Autore: Simona Granieri

  • Il Chelsea su De Rossi. Offerti 35 milioni

    Il Chelsea su De Rossi. Offerti 35 milioni

    Il nuovo tecnico del Chelsea, il portoghese Villas Boas, detta le linee guida per le strategie di mercato, soprattutto dopo l’infortunio di Michael Essien, che apre un buco a centrocampo da ricoprire al più presto con un rinforzo all’altezza della situazione, del calibro di Daniele De Rossi.  

    © Paolo Bruno/Getty Images
    Per De Rossi, dopo le sirene del Real Madrid dello Special One in passato, dovrebbe giungere un’offerta realmente irrinunciabile per convincere la Roma a cederlo, anche se – data la disponibilità economica di Paperone Abrhamovic e dati i precedenti esborsi per alcuni colpi di mercato – l’offerta potrebbe giungere realmente, spinta anche dall’eventualità che l’assenza del ghanese Essien potrebbe essere protratta per tutta la prossima stagione. Secondo le indiscrezioni, infatti, i Blues potrebbero offrire fino a 35 milioni di euro per il cartellino ed al giocatore un contratto quadriennale da oltre 6.5 milioni di euro a stagione.   Lo Special Two, dunque ha le idee chiare, anche se la scelta di De Rossi è un “ripiego” rispetto all’interessamento per Luka Modric del Tottenham, che però difficilmente arriverà al Chelsea. Tuttavia, nella trattativa la volontà del giallorosso potrebbe avere un ruolo decisivo: se De Rossi dicesse sì, infatti, l’affare potrebbe concludersi anche in breve tempo. Resta da considerare, però, l’attaccamento alla maglia giallorossa di colui che tutti a Roma chiamano “capitan futuro”, e che – nella fattispecie – sarebbe sicuramente combattuto fra una scelta del cuore ed una della ragione, che lo potrebbe portare ad un’esperienza fondamentale nella sua carriera, in uno dei club più importanti e competitivi d’Europa, che gli darebbe una grande visibilità anche a livello internazionale. Alla Roma stavolta potrebbero avere dei motivi concreti per preoccuparsi.

  • Inler al Napoli, oggi l’annuncio

    Inler al Napoli, oggi l’annuncio

    Forse ci siamo. Anche se il forse è d’obbligo in una trattativa lunga, articolata e complessa come quella che riguarda il passaggio (ormai molto probabile) di Inler dall’Udinese al Napoli. Una trattativa iniziata nella scorsa estate e poi frenata da Guidolin, che volle trattenere il centrocampista ad Udine almeno per un’altra stagione. Una stagione in cui, Inler ha segnato un gran gol al San Paolo e ha deciso di non esultare, per rispetto della squadra che lo ha tanto cercato, corteggiato ed inseguito.  

    © Giuseppe Bellini/Getty Images
    Un segnale chiarissimo della sua volontà, un atto d’amore vero e proprio, insolito nel calcio italiano, in cui le “non esultanze” sono, solitamente, una prerogativa degli ex. Nonostante tutto potesse sembrare facile e scontato, nel mese di giugno i colpi di scena non si sono risparmiati: dapprima l’inserimento della Juventus nella trattativa, poi le dichiarazioni di pretattica di De Laurentiis, poi l’esenzione di Inler dal preritiro con l’Udinese ed, infine, l’ultimatum della famiglia Pozzo, sia al giocatore che al Napoli: tutto deve concludersi entro poche ore.   Le dichiarazioni di Guidolin, in tal senso, sono rivelatrici di una trattativa che sta, quindi, per concludersi, dopo tante tribolazioni: il tecnico, infatti, ha dichiarato che Inler lo ha sempre tenuto informato sugli sviluppi della trattativa e che, nonostante speri che il centrocampista rimanga ad Udine, la sensazione è che, con molta probabilità, potrebbe partire. Tutto fatto, dunque? Stavolta pare proprio di si, ed oggi stesso Inler possa firmare il contratto con la squadra Azzurra e prendere parte alla presentazione delle maglie per la prossima stagione, che si svolgerà in una location particolare, come il porto di Napoli, a bordo di una nave da crociera.

