Autore: Fabio Naccarato

  • Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Pedrosa vince l’ultimo atto a Valencia. Lorenzo out e Rossi 10°

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Comunità Valenciana, teatro del 18esimo appuntamento del mondiale che oggi ha chiuso il campionato della MotoGP. Sul circuito di Valencia il pilota della Honda ha centrato il suo settimo successo della stagione e ha così chiuso nel migliore dei modi la sua annata più positiva nella classe regina con la pole position e la vittoria nel GP di casa, nonostante la sconfitta nel Mondiale due settimane fa sul circuito di Phillip Island.

    L’ultimo appuntamento della stagione ha regalato grandi emozioni come poche volte in questa stagione, già da inizio gara, dichiarata bagnata dai commissari. Tutti i piloti hanno cosi optato per le gomme rain, tranne Jorge Lorenzo che ha deciso di montare sin dalla partenza la gomma da asciutto. Scelta poi copiata appena dopo il giro di ricognizione da Daniel Pedrosa, Nicky Hayden e Cal Crutchlow, che sono rientrati ai box per cambiare gomme quindi sono stati costretti a partire dalla pit-lane.

    All’inizio però la gomma slick non è sembrata essere efficace sul circuito reso umido dalla pioggia caduta in mattinata e il neo campione del mondo è stato infatti risucchiato a centro gruppo mentre ha sorpreso la partenza di Aleix Espargaro, ritrovatosi incredibilmente primo e con un secondo di vantaggio sugli avversari dopo appena un giro di gara. Anche la Ducati, che con condizioni di asfalto incerto si è sempre comportata bene, si è ritrovata all’inizio con due piloti nelle prime due posizioni, Hector Barbera secondo e Valentino Rossi terzo.

    Ma la prestazione della gomma da bagnato su un tracciato che ha cominciato via via ad asciugarsi è cominciata a scadere permettendo a Lorenzo di recuperare tutto il vantaggio perso a inizio gara e di ritrovarsi primo dopo soli quattro giri, mentre tutti gli altri che avevano montato gomma rain sono rientrati per il cambio moto. Gli unici ad aver tratto vantaggio da questa situazione sono stati Lorenzo, ritrovatosi primo con largo margine, Pedrosa che si è gettato all’inseguimento del connazionale e il duo formato da Crutchlow e Nakasuga mentre Hayden con pari pneumatici ha faticato a trovare il ritmo dei primi. In realtà in Ducati anche dopo il cambio gomme si è faticato a trovare un trend accettabile ed entrambi i piloti hanno continuato a girare su tempi come su pista bagnata e di fatto la gara del team di Borgo Panigale è finita lì, con Hayden caduto dopo pochi giri e Rossi che è stato doppiato dai primi piloti.

    Quindi il leit motiv della gara è stato il solito duello tra Lorenzo e Pedrosa, con il pilota della Honda capace di rimontare dall’ultima posizione fino a portarsi negli scarichi del maiorchino, ma le condizioni del circuito sono rimaste comunque molto difficili. Proprio per questo motivo i due padroni di casa sono stati portati all’errore, uno senza conseguenze da parte di Pedrosa che è arrivato lungo ad una curva perdendo un pò di contatto con il leader della classifica, l’altro invece fatale per Lorenzo, che nel tentativo di doppiare la Crt di Ellison è finito sull’umido ed è stato protagonista di una spettacolare quanto pericolosissima caduta che al giro numero 13 lo ha messo fuori gioco. Caduta che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche mentre la Yamaha giaceva li al suo fianco completamente distrutta. Stessa sorte del maiorchino anche per Stefan Bradl, caduto mentre era in lotta per la terza posizione con le Yamaha di Crutchlow e Nakasuga, mentre per Pedrosa si è trattato di gestire al meglio la gara fino alla fine pur con qualche brivido di troppo dovute alle condizioni insidiose del tracciato.

    E mentre la gara si era avviata cosi verso un epilogo che ormai sembrava consolidato ecco nel finale la sorpresa, con Crutchlow che ancora una volta ha buttato al vento una bella gara con una caduta nei giri finali che gli ha tolto la gioia del podio, sarebbe stato il secondo di questa stagione.  Così alle spalle di un imprendibile Pedrosa ha chiuso un grandissimo Nakasuga al suo primo podio in carriera davanti a Casey Stoner che ha dato il suo addio alle corse chiudendo al terzo posto superando negli ultimi giri Alvaro Bautista, quarto ai piedi del podio. Lo spagnolo del team Gresini, nonostante la beffa per aver perso il terzo posto, si è comunque preso la soddisfazione di aver chiuso il mondiale in quinta posizione, alle spalle dei magnifici quattro ma davanti a Valentino Rossi dal quale in questa ultima gara doveva difendere un vantaggio che ammontava a otto punti.

    Per il pesarese invece non c’è stata proprio gara se non per i primi quattro giri che avevano fatto sperare al team bolognese per un qualcosa di positivo, speranza che è andata via via spegnendosi con il passare dei giri. Un brutto epilogo che però dovrà essere dimenticato in fretta perchè già da mertedi inizierà una nuova avventura, il tanto desiderato

    Daniel Pedrosa © JAVIER SORIANO/AFP/Getty Images

    , con i test che segneranno l’antipasto di quella che sarà la nuova stagione del Motomondiale. Stagione che si presenterà senza Casey Stoner, che ha salutato il mondo delle corse con il terzo posto.

