Autore: Simona Granieri

  • Clemente Russo primo Azzurro ufficialmente a Londra 2012

    Clemente Russo primo Azzurro ufficialmente a Londra 2012

    Il primo atleta italiano a qualificarsi individualmente per le prossime Olimpiadi di Londra 2012 è Clemente Russo: il pugile campano ha, infatti, battuto ai punti nella finale dei pesi massimi della World Series svoltasi in Cina, il pugile russo, naturalizzato cittadino dell’Azerbaijan, Medzhidov.
    Russo, così, a Londra potrà provare a conquistare il titolo olimpico che gli era sfuggito di un soffio nell’Olimpiade di Pechino 2008, dove conquistò la medaglia d’argento.

    L’accesso all’Olimpiade, nel caso del pugilato, prevede una conquista individuale del pass, ecco perchè per “Tatanka” si può parlare di primo atleta azzurro qualificatosi anche se vi sono altri tredici atleti che hanno conquistato l’accesso a Londra 2012 come posto Nazione.

    La soddisfazione del Presidente della Federpugilato, Franco Falcinelli, è pertanto davvero molto forte soprattutto in chiave di visibilità che il movimento pugilato italiano potrà ricevere, soprattutto in termini di qualità organizzativa e di programmazione, da questo importante risultato ottenuto dal pugile: “Un prestigioso traguardo per il pugilato italiano. La vittoria di Russo alle WSB individuali è una soddisfazione straordinaria non solo per il risultato ottenuto ma per la conquista del primo pass olimpico”.
    Ora, il pugile Casertano, già attore nel film “Tatanka”, dovrà dare il colpo decisivo per provare a salire ancora più in alto: conquistare l’oro Olimpico.

  • Umberto Agnelli, ricordo a sette anni dalla scomparsa

    Umberto Agnelli, ricordo a sette anni dalla scomparsa

    Il 27 Maggio del 2004 moriva il dottor Umberto Agnelli, fratello dell’ Avvocato Gianni Agnelli, scomparso un anno prima. Una delle personalità di spicco di casa Fiat, un uomo che si è contraddistinto nella società italiana, e che ha speso passione ed affetto per la causa della Juventus.

    Ecco perchè è più che mai doveroso ricordarlo, a sette anni dalla sua scomparsa, soffermandosi soprattutto sulle gioie e sulel vittorie che sotto la sua presidenza sono state conquistate: la prima stella, nel 1958, al raggiungimento del decimo scudetto. Un riconoscimento, quello della stella simbolica, che lui stesso ha inventato e proposto quando era alla guida della Federcalcio, fino al 1961.

    Nella sua vita sportiva, Juve ma non solo, perchè il suo amore ereditato dalla tradizione di famiglia per i colori bianconeri, è stato il motore che ha permesso di portare in Italia campionissimi del calibro di Omar Sivori e di Charles.

    Ed ancora, dopo un periodo di distacco “ufficiale”, il suo ritorno alla guida della squadra nel 1994 segnerà l’ inizio della stagione più rosea del passato recente bianconero, l’era Lippi, di Vialli e Del Piero, con gli scudetti a ripetizione, la Coppa dei Campioni e l’ Intercontinentale di Tokyo.

    E poi, gli anni successivi in tribuna, al fianco della Triade, a trepidare in modo sempre composto, tipico dello stile di famiglia: bastone e carota, anche per i big, senza sbilanciarsi mai troppo nei complimenti, spronando la squadra a dare sempre qualcosa in più, anche dopo le grandi vittorie.

    Ecco perche per la Juve di oggi, guidata dal figlio del Dottor Umberto, Andrea Agnelli, serve ricordare la personalità di un grande uomo. Perchè nel passato spesso è possibile ritrovare la chiave per interpretare il futuro.

  • Del Piero, riflessioni prima delle vacanze

    Del Piero, riflessioni prima delle vacanze

    Le vacanze sono ormai giunte per la Juve e per Alex Del Piero, che potrà godersele con i suoi tre figli e la moglie Sonia. Un Capitano come lui, però, non va mai in vacanza dalle sue responsabilità ed il pensiero per la sua Signora è sempre presente.
    Ecco, così, che dopo l’amichevole di Manchester per l’addio al calcio di Gary Neville, e l’ultimo allenamento a Vinovo dal sapore un po’ speciale perchè rallegrato dalla presenza di tanti bambini, anche molto piccoli, Alex prende spunto da questi due eventi per tracciare la rotta da seguire per il futuro, per imparare dagli errori delle ultime stagioni fallimentari e risollevare le quotazioni della Juve in campo italiano ed internazionale, ma soprattutto nella mentalità.

