Autore: Simona Granieri

  • Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Non è ancora tempo di festeggiamenti ufficiali in casa Manchester United, ma la conquista del 19esimo titolo di Premier League è una pratica ormai conclusa. La vittoria di ieri, nel Sunday afternoon della 36esima giornata della Premier League, nello scontro diretto con il Chelsea secondo in classifica, ha messo la parola fine, o meglio “the end”, a qualsiasi velleità dei Blues di ostacolare il cammino dei Red Devils.

    Una vittoria di misura, per 2-1, ma estremamente pesante, anche perchè conquistata proprio nei confronti dei campioni uscenti, completando l’opera di annientamento dei Blues, già eliminati dai quarti di Champions League e dalla competizione Nazionale Community Shield.

    Una vittoria scaturita dagli episodi, in un match che già dopo 36 secondi dal fischio d’inizio aveva infiammato l’Old Trafford con il gol di Hernandez, Chicharito, che realizza l’1-0 per i diavoli rossi, incanalando la gara in discesa. Il Manchester ha dominato il primo tempo, giungendo anche al raddoppio con Vidic, mentre il Chelsea di Ancelotti arrancava notevolemte, sterile ed impreciso. Il 2-1 dei Blues è frutto di una rete di Lamapard, ma la gara si chiude con la vittoria dei Red Devils che salgono, così, a quota 76 punti, a più sei sul Chelsea ed a più nove sull’Arsenal terzo in classifica, sconfitto ieri in casa dello Stoke City per 3-1.

    Agli uomini di sir Alex Ferguson, ora, basterà conquistare un solo punto nella prossima gara di sabato contro il Blackburn per aver la matematica certezza del primato. Così, i festeggiamenti potranno essere ufficiali.

  • Il post Mazzarri, Napoli pensa a Ranieri

    Il post Mazzarri, Napoli pensa a Ranieri

    La deludente sconfitta di ieri pomeriggio contro il Lecce ha incrinato ulteriormente il rapporto fra De Laurentiis e Mazzarri, anche alla luce delle dichiarazioni polemiche del Presidente, che ha accusato i suoi di aver fatto una “scampagnata” in terra salentina.

    In vista di un sempre più probabile addio al tecnico toscano, Aurelio De Laurentiis ha necessità di trovare un successore, e vorrebbe puntare su un tecnico esperto e di polso, che abbia anche esperienza internazionale, in vista degli impegni di Champions League dei partenopei per la prossima stagione. Oltre ai nomi di Delio Rossi e Gasperini circolati in precedenza, in tal caso, un nome molto gettonato sarebbe quello di Claudio Ranieri, che risponde perfettamente ai requisiti richiesti, avendo allenato squadre blasonate come Valencia, Chelsea, Juventus e Roma.

    Inoltre, il tecnico romano, avrebbe una carta in più a suo favore: il buon rapporto con il direttore generale del Napoli, e braccio destro di De Laurentiis, Marco Fassone, con il quale ha lavorato ai tempi della Juventus.

    Nei prossimi giorni si attendono sviluppi: sia sul fronte Mazzarri, per un chiarimento della sua posizione, sia sul fronte nuovo tecnico, qualora i segnali di Mazzarri fossero ancor più negativi di oggi.

  • Udinese – Lazio 2-1, la delusione di Reja. Guidolin tifa Chievo

    Udinese – Lazio 2-1, la delusione di Reja. Guidolin tifa Chievo

    La grande delusione di Edi Reja, la gioia composta di Francesco Guidolin, dopo una partita ad alta tensione. Le due facce di un match tirato. Reja attribuisce parte delle responsabilità alla sfortuna, per il rigore sbagliato da Mauro Zarate e per il palo colpito di testa da Kozak, che avrebbe potuto portare al pareggio, ma sa bene che l’approccio della sua squadra alla gara non è stato dei migliori.

    I Biancocelesti, infatti, a detta del tecnico Edi Reja, hanno peccato di attenzione e lucidità soprattutto nel primo tempo, commettendo troppi errori in fase difensiva, soprattutto sul secondo gol di Totò Di Natale, lasciandolo da solo in area libero di colpire a rete.