    Tornando alla classifica dei tempi è da segnalare la gara di Michele Pirro, quinto davanti ad Andrea Dovizioso, che da martedi sarà in sella alla Ducati, e a Karel Abraham in settima posizione. Davanti a Rossi anche le altre due Crt di Danilo Petrucci e James Ellison, mentre Aleix Esparagaro che era partito a razzo nei primi giri della gara ha chiuso appena fuori dalla top-ten, in 11esima posizione ma ha vinto il suo piccolo Mondiale chiudendo come primo dei piloti Crt.

  • Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Pole e record per Pedrosa nel Gp di Valencia. Rossi 11°

    Ultima qualifica dell’anno nel segno di Daniel Pedrosa. Lo spagnolo ha infatti conquistato la pole position del Gran Premio della Comunità Valenciana, che domani calerà il sipario alla stagione 2012 del motomondiale, firmando il giro migliore in 1:30.844, tempo che oltre ad essere il migliore di sessione diventa anche il nuovo record della pista frantumando di circa due decimi quello precedente che apparteneva a Valentino Rossi e che resisteva dal 2006.

    Nonostante la sconfitta per aver perso il campionato proprio la gara scorsa a Phillip Island il pilota della Honda non si è perso d’animo e ha dato un chiaro segnale di forza proprio nella sua Valencia conquistando la sua quinta pole position stagionale, pole che mancava dal GP di Misano Adriatico, girando sotto il muro dell’1:31 e rifilando distacchi pesanti a tutti gli avversari. Primo dei quali è proprio Jorge Lorenzo, diventato campione per la seconda volta nella classe regina in Australia, che non è riuscito a tenere il passo del connazionale nonostante fino0 a pochi minuti dalla fine sembrava avere tute le carte in regola per portare a casa la prima posizione.

    La Yamahadel campione del mondo ha sofferto, almeno in qualifica, l’ultimo intermedio dove invece l’accelerazione della Honda ha fatto la differenza.

    Daniel Pedrosa © Mirco Lazzari gp/Getty Images

    Particolare che però non è bastato a Casey Stoner che nonostante la sua solita guida aggressiva non è riuscito a regalare alla Honda la doppietta provvisoria. L’australiano, dominatore assoluto a Phillip Island, non ha nessuna intenzione di regalare la passerella al compagno di squadra, ci tiene a far bene nell’ultima gara della sua carriera ed è per questo uno dei maggiori candidati per la vittoria nonostante la caviglia sia ancora in disordine.

    In seconda fila troviamo le due Yamaha Tech 3 di Cal Crutchlow, in quarta posizione, e Andrea Dovizioso, sesto, divisi dall’ex campione del mondo della Moto 2 Stefan Bradl con la Honda del team Lcr. Il britannico è sembrato più a suo agio con il circuito spagnolo mentre il forlivese ha già la testa ai prossimi test in programma martedi in sella alla sua nuova moto, la Ducati.

    Alle spalle di Dovizioso troviamo la prima delle Ducati, quella di Nicky Hayden staccato di sette decimi dall’italiano e di un secondo e sei decimi dalla vetta. Lo statunitense è stato bravo a tenere dietro la Honda di Alvaro Bautista, che partirà in ottava posizione davanti al duo spagnolo formato da Hector Barbera e Aleix Espargaro.

    Il pilota della Art ha chiuso la classifica dei migliori deieci e si è preso la soddisfazione di tenersi alle spalle la Ducati di Valentino Rossi, in netta difficoltà sul tracciato spagnolo. Il pesarese, all’epilogo della sua deludente avventura in Ducati, partirà dalla quarta fila avendo ottenuto l’11esimo crono ma forse la sua testa è già proiettatata ai test di martedi nei quali risalirà in sella alla “sua” M1 per prepararsi al meglio alla sua stagione in Yamaha.

    Randy De Puniet ha chiuso 14esimo davanti alla Ducati di Karel

    Abraham mentre Nakasuga, sostituto dell’infortunato Ben Spies, partirà 16esimo alle spalle di Michele Pirro, migliore degli italiani con le Crt, e davanti a Danilo Petrucci, 17esimo. Claudio Corti proveniente dalla classe Moto 2 ha chiuso lla classifica in 22esima e ultima posizione.

  • Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    Raikkonen vince il GP di Abu Dhabi. Alonso a -10 da Vettel

    E’ successo di tutto nei 55 giri del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione e uno dei più belli degli ultimi anni. Sul circuito di Yas Marina ha trionfato Kimi Raikkonen che è ritornato sul gradino più alto del podio dopo quasi tre anni dalla sua ultima vittoria datata Gran Premio del Belgio 2009 al volante della Ferrari. Il pilota della Lotus, a cui quest’anno mancava soltanto la vittoria per coronare un campionato molto più che positivo, ha vinto meritatamente la prima gara dopo il suo rientro in Formula 1, correndo una gara accorta ed intelligente dopo aver guadagnato la seconda posizione ai danni di Webber alla partenza, centrando il suo 19esimo successo della carriera sfruttando al meglio il ritiro di Lewis Hamilton che al 20esimo giro è stato costretto al ritiro mentre era saldamente in testa alla gara per un problema tecnico sulla sua Mp4-27, che nella stessa situazione di Singapore ha peccato ancora una volta di affidabilità.

