Autore: Simona Granieri

  • Gilardino vicino all’addio Viola. Piace al Napoli

    Gilardino vicino all’addio Viola. Piace al Napoli

    Il Napoli, in vista dei maggiori impegni della prossima stagione, fra Champions e campionato, ha intenzione di rafforzare il parco attaccanti, alla ricerca di una punta con esperienza internazionale e che possa essere compatibile con le caratteristiche di Edinson Cavani.

    Oltre ad altri nomi circolati negli scorsi giorni, fra cui quello del franco – argentino Trezeguet ed il tedesco Klose, è balzata in pole position la scelta di Alberto Gilardino. Gila, infatti, vorrebbe giocare la Champions League, che ha già vinto nel 2007 con il Milan, e potrebbe essere attirato da una piazza stimolante come Napoli per avere buona visibilità anche in chiave Nazionale.

    In quest’ottica, quindi, andrebbe l’incontro fra Corvino ed il suo procuratore Giuseppe Bozzo per discutere i dettagli della sua eventuale cessione, sulla base di 10 milioni di euro, per l’attaccante biellese classe 1982.

    Gilardino avrebbe ricevuto offerte anche dall’estero, in particolare dalla Francia, ma la sua volontà è quella di restare in Italia: il Napoli, però, dovrà muoversi con astuzia per aggirare l’interessamento della Lazio di Lotito.

  • Napoli ha paura di perdere Hamsik e Lavezzi

    Napoli ha paura di perdere Hamsik e Lavezzi

    Dopo il tripudio azzurro per la qualificazione in Champions è tempo di ansia da partenza per i tifosi partenopei. I gioielli di casa, infatti, sono finiti nel mirino di molte big disposte anche ad offerte sostanziose per assicurarsi i pezzi pregiati della squadra di De Laurentiis: su tutti Hamsik e Lavezzi.

    Per lo slovacco ci sarebbe l’interessamento del Milan, disposto ad offrire circa 20 – 25 milioni per assicurarsi il centroampista. In alternativa, il Napoli con Bigon si sta muovendo già da tempo per l’acquisto di Inler anche se il centrocampista dell’Udinese sarebbe dovuto essere un rinforzo e non un sostituto.

    Il Pocho, invece, nonostante la grande soddisfazione per il traguardo Champions raggiunto, sarebbe tentato dal trasferimento in Premier League, almeno a detta del suo procuratore Mazzoni, che ha dichiarato: “Sta bene al Napoli, ma non so se resterà”. Ed aggiunge che alcuni club esteri lo hanno osservato ed hanno raccolto informazioni sul suo ingaggio, anche se nessuno ha contattato ancora nè la società nè il procuratore.
    Già queste parole, però, a Napoli semineranno sicuramente il panico.

  • Briatore chiama Ancelotti al Qpr

    Briatore chiama Ancelotti al Qpr

    L’esonero da parte del Chelsea proietta Carlo Ancelotti sul mercato allenatori anche se  in Inghilterra il tecnico pare aver trovato la dimensione ideale, al punto da dichiarare inequivocabilmente la sua volontà di restare ad allenare in Premier League per la prossima stagione, allontanando le ipotesi che lo volevano come prossimo allenatore della Roma.
    Le big inglesi al momento appaiono “coperte”, in considerazione della longevità delle panchine di Manchester Utd ed Arsenal, e dell’idillio attuale fra Roberto Mancini ed il Manchester City.

    Arriva, così, sulla scia della dichiarazione di voler restare in Premier, la proposta ad effetto di Flavio Briatore di sedere sulla panchina del suo Queens Park Rangers, appena promosso nella massima divisione inglese.
    Carlo Ancelotti andrebbe così a sostituire il tecnico Neil Warnock che ha condotto i Qpr alla promozione. Dopo la proposta si attendono sviluppi nei prossimi giorni.

  • Aquilani, la Juve non ti dimentica

    Aquilani, la Juve non ti dimentica

    Nel valzer di mercato bianconero fra arrivi ipotetitici, arrivi sicuri, parametri zero e partenze, la Juve non dimentica la situazione Aquilani, bianconero ancora “a metà”. Il suo procuratore Zavaglia, però, vuol rassicurare in merito al suo riscatto anche in vista del probabile sconto sui 16 milioni inizialmente fissati che il Liverpool potrebbe concedere.

