Autore: Fabio Naccarato

  • F1: Button giura amore eterno alla McLaren

    F1: Button giura amore eterno alla McLaren

    Recentemente Lewis Hamilton aveva messo in dubbio che il suo futuro potesse essere ancora in McLaren, facendo intendere di voler lottare per il titolo con un’auto competitiva. Il suo compagno di squadra invece non ha dubbi a riguardo e, a poche settimane dal rinnovo propostogli da Martin Withmarsh, giura fedeltà alle Frecce d’ Argento:” Sono alla McLaren dal 2010, ho impiegato molti anni per arrivare fin qui, in uno dei team più forti del mondo, e ora mi trovo molto bene. Mi godo ogni momento e non avrei nessun motivo per andare via”.

    Button è ancora legato per un altro anno alla McLaren ed ha tutta l’intenzione di prolungare questo rapporto, dopodichè, annuncia, alla fine del contratto smetterà di correre:”al termine del mio contratto in McLaren lascerò la Formula1″, dice Button ad Autosport, “però potrei rimanere qui ancora a lungo, non so se 3 o 5anni”.

    “Sono contento delle parole di Jenson. Se lui vuole restare sono sicuro che troveremo facilmente un accordo”. Queste le parole del team principal della McLaren Martin Withmarsh.

  • F1: a rischio i GP di Istanbul e Nurburgring

    F1: a rischio i GP di Istanbul e Nurburgring

    Il mondo della Formula sarebbe in procinto di perdere due Gran Premi attualmente inseriti nel calendario. Stiamo parlando dello storico circuito del Nurburgring, che dal 2009 è ad anni alterni sede del Gran Premio della Germania con l’Hockenheimring, e del meno memorabile GP della Turchia sul circuito di Istanbul park, in programma quest’anno l’8 maggio.

    Le ragioni dell’abbandono sono differenti; da un lato gli organizzatori del GP della Turchia, inaugurato dalla Formula 1 il 21 agosto 2005, non hanno intenzione di rinnovare l’accordo con il patron del circus Bernie Ecclestone, reo di aver raddoppiato la tassa di organizzazione per ospitare la corsa da 13 a 26 milioni di dollari. Alcuni giornali si sono già espressi negativamente in merito, confermando l’addio a una delle creazioni moderne di Hermann Tilke alla Formula 1.
    Tuttavia la Turchia potrebbe ritrovare, dopo quattro anni di assenza, la MotoGP, che, perso momentaneamente il Gp del Giappone a Motegi per i noti motivi legati alle radiazioni delle centrali nucleari causate dallo tsunami del marzo scorso, starebbe pensando ad Istanbul come circuito ideale per la sostituzione.

    Più complesse e di diversa natura sarebbero le ragioni che mettono in pericolo il GP al Nurburgring. Il partito SPD, che aveva la maggiornaza al governo e favoriva lo svolgimento delle corse nell’Eifel, è stato superato dal partito dai verdi che vorrebbe togliere i finanziamenti al tracciato perchè, secondo l’esponente principale, le tasse srvirebbero ad alimentare i profitti in F1. Perciò se non si troverà una soluzione in accordo con il partito SPD, la gara sarà cancellata dal calendario lasciando spazio definitivamente all’Hockeneim.

  • Superbike: a Checa gara2. Battuto Biaggi

    Superbike: a Checa gara2. Battuto Biaggi

    Carlos Checa si è aggiudicato la seconda manche del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen. Lo spagnolo della Ducati ha battuto nel finale il campione del mondo in carica Max Biaggi, secondo al traguardo, conquistando la sua quarta vittoria stagionale in sei gare totali, la nona della sua carriera nelle derivate di serie.
    Al terzo posto il vincitore di gara 1 Johnatan Rea. Il britannico della Honda è rimasto attaccato ai tubi di scarico dei primi due fino agli ultimi giri, poi ha ceduto di schianto anche a causa della gomma posteriore, portata ormai al limite.

    La gara si è accesa nei giri finali della gara, quando i contendenti alla vittoria erano ben quattro. Il gruppetto di testa comprendeva, oltre ai primi tre, anche Marco Melandri, che dopo un’ottimo recupero deve abbandonare la gara a sei giri dal termine a causa di una caduta. Magro bottino per il ravennate all’università del motomondiale: soltanto un quarto posto e un ritiro per lui.