    Il successo del finlandese però è dolce-amaro visto che nonostante la vittoria e i 25 punti conquistati è uscito matematicamente dalla lotta al titolo Mondiale che ora riguarda soltanto Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Nell’ordine perché lo spagnolo ha chiuso in seconda posizione mentre il tedesco, partito dalla pit-lane per la penalità inflittagli dai commissari per essere rimasto senza benzina alla fine delle qualifiche, ha compiuto una grande rimonta che lo ha portato al terzo posto finale, limitando i danni in un week-end che dopo i problemi del sabato sembrava non poter portare a nulla di buono. Invece il campione del mondo in carica ha saputo rispondere in pista da vero fuoriclasse, aiutato senza dubbio anche dalla doppia entrata in pista della safety-car, limitando a solo 3 i punti guadagnati dal ferrarista nei suoi confronti quando al termine della stagione mancano solo 2 gare e 50 punti a disposizione. E visto i 10 punti di vantaggio potrebbe chiudere i conti Mondiali già in Texas, gara in programma tra 2 settimane.

    Kimi Raikkonen © KARIM SAHIB/AFP/Getty Images
    Doveva essere la grande occasione per Alonso che invece ha dovuto accontentarsi di recuperare tre soli miseri punti al rivale nella lotta al titolo, pochi ripensando a come era iniziata la gara ma non per questo potrebbero rivelarsi meno importanti. Già perché in gara lo spagnolo ha mostrato il solito incoraggiante passo seppur soltanto nel finale dopo l’entrata della seconda sefety-car, dopo aver gestito al meglio, grazie ad un’ottima velocità di punta nei due rettilinei, gli attacchi della McLaren di Jenson Button, arrivato a fine corsa con gli pneumatici alla frutta. L’inglese, dopo aver cullato l’idea di conquistare la seconda posizione ai danni dell’asturiano, ha dovuto subire anche il sorpasso di Vettel che grazie alla strategia di gara adottata e un pizzico di fortuna si è ritrovato negli ultimi giri con gomme più nuove e performanti, le morbide, trovandosi relegato in quarta posizione ai piedi del podio con l’unica McLaren superstite. Il ritiro di Hamilton infatti ha messo in serio pericolo la possibilità di aggancio alla seconda posizione nel campionato costruttori, occupata momentaneamente dalla Ferrari, e si vede ora insidiata dalla Lotus per la terza.

    Discorso simile per la Red Bull, che avrebbe potuto chiudere già qui ad Abu Dhabi i giochi per il Mondiale e invece il ritiro di Mark Webber ha complicato i piani del team di Milton Keynes, che pur tenendo saldamente la testa della classifica ha dovuto rimandare i festeggiamenti. All’australiano infatti ne sono capitate di tutti i colori, prima il solito sorpasso subito da Alonso, poi un testacoda per un contatto con Maldonado nel tentativo di rimonta e alla fine l’ incidente con Romain Grosjean che lo ha messo definitivamente k.o., nella carambola causata da Sergio Perez, poi penalizzato, e che ha coinvolto anche la Force India di Paul Di Resta, che comunque è riuscito a terminare la sua gara in nona posizione e a portare 2 punti preziosi al team.

    Tornando alla classifica finale quindi alle spalle di Button ha chiuso Pastor Maldonado che come al suo solito ha lottato e ha fatto a sportellate per difendere la sua posizione. Il giusto premio per la sua tenacia è stato il quinto posto finale che nonostante la quarta posizione iniziale resta un gran risultato. Alle spalle della sua Williams troviamo la Sauber di Kamui Kobayashi, anche lui autore di una grande gara, entrambi hanno chiuso davanti alla Ferrari di Felipe Massa che non è andato oltre la settima posizione in una gara priva di acuti degni di nota.

    Ottavo Bruno Senna che ha portato anche la seconda Williams a punti davanti a Di Resta e a Daniel Ricciardo con la Toro Rosso che ha chiuso la top-ten. Ancora anonima la gara della Mercedes se non fosse per lo spaventoso incidente che ha coinvolto Nico Rosberg e Narain Karthikeyan nelle prime battute di gara. La W03 del tedesco è decollata sopra la vettura dell’indiano che aveva subito un rallentamento anomalo proprio all’ultima curva del circuito causando la prima safety-car della gara e il doppio ritiro dei due piloti. Il compagno di squadra Michael Schumacher è invece riuscito a terminare la gara ma in 11esima posizione al di fuori della zona punti.

  • Hamilton in pole ad Abu Dhabi beffa le Red Bull. Alonso 7°

    Hamilton in pole ad Abu Dhabi beffa le Red Bull. Alonso 7°

    Lewis Hamilton ha conquistato la pole position del Gran Premio di Abu Dhabi, 18esima gara del Mondiale di Formula 1. Sul circuito di Yas Marina il pilota inglese della McLaren, dopo aver prenotato la pole position ottenendo il miglior tempo nelle terze libere, ha dominato le qualifiche completando il giro migliore in Q3 che gli è valso la pole in 1:40.630 regalando al team di Woking la 154esima pole della storia.

