Autore: Simona Granieri

  • Giovinco niente sconti al suo Parma: “Voglio vincere”

    Giovinco niente sconti al suo Parma: “Voglio vincere”

    Con la maglia del Parma Sebastian Giovinco si è affermato nel calcio dei grandi, adoperando la via Emilia come luogo per crescere e maturare, lontano dalle pressioni juventine: il suo sogno, però, anche ai tempi dei copiosi gol parmensi era quello di tornare alla Juventus dalla porta principale, andando a togliersi qualche soddisfazione importante laddove aveva mosso i primi passi della carriera calcistica, con la maglia bianconera.

    Ora che la sua seconda vita juventina sembra essersi avviata su binari positivi, divenendo importante uomo assist ed anche goleador (oltre che rigorista preciso e valida alternativa a Pirlo per le punizioni, ndr), sul cammino della Juventus e di Giovinco si presenta proprio il Parma, con la prima gara del girone di ritorno in programma domenica prossima alle 15 allo Stadio Tardini. Sicuramente per la Formica Atomica non potrà essere una gara come tutte le altre, ed è lui stesso a precisarlo senza cadere nella trappola della non riconoscenza, un sentimento davvero raro nel mondo del calcio attuale: “Devo molto al Parma perchè ha creduto in me e mi ha rilanciato”.

    Giovinco non fa sconti al "suo" Parma | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Giovinco non fa sconti al “suo” Parma | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Sulle questioni tecnico-tattiche del match, poi, Sebastian esprime il proprio punto di vista elogiando la grande compattezza della squadra di Donadoni che, per questo, risulta davvero difficile da battere. Per la Juventus, però, dopo il buon quarto di Coppa Italia contro il Milan e la successiva qualificazione alle semifinali del torneo, l’imperativo è quello di riscattarsi anche in campionato dopo il pesante stop casalingo contro la Sampdoria: “Noi vogliamo far di tutto per rifarci della sconfitta di domenica scorsa e vincere”.

    A proposito della gara contro il Milan di mercoledì scorso, poi, Giovinco affronta il discorso della sua esultanza dopo la punizione realizzata (che è valsa il gol dell’1-1, ndr) dedicando la rete dal suo profilo Facebook ai “rosiconi“, ma intendendola in tono simpatico perchè “ormai quello antipatico è Marchisio”, facendo riferimento alla recente polemica tra il Principino ed il Napoli, e sottolineando – sempre a mò di battuta – che “probabilmente da ora io sarò un po’ più antipatico al Milan”.

    Battute a parte, Giovinco torna serio quando parla del cammino bianconero nei prossimi impegni ravvicinati, che saranno cruciali per il proseguio della stagione anche considerando che tra un mese tornerà anche la Champions League con l’ottavo di andata contro il Celtic Glasgow: “Affronteremo nove partite nei prossimi trentacinque giorni, sta arrivando il periodo più delicato della stagione, con tante sfide ravvicinate e tutte di grande importanza”.

    Ovviamente, però, il fatto di essere impegnati su più fronti e di essere in corsa su tre competizioni è un bene per la Juventus, soprattutto perchè la squadra vuol dimostrare di essere sempre affamata di successi. Sul profilo personale, poi, Sebastian Giovinco non si nasconde in termini di ruolo personale nell’ambito del collettivo bianconero e definisce quello che è il suo ruolo nel gruppo Conte: “Mi sento importante ma non fondamentale, siamo un gruppo ed ognuno di noi è importante, da qui alla fine ci sarà bisogno di tutti”.

    Compattezza di squadra e piedi per terra, in perfetto stile Conte: Giovinco è davvero cresciuto.

  • Balotelli al Milan a Gennaio, per i bookmakers si farà

    Balotelli al Milan a Gennaio, per i bookmakers si farà

    I bookmakers inglesi sono noti nel Mondo per la loro propensione a scommettere su qualsiasi evento, anche i più impensabili, che riguardino i più disparati ambiti, dal calcio alla politica alla cronaca: basti pensare che era stato creato un evento con tanto di quote scommesse anche a proposito della durata di presenza di Silvio Berlusconi nello studio televisivo di “Servizio Pubblico” di Michele Santoro. Normale, dunque, che i bookmakers potranno ben presto proporre delle quote-scommesse anche a proposito della probabilità che Mario Balotelli lasci il Manchester City durante il mercato di Gennaio e possa approdare al Milan (quota 2.62), dopo le scommesse aperte sul trasferimento di SuperMario al Napoli (quotato a 6.00), mentre sono molto distanziate le alternative del Paris Saint Germain e dell’Inter, quotati rispettivamente a 15.00 ed a 29.00.