    Inoltre, l’arrivo di Andrea Pirlo non implica conseguenze negative per il posto di Alberto Aquilani: i due in Nazionale vengono convocati insieme da Prandelli e possono coesistere in squadra, anche se nel gioco finora prediletto dal mister Antonio Conte a centrocampo sono previsti un centrocampista ed un interditore.

    Infine, il suo bilancio sulla stagione è positivo anche perchè la presente stagione gli ha permesso di rientrare nel giro della Nazionale, sottolineando come il giudizio negativo della critica sia influenzato dal complessivo andamento della Juve, nella quale nessuno ha eccelso.

  • Fotografia dei debiti del calcio italiano: le cause della minore competitività

    Fotografia dei debiti del calcio italiano: le cause della minore competitività

    Il report calcio 2011 che verrà presentato a Roma, dal presidente Figc Abete, alla presenza di Enrico Letta, di Emanuele Grasso della società Pwc e del sottosegretario allo sport Rocco Crimi, rappresenta una fotografia sullo stato di salute dei conti delle squadre di serie A. L’analisi, che da quest’ anno in poi verrà realizzata ogni anno, verte su tre aree: in primis, il censimento dei numeri della serie A, in secundis su aspetti economico-finanziari della serie A, B e della Lega Pro, ed inoltre una terza parte legata all’ analisi dei business internazionali.

    Il report di quest’ anno mostra, però, un quadro non propriamente confortante del nostro calcio. Infatti, a fronte di un lieve aumento nei ricavi, risulta crescente anche l’ indebitamento per le società: i debiti finanziari sono aumentati del 43% mentre quelli commerciali del 39%, ed i debiti costituiscono circa 3 /4 delle passività delle società di serie A.

    Le attività dei club, invece, sono rappresentate per 1/3 dai diritti pluriennali derivanti dalle prestazioni dei dipendenti, i calciatori appunto, che è un elemento eccessivamente volatile.

    Ecco perchè, per i club è importante al fine di incrementare la loro competitività, soprattutto a livello internazionale nel confronto con la Premier e la Bundesliga, investendo in politiche commerciali maggiormente mirate, che possano sfruttare anche canali innovativi, oppure nella costruzione di stadi di proprietà, che assicurano ritorni importanti.

  • Pirlo si presenta: “Sono qui per riportare la Juve a vincere”

    Pirlo si presenta: “Sono qui per riportare la Juve a vincere”

    Il passato rossonero, per quanto importante sia stato, è già archiviato per Andrea Pirlo, in cerca di nuovi stimoli nell’ intraprendere l’ appena iniziata avventura bianconera. Nella conferenza stampa di presentazione, in centrocampista bresciano è parso già calato nell’ ottica bianconera, e volenteroso di dare il suo contributo alla causa, per riportare la squadra alla vittoria.

    Senz’ altro, l’ arrivo di Pirlo dà un contributo fondamentale in termini di mentalità vincente e di esperienza internazionale, dato il suo passato da campione del Mondo con la Nazionale e d’ Europa con il Milan.
    I motivi della scelta juventina sono stati legati al prestigio della squadra: “E’ una delle squadre più importante in Italia insieme a Milan e Inter, tra le migliori al mondo. C’è voglia di tornare a vincere, dato che le vittorie mancano già da qualche anno”. Pensa, dunque, di aver fatto la scelta giusta, tuffandosi in una sfida affascinante, consapevole di cosa lo aspetterà e proiettato a dare il suo contributo per riportare la squadra al vertice, nel posto che le compete.

    Il suo arrivo, però, non sarà solo un rapido passaggio, perchè Andrea Pirlo vuol giocare ad alti livelli ancora per 4-5 anni, anche in virtù del fatto che nella stagione appena conclusasi ha avuto modo di riposarsi, prendendosi una sorta di “anno sabbatico”, che potrebbe essere decisivo per allungargli la carriera.
    I presupposti per un buon inizio, dunque, ci sono tutti: ora tocca a lui dare il meglio per essere decisivo in bianconero così come lo è stato per dieci anni al Milan.

