Lo scandalo scommesse nel mondo del calcio, oltre ad aver ripercussioni sulle sorti dei campionati, sui soggetti coinvolti e sulla credibilità del calcio stesso, avrà implicazioni anche sull’assegnazione dei diritti televisivi: lo ha annunciato la Tv Sky in un comunicato molto chiaro e diretto, naturalmente finalizzato a tutelare i propri interessi economici. Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia vuole sottolineare proprio l’importanza della gravità dei fatti accorsi, per un’azienda che negli anni ha investito tantissimo in questo sport. Per questo, affinchè il giocattolo – come spesso si dce -“non si rompa”, è assolutamente essenziale una ripulitura di tutto il movimento che restituisca la credibilità ormai offuscata da tante vicende di certo non “edificanti”.
Secondo l’ad di Sky, è essenziale non rompere quel patto di fiducia che si crea fra chi tifa e chi gioca: se questo accade inevitabilmente si spegne la passione del tifoso, in parallelo alla credibilità di chi va in campo e chi lavora per raccontare tali emozioni – come i giornalisti in tal caso – non può farlo in modo autentico.
Sky Italia, in un Paese “malato di calcio” ha investito negli anni sull’autenticità di queste emozioni e per questo agirà per preservare gli abbonati stessi, come lo stesso ad ha dichiarato: se il calcio non darà un segnale forte per ripristinare la sua credibilità, l’azienda Sky agirà di conseguenza, rivalendosi sul calcio stesso: il potere contrattuale dell’Azienda, d’altronde non è trascurabile dato che ogni anno i due terzi degli introiti complessivi del calcio provengono proprio dai diritti televisivi che Sky paga alle società.
Migliorano le condizioni del difensore del Napoli Hugo Campagnaro, che è uscito dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Central di Rio Quarto. La notizia è stata confermata anche dalla sua società, il Napoli, tramite una dichiarazione dello stesso presidente De Laurentiis, che è rimasto in contatto costante con la moglie del difensore Noelia e con tutti i familiari che in questi giorni sono stati vicini al calciatore. Il difensore era stato coinvolto in un incidente stradale insieme al suo migliore amico, Alvaro Castelli, che è deceduto nell’incidente stesso oltre ad altre due persone, nei pressi di Cordoba: uno scontro frontale dal quale il difensore del Napoli è riuscito a salvarsi la vita soprattutto grazie alla mole della vettura su cui viaggiava, un suv, che ha permesso di attutire il colpo. Ieri è stata comunicata la tragica notizia al difensore da parte del suo medico e Campagnaro naturalmente è rimasto molto provato dalla notizia ricevuta: inevitabile, dato il rapporto fra i due, cresciuti insieme dai tempi dell’infanzia in un piccolo paesino dove tutti si conoscono. Ora, come assicura anche lo zio del difensore, l’unica soluzione per riprendersi psicologicamente è di rituffarsi mentalmente nel mondo del calcio, il suo mondo, tornando al più presto in Italia ed a Napoli e concentrandosi sulla prossima stagione. Tra due o tre giorni Campagnaro dovrebbe tornare a casa perchè è ormai cosciente, anche perchè fortunatamente non ha riportato fratture ma solo alcune contusioni: le ferite più difficili da rimarginare saranno quelle del cuore e dei ricordi, e per quelle avrà bisogno del supporto morale dei suoi cari.
Lutto per il mondo dell’atletica, e dello sport italiano, per la tragica scomparsa di Cosimo Caliandro, mezzo fondista Azzurro pugliese, avvenuta a soli 29 anni. Un incidente stradale la causa del tragico avvenimento, accaduto nel paese dell’atleta, Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi: Caliandro viaggiava sulla sua motocicletta Yamaha R6 sulla strada statale 167, nei pressi del quartiere dove è nato e cresciuto, quando si è scontrato contro un autoarticolato frenando di colpo e perdendo il controllo della sua moto ma non riuscendo ad evitare la caduta per molti metri sull’asfalto e battendo la testa contro il paraurti del mezzo pesante. Una caduta rovinosa, che gli ha causato la morte sul colpo, per schiacciamento del torace e frattura del collo. Cosimo Caliandro lascia una moglie e due figli: una vita spezzata da un incidente stradale è sempre una tragedia che lascia sgomento e dispiacere, ma nel caso di un giovane atleta è doveroso ricordarne almeno i successi. Uno su tutti, il più importante e di prestigio, la medaglia d’oro agli Europei indoor in Inghilterra, a Birmingham nel 2007, nei 300 metri. Una corsa, la sua, che si è interrotta bruscamente e tragicamente; in questi casi non resta che esprimere il più sentito cordoglio ai familiari, così come si legge in una nota della Fidal: “Ai familiari va il più sentito cordoglio da parte di tutto il mondo dell’atletica italiana”. Nel corso del Meeting Primo Nebiolo, svoltosi ieri sera a Torino, poco dopo la diffusione della tragica notizia, si è osservato un minuto di silenzio in sua memoria.
