni Berardi ed Estigarribia, ed Obiang, Poli e Kristicic in mezzo; in attacco vi sarà la coppia formata da Icardi e Eder.

    Juventus-Sampdoria le probabili formazioni:

    Juventus (3-5-2): Buffon, Caceres, Bonucci, Barzagli; Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, De Ceglie; Matri, Giovinco. A disposizione: Storari, Rubinho, Marrone, Padoin, Pogba, Peluso, Giaccherini, Quagliarella, Vucinic. Allenatore: Antonio Conte.

    Sampdoria (3-5-2): Romero; Gastaldello; Palombo, Costa; Berardi, Obiang, Poli, Kristicic, Estigarribia; Eder, Icardi. A disposizione: Berni, De Silvestri, Castellini, Mustafi, Poulsen, Rossini, Tissone, Pozzi, Renan, Juan Antonio. Allenatore: Delio Rossi.

    Allo Juventus Stadium di Torino, Juventus-Sampdoria sarà diretta dal signor Paolo Valeri.

  • Matt Jarvis appello al coming out nel calcio

    Matt Jarvis appello al coming out nel calcio

    Un appello così forte e diretto non poteva giungere dall’Italia, tradizionalmente bigotta e chiusa a tali argomenti, in particolare in un mondo chiuso come quello del calcio “allergico” ad affrontare in maniera sincera e trasparente queste tematiche. Il messaggio in questione, dunque, giunge dall’Inghilterra e consiste in un invito al coming out da parte del calciatore del West Ham Matt Jarvis che si rivolge ai propri colleghi trovando spazio nel numero di Febbraio di Attitude, la più popolare rivista gay del Regno Unito.

    Il discorso non sembra riguardarlo in prima persona, considerando che la ventiseienne ala degli Hammers è sposato, ma la rivista gli ha concesso questo spazio in copertina – dopo quelle dedicate in passato a David Beckham ed allo svedese ex Arsenal Ljungberg – per amplificare la diffusione del suo messaggio, che mira ad abbattere un tabù che appare ancora, nel 2013, tanto spinoso nella maggior parte degli ambienti ed, in particolare, nel mondo del calcio.

    Matt Jarvis invita a fare coming out | © Jamie McDonald/Getty Images
    Matt Jarvis invita a fare coming out | © Jamie McDonald/Getty Images

    Per questo motivo, Matt Jarvis analizza la questione in profondità, sottolineando anche quelli che potrebbero essere i benefici sportivi di un’ammissione del proprio orientamento per i calciatori omosessuali: “Se lasciandosi andare potessero concentrarsi sul loro unico scopo, impegnarsi al massimo delle proprie capacità nello sport che stanno praticando, il coming out aiuterebbe”.  In tal senso, dunque, il coming out secondo Matt Jarvis assumerebbe una sorta di significato catartico, di liberazione dal peso di nascondere le proprie reali inclinazioni per potersi, così, concentrare esclusivamente sulla propria carriera sportiva e sugli obiettivi da raggiungere in tale direzione.

     

    Di contro, però, affinchè la decisione di outing possa essere seriamente presa in considerazione, è assolutamente necessario che – di fronte ad un coming out pubblico – non si verifichino i tanto temuti episodi discriminatori da parte dei tifosi e del pubblico che frequenta gli stadi che, soprattutto in Italia, spesso dimostra di non essere affatto maturo per affrontare con civiltà alcune tematiche delicate ed, in tal senso, basti pensare ai beceri cori razzisti durante l’amichevole tra Pro Patria e Milan con la successiva reazione sdegnata di Kevin Prince Boateng.

    Sul tema coming out, inoltre, non è da trascurare neppure l’intervista ad un calciatore tedesco sulla rivista Fluter, in cui spiegava di essere omosessuale ma dichiarava la sua paura ad ammetterlo per timore delle reazioni dell’ambiente e dei tifosi, ma definendosi tristemente come “un uomo che non esiste davvero” poichè costretto a mascherare la sua reale essenza, a soffocare il suo Io, ammettendo di essere ormai rassegnato al fatto che nel mondo del calcio non ci siano speranze di un cambiamento che potrebbe indurre ad “uscire allo scoperto”.

    Il problema, dunque, potrebbe essere risolto se gradualmente si creassero le condizioni per indurre a non temere la reazione dei tifosi ed, in tal senso, un importante contributo alla causa potrebbe venire dall’eventuale coming out di un grande campione amato da tutti “che potrebbe fare la differenza”, così come sostenuto da Alessandro Costacurta che, nello scorso mese di Settembre, aveva posato sulla rivista femminile Amica indossando tacchi a spillo per lanciare la campagna contro l’omofobia e contro la violenza sulle donne.