    A Hamilton è bastato un unico tentativo in Q3 per portare a casa la 25esima pole della carriera e interrompere lo strapotere in qualifica della Red Bull che durava da 4 gare, dimostrando di avere un altro passo rispetto alla concorrenza ottenendo i tempi migliori in tutte e tre le sessioni di qualifica grazie ad una serie di giri veloci inarrivabili per gli avversari, e questa volta neanche la Red Bull ha potuto nulla contro lo strapotere dell’anglo-caraibico. Anche per questo i due alfieri delle lattine volanti hanno commesso moltissimi errori che alla fine del turno sono riusciti parzialmente a rimediare ottenendo il secondo e il terzo posto ma a posizioni inverite visto che Mark Webber, unico insieme a Hamilton a scendere sotto il muro dell’1:41, partirà davanti a Sebastian Vettel sulla griglia di partenza.

    Lewis Hamilton © Ker Robertson/Getty Images Sport

    Il tedesco è sembrato molto nervoso e ha rischiato di uscire dalle qualifiche già al primo turno a causa di un contatto con il muretto alla curva 19 nella parte finale del circuito a dimostrazione del fatto che la vettura anglo-austriaca non è imbattibile su questo tracciato. In più il campione del mondo in carica ha completato la sua giornata nera parcheggiando a fine turno la sua Red Bull a bordo pista per un presunto problema tecnico. Non proprio il massimo per stare tranquilli visto che la RB8 continua a soffrire di affidabilità dopo che in mattinata, nelle terze libere, sempre Vettel era stato condizionato da un problema ai freni. Ma anche senza problemi tecnici sarebbe stato molto difficile battere un Hamilton che ancora una volta su questo circuito si è dimostrato pilota da battere e i distacchi pesanti, 3 decimi per l’australiano, 4 per il tedesco, lo dimostrano.

    Ancora più indietro la Ferrari che nonostante gli aggiornamenti apportati sulla vettura sembra essere peggiorata sul giro secco in qualifica dove ha perso altre due posizioni rispetto al GP d’India della scorsa settimana. La F2012 infatti ha sofferto dannatamente e non è riuscita ad andare oltre al settimo tempo di Fernando Alonso che ha chiuso con un ritardo di quasi un secondo da Hamilton. Ancora peggio Felipe Massa, relegato alla fine del turno in nona posizione anche se il distacco dal compagno di squadra è di un solo decimo, segno che il livello della Rossa in qualifica non è superiore a quello mostrato.

    Ma soprattutto in previsione gara preoccupano i tanti piloti posizionati davanti ai due di Maranello, perchè nonostante i due lunghi rettilinei non sarà facile effettuare sorpassi su un circuito con queste caratteristiche. Anche perchè davanti allo spagnolo troviamo la Williams di Pastor Maldonado, bravissimo a conquistare la quarta posizione ai danni di Kimi Raikkonen e da un deludente Jenson Button, sesto, ma capace nel finale di trovare il guizzo giusto per piazzarsi davanti alla Rossa numero 5.

    In mezzo alle due Ferrari troviamo la Mercedes che ha trovato uno spiraglio di luce grazie alla prestazione di Nico Rosberg, ottavo. Romain Grosjean con il decimo tempo ha invece chiuso la top-ten. Delusione invece nell’altra parte del box Mercedes con Michael Schumacher che come nelle libere ha confermato che oltre la 14esima posizione proprio non riesce ad andare. Davanti a lui le due Force India di Nico Hulkenberg, 11esimo e Paul Di Resta, 13esimo, con la Sauber di Sergio Perez che le divide in 12esima posizione.

  • Ad Abu Dhabi Vettel davanti alle McLaren. 7° Alonso

    Ad Abu Dhabi Vettel davanti alle McLaren. 7° Alonso

    Sebastian Vettel ha ottenuto il miglior tempo nella prima giornata di prove libere sul circuito di Yas Marina dove domenica andrà in scena il Gran Premio di Abu Dhabi, 18esimo e terzultimo appuntamento della stagione. Il campione del mondo in carica ha ottenuto il giro migliore di giornata nella seconda sessione grazie al tempo di 1:41.751 appena dopo aver montato la mescola più morbida portata dalla Pirelli per questa gara beffando la McLaren di Lewis Hamilton, in testa fino a quel momento, per un solo decimo di secondo e che aveva ottenuto il tempo migliore nella prima sessione.

    A seguire l’altra Ferccia d’Argento di Jenson Button staccato però di sei decimi dalla vetta e di mezzo secondo dal compagno di squadra ma anche quì come accaduto nel GP d’India la McLaren sembra essere molto vicina alle prestazioni della Red Bull sul passo gara e potrebbe sicuramente svolgere un ruolo da protagonista inserendosi nella lotta al titolo tra il tedesco e Fernando Alonso.

    Sebastian Vettel © KARIM SAHIB/AFP/Getty Images

    Alonso che non è andato oltre il settimo tempo alle spalle della seconda Red Bull di Mark Webber, alle prese ancora una volta con il solito problema al Kers che lo aveva rallentato anche nel corso del GP di India facendogli perdere la posizione in favore del ferrarista, e delle due Lotus di Romain Grosjean e Kimi Raikkonen, fresco di rinnovo contrattuale con il team francese. Lo spagnolo ha accusato a fine turno un riotardo di otto decimi dal rivale nella lotta al titolo, nonostante in Ferrari abbiano fatto i miracoli per presentare al meglio la vettura nelle prove libere. I meccanici infatti hanno cominciato a lavorare all’alba per montare sulla F2012 i nuovi aggiornamenti, soprattutto quelli dell’ala anteriore e posteriore provati prima da Massa e poi da Alonso che però sembrano non garantire il salto di qualità per impensierire sul giro secco la Red Bull, almeno da quello che si è evinto da questa prima giornata.