    La prima immagine che Alex vuole ricordare, è l’atmosfera di festa dell’Old Trafford di Manchester, con la sua cornice di pubblico, con la standing ovation “da brividi” ricevuta, simbolo di una cultura sportiva eccezionale fatta di rispetto e correttezza e non di rancore per l’avversario. Un esempio che, come spesso si ripete, dovrebbe essere colto dal calcio italiano.
    La seconda istantanea riguarda, invece, i bambini, scesi in campo in allenamento con la prima squadra per la festa del settore giovanile bianconero, lo scorso 25 Maggio: con il loro essere colorati e spensierati, con il loro incredibile entusiasmo hanno la capacità di contagiare anche gli adulti, ricordandogli la vera essenza di questo sport che, prima di tutto, dev’essere portatore di gioia e di allegria.

    Un proposito ed una riflessione importanti che Alex Del Piero vuol portare con sè per la prossima stagione e che di certo vorrà trasmettere, da capitano qual è, anche ai compagni, vecchi e nuovi.

  • Tevez dice no, un altro rifiuto per la Signora

    Tevez dice no, un altro rifiuto per la Signora

    Il calciomercato della Vecchia Signora, dopo gli arrivi a parametro zero, si apre con la notizia di un rifiuto, abbastanza clamoroso, soprattutto se si considera come non sia il primo, dopo quelli dello scorso anno di Borriello e Di Natale, ad esempio.

    Uno smacco più che amaro, per l’ orgoglio di una squadra come la Juventus, in passato ambita e sognata da chiunque. Il “no” categorico questa volta proviene da Carlito Tevez, attaccante argentino in forza al Manchester City di Robero Mancini, cercato da Madama per rafforzare il settore offensivo con un nome di primo piano, per dare maggiore qualità e per permettere ai tifosi di non rinunciare alla speranza di ritornare grandi.

    La Juventus, in occasione della trasferta amichevole a Manchester per la gara d’addio al calcio di Gary Neville, avrebbe incontrato alcuni emissari del club ed offerto al City 23 milioni di euro, più eventuali bonus vittoria, ma l’ attaccante Tevez avrebbe declinato l’ offerta, seppur molto generosa, paventando anche l’ ipotesi di voler restare al Manchester City per la prossima stagione.

    Beppe Marotta, invece, al termine dell’ amichevole dell’old Trafford aveva riportato una versione dei fatti leggermente differente, precisando che la volontà dei grandi calciatori contattati è di trasferirsi alla Juve, mentre le diffcoltà nella conduzine delle trattative rigurdano i rapporti con i club cedenti.

    Versioni diverse, un unico risultato: il  prossimo calciomercato per la Juve non sarà in discesa.

  • Da Lippi i complimenti a De Laurentiis e Mazzarri e un monito ai tifosi

    Da Lippi i complimenti a De Laurentiis e Mazzarri e un monito ai tifosi

    Marcello Lppi a ruota libera sul campionato appena terminato, sui verdetti, sulle squadre da elogiare e quelle da rivedere, sull’impostazione ideale per costruire una squadra vincente. Le sue parole meritano sempre uno spazio particolare, date le tante vittorie, e la grande esperienza anche in termini di cicli vincenti.

    Lippi inizia con l’elogio per il Napoli, la squadra maggiormente sorprendente, che ha raggiunto un traguardo fondamentale per le sue future ambizioni. Secondo l’ ex ct, grande merito va riconosciuto al tecnico Mazzarri, altro toscanaccio come lui, grintoso e concreto, capace di dare un’impronta più che tangibile alla squadra, sia in termini di carattere che in termini tattici, permettendole di trovare una precisa identità, che le ha consentito di affrontare le difficoltà del nostro campionato, reggendo le pressioni di una piazza straordinariamente calda. A tal proposito, Lippi elogia anche la capacità del presidente De Laurentiis di riuscire a mettere da parte eventuali contrasti personali, cogliendo l’ importanza della riconferma di Mazzarri per la prossima stagione, come tutto lo spogliatoio voleva che fosse.

    Il discorso Napoli è particolarmente caro al tecnico Viareggino, anche se lui stesso non sa spiegarsi perchè sia rimasto così affezionato a quella squadra ed a quell’ambiente, nel quale ha allenato soltanto per una stagione, nei primi anni ’90, prima di affrontare l’avventura bianconera che lo ha consacrato nell’Olimpo dei più grandi allenatori di sempre.