  • La Fiorentina sogna Aquilani

    La Fiorentina sogna Aquilani

    La Fiorentina è pronta per iniziare la prima parte della preparazione estiva in vista della nuova stagione, al fresco di Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti, dove rimarrà dal 14 Luglio al 29 Luglio, con una squadra in cui la parola d’ordine è “lavori in corso”, dato che l’organico non è stato ancora completato in modo significativo sul mercato. Ecco perchè Pantaleo Corvino sta cercando di attivarsi proprio in queste ore per mettere a segno un colpo importante nel reparto che più necessita di rinforzi, ossia il centrocampo.

    © Maurizio Lagana/Getty Images
    L’identikit del “bersaglio” ideale conduce ad Alberto Aquilani, tornato provvisoriamente in terra inglese al Liverpool, ma con tutta probabilità sul piede di partenza per precisa volontà sua oltre che dei Reds che non vogliono più corrispondere ingaggi elevati come il suo, pari a circa 4 milioni di euro a stagione. Aquilani gradirebbe un ritorno in Italia (anche per ragioni familiari, dato che è diventato padre da pochi mesi) e la Fiorentina potrebbe essere una destinazione molto gradita, anche in vista di una visibilità maggiore rispetto alla Premier League, finalizzata ad ottenere una convocazione dal cittì Cesare Prandelli per gli Europei della prossima estate. La problematica principale riguarda la necessità di convincere il Liverpool a concedere il centrocampista in prestito con diritto di riscatto integrale alla fine della prossima stagione, come Pantaleo Corvino vorrebbe, una formula non particolarmente gradita ai Reds che, invece, gradirebbero la cessione immediata per recuperare liquidità da investire sul mercato. In tal senso, potrebbero preferire la ricca offerta del Sunderland di circa 14 milioni di sterline. Si attendono sviluppi nei prossimi giorni, prima della fine della prima parte del ritiro di Cortina d’Ampezzo.

  • Lichtsteiner: “Ho scelto la Juve per l’importanza della sua storia”

    Lichtsteiner: “Ho scelto la Juve per l’importanza della sua storia”

    Nel ritiro di Bardonecchia, dove la Juve ha iniziato la preparazione estiva in vista della prossima stagione, Stefan Lichtsteiner, terzino svizzero acquistato dalla Lazio, è uno dei volti nuovi, anche se, dopo diversi anni alla Lazio, è di casa nel nostro campionato.

    © Valerio Pennicino/Getty Images
    Il suo arrivo in maglia bianconera è stato un passo molto importante della sua carriera, come lui stesso ha dichiarato, perchè – anche se la Lazio è una grande squadra – il fascino della Vecchia Signora ammalia ancora, nonostante le stagioni di transizione, ed i deludenti risultati del recente passato. E’ la storia a fare la differenza: ecco perchè Lichtsteiner ha deciso di intraprendere questa avventura, pur con la consapevolezza di non partecipare alle coppe Europee, piuttosto che restare a Roma dove avrebbe disputato l’Europa League. Anche se la maglia biancoceleste rimarrà sempre una tappa importante della sua avventura italiana, così come rimarrà solido il rapporto con l’ormai ex presidente Claudio Lotito, che ringrazia per aver permesso che la trattattiva con la Juventus andasse in porto assecondando le sue volontà. Un ragazzo dalle idee molto chiare e dal temperamento grintoso e caparbio che non ci sta a perdere e lotta fino alla fine, senza sottrarsi allo sforzo ed all’impegno, dando tutto per la maglia. Uno che nella nuova Juventus di Antonio Conte, almeno potenzialmente, si può inserire alla perfezione sia per le caratteristiche tecniche che caratteriali. Ha scelto il numero 26 di maglia, come quando giocava in Francia nel Lilla, anche per non sottrarre a Marco Motta il numero 2, per rispetto di colui che lo aveva scelto già lo scorso anno: in fondo, però, gli ha già sottratto il posto da titolare.

  • Juve pronta offerta di 25 milioni per Rossi

    Juve pronta offerta di 25 milioni per Rossi

    Quella che sta per iniziare, secondo le indiscrezioni di mercato, sarà la settimana decisiva per l’approdo di Giuseppe Rossi alla Juve con contatti in intensificazione fra Beppe Marotta e Federico Pastorello, procuratore dell’attaccante italo americano del Villareal, che funge da tramite fra la società bianconera e la società iberica.