    Inoltre, il rigore sbagliato da Mauro Zarate, secondo Edi Reja, è stato un errore molto pesante nell’economia del match, che nato da un errore di valutazione dell’attaccante argentino.

    Il tecnico della Lazio, poi, ammette di non aver perso le speranze per la qualificazione in Champions League, assicurando che la Lazio proverà ad affrontare al meglio le ultime due gare rimanenti contro il Genoa ed il Lecce, dando il massimo nella speranza che l’Udinese possa frenare: il problema, però, secondo Reja sono stati i troppi punti persi in trasferta in questa stagione, soprattutto nei big match con Inter, Roma e Napoli.

    In casa Udinese, Totò Di Natale, la punta di diamante, dedica la doppietta al compagno di squadra Andre Coda, infortunatosi domenica scorsa contro la Fiorentina ma che ha scelto di rimandare l’operazione per rimanere vicino alla squadra in un momento così importante e decisivo della stagione.

    Il Capitano Totò Di Natale, poi, sottolinea che il suo personale obiettivo sarà il raggiungimento di quota ventinove gol (distante oggi solo una rete), ossia il suo record dello scorso anno, per conquistare per la seconda volta consecutiva il titolo di capocannoniere di serie A. Inviando, inoltre, qualche frecciatina ironica a coloro che, ad inizio stagione, erano dubbiosi sulla sua stagione in virtù della sua età, pronosticando erroneamente che non avrebbe segnato più di dieci gol.

    Il suo allenatore Francesco Guidolin, però, seppur contento per aver rivisto la squadra che ha incantato per tutto il campionato, frena gli entusiasmi cercando di mantenere i piedi per terra.

    Il tecnico elogia, però, i suoi soprattutto per l’atteggiamento mentale e per la maturità, nonostante l’età media dei suoi sia molto bassa (a parte Di Natale e Pinzi) che ha consentito di portare a casa un risultato così importante seppur in inferiorità numerica e contro una grande squadra come la Lazio. Francesco Guidolin, ora, vorrebbe aggiungere altre due perle nella volata finale, contro il Chievo in trasferta e contro il Milan, già campione d’Italia, allo stadio Friuli.

    Un calendario, quindi, non troppo complesso per i bianconeri di Udine, soprattutto se, come si augura lo stesso tecnico dell’Udinese, nella gara di domani contro la Juventus, il Chievo conquistasse punti importanti allo stadio Olimpico di Torino, facendo risultato pieno: in tal caso, nella prossima gara contro i Friulani, il Chievo sarebbe quasi certamente salvo e potrebbe affrontare la gara in maniera meno agguerrita ed, allo stesso tempo, bloccherebbe definitivamente la Juventus nella lotta per il quarto posto, facendo indirettamente un favore all’Udinese stessa.

  • Le pagelle di Udinese – Lazio 2-1

    Le pagelle di Udinese – Lazio 2-1

    Un tempo per una, ma un risultato favorevole soltanto all’Udinese che le permette di agguantare il quarto posto in classifica, sorpassando proprio i biancocelesti. Una gara decisa da episodi decisivi: un rigore sbagliato da Zarate, un palo colpito da Kozak sul 2-1, che avrebbe potuto portare al pareggio. L’Udinese è stata, però, molto più cinica e concreta, e deve ringraziare come sempre l’uomo della provvidenza, il capitano Totò Di Natale, autore di una doppietta decisiva e migliore in campo, ad un passo dal suo record di gol della scorsa stagione.

    Udinese

    Handanovic 7,5 Più che la parata sul rigore di Zarate che non era ecessivamente complessa, e che gli è valsa comunque il sesto rigore parato in stagione, è stato miracoloso sul colpo di testa di Dias e sul tiro di Rocchi.