  • Inter, Maicon e Sneijder in partenza

    Inter, Maicon e Sneijder in partenza

    Lo scorso anno erano stati i principali artefici della vittoria del Triplete, in questa stagione le loro prestazioni sono state sottotono e lontane da quegli standard. In casa Inter Wesley Snejider e Maicon non sono più considerati incedibili, anche in virtù del fatto che prima di poter acquistare il club di Moratti deve vendere, anche perchè con loro due l’Inter potrebbe beneficiare di cospicue plusvalenze. Se gli obiettivi in entrata sono, dunque, Tevez e Sanchez e richiederanno un cospicuo investimento, la priorità è quella di recuperare liquidità.

    L’olandese piace molto a Sir Alex Ferguson, che nelle scorse settimane lo aveva dichiarato esplicitamente e pertanto si attendono le mosse del Manchester United: in tal caso, però, l’Inter si farebbe tentare dalla cessione solo per la cosidetta “offerta irrinunciabile”.

    Per il brasiliano, invece, la pista Real Madrid sembrava la più sicura, con Mourinho grandissimo estimatore di Maicon ma potrebbero inserirsi nella trattativa lo stesso Manchester United ed il Barcellona.

  • Seedorf – Milan, è rinnovo

    Seedorf – Milan, è rinnovo

    La soap opera a puntate Milan – Clarence Seedorf avrà oggi la parola fine con il rinnovo del contratto dell’olandese, giunto pochi minuti fa nella sede del Milan in Via Turati dove ha incontrato Adriano Galliani. Il prolungamento arriva dopo una serie di incomprensioni, polemiche e frecciatine inviate all’indirizzo della società colpevole di non avergli riservato un trattamento consono alla sua carriera ed ai suoi trascorsi in maglia rossonera, e che lo aveva deluso per la mancanza di considerazione nei suoi confronti.

    Oggi il suo contratto in scadenza sarà rinnovato per un altro anno, fino al prossimo Giugno 2012, anche grazie all’intervento di Massimiliano Allegri che ha dichiarato di aver “piena fiducia in Seedorf “, al pari della dirigenza del Milan.
    Al contrario di Pirlo, dunque, Seedorf continuerà la sua avventura in rossonero.

  • Giandonato dalla Primavera all’Old Trafford con gol “alla Beckham”

    Giandonato dalla Primavera all’Old Trafford con gol “alla Beckham”

    Nei giorni scorsi avevamo parlato di alcuni giovani interessanti del nostro calcio che si erano messi in mostra negli scampoli finali della stagione. Parimenti, è doveroso sottolineare le capacità di un altro giovane molto promettente, capitano della Primavera della Juventus, e che nell’amichevole disputatasi ieri sera nel tempio calcistico dell’Old Trafford di Manchester, per celebrare l’addio al calcio della bandiera dei Red Devils Gary Neville, ha avuto il merito di segnare il secondo gol che è valso alla Juventus la vittoria del match amichevole con risultato di 2-1: Manuel Giandonato.

    Non un gol qualsiasi, però. Un gol su punizione, di chirurgica precisione, che si infila in rete dopo aver toccato l’incrocio dei pali: un gol “alla Beckham nell’ ex stadio di Beckham sotto gli occhi di Beckham”, come lui stesso ha commentato euforico a fine gara.
    Le punizioni, dunque, sono il suo biglietto da visita, in una squadra che ha avuto nel corso degli anni fior fiori di specialisti: da Platini, a Baggio, a capitan Del Piero ed, ora, ad Andrea Pirlo. Una specialità che il giovane Giandonato sta affinando sempre più, fermandosi in allenamento con il maestro Alex.

    Manuel Giandonato, abruzzese classe 1991, saprà mettersi in luce nella nuova Juve di Conte, anche per altre caratteristiche. Centrocampista che si ispira a Marchisio, per il percorso di carriera tutto all’insegna dei colori bianconeri, ed Aquilani, per le doti tecniche e di gioco, all’insegna della qualità.
    Alberto Aquilani, dunque, è il suo modello ed in allenamento Giandonato cerca di rubargli sempre qualche segreto osservandolo attentamente per crescere ancor di più, atteggiamento che denota umiltà e maturità.

