Autore: Simona Granieri

  • Termeno in Eccellenza, questa volta i rigori sono “buoni”

    Termeno in Eccellenza, questa volta i rigori sono “buoni”

    Il Termeno è promosso in Eccellenza, dopo la ripetizione della gara con il Drò, nel derby spareggio del Trentino Alto Adige.

    Ma, aldilà della notizia di cronaca, l’aspetto più curioso della vicenda sta nel fatto che la gara è stata decisa anche questa volta dai calci di rigore. Per comprenderne, però, il lato curioso, è importante fare un passo indietro. La partita di ieri, infatti, era una ripetizione di quella giocata in precedenza, terminata sempre ai calci di rigore, in cui il portiere del Termeno si era reso protagonista di un singolare episodio, immortalato da innumerevoli video diffusi poi sul web.

    Il portiere, infatti, aveva esultato troppo presto (lasciando incustodita la sua porta) dopo che un calciatore del Drò aveva tirato il rigore  decisivo sulla traversa; il pallone, però, mentre il portiere esultava, rimbalzò sul terreno e poi finì direttamente in porta ed il tiro fu convalidato come gol regolare dal direttore di gara.

    Si trattò, però, di un grande errore arbitrale e, infatti, il giudice sportivo decise per l’annullamento e la ripetizione della gara, disputata ieri sera.

    Dopo l’ 1 a 1 nei tempi regolamentari e dei supplementari, la partita è terminata nuovamente con la roulette dei tiri dagli undici metri.

    Come in un film, in cui le storie dei protagonisti si intrecciano e decidono il destino degli eventi, stavolta Luca Rosati, il portiere del Termeno, è l’ eroe positivo della gara, parando il tiro decisivo dagli undici metri del Drò, e regalando la vittoria promozione alla sua squadra.

  • Altro matrimonio in casa Juve: Bonucci sposa la sua Martina

    Altro matrimonio in casa Juve: Bonucci sposa la sua Martina

    Dopo il matrimonio di Gigi Buffon ed Alena Seredova a Praga, un altro sì in casa Juventus a distanza di soli due giorni: ieri pomeriggio alle 17, infatti, il difensore bianconero e della Nazionale Azzurra, Leonardo Bonucci, classe 1987, ha sposato la sua

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    compagna Martina Maccari, 26enne ex modella e laureanda in Lettere Moderne, nella splendida cornice della verde Toscana, a Castiglion del Bosco nel comune di Montalcino, in provincia di Siena, nelle tenute Ferragamo. I due stanno insieme ormai da tre anni, quando Leo Bonucci giocava nel Bari e Martina decise di seguirlo, così come ha fatto lo scorso anno a Torino, dopo il suo trasferimento in bianconero. Alla cerimonia presenti, oltre agli ospiti vip, gli amici storici del difensore Viterbese, quelli del quartiere Pianoscarano dove Leonardo è nato e cresciuto. Alla coppia, naturalmente, congratulazioni.

  • Rossi non andrà al Barcellona, lo dice il procuratore

    Rossi non andrà al Barcellona, lo dice il procuratore

    Con Alexis Sanchez ad un passo dal Barcellona, come lui stesso avrebbe dichiarato ai  compagni di squadra nel ritiro della Nazionale cilena, si allontana il possibile arrivo in blaugrana di Pepito Rossi, l’attaccante Azzurro attualmente in forza al Villarreal. Lo ha precisato l’agente del calciatore, Federico Pastorello, che fa i conti in tasca al club catalano in vista dei possibili sviluppi della trattativa.

    © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images
    Infatti, se il Barcellona – come sembra – ha offerto trenta milioni di euro all’Udinese per l’acquisto di Sanchez ed ha intenzione di spendere per la presente sessione di mercato in totale 45 milioni di euro, pare poco realistico che possa acquistare anche Giuseppe Rossi. Il procuratore, però, precisa che, in realtà, non tutti i mali vengono per nuocere perchè da questa vicenda emerge come il club blaugrana non avesse un reale interesse per l’attaccante italo canadese, poichè l’acquisto dell’attaccante dell’Udinese risulterebbe come “prima scelta” rispetto a quello di Rossi e, dunque, è meglio rivolgersi altrove per conoscere la prossima destinazione del suo assistito, anche perchè il procuratore da dieci giorni non ha più notizie degli emissari del club catalano. Oppure, continua Federico Pastorello, è possibile anche che Giuseppe Rossi rimanga ancora un altro anno al Villarreal, dove si trova molto bene, e dove si sente valorizzato in pieno, anche per avere la garanzia di giocare con continuità, in vista della convocazione ai prossimi Europei 2012. Il raffreddarsi della pista blaugrana, però, potrebbe incoraggiare anche le big del nostro calcio a farsi avanti per l’attaccante. Quel che è certo, comunque sia, è che qualsiasi club fosse interessato all’acquisto di Rossi deve mostrare pienamente il suo interessamento: altrimenti, “non se ne farà nulla”.

  • Juve Stabia in Serie B, Atletico Roma battuto 2-0

    Juve Stabia in Serie B, Atletico Roma battuto 2-0

    Il campo ha emesso il primo verdetto definitivo sulle gare di ritorno dei play off di Prima Divisione nella partita delle ore 16: la Juve Stabia batte l’Atletico Roma ed è in Serie B.  

    Eurosport
    I campani, infatti, hanno espugnato il Flaminio con un perentorio 2-0, mostrandosi nettamente più concentrati e determinati, con gol di Molinari (36 anni) nel primo tempo, allo scadere del secondo minuto di recupero con un destro al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo, e di Corona (37 anni) in contropiede sul finire della ripresa, all’88’, e che, alla luce dello 0-0 dell’andata, ha permesso di conquistare il biglietto per la serie cadetta. Un traguardo raggiunto con una dedica molto particolare dei giocatori stabiesi agli operai della Fincantieri di Castellammare, con la scritta sulla maglietta “Castellammare è Fincantieri”.   Soddisfattissimo il tecnico Braglia a fine gara, che divide la gioia con i suoi ragazzi, che hanno pienamente meritato di raggiungere questa promozione. Un’impresa storica, a distanza di sessant’anni dall’unica apparizione in serie B dei campani, nel lontanissimo campionato 1950-51. Come è naturale che sia, festa grande per i 1.700 supporters che hanno seguito la Juve Stabia al Flaminio, e per coloro che hanno seguito il match a Castellammare dai maxischermi installati per le strade del paese e nei pressi dello stadio Menti. Nonostante la festa, però, allo stadio Flaminio non è mancato qualche minuto di tensione, per un deprecabile lancio di oggetti dei tifosi di casa all’inidirizzo della panchina della Juve Stabia. Dopo Gubbio, Nocerina ed, ora, Juve Stabia manca l’ultimo verdetto del campo per la Serie B: Verona o Salernitana.

  • Azzurri contro la mafia. Allenamento su un campo confiscato ai boss

    Azzurri contro la mafia. Allenamento su un campo confiscato ai boss

    Lodevole iniziativa della Figc e della Nazionale Azzurra, promossa per dare un importante segnale, forse solo simbolico, ma che potrebbe avere un impatto positivo data la visibilità ed il traino che il mondo del calcio può assicurare, anche su tematiche importanti come la lotta alla mafia ed alla paura di affrontarla.

