Autore: Fabio Naccarato

  • Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.

    Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a  quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.

    Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.

    Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.

    Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.

     

     

  • Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    E’ stato Kimi Raikkonen il trionfatore assoluto del Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2013 di Formula 1. Sul circuito di Melbourne, sul quale sin da sabato è successo davvero di tutto con la pioggia che aveva causato anche il rinvio della pole position a poche ore prima dell’inizio della gara, il finlandese ha avuto la meglio sugli avversari grazie ad una strategia di gara pressochè perfetta ed una gestione degli pneumatici Pirelli da vero maestro. Kimi infatti ha dimostrato che le ottime prestazioni viste nei test invernali della E21 non erano soltanto fumo, e lo ha messo in pratica sapendo tenere il piede pesante quando c’è stato bisogno di spingere e di aumentare il ritmo, ma nello stesso tempo leggero e delicato per permettere ai nuovi pneumatici, ancora meno resistenti rispetto allo scorso anno, di arrivare fino alla fine. Iceman è stato infatti l’unico dei piloti delle prime posizioni ad aver effettuato soltanto due soste, venendo ripagato dalla scelta di aver ritardato e allungato il primo stint con gomme supersoft che sulle altre vetture sono durate appena 6-7 giri(compresi anche quelli dell’ultima qualifica), strategia impossibile per tutti gli altri piloti, che ha permesso al campione del mondo 2007 di andare a vincere la prima gara dell’anno e la seconda della sua “nuova vita” in Formula 1.

    Fernando Alonso è riuscito a tenere il passo del pilota della Lotus, anzi alcune volte anche ad essere più veloce, ma neanche a lui è riuscita l’impresa di preservare come il rivale le sue gomme. Lo spagnolo come al solito è riuscito in ottimo spunto in partenza per poi tenere un ritmo indiavolato per tutta la gara ma alla fine è pesata molto la sosta in più effettuata al giro 40  ma in casa Ferrari si può essere molto soddisfatti per l’incoraggiante inizio di stagione che nulla ha a che fare con il disastroso inizio dello scorso anno. La base della F138 sembra essere molto competitiva, di un’altro livello rispetto alla F2012 e ne è la dimostrazione anche l’ottima prova di Felipe Massa, a volte anche più veloce del suo compagno di squadra, come nel giro di qualifica, che ha chiuso la gara al quarto posto. La Ferrari è sembrata la squadra più solida in questa gara d’inizio ed infatti comanda al momento la classifica costruttori con 30 punti, per cui il morale per il prosieguo della stagione resta alto.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © GREG WOOD/Getty Images

    Ci si aspettava invece sicuramente di più dalla Red Bull che in qualifica, qualche ora prima della gara, si era dimostrata nettamente superiore a tutti monopolizzando la prima fila grazie alla pole di Sebastian Vettel e al secondo posto di Mark Webber. Ma se sul giro secco la lattina volante è sembrata imprendibile non altrettanto lo si può dire sul passo di gara che sicuramente quì a Melbourne non è stato superiore a quello degli avversari. Il tedesco pareva avere vita facile nei primi giri facendo pensare alla solita gara monotona alla “Vettel”, ma il leight-motiv della gara è cambiato dopo le soste. Il campione del mondo in carica infatti non è più riuscito a mettere in serie giri veloci e a mantenere un ritmo da “prima posizione” venendo beffato all’ultimo pit da Alonso. Finale di pura gestione poi, il numero 1 ha dovuto soltanto mantenere la terza posizione per portare a casa il terzo gradino del podio che gli ha dato comunque punti importanti, meno comunque rispetto a quelli che tutti, compreso lui, si aspettavano dopo le qualifiche.

    Ancora più delusione per il compagno di squadra Mark Webber autore di una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla settima posizione in un sol colpo e di una gara assolutamente priva di acuti. L’impressione è che la vettura anglo-austriaca, dominatrice degli ultimi tre campionati, quest’anno avrà da faticare parecchio per avere la meglio in ogni gara. L’australiano ha preceduto le ottime Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, entrambe a punti in questo GP inaugurale.  Una nota di merito certamente va al tedesco, che si è ben comportato al suo rientro in Formula 1 dopo mesi di inattività comandando anche per un certo tratto la gara. Buona anche la sua strategia di gara a 1 sosta che lo aveva illuso fino a poche tornate dal termine ma che inevitabilmente a fine gara lo ha portato a guidare “sulle tele”. Comunque buona la sua settima posizione, cosi come buona è stata la prestazione del compagno di team, subito alle sue spalle.

