Autore: Simona Granieri

  • “Tatanka” al cinema, il film con Clemente Russo

    “Tatanka” al cinema, il film con Clemente Russo

    E’ in uscita oggi nelle sale cinematografiche  il film “Tatanka”, per la regia di Giuseppe Gagliardi, tratto dal libro “La Bellezza e l’Inferno” di Roberto Saviano, che vede protagonista il pugile campano Clemente Russo, oro mondiale nel 2007 ed argento olimpico nel 2008.

    Una storia forte e cruda, che racconta la realtà difficile delle periferie Casertane, intrise di Camorra e di povertà, in cui il destino di ogni giovane ragazzo appare già segnato, in un percorso già scritto verso il “male”.

    La boxe, però, incontrata per caso, rifuggiandosi in una palestra fornisce una possibilità per sfuggire alla criminalità, una via di fuga che conduce al riscatto, permettendo al giovane protagonista Michele – interpretato da Clemente Russo – di scoprire il suo talento con i guantoni e di guadagnarsi, combattimento dopo combattimento, il soprannome di Tatanka, ossia bisonte, evadendo ritrovare la speranza di una vita migliore.

  • L’Inter flirta con Guardiola, Moratti a pranzo con Blanc

    L’Inter flirta con Guardiola, Moratti a pranzo con Blanc

    Nel mercato allenatori, la prudenza non è mai troppa. Pertanto, anche se si hanno le idee chiare, e si è già fissato un obiettivo preciso, meglio avere sempre la possibilità di ricorrere ad un piano di riserva.

    Lo sa bene il Presidente Massimo Moratti che, soprattutto in questi ultimi anni, ha adottato un approccio di maggior scaltrezza e prudenza nelle sue operazioni di mercato e di panchina.

    Il sogno non più di tanto proibito, nè mai celato, è quello di ingaggiare il tecnico del Barcellona Pep Guardiola, e di rinforzare, così, la squadra sulla base delle sue indicazioni tecniche e tattiche, con l’ acquisto di due o tre big, tra cui il centrocampista Fabregas, e puntando poi sui giovani, ricalcando il modello che ha portato Guardiola ai numerosissimi successi in blaugrana.

    La decisione di Guardiola, però, è strettamente connessa all’ esito della finalissima di Champions League di Wembley contro il Manchester United: in quest’ ottica, appare più probabile che Pep Guardiola possa lasciare i blaugrana in caso di doppietta, ossia se la squadra trionferà sia in Champions che nella Liga.

    La cerniera di collegamento fra l’Inter e Guardiola, è Josè Orobitg, ossia l’ agente di Guardiola, che però al momento si è speso per raffreddare le voci sulla fattibilità dell’ operazione, precisando in modo categorico che il suo assistito ha ancora un altro anno di contratto con il Barcellona e che intende rispettarlo.

    Se, dunque, qualcosa dovesse impedire il buon esito dell’ operazione, Massimo Moratti parrebbe intenzionato a rivolgersi ad un uomo di fiducia, un ex giocatore nerazzurro che ha conosciuto l’ambiente di Appiano Gentile in una fase di turbolenze e di instabilità, intorno alla metà degli anni ’90: Laurent Blanc.

    L’attuale tecnico della Nazionale Francese, in Patria è al centro di aspre polemiche in merito alla sua idea provocatoria di introdurre nel campionato Francese delle quote etniche, per limitare e regolamentare l’accesso dei giovani di etnia africana o araba, limitando così le presenze dei calciatori immigrati, per ovviare al pericolo che possano sfruttare il loro doppio passaporto e decidere di voltare le spalle alla Nazionale dei Blues.

    Ecco perchè, secondo indiscrezioni, in queste ore il Presidente nerazzurro e Laurent Blanc sarebbero andati a pranzo insieme. Pranzo fra due amici o pranzo di “lavoro”? Il dubbio è più che fondato.

    Il Presidente Massimo Moratti, infatti, vorrebbe mostrare la sua solidarietà e la sua vicinanza all’ ex difensore francese dopo gli innumerevoli attacchi subiti a causa delle sue dichiarazioni “discriminatorie”, sia per sondare il terreno in vista di un possibile approdo sulla panchina nerazzurra per la prossima stagione.