Agli Open d’Italia di Venaria Reale sorride per il momento l’Azzurro Francesco Molinari, nel gruppo in testa con meno dieci, a pari merito con altri quattro golfisti: Lorenzo Gagli, 25 enne fiorentino, autore di un giro perfetto in 66 colpi, la principale sorpresa di questa giornata, il francese Gregory Bourdy, l’inglese Gary Boyd e il gallese Rhys Davies. Seguono con meno nove l’indiano Jeev Milkha Singh e il francese Victor Dubuisson.
Nel pomeriggio, dalle 14:30 sarà il turno del giovane veronese Matteo Manassero, impegnato con Clarke e Montgomerie: si prevedono temporali che potrebbero ostacolare il corretto svolgimento della gara del secondo gruppo; salvo “incidenti metereologici, i risultati giungeranno intorno alle ore 19.
Oggi pomeriggio a Trigoria, in una conferenza stampa durata oltre un’ora, Walter Sabatini si è presentato come direttore sportivo della Roma. Il nuovo organigramma della società giallorossa sarà più che mai snello, un triangolo composto da Franco Baldini, Walter Sabatini stesso ed il nuovo tecnico, Luis Enrique. Un’affermazione cheil ds ha voluto rilasciare esplicitamente per non lasciar spazio ad equivoci ed a voci circa il coinvolgimento di un entourage più “ricco”. Franco Baldini sarà il direttore generale, una volta liberatosi dall’incarico con la Federazione Inglese, Sabatini avrà un contratto annuale, per sua scelta, per consentire alla società di valutare il suo operato senza essere un peso per il club nel caso in cui non venisse considerato all’altezza delle aspettative. Il suo sarà un ruolo operativo, d’azione, pragmatico: non gradisce parlare di “progetti” ma preferisce concentrarsi sul lavoro di tutti i giorni, il lavoro dei piccoli dettagli che fanno la differenza con la consapevolezza dell’importanza e della delicatezza del ruolo rivestito, soprattutto in una società che si sta riformando ed in una piazza calda, esigente e presente come quella di Roma. Inevitabile, poi, che il discorso si sposti sul nome del nuovo tecnico, una “scommessa” anche lui: Luis Enrique, consigliato da Guardiola, scelto per la capacità di insegnare gioco e di plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza, oltre che per l’entusiasmo dovuto al fatto di misurarsi per la prima volta in un’esperienza di primo piano. Una scelta di rottura, fra il vecchio ed il nuovo modo di vedere il calcio con spregiudicatezza ed esuberanza, con un pizzico di fantasia in più che nel calcio italiano ultimamente è sembrata latitare. Un ruolo, quello del tecnico, che andrà a compensare la “staticità” del ds, poichè Luis Enrique sarà anche responsabile anche di Primavera ed Allievi Nazionali, per creare un “ponte” di collegamento dei giovani con la prima squadra, un po’ alla maniera del Barcellona con la sua Cantera. Una scelta quella di Luis Enrique che vorrebbe essere un “investimento di lungo periodo”: due anni di contratto ed accordo sulla parola per il terzo, ideali per capire se lo spagnolo potrà essere il tecnico giallorosso per i prossimi dieci anni, anche perchè, secondo Sabatini, “non ha nulla da invidiare a Villas Boas”. Se i presupposti per un cammino positivo sembrano esserci tutti, è inevitabile che una società come la Roma punti al massimo traguardo: lo scudetto, così come chiede il patron a stelle e strisce Thomas DiBenedetto. La voglia di vincere, dunque, dev’essere il continuo e costante punto di riferimento: nelle trattative di mercato, sul campo, nei comportamenti dei calciatori. Un cambio di mentalità rispetto all’ultima annata deludente è necessario, ma la nuova dirigenza pare avere le idee assolutamente chiare, senza incertezza o emozione: i calciatori dovranno essere protagonisti del nuovo corso, dovranno avere le motivazioni giuste per restare. Ecco perchè Sabatini non si sbilancia sul capitolo “uscite”, preferendo attendere di incontrare i possibili “partenti” uno per uno per ascoltare le loro esigenze. Sul quello arrivi, invece, si sbilancia di più snocciolando un dato importante: il budget che la società gli ha messo a disposizione ammonta ad 80 milioni di euro. L’imperativo sul fronte acquisti è quello di provare ad abbassare l’età media, “desclerotizzando” la