    Felipe Massa si è classificato in ottava posizione ad oltre un secondo di ritardo dalla prima posizione e ha preceduto la Williams di Pastor Maldonado e la Sauber di Sergio Perez, che ha chiuso la top-ten delle prove libere, dove ancora una volta non figura la Mercedes, che naviga a metà classifica con Nico Rosberg in 12esima posizione e il compagno di squdra Michael Schumacher in 14esima ad un secondo e mezzo di ritardo. Non c’è dubbio che il team di Stoccarda stia attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia.

  • Pole per Vettel in India. Prima fila Red Bull poi McLaren e Ferrari

    Pole per Vettel in India. Prima fila Red Bull poi McLaren e Ferrari

    Dopo aver monopilizzato le tre sessioni di prove libere Sebastian Vettel ha conquistato la pole position del Gran Premio d’India, 17esimo appuntamento della stagione. Sul Buddh International Circuit il campione del mondo in carica si è dimostrato ancora una volta il più forte firmando il giro migliore grazie al tempo di 1:25.283 bissando la pole del 2011 sperando di ripetre il Grand Chalem ottenuto lo scorso anno sullo stesso circuito quest’anno alla sua seconda edizione.

    Tuttavia non sono manacati i problemi per il campione tedesco in una sessione tutt’altro che scontata rispetto alle aspettative della vigilia. Vettel ha infatti dovuto abortire il suo primo tentativo in Q3 per un errore alla curva prima del rettilineo principale a dimostrazione di un bilanciamento non perfetto anche per le lattine volanti, ma ha poi saputo rimediare al suo secondo e ultimo tentativo andando a prendersi di forza la sua quinta pole position stagionale, prova evidente della superiorità netta del binomio vettura-pilota nonostante una ultima sessione di qualifica non eccezionale.

    Il risultato delle qualifiche rispetto alle ultime uscite stagionali non è cambiato e la Red Bull ha manifestato la solita supremazia assoluta conquistando la prima fila piazzando ancora una volta le due vetture nelle prime due posizioni. Mark Webber infatti partirà secondo affiancato al compagno di squadra che lo ha beffato proprio nel finale per soli 4 centesimi di secondo, anche se l’australiano al suo ultimo tentativo ha rallentato leggermente il ritmo per favorire il suo team-mate, con il compito di proteggerlo domani nelle battute iniziali di gara.

    Sebastian Vettel © MANAN VATSYAYANA/AFP/Getty Images

    Alle spalle del duo Red Bull si sono piazzate le due McLaren Mercedes di Lewis Hamilton e Jenson Button che hanno centrato l’obiettivo massimo delle qualifiche, ovvero conquistare la seconda fila dietro agli imprendibili Vettel  e Webber. Imprendibili almeno in qualifica perchè nelle prove libere le due Frecce d’Argento hanno mostrato un passo in linea con quello delle vetture anglo-austriache e in gara potrebbero lottare anche per qualcosa in più del terzo gradino del podio.

    Ed è forse questo quello che spera la Ferrari che per limitare i danni dovrà correre una gara tutta d’attacco. Le qualifiche hanno rispecchiato i reali valori in campo con la F2012 relegata soltanto in terza fila alle spalle di Red Bull e McLaren e che dovrà sperare nell’inserimento del team inglese per strappare punti pesanti a Vettel in chiave Mondiale. Ma la scuderia di Maranello sembra essere troppo attardata rispetto alla concorrenza e a preoccupare maggiormente Fernando Alonso, quinto sulla griglia, più che il mezzo secondo di distacco sono i piloti che si sono contrapposti con il leader della classifica, tanti ma soprattutto tosti da sopravanzare. A nulla sono valsi gli aggiornamenti tecnici apportati sulla vettura per questo GP perchè la Ferrari risente dei soliti problemi di carico aerodinamico nelle curve più veloci tra il secondo e il terzo settore e a poco serve tenere il ritmo delle Red Bull nel primo settore, quello più veloce. Il distacco è emblematico cosi come la mancanza di positività che si evince dalle parole del pilota spagnolo che a meno di clamorosi colpi di scena sembra essere rassegnato a perdere questo Mondiale.

    Felipe Massa affiancherà il compagno di squadra in terza fila ma ha dovuto fare i miracoli per rientrare nella Q3. Il brasiliano, così come nelle libere, è stato protgonista di un testacoda nel secondo turno di qualifica e ha dovuto montare in extremis le gomme morbide per entrare a far parte della top-ten ma a parte il primo settore sembra essere meno efficace rispetto agli altri. Alle sue spalle la Lotus di Kimi Raikkonen, più staccato rispetto agli altri a quasi un secondo dalla vetta davanti alla Sauber di Sergio Perez e alla Williams di Pastor Maldonado.

    Ha chiuso la top-ten la Mercedes di Nico Rosberg che ha preferito non effettuare giri cronometrati in Q3 per risparmiare un treno di gomme per la gara mentre il suo compagno di squadra Michael Schumacher naviga in 14esima posizione. 11esimo Romain Grosjean con la seconda Lotus.

  • Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Stoner pole a Phillip Island davanti a Lorenzo e Pedrosa. Rossi 8°

    Casey Stoner ha conquistato la pole position del Gran Premio d’Australia sul circuito di Phillip Island, teatro del 17esimo e penultimo appuntamento del Mondiale. L’australiano ha fatto un altro mestiere rispetto alla concorrenza e dopo aver dominato tutti i turni di prove libere ha conquistato la sua sesta pole della carriera sul tracciato di casa, nonchè quinta della stagione e 39esima in carriera e ha tutta l’intenzione di portarsi a casa la vittoria, che sarebbe la sesta consecutiva, in quella che per lui sarà l’ultima apparizione sul “suo” circuito.

    Per il campione del mondo in carica anche un brivido ad inizio turno causato da una caduta alla curva 4 che ha fatto temere il peggio per la sua caviglia ancora malconcia, ma nonostante ciò il canguro australiano è riuscito a risalire in sella e spadroneggiare anche con la moto di riserva. Il giro che gli è valso la pole è stato di 1:29.623, e anche se gli altri si sono riavvicinati rispetto ai distacchi abissali delle prove libere, è stato l’unico pilota a girare costantemente sotto il muro del minuto e 30″.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Al secondo posto Jorge Lorenzo che pur avvicinandosi molto al pilota della Honda non è riuscito a scendere sotto il mezzo secondo di distacco, ma è riuscito nel suo intento di piazzarsi momentaneamente davanti al diretto rivale nella lotta al titolo iridato Daniel Pedrosa. Il maiorchino quì a Phillip Island ha la prima chance di laurearsi campione del mondo, ipotesi non impossibile visto che lo spagnolo della Honda si è dimostrato meno efficace rispetto alle ultime uscite con diversi problemi di set-up sella sua Rc213V. A complicare poi i piani di Pedrosa si è messa anche la pioggia, arrivata sul finire del turno, che non ha permesso allo spagnolo di migliorare il suo tempo che è rimasto inchiodato sul 1:30.575 a circa nove decimi di ritardo dal compagno di squadra, e questa volta per tenere accese le sue speranze iridate non gli basterà arrivare davanti a Lorenzo che si presenta al penultimo appuntamento della stagione con 23 punti di vantaggio sul connazionale su 50 disponibili fino al termine del campionato. Vedremo se Pedrosa, che non si potrà permettere una gara in difesa, avrà la forza di ribaltare i favori del pronostico ma l’impresa si preannuncia molto difficile a meno di clamorosi colpi di scena, che potranno accadere soprattutto se in gara dovesse venire a cadere la pioggia, che potrebbe cambiare le carte in tavola.

    Ad aprire la seconda fila troviamo la Yamaha clienti del team Tech e di Cal Crutchlow che però accusa oltre un secondo da Stoner e sarà affiancato da Stefan Bradl sulla Honda Lcr, vicinissomo al britannico e staccato di soli 35 millesimi, e dal compagno di squadra Andrea Dovizioso con la seconda Yamaha Monster, che non ha particolarmente brillato in queste qualifiche australiane.

    Settimo tempo invece per la Honda Gresini di Alvaro Bautista che aprirà la terza fila davanti alla prima delle Ducati, quella di Valentino Rossi che ha confermato gli standard delle prove libere e ha chiuso con due secondi pieni di distacco dalla vetta. Queste premesse sono tutt’altro che buone per il pesarese che dovrà sperare ancora una volta nell’arrivo della pioggia per poter disputare una gara all’altezza delle posizioni davanti visto che il potenziale della GP12 sull’asciutto è quasi pari a quelo della Crt. Stesso discorso per il compagno di team Nicky Hayden, in decima posizione a chiudere la top-ten che a conferma di ciò ha chiuso addirttura alle spalle di un condfermatissimo e ottimo Randy De Puniet, bravissimo a piazzarsi tra le due moto di Borgo Panigale con la sua Art Crt.

    Alle spalle dello statunitense la Ducati Cardion di Karel Abraham davanti ad Aleix Espargaro e Hector Barbera. Poi solo Crt con il primo degli italiani che è stato Michele Pirro in 14esima posizione davanti a Danilo Petrucci 15esimo. 18esima e penultima posizione per Roberto Rolfo.

  • Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Stoner imprendibile a Phillip Island. Seguono Pedrosa e Lorenzo

    Casey Stoner ha conquistato le prime libere del Gran Premio d’Australia, 19esimo e penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP. Sul circuito di casa di Phillip Island l’australiano ha dettato subito legge firmando il miglior tempo in entrambe le sessioni di prove staccando il miglior crono nel secondo turno grazie all’incredibile tempo di 1:29.999.

    Il campione del mondo in carica ha dimostrato un feeling particolare con il “suo” circuito e mostrato un passo inavvicinabile per gli avversari che si sono limitati ad osservare le prestazioni del canguro australiano e a competere soltanto per la seconda posizione virtuale. Troppo forte infatti il ritmo del pilota della Honda che è stato non a caso l’unico pilota a scendere sotto il muro del minuto e trenta, anche se per un solo millesimo di secondo. Tutti gli altri hanno realizzato tempi sopra il minuto e trentuno, tranne Daniel Pedrosa che con la moto gemella di Stoner è riuscito a trovare il guizzo per piazzare un tempo sul 30 alto: il tempo dello spagnolo infatti è di 1:30.884 ma è di quasi nove decimi più alto di quello del compagno di squadra che sembra al momento inavvicinabile.