    Ai piedi del podio Leon Camier, con l’altra Aprilia ufficiale, e Leon Haslam con la Bmw. Completano la top-ten Laverty, Fabrizio, Haga, Smrz e Guintoli, tutti vicinissimi, a meno di due secondi dal quarto posto. Staccatissimi tutti gli altri.
    Con questa vittoria Carlos Checa sale a quota 132 punti in classifica, seguito da Biaggi a 89 e Rea a 85. Melandri resta più attardato a quora 79.

    Ordine d’arrivo

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. CHECA
    DUCATI 35:38.693
    2. BIAGGI APRILIA +0.524
    3. REA HONDA +3.584
    4. CAMIER
    APRILIA 5.913
    5. HASLAM
    BMW 16.916
    6. LAVERTY
    YAMAHA 17.375
    7. FABRIZIO
    SUZUKI 17.740
    8. HAGA
    APRILIA 18.329
    9. SMRZ DUCATI 18.378
    10. GUINTOLI DUCATI 18.404
    11. SYKES KAWASAKI 26.284
    12. LASCORZ KAWASAKI 27.053
    13. BERGER
    DUCATI 38.614
    14. XAUS
    HONDA 40.824
    15. BADOVINI
    BMW 40.953
    16. ROLFO KAWASAKI 40.982
    17. VENEMAN
    BMW 45.423
    18. AITCHISON
    KAWASAKI +3 GIRI
    19. MELANDRI
    YAMAHA RIT
    20. CORSER
    BMW RIT
    21. VERMEULEN
    KAWASAKI
  • Ferrari, strategia fallimentare in Cina

    Ferrari, strategia fallimentare in Cina

    Ancora una volta, cosi come era già successo in Australia e in Malesia in questa stagione, la brutta gara delle due Ferrari coincide con una strategia di gara non perfetta per quanto riguarda la gestione delle gomme.
    Il team ha adottato una strategia a due pit-stop per entrambi i piloti, cosi come Sebastian Vettel che alla fine si è ritrovato con le gomme alla frutta e ha dovuto cedere la vittoria a Lewis Hamilton a pochi giri dalla fine, e, mentre all’inizio pareva funzionare con Massa e Alonso a lottare per le prime posizioni, alla fine si è rivelata un vero e proprio flop.

    Nel box i pareri sono divisi. Domenicali imputa i problemi della Ferrari allo scarso rendimento in qualifica, punto chiave di questo mondiale di F1. In effetti le prestazioni della Rossa sembrano trasformarsi dalla qualifica alla gara, e se in qualifica entrambe le vetture beccano oltre 1″ da Red Bull e McLaren, è anche vero che in gara il gap non è poi cosi ampio. Fernando Alonso e Felipe Massa sono d’accordo nel dire che la strategia di gara è si fondamentale, ma se non hai una vettura che ti consente di lottare per la vittoria finale non è importante fare due o tre soste. La strategia attuata oggi era stata pensata perchè fosse la migliore strategia possibile, ma non ha dato i frutti sperati.
    C’è da migliorare, e in fretta, sfruttando al meglio la pausa di due settimane che ci sarà da qui al Gran Premio di Turchia. Le possibilità ci sono, considerando anche il lavoro svolto dalla McLaren che ha portato la vettura a migliorarsi in poco tempo, in palese difficoltà nei test, e attualmente unica possibile rivale della Red Bull nella lotta al titolo.

  • F1: in Cina Hamilton spezza il dominio di Vettel

    F1: in Cina Hamilton spezza il dominio di Vettel

    Lewis Hamilton trionfa meritatamente nel GP di Cina, terza prova del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Shangai il pilota inglese mette in fila tutti al termine di una gara resa entusiasmante dal degrado delle gomme che hanno movimentato le strategie di gara.
    E’ stato questo infatti il leitmotiv della gara. Hamilton è riuscito a sfruttare al meglio i treni di gomme a disposizione attuando una strategia completamente differente dagli avversari, e questo gli ha permesso a pochi giri dalla fine di avvicinare, superare e salutare Vettel, andando a tagliare il traguardo indisturbato spezzando un dominio che durava da troppo tempo. Per l’inglese si tratta della prima vittiroria in stagione e la 15esima in Formula 1.