    Benatia 7 Prova di forza, attenzione e lucidità. Contiene con un po’ di difficoltà Kozak,  ma è autore di un’ ottima prova

    Zapata 6.5 Buona prova di solidità, riesce a reggere le operazioni difensive con sicurezza anche nel forcing finale della Lazio

    Angella 5 Ingenuo nel fallo da rigore su Rocchi, che lo porta ad essere espulso ed a lasciare la squadra in inferiorità numerica per buona parte del secondo tempo. Soffre molto anche gli scatti di Zarate prima dell’episodio decisivo

    Isla 6.5 Dinamicità e prova di sostanza, con qualche intuizione importante come il cross per Di Natale che ha portato al primo gol Udinese. Liscia in area una buona occasione

    Badu 6 E’ il sostituto dello squalificato Inler, il confronto non può reggere ma prova a giocare di sostanza anche se prende un’ammonizione

    Pinzi 6.5 Buone azioni e buone intuizioni, prova il pallonetto su Muslera nel primo tempo, per il resto gioca sempre con attenzione e concentrazione, anche lui ammonito

    Asamoah 6 Partita di buona quantità e ritmo, interdisce bene

    Armero 6 Partita sufficiente, sostituito nel finale per Pasquale

    Sanchez 7 Al rientro dopo l’infortunio, è autore di splendide intuizioni: sul primo gol di Di Natale, e poi suggerisce per Isla sul secondo gol di Di Natale. Ottimo rientro del Ninho Maraviglia

    Di Natale 8 Doppietta, 27esimo e 28esimo gol in stagione, distante una sola rete dal suo record dello scorso anno. Sempre in agguato, sempre pronto a colpire. Sostituito per consentirgli di rifiatare

    Lazio

    Muslera 5.5 Non è perfetto sul primo gol di Di Natale, poteva fare di più sul suo palo

    Lichtsteriner 6 Buone incursioni nel secondo tempo, molti cross, ma non è sempre preciso in copertura

    Biava 5 Concede troppa libertà al guizzante Di Natale, soprattutto nel primo tempo

    Dias 6 Autore di un buon colpo di testa parato miracolosamente da Handanovic, per il resto gioca una partita sufficiente, anche se viene ammonito e salterà la prossima gara perchè era diffidato

    Garrido 4.5 Il peggiore della Lazio. Sempre fuori posizione, viene sostituito da Scaloni che da un apporto maggiore alla causa

    Brocchi 5 Impalpabile e poco incisivo, viene anche ammonito

    Matuzalem 5.5 Come Brocchi, poco presente nelle fasi di gioco, poco incisivo anche fisicamente

    Gonzales 5 Poco lucido e molto impreciso per tutta la gara

    Floccari 5 Non incide in zona gol, viene sostituito da Rocchi

    Rocchi 6 Ha il merito di entrare a partita iniziata e di conquistare il rigore del potenziale pareggio (calciato malissimo da Zarate) e di impensierire in qualche occasione Handanovic, soprattutto nel finale

    Hernanes 6 Uno dei migliori dei suoi nel disastriso primo tempo, prova ad impostare e a far girare la squadra. Viene sostituito da Kozak nella ripresa

    Kozak 6.5 Trova il gol del 2-1 dopo pochi minuto dal suo ingresso in campo. Potrebbe segnare una doppietta, ma il palo glielo impedisce. Sfortunato

    Zarate 5 Fallisce goffamente il rigore che poteva riaprire la partita al 67′, provando un cucchiaio debole e centrale al cospetto di un pararigori specialista come Handanovic. Per il resto disputa la solita partita di dribbling ed incursioni, ma non incide mai in modo decisivo.

  • Udinese – Lazio: operazione sorpasso riuscita

    Udinese – Lazio: operazione sorpasso riuscita

    Il fattore campo è stato determinante nello scontro diretto del Friuli di Udine fra Udinese e Lazio, un match decisivo fra le due squadre maggiormanete accreditate per il quarto posto, divise da un solo punto in classifica prima di questa gara.