    Laurent Blanc, infatti, potrebbe decidere di dimettersi dalla panchina della Nazionale francese, anche a causa delle pressioni della Federcalcio Francese, e potrebbe decidere di dare una svolta alla sua carriera, misurandosi in un club di primo livello. Oltre all’Inter, anche la Roma potrebbe essere interessata a Blanc, ma in tal caso, è molto probabile che Laurent Blanc privilegi la scelta nerazzurra, affettiva, in virtù degli ottimi rapporti con il Presidente.

    Per ora, comunque, si tratta di semplici rumors in attesa di nuove verifiche e conferme: Leonardo attende il compimento del suo destino, che, però, ormai pare sempre più certamente lontano da Appiano.

     

    Scandalo convocazioni in Francia, Blanc rischia il posto

  • Siena e Atalanta preparano lo champagne. E’ bagarre in zona play-off

    Siena e Atalanta preparano lo champagne. E’ bagarre in zona play-off

    Alla quart’ultima giornata del campionato cadetto, potrebbero già registrarsi i primi verdetti definitivi per le due capoliste che, già da tempo, hanno staccato le altre inseguitrici: Siena ed Atalanta.

    Le due formazioni saranno impegnate, rispettivamente, con Torino e Portogruaro. Il Siena ha un vantaggio consistente sulle terze, ben dodici punti, e potrebbe accontentarsi del pareggio per poter dare il via ai festeggiamenti promozione. Non sarà un impegno facile, però, quello contro il Toro che nella presente stagione ha attraversato momenti molto delicati. Il ritorno di Lerda pareva aver dato una scossa all’ ambiente granata, ma gli effetti positivi della cura sembrano già terminati, con il pubblico che ha ripreso la contestazione dopo il pareggio con il Piacenza in casa di sabato scorso.

    Il Siena, comunque, potrebbe festeggiare la promozione anche in caso di sconfitta con il Torino, a patto che Varese e Novara non vincano.

    Per l’Atalanta, invece, si prospetta un match meno ostico, in casa con i veneti del Portogruaro.  Per dare il via alla festa, in tal caso, non basta il pareggio ma occorrono i tre punti, ma basterebbe anche un pari o una sconfitta nel casi in cui Varese e Novara dovessero raggiungere il medesimo risultato dei bergamaschi. Senza troppi calcoli, però, il tecnico Stefano Colantuono punta nettamente alla vittoria ed a tal proposito vorrebbe recuperare l’uomo simbolo di questa squadra, Cristiano Doni per il match, anche in vista di un tutto esaurito allo stadio “Atleti Azzurri” di Bergamo e della febbre crescente in città. Il Portogruaro, però, è in piena lotta per la zona salvezza, anche in virtù della penalizzazione dell’Ascoli che ha rilanciato fortemente le ambizioni salvezza della squadra di Agostinelli.

    In zona playoff, alle spalle di Siena ed Atalanta ormai quasi certe della promozione diretta, la lotta per il terzo posto (che consente di ottenere la promozione con 4 pareggi) è aperta, e riguarda Varese e Novara, appaiate a quota 61 punti, con otto lunghezze di vantaggio su Torino e Reggina, che deve però recuperare la partita con l’ AlbinoLeffe, sospesa per pioggia. Per il terzo posto, però, il Varese ha il vantaggio negli scontri diretti contro il Novara. Le due squadre saranno impegnate in match tutt’altro che semplici, contro le due calabresi: il Varese proprio contro la Reggina, nel posticipo di domenica al Granillo, mentre il Novara affronterà il Crotone, che si trova attualmente a 3 punti dalla zona play off.

    I giochi sono ancora apertissimi.

  • Mourinho rischia la stangata: oggi il verdetto dell’Uefa

    Mourinho rischia la stangata: oggi il verdetto dell’Uefa

    Josè Mourinho sotto accusa. Dopo le pesantissime dichiarazioni che hanno fatto seguito alla sconfitta del suo Real Madrid contro il Barcellona nella semifinale d’ andata di Champions League dello scorso 28 Aprile, con il monologo corredato da vari “Porquè?” d’ accusa all’ indirizzo di arbitri, Uefa, giocatori avversari, e chi più ne ha più ne metta, arriverà oggi il verdetto dell’ Uefa in merito alla “punizione” da attribuire al tecnico portoghese.

    Mourinho, che già nella semifinale di ritorno non ha seguito la squadra dalla panchina in virtù dell’espulsione rimediata nella gara d’ anadata, rischia ora  di dover scontare una pesantissima squalifica che, secondo i quotidiani iberici, potrebbe oscillare fra i quattro ed i sette turni: in quest’ ultimo caso, salterebbe tutte le partite della fase a gironi della prossima edizione della Champions League.

    Il Real Madrid, comunque vada, pare intenzionato a presentare ricorso al Tas, ma la controversia non avrà facile risoluzione date le fortissime accuse scagliate da Mourinho, in diretta mondiale, contro l’ Uefa.

  • Del Piero – Juve, fumata bianca. E’ ufficiale il rinnovo fino al 2012

    Del Piero – Juve, fumata bianca. E’ ufficiale il rinnovo fino al 2012

    Ora è finalmente ufficiale  la notizia che tutti i tifosi bianconeri stanno attendendo da mesi: Alessandro Del Piero ha rinnovato il suo contratto con la Juventus per un altro anno, il diciannovesimo in maglia bianconera, continuando un cammino intrapreso nel lontano 1993 e che lo ha reso il capitano, l’uomo dei record e la bandiera di questa squadra.

    Una giornata importante che ha suggellato quanto era giusto e doveroso suggellare, per riconoscenza, per rispetto, per affetto perchè Alex è ancora un uomo decisivo in campo a suon di gol e per il peso nello spogliatoio.

    La location della fatidica firma non è stata casuale : il nuovo stadio, che verrà inaugurato a Luglio. Per dare un segnale importante, poichè Del Piero in quello stadio vuol segnare e giocare, vuol dare il calcio d’inizio all’apertura della prossima stagione. Ecco perchè aveva annunciato già da tempo di voler firmare in bianco, perchè il valore della maglia conta più di tanti numeri, ecco perchè non è un “rinnovo di fine carriera”, ma un rinnovo sportivo: Alex, infatti, si sente più giovane dei suoi 36 anni e lo ha dimostrato a suon di gol anche quest’anno.

    Non è casuale neppure la scelta della data: 5 Maggio, non di memoria Napoleonica, ma di memoria scudettata. Nove anni fa, infatti, la Juventus scucì all’ultima giornata di campionato lo scudetto all’Inter di Cuper, vincendo il suo 26esimo titolo. In quella giornata storica e memorabile per il popolo bianconero, inoltre, Alex Del Piero segnò un gol decisivo per la vittoria che permise il sorpasso all’Inter.

    Dal passato al futuro: Alex può rimanere sereno in vista del prosieguo della sua avventura juventina perchè ha la stima e la fiducia di tutto l’ambiente partendo dal Presidente Andrea Agnelli, che gli ha dimostrato affetto, così come ha fatto tutta la famiglia Agnelli.

    Il futuro, inoltre, significa per Alex volontà di ritornare a vincere qualcosa interrompendo un digiuno troopo lungo, che dura dal 2006, ossia dal 29esimo scudetto conquistato durante la gestione Capello e poi revocato per le note vicende di Calciopoli.

    Un’astinenza troppo lunga per un campione che nella sua gloriosa carriera ha vinto tutto il possibile: ecco perchè è ora di pensare alla costruzione di una squadra nuovamente vincente, sognando la terza stella da cucire sulla maglia: il trentesimo scudetto, in barba alle decisioni ufficiali ed alle sentenze. Perchè Alex, come gli altri protagonisti di quegli anni, sente le vittorie di quei campionati “sue” perchè frutto di duro lavoro sul campo.

    La Juve deve, quindi, imparare a ricostruire la sua antica mentalità vincente, alimentandosi di determinazione, grinta, solidità, ambizione, giocando da grande squadra consapevole dei propri mezzi e della propria forza.

    La presenza di Alex che ha fatto sue le esperienze di grandi vittorie nelle diverse “ere” bianconere in cui ha giocato, oltre che la vittoria del Mondiale 2006 in Germania, sarà un tassello fondamentale per la ricostruzione di un progetto vincente. Non potrebbe essere altrimenti: ecco perche, da oggi, il cantiere Juventus si avvia verso una fase di maggior chiarezza programmatica. Non sarà un punto di arrivo, ma è di sicuro un’ottima partenza.

  • Pomezia retrocesso in D dalla Giustizia federale. Il Catanzaro spera

    Pomezia retrocesso in D dalla Giustizia federale. Il Catanzaro spera

    Spiragli di luce per il Catanzaro calcio in seguito alla decisione della Corte di Giustizia Federale Sezioni Unite, presieduta dal Prof. Sandulli, che nel corso della riunione del 4 Maggio 2001 ha deicso la condanna del Pomezia all’ultima posizione della classifica di Seconda Divisione Girone C, in seguito all’accoglimento del ricorso della Procura – nella persona del Procuratore Palazzi che aveva richiesto la retrocessione del Pomezia già di fronte alla Disciplinare – nei confronti dei quindici punti di penalizzazione inizialmente inflitti, ritenuti una penalità incongrua poichè eccessivamente esigua nei confronti dei comportamenti illeciti adottati per ottenere il ripescaggio dalla serie Dilettantistica alla Seconda Divisione di Lega Pro compiendo irregolarità nella documentazione presentata relativa al ripescaggio stesso.

    Il Pomezia con la penalità inizialmente comminatagli di quindici punti aveva dovuto rinunciare alla corsa play off mentre ora, alla luce della decisione della Corte di Giustizia federale, dovrà ricominciare il suo percorso pedalando in salita, dalla serie dilettantistica.

    Il Pomezia ha annunciato, però, di voler presentare ricorso al Coni ed al Tar del Lazio nei confronti di tale pesantissima decisione anche se appare poco probabile che il ricorso possa venire accolto: per ora, quindi, la decisione della Corte di Giustizia federale fa ben sperare la squadra giallorossa calabrese, con un’inattesa chance da cogliere, una possibilità difficilmente pronosticabile attenendosi ai risultati di campo, considerando che, dall’inizio del campionato di Lega Pro, la compagine catanzarese ha occupato  sempre l’ultima posizione in classifica, avendo – attualmente – soltanto otto punti all’attivo.

    Ora, invece, potrà avere la possibilità di disputare i play out per tentare di giocarsi la permanenza nel mondo professionistico. Una nota curiosa nell’intera vicenda fa riferimento al fatto che, in una disastrosa stagione come quella attuale, il Catanzaro ha raccolto l’unica vittoria esterna del presente campionato proprio sul campo del Pomezia, domenica scorsa 1 Maggio, vincendo per 1-2 con reti di Morello su rigore e Ferrara a tre minuti dalla fine dell’incontro.

    La decisione del Consiglio federale, dunque, non risolve completamente la difficile situazione del Catanzaro che ha già presentato istanza di fallimento e pertanto sarà necessario accertarne l’ammontare dei debiti complessivi, ma la notizia della condanna del Pomezia all’ultimo posto in classifica apre alla possibilità di nuovi capitali in arrivo da parte degli imprenditori della città Catanzarese e dello stesso candidato a sindaco Michele Traversa: a tal proposito, il prossimo 10 Maggio si aprirà, sulla base d’asta di 100 Mila euro, la vendita di un ramo d’azienda della società giallorossa.

    Quel che appare certo, però, è che la società giallorossa necessità di una serie riprogrammazione se non rifondazione che, per essere realizzata con serietà, richiede progettazione di lungo periodo da avviare in tempi non troppo lunghi oltre che la sicurezza di una gestione sana dal punto di vista economico e finanziario per evitare di ritrovarsi a ridosso nell’avvio della nuova stagione senza un progetto ben delineato e senza le necessarie risorse per avviarlo.

    La città di Catanzaro, da sempre molto legata alle sorti della squadra giallorossa, spera che il destino della squadra venga realmente considerato un “patrimonio comune” della città, riportandola a ricoprire un ruolo degno della sua storia passata caratterizzata anche da ottime stagioni di serie A.

  • Polemiche in Francia per le quote etniche. Il ct Blanc verso la Roma?

    Polemiche in Francia per le quote etniche. Il ct Blanc verso la Roma?

    La notizia dei giorni scorsi, circa l’introduzione delle quote sul numero dei giocatori arabi ed africani nei vivai delle squadre Francesi finalizzate ad evitare che i giocatori con doppio passaporto, cresciuti in Francia, decidano di giocare con una Nazionale diversa dai Blues, ha suscitato non poche polemiche in terra transalpina coinvolgendo soprattutto coloro che, nonostante l’origine non europea, hanno giocato e giocano nella Nazionale Francese portandola ai massimi livelli del calcio mondiale, soprattutto con la vittoria del Mondiale del 1998, e degli Europei del 2000.

    Quella Nazionale vincente, multietnica e multicolore era il simbolo di una Nazione aperta, all’insegna dell’integrazione. Oggi, però, è solo un lontano ricordo alla luce delle polemiche furibonde che hanno coinvolto i suoi più illustri componenti. L’orginine delle frecciatine fa riferimento ad un intervento del commissario tecnico Laurent Blanc, ex capitano della Nazionale oltre che difensore dell’Inter, che nell’assemblea di federazione dell’ 8 Novembre scorso, era intervenuto proprio in favore dell’introduzione delle quote etniche per risolvere sia la problematice del “pericolo di tradimento” dei giocatori con doppio passaporto, sia la questione della maggiore prestanza fisica dei calciatori di colore che andrebbe a discapito dei bianchi.

    Dopo questa presa di posizione, dunque, era inevitabile la reazione dei diretti interessati, come Lilian Thuram. L’ex difensore di Parma e Juventus, oltre che pilastro della difesa della Nazionale francese proprio nei gloriosi anni, ha voluto prendere pubblicamente le distanze dalla proposta dell quote etniche, ritenendo giusto che tutti i membri della Federazione che hanno avanzato tale proposta, compreso l’ex compagno Laurent Blanc, si dimettano. Le dichiarazioni iniziali di Thuram, caratterizzate da toni più accesi, sono state poi ridimensionate, in parte, nella giornata di ieri, quando ha precisato di non ritenere che Blanc sia razzista, ma ribadendo come sia ingiusto discriminare ragazzini di dodici anni per la loro origine etnica. Anche Patrick Viera, centrocampista di quella Nazionale, fa eco all’ex compagno, dichiarandosi scandalizzato per l’iniziativa e per le parole di Laurent Blanc.

    In appoggio al c.t. Blanc, invece, sono intervenuti altri ex giocatori della Nazionale Francese. Christophe Dugarry si è schierato con Blanc attaccando Lilian Thuram, ricordando un episodio avvenuto nel post trionfo Mondiale 1998 all’interno dello spogliatoio, quando Thuram chiamò solo i giocatori di colore per una foto ricordo con la coppa: secondo Dugarry, dunque, Thuram – autore in quella circostanza di una discriminazione “inversa” – non dovrebbe adottare atteggiamenti da “Corte Suprema” nei confronti dell’iniziativa della Federazione francese.

    Una polemica che fa da seguito alle dichiarazioni pepate, risalenti allo scorso anno, di Emmanuel Petit, che attaccò direttamente Zinedine Zidane, in riferimento al riconoscimento ottenuto dal franco algerino come migliore giocatore dell’edizione dei Mondiali ’98 che, secondo Petit, sarebbe stato assegnato non per meriti calcistici bensì come messaggio politico strategico, rivolto agli abitanti delle banlieu disagiate per incentivarne l’integrazione nella società francese sull’esempio di un campione come Zizou.

    L’aspetto più rilevante di questa vicenda, comunque, è il risvolto politico che vi si può leggere. In Francia, infatti, i sondaggi vedono in crescita i consensi per il partito di estrema destra del Fronte Nazionale di Marine Le Pen che spinge per un uscita dall’euro e per la chiusura delle frontiere, tematiche riprese, in parte ed in maniera più moderata, dal partito di maggioranza di Sarkozy per cercare di catturare la fetta di elettori più estremista.

    Attenendosi alle questioni calcistiche, però, alla luce di tale intricata vicenda, sembrano probabili le dimissioni di Laurent Blanc da commissario tecnico della Nazionale Blues  almeno secondo quanto riporta il principale quotidiano sportivo Francese L’Equipe. In tal caso Blanc potrebbe cercare di rilanciare la sua posizione offuscata da queste roventi polemiche andando ad allenare proprio una big del nostro campionato. In prima fila ci potrebbe essere la Roma di Thomas Di Benedetto.

  • Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    La totale armonia ed unità d’intenti fra il tecnico brasiliano dell’Inter Leonardo ed il suo presidente Massimo Moratti non sembra essere più salda come all’inizio dell’avventura nerazzurra di Leo, quando Moratti spendeva continui elogi e parole al miele nei confronti dell’allenatore brasiliano.

    Il tecnico, che ha sfidato le ire dei suoi ex tifosi rossoneri, che gli hanno dedicato – non proprio amorevolmente – uno striscione in cui lo dipingevano come “Giuda”, per abbracciare il progetto Interista del Post- Benitez, oggi non è più in cima alla lista dei pensieri di Moratti nonostante un bilancio positivo della sua gestione, soprattutto a causa della delusione per il fallito sorpasso al Milan nel derby e per aver mancato la qualificazione alle semifinali di Champions con le clamorose sconfitte contro lo Shalke 04 precludendosi così la possibilità di difendere sul campo il titolo conquistato dalla squadra guidata da Josè Mourinho appena un anno fa.

    Secondo fonti di mercato, dunque, il presidente Massimo Moratti sarebbe concentrato sull’individuazione del possibile sostituto di Leonardo per la prossima stagione.

    L’ipotesi più suggestiva, anche più di quella di un clamoroso ritorno di Mourinho peventata nei giorni scorsi, sarebbe quella di un approdo di Pep Guardiola a Milano, lasciando, così, il suo capolavoro blaugrana dopo anni di straordinari successi, in termini di trofei, di brillantezza di gioco, di immagine. Il presente, naturalmente, per Guardiola si chiama finale di Wembley contro il Manchester United nel remake della sfida in finale di Champions League di Roma del 2009, vinta dai blaugrana proprio contro i red Devils di Alex Ferguson.

    L’aspetto più curioso della vicenda sarebbe duplice: in primis, se Guardiola accettasse di trasferirsi a Milano andrebbe ad occupare la panchina del suo più acerrimo rivale fra i colleghi allenatori, Josè Mourinho appunto, che nella presente stagione ha affrontato e battuto nei vari “Clasici” per 5 volte, con un bilancio di 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta. In tal caso, Pep Guardiola dovrebbe esser pronto ad accettare i continui confronti con il predecessore, abbandonando, così, definitivamente il clima di serenità dell’ambiente Barcellona per affrontare le tensioni e le polemiche continue che il calcio italiano propone. Un confronto, comunque, non facile da superare in termini di vittorie dato che Mourinho all’Inter in due stagioni ha vinto tutto il possibile: campionati, Coppe Italia,  Champions League, riportandola alla Milano nerazzurra dopo 45 anni, nel coronamento dell’ormai storico Triplete dello scorso anno.

    In secondo luogo, sarebbe curioso se Guardiola, tanto distante da Mourinho in termini di carattere, modi di fare, aplomb e stile, compiesse la stessa – criticata – azione del portoghese: lasciare la squadra dopo aver conquistato la Champions League, come fece il tecnico di Setubal nella gloriosa notte del 22 Maggio dopo la vittoria contro il Bayern Monaco in finale.

    La vicenda del trasferimento di Guardiola, però, non è così semplice da attuarsi, anche se il tecnico spagnolo sarebbe spinto dalla volontà di ricercare nuovi simoli, un’intenzione che si è colta abbastanza esplicitamente nella dichiarazioni di qualche giorno fa in cui Guardiola aveva sottolineato la necessità di non portar troppo per le lunghe i cicli calcistici, anche se vincenti, per evitare che i giocatori si stanchino dell’allenatore e viceversa. Il nodo da sciogliere resta la decisione del “quando”, ossia la scelta del momento più opportuno per lasciare lo squadrone blaugrana: al termine di questa stagione, oppure nel 2012?

    Le esternazioni di Guardiola però potrebbero sembrare una base per preparare l’ambiente al suo addio, ricollegandosi proprio alla volontà del tecnico di cambiare aria a breve, anche a causa dei non ottimi rapporti con il nuovo presidente del Barcellona, Rosell.

    Un motivo in più, dunque, per decidere di tuffarsi in una grande sfida: Moratti sarebbe ben felice di accoglierlo all’Inter.

  • Berlusconi: lo scudetto del Milan come strumento elettorale

    Berlusconi: lo scudetto del Milan come strumento elettorale

    Silvio Berlusconi, ospite nel salotto di “Porta a Porta” di Bruno Vespa, che andrà in onda questa sera in versione integrale, oltre ad altre tematiche prettamente politiche e legate all’attualità, alle prossime elezioni amministrative considerate un vero e proprio “test politico”, ed al suo più probabile successore in caso di sua mancata ricandidatura alle prossime elezioni politiche, che sarà l’attuale Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ha avuto modo di parlare anche del suo Milan, sfruttando l’onda lunga dei successi calcistici della squadra di Massimiliano Allegri anche se con una punta di scaramanzia affermando che “si parla di scudetto solo quando sarà cucito sulla maglia”.

    Per i rossoneri è un momento assolutamente roseo, avendo conquistato quasi matematicamente il tricolore e coronando, così, un percorso lungo una stagione, quasi sempre in testa alla classifica. Ecco, dunque, che il Premier trova il modo di sottolineare come per la squadra rossonera si tratti del 27 esimo trofeo vinto sotto la sua Presidenza, dal 1986, precisando come ciò lo renda il presidente più titolato al mondo nell’intera storia del calcio. In linea con la sua abilità comunicativa, ancor più considerevole nel momento di sciorinare successi ed aspetti positivi, Silvio Berlusconi azzarda un paragone importante: dopo di lui, il presidente che ha vinto più trofei nella storia del calcio è Santiago Bernabeu, del Real Madrid, al quale è stato intitolato uno stadio, uno dei templi del calcio mondiale.

    Ecco, dunque, che il Premier non vuole essere da meno, lanciando – fra le righe – la richiesta di ottenere il medesimo riconoscimento: nel caso dello Stadio Giuseppe Meazza, però, la procedura potrebbe essere impossibile da attuare. Il Bernabeu, infatti, – come noto – è di proprietà del club delle merengues, mentre lo stadio di San Siro viene adoperato anche dall’altra squadra di Milano, ossia l’ Inter: in tal caso, i nerazzuri non accetterebbero sicuramente di buon grado tale iniziativa.

    Per Silvio Berlusconi, comunque, ogni dichiarazione è sempre mirata alla politica del consenso, in particolar modo in un periodo di campagna elettorale in vista delle prossime elezioni Amministrative del 15 e 16 Maggio, che il Premier pronostica come molto favorevoli alla sua fazione politica. Ecco, dunque, che la probabile vincita dello scudetto viene vista anche come un incentivo per gli elettori di fede Milanista incerti sul voto per sostenere la fazione politica del Premier.

    Un binomio molto stretto, quello fra calcio e politica, che ha già mostrato in passato i suoi risvolti positivi o negativi a seconda delle circostanze e dei risultati sul campo della squadra: basti pensare alla cessione di Kakà al Real Madrid, idolo dei tifosi rossoneri, che lo stesso Berlusconi ha riconosciuto essere stata intempestiva e che, a suo tempo, portò una diminuzione di consensi per il Popolo della Libertà, strettamente connessa e causata proprio dall’operazione di calciomercato svoltasi nel Giugno del 2009.

    D’altronde è anche da considerare che la grande visibilità di Berlusconi sulla scena nazionale in termini imprenditoriali, oltre alle Televisioni Mediaset, fa riferimento proprio alla squadra rossonera ed in parte il suo successo politico della prima ora, nel 1994, è stato condizionato positivamente dalla grande stagione calcistica, italiana europea e mondiale, della squadra allora guidata da Arrigo Sacchi, scelto personalmente da Berlusconi.

    Oggi, quindi, l’operazione consenso elettorale connessa al calcio è legata alla vittoria del tricolore nell’immediato presente e nella stagione estiva al calciomercato, con il probabile acquisto del brasiliano Ganso del Santos, anche a costo di sborsare quasi 50 milioni di euro, il prezzo fissato dal club brasiliano per la cessione del calciatore sul mercato europeo.

    Gli assi nella manica del Premier, si sa, sono sempre moltepici, e vengono sempre sfruttati nel momento opportuno. Chissà se anche stavolta il binomio calcio – politica porterà buone notizie in termini di consenso elettorale o se, dopo le non onorevoli vicende legate all’ambiente di Arcore, dopo le note vicende di politica estera e di politica interna, l’elettorato preferirà basare la sua valutazione su altri aspetti.

  • Marchisio presenta il suo sito: un mosaico di pixel e sguardo al futuro

    Marchisio presenta il suo sito: un mosaico di pixel e sguardo al futuro

    La presentazione del suo sito Internet gli ha fornito la conferma dell’ affetto che i tifosi bianconeri gli rivolgono, una conferma direttamente proporzionale al suo attaccamento alla maglia della Juventus, che ha vestito dai pulcini alla prima squadra, crescendo alle porte di Torino e respirando – da sempre – aria bianconera. Parliamo di Claudio Marchisio, uno dei pilastri del centrocampo bianconero, che nella gestione Del Neri ha aggiunto la flessibilità e la duttilità tattica alle sue già numerose qualità tecniche.

    Il termometro dell’affetto e dell’attenzione dei tifosi nei suoi confronti, è l’incredibile successo dell’ operazione “pixel”, lanciata in occasione della presentazione del suo sito internet, dando la possibilità ai tifosi – navigatori di prenotare un pixel che costiuisce la sua immagine nella pagina di apertura del sito, inserendo un motto personale, o una frase particolarmente significativa. Un mosaico “working progress”, che cresce tassello dopo tassello, così come passo dopo passo, è cresciuto questo ragazzo giovane rivelazione, divenuto presto papà, ed oggi 25 enne certezza della Juventus e della Nazionale Italiana.

    Questo ruolo appare ormai prettamente consolidato, al punto che molti tifosi bianconeri lo hanno già eletto Capitano del futuro, nel post (lontano) Alex Del Piero. Dall’alto di questa posizione conquistata, quindi, Claudio Marchisio può stilare un bilancio personale della stagione quasi giunta al termine, una stagione disputata su buoni livelli, seppur nel contesto del deludente andamento complessivo della squadra, in cui – per rispondere pienamente alle esigenze del suo tecnico Gigi Del Neri – ha accettato di fare anche l’esterno sinistro, e questo gli ha permesso di trovare il pieno riscatto dopo le difficoltà del Mondiale Sud Africano in maglia Azzurra, dovute ad una non perfetta condizione di forma fisica.

    Nell’iniziativa dei pixel, il motto più gettonato nelle scelte dei tifosi è il suo motto, che ha voluto tatuare anche sulla pelle: ” Impossible is nothing “, un inno alla voglia di migliorarsi, alzando l’asticella ed il coefficiente di difficoltà, non fermandosi di fronte ai propri limiti, non arrendersi e lottare con tenacia, determinazione e carattere. Sono queste le caratteristiche del Dna bianconero che Marchisio possiede, che lo spingono – per questa stagione – a non accontentarsi dell’ obiettivo minimo, ossia l’ Europa League (attualmente abbastanza vicino), ma puntando a dare il massimo per le ultime tre partite, sulla spinta psicologica della vittoria in casa della Lazio, ed approfittando anche del calendario più agevole rispetto alle rivali per il quarto posto.

    L’obiettivo, dunque, per la Juventus è di fare bottino pieno, nove punti in tre gare, ed attendere i risultati della altre squadre, con la consapevolezza di aver fatto il proprio dovere almeno nello sprint finale, anche in considerazione del vantaggio negli scontri diretti con le tutte le dirette concorrenti, per addolcire i rimpianti per una stagione che ai blocchi di partenza doveva promettere maggiori soddisfazioni. Ma sono proprio quelle le caratteristiche caratteriali che inducono “il Principino” a voler puntualizzare, con calma e pacatezza, sul fatto che la Juventus di questa stagione abbia avuto uno dei più bassi numeri di rigori a favore.

    Questo il presente, l’attualità immediata. Il domani per Claudio Marchisio, però, non sarà diverso dall’ oggi: il numero otto bianconero è fiducioso sul prossimo rinnovo contrattuale, che dovrebbe avvenire prima delle vacanze estive, abbandonando, così, quegli screzi sulla sua situazione contrattuale risalenti all’ anno scorso, accentuati dalla delusionedel post Mondiale.

    Una strada ben delineata, dunque, la sua. Naturale che, quindi, Claudio Marchisio si esprima anche sulle prospettive di mercato della Juventus, elogiando l’ intento della proprietà, comunicato da John Elkann, di voler  intraprendere nuovi investimenti: per rafforzare la Juve, secondo Marchisio, servirebbero almeno due o tre campioni, spendendo nel miglior modo possibile le risorse a disposizione e sfruttando, se possibile, le occasioni che il mercato proporrà.

    Un nome su tutti: Andrea Pirlo. Claudio Marchisio si vedrebbe molto bene al suo fianco.