    Aldilà di ogni aspettativa anche la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton dopo aver non poco impensierito il duo Red Bull in qualifica guadagnando la terza posizione si è esibito in una gara di tutto rispetto riportando nelle posizioni di vertice il team di Stoccarda chiudendo in quinta posizione alle spalle dei big. Certo l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti ancora con la troppa usura degli pneumatici, ma come per la Ferrari, anche il progetto della nuova W04 sembra essere nato bene. Bello il duello ruota a ruota con la Ferrari di Alonso al giro 31, ma per lottare con le migliori serve ancora qualcosina che di certo grazie al suo aiuto potrà arrivare in futuro.

    Notte fonda invece per la McLaren che chiude con i soli due miseri punti di Jenson Button arrivato in nona posizione. Sergio Perez ha chiuso in 11esima posizione fuori dalla zona punti dopo una qualifica disastrosa e a nulla sono valsi gli attacchi nel finale a Romain Grosjean che ha resistito fino alla fine portando a casa la decima posizione. Nessun incidente da segnalare, ma soltanto i ritiri di Nico Rosberg per un non ancora specificato problema tecnico al 26esimo giro, Pator Maldonado, Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo.

  • Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Super Aprilia a Phillip Island. Vincono Guintoli e Laverty

    Grande inizio di stagione per l’Aprilia che nel Gran Premio inaugurale della stagione Superbike ha piazzato una fantastica doppietta dimostrando di essere a tutti gli effetti la moto da battere. Sul circuito di Phillip Island valevole per il GP d’Australia il team campione del mondo ha piazzato sul gradino più alto del podio i due piloti ufficiali, rispettivamente Sylvain Guintoli in gara 1 e Eugene Laverty in gara 2 iniziando questo campionato 2013 come meglio non poteva nonostante l’addio del campione del mondo in carica Max Biaggi passato come commentatore sulle reti televisive di Mediaset. A completare una giornata da ricordare per il team di Noale ci ha pensato Michel Fabrizio, terzo nella prima manche e quarto nella seconda.

    In gara 1 l’ ha spuntata Guintoli che al suo esordio sulla Rsv4 proprio al posto del campione romano ha avuto la meglio sul compagno di team dopo una splendida rimonta. Laverty dopo aver preso un vantaggio abbastanza incoraggiante nelle battute iniziali di gara è stato raggiunto dal francese che dopo un principio di bagarre ha preso facilmente il largo andando a tagliare il traguardo in assoluta sicurezza. Il nordirlandese invece ha avuto il suo bel da fare per contenere nel finale gli attacchi di Michel Fabrizio che per soli 7 millesimi non è riuscito a salire sul secondo gradino del podio. Fantastica comunque la “tripletta ” del team italiano che ha piazzato tre moto nelle prime tre posizioni. Al quarto posto Chaz Davies con la Bmw ha preceduto le due Kawasaki di uno spento Tom Sykes, da cui ci si aspettava sicuramente di più, e Loris Baz. Giornata sfortunata per Marco Melandri che poco dopo metà gara è stato messo fuori giococ da Carlos Checa alla “Honda Corner”. Il centauro spagnolo ha calcolato male i tempi della frenata centrando in pieno il posteriore della Bmw ponendo cosi fine alle rispettive gare. El Toro è stato successivamente trasportato in ospedale a causa del violento impatto con l’asfalto nella caduta che gli ha impedito di partecipare alla seconda manche, ma per fortuna non ha riportato conseguenze fisiche serie, . Ritiro anche per Davide Giugliano, passato all’Aprilia del team Althea, e rimasto appiedato dalla sua Rsv4.