    I rossoneri sono, dunque, l’alternativa favorita dai bookmakers, una circostanza che, dunque, si intreccia in qualche modo proprio con la figura del presidente Berlusconi che, nei giorni scorsi, lo aveva definito “una mela marcia” e, dunque, aveva categoricamente negato ogni tipo di interessamento della squadra rossonera nei confronti di Balotelli.

    Balotelli al Milan a gennaio: i tabloid sperano | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images
    Balotelli al Milan a gennaio: i tabloid sperano | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    I tabloid inglesi, però, continuano a focalizzare l’attenzione sulla probabile partenza di Balotelli dando ragione alle previsioni dei bookmakers, ed in tal senso le diverse testate sono praticamente unanimi: dal Sun al Daily Mail al Mirror. Il loro punto di vista, però, potrebbe includere anche una sorta di “auspicio” in merito alla questione, considerando che dopo l’ultimo litigio tra il coach Mancini e Balotelli l’intera stampa sportiva inglese pare realmente intenzionata a dare una spinta all’addio di SuperMario ai citizen, per “rispedirlo” in Italia. In tal senso, infatti, nei giorni scorsi era stata paventata proprio la possibilità che Mario Balotelli potesse approdare al Napoli, intrecciando la sua carriera sportiva con le questioni private, anche per vivere nella città della sua ex compagna e madre di sua figlia, Raffaella Fico: in tal senso, i bookmakers ipotizzavano anche uno scambio fra Mario Balotelli e Edinson Cavani, quotando tale circostanza a 3.50.

    In merito alla sua partenza in direzione Milan, però, sembra esservi ancora qualche incertezza sulle cifre dell’affare, considerando che il Sun riporta un’offerta davvero poco realistica da parte del club rossonero da 24 milioni di sterline, mentre il Daily Mail sostiene che l’accordo si troverà sulla base di 20 milioni, infine, il Mirror riporta una cifra da 15 milioni di sterline. In ogni caso, secondo i tre tabloid inglesi l’affare potrà essere concluso positivamente solo a condizione che il Milan – dopo la partenza di Alexandre Pato per il Brasile per vestire la maglia del Corinthians – riesca a cedere anche il brasiliano Robinho ed ottenere così preziosa ed indispensabile liquidità che consentirebbe al Milan di bussare alla porta dello sceicco Mansur.

    Quest’ultima circostanza, però, pare realmente complessa anche a giudicare dalla recenti dichiarazioni del tecnico Massimiliano Allegri: ecco perchè, considerando che la cessione di Robinho è considerata “condizione sine qua non”, la partenza di Mario Balotelli potrebbe apparire soltanto un “augurio” dei vari tabloid piuttosto che una notizia realmente fondata.

  • Marchisio nella bufera per antipatia napoletana

    Marchisio nella bufera per antipatia napoletana

    La vicenda che contrappone Claudio Marchisio al Napoli appare come una polemica più cercata che reale, andando a enfatizzare dichiarazioni che, nell’intento iniziale, potevano avere sì un po’ di pepe ma che, a giudicare anche dall’indole del loro autore, non apparivano offensive o lesive.

    I fatti sono i seguenti e non richiedono grandi interpretazioni, essendo sufficiente limitarsi a considerarne il significato più letterale, diretto ed immediato. Il centrocampista della Juventus, infatti, nel corso di un’intervista rilasciata nei giorni scorsi alla rivista Style ha risposto ad una domanda molto precisa: “Ci sarà qualche giocatore che al solo trovarselo davanti le suscita una vena di sana antipatia?” 

    Domanda diretta, risposta diretta e schietta di Marchisio:Non qualche faccia in particolare, ma una squadra, soprattutto dopo le finali ruvide di Coppa Italia e Supercoppa: il Napoli. Quando me li trovo di fronte scatta qualcosa“. Si parlava, dunque, di una “sana” antipatia, connessa a fatti sportivi, circoscritta al campo da gioco e, in particolare, a due match disputati fra la Juventus ed il Napoli che hanno lasciato qualche scoria nei protagonisti in campo, tra cui Marchisio stesso: la prima gara, lo scorso 20 Maggio, con i partenopei di Walter Mazzarri che furono bravi strappare la Coppa Italia ai freschi vincitori dello scudetto, lasciando amaro in bocca alla truppa di Conte che sognava la “doppietta”; il secondo, invece, fu “la rivincita” della Juventus che, nella prima gara di questa stagione, conquistò a Pechino la Supercoppa Italiana, in una gara molto dura e tirata, con un 4-2 finale maturato nei supplementari, tra le polemiche per le due espulsioni che costrinsero il Napoli a finire la gara in nove uomini con i cartellini rossi di Pandev e Zuniga e l’amarezza dei partenopei per una doppia rimonta subita.