    Manuel Gaindonato ha già debuttato in Europa, in Europa League contro il Salisburgo, ed è entrato stabilmente nel giro dell’Under 21 di Ciro Ferrara che lo ha apprezzato prima in maglia juventina e poi gli ha dato fiducia in Azzurro.
    Il gol di Manchester è stato la classica ciliegina sulla torta per regalargli visibilità anche internazionale, oltre che una buona dose di autostima e di carica per affrontare al meglio la prossima stagione.

  • Zamparini: Pastore andrà al Barca

    Zamparini: Pastore andrà al Barca

    Il vulcanico presidente Zamparini scopre le carte sul mercato rosanero, facendo il punto della situazione soprattutto in chiave cessioni, anche in considerazione dei pezzi molto appetiti dai grandi club di cui il suo Palermo dispone: in primis Javier Pastore, ma anche Hernandez.
    L’argentino, pupillo del presidente, ha una probabilità di restare in Sicilia pari al 50% mentre, se dovesse partire, secondo Zamparini andrà quasi sicuramente al Barcellona, per costituire una coppia delle meraviglie con il connazionale ed amico Lionel Messi che lo avrebbe già convinto a raggiungerlo in blaugrana.

    Per un pezzo pregiato come Pastore è forte, però, l’interessamento anche di alcuni club italiani, su tutti Inter, Milan e Roma. Zamparini rivela di essere stato contattato personalmente solo da uno di questi club, mentre gli altri hanno preferito interloquire con il procuratore di Pastore, Simonian.

    Ma, secondo Zamparini, la pista italiana è la meno probabile da percorrere. In tal senso, infatti, il presidente ricorda le difficoltà riscontrate lo scorso anno nelle trattative con l’Inter, e soprattutto con Branca, per la cessione di Edinson Cavani, poi approdato al Napoli per “soli” 18 milioni di euro; mentre con il Milan la trattativa non sarebbe delle più agevoli data l’indecisione del club rossonero nel puntare su Pastore oppure su Ganso.
    Ora, dunque, il presidente del Palermo vuole tutelare i suoi interessi economici e, per questo, dichiara che esiste una clausola “verbale” per la cessione di Javier Pastore di circa 50 milioni di euro che potrebbe anche essere rivista anche al rialzo nel caso di reale interessamento da parte di un grande club.

    Maurizio Zamparini, poi, ha parlato anche di Hernandez, che rimarrà a suo avviso a Palermo almeno per un altro anno ancora per completare il suo processo di maturazione, senza alcuna possibilità di apertura neppure se vi fosse un interessamento da parte della Roma con Sabatini.
    Così come il portiere Sirigu cercato in precedenza dall’Inghilterra, ma che resterà in rosanero con tutta probabilità.

    Discorso a parte per capitan Fabrizio Miccoli, combattuto fra la volontà di tornare a casa, a Lecce, e la volontà di restare a Palermo: in tal caso, però, Fabrizio Miccoli dovrà accettare l’idea di non poter essere un titolare inamovibile ed entrare in campo senza malumori qualora venisse mandato in panchina. Tuttavia, l’uscita della famiglia Semeraro dalla società Leccese potrebbe essere un punto a favore della permanenza dell’attaccante salentino a Palermo, per concludervi la carriera.

    In ultimo, il presidente non può sottrarsi dal parlare del tecnico Delio Rossi, un allenatore con il quale “non c’è nè odio nè amore”, che definisce bravo e preparato, ma che teme alzerà le richieste economiche in caso di sua permanenza.
    Pertanto, il presidente Zamparini sta sondando il terreno con altri tecnici possibili sostituti di Delio Rossi. In primis, Gian Piero Gasperini, che Zamparini considera molto valido. Anche se, per stessa ammissione del Presidente rosanero, il suo sogno sarebbe stato un altro: Walter Mazzarri.
    Se il suo rapporto con De Laurentiis si fosse compromesso definitivamente, Zamparini sarebbe stato prontissimo a portarlo al Palermo, data l’estrema affinità caratteriale che li lega, entrambi fumantini e vulcanici.
    Il sogno Mazzarri, dunque, per ora è accantonato, ma con Zamparini mai dire mai.