    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty
    Sylvain Guintoli e Eugene Laverty © Quinn Rooney/Getty Images

    Il copione non è poi cambiato in gara 2 con le due Aprilia sempre a fare l’andatura e fare il vuoto dietro, ma questa volta le posizioni sul gradino più alto del podio si sono invertite con Laverty che alla fine ha avuto la meglio sul compagno di squadra Guintoli che si è dovuto accontentare della seconda posizione. I due piloti di casa A prilia si trovano ora in vetta alla classifica del Mondiale entrrambi con 45 punti, davanti a Michel Fabrizio che nella seconda manche non è riuscito ad avere la meglio su Melandri che nonostante l’ennesima botta alla spalla è riuscito a conquistare un eroico terzo posto. Sykes completa il suo week-end australiano con due deludenti quinti posti manifestando i soliti problemi di usura gomme della Kawasaki presenti nella maggior parte delle volte anche nella scorsa stagione. Il compagno di squadra Loris Baz ha invece rimediato la frattura del piede in una caduta che ha coinvolto anche Chaz Davies. Sesta posizione per Giugliano che dopo il ritiro di gara 1 ha chiuso alle spalle del britannico della Kawasaki.

    CLASSIFICA PILOTI: Guintoli 45, Laverty 45, Fabrizio 29, Sykes 22, Melandri16, Rea 16, Haslam 15, Cluzel 14, Camier 14, Davies 13, Neukirchner 11, Baz 10, Giugliano 1o, Allerton 6, Clementi 4, Lundh 4, Stauffer 4, Sandi 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI: Aprilia 129, Bmw 39, Kawasaki 38, Honda 35, Suzuki 28, Ducati 11

  • Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Kimi Raikkonen ha chiuso al comando la prima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 disputatasi sul circuito di Jerez de la Frontera. Nel quarto e ultimo giorno di prove il finlandese ha realizzato il miglior giro con il tempo di 1:18.148 realizzato nella sessione pomeridiana con un set di gomme morbide in uno stint breve di tre giri. Dopo essersi portato in tesa il pilota della Lotus E21 ha continuato il suo programma di lavoro concentrandosi sui long-run e sulla distanza di gara, compiendo in totale in questa giornata 83 tornate.

    Al secondo posto troviamo la Force India del test-driver Jules Bianchi che ha chiuso alle spalle di Raikkonen per soli 27 millesimi. Davvero ottima la prova del francese che potrebbe essere promosso a pilota titolare della scuderia indiana vista l’assenza di una seconda guida al fianco di Paul Di Resta. Bianchi ha effettuato 56 giri totali prima di lasciare nelle ultime due ore di sessione il volante della VJM06 proprio al pilota scozzese che ha completato 49 giri chiudendo però in ultima posizione a oltre cinque secondi dalla vetta.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo crono per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel con la nuova Red Bull RB9. Il pilota tedesco dopo aver ottenuto il miglior tempo nella essione mattutina fermando il cronometro sull’ 1:18.565 non è riuscito a migliorarsi nel pomeriggio nel quale si è concentrato soprattutto sulla distanza di gara effettuando dei long.run con dei parziali abbastabza interessanti, dimostrando di trovarsi subito a proprio agio con la nuova vettura di Milton Keynes. Alle spalle del numero uno la Sauber di Esteban Gutierrez che ha avuto modo accumulare dati su entrambe le mescole di gomme Pirelli con dei long-run oltre che aumentare la confidenza con la C32 grazie ai 142 giri percorsi nella giornata odierna.

    Meglio di lui soltanto Lewis Hamilton che dopo aver effettuato pochi giri alla sua prima uscita stagionale in Mercedes a causa della rottura dei freni posteriori ha completato ben 145 tornate  ottenendo il sesto miglior tempo. Tra i due la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, quinto alla fine della giornata di test. Settimo posto invece per la McLaren Mp4-28 di Sergio Perez che ha completato 98 giri senza particolari problemi, al contarrio di Pedro De La Rosa, che al primo giorno al volante della Ferrari ha dovuto fare i conti con un problema al cambio della F138 dopo appena due giri. Il guasto è stato successivamente riparato permettendo allo spagnolo di effettuare 51 giri nona ndando oltre però la nona posizione.

