Ruud Gullit è stato esonerato dal Terek Grozny, la squadra cecena che allenava, e che prende parte al campionato russo. La gestione tecnica dell’ex campione della Nazionale Olandese e del Milan, infatti, non ha soddisfatto la proprietà, anche alla luce del terz’ultimo posto in classifica, quattordicesima con soli dodici punti in tredici gare disputate, con un a sola vittoria nelle ultime sei gare. Ruud Gullit | Dmitry Korotayev/Getty Images La decisione del sollevamento dall’incarico è giunta dopo l’ennesima sconfitta, per 1 a 0 contro la squadra dell’ Amkar Perm, fra l’estrema insoddisfazione della società per il suo operato in panchina. Il tecnico olandese, 48 anni, ha deluso le aspettative della società che lo aveva ingaggiato con l’ obiettivo di raggiungere la qualificazione in Europa League, un traguardo che – ad oggi – appare molto lontano. L’esonero, però, era già stato parzialmente annunciato alla vigilia della gara, poichè la società aveva concesso a Ruud Gullit un vero e proprio ultimatum: vincere la partita contro l’ Amkar per evitare l’allontanamento dalla panchina. La società, infatti, oltre ai risultati non positivi e ad un gioco non brillante, gli ha rimproverato una condotta non esemplare, all’insegna dell’eccesivo divertimento, fatto di uscite notturne, di frequenti visite a bar, nightclub e discoteche. Per Ruud Gullit si tratta del secondo esonero consecutivo, dopo quello nell’agosto 2008 dai Los Angeles Galaxy, dopo un’inizio molto promettente di carriera, allenando il Chelsea dal 1996 al 1998, il New Castle, il Feyenoord, e ricoprendo il ruolo di vice allenatore della Nazionale Orange dell’Olanda, le sue quotazioni come tecnico sono, ora, nettamente in discesa.
Nuove indiscrezioni dagli interrogatori sullo scandalo scoomessopoli che includono nelle indagini altre partite di serie A. In particolare, Genoa – Lecce era finita nel mirino degli “Zingari” che avevano anche fissato il prezzo per corrompere i giocatori salentini, al costo di 200 mila euro. Per essere rassicurati circa il buon esito dell’ “operazione”, volevano però contattare tramite Skype, in videochiamata, Corvia. Giuseppe Signori | OLIVIER MORIN/Getty Images Il portiere Paoloni, allora, decise di fingersi Corvia, ma i calciatori si accorsero che non aveva lo stesso tatuaggio dell’attaccante e l’”accordo” sfumò per questo motivo. Dalle intercettazioni, inoltre, pare emergere anche il coinvolgimento di Gigi Sartor, ex calciatore, con un ruolo di “contabile” nel gruppo dei Bolognesi, anche se – almeno per ora – non risulta iscritto nel registro degli indagati. Intanto, dopo due settimane di detenzione, l’ex stella del Bologna e della Lazio, Beppe Signori, è ritornato in libertà, poichè il gip Salvini ha comunicato la fine dell’inchiesta legata al coinvolgimento dei Bolognesi, con la conferma delle accuse rivolte ai protagonisti, anche se sono state fermamente negate da Beppe Signori. I suoi commercialisti ed Erodiani stesso, però, hanno rivelato come il gruppo dei Bolognesi, con Signori in testa, ogni anno stanziasse somme considerevoli per la corruzione dei giocatori e che consentissero di “manipolare” almeno sette o otto match all’anno. Le somme in questioni sono assolutamente considerevoli: circa 300 mila euro all’ anno per la serie A, circa 120 mila per la serie B e circa 40- 60 mila per la Lega Pro. Inoltre, i Monopoli di Stato hanno segnalato altre trentasei partite sospette di combine, di cui quelle in serie A sarebbero almeno sei: Chievo-Catania, Atalanta-Cagliari, Bologna-Catania, Inter-Chievo, Udinese-Bari e Chievo-Samp.
Adriano Galliani a tutto campo, parlando di giocatori che restano, di sogni, di progetti e di un amico, Kakà, oltre che dell’ormai celebre Mister X. Adriano Galliani | Claudio Villa/Getty Images Capitolo Thiago Silva, il baluardo della difesa rossonera, ambito da mezza europa, non si muoverà: nonostante il corteggiamento del Barcellona, infatti, Galliani non ha alcuna intenzione di lasciar partire il più forte difensore del mondo, come lui stesso lo ha definito e che, per questo, è molto ambito. Il brasiliano, infatti, ha firmato qualche mese fa un contratto di cinque anni con il Milan, su proposta dello stesso Galliani, che aveva previsto l’assalto dei club Europei nel mercato estivo. Per Kakà, invece, nonostante gli ottimi rapporti ed i continui contatti anchhe con il padre del calciatore, che è anche suo procuratore, Galliani smentisce la possibilità sognata da tanti “romantici” rossoneri che possa ritornare a Milano. “Le condizioni per l’operazione non ci sono: sia per l’ ingaggio eccessivo, sia perchè non sarebbe possibile neppure un prestito in quanto la forza contrattuale del calcio italiano rispetto a quello iberico è ormai nettamente inferiore, sia in termini di immagine che di fatturato” Capitolo Mister X: l’unico indizio che Galliani concede è l’ipotetica data di arrivo di questo famigerato “grande colpo”. Arriverebbe a fine mercato, negli ultimi giorni di agosto, quando si fanno i miglior affari, come già accaduto per l’ acquisto di Ibrahimovic la scorsa estate. Inoltre, Marco Borriello sarà di certo riscattato dalla Roma, per un prezzo che si aggira sui 10 milioni di euro, nonostante la nuova dirigenza della Roma non pare considerare ina primissima scelta l’attaccante campano. Questi, però, non sono “problemi” di Adriano Galliani.
Il Bari cambia veste, rinnovandosi in tutto e per tutto, dalla società al tecnico: ieri è stato ufficializzato, infatti, il nuovo allenatore, Vincenzo Torrente ex allenatore del Gubbio, che si è reso protagonista in sole due stagioni di una doppia promozione, dalla Lega Pro alla serie B: Torrente firmerà un accordo annuale con opzione per il rinnovo nel secondo anno e verrà presentato la prossima settimana. bari calcio | Giuseppe Bellini/Getty Images A parte il capitolo neo allenatore, la notizia più importante nella società biancorossa sono le dimissioni dello storico presidente Vincenzo Matarrese, e dall’ intero Consiglio d’ amministrazione. Claudio Garzelli, ora, sarà l’amministratore unico del club barese. Un addio, quello della famiglia Matarrese che appare ancor più significativo alla luce dei tanti anni di proprietà della società: ben 34, dal 1977 ad oggi, con l’alteranza alla presidenza fra Antonio (fino al 1983) e Vincenzo (ad oggi) e con la conquista nel 1990 della Mitropa Cup con Gaetano Salvemini in panchina. Una decisione sofferta quella delle dimissioni ma che si è resa necessaria per tutelarsi anche dalal furiose contestazioni dei tifosi che già a campionato in corso avevano espresso tale richiesta, rendendosi protagonisti anche di alcune azioni di disturbo nei confronti della squadra, boicottandone gli allenamenti, o insultando pesantemente sia il presidente che i calciatori. Per il 18 Giugno, infatti, prima che questa decisione fosse resa nota, era stata organizzata una manifestazione di protesta contro il presidente Matarrese stesso. Un nuovo capitolo ora dovrà essere scritto, con un campionato di serie B da affrontare, dopo la disastrosa stagione di quest’ anno, con nuovi capitali da reperire per programmare un futuro che, al momento, pare più che mai incerto.