    Una gara riassumibile evidenziando che le due formazioni hanno giocato un tempo per una, con l’ Udinese cinica e spigliata nel primo tempo, e la Lazio che nel secondo ha cercato in ogni modo di rimontare, non supportata dalla fortuna (un palo ed un rigore sbagliato da Zarate), ma che deve rimproverarsi un approccio troppo morbido nel primo tempo.

    Una gara iniziata a ritmi blandi, frutto di tensione e di necessità di studiarsi a vicenda. Bisogna, infatti, attendere il 18′ del primo tempo per la prima giocata importante, di Hernanes che salta l’uomo in scioltezza ed avanza fino al limite dell’area, calciando però alto. Al 24′ la prima azione realmente pericolosa, ossia un contropiede dell’Udinese con Sanchez che trova Pinzi, che prova il pallonetto facendosi fermare da Muslera, sulla respinta, poi, Di Natale non riesce a ribadire in gol.

     Al 31′ ancora occasione importante per Totò Di Natale: Sanchez trova meravigliosamente Isla, che passa a Di Natale che, da solo in area, non riesce a trovare la rete del vantaggio. Queste due azioni, però, non sono sltro che il preludio al vantaggio bianconero: al 35′ ancora assist di Alexis Sanchez per la rete di Totò Di Natale, che realizza il suo 27 esimo gol in serie A.

    Al 39′ occasione in area per Isla, che però colpisce malissimo. Tre minuti dopo, però, al 42′ radoppio dell’Udinese: protagonista dell’azione ancora el ninho Sanchez, che inventa per Isla, pronto a crossare per Di Natale, libero davanti alla porta sguarnita: 2- 0 e 28 esimo gol di Totò capocannoniere.

    Secondo tempo che si apre con una Lazio che prova a scuotersi, al 6′ tiro alto di Zarate, al 7′ ci prova Matuzalem su punizione ma non incide.

    Anche se l’ Udinese sembra meno incisiva del primo tempo, la Lazio non riesce ad avere il guizzo per accorciare le distanze e provare a riaprire la partita. Ecco, così, che Reja prova adusare l’arma delle sostituzioni, inserendo al 66′ Tommaso Rocchi per Floccari e Kozak per Hernanes.

    I cambi risultano importanti ai fini dell’ equilibrio del match. Rocchi si procura il rigore che potrebbe portare al 67′ al 2 a 1, che coincide anche con l’espulsione di Angella autore del fallo. Zarate dal dischetto, però, prova il colpo sotto per il cucchiaio, ma colpisce molto debolmente, centrale: nessuna difficoltà per il para rigori specialista Handanovic. 

    Kozak, però, al 75′ realizza su cross di Zarate il 2 a 1, rianimando le speranze dei bianocelesti. Ancora occasione per lo scatenato Kozak al 35′, che colpisce di testa il palo sinistro, non supportato dalla buona sorte. L’assedio della Lazio continua, l’Udinese prova a difendere il gol di vantaggio e Guidolin sostituisce la coppia gol Di Natale (per Ekstrand), Sanchez (per Corradi).

    Al 38′ grandissimo intervento del portiere Handanovic, che toglie dalla porta un colpo di testa di Dias salvando il risultato, così come è decisivo anche al 42′ su tiro cross di Kozak. Al 45′ ancora occasione Lazio, ma Rocchi non riesce a ribadire in rete.

    I minuti di recupero sono quattro, l’ Udinese cerca di prendere tempo spezzando il ritmo della gara con la sostituzione al 92′ di Armero per Pasquale.

    Al 94′ il fischio finale di Rizzoli: l’udinese sorpassa la Lazio in classifica, agguantando il quarto posto a due giornate dalla fine, a quota 62 punti. La Lazio perde una fondamentale partita, ancora una volta mostrando difficoltà nelle gare in trasferta: nel prossimo turno la attende la gara con il Genoa, mentre nell’ ultima di campionato giocherà a Lecce.