    Nello specifico, oltre al presidente ed al tecnico partenopei, Lippi rivela di apprezzare particolarmente l’operato ed il low profile di Bigon, che riesce a condurre anche trattative importanti senza clamori e senza apparire, riuscendo a mettere a segno colpi di primissimo piano, come quello del Matador Edinson Cavani lo scorso anno: un acquisto eccezionale, un valore aggiunto, in fase realizzativa, per tecnica individuale ed estro. Il terminale offensivo ideale, che sa infiammare la folla del San Paolo, con i suoi 26 gol in campionato e 7 in Europa League, e la sua intesa perfetta con gli altri due gioielli Hamsik e Lavezzi.

    Le squadre e le vittorie, però, per Lippi sono sempre figlie dello spirito di gruppo, della solidità e dell’unione d’intenti: i segreti delle sue vittorie, a cominciare dal Mondiale di Germania 2006. Ecco perchè, in casa Napoli, Marcello Lippi non può dimenticare di menzionare altri uomini, forse meno visibili, ma altrettanto fondamentali, come il capitano Paolo Cannavaro, il portiere Morgan De Sanctis, spesso assolutamente decisivo e che Lippi stesso aveva convocato nella sfortunta spedizione Sud Africana, oltre che Aronica, Campagnaro, Gargano e Pazienza.

    La paura dei napoletani, però, dopo il traguardo raggiunto, è che qualche grande club possa aver messo gli occhi sui gioielli azzurri,  e che a suon di milioni di euro, possa provare a strapparli da Napoli. Lippi, che in carriera ha dovuto affrontare una partenza eccellente come quella di Zidane dalla sua Juve, a tal proposito, definisce i tifosi partenopei “intelligenti e passionali”, raccomandando loro, però, di non farsi prendere da entusiasmi troppo facili: la ricetta per il successo sta nel non aver fretta di raggiungerlo, costruendo le vittorie passo dopo passo, imparando ad accontentarsi dei traguardi che si riescono a conquistare.

    Spostandosi dal Napoli al discorso sul suo futuro, mister Lippi pare avere le idee ben chiare: vorrebbe allenare una Nazionale oppure un club, meglio se disputasse la prossima Champions League, per ritrovare nuovi ed importanti stimoli. Quegli stimoli che, a suo dire, la Nazionale in Sud Africa aveva smarrito e che, invece, sta pian piano ritrovando  nella gestione Prandelli.

     

  • Blatter e Bin Hammam sotto inchiesta, in che mani la Fifa…

    Blatter e Bin Hammam sotto inchiesta, in che mani la Fifa…

    Joseph Blatter è finito nel mirino del comitato etico della Fifa, che ha aperto una procedura a suo carico, a seguto dell’ istanza depositata nella giornata di ieri dal rivale di Blatter alla corsa per la presidenza della Fifa, che verrà decisa il prossimo primo Giugno, ossia il presidente della Confederazione asiatica Mohammed Bin Hammam, a sua volta sotto inchiesta per sospetto di frode.

    L’accusa dello sfidante al presidente svizzero, fa riferimento al fatto che Blatter sarebbe venuto a conoscenza da parte del presidente del Concacaf Jack Warner, di versamenti di denaro in contanti a membri di delegazioni partecipanti ad una riunione della Confederazione dei Caraibi nei giorni del 10 e dell’ 11 Maggio scorsi.

    Sia Blatter che Bin Hammam saranno ascoltati dal comitato etico domenica, mentre la memoria difensiva del presidente Blatter è attesa per la giornata di sabato.

    Quel che pare certo è che, a prescindere da chi verrà eletto, la presidenza della Fifa non potrà brillare nè per trasparenza nè per etica.

  • Kassai dirigerà la finale di Champions

    Kassai dirigerà la finale di Champions

    La finale di Champions League di Wembley, in programma sabato 28 Maggio, una delle più suggestive degli ultimi anni, non avrà nessun elemento italiano: non le squadre in campo, ma neppure l’arbitro. E’ stato designato oggi, infatti, il direttore di gara ungherese Viktor Kassai, deludendo le aspettative di Nicola Rizzoli, l’unico italiano papabile per la designazione.

    Sarà, invece, l’ungherese trentaseienne, internazionale già dal 2003, ad avere l’onore e l’onere di dirigere Manchester Utd – Barcellona, e sarà la sua prima finale in assoluto. Nelle fasi finali della Champions di quest’anno, l’arbitro magiaro aveva diretto la gara d’andata fra Inter e Bayern Monaco, negli ottavi, oltre che agli scorsi Mondiali Sud Africani quattro gare, fra cui la semifinale fra Germania e Spagna.