  • Conte apre al mercato: “Llorente è appetibile”

    Conte apre al mercato: “Llorente è appetibile”

    La ripresa del campionato si avvicina e Antonio Conte spinge per ottenere un rinforzo nel reparto offensivo che, anche a causa del lungo stop di Bendtner, sembra mancare di una punta di peso, capace di far reparto e di far valere la propria possenza fisica, forte di testa e dalle elevate medie realizzative per aggiungere pericolosità all’attacco bianconero anche in prospettiva europea. L’identikit sembra condurre al già noto nome di Fernando Llorente dell’Athletic Bilbao, in scadenza di contratto il prossimo 30 Giugno 2013.

    A fine stagione, dunque, potrebbe giungere a parametro zero – e non sarebbe una novità considerando che i colpi maggiormente riusciti della Juventus di Conte sono giunti così – ma si spinge per anticipare il suo arrivo già a Gennaio ed, in tal senso, lo stesso club basco ha emesso un comunicato ufficiale in cui delinea quelle che sono le intenzioni della Juventus: “La Juventus, sapendo che Fernando Llorente terminerà la sua permanenza nella nostra squadra il 30 giugno 2013, ha comunicato all’Athletic che inizierà a trattare con il sopraindicato giocatore al fine di aggiungerlo al proprio organico”.

    Più che una conferma, una certezza ormai e l’unica variabile da definire è il quando: Gennaio con un’offerta da circa 6-7 milioni di euro oppure Luglio a parametro zero? La Juventus ha ormai il “coltello dalla parte del manico” anche perchè con Llorente ha già ampiamente trovato un accordo e, dunque, resta soltanto da capire se il Bilbao vorrà scendere a patti per ricavare una cifra seppur notevolmente inferiore rispetto alle sue iniziali richieste oppure si accontenterà di far prevalere l’orgoglio lasciando partire Llorente soltanto in estate ma senza ricavare nulla dalla cessione del suo cartellino.

    Llorente  è appetibile secondo Conte | ©Getty Images
    Llorente è appetibile secondo Conte | © Marcou/Getty Images

    Di questo si sarà discusso certamente nel vertice di Vinovo avvenuto nella mattinata di ieri al quale hanno partecipato il presidente Andrea Agnelli, Antonio Conte, Marotta e Paratici: pertanto, nella conferenza stampa della vigilia di Juventus-Sampdoria, mister Antonio Conte affronta l’argomento mercato. In primis, però, Conte precisa che il vertice non è stato affatto una novità perchè “tutti i giorni parliamo con Marotta e Paratici”, e poi non si sottrae dall’affrontare anche le domande sui due nomi caldi del mercato attaccanti bianconero, Drogba e Llorente. Se per arrivare all’ivoriano la strada è complessa, al punto che Conte afferma “la società non me l’ha mai proposto”, per Llorente il discorso è diverso, considerando che potrebbe trattarsi di un’operazione low cost. Il mister salentino, dunque, si sbilancia definendolo un giocatore appetibile, del quale abbiamo già parlato” anche se, poi, aggiunge che “se arrivasse a Gennaio ne sarei stupito, al momento è una cosa virtuale”.

    Virtuale, dunque, ma non impossibile e, considerando il tradizionale gioco delle parti ed il consueto massimo riserbo sui discorsi di mercato, queste parole di Conte possono apparire molto più significative del loro senso letterale, delineando una concreta possibilità che la trattativa con l’Athletic Bilbao possa accellerarsi in questi giorni e, per metà Gennaio, possa sbloccarsi con l’approdo di Llorente a Torino. In caso contrario, la Juventus dovrà guardarsi intorno perchè “abbiamo bisogno di cinque attaccanti e per questo abbiamo aggregato Beltrame” ipotizzando anche un clamoroso ritorno di Borriello che, secondo Conte, “è un ottimo giocatore e ha già fatto parte del gruppo”. 

  • Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio

    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio

    Durante la gara amichevole Pro Patria-Milan che stava disputandosi allo stadio Speroni di Busto Arsizio una frangia dei tifosi della Pro Patria si è contraddistinta in maniera negativa per i continui cori razzisti rivolti all’indirizzo dei giocatori milanisti di colore, da Kevin Prince Boateng a Muntari a Niang, che hanno finito per esasperare lo stesso Boateng che, al minuto 26 del primo tempo, ha avuto una reazione molto forte e decisa, calciando con forza il pallone verso la curva dove si trovavano i tifosi della Pro Patria, per poi togliersi la maglia di gioco ed allontanarsi dal campo: un gesto molto forte e, di certo, anche insolito che ha suscitato immediatamente molte reazioni sia da parte dell’ambiente della Pro Patria che del Milan. I giocatori della formazione di Busto Arsizio in un primo momento avevano provato a convincere Boateng a tornare in campo per riprendere la gara, ma il calciatore rossonero è stato irremovibile nella sua decisione e, così, nonostante in un primo momento sembrava che la gara potesse riprendere – con l’avvertimento di sospenderla nuovamente “al primo buu razzista” – ma, invece, il match non è stato più disputato, anche per evitare ulteriori tensioni preferendo rimandare la gara a data da destinarsi nonostante la protesta dei numerosi tifosi che volevano richiedere il rimborso del biglietto.

    L’ambiente rossonero ha mostrato grande compattezza e si è stretto attorno ai propri calciatori, con Barbara Berlusconi che ha affermato la necessità di “tolleranza zero per episodi come questo, anche in campionato“, ed il capitano del Milan Massimo Ambrosini che sottolinea la necessità di compiere un gesto forte, per sottolineare la più assoluta condanna verso tale becero episodio.

    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio| © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images
    Boateng bacchettato da sindaco di Busto Arsizio| © ALBERTO LINGRIA/AFP/Getty Images

     

    Ma le colpe delle frange ultrà della Pro Patria sono state aggravate dal comportamento del direttore di gara, il signor Gian Luca Benassi di Bologna, al quale prima del minuto 26 la panchina del Milan aveva chiesto di sospendere la gara per consentire allo speaker di “ammonire” i tifosi che avevano già iniziato a rivolgere i cori razzisti: così, però, non è stato e, dunque, Kevin Prince Boateng ha deciso impulsivamente di “far giustizia” da solo. Una reazione probabilmente comprensibile, per la quale il calciatore ha ricevuto ampia solidarietà che ha deciso di ringraziare con un messaggio su Twitter, ma che, invece, non è stata affatto gradita dal sindaco di Busto Arsizio, Gigi Farioli, di orientamento di centro-destra.

    Il primo cittadino della cittadina lombarda, infatti, ha voluto sottolineare che il gesto di Boateng è stato “improprio” e “non da professionista”, definendola una “reazione spropositata anche se umanamente comprensibile, in cui ha lanciato un pallone a 200 km/h contro la curva dove c’erano anche bambini” volendo, poi, evidenziare anche che “questa non è gente di Busto Arsizio e non deve andarci di mezzo tutta la città, non siamo a Verona” volendo precisare, in tal modo, che la città che amministra non dev’essere associata a sentimenti di diffuso razzismo che, invece, sono da imputare soltanto ad un gruppetto di ultras che, in queste ore, la Polizia Scientifica sta provvedendo ad identificare grazie alle immagini registrate dalle telecamere dello stadio, per attribuire loro le responsabilità per l’accaduto.

  • Cassiano talento undicenne: “il nuovo Messi”

    Cassiano talento undicenne: “il nuovo Messi”

    Ha solo undici anni, ma a quanto pare il suo talento calcistico è realmente notevole e, per ora, risulta davvero limpido e cristallino: almeno a giudicare dalle immagini del video che sta spopolando in questi giorni sul web e su YouTube il Brasile ha individuato il suo nuovo Fenomeno o, meglio, “un nuovo Messi” com’è stato ribattezzato, nella speranza del popolo verdeoro tornare a primeggiare in fatto di fuoriclasse sui “cugini” argentini. Stiamo parlando del baby Cassiano Bouzon Jesus, talentino undicenne che per ora gioca nelle giovanili del club Deportivo Victoria, formazione dello stato brasiliano di Bahia, ma che ha già saputo mettere in mostra un sinistro davvero notevole, oltre che grande capacità di dribblare e surclassare gli avversari, velocità, gioco nello stretto e tanta allegria nel giocare a calcio, caratteristica peculiare dei ragazzini della sua età. Tutti ottimi ingredienti che, se amalgamati correttamente insieme, potrebbero portare ad un potenziale campione, almeno a giudicare da queste premesse, senz’altro molto incoraggianti per il suo futuro.