    Un calendario non semplice per la Lazio, ma i giochi sono ancora aperti anche se, da oggi, il destino del quarto posto è nelle mani della squadra di Guidolin

  • Udinese – Lazio, verdetto Champions. Le probabili formazioni

    Udinese – Lazio, verdetto Champions. Le probabili formazioni

    Finale di campionato, ora di match delicati e decisivi. Udinese – Lazio di oggi pomeriggio, alle ore 15.00, si annovera di certo nella categoria degli scontri diretti, fra due squadre in piena corsa per la qualificazione in Champions League e distaccate solo da un punto in classifica: 60 punti la Lazio, 59 punti l’Udinese, per la conquista di quel fatidico quarto posto che permette l’accesso ai preliminari della competizione Europea più prestigiosa.

    Ecco perchè un tecnico esperto come Edi Reja dichiara apertamente la straordinaria importanza di questa partita, che “vale una stagione”. La sua Lazio quasi per l’intero campionato ha tenuto in mano la quarta posizione, giocando e vincendo in scioltezza, ma nelle ultime gare si è riscontrato un po’ di appannamento dovuto probabilmente alla tensione crescente.

    La sconfitta di lunedì scorso contro la Juventus va, dunque, inclusa nella categoria degli “incidenti di percorso” e per questo motivo la squadra biancoceleste vuol dare una scossa decisiva alla sua stagione, vincendo al Friuli contro una diretta concorrente come l’Udinese di Francesco Guidolin.

    Per raggiungere la certezza di disputare i preliminari di Champions League – a prescindere che si decida di giocare, poi, al Franchi di Firenze oppure all’Olimpico a Roma – è necessario conquistare 69 punti, ossia tre vittorie nelle prossime tre partite: obiettivo bottino pieno. Anche se, a seconda del risultato di Roma – Milan di questa sera, si potrebbero fare dei calcoli differenti.

    I calcoli, però, sono un aspetto di secondo piano: l’aspetto cruciale, invece, secondo il tecnico della Lazio sarà mantenere la giusta concentrazione e la saldezza dei nervi, mantenendo la calma ed evitando di incorrere in scatti di pericoloso nervosismo in campo, così come accaduto troppe volte in questa stagione.

    I pericoli più temuti in casa Udinese sono la coppia gol Alexis Sanchez – Totò Di Natale, immarcabile nello stretto, che tornerà a guidare l’attacco friulano con il rientro del cileno dopo l’infortunio. Il piano tattico di Reja punta ad un pressing alto ed a non concedere le ripartenze veloci dei friulani che potrebbero rivelarsi letali.

    L’undici che Edi Reja schiererà sarà il seguente, adoperando il consolidato schema 4-2-3-1:  Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Garrido, Brocchi, Matuzalem, Gonzales, Hernanes, Floccari, Zarate. Fuori gli squalificati Mauri e Ledesma, sostituito da Matuzalem, ritorna in panchina Giuseppe Sculli dopo l’infortunio mentre starà fuori Foggia per scelta tecnica. In panchina andranno: Berni, Scaloni, Del Nero, Bresciano, Rocchi, Kozak e, appunto, Giuseppe Sculli.

    L’Udinese di Guidolin ritrova il suo ninho maraviglia Alexis Sanchez e spera di ritrovare, così, anche la vittoria che le consentirebbe legittimamente di ritornare a credere nel suo obiettivo, dopo la cocente sconfitta di Firenze della scorsa settimana contro la Fiorentina. Francesco Guidolin adotterà il suo consolidatissimo modulo 3-5-2 con il seguente undici in campo: Handanovic, Benatia, Zapata, Angella, Isla, Badu, Pinzi, Asamoah, Armero, Sanchez e Di Natale.

    In casa Udinese sono squalificati Domizzi ed Inler mentre in panchina ritornerà l’argentino Denis, che ha recuperato dalla contusione al ginocchio, oltre a Belardi, Eksrand, Pasquale, Cuadrado, Abdi, Denis e Corradi. L’unico dubbio per Guidolin potrebbe essere a centrocampo fra Badu ed Abdi, ma con il pimo favorito nettamente.

