Condanna esemplare per il “Falco”, Mario Ferri, 23 enne Pescarese, l’invasore di campo divenuto ormai celebre in tutto il mondo: per lui un provvedimento Daspo della durata di 5 anni, il più duro mai comminato in Italia, al pari di quello attribuito ad “Ivan il Terribile”, dopo aver messo a ferro e fuoco lo stadio Marassi di Genova, prima di Italia- Serbia.
La pena così dura è frutto soprattutto dell’ultima invasione di campo, durante la finale di Champions a Wembley, quando abbracciò Messi e gli mise al collo la sciarpa del Milan. Per i prossimi cinque anni, dunque, Ferri dovrà presentarsi dai carabinieri per firmare durante lo svolgersi di eventi sportivi sia Nazionali che internazionali: durante le partite del Pescara in casa, in particolare, dovrà andare in caserma al minuto 10 del primo tempo ed al minuto 40 del secondo tempo della gara; quando il Pescara giocherà in trasferta, invece, al minuto 15 ed al minuto 60 di gioco.
La scelta di Luis Enrique come nuovo tecnico della Roma ad alcuni sarà parsa un azzardo vero e proprio, una scommessa data la sua poca esperienza in panchina alla luce del fatto che finora ha allenato soltanto il Barcellona B, che ha “sposato” nel 2008 per sostituire Pep Guardiola promosso in prima squadra, anche se con ottimi risultati (terzo posto quest’anno, record assoluto per il secondo club blaugrana). Ma se il modello Guardiola si è rivelata una scelta vincente, come confermano anche i successi ottenuti quest’anno dal giovane tecnico portoghese Villas Boas, la scelta del quarantunenne Luis Enrique potrebbe rivelarsi giusta per il nuovo corso della Roma a stelle e strisce. Quel che è certo, sono i punti cardine della sua filosofia di vita e di gioco: l’attacco e la coralità. Il bel gioco per Luis Enrique fa parte dell’essenza del calcio stesso, che lui ha appreso nei lunghi anni in maglia blaugrana e che ha poi inculcato anche ai suoi giocatori del Barcellona B, ricalcando i passi della formazione blaugrana di Guardiola, con pressing, ritmo, passaggi veloci, gioco sulle fasce e per vie centrali: perchè gli interpreti sono importanti, ma qualora mancassero le individualità di spicco, sopperire con l’insegnamento tattico è la soluzione vincente. Ed ecco che questa filosofia di calcio può assumere significati ancor più profondi: “calcio associativo”, del tutti per uno, uno per tutti. Come il motto dei tre moschettieri insegna, la squadra deve sempre lavorare per il singolo ed il singolo per la squadra, cercando di controllare il pallone ed il possesso, con fraseggi rapidi, perchè è l’unico modo per assicurarsi che non lo facciano gli avversari. E tutto questo ha portato finora buoni frutti: 208 gol segnati dal suo Barca B, con il modulo 4-3-3 come imperativo imprescindibile, ma curandone maniacalmente ogni dettaglio esecutivo in allenamento, ed avvalendosi al Barca addirittura di un apposito collaboratore che curasse l’addestramento degli attaccanti, per affinarne i movimenti e coordinarli con la manovra del resto della squadra. La precisione, infatti, pare essere un tratto fondamentale del suo carattere, così come la riservatezza, che lo spinge ad evitare il più possibile ogni eccessiva esposizione mediatica, centellinando le interviste e le apparizioni televisive e parlando con la stampa soltanto al termine della gara e mai prima (come d’altronde fa lo stesso Guardiola ), oltre che l’essere estremamente coerente con le sue idee. Ecco perchè ama circondarsi anche sul lavoro degli amici fidati, come Ivan De La Pena che sarà il suo vice alla Roma, oltre ad essere il suo migliore amico e fidato consigliere. Nel suo team ci sarà, poi, Robert Moreno, nella veste di collaboratore di campo, Anonio Llorente come mental coach, Marcos Lopez come “scouting” di supporto al tecnico ed al ds Walter Sabatini. Quello che Luis Enrique chiede alla società giallorossa, ora, è di reperire sul mercato giocatori che abbiano le caratteristiche e la volontà di sposare questa impostazione mentale oltre che di gioco, affidandosi e fidandosi di lui. Il resto lo plasmerà lui stesso: è una sfida, ma nel vincerla la soddisfazione sarebbe davvero incommensurabile.