    Marchisio bufera per antipatia napoletana | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images
    Marchisio bufera per antipatia napoletana | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Insomma, i due match citati direttamente da Marchisio hanno contribuito a rinfocolare una rivalità mai sopita tra la Juventus ed il Napoli che affonda le proprie radici in questioni ben più antiche rispetto alla faziosità calcistica e che si intrecciano anche con la Storia d’Italia e delle rispettive città di appartenenza e l’atavico conflitto Savoia-Borboni: questioni che, dunque, quando tornano in auge non possono che sollevare grandi polveroni. Pertanto, è da leggere in tal senso l’ondata polemica del popolo azzurro che si è diffusa in poche ore sul web, e che la società Napoli ha voluto cavalcare con un comunicato sul proprio sito ufficiale: “Le dichiarazioni di Marchisio a Style rappresentano una grave offesa al Napoli e al calcio italiano“, proseguendo, poi, a sottolineare la “sorpresa” per il fatto che tali dichiarazioni siano giunte da un calciatore “della sua statura che gioca in una squadra così prestigiosa”, auspicando, infine, che si tratti di un fraintendimento e che ci possa essere presto un chiarimento da parte della società Juventus e del calciatore.

    Nella parte finale dell’auspicio, dunque, appare proprio la parola “fraintendimento” che, ad una lettura attenta, pare essere la chiave di volta della questione, così come la stessa replica della Juventus ha voluto evidenziare: “un’ opinione riferita alla sana competizione agonistica”, aggiungendo, poi, che il “non comprenderlo significa creare una polemica inesistente”. 

  • Chelsea, la nave che affonda. Adesso Benitez rischia

    Chelsea, la nave che affonda. Adesso Benitez rischia

    La stagione del Chelsea si tinge sempre più a tinte fosche dopo l’ennesima delusione rimediata nella semifinale di andata della Coppa di Lega contro il tutt’altro che irresistibile Swansea, con la sconfitta maturata con punteggio di 2-0, compromettendo il cammino nel trofeo Nazionale che, perlomeno, avrebbe potuto dare un po’ di respiro alla squadra di Benitez dopo le cocenti eliminazioni dalla fase a gironi della Champions League e la sconfitta in finale al Mondiale per Club nel mese di Dicembre.

    La delusione e l’amarezza continuano ad essere, dunque, i sentimenti prevalenti in casa Chelsea e potrebbero fare da preludio all’ennesimo cambio in panchina, con il benservito a Benitez che in questa stagione è subentrato in corsa dopo l’addio a Roberto Di Matteo – che pure era stato in grado di regalare la Champions dello scorso anno alla bacheca del club di Roman Abramovich – a seguito della sconfitta contro la Juventus nel girone di Champions League che, di fatto, ha condannato i Blues all’eliminazione dalla coppa dalle grandi orecchie.

    I campioni d’Europa in carica, dunque, stanno attraversando un tunnel nero e lunghissimo, dal quale non riescono più a venir fuori, al punto che gli stessi tifosi inglesi – notoriamente caratterizzati da grande sportività che gli consente di restare vicini alla squadra anche nei momenti di difficoltà – nella gara di ieri contro il Swansea hanno iniziato a fischiare sonoramente i Blues e rivolgere cori, anche molto pesanti ed offensivi, all’indirizzo di Rafa Benitez, – “Rafa non ti vogliamo” invocando anche il nome di Roberto Di Matteo e Josè Mourinho, due dei tecnici più amati dal pubblico dello Stamford Bridge. A questo, si è poi aggiunto il supporto del pubblico che si è schierato unanimemente al fianco di Frank Lampard, invocandone il nome e chiedendo di farlo entrare in campo, mostrando un altro segnale di profondo scontento in relazione alla decisione della società di non proporre al centrocampista il rinnovo contrattuale, lasciando andar via a parametro zero a fine stagione una delle bandiere storiche del Chelsea.

    Chelsea, Benitez rischia | © Clive Rose/Getty Images Sport
    Chelsea, Benitez rischia | © Clive Rose/Getty Images Sport

    Molti segnali di scricchiolii davvero pericolosi che, se ignorati, potrebbero rendere ancora più caldo il clima attorno alla squadra, ancor di più se il rendimento in campo dovesse continuare ad essere così negativo e se il tecnico Rafael Benitez continuerà a sminuire il problema, un po’ a voler “nascondere la testa sotto la sabbia”, archiviando la sconfitta di ieri con serenità e “soddisfazione per come ha giocato la squadra, che ha dominato la partita e tirato in porta ben 23 volte”. 

    A questo punto, dunque, sarebbe più opportuno prendere atto e riconoscere le difficoltà della squadra che appaiono primariamente di natura caratteriale, causate anche dal cambio di guida tecnica e dalla difficoltà di reggere il confronto con le aspettative dell’ambiente, abituato a competere ad altissimi livelli nell’era dei milioni di Abramovich e che, ora, riversa la sua delusione su quello che appare – come sempre – il capro espiatorio per eccellenza, ossia il tecnico Benitez.