    © Dino Panato/Getty Images
    Ecco perchè Giancarlo Abete, in qualità di presidente della Federcalcio, ha deciso di aderire all’invito offertogli da Don Luigi Ciotti, a margine della consegna del premio Bearzot a Cesare Prandelli, di portare gli Azzurri ad allenarsi su un campo da calcio sequestrato sette anni fa in Calabria, ma mai utilizzato a causa delle pressioni operate dalle cosche, per impedire l’utilizzo di quel rettangolo di gioco ed arginare “lo sgarbo” che il Comune aveva fatto. Cesare Prandelli è entusiasta della possibilità di poter usufruire di quel campo per gli allenamenti della Nazionale, sia per il messaggio che può rappresentare e, anche, “egoisticamente” per la possibilità di disporre di un campo su cui effettuare gli allenamenti degli Azzurri. Il campo in questione, si trova a Rizziconi, in provincia di Reggio Calabria, nel circondario di Palmi, e fu realizzato nel 2003 su un terreno confiscato al boss della ‘ndrangheta Teodoro Crea: dal 2007 è stato affidato ad un’associazione sportiva privata che gestisce una scuola calcio ma che, nel corso degli anni, ha dovuto affrontare diversi ostacoli e difficoltà per continuare ad utilizzare il campetto. Ora, dunque, se l’iniziativa degli Azzurri verrà portata a compimento, sarà effettuato un piccolo ma significativo passo nell’esprimere una posizione del mondo del calcio – solitamente avulso a tante problematiche della società civile – circa il male principale che attanaglia la nostra Italia.

  • L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    L’Al Ahly scarica Fabio Cannavaro

    Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Nazionale da capitano in lascrime per la delusione dell’eliminazione nella fase ai gironi del mondiale Sudafricano, senza neppure una vittoria all’attivo nelle tre partite. Un anno fa Fabio Cannavaro lasciava la Juventus dopo essere tornato dopo la parentesi Madrilena, dopo essere andato via nella bufera Calciopoli ed essere accusato dai tifosi bianconeri di essere un “traditore”.

    © Ezra Shaw/Getty Images
    Un anno fa, Fabio Cannavaro approdava in medio Oriente, nella terra degli sceicchi e del Petrolio, pronto ad esser osannato e ricoperto d’oro con un contratto biennale da mille e una notte nella squadra di Dubai, l’Al Ahly, oltre che la fascia da capitano. Dopo un anno, però, la sua avventura a Dubai è già finita, liquidato dallo sceicco e presidente del club, Abdullah Saeed Al Naboodah, che ha dichiarato la sua profonda insoddisfazione per il contributo offerto dal difensore alla causa della sua squadra, molto inferiore rispetto alle aspettative, così come per gli altri giocatori stranieri del club di Dubai, che non verranno riconfermati: probabilmente, l’impostazione del club per la prossima stagione, consisterà nell’acquisire meno giocatori stranieri (anche alla luce della regola che impone un tetto massimo di tre stranieri) per evitare che vengano soltanto abbagliati dallo sfarzo del luogo piuttosto che dalla motivazione ad impegnarsi sul campo. Il presidente Abdullah Saeed Al Naboodah, inoltre, ha aggiunto che la squadra subirà una rivoluzione, dopo l’ottavo posto ottenuto nella presente stagione, a partire dal tecnico, anche se per ora non può ancora rivelare chi sarà il prossimo allenatore dell’Al Ahly. In virtù dei due anni di contratto, potenzialmente Cannavaro potrebbe anche rifiutare il trasferimento dalla squadra di Dubai: in tal caso, però, verrebbe messo fuori rosa.

  • Paoloni minacciato con una pistola

    Paoloni minacciato con una pistola

    La vicenda di Marco Paoloni, portiere coinvolto nello scandalo scommessse detenuto nel carcere di Cremona fino a ieri ed oggi agli arresti domiciliari, ha riferito di aver ricevuto una pesante intimidazione da un uomo armato di una pistola semiautomatica, un emissario di Bellavista (ex capitano del Bari) e di Giannone, che lo ha raggiunto a Benevento sotto l’albergo sotto il quale si trovava.