    Davanti all’esperto test-driver della Rossa si è classificato il pilota della Williams Valterri Bottas, ma alla Ferrari resta il merito di aver compiuto il giro più veloce dei test con Felipe Massa nella terza giornata grazie al tempo di 1:17.8, unico pilota a scendere sotto il muro dell’1.18. Decima e 11esima posizione rispettivamente per Charles Pic della Caterham e Luis Razia della Marussia.

  • Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    E’ da poco terminata la seconda sessione di test pre-stagionali della Formula 1 sul circuito di Jerez de la Frontera. Ancora una volta, dopo essere stato velocissimo nella sessione di ieri chiusa al secondo posto, si è confermato Romain Grosjean sulla Lotus E21 che ha iniziato i test 2013 come quelli del 2012, facendo davvero una bella impressione. Il pilota francese è stato il pilota più veloce in pista in entrambe le sessioni ed ha chiuso la sua giornata con il miglior crono di 1:18.218, sei decimi meglio del tempo fatto registrare ieri da Button. Grosjean ha messo insieme ben 95 tornate, risultando uno dei piloti più attivi in pista, ed è stato l’unico pilota ad ottenere un tempo migliore nella sessione del pomeriggio, ma ha chiuso la sessione anzitempo dopo essere rimasto fermo quasi a fine sessione sul tracciato spagnolo provocando la bandiera rossa che ha proclamato la fine della seconda giornata di test.

    In seconda posizione troviamo la Force India di Paul Di Resta che ha girato in 1:19.003 fermandosi a sette decimi dalla prima posizone, confermandosi auto di ottima caratura con il pilota scozzese a bordo, mentre nel pomeriggio la vettura indiana è stata affidata nelle mani del test-driver James Rossiter che ha effettuato 19 tornate, chiudendo con il decimo tempo assoluto. Terza piazza per la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si è fermato a nove decimi da Grosjean e ha preceduto la vettura sorella di Mark Webber, la Red Bull RB9, che  si è concentrata ancora una volta sui long-run completando ben 101 giri, accantonando per il momento la prestazione assoluta.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Paul Gilham/Getty Images

    Quinto posto per Nico Hulkenberg sulla Sauber che come Grosjean è stato autore di un fermo pista causato molto probabilmente da un problema di ripescaggio della benzina. Sesto posto quindi per Lewis Hamilton, pilota più atteso al debutto sulla Mercedes, che ha effettuato il miglior giro in 1:19.519 prima di abbandonare definitivamente la sessione per un problema all’impianto frenante che lo ha portato ad uscire di pista e a rovinare la parte anteriore della vettura contro le barriere. E’ durata quindi poco la curiosità di vedere all’opera il pilota anglo-caraibico al volante della W04, cosi come non è iniziata nel migliore dei modi l’annata della squadra di Stoccarda che anche ieri è stata protagonista in negativo con il problema all’alternatore che aveva costretto Nico Rosberg ha fermare la propria vettura, portando a casa un magro bottino di soli 29 giri totali in due giorni.

    Alle sue spalle in settima posizione la McLaren di Sergio Perez al debutto ufficiale sulla Mp4-28, che a differenza del compagno Jenson Button non ha avuto particolari problemi ed ha potuto svolgere regolarmente il suo programma di lavoro concentrato sui long-run completando 81 tornate, la migliore delle quali in 1:19.572. Subito dopo troviamo Felipe Massa che ha chiuso in ottava posizione. Il ferrarista si è concentrato ancora una volta su test di aerodinamica con particolare vernice fluo per testare i flussi d’aria passando a velocità costante sui rettilinei, ma anche test di meccanica e comparazione dei dati della F138 che saranno passati alla nuova galleria del vento di Colonia (quella della Toyota). Non si cercherà nquindi in questi test la prestazione assoluta sul giro singolo e anche domani, che sarà l’ultimo giorno di Massa a bordo della Rossa, il lavoro verrà svolto in questa direzione; poi il volante passerà nelle mani dell’esperto Pedro De La Rosa.