    Non è escluso, però, che anche lui possa pagare per tutti e che presto vi possa essere un nuovo comandante per la nave Chelsea che, al momento, sembra realmente affondare a picco.

  • Altro che crisi! Pato e Barbara Berlusconi in vacanza sulla neve

    Altro che crisi! Pato e Barbara Berlusconi in vacanza sulla neve

    A chi temeva ed insinuava che, dopo la fine dell’avventura milanista per Alexandre Pato ed il suo successivo trasferimento in Brasile, ciò potesse coincidere con una rottura con Barbara Berlusconi, rispondono le immagini pubblicate dalla rivista “Chi”, che immortalano Pato e Barbara felici e sorridenti in vacanza sulla neve di Saint Moritz che fa da proseguio alle vacanze di capodanno trascorse insieme nella cornice di Courmayeur, intenti a giocare con i due bambini – Alessandro ed Edoardo rispettivamente di cinque e tra anni – i figli della terzogenita del presidente Berlusconi, che mostrano un forte legame con il fidanzato della loro mamma.

    Pato e Barbara Berlusconi, vacanza sulla neve prima del Corinthians | & copy;GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    Pato e Barbara Berlusconi, vacanza sulla neve prima del Corinthians | & copy;GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    Alexandre Pato e Barbara Berlusconi sono rilassati, in tenuta da sci ed i due bambini li seguono sorridenti, giocando con uno slittino rosso. Un perfetto e tenero quadretto familiare che, dunque, non teme alcun tipo di distanza, neppure se si tratterà dell’ Oceano Atlantico e di oltre 10 mila chilometri che separeranno Pato e Barbara tra pochi giorni, quando il calciatore tornerà in Brasile per vestire la maglia del Corinthians con la speranza di voltare pagina e superare i tanti problemi fisici che lo hanno tormentato negli ultimi anni per poter tornare, poi, in Italia “più forte di prima” come lo stesso Silvio Berlusconi ha auspicato.

    Ma è stata la stessa Barbara Berlusconi a voler sottolineare che la coppia è ben solida e che il trasferimento di Pato non incrinerà alcunchè: “Siamo una coppia felice e serena, la distanza Milano-San Paolo non ci spaventa. Figuriamoci”. 

    Ecco perchè, soprattutto a giudicare dal clima di grande serenità che pare regnare sulla coppia, pare molto probabile che Pato e Barbara decidano di fare ben presto il grande passo e formalizzare il loro essere già una vera famiglia, forse anche per rafforzare il loro legame che, comunque, sembra già molto forte e, in barba alle malelingue che lo definivano soltanto un flirt, prosegue da oltre due anni.

  • Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Juventus in semifinale, Vucinic condanna il Milan

    Alla fine la spunta la Juventus, che accede alla semifinale di Coppa Italia dopo una gara a basso tasso tecnico nel quarto di finale disputato allo Juventus Stadium contro il Milan, condito da qualche svarione difensivo e da qualche leggerezza di troppo da ambo le parti: alla fine, però, è ancora Vucinic a punire il Milan – come accadde anche lo scorso anno in semifinale – e permette agli uomini di Conte di accedere alla semifinale contro la Lazio, la sua vera antagonista stagionale non soltanto in campionato. Juventus-Milan, però, fino alla zampata vincente del 2-1 di Vucinic giunta al 5′ minuto del primo tempo supplementare, era stata una gara perlopiù equilibrata che, nonostante le premesse scoppiettanti  del gol dell’infallibile El Shaarawy al 7′ del primo tempo a rompere subito gli equilibri, e la risposta di Sebastian Giovinco al 12′ ( il suo numero di maglia) su calcio di punizione ben calciato (ma la colpa è anche di Amelia, ndr) non aveva regalato più grandissime emozioni.

    Un 1-1 che, se non fosse stato un match a eliminazione diretta, avrebbe potuto accontentare entrambe le squadre: così, però, non poteva essere e, dunque, l’ha spuntata la squadra più cinica, più “affamata” come ama definirla il suo tecnico, che ha ricevuto dai suoi uomini una buona risposta caratteriale dopo la brutta sconfitta contro la Sampdoria in campionato. Conte aveva “imposto” che non dovesse più accadere, e di certo si attendeva una prova “di sostanza” dalla sua squadra nonostante le assenze importanti di Marchisio, l’esperimento-Marrone al posto di Pirlo, la scelta di Storari in porta (come già lo scorso anno in Coppa Italia). I sostituti, però, non hanno demeritato anche se a brillare più di tutti è stato Sebastian Giovinco che ha mostrato una particolare vivacità che, oltre alla rete dell’1-1 realizzata dalla “mattonella Del Piero”, gli ha permesso di trovarsi sempre nel vivo del gioco, anche a causa dell’eccessiva libertà lasciatagli dalla difesa rossonera.