    campaniasulweb
    L’obiettivo della minaccia era quello di convincere il portiere a versare una somma di 300 mila euro: il portiere preparò così l’assegno frettolosamente e venne raggiunto dall’emissario sotto un albergo di Benevento, in pieno giorno, alle 12.30: all’arrivo dell’emissario di Bellavista e Giannone, un uomo barese, al portiere vennero richiesti ulteriori 50 mila euro, sotto la minaccia di estrarre l’arma dalla tasca della giacca. La motivazione delle minacce risiede nel fallimento delle puntate “organizzate” su Benevento – Pistoiese: il portiere, allora titolare del Benevento, aveva garantito che finisse con un over mentre il match terminò soltanto per 1-0, causando la mancata vincita al gruppo di Bellavista e soci. Inoltre, sempre dalle dichiarazioni di Paoloni, emergono conferme sull’altra partita, ormai celebre per la vicenda “combine”, Inter – Lecce, in cui il portiere Marco Paoloni avrebbe finto di essere l’attaccante del Lecce Daniele Corvia, con il quale Paoloni aveva giocato ai tempi della Primavera della Roma, per poter assicurare (in modo credibile) ad Erodiani che il match avrebbe potuto finire con un over, anche con il coinvolgimento di altri giocatori salentini, come il portiere ed alcuni difensori. Un ulteriore inquietante dettaglio che infarcisce la già complessa vicenda, un particolare non trascurabile per comprendere i reali risvolti di un indagine dai contorni oscuri e torbidi.

  • Finali di ritorno Play Off: Salernitana-Hellas Verona e Atletico Roma-Juve Stabia

    Finali di ritorno Play Off: Salernitana-Hellas Verona e Atletico Roma-Juve Stabia

    A Salerno, Salernitana ed Hellas Verona si affrontano per l’ultimo atto dei play off del girone A di Lega Pro prima divisione validi per il salto di categoria, nella serie cadetta per raggiungere il Gubbio già promosso nel loro girone.

    Si parte dal risultato di 2 a 0 dell’andata al Bentegodi per la squadra di casa del tecnico Mandorlini, con doppietta di Ferrari su rigore. Una situazione in apparenza favorevole per gli scaligeri che, però, dovranno fare i conti con il pubblico con lo stadio Arechi di Salerno, che si preannuncia tutto esaurito.

    Le probabili formazioni in campo: per la Salernitana, qualche problema di formazione a causa dell’ infortunio di Fabinho e delle squalifiche di Caglioni, Montervino, Altebello, Accursi. L’undici in campo dovrebbe essere il seguente, con un modulo 3-4-3 : Iuliano; Murolo, Jefferson, Peccarisi; D’Alterio, Carrus, Carcuro, Pippa; Montella, Fava, Ragusa. A disposizione: Polito, Russo, Franco, Szatmari, Fabinho, Aurelio, Montalto.

    Per l’Hellas Verona, invece, un modulo 4-3-3 Rafael; Cangi, Ceccarelli, Maietta, Scaglia; Russo, Esposito, Hallfredsson; Mancini, Ferrari, Berrettoni. A disposizione: Nicolas, Abate, Anderson, Garzon, Martina Rina, Le Noci, Pichlmann.

    Si gioca alle 16, invece, allo Stadio Flaminio di Roma l’altra finale di ritorno dei play off di Lega Pro Girone B fra Atletico Roma e Juve Stabia, valida per un posto in serie B: si parte dal risultato di perfetta parità, per 0 a 0 , della gara d’andata a Castellammare di Stabia ed, in caso di ulteriore parità, si ricorrerà all’extra time, supplementari. Lo stadio romano avrà una capienza ridotta a soli 4 mila spettatori per ragioni di ordine pubblico.

    Le probabili  formazioni saranno le seguenti, con l’Atletico Roma schierato con un 4 – 4 – 2: Ambrosi; Balzano, Doudou, Padella, Angeletti; Babù, Baronio, Miglietta Franceschini; Ciofani, Franchini. La Juve Stabia, invece, scenderà in campo con un modulo 4-3-3 con: Colombi, Dianda, Molinari, Scognamiglio, Maury, Danucci, Cazzola, Mezavilla, Mbakogu, Corona, Tarantino.