squadra, acquistando giovani interessanti ma non liceali acerbi. Oltre ai giovani, però, la nuova Roma dovrà ripartire dalla sue antiche certezze: Totti e De Rossi. Il capitano avrà la squadra modellata attorno a lui ed alle sue caratetristiche, perchè Totti – secondo Sabatini – è una divinità, la “luce sui tetti di Roma”. Per Daniele De Rossi, invece, Sabatini usa una maggior prudenza, ma pare fermamente convinto dell’importanza della permanenza del centrocampista in giallorosso e delle motivazioni che lo legano alla maglia della Roma. Fra punti fermi, potenziali colpi e scommesse la nuova Roma sta prendendo forma: nella capitale si augurano siano questi gli ingredienti per il successo.
La vicenda Aquilani potrebbe diventare uno dei temi caldi del mercato, in bilico fra la Juventus, il Liverpool e l’inserimento nella trattativa di altre squadre potenzialmente interessate al centrocampista della Nazionale. Il suo procuratore Franco Zavaglia, per ora, smentisce la pista di un interessamento della Roma, la squadra in cui Aquilani è cresciuto, ma che lo ha lasciato partire alla volta di Liverpool senza considerarlo “incedibile” al pari di altre bandiere come Totti e De Rossi. Ecco perchè il ritorno alla Roma è un’ “ipotesi remota”. La conferma in bianconero, invece, dipende sempre dalla decisione del mister Antonio Conte che, al momento, pare voler prendere del tempo per decidere lasciando libertà di “iniziativa” al procuratore del giocatore nel caso in cui vi fossero altri club interessati, italiani in primis. Secondo Franco Zavaglia, il problema principale legato alla permanenza di Alberto Aquilani in bianconero è connesso al suo collocamento nella formazione tipo di Conte, che vorrebbe giocare con due centrocampisti centrali, come ha fatto finora nelle squadre che ha allenato: la presenza di Pirlo, dunque, non si coniuga perfettamente con il suo assistito, poichè i due hanno bisogno maggiormente di un compagno di reparto con doti fisiche e muscolari più pronunciate, ossia un incontrista puro. Il procuratore del centrocampista romano vuole confortare sia la Juventus che le possibili acquirenti sulle condizioni fisiche e di tenuta muscolare del centrocampista, in passato afflitto da continui infortuni e risentimenti e che quest’anno, invece, in controtendenza con lo spogliatoio bianconero, è stato molto continuo nel rendimento con ben trentasei partite disputate fra campionato e Coppa Italia.
Il futuro di Adrian Mutu potrebbe essere lontano dalla Fiorentina, ma anche dall’Europa, poichè “scartato” dai piani della dirigenza Viola per la prossima stagione, all’insegna della politica di abbassamento del monte ingaggi e di svecchiamento dell’età media della rosa: per l’attaccante rumeno, infatti, pare molto serio l’interessamento di alcune squadre degli Emirati Arabi. In particolare, l’Al Ain sarebbe la squadra maggiormente interessata all’acquisto della punta, ex di Inter, Parma, Juventus e Chelsea, come alcuni esponenti del club arabo hanno riferito apertamente, dichiarando il loro apprezzamento per molti giocatori Europei, fra cui Adrian Mutu stesso. Resta aperta, però, anche la pista “interna”, ossia Italiana. Mutu interessa al Cesena anche se il club bianconero romagnolo può contare su un potenziale economico nettamente inferiore rispetto alla squadra araba: l’eventuale scelta del Cesena, però, potrebbe essere giustificata dalla volontà di Mutu di misurarsi ancora nel nostro campionato, almeno per un’altra stagione, anche perchè il rumeno ha ancora solo trentadue anni ed alcuni colleghi, fra cui Luis Olivera, gli avrebbero consigliato di attendere ancora qualche anno prima di misurarsi in un’avventura negli Emirati. La pista Cesena, qualora venisse preferita alle altre, potrebbe portare a Firenze come contropartita tecnica il centrocampista Marco Parolo, che piace molto all’entourage dei Della Valle. In alternativa, resta fermo l’interesse anche della squadra turca del Galatasaray, allenata da Fatih Terim che apprezza molto le doti di Mutu, e del Kuvan, allenato dal connazionale rumeno Petrescu. Non è escluso che la Fiorentina, pur di cedere Mutu, possa concedergli il cartellino a zero euro.