    Alle spalle della Ferrari, e molto più staccate troviamo in ordine la Williams in versione 2012 di Pastor Maldonado, poi il test-driver della Force India James Rossiter, la Caterham di Giedo Van Der Garde e in ultima posizione la Marussia di Luis Razia, che il team oggi ha confermato come secondo pilota al fianco di Max Chilton. Il pilota brasiliano ha effettuato soltanto 31 tornate prima di abbandonare la sessione per un guasto al motore.

     

     

  • Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Button il più veloce nella prima giornata di test a Jerez

    Dopo due mesi abb0ndanti di pausa la Formula 1 è tornata ufficialmente in azione questa mattina sul circuito di Jerez de la Frontera dove è andata in scena la prima giornata di test collettivi pre-stagionali per il campionato 2013. Sono scese in pista tutte le scuderie ad eccezione della sola HRT, sulle quali ci sono ancora ombre sul futuro, mentre hanno avuto modo di svelarsi anche le ultime due nate, la Caterham C03 di Charles Pic e Giedo Van Der Garde, e la Marussia M02 che al momento è affidata all’unico pilota superstite Max Chilton visto che Timo Glock è stato appiedato dal team qualche settimana fa.

    Jenson Button
    Jenson Button © Paul Gilham/Getty Images

    Per i piloti è stata l’occasione di provare le nuove mescole della Pirelli, rese dalla casa italiana più morbide e meno durature rispetto a quelle del 2012 per favorire lo spettacolo, ma soprattutto è stata l’occasione per provare per la prima volta le nuove nate e scoprirne parzialmente il potenziale. Al termine delle 8 ore di test è spiccata la McLaren Mp4-28 di Jenson Button che ha chiuso subito al comando la prima giornata. Il pilota inglese ha chiuso con il miglior tempo di 1:18.861, tempo arrivato però soltanto al termine della seconda sessione visto che la nuova Freccia d’Argento ha passato gran parte della giornata ai box per un problema accusato nelle prime battute del mattino alla pompa della benzina, che tante noie aveva provocato alla vettura di Woking anche lo scorso anno. Per Button infatti soltanto pochi giri, 37, nulla in confronto ai 73 di Mark Webber che è risultato uno dei piloti più attivi in pista.

    L’australiano al volante della nuova Red Bull RB9 ha chiuso al secondo posto a quasi un secondo dal pilota della McLaren e ha preceduto la Lotus E21 di Romain Grosjean che nella mattinata si era imposto con il miglior tempo. Giornata positiva anche per Paul Di Resta, pilota più attivo in pista, che ha portato la Force India a compiere ben 89 tornate, la migliore delle quali in 1:20.343 ad un secondo e tre decimi dal miglior tempo di Button.

    Quinto posto per la nuova Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si era confermato nelle posizioni di vertice anche al mattino in cui si era classificato quarto mentre alle sue spalle troviamo la Ferrari F138 di Felipe Massa che ha sostenuto una giornata abbastanza anonima. Il pilota brasiliano ha effettuato 64 tornate, fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:20.536 ad un secondo e sei decimi dalla vetta, senza però registrare particolari problemi.

    Nico Hulkenberg ha piazzato la Sauber C32 in settima posizione precedendo la Mercedes di Nico Rosberg che ha subito accusato un problema al motore della sua W03 perdendo praticamente tutta la giornata di test percorrendo soltanto 11 giri. Nona invece la Williams di Pastor Maldonado che ha girato con la vettura 2012 provvista comunque di alcuni aggiornamenti che si presume verranno adottati sulla nuova monoposto che sarà svelata il 19 febbraio. Nelle due ultime posizioni la Caterham di Van Der Garde a tre secondi e la Marussia di Max Chilton, staccatissima a cinque secondi di distanza.

    
    
  • Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Svelata a Jerez la nuova Mercedes W04

    Oggi è stato il giorno della presentazione della nuova Mercedes, la nuova vettura del team tedesco che parteciperà al prossimomondiale 2013 di Formula 1. La nuova monoposto di Brackley, svelata sul rettilineo del circuito spagnolo di Jerez de la Frontera dove da domani partiranno i primi test collettivi della nuova stagione,  prenderà il nome di W04 , continuando la serie che dal 2010 ha inaugurato l’era del team tedesco.