    © JOSE JORDAN/AFP/Getty Images
    L’offerta della Juve sembra ormai definita: 25 milioni di euro sul piatto ed un giocatore fra Momo Sissoko, Amauri oppure Marco Motta. Un esborso importante, anche se Pepito Rossi, pur essendo un calciatore di grande valore, non rientra nella lista dei big, essendo una seconda scelta rispetto al Kun Aguero, che però appare difficile, se non impossibile, da raggiungere. Un giocatore, Pepito, che si è messo già in luce con la maglia della Nazionale e che, per tal motivo, è apprezzato molto dal popolo bianconero. La trattativa potrebbe decollare già mercoledi o giovedi della prossima settimana, con un viaggio di Marotta previsto in terra Spagnola per incontrare i vertici del Villareal. Oltre a Pepito Rossi, poi, la Juventus pare sempre concentrata sul capitolo Mirko Vucinic, anche se la Roma richiede una cifra che pare al di là della portata dell’offerta bianconera, ossia circa 20 milioni di euro. La trattativa su Giuseppe Rossi non è ancora stata definita nel dettaglio, proprio perchè la Juve, come ha confermato anche Beppe Marotta, “sta lavorando su più fronti, senza fretta”. I tifosi bianconeri, però, fremono per conoscere quali potranno essere le reali ambizioni della squadra per il prossimo anno, per non andare incontro all’ennesimo volo pindarico che poi si potrebbe rivelare un’altra annata deludente.

  • 9 Luglio 2006: cinque anni dopo

    9 Luglio 2006: cinque anni dopo

    In Italia la vittoria di un Mondiale di calcio è un evento capace di segnare le vite delle persone e di restare impresso nell’ album dei ricordi per sempre, forse appena un gradino più in basso di altri momenti prioritari della vita. Ecco perchè, coloro che avevano vissuto l’emozione del Mondiale dell’ 82 ricordavano perfettamente dove si trovavano e con chi, durante la finale di Madrid, dopo l’ urlo di Tardelli e l’esultanza del presidente Pertini in tribuna. Ecco perchè, per chi non c’era allora, era giusto si presentasse in un’altra circostanza, in altre sembianze, con altri volti e protagonisti, un’ altra occasione di vivere quelle emozioni.

    © Odd Andersen/Getty Images
      La sera del 9 Luglio 2006, esattamente cinque anni fa, l’ Italia si è fermata: un’ afosa domenica di Luglio, in cui le spiagge erano insolitamente poco frequentate, perchè la priorità era la partita, la finale di Berlino. Una finale conquistata con cuore e sofferenza, ma anche con caparbietà, battendo i padroni di casa tedeschi nel loro fortino inespugnabile. Una finale dal sapore di rivincita, contro i Francesi che troppe volte ci avevano strappato la gioia della vittoria come un urlo strozzato in gola, proprio nel momento in cui sta per esplodere, come accadde agli Europei 2000 con il fatidico Golden Gol di Trezeguet. Una finale dal sapore adrenalinico nei minuti immediatamente precedenti il fischio d’ inizio, dal sapore patriottico sulle note dell’Inno di Mameli, dal sapore thriller nei minuti che separavano il provvisorio vantaggio della Francia dal pareggio di Marco Materazzi, dal sapore d’ alta tensione dopo la testata e l’espulsione di Zinedine Zidane. Per giungere, poi, all’epilogo finale: supplementari e calci di rigore, solo per cuori forti. Quella roulette degli undici metri, vissuta senza respiro, con il cuore a mille e gli occhi fissi sullo schermo. Una sequenza perfetta, senza errori nè sbavature, un segno del destino amico. Un viso, quello di Fabio Grosso, ultimo rigorista designato dal cittì Lippi, con quegli occhi un po’ spiritati, fra la paura e l’incoscienza, fra la responsabilità e l’onore: rincorsa e tiro. Fiato sospeso, flash dei fotografi, riflettori di tutto il mondo puntati su di lui. Gol… Pochi istanti per realizzare, poi la corsa liberatoria di Fabio Grosso diventa l’ espressione simbolo delle esultanze di un popolo intero, unito fra lacrime di gioia, abbracci, emozioni, clacson, bandiere, cori goliardici fino all’ alba della mattina seguente, in un delirio collettivo in cui si è riscoperta, anche se per poco, la bellezza del sentirsi parte di un qualcosa di grande, dell’ essere stati spettatori di un evento che, nel suo campo, resterà nella storia e che, in ogni caso, resterà comunque impresso a fuoco nella memoria di chi ha vissuto quella notte magica, in cui il cielo era, sì, “Azzurro sopra Berlino”, ma s’ era tinto di Azzurro soprattutto dalle “Alpi alla Sicilia”, in un abbraccio simbolico, in un sentirsi realmente “Fratelli d’Italia”. Immagini chiare nella memoria, oggi, esattamente cinque anni dopo, ora che quelle emozioni sono uno splendido ricordo, forse un po’ sopito, ma che si risveglia immediatamente nel rivedere quelle immagini, e nel ricordare quella gioia così speciale, per aver trepidato, prima, e poi pianto di felicità; la gioia di poter dire: “9 Luglio 2006? Io c’ero”. [jwplayer config=”30s” mediaid=”87182″]