Le sue lacrime in tv per la rottura con Bobo Vieri sono già un ricordo del passato per Melissa Satta, che sembra aver iniziato una frequentazione con un altro calciatore, il difensore Matteo Ferrari, a sua volta ex di un’altra showgirl, Aida Yespica, con la quale ha anche un figlio, Aaron, nato nel 2008. Questo, dunque, smentisce le voci circa una frequentazione della Satta con il divo Hollywoodiano Leonardo Di Caprio, ripercorrendo le orme di un’altra ex di Bobo Vieri, Elisabetta Canalis, che dopo la rottura con Bobo ha scelto l’ America con George Clooney.
Melissa Satta, però, resta fedele al mondo del calcio, ed ha preferito Matteo Ferrari, ex difensore di Inter, Genoa e Parma.
La neo coppia era già stata avvistata ad un party milanese la scorsa settimana, ma in quel caso i due avevano cercato di non mostrarsi in atteggiamenti troppo affettuosi in pubblico, a parte qualche abbraccio “amichevole”, mentre gli scatti più recenti li ritraggono in vacanza a Capri, intenti a rilassarsi godendosi il mare ed il sole di Giugno, oltre che la dolcevita dell’ isola campana, all’ ombra dei faraglioni, ma alla luce del sole, in atteggiamenti più affettuosi.
I due, quindi, non si nascondono più e si preparano a vivere un’ estate da protagonisti del gossip, fra gite in barca, cene romantiche e frequentazione dei locali più glaomour.
I mali non vengono mai da soli: dopo lo scandalo scommesse, un’altra pesante ombra si avvicina al mondo del calcio e dello sport italiano in generale: lo spettro del doping. I carabinieri del Nas di Bologna, infatti, hanno eseguito 4 ordini di custodia cautelare in Emilia Romagna, Lombardia e nelle Marche, disposti dal gip di Rimini all’indirizzo dei componenti di un’associazione che favoriva la prescrizione ed il reperimento di sostanze dopanti ad atleti di basket, atletica leggera, calcio, oltre che tennis e ciclismo e triathlon: uno fra i quattro soggetti arrestati sarebbe il medico sportivo che nel giugno 2009 prescrisse dei farmaci dopanti ai calciatori del Rimini poco prima dei play out persi poi contro l’ Ancona: dalle intercettazioni raccolte emerge il riferimento all’Epo. In manette, anche tre dirigenti ed informatori scientifici di una casa farmaceutica che riforniva gli atleti assicurando prezzi scontati per le sostanze e la fornitura della necessaria strumentazione per l’ assunzione dei farmaci in questione. Fonte: Gazzetta dello Sport
Dopo Tiger Woods, un altro sportivo celebre malato di sesso: Ryan Giggs. Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi circa i tradimenti alla moglie con la cognata Natasha, e di altri flirt extraconiugali come quello con la star del Grande Fratello britannico Imogen Thomas, ora parla la zia di Ryan Giggs, in un’ intervista al Daily Mail “E’ malato di sesso. Non è capace di tenere su le mutande. E per questo ha distrutto la sua famiglia. Non posso credere a come abbia ridotto la sua vita, il suo comportamento è stato disgustoso, ha continuato la donna, definendo il nipote un cacciatore di donne”
La rivelazione sconcertante della zia sarebbe che Giggs avrebbe avuto una relazione anche con la madre di Natasha, Lorainne Lever. La famiglia, soprattutto dopo quest’ulteriore notizia, non sarebbe disposta a perdonarlo, anche se – secondo la zia Joanna le motivazioni che spingono Ryan alle varie scappatelle sarebbero patologiche e, a causa di questa “malattia”, avrebbe permesso lo sgretolamento della sua famiglia.