    Al Friuli di Udine arbitrerà Rizzoli di Bologna coadiuvato dai due assistenti di linea Faverani e Stefani e dal quarto uomo Giannoccaro.

  • Manchester Utd-Chelsea: è molto più che un big match

    Manchester Utd-Chelsea: è molto più che un big match

    La Premier League 2010- 2011 è giunta alla fase decisiva della stagione. Domani, infatti, alle 17.10 è in programma, nel posticipo domenicale, lo scontro diretto fra la prima e la seconda in classifica, distanziate di soli tre punti: Manchester United e Chelsea.

    I Red Devils, già finalisti di Champions League a Wembley il prossimo 28 Maggio, sono in testa alla Premier ed avranno il vantaggio di poter sfruttare il fattore campo, ossia l’inespugnabile Old Trafford. Reduci però dalla sconfitta in Premier League contro l’Arsenal che ha clamorosamente riaperto i giochi di un campionato che appariva già ampiamente, la causa principale è il l rendimento in trasferta del Manchester, però, non è stato impeccabile – con soli 24 punti conquistati su 54 a disposizione – e questo ha permesso alle rivali di rimanere in prossimità della testa della classifica.

    Pertanto, la classifica ora appare quanto mai corta, con tre squadre potenzialmente in corsa per il titolo: Manchester Utd, Chelsea, ma anche i Gunners di Wenger, terzi in classifica e distanti sei punti dalla vetta impegnati alle 15.05 di domenica contro lo Stoke City, squadra di metà classifica.

    Evra, infatti, ha precisato che “l’unico modo per vincere la Premier è quello di vincere contro il Chelsea, e per farlo occorrerà giocare da United, facendo eco a quanto sostenuto dal tecnico Alex Ferguson, secondo cui “sarà fondamentale per la sua squadra giocare come ha sempre fatto in casa, ottenendo un ruolino di marcia impressionante e perdendo appena due punti”.

    La squadra di Carlo Ancelotti, dunque, ha la possibilità di completare l’opera iniziata dall’Arsenal la scorsa settimana e di fermare bruscamente la volata del Manchester Utd: con una vittoria, infatti, Chelsea e Manchester United sarebbero appaiate, con il Chelsea in vantaggio per la migliore differenza reti e con 180 minuti ancora da giocare, per un finale al cardiopalma che si deciderebbe al fotofinish. Inoltre, nel girone d’ andata, allo Stamford Bridge, la squadra di Carlo Ancelotti riuscì a strappare un’ importantissima vittoria per 2 a 1.
    Ancelotti nonostante un futuro incerto, appare molto concentrato sul presente, sul finale di Premier League da disputare, elogiando la capacità dei suoi giocatori di riprendersi dopo la delusione di Champions, rimontando i punti di svantaggio, recuperandone addirittura quindici negli ultimi due mesi in campionato, e mantenendo sempre la giusta concentrazione e lucidità. Quella contro il Manchester United per gli uomini di Ancelotti sarà, dunque, una vera e propria finale e, per questo, Carletto ha preparato la gara puntando soprattutto sull’ aspetto psicologico, predicando calma, cercando di isolare i suoi dalle forti pressioni esterne e cercando di evitare inutili tensioni all’ interno dello spogliatoio che potrebbero far perdere energie sul campo.

    Il Chelsea, nelle ultime due gare avrà poi due impegni delicati contro New Castle ed Everton ma, come ha sostenuto anche da mister Ancelotti, agganciando il primato in classifica, tutto sarebbe ancora possibile…

  • Palermo-Bari: probabili formazioni, in campo pensando al Milan

    Palermo-Bari: probabili formazioni, in campo pensando al Milan

    Alle 18 allo stadio Barbera scendono in campo Palermo e Bari per una partita che di decisivo non ha molto, in un finale di campionato al quale le due formazioni non hanno più nulla da chiedere.