  • Pazzini ha detto sì, matrimonio sul lago di Como

    Pazzini ha detto sì, matrimonio sul lago di Como

    Ci hanno pensato bene, in dieci anni di fidanzamento, ma poi si sono decisi a compiere il grande passo: Giampaolo Pazzini e la sua storica fidanzata Silvia Slitti, ex meteorina del Tg4, si sono sposati ieri pomeriggio coronando, così, una relazione iniziata dieci anni fa, quando “il Pazzo” era ancora una promessa del calcio di belle speranze.

    © JOHN THYS/AFP/Getty Images
    Il matrimonio si è celebrato nella splendida e suggestiva cornice del Lago di Como, location vip per eccellenza anche se dopo la fine della love story fra Clooney e la Canalis pare meno bersagliata dai paparazzi, ed in particolare presso il Casta Diva Resort, con annessa cerimonia religiosa celebrata presso la Villa Roccabruna: un matrimonio in grande stile, con oltre trecento invitati, tra cui tutta la squadra nerazzurra, il presidente Massimo Moratti e l’ex compagno di squadra alla Sampdoria, ora “cugino” rossonero, Antonio Cassano, oltre che lo juventino Luca Toni, ma anche l’ex compagno della Fiorentina, Riccardo Montolivo, il suo ex tecnico ai tempi della Sampdoria, Luigi Del Neri, ed il doriano Andrea Poli. Un matrimonio fiabesco anche se secondo alcune indiscrezioni la coppia avrebbe preferito la cornice della Toscana, presso le terme di Montecatini. I due sposini dovranno – almeno per ora – rinunciare al viaggio di nozze, a causa degli impegni calcistici di Giampaolo Pazzini, che da domenica sarà in ritiro con l’Inter per l’inizio della preparazione estiva: ritrovo ad Appiano Gentile e poi partenza per il fresco Trentino, a Pinzolo, dove la neo sposa lo potrà raggiungere in ritiro, così come le altre compagne dei nerazzurri, ma rigorosamente in camere separate. Comunque sia, auguri e congratulazioni agli sposi.

  • Cannavaro si ritira. Il capitano “mondiale” da l’addio al calcio

    Cannavaro si ritira. Il capitano “mondiale” da l’addio al calcio

    Gli addii, si sa, portano con se sempre un sapore di tristezza e nostalgia per quello che è stato e non sarà, per ciò che è finito e non tornerà più. Per un calciatore come Fabio Cannavaro, giunto da subito ad alti livelli agonistici e vissuto per la quasi totalità della sua carriera agonistica sulla cresta dell’onda, dipinto come uno dei migliori difensori al mondo, vincitore di un Pallone d’Oro successivo al trionfo Mondiale di Berlino, quando, da capitano Azzurro, ebbe l’onore di alzare al cielo il trofeo più importante.

    © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images
    Un campione vero, un esempio anche per la correttezza dei comportamenti con qualche pecca che alcuni tifosi non gli hanno perdonato: il tradimento alla Juve nell’anno della retrocessione in serie B, per passare al Real Madrid, e poi il ritorno in sordina due stagioni dopo con un clima ostile ad attenderlo. Una macchia nella sfavillante carriera di Fabio Cannavaro, dunque, c’è ma non può in alcun modo oscurare il resto. Ecco perchè l’addio al calcio di Fabio Cannavaro, a seguito dei problemi al ginocchio riscontrati dalle visite condotte dallo staff medico della sua squadra, l’Al Ahli di Dubai dove ha militato lo scorso anno, è una vera doccia fredda. Come lui stesso ha confermato, la sua intenzione era di riprendere gli allenamenti con la squadra ma non ha ricevuto il via dallo staff medico perchè il suo ginocchio ormai “non regge più“. E’ un momento triste per uno che ha fatto del calcio tutta la sua vita e che – come accade a tutti i calciatori – all’età di 38 anni deve reinventarsi: Cannavaro, però, saprà voltare pagina nel migliore dei modi con l’entusiasmo e la grinta che lo hanno sempre contraddistinto. Per lui è pronto un futuro da dirigente nel club di Dubai, come ha assicurato lo stesso presidente del club che gli ha proposto già un contratto triennale.

  • Balotelli e Raffaella Fico, è più di una parentesi estiva?

    Balotelli e Raffaella Fico, è più di una parentesi estiva?

    Mario Balotelli e Raffaella Fico continuano il loro flirt estivo che sembra diventare qualcosa di più, dopo un mese di frequentazione, fra località balneari, e presentazioni ufficiali in famiglia: Mario Balotelli, infatti, pare che nella città partenopea abbia conosciuto la mamma dell’ex concorrente del Grande Fratello, nonchè “naufraga” dell’Isola dei Famosi.

    © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    I due sono stati paparazzati a Napoli, la città d’origine della Fico, mentre passeggiavano per le vie del centro e, poi, di sera sul lungomare, scambiandosi baci ed attenzioni. Che sia un amore che nasce o una semplice parentesi estiva, sarà il tempo a dirlo ma per ora sembra che i due stiano davvero bene e che il turbolento attaccante del Manchester City stia provando a mettere la testa a posto con Raffaella Fico, anche se l’imminente preparazione estiva per la prossima stagione, potrebbe essere un ostacolo per i loro incontri. In ogni caso, i due si godono il momento presente ed i paparazzi gongolano per questo.

  • Roma, Lamela ad un passo

    Roma, Lamela ad un passo

    Il ricordo della retrocessione del suo River Plate in serie B è ancora freschissimo, ma Lamela ha già voglia di voltare pagina per tuffarsi nell’esperienza giallorossa e del campionato italiano.

    © ALEJANDRO PAGNI/AFP/Getty Images
    Una volontà precisa del giovane cempioncino argentino, diciannove anni, e tanta voglia di dimostrare il suo valore, abbracciando la sfida di conquistare Roma e la Roma, come lui stesso ha dichiarato a Walter SabatinI: un punto a favore del club capitolino, in chiave trattativa con il River Plate che, in un momento tanto delicato della sua storia e di acredine con i tifosi che contestano ad oltranza non avendo ancora digerito la retrocessione, non vede di buon occhio la partenza di uno dei pochi talenti della squadra, e che – perlomeno – vorrebbe ricavare dalla sua cessione un introito considerevole. La trattativa non si preannuncia semplice, ma Daniel Crespo, manager del giocatore, appare fiducioso e conferma che la proposta della Roma è “seria ed interessante”. Inoltre, l’arrivo nella capitale dello stesso presidente Daniel Passarella, proprio per definire i margini del potenziale accordo, lascia ben sperare i tifosi romanisti: l’offerta giallorossa, per ora, parte da una base di 10 milioni di euro più bonus, e dalla concessione del 10% del cartellino in caso di futura cessione di Lamela: il River Plate, invece, vorrebbe maggiore liquidità nell’immediato, per poi investirla sul mercato e cercare di costruire una squadra adeguata a riconquistare già nella prossima stagione la Prima Divisione. La domanda e l’offerta dovrebbero incrociarsi intorno alla cifra proposta dalla Roma o al massimo per un prezzo di poco superiore, anche perchè la concorrenza del Napoli pare ormai superata, sia per un raffreddamento dell’interesse di De Laurentiis, sia per la chiara preferenza del calciatore per la Roma.