E’ ufficiale: Klose sarà per la prossima stagione un calciatore della Lazio. Il club biancoceleste, infatti, ha rilevato a parametro zero l’attaccante tedesco dal Bayern Monaco, ex di Amburgo, Kaiserslautern e Werder Brema, offrendogli un contratto biennale, con un ingaggio di due milioni netti a stagione più eventuali bonus legati ai risultati della squadra. La punta, Nazionale tedesco, ha oggi 33 anni ma vanta una vena realizzativa eccezionale in carriera, che gli ha permesso di laurearsi capocannoniere dell’edizione del Mondiale 2006 in Germania, e vicecapocannoniere nell’edizione 2002, con 14 gol complessivi eguagliando il record di Gerard Muller, mettendosi in luce sulla scena internazionale. Un’acquisto importante, dunque, per il club biancoceleste, anche e soprattutto in vista della partecipazione ai prossimi preliminari di Champions League, ma che potrebbe condurre alla cessione di una delle punte attualmente in organico: Sergio Floccari o Mauro Zarate.
Una presa di posizione era necessaria e, fortunatamente, è avvenuta: l’Uefa ha annunciato la propria linea in merito ai recenti episodi incresciosi legati al calcio scommesse, che stanno minando la credibilità del mondo del calcio in modo quasi irrimediabile.
Dopo le parole dure e decise del Presidente Michel Platini, apparse sulle pagine del quotidiano francese “Liberation”, interviene anche il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino, che annuncia la linea della “tolleranza zero”: “Abbiamo avanzato la proposta di una polizia dello sport europea, ma in tali casi c’è il richio di sovrapporre giustizia ordinaria e giustizia sportiva e quindi abbiamo deciso di agire in coordinamento con i singoli Paesi in cui accadono gli episodi, caso per caso, perchè è importante che passi il messaggio della tolleranza zero”.
Aggiungendo, poi, che l’Uefa assicurerà che l’edizione dei prossimi Europei non corra rischi di “inquinamento da scommesse illegali”, poichè ad alti livelli vi sono molti riflettori puntati sulle gare, ed il rischio di combine è limitato.
Gennaro Gattuso resta al Milan. E’ questa la notizia che i tifosi rossoneri attendevano, con il “No” alle lusinghe della Russia da parte del centrocampista calabrese. La sua scelta è stata, dunque, dettata da ragioni di “cuore” pensando alle esigenze della sua famiglia ed al Milan, che sente come casa sua, piuttosto che ai milioni offerti dall’Anzhi.
Gattuso, dunque, resterà in rossonero fino alla naturale scadenza del suo conratto, a Giugno del 2012, e poi deciderà il da farsi. Intanto, però, si concentra sulle vacanze e sul mercato del Milan cercando di scoprire chi sia quel “Mister X” inseguito da Galliani per rinforzare la squadra. Gattuso lancia un assist in proposito: “Ero convinto fosse Hamsik“… Sarà vero?