    Il Palermo, però, ha qualcosa ancora per cui lottare in questa stagione, ossia la Coppa Italia, dovendo disputare la semifinale di ritorno contro il Milan e provando a giocarsi l’accesso alla finale. Delio Rossi, però, smorza sul nascere le illazioni che dipingono questa gara come una semplice amichevole di lusso, cercando di mantenere salda la concentrazione dei suoi per la gara di oggi pomeriggio, pur ammettendo che la gara del Barbera sarà un test per valutare la condizione di alcuni uomini in vista della gara di martedì prossimo contro il Milan.

    Nonostante queste dichiarazioni, però, sembra intenzionato a ricorrere ad un ampio turn over finalizzato a preservare i titolari per la Tim Cup, lasciando spazio a coloro che hanno giocato di meno in stagione, come Kasami, Liverani, Garcia ed il giovane Kurtic, oltre che il difensore Moris Carrozzieri rientrato dalla squalifica di due anni per positività alla cocaina, che già da qualche settimana aveva ripreso ad allenarsi regolarmente in gruppo ed a seguire la squadra dalla panchina.

    Ritorna in attacco anche capitan Fabrizio Miccoli, che sarà il terminale offensivo del 4-3-2-1 che prevede i seguenti undici in campo:  Sirigu, Darmian, Andelkovic, Carrozzieri, Garcia, Acquah, Liverani, Kurtic, Kasami, Ilicic, Miccoli. In panchina andranno molti titolari abituali: Benussi, Cassani, Balzaretti, Bacinovic, Pastore, Hernandez e Pinilla.

    Lo sloveno Ilicic, intanto ha annunciato di aver trovato in questi giorni l’accordo con la società Palermitana per il prolungamento e l’ adeguamento economico del suo contratto, che ora vorrebbe suggellare con una soddisfazione di squadra, ossia la vittoria in Coppa Italia, che il giocatore definisce “esaltante”.

    Il Bari di Bortolo Mutti, dal canto suo, ha ormai pochissimo da giocarsi, a parte la volontà di salutare nel miglior modo possibile la serie A, ed onorare al massimo le ultime tre gare di campionato ancora a disposizione, essendo matematicamente retrocesso in serie B già da alcune giornate, e dovendo fronteggiare all’ interno della società una situazione di riassetto organizzativo per fronteggiare ad una preoccupante situazione debitoria e di ritardi nei pagamenti degli stipendi.

    Per quanto concerne le questioni di campo, sarà assente per infortunio il portiere Gillet, ed al suo posto Mutti schiererà il portiere Padelli, mentre in panchina vi sarà il portiere della Primavera barese. Sono squalificati Rudolf, per un  turno, e Gilk, per tre turni e, così, Mutti schiererà un 4- 3- 2- 1 con i seguenti undici: Padelli, Masiello, Rossi, Belmonte, Parisi, Kopunek, Donati, Gazzi, Bentivoglio, Huseklepp, Romero. A disposizione vi saranno: Perina, Rinaldi, Raggi, Almiron,  Rivas, Ghezzal, Grandolfo. Con tutta probabilità, sarà assente Alvarez a causa di un risentimento muscolare.

    Proprio su quest’ ultimo giocatore, Grandolfo, Mutti ha speso parole importanti, elogiando il giovane talento della Primavera barese e sottolineandone le doti tecniche e gli ampi margini di miglioramento, oltre che il grande impegno profuso durante gli allenamenti con la prima squadra, alla quale è stato aggregato da alcune settimane.

    Al Barbera arbitrerà Pinzani di Empoli, coadiuvato dagli assistenti Carrer e Rubino e dal quarto uomo Merchiori.

  • E’ morto Ballesteros, il golf piange uno dei suoi re

    E’ morto Ballesteros, il golf piange uno dei suoi re

    Si è spento questa notte, nella sua casa spagnola di Pedrena, il più grande golfista europeo, Severiano Ballesteros, all’ età di 54 anni.

    Un uomo che lottava da quattro anni, dal 2008 dopo un malore accusato mentre si trovava all’ aeroporto di Madrid, con un male che lo stava logorando, costringendolo a subire dal 2008 ad oggi ben quattro operazioni, consumandolo nel corpo ma non nello spirito, non facendolo piegare fino all’ ultimo giorno di vita.