    Quando, però, Allegri è ricorso alle contromosse arretrando Montolivo per seguire più da vicino la Formica Atomica, il suo estro è stato limitato e la Juventus ha mandato in campo Vucinic, capace di reggere meglio il confronto fisico. Così, il Milan sul finire di gara – anche con l’inserimento di Niang per Pazzini – si era reso più pericoloso, dando l’impressione di poter creare qualche grattacapo alla retroguardia bianconera, in particolare con un colpo di testa dello stesso Niang finito di poco a lato.

    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images
    Juventus-Milan, Vucinic punisce ancora rossoneri | ©Claudio Villa/Getty Images

    Il risultato, però, resta fermo sull’ 1-1 e si arriva ai supplementari, con la Juventus che – intuita l’antifona – decide di sfoderare l’arma Pirlo (che sostituisce il giovane Marrone) per non privarsi del suo fosforo nelle fasi più concitate della gara: così, dopo pochi minuti dall’inizio dell’extra time l’asse De Ceglie-Giaccherini imbastisce un perfetto contropiede che Vucinic intuisce e capitalizza bruciando la difesa del Milan. Giunge, così, la rete del vantaggio bianconero che, però, fino al termine del secondo tempo supplementare lascia il match ancora in bilico, considerando la reazione d’orgoglio finale dei rossoneri, che chiama Storari a due grandi parate su Niang e Traorè. 

    La Juventus non poteva più sbagliare, e non ha sbagliato: per il Milan, per il secondo anno consecutivo, lo Juventus Stadium in Coppa Italia significa eliminazione dal torneo.

    Le pagelle di Juventus-Milan:

    Giovinco 8 Nel vivo dell’azione, libero di impostare e suggerire ma anche di regalare allo Stadium una punizione vincente, ed un’altra quasi all’incrocio parata da Amelia.

    Vucinic 7.5 Entra sul finire del secondo tempo, trotterella e corricchia, ma poi intuisce il contropiede vincente innescato da De Ceglie e Giaccherini e non sbaglia, regalando alla Juventus la qualificazione

    Mexes 4.5 Un’ammonizione rimediata nel primo tempo, che avrebbe potuto essere anche qualcosa di peggio, poi troppe distrazioni

    Juventus (3-5-2): Storari 7, Barzagli 7, Bonucci 6.5, Caceres 6,5, Lichtsteiner 6,5 (32′ st De Ceglie 6), Vidal 6, Marrone 6 (31′ st Pirlo 6), Giaccherini 7,5, Isla 5, Giovinco 8 (19′ st Vucinic 7,5), Matri 6.5. Allenatore: Conte.

    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6, Mexes 4.5, Acerbi 5, De Sciglio 6,5, Montolivo 6,5, Ambrosini 6 (45′ st Traoré 6), Emanuelson 5,5 (25′ st Bojan 6,5), Boateng 6,5, El Shaarawy 7, Pazzini 5,5 (25′ Niang 6,5). Allenatore: Allegri.

    Tabellino Juventus-Milan: 6′ El Sharaawy, 12′ Giovinco; 5′ pts Vucinic

    Video Juventus-Milan:

    [jwplayer config=”60s” mediaid=”166412″]

  • Nuovo stadio Inter, Moratti “copia” la Friends Arena

    Nuovo stadio Inter, Moratti “copia” la Friends Arena

    Il modello Juventus Stadium fa scuola in Italia e, a distanza di un anno e mezzo circa dalla sua inaugurazione, giunge la prima concreta “emulazione” del club bianconero in chiave impianto di proprietà, con il progetto del nuovo stadio Inter che, in questi giorni, potrebbe iniziare a prendere realmente forma.

    Il nuovo stadio Inter potrebbe essere dunque, ben presto una realtà e dovrebbe sorgere nella zona sud di Milano e pare probabile che si ispirerà alla Friends Arena, lo stadio dell’Aik Solna, il club svedese che – tra l’altro – era inserito nel girone di Europa League del Napoli, contro il quale ha disputato una delle ultime gare nel vecchio Rasunda Stadium, poi demolito nel mese di Novembre.

    La Friend Arena, invece, ha aperto le porte in occasione della gara amichevole tra Svezia ed Inghilterra disputata lo scorso 14 Novembre, il match in cui Ibrahimovic stupì il mondo intero con il suo spettacolare gol in rovesciata da trenta metri.

    A rivelare tale contatto tra l’Inter ed il club svedese (che segue alle voci di un precedente contatto tra l’Inter ed il Bayern Monaco, ndr) è stato lo stesso presidente dell’Aik Solna Johan Strömber che, in un’intervista rilasciata ad Sport Expressen, sito internet del Paese Scandinavo, ha rivelato di aver in agenda un viaggio a Milano per il prossimo Venerdì, che lo tratterrà nel capoluogo lombardo fino a Domenica proprio per incontrare il presidente Massimo Moratti, assistendo anche alla gara di campionato Inter-Pescara.