    La nuova monoposte della casa di Stoccarda si presenta chiaramente come una evoluzione della vettura dello scorso anno, una sorta di anno di transizione in attesa dell’avvento delle nuove motorizzazioni che di conseguenza comporterà anche delle radicali modifiche anche a livello strutturale e aerodinamico della vettura. Ma allo stesso tempo i due piloti di punta del team Nico Rosberg e Lewis Hamilton cercheranno di togliersi delle soddisfazioni con un team che non viene da annate fortunate. Soprattutto sul pilota anglo-caraibico, che da quest’anno sostituirà Michael Schumacher, ci sono delle grandi aspettative forte dell’esperienza accumulata e portata dalla McLaren.

    Mercedes W04
    Mercedes W04 © Justin Davies/Getty Images

    La vettura, realizzata per mano dell’ingegner Aldo Costa, vecchia conoscenza della Ferrari, come detto non si discosta molto dalla vettura dello scorso anno, anche se presenta delle differenze sostanziali con la sua progenitrice. La parte anteriore presenta una nuova ala a cinque elementi in stile McLaren mentre sul muso è sparito parzialmente lo scalino, che si presenta in maniera poco pronunciato per effetto del “vanity panel”, che ricorda molto quello con effetto “a scivolo” utilizzato sempre dalla McLaren nella seconda parte della scorsa stagione. Rimasto inalterato invece lo schema delle sospensioni, con il push-rod all’anteriore e il pull-rod al posteriore.

    Di impostazione differente rispetto alla concorrenza il disegno delle pance laterali che si presentano in modo molto voluminoso rispetto a quelle di Ferrari, McLaren e Red Bull invece molto rastremate e miniaturizzate. Ai lati del musetto in prossimità degli specchietti sono posizionati tre particolari profili aerodinamici, già visti la scorsa stagione su Ferrari prima e McLaren dopo, cosi come sopra le bocche d’ingresso dell’aria ne troviamo altri due di dimensioni differenti tra loro per indirizzare il flusso d’aria al posteriore. La parte posteriore appunto è molto ingombrante e presenta la soluzione degli scarichi ad effetto “Coanda” incorporati nei bulbi, soluzione vista fin’ora sulla maggior parte dei team.

    La nuova W04 dopo essere stata presentata ufficialmente è già scesa in pista  per un breve shakedown con Nico Rosberg, a cui è stato affidato il compito di battezzare la nuova monoposto. Dopo la presentazione di oggi la Mercedes W04 inizierà i veri test domani a Jerez, nella sessione di test pre stagionali che apriranno ufficialmente la stagione 2013 di Formula 1.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA MERCEDES W04

     

  • Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Dopo McLaren e Ferrari è arrivato anche il turno della presentazione della nuova Red Bull, la scuderia campione del mondo in carica sulla quale c’era più attesa e curiosità sulla quale sono stati tolti oggi i veli nel quartier generale di Milton Keynes. La nuova arma del team anglo-austriaco che permetterà a Sebastian Vettel e Mark Webber di partecipare al campionato del Mondo 2013 di Formula 1 e con la quale avranno il compito di difendere entrambi i titoli mondiali conquistati nel 2012, si chiamerà RB9, 9 come gli anni di partecipazone della squadra al mondiale da quando nel 2005 subentrò al posto della Jaguar, vettura con la quale la squadra spera di poter bissare i titoli ottenuti lo scorso anno e vincere per il quarto anno consecutivo.