  • Allenatore Roma, Guardiola consiglia Luis Enrique

    Allenatore Roma, Guardiola consiglia Luis Enrique

    La Roma è alla ricerca dell’allenatore per la prossima stagione e Walter Sabatini si sta prodigando per individuare al più presto il mister ideale, con il quale iniziare a costruire la squadra per la prossima stagione, la prima della proprietà a stelle e strisce.
    In quest’ottica, è rilevante il viaggio di Sabatini a Barcellona per conoscere Luis Enrique, 41 anni, tecnico del Barcellona B fino allo scorso anno ma che non ha rinnovato il suo contratto declinando la proposta del presidente Rosell volendo ricercare nuovi stimoli e nuove sfide.

    Inoltre, sarebbe stato lo stesso Pep Guardiola a suggerire l’ingaggio di Luis Enrique, che secondo Pep avrebbe tutte le caratteristiche per ricoprire al meglio il ruolo di tecnico giallorosso: l’essere un allenatore emergente, l’essere giovane, e l’essere capace di allenare i giovani, attento al lavoro sul campo ed alla fase difensiva, oltre che all’alimentazione dei giocatori, essendo stato lui il pigmallione di molti calciatori passati dalla straordinaria Cantera Blaugrana prima di debuttare in prima squadra.

    In alternativa rimane fermo l’interesse per Villas Boas, più difficilmente raggiungibile, ed anche per Didier Deschamps. La decisione definitiva, però, non arriverà prima della prossima settiamana anche se il club ha già fissato il tetto massimo per lo stipendio del tecnico: non più di due milioni di euro.

  • Real Madrid: via Valdano, Zidane nuovo ds

    Real Madrid: via Valdano, Zidane nuovo ds

    Dopo gli screzi continui in stagione fra Valdano e Josè Mourinho, il Real ha scelto: via Valdano, assecondando le richieste di Josè Mourinho, spazio alla rivoluzione interna al club. Una decisione clamorosa, dopo lunghi anni di sodalizio fra il Real e il direttore generale argentino che ha, appunto, come causa principale Josè Mourinho e che ora dovrà necessariamente condurre alla scelta di un successore, che sia gradito a Mou naturalmente.

    Il nome più probabile è quello di Zinedine Zidane, dal 2010 consigliere del presidente Florentino Perez, come ha anticipato il quotidiano sportivo Marca. L’ex calciatore di Juve e Real dovrebbe, però, ricoprire il ruolo di direttore sportivo, nell’ottica di riorganizzazione del club delle merengues, sostituendo nello specifico Miguel Pardeza, ed il potere che apparteneva a Valdano andrebbe direttamente a Josè Mourinho, in un’impostazione prettamente inglese, con un ruolo da tecnico-manager, così come faceva ai tempi del Chelsea: “Tutto il potere a Mou“, il titolo più che eloquente di Marca.

  • Nesta: “Scudetto merito di Allegri, Pirlo mi mancherà”

    Nesta: “Scudetto merito di Allegri, Pirlo mi mancherà”

    Alessandro Nesta, dopo il rinnovo con il Milan può affrontare con serenità la prossima stagione, con il tricolore sul petto e con la Champions da disputare. Inevitabile, però, in fase di bilancio di fine stagione, capire quali siano stai i punti di forza dell’annata rossonera. In primis, secondo il difensore, il tecnico Massimiliano Allegri. Il segreto del mister toscano è stata l’umiltà e la disponibilità, ma anche la capacità di dettare le giuste regole per farsi rispettare all’interno di un gruppo importante.

    Un gruppo che, secondo Nesta, ha un grande valore – che ha dimostrato con la vittoria del campionato – ma che deve essere ancora rinforzato per competere in Champions con le grandi d’Europa come Real Madrid e Barcellona, acquistando altri campioni che facciano la differenza.

    Il difensore centrale, poi, affronta anche il capitolo compagni di squadra, soffermandosi in particolare su due nomi: Andrea Pirlo, fresco di partenza per la Juve, e Thiago Silva, compagno di reparto.

    Andrea Pirlo è “un amico importante, con cui ho diviso la camera per nove anni, mi mancherà”. Sotto il profilo tecnico Nesta lo definisce “uno degli ultimi geni del calcio”.

    Thiago Silva invece “nel suo ruolo è il più forte in questo momento”. Detto da Nesta, il complimento vale doppio. Ma, per quanto riguarda il suo futuro l’ex difensore di Lazio e della nazionale non vuole sbilanciarsi: tutto dipenderà dalle sue condizioni fisiche nella prossima stagione, valutandole mese dopo mese, nella speranza di concludere la carriera – se così dovesse essere – con la vittoria di un’altra Champions League.