    Nuovo stadio Inter si ispira a Friends Arena | immagini dal web
    Nuovo stadio Inter si ispira a Friends Arena | immagini dal web

    Secondo quanto trapela, è stata la stessa Inter a contattare la dirigenza dell’Aik Solna proprio perchè ha scelto il loro nuovo impianto come modello per costruire lo stadio di proprietà e, dunque, dapprima avverrà l’incontro con i vertici dell’Aik Solna che illustreranno le caratteristiche tecniche del progetto e del loro impianto (che oltre allo stadio già inaugurato comprenderà anche hotel, parcheggi, ristoranti ed il centro commerciale più grande della Svezia, ndr).

    Poi, in un secondo momento i dirigenti nerazzurri dovrebbero recarsi in terra svedese per un sopralluogo all’impianto e pare probabile che questo accadrà in occasione della gara Svezia-Argentina prevista il prossimo 6 Febbraio considerando che, secondo quanto afferma il presidente Johan Strömber, “il nostro stadio ha impressionato molto il club nerazzurro”.

    Si tratterà, così, di un’occasione di scambio reciproco tra i due club, che dall’incontro e dalla probabile collaborazione anche in termini di consulenze reciproche, potranno acquisire elementi preziosi per la propria crescita. L’Inter potrà prendere a modello per la sua “nuova casa “uno degli impianti più moderni costruiti nel panorama Europeo – con un tetto retrattile che garantisce la copertura dell’intero impianto, dotato di una capienza di circa 54 mila posti ed un costo di realizzazione di circa 260 milioni di euro – mentre, dal canto suo, il piccolo club svedese potrà aver modo di apprendere le strategie di marketing di una grande società come quella nerazzurra.

    La progettazione e la costruzione del nuovo stadio Inter, dunque, potrebbe essere anche preludio all’avvio di un’importante sinergia a tutto tondo tra l’Aik Solna ed il club nerazzurro.

  • Calcioscommesse, 27 calciatori indagati a Bari

    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati a Bari

    La procura di Bari ha emesso in queste ore tre diversi avvisi di conclusione delle indagini a carico di 36 persone coinvolte nell’inchiesta Calcioscommesse, fra cui compaiono ben 27 calciatori (sia attualmente in attività che non più, ndr), cui si contesta il reato di “concorso in frode sportiva”. Nel primo di questi avvisi, rivolto a 27 calciatori, si contesta loro tale reato nelle gare di serie B “truccate”: Bari-Treviso e Salernitana-Bari, rispettivamente del Maggio 2008 e del Maggio 2009, che i pugliesi decisero di “vendere” in cambio di denaro. Nel caso di Bari-Treviso, dieci calciatori baresi avrebbero incassato 70 mila euro al fine di concludere il risultato con il punteggio di 0-1 e, in quel caso, fu lo stesso calciatore trevigiano Willian Pianu a consegnare la somma pattuita ai colleghi baresi che, secondo l’accusa, sarebbero Ivan Rajcic, Vincenzo Santoruvo, Davide Lanzafame, Jean Francois Gillet, Marco Esposito, Nicola Belmonte, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Massimo Ganci e Vitangelo Spadavecchia.

    Per Salernitana-Bari, invece, la somma offerta sarebbe stata di 150 mila euro, nei confronti di sedici calciatori del Bari (Andrea Masiello, Cristian Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Gianluca Galasso, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet (oggi portiere del Torino), Corrado Mario Colombo, Raffaele Bianco, Mark Edusei e Stefano Guberti) e di Angelo Iacovelli, faccendiere della società pugliese che avrebbe avuto il ruolo di promuovere la frode e, poi, di incassare la somma complessiva e distribuirla: in tal caso, dunque, ad ognuno degli uomini coinvolti sarebbero andati 7 mila euro per concludere il match con la vittoria della Salernitana.

    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati da Procura di Bari | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Calcioscommesse, 27 calciatori indagati da Procura di Bari | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nel secondo avviso legato alla conclusione delle indagini sul Calcioscommesse, invece, si fa riferimento alla frode sportiva per le combine di Bari-Sampdoria di Aprile 2011 e di Palermo-Bari del Maggio 2011, due match che il Bari perse e per i quali secondo la procura i calciatori giallorossi indagati incassarono ben 140 mila euro. In particolare, per Palermo-Bari i nomi “caldi” sono Marco Rossi, Alessandro Parisi e Simone Bentivoglio che ricevettero la somma di 30 mila euro ciascuno in cambio della combine che prevedeva che il match dovesse finire con la vittoria del Palermo e con almeno tre reti complessive della gara: detto, fatto e l’accordo venne rispettato e la gara terminò proprio 2-1 per i rosanero siciliani. La combine venne effettuata anche con la collaborazione del “mediatore” Andrea Masiello, il quale ha deciso di patteggiare, ritenuto l’anello di congiunzione tra gli ex calciatori baresi e Hristian Ilievski ed altre persone dell’organizzazione rimaste, per ora, ancora ignote.