    Red Bull RB9
    Red Bull RB9 © Richard Heathcote/Getty Images

    Partorita sempre per mano di Adrian Newey, a cui da 8 anni è affidato il progetto della vettura anglo-austriaca, la RB9 si presenta non molto distante dalla sua progenitrice, che ha dominato per lunghi tratti lo scorso anno vincendo più Gran Premi di tutti. Macchina che vince non si cambia e infatti la nuova monoposto rappresenta una logica conseguenza della vettura dello scorso anno, frutto anche, come ormai noto, dei regolamenti che non hanno subìto sostanziali cambiamenti dall’anno passato: “è una vettura evoluzione del modello precedente” – ha dichiarato Newey alla cerimonia di presentazione – .” Non ci sono stati cambiamenti regolamentari durante l’inverno quindi abbiamo potuto svolgere un lavoro di miglioramento e affinamento della vettura dello scorso anno. A modo suo è una vettura rivoluzionaria perchè è all0interno che abbiamo aggiunto deim dettagli “diabolici”. Possiamo dire che la variazione più significativa invece è data dalle gomme Pirelli che abbiamo avuto modo di provare pochissimo solo durante le prove  libere di Interlagos”. Il primo particolare che risalta all’occhio è il muso, più lungo e leggermente più stretto rispetto, che a differenza di Ferrari e McLaren presenta lo scalino che (al momento) non è stato coperto con il “vanity panel“. Sparita è invece la fessura a mò di presa d’aria denominata “letter box” all’altezza dello stesso che per tutto lo scorso anno ha caratterizzato la RB8 e che la cui funzione non è mai stata definita con precisione.

    Al contrario della Ferrari, chequest’anno è stata seguita nel percorso anche dalla McLaren, la Red Bull non ha modificato l’impostazione delle sospensioni che saranno ancora pull-rod al posteriore per favorire l’aerodinamica e push-rod all’anteriore, al contario delledue avversarie che hanno optato per il pull-rod su entrambe le soluzioni. Mentre diversa è la conformazione delle pance laterali sulle quali i tecnici hanno fatto un grande lavoro di snellimento e affinamento al fine di favorire i flussi d’aria al posteriore e di conseguenza anche le bocche dei radiatori sono leggermente più piccole. Sempre sulle pance è presente una colorazione diversa rispetto alla vecchia auto con il viola dello sponsor principale Infinity che predomina sul blu elettrico e che si ripropone in parte anche sull’ala anteriore.

    Le ali appunto. Anche sulla RB9 sono state mascherate con dei profili standard privi di fessure e appendici aerodinamiche, cosi come sembra uaguale anche la conformazione degli scarichi ad effetto ” Coanda”, pressochè simili a quelli della RB8,  per cui bisognerà aspettare i primi test per osservare la versione definitiva della vettura che come accaduto lo scorso anno si è presentata ai primi test stagionali profondamente mutata rispetto alla monoposto portata alla presentazione.

    LE IMMAGINI DELLA RED BULL RB9

  • Mediaset ingaggia Max Biaggi commentatore Superbike

    Mediaset ingaggia Max Biaggi commentatore Superbike

    Mancano poche settimane all’inizio del Motomondiale e già stanno cominciando a delinearsi quelle che saranno le voci che ci accompagneranno e ci terranno compagnia durante i week-end di gara. Notizia trapelata questa mattina, ma nell’aria da alcuni giorni, vuole l’ingaggio da parte di Mediaset, la quale si è aggiudicata i diritti per trasmettere nel 2013 in esclusiva le gare della MotoGP (per l’ultimo anno prima del passaggio a Sky) e della Superbike, del campione del mondo in carica Max Biaggi, proprio come commentatore nella categoria che l’ha visto vincitore nel 2012, nel Mondiale delle derivate di serie.

    La notizia, smentita dallo stesso interessato nei giorni scorsi, è stata confermata però questa mattina dal sei volte campione del mondo sul suo profilo Twitter “Buondì Oggi altra giornata di sole. Ah! Come sempre troppe voci sul mio futuro…….lasciateli cantare perché ne sono fiero.”, ma più indirettamente dal suo predessore Mauro Sanchini che proprio come il campione romano si è affidato questa mattina alla sua pagina ufficiale di Facebbok per esprimere tutto il proprio disappunto e amarezza per la decisione dellìemittente televisiva “Non avrei mai lasciato la SBK, ma lei ha lasciato me! Non ne sarò più il commentatore tecnico, Biaggi sarà al mio posto, peccato! Arrivederci a tutti gli appassionati che mi hanno voluto bene!!”.

    Max Biaggi
    Max Biaggi commentatore Superbike © RADEK MICA/AFP/Getty Images

    Per quanto rigurda invece lo staff tecnico Guido Meda sarà il commentatore di punta sia nel Motomondiale che in Superbike, affiancato come detto da Biaggi nelle telecronache sulle derivate di serie. Potrebbero esserci sorprese anche in MotoGP, che potrebbe rivedere il ritorno di Loris Reggiani dopo un anno di “inattività”, mentre chi lo ha sostituito nella stagione 2012, l’ex pilota Giulio Rangheri passerà da voce tecnica a primo speaker assieme a Meda. Gli inviati dai box saranno invece Luca Budel e Alessio Conti.