    Cassiano Bouzon
    Dal Brasile arrivano le immagini del baby fenomeno Cassiano Bouzon
    Pertanto, secondo quanto riporta la sempre bene informata stampa brasiliana che da qualche tempo dedicata ampio spazio ad esaltare le qualità ed il talento del giovanissimo Cassiano, il Barcellona avrebbe già “puntato” il baby talento, un po’ come fece a suo tempo proprio con Lionel Messi, che nel lontano 2001, all’età di quattordici anni, firmò il suo primo contratto con il club blaugrana che gli permise di sostenere le spese per curare la forma di ipopituitarismo che gli era stata diagnosticata: se così fosse, Cassiano Bouzon Jesus – che nel nome ricorda l’italiano Cassano, ma ci si augura possa avere un carattere differente – potrebbe presto approdare in Europa per crescere nella cantera blaugrana, fucina di talenti cresciuti e valorizzati con grande sapienza, non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto l’aspetto della formazione umana.

    Video del giovane talento Cassiano Bouzon, “nuovo Messi”:
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  • Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello”

    Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello”

    Il suo valore è indiscutibile ed incommensurabile, sia sul piano tecnico che sul piano della personalità, della presenza e del peso caratteriale nello spogliatoio: il suo numero di maglia, il numero uno, non è soltanto una cifra impressa sulla divisa da gioco ma un modo di essere, primeggiando da quasi vent’anni nel suo ruolo, a livello mondiale. Parliamo, ovviamente, di Gigi Buffon, capitano e portiere della Juventus e della Nazionale Italiana che, all’età di 34 anni, e sul finire del 2012 traccia un bilancio di quello che è stato, che è e che sarà. I suoi tifosi, però, possono dormir sonni tranquilli perchè – almeno per i prossimi tre anni – Buffon sente di poter dare ancora il massimo e giocare ad altissimi livelli, perchè “non mi sento vecchio, ma maturo”.

    Come il buon vino, dunque, Buffon migliora con gli anni e le sue prestazioni rendono ancor più solida una retroguardia quasi impenetrabile come quella bianconera – che poi coincide con quella della Nazionale Azzurra – composta da Chiellini, Barzagli e Bonucci, e questo suo momento d’oro verrà suggellato nei primi giorni del prossimo anno con il rinnovo contrattuale con la Juventus, fino a Giugno 2015, decurtandosi l’ingaggio annuale da sei a quattro milioni di euro più bonus legati ai risultati: l’accordo è già pronto, manca soltanto la firma, il nero su bianco che ne sancirà formalmente l’ufficialità ma, ovviamente, non vi saranno problemi in tal senso considerando il legame inossidabile che lega Buffon alla Signora.

    Buffon: "Ancora tre anni ad altissimo livello" | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images
    Buffon: “Ancora tre anni ad altissimo livello” | © SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images

    In ogni caso, rinnovo contrattuale a parte, per Buffon la fine d’anno significa bilanci importanti, al termine di un anno solare ricco di soddisfazioni sportive con la sua squadra, che ha riassaporato l’antico gusto della vittoria, con la conquista dello scudetto e della Super Coppa Italiana:E’ stato un anno ricco di soddisfazioni sportive e personali, una di quelle annate che ricorderò a lungo”, soprattutto perchè giunge dopo un periodo di digiuno e sofferenza durato a lungo, con due settimi posti consecutivi. E’ per questo che Buffon non ha paura di  affermare che “abbiamo sorpreso anche noi stessi compiendo qualcosa di memorabile” anche se, ovviamente, non si tratta di una sorpresa per chi, come lui, ha vissuto in prima persona tale evoluzione, frutto del lavoro e dell’impegno con cui Antonio Conte ha saputo plasmare la squadra.

    Un anno importante, poi, anche per i colori della Nazionale Azzurra di Prandelli, che nonostante gli sfavori del pronostico ha compiuto un’ottima cavalcata agli Europei di Calcio di Polonia e Ucraina e, pur con un avvio in sordina, ha battuto la Germania ed è approdata alla finalissima con la Spagna dove, seppur perdendo sonoramente, ha lasciato l’impressione di riuscire sempre a dire la sua nelle manifestazioni che contano, nonostante non fosse una delle spedizioni Azzurre più quotate.

    Un anno che si conclude all’insegna del lavoro per Buffon e i compagni juventini che sono impegnati nel mini ritiro di Vinovo per tenere in caldo i muscoli in vista della ripresa del campionato dell’Epifania, e soprattutto per evitare distrazioni eccessive: soltanto il primo Gennaio potranno tirare il fiato, ed il 2 saranno nuovamente sul campo di allenamento agli ordini di Conte. La prima della classe si riconosce anche da questi particolari.