    Dal 2009 aveva iniziato un ciclo di cure che gli aveva consentito di migliorare le sue condizioni, e di poter tornare a casa, nel Nord della Spagna, vicino ai suoi affetti, e di assistere ad una partita del Racing Sanander allo stadio:  negli ultimi giorni, però, le sue condizioni si erano aggravate nuovamente, fino alla scomparsa nella notte di ieri.

    Un uomo che, nonostante il tumore al cervello, trovava la forza per sdrammatizzare la sua condizione, raccontando che il tragico male era causa di eccessivi pensieri su dove indirizzarre la pallina da golf.

    Un amore incondizionato per il golf, che sapeva contagiare a chi gli stava intorno, trascinando tutti con il suo entusiasmo. La sua carriera, dal 1974, gli aveva regalato soddisfazioni e trofei importantissimi: ben 50 europei 5 titoli major, e 37 successi in altri tornei mondiali.

    I funerali si svolgeranno in forma privata nella giornata di mercoledì prossimo, ma la regione di Cantabria osserverà in suo ricordo tre giorni di lutto.

  • Mourinho stangato, 5 giornate di squalifica con la condizionale

    Mourinho stangato, 5 giornate di squalifica con la condizionale

    L’annuncio dell’Uefa sulle sorti di Josè Mourinho è arrivato in via ufficiale. Cinque giornate di squalifica con la condizionale per lo Special One. Un turno di stop è già stato scontato nella semifinale di ritorno contro il Barcellona al Camp Nou, ne restano tre da scontare, più una giornata con la condizionale, quindi sospesa per i prossimi tre anni, che verrà scontata in caso di recidiva. Inoltre, il tecnico portoghese, dovrà pagare una multa di 50 mila euro, mentre il Real Madrid è stato multato per 20 mila euro per comportamento scorretto ed inappropriato dei propri tifosi nel corso della partita d’andata al Bernabeu.

    La conferenza stampa della partita d’andata contro il Barcellona, dunque, costa cara al tecnico portoghese reo di aver pubblicamente insinuato dubbi contro la condotta dell’arbitro Stark, che ha espulso in quel match Pepe del Real Madrid, costringendo gli uomini di Mou a disputare la partita in inferiorità numerica, e proseguendo con una serie di incalzanti “Porquè?” all’indirizzo di altri direttori di gara incontrati nel corso della sua carriera, come il belga Frank De Bleckeere colpevole dell’espulsione dell’Interista Thiago Motta nella semifinale di ritorno fra Barcellona ed Inter dello scorso anno.

    Mourinho con le sue frecciate ha ipotizzato la presenza di un disegno appositamente architettato per boicottare le sue squadre attaccando, inoltre, anche l’Unicef – sponsor del Barcellona – la Federcalcio Spagnola, il Barcellona ed il suo allenatore Pep Guardiola.

    La reazione della Commissione disciplinare dell’Uefa, dunque, a fronte dell’estrema gravità delle parole di Mourinho espresse in mondovisione, ha prodotto uno stop molto più morbido rispetto alle previsoni più pessimiste di alcuni quotidiani iberici che ipotizzavano addirittura ben sette giornate di squalifica per Mourinho; il Real Madrid, comunque, appare fermamente intenzionato nel presentare ricorso contro questo provvedimento, così come ha comunicato ufficialmente sul suo sito web, anche se i tempi tecnici per farlo stringono, poichè l’Uefa concede solo tre giorni di tempo per inoltrare il ricorso.

    E’ stata, inoltre, decisa la squalifica per tre giornate anche del secondo portiere del Barcellona Josè Pinto, espulso nel corso della semifinale d’andata, già assente nella semifinale di ritorno, e che salterà, così, la finalissima di Wembley in programma il 28 Maggio contro il Manchester United, ma anche il Barcellona potrà presentare ricorso entro tre giorni.