Lo scandalo scommesse è un macigno che pesa sui verdetti del campionato appena conclusosi e che coinvolge direttamente o indirettamente tutto il mondo del calcio. Ecco perchè per gli “addetti ai lavori” sono stufi delle chiacchiere e delle supposizioni e vogliono attendere le sentenze definitive per capire cosa sia realmente accaduto e perchè. Giorgio Chiellini dopo la partita con l’Irlanda di ieri sera è deciso nelle sue affermazioni: “Finora sulla serie A i fatti stanno a zero: da cittadino, dico che se e quando ci saranno dei riscontri mi aspetto pene dure, ma la verità al momento non è questa”. Questo il pensiero non solo del difensore bianconero ma anche di Montolivo e Matri che rassicurano, rispettivamente, sulla regolarità di Fiorentina – Roma e delle partite del Cagliari. Pertanto, la richiesta di Chiellini, portavoce dello spogliatorio azzurro è ben precisa: stop alle chiacchiere ed alle mintallerie, basta sparare nel mucchio ma concentrarsi sull’indagine per concluderla nel minor tempo possibile ed attribuire pene severe ed esemplari ai reali colpevoli. Concentrarsi sui fatti e non sulle chiacchiere, nella speranza che, però, “i fatti non ci siano”.
Lo scandalo scommesse a Napoli assume i connotati oscuri della presenza della Camorra nell’indirizzare il risultato di Napoli – Parma, match giocato al San Paolo il 10 Aprile del 2010: una partita che al termine del primo tempo il Napoli conduceva per 1 a 0 e poi terminata con un clamoroso 3 a 2 per gli emiliani. A bordo campo, quel giorno, era presente il nipote del boss Lo Russo, che scrutava la partita con attenzione. In concomitanza dell’intervallo di quella gara, inoltre, un altro indizio: nel quartire di Secondigliano fra primo e secondo tempo si registrò un’anomala impennata delle scommesse sulla vittoria del Parma, poi verificatasi realmente. Tutto ciò, quindi, sembrerebbe condurre ad un’ inchiesta della procura di Napoli sulla vicenda, anche alla luce di alcune significative intercettazioni telefoniche sul risultato della gara. Il presidente De Laurentiis, però, prova a difendere la sua squadra da queste voci, incontrando il neo sindaco di Napoli De Magistriis per precisare come il Napoli sia “totalmente estraneo da questi sospetti”. La presenza a bordocampo del nipote del boss, inoltre, nn può essere considerata una responsabilità della società: “Questo signore era vicino ad un rappresentante delle forze dell’ordine ed era stato accreditato da uno dei nostri manutentori: il Napoli non può vigilare sulla fedina penale di tutti quelli che sono accreditati a bordo campo”.
Mario Balotelli colpisce ancora: questa volta, però, non si tratta di una bravata delle sue, ma di una questione “amorosa”. Secondo il gossip più recente riportato dal settimanale “Chi”, infatti, Mario Balotelli sarebbe legato da una settimana all’ex gieffina ed ex concorrente dell’Isola dei Famosi Raffaella Fico, diventata popolare per la sua proposta di vendere la sua verginità per un milione di euro, ed i due insieme sono stati sorpresi a divertirsi in un parco divertimenti, fra montagne russe e giostre. La frequentazione fra i due andrebbe avanti da una settimana e, dati i trascorsi recenti dell’attaccante del Manchester City, sarebbe già longeva. Raffaella Fico, invece, risulta essere un’esperta di calciatori, dopo il flirt dello scorso anno con la stella del Real Madrid Cristiano Ronaldo.