    Invece, nel caso di Bari-Sampdoria la combine si sviluppò con l’intervento del calciatore doriano Stefano Guberti che propose al barese Andrea Masiello la cifra di 50 mila euro da dividere con gli altri baresi partecipanti alla gara al fine di assicurarsi la vittoria della Sampdoria, circostanza che, poi, avvenne con il punteggio di 0-1 per i genovesi.

    Nel terzo avviso a chiusura dell’inchiesta Calcioscommesse, invece, si contesta il concorso per violenza privata nei confronti di tre capi ultras baresi – arrestati il 10 Maggio 2012 – i quali ebbero un ruolo attivo nell’effettuare una pressione psicologica ed, appunto, anche violenza fisica finalizzata a indurre i calciatori Baresi a perdere le ultime due gare del campionato 2010-2o11, contro il Cesena in trasferta e contro la Sampdoria in casa. Inoltre, agli stessi capi ultras viene attribuita anche la responsabilità per l’aggressione ad un calciatore del Bari intento a sottoporsi al controllo anti-doping, avvnuta subito dopo il match Bari-Chievo disputato il 20 Marzo 2011.

  • Valentina Vezzali cede al fascino della politica

    Valentina Vezzali cede al fascino della politica

    Nella corsa alle candidature per le prossime elezioni politiche del 24 Febbraio, anche a causa del globale calo di interesse e di partecipazione, c’era da attendersi molti volti della società civile tra i candidati delle diverse liste, che fossero estranei alla politica ed alle sue logiche troppo note e, per questo, ormai non più credibili da parte degli elettori. In tal senso, la lista delle candidature per la Camera dei Deputati “Scelta Civica con Monti per l’Italia” del presidente Mario Monti presenterà soltanto volti mai prima d’ora coinvolti in politica e, tra questi, un volto “nuovo” per la scena politica ma di certo ben noto ai più, considerando la sfavillante carriera sportiva che l’ha portata ad essere anche la portabandiera azzurra alle scorse Olimpiadi di Londra 2012: la schermitrice Valentina Vezzali, jesina, pluricampionessa olimpica della scherma italiana.

    La Vezzali, dunque figurerà tra i primi cinque candidati della Lista Monti, insieme con Ilaria Borletti Buitoni presidente del Fai, Alberto Bombassei presidente di Brembo, Mario Sechi direttore del quotidiano “Il Tempo” e Luigi Marino presidente delle Confcooperative.

    Ciò che appare singolare, però, è il fatto che la stessa Valentina Vezzali qualche anno fa – nel 2008 – in pieno Governo Berlusconi, si era resa protagonista di un siparietto ai più non gradito, avvenuto negli studi televisivi di Bruno Vespa durante una puntata di Porta a Porta: la Vezzali era in tenuta da gara, con tanto di medaglie al collo e fioretto in mano, ed in studio era presente lo stesso Silvio Berlusconi al quale l’atleta azzurra regalò un fioretto personalizzato, lodandolo senza mezzi termini: “Credo che grazie a persone come lei possiamo sperare di andare avanti, di risolvere i problemi e di potercela fare” aggiungendo, poi, una frase che fece storcere il naso per l’allusione ardita e per l’eccessivo tono adulatorio: “da lei mi farei veramente toccare…”

    Valentina Vezzali candidata con "Scelta Civica" di Monti | ©  Dino Panato/Getty Images
    Valentina Vezzali candidata con “Scelta Civica” di Monti | © Dino Panato/Getty Images

    Ora, però, Valentina Vezzali sembra aver cambiato idea, voltando le spalle a Silvio Berlusconi, e ha deciso di lasciarsi coinvolgere con entusiasmo nel progetto-Monti, il quale in conferenza stampa ha spiegato le ragioni della sua candidatura sottolineando che “per dimostrare che l’Italia può vincere occorre affidarsi a persone che vincono”.

    Valentina Vezzali, dunque, si è detta onorata come “donna, come atleta e come italiana”, aggiungendo poi sul suo sito personale le motivazioni che l’hanno spinta a tuffarsi in quest’avventura tanto diversa dal suo ordinario, facendo leva proprio sul suo amore per l’Italia, sulla voglia di contribuire alla sua rinascita, dando il suo contributo personale a questo grande progetto di cambiamento della politica italiana proprio perchè “chi si è impegnato con successo nella vita deve mettersi a disposizione del proprio Paese quando c’è la possibilità di vedere sventolare con orgoglio il tricolore nel mondo”.