    Casey Stoner © PAUL CROCK/AFP/Getty Images

    Terzo posto per Jorge Lorenzo che bracca da vicino, uno solo è infatti il decimo di distacco, il suo rivale nella rincorsa al titolo. Il maiorchino, che comunque sembra reggere il passo di Pedrosa, in vista della gara potrebbe avere un aiuto inaspettato, quello di Stoner, che pare abbia tutte le intenzioni di chiudere in bellezza la sua carriera sul circuito di casa togliendo così punti preziosi al compagno coinvolto nella lotta al titolo e consegnando in anticipo la corona iridata a Lorenzo, che a due gare dalla fine si trova con 23 punti di vantaggio sul connazionale.

    Alle spalle di Lorenzo troviamo le altre due Yamaha, quelle clienti, di Andrea Dovizioso e Cal Crutchlow che, a parte Stoner, hanno retto alla grande il ritmo dei primi e in gara potrebbero sicuramente scombussolare le posizioni davanti. Dietro i due “uomini in nero” troviamo due Honda, quella del team Gresini di Alvaro Bautista e quella Lcr di Stefan Bradl staccati rispettivamente di 1″ e 6 e 1″ e 7 decimi dalla vetta ma abbastanza in linea con i tempi dei primi.

    Valentino Rossi naviga in terza fila e non è andato oltre l’ottava posizione. Il pesarese è il primo dei piloti Ducati ma è anche il primo degli inseguitori con due secondi di distacco da Stoner. Alle sue spalle la seconda GP12 di Nicky Hayden che ha invertito con il comapgno le posizioni del primo turno e ha chiuso la terza fila virtuale in nona posizione.

    Buona prova di Randy De Puniet che con la Crt è stato bravo ad inserirsi tra le due Ducati ufficiali di Hector Barbera e Karel Abraham. Il primo degli italiani con le Crt è Michele Pirro in 14esima posizione alle spalle di Colin Edwards ma davanti ad Aleix Espargaro. 16esimo Danilo Petrucci mentre Roberto Rolfo ha chiuso i9n 19esima e ulrima posizione ed è statoprotagonista anche di una brutta caduta durante il turno di prove fortunatamente senza conseguenze fisiche.

    Sarà assente invece la Yamaha di Ben Spies che ha rimediato un infortunio alla spalla nella caduta del Gran Premio della Malesia lo scorso week-end e che per precauzione non prenderà parte alla gara.

  • Vettel domina le libere in India. Ma Alonso c’è ed è 3°

    Vettel domina le libere in India. Ma Alonso c’è ed è 3°

    Sebastian Vettel è stato il pilota più veloce in entrambe le sessioni di prove libere svolte sul Buddh International Circuit, che domenica sarà teatro del Gran Premio d’India, 17esimo appuntamento della stagione. Il campione tedesco ha firmato il giro migliore di giornata nella seconda sessione fermando il crono sul tempo di 1:26.221, tempo migliore di un secondo e quattro decimi rispetto al suo stesso miglior giro fatto segnare nel primo turno di prove.

    Il dominio assoluto della Red Bull è completato da Mark Webber che ha piazzato la seconda delle lattine volanti al secondo posto ad un decimo da quella del compagno di squadra. L’australiano ha così preceduto il principale antagonista di Vettel, Fernando Alonso che ha chiuso la sua giornata di prove in terza posizione a sei decimi dalla vetta presieduta dal tedesco.

    Come si sa i tempi delle prove libere hanno sempre un’importanza relativa e infatti in Ferrari hanno concentrato il lavoro nelle due sessioni soprattutto sullo sviluppo delle nuove componenti aerodinamiche che il team di Maranello ha portato per questo GP, tra le quali anche le due nuove ali anteriore e posteriore. Lo spagnolo si è dimostrato abbastanza efficace anche se pare che le novità apportate sulla F2012 non siano sufficienti a garantire il salto di qualità per contrastare le Red Bull, di contro Felipe Massa ha incontrato più di una difficoltà nel set-up della vettura ed ha chiusa la sua giornata in 15esima posizione dopo che la prima sessione l’aveva terminata addirittura 20esimo.

    Sebastian Vettel © PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images

    Ma tornando alla classifica dei tempi alle spalle di Alonso troviamo la Mercedes di Nico Rosberg, molto efficace sul circuito indiano al contrario del compagno di squadra Michael Schumacher che non è riuscito a trovare il feeling giusto con il tracciato ed ha chiuso solamente in 13esima posizione. Rosberg ha preceduto il finlandese della Lotus Kimi Raikkonen, che ha sfoderato una grande prestazione su un tracciato sul quale in precedenza non aveva effettuato neanche un giro.

    Poi troviamo le due McLaren in sesta e settima posizione con Lewis Hamilton e Jenson Button. I due inglesi nella prima sessione avevano chiuso nelle prime posizioni dimostrando di avere un grande passo gara, ma si sono persi nella seconda quando si è trattato di verificare la prestazione sul giro singolo. Quindi, al contrario di come avviene solitamente, le due Frecce d’Argento sembrano avere qualche problemino sulla prestazione da qualifica considerando che il distacco da Vettel ammonta a circa 9 decimi, vedremo se le sensazioni saranno confermate nella giornata di sabato.

    Nei migliori dieci si è confermata ancora una volta la Force India di Nico Hulkenberg, capace di tenere alle sue spalle la seconda Lotus di Romain Grosjean e la Williams di Bruno Senna che ha chiuso la top-ten. Il messicano Segio Perez, dopo aver saltato la prima sessione per l’influenza, è rientrato nella seconda sessione ma ha chiuso soltanto 12esimo, alle spalle dell’altra Force India di Paul Di Resta.

  • Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Tris Pedrosa sotto il diluvio. Lorenzo secondo in difficoltà

    Daniel Pedrosa ha vinto il Gran Premio della Malesia sul circuito di Sepang, terzultimo appuntamento della stagione. Il pilota della Honda, anche oggi in uno stato di forma strepitoso, è andato a vincere la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione, riaprendo di fatto i giochi per il mondiale portando a 23 i punti, su 50 disponibili a due gare dalla fine, che lo dividono dal leader della classifica Jorge Lorenzo, secondo e mai cosi in difficoltà come oggi.

    Lo spagnolo è stato il miglior interprete delle difficili condizioni del tracciato malese, sul quale è venuta a cadere la pioggia poco prima della partenza portando i commissari a dichiarare la gara bagnata. Tutti quindi sono partiti con gomme da bagnato ma il leight-motive della gara non è cambiato rispetto alle ultime uscite, con Lorenzo e Pedrosa davanti a fare gara solitaria e tutti gli altri dietro racchiusi in un gruppetto molto compatto capitanato da Casey Stoner.

    Il maiorchino ha cercato di replicare la gara di Motegi abbozzando un tentativo di allungo nei primi giri della gara cercando di sfruttare la migliore efficacia della gomma da bagnato morbida rispetto a quella dura dell’avversario, ma Pedrosa ha tenuto il passo e dopo aver studiato l’avversario per un paio di giri ha portato l’attacco decisivo esattamente a metà gara, a 10 giri dalla fine, superando il connazionale all’ultima curva prima del traguardo sferrando una grande staccata, violenta come se fosse stato sull’asciutto. Nel giro di poche curve lo spagnolo ha cominciato ad allungare e a prendere un margine importante sul rivale che si è ritrovato in difficoltà con la gomma quasi arrivata alla frutta e l’asfalto che intanto andava sempre di più bagnandosi per il progressivo aumentare della pioggia.

    E a 7 giri dal termine infatti è proprio Lorenzo, tra l’altro unico pilota a farlo, a richiamare l’attenzione dei commissari di gara giapponesi per sospendere la gara alzando il braccio destro in segno che la pista stava diventando impraticabile. Reclamo che è stato accolto al 13esimo passaggio, lasciando qualche disappunto nel team della Honda Hrc visto che Stoner stava guadagnando sempre più terreno nei confronti del pilota della Yamaha con la possibilità di superarlo e dare una mano al compagno di squadra che avrebbe guadagnato 4 punti in più su Lorenzo in chiave iridata.

    Daniel Pedrosa © ROSLAN RAHMAN/AFP/Getty Images

    Si è atteso poi qualche minuto un miglioramento delle condizioni metereologiche per far riprendere la gara, miglioramento che non c’è stato perchè la pioggia e il vento sono aumentati inducendo i commissari a dichiarare chiusa la gara che comunque ha assegnato tutti i punti ai piloti essendo stati svolti i giri necessari. La classifica finale dunque ha proclamato ancora una volta Pedrosa vincitore, Lorenzo in seconda posizione che salva una gara che si stava mettendo male e protegge la testa della classifica, e Stoner terzo, che ritrova il podio a distanza di qualche mese, mancava infatti dal Gran Premio degli Stati Uniti a Laguna Seca.

    Appena fuori dal podio le Ducati, con Nicky Hayden quarto e Valentino Rossi in quinta posizione. Gara accorta e ragionata per lo statunitense che ha saputo sfruttare gli errori degli avversari per chiudere alle spalle dei migliori tre, mentre per il pesarese è stata una gara tutta d’attacco sin dalla partenza che però lo ha portato a commettere un brutto errore al nono giro mentre si trovava alle spalle di Andrea Dovizioso in quinta posizione, che lo ha relegato nono alle spalle del gruppetto composto da Cal Crutchlow, Ben Spies, Stefan Bradl e Alvaro Bautista. Il Dottore è poi riuscito a recuperare anche grazie alle cadute che in successione hanno colpito prima Spies, che ha riportato conseguenze fisiche ad una clavicola, e poi Dovizioso, Bradl e Crutchlow, tutti traditi dall’asfalto bagnato, ma c’è da dire che oggi la Ducati aveva davvero un buon passo, almeno al pari con quello di Stoner e Dovizioso. Alle spalle di Rossi troviamo il trio spagnolo composto da Bautista a 17 secondi dalla vetta mentre molto più staccati troviamo Hector Barbera e Aleix Espargaro con la prima delle Crt. Nelle ultime due posizioni gli italiani Danilo Petrucci e Michele Pirro

    Giornata nera per la Yamaha che di 4 moto in pista ha visto terminare la gara soltanto quella di Lorenzo che comunque qualche minuto prima dell’interruzione della gara è riuscito a tenere miracolosamente in piedi la sua M1 che stava lentamente scivolando a terra sull’asfalto bagnato, rischiando di perdere il vantaggio su Pedrosa e di compromettere il cammino nel Mondiale.

    Mondiale che riprenderà domenica prossima, ancora alle prime luci dell’alba quì in Italia, perchè si correrà in Australia sul circuito di Phillipe Island, teatro del penultimo appuntamento della stagione. La sfida sarà ancora tra i due pretendenti al titolo Lorenzo e Pedrosa ma occhio a Stoner che sul circuito di casa potrebbe essere la variabile impazzita che farà da arbitro al campionato.