    Confermatissima invece la squadra del Motomondiale, con i volti noti Paolo Beltramo e Alberto Porta che ricopriranno il ruolo che nell’ultimo decennio è stato di loro competenza. Chi invece è rimasto “appiedato” è Luigi Vignando, commentatore ufficiale della Suprbike fino allo scorso anno su La7, a cui ancora non è stato affidato nessun incarico.

  • Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Ecco la nuova Ferrari F138 di Alonso e Massa

    Dopo un’interminabile attesa e tanta curiosità è stata finalmente svelata la nuova Ferrari che Fernando Alonso e Felipe Massa guideranno nel prossimo campionato  di Formula 1. La nuova vettura della casa di Maranello è stata denominata F138 per la combinazione dell’anno di progettazione e il numero di cilindr, il V8, alla sua ultima apparizione nel Mondiale dato che dall’anno prossimo saranno sostituiti dai 1.6 turbo, e rappresenta un’evoluzione della  F2012, sebbene sia stata studiata per offrire prestazioni sicuramente migliori di quelle dello scorso anno, nel quale i piloti della “Rossa” hanno spesso faticato contro le rivali più accreditate. La F138 sarà la macchina con cui Fernando Alonso tenterà di contendere il titolo Mondiale al tre volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, che con la sua Red Bull partirà con i favori del pronostico anche quest’anno, in vista dei test a Jerez che tanto dirà sul lavoro effettuato in fase di progettazione dalle varie scuderie.

    Ferrari F138
    Ferrari F138 © Handout/Getty Images

    La 59esima creatura della casa di Maranello si presenta come una logica evoluzione della monoposto dello scorso anno, auto che è arrivata a giocarsi il Mondiale con Sebastian Vettel e la Red Bull fino all’ultima gara della stagione. Tuttavia ogni area della vettura, a detta dello stesso direttore tecnico Pat Fry, è stata profondamente rivista per massimizzare le prestazioni in pista. Rispetto al 2012, come sulla McLaren presentata ieri a Woking, è stata alzata l’altezza da terra della parte anteriore della vettura, il muso è più alto per garantire l’ingresso di una maggiore quantità d’aria ed è sparito l’antiestetico muso a scalino che sarà mascherato con il “vanity panel” , introdotto quest’anno dalla Fia. Immutato invece il sistema della sospensione anteriore, che come sulla F2012 adotterà ancora il pull-rod.

    Diversa è anche la soluzione delle pance, decisamente più scavate e rastremate adifferenza della vettura dello scorso anno che aveva un disegno decisamente più ingombrante che non favoriva l’interazione tra aria fredda e aria calda dei gas discarico, punto debole della F2012. Simile è invece il disegno delle bocche d’ingresso d’aria nei radiatori se non per una parte decisamente più sinuosa nella parte superiore. Mantenuta invece la soluzione del doppio air-box, sopra la testa del pilota, il che potrebbe far pensare che anche la Ferrari quest’anno potrebbe avallare l’idea di un doppio DRS.

    La parte posteriore è quella con le maggiori novità tecniche.La nuova F138 è decisamente più snella e rispetto alla vettura dello scorso anno, il che dovrebbe favorire un miglioramento dell’aerodinamica, a cominciare dalla nuova soluzione degli scarichi a effetto “Coanda”, soluzione già vista nella parte finale dello scorso anno su Lotus e Mercedes, al fine di far interagire i gas caldi di scarico con la soluzione in carbonio siyuata davanti alle ruote posteriori. Mentre cosi come sulle altre due nuove nate Lotus e McLaren, anche sulla Ferrari le ali anteriori e posteriori dovrebbero essere quelle non definitive che verranno introdotte presumibilmente nei prossimi test di Jerez il prossimo 5 marzo.

    LE IMMAGINI DELLA NUOVA FERRARI F138