Alla vigilia di questa amichevole si era parlato di emozioni, ricordi del passato, buoni sentimenti. Dell’incontro fra Prandelli ed il suo maestro, il Trap, che lo aveva allenato ai tempi della Juve, insieme a Marco Tardelli, suo fedele braccio destro sulla panchina dell’Irlanda. Una partita in famiglia, insomma, nell’ultima amichevole di questa stagione in terra Belga e dal sapore già vacanziero. L’aspetto vacanziero, però, lo hanno riscontrato solo gli Azzurri mentre il gruppo del Trap è apparso in grande forma e voglioso di conquistare un risultato di prestigio contro l’Italia, seppur rimaneggiata da qualche cambio importante. Ecco, quindi, la sintesi della gara: gli Azzurri, si sa, nelle amichevoli non esprimono mai il massimo del loro potenziale ed hanno confermato ancora una volta quanto siano flebili le motivazioni in una gara amichevole di metà Giugno, a campionato ormai terminato da tempo. Si è materializzata così la seconda sconfitta della gestione Prandelli, le seconda in amichevole dopo quella del debutto di Londra contro la Costa d’Avorio il 10 Agosto, una sconfitta per 2-0, sotto la pioggia battente, con gol di Andrews al 36′ del primo tempo e di Cox al 44′ del secondo tempo. Più che la partita molle degli Azzurri, però, è di rilievo sottolineare la gara superlativa degli Irlandesi, caricatissimi, capaci di pressare a tutto campo a ritmi forsennati senza lasciar respiro confermando in tutto e per tutto il merito di essere primi nel proprio girone di qualificazione davanti a Russia e Slovacchia. Il Trap ci avrà messo molto del suo entusiasmo e della sua grinta inossidabile per preparare questa gara per non sfigurare di fronte ai suoi connazionali e di fronte ad una Nazionale alla quale è rimasto legato da due esperienze non esattamente esaltanti come il Mondiale Nippo Coreano del 2002 e gli Europei del 2004, dalle quali la “sua” Italia uscì malconcia. In quell’Italia c’erano Buffon, Pirlo e Cassano che Trap saluta affettuosamente prima della gara, prima di ritornare nello spogliatio per le ultime indicazioni alla sua squadra. Gli Azzurri, invece, sembrano impantanati nella pozzanghera di Liegi, non riescono a far gioco, non confermano i segnali positivi visti contro l’Estonia appena quattro giorni fa quando l’Italia aveva impressionato soprattutto per la fluidità di gioco e la capacità di giocare di prima ed in velocità, come raramente accade alla nostra Nazionale: quella, però, era una partita ufficiale. Nella difficoltà generale di ieri sera, il migliore sembra Pepito Rossi, nel primo tempo, e Montolivo che prova qualche conclusione dalla distanza. Nel secondo tempo, l’ingresso di Matri ravviva un po’ l’attacco, ma senza conclusioni degne di nota, con il portiere Irlandese spettatore non pagante della gara. Al termine gli applausi sono tutti per il maestro Trap che non si è lasciato battere dall’Allievo Cesare Prandelli al quale resta la consolazione di aver perso contro un amico e la possibilità di trarre conclusioni importanti da questa sconfitta: la sua Italia catalana ha bisogno di qualche gara in più per consolidare i progressi riscontrati nel gioco, cercando di affinare i movimenti e gli equilibri. Questo sarà l’imperativo nelle prossime gare, con l’inizio della nuova stagione che condurrà direttamente alla fase finale di Euro 2012, quando non si potrà più sbagliare.
Nella giornata di ieri le partite di qualificazione ad Euro 2012 hanno regalato sorrisi alle big impegnate, Svezia e Germania in primis. La Svezia di Zlatan Ibrahimovic, nel gruppo E, ha battuto la Finlandia con tripletta di Zlatan e con un sonoro 5-0 finale, completato dai gol di Kallstrom e Baijirami. Nello stesso gruppo (che è quello dell’Olanda) San Marino – Ungheria 0-3. Nel girone A, invece, la Germania ha vinto 3-1 in casa dell’Azerbaijan con reti di Ozil, Gomez e Schurrle e si è confermata sempre più in testa al girone con 21 punti, frutto di sette vittorie in sette gare e con appena tre gol al passivo. Nel gruppo C, quello dell’Italia, vittoria a sorpresa delle isole Far Oer contro l’Estonia per 2-0: la prima vittoria nel girone delle isole Far Oer ed un’occasione sfumata per l’Estonia per tentare di agganciare il treno per la seconda posizione in classifica. Nel gruppo D, il derby dei balcani, Bosnia – Albania è terminato 2-0 per i bosniaci, mentre la Biellorussia ha battuto per 2-0 il Lussemburgo e diventa un’antagonista agguerrita della Francia.