  • Pepe verso lo Zenit, la Juve su Bastos

    Pepe verso lo Zenit, la Juve su Bastos

    Clamorose notizie dalla Russia per Simone Pepe: lo Zenit San Pietroburgo di Mister Luciano Spalletti, che lo ha allenato ed apprezzato soprattutto per la sua duttilità tattica e per la capacità di integrarsi perfettamente con il suo modulo di gioco, è piombato sull’esterno bianconero.

    © Claudio Villa/Getty Images
    L’aspetto più interessante della vicenda, soprattutto per la Juventus, riguarda la consistenza dell’offerta che il club di San Pietroburgo ha proposto: circa 13 milioni di euro. Una cifra inattesa, ma confermata dagli ambienti bianconeri, e che potrebbe consentire di far cassa e di acquisire, oltre ad una rilevante liquidità, una preziosa plusvalenza, poichè l’offerta del club russo supera di tre milioni di euro il prezzo pattuito dalla Juventus con l ‘Udinese lo scorso anno per il pagamento di Pepe, dilazionato in quattro anni. Nonostante le vantaggiose condizioni economiche, però, pare che il club bianconero non sia certo della possibilità di lasciar partire Simone Pepe, alla luce della sua capacità di adattamento, una sorta di jolly in campo, e del suo ottimo inserimento nello spogliatoio dopo appena un anno dal suo arrivo. Si attendono, quindi, sviluppi dalla vicenda anche se sarà decisiva la posizione di Mister Antonio Conte, chiamato a dare il via libera o il veto sulla partenza del centrocampista romano. Certo è che, alla luce del forte interessamento di Conte per Bastos che considera ideale nel suo 4-2-4, la partenza di Simone Pepe potrebbe essere letta nell’ottica di liberare un posto da titolare sulla fascia sinistra. Inoltre, la liquidità incassata, permetterebbe di sferrare l’assalto decisivo anche al montenegrino Mirko Vucinic, molto apprezzato da Conte e che, in attesa della chiamata dalla Juve, avrebbe già declinato un’offerta dal Blackburn. Per Pepe, quindi, ci sono buone probabilità di fare le valigie, direzione San Pietroburgo.

  • Gila prepara l’addio “non voglio illudere nessuno”

    Gila prepara l’addio “non voglio illudere nessuno”

    Alberto Gilardino parla del suo futuro, e della eventuale permanenza in Viola con molta schiettezza, e con la volontà di essere sincero nei confronti dei tifosi della Fiorentina che lo hanno sempre sostenuto.

    Alberto Gilardino | © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Senza dubbio, nel club Viola la situazione non è delle più lineari, anche perchè – nonostante le dichiarazioni del Mister Sinisa Mihajilovic abbiano lasciato intendere la sua volontà di restare a Firenze – è sempre in agguato l’eventuale chiamata dell’Inter, soprattutto dopo in “no” dell’ essimo candidato Villas Boas. Nella giornata odierna, Gilardino ha rivestito i panni del “Magnifico Messere” per la partita di calcio storico fra rossi e bianchi, e ha colto l’occasione per chiarire la sua posizione, anche alla luce di possibili clamorose partenze dalla Viola, come quella di Donadel, di Mutu, e con tutta probabilità anche di Montolivo. L’attaccante biellese ha dichiarato di aver ancora due anni di contratto e di trovarsi molto bene a Firenze anche se, da qui al 30 Agosto “non si sa cosa possa succedere”: una frase eloquente, testimonianza della possibilità che non esclude l’ eventualità di andare altrove. Anche perchè, dalla parole di Gila, trapela un po’ di delusione per il fatto che la società non lo abbia mai dichiarato pubblicamente “incedibile”. Se dovesse partire, le offerte non mancherebbero: in Spagna, infatti, Gilardino piace molto e per lui tale destinazione sarebbe gradita. Anche perchè, nell’anno degli Europei e con una concorrenza molto agguerrita in attacco, per Gila è fondamentale giocare e segnare con regolarità e continuità. Lui stesso si augura di poterlo fae a Firenze, in coerenza con la scelta operata tre anni fa quando lasciò il Milan per la Viola, proprio per potersi sentire al centro di un progetto.