    Appunto, Vettel. Il campione del mondo in carica per la prima volta quest’anno ha avuto delle difficoltà con la sua vettura. Scattato male in partenza, sverniciato a velocità supersonica dalle McLaren, il tedesco ha avuto dei problemi anche con le comunicazioni ai box, e forse anche per questo che attua male la sua strategia, credendosi troppo forte e troopo fiducioso di poter compiere 25 giri con le gomme dure, che oggi come in Malesia, rendevano meno delle gomme morbide (vedi recupero di Webber con gomme morbide). Tuttavia non è andata male al tedeschino, che riesce a conservare la seconda posizione finale e un ampio margine in classifica generale sul vincitore di giornata.

    Al terzo posto, come già anticipato, uno straordinario Mark Webber, che a cui va una nota di merito. L’australiano, partito 18esimo per un errore del suo team ieri in qualifica, è il protagonista, assieme ad Hamilton, di giornata, avendo realizzato un numero impressionante di sorpassi che gli hanno consentito di arrivare sul gradino più basso del podio neanche troppo lontano dal compagno di squadra. Webber ha sfruttato al meglio la strategia che gli ha permesso di terminare la gara con le gomme morbide, che oggi rendevano e duravano più di quelle dure.
    Alle spalle dell’australiano Jenson Button , che viene beffato proprio all’ultimo giro dal pilota della Red Bull. La gara dell’inglese è stata comunque ricca di errori, e la sua gestione degli pneumatici non è stata impeccabile. Scattato bene in partenza, conquista subito la prima posizione, ma rientrando ai box commette un errore a dir poco carnevalesco fermandosi sulla piazzola di sosta della Red Bull. Questo errore gli fa perdere tanti secondi rientrando dietro Vettel all’uscita dalla pit. E’ comunque bravo a guadagnarsi la terza posizione negli ultimi giri superando Rosberg e Massa, ma Webber gli toglie la gioia del podio.

    Gara più che positiva per la Mercedes di Nico Rosberg. Il tedesco sfrutta bene la sua strategia, rientrando per primo ai box prima del decadimento prestazionale delle gomme Pirelli. Da quel punto in poi gara gestita benissimo dal tedesco, che è anche riuscito a tornare in testa ad un Gran Premio, esattamente un anno dopo l’ultima volta e sempre nello stesso GP di Cina che evidentemente porta bene al pilota della Mercedes. La sua quinta posizione dimostra che la casa di Stoccarda sta facendo progressi e le nuove componenti aerodinamiche potrebbero dare i frutti sperati per il salto di qualità. Intanto l’obiettivo primario per questa gara è stato portato a termine, e cioè chiudere davanti alla Ferrari.

    Ferrari che ancora una volta mostra i suoi limiti e tutte le difficoltà di questo inizio campionato. Il team di Maranello attua la stessa startegia per entrambi i piloti, che all’inizio sembra essere favorevole, con Massa e Alonso nelle prime posizioni, ma poi non paga come dovrebbe a causa del decadimento degli pneumatici a mescola dura. L’errore startegico costa caro alle due Rosse che con soli due pit-stop chiudono in sesta e settima posizione.
    Alonso viene insidiato fino all’ultima curva dall’altra Mercedes di Michael Schumacher, ma lo spagnolo riesce a difendere la sua settima posizione. Dunque il tedesco termina in ottava prestazione, lontano dal suo compagno di team e ancora una volta battuto.

    Lontanissimi, a quasi un minuto dalla vetta, la Renault di Vitaly Petrov e la Suaber Ferrari di Kamui Kobayashi, che chiudono la top ten. Il pilota giapponese ha corso per tutta la gara con un apertura sul musetto causata da un duello nelle primissime battute con la Renault di Petrov, ma è comunque riuscito a terminare la sua gara senza sostituirlo.

    Chi invece non deve essere soddisfatto di questa gara, anche guardando la bella prestazione nelle qualifiche di ieri, è la Toro Rosso. Il team di Faenza deve fare mea culpa avendo provocato il ritiro del pilota spagnolo Jaime Alguersuari che dopo soli 12 giri perde lo pneumatico avvitato male durante il primo pit-stop.
    Sebastian Buemi non realizza una gara entusiasmante e chiude in 14esima posizione.

    Obiettivo raggiunto invece per le HRT di Liuzzi e Karthikeyan. Entrambi i piloti riescono a tagliare il traguardo cosi come le due Virgin di D’Ambrosio e Glock.
    Il nostro Jarno Trulli chiude in 19esima posizione, battuto dal compagno Heikki Kovalainen, 16esimo.

    Ordine d’arrivo

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h36:58.226
    2. VETTEL RED BULL RENAULT +5.198
    3. WEBBER RED BULL RENAULT +7