    Valentina Vezzali, però, ha già annunciato di non aver alcuna intenzione di rinunciare a continuare la sua carriera sportiva, che proseguirà come annunciato dopo Londra 2012 fino alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, ma cercherà di destreggiarsi al meglio tra i due importanti impegni, anche con l’intento ambizioso di avvicinare il mondo dello sport a quello dei rappresentanti del popolo italiano.

  • Conte diktat dopo il ko: “Non deve più accadere”

    Conte diktat dopo il ko: “Non deve più accadere”

    Non deve più accadere”: quattro parole, dal tono perentorio, che suonano come un diktat per lo spogliatoio bianconero. Questo il discorso-monito di Antonio Conte alla sua Juventus dopo la cocente sconfitta contro la Sampdoria nel match di domenica scorsa, maturata in maniera clamorosa nonostante i doriani fossero in inferiorità numerica ed in svantaggio. Una sconfitta che brucia, forse ancor di più degli altri due stop subiti in campionato contro Inter e Milan, proprio perchè una squadra affamata e feroce come quella del mister salentino non aveva abituato a “rese” del genere.

    Per questo, dunque, Conte ha posto l’accento sull’obbligo di pronto riscatto da parte dei suoi, nel match di Coppa Italia in programma domani sera allo Juventus Stadium contro il Milan che vale l’accesso alle semifinali. Un match importante contro un avversario che stimola già da solo le motivazioni ma che, in particolare dopo la sconfitta contro la Sampdoria, è bene preparare al meglio, soprattutto dal punto di vista mentale per evitare cali di tensione e di concentrazione.

    Mister Conte, come lui stesso ha più volte rivelato, impiega due giorni per smaltire la delusione per le sconfitte e, dunque, vuole che la sua squadra interiorizzi e faccia proprie la sua amarezza e delusione per quella brutta prova, e trovi dentro di sè la forza feroce della reazione, il moto d’orgoglio per ripartire ed archiviare quella brutta prova, in particolare dai calciatori che solitamente trovano meno spazio e che, in Coppa Italia, potranno avere una vetrina importante: Marrone verrà provato nel ruolo di Andrea Pirlo, mentre rientrerà Arturo Vidal, e Giaccherini prenderà il posto di Pogba, che nel match di campionato contro il Parma giocherà da titolare al posto di Marchisio.

    Conte e il suo diktat: "Non deve più accadere" | © Valerio Pennicino/Getty Images
    Conte e il suo diktat: “Non deve più accadere” | © Valerio Pennicino/Getty Images

     

    Il Principino sarà assente a causa dell’infortunio rimediato contro la Samp che, fortunatamente, si è rivelato molto meno grave del previsto, trattandosi di una contusione alla rotula e di un edema che verrà smaltito in pochi giorni. La difesa vedrà l’impiego di Storari al posto di Buffon e la riproposizione di Caceres, Bonucci e Barzagli, con Peluso che andrà ad agire da esterno sinistro: sul suo esordio pesa qualche sbavatura di troppo, ma mister Conte si dichiara soddisfatto del suo processo di inserimento in squadra, “anche se alcune situazioni tattiche vanno ancora migliorate”. In avanti, invece, vi saranno Giovinco e Matri, perchè Quagliarella è squalificato e Conte non ha alcuna intenzione di rischiare ancora Vucinic che sta curando il suo problema alla caviglia, anche se “è in via di miglioramento”.

    Il discorso del “miglioramento”, però, non sembra riguardare solo l’ultimo arrivato ma, secondo Conte, deve riguardare l’intera squadra perchè soltanto con  il duro lavoro e la voglia di crescere sempre è possibile riconfermarsi – nonostante sia “difficilissimo nonostante i cinque punti di vantaggio sulla seconda” – e scacciare via quei “gufi” che sembrano aleggiare nel cielo di Vinovo. A tal proposito, però, Conte non sembra affatto turbato ed, anzi, rimarca ancora una volta un concetto più volte citato: “noi abbiamo lo scudetto sul petto e chi vince provoca rivalità, gelosia e invidia”.

    Infine, insolitamente le parole di Antonio Conte regalano uno spiraglio in tema mercato ed, in particolare, in riferimento a Drogba: qualche giorno fa il tecnico salentino aveva negato ogni trattativa della Juventus per l’ivoriano, mentre oggi il mister ammette che “è giusto che Marotta sondi le situazioni di mercato in base alle risposte che ottiene e alla disponibilità economica”. Uno spiraglio dialettico che, però, viene chiuso molto presto: è tempo di pensare alla sfida con il Milan, è tempo di ritrovare il coltello tra i denti e riscattare una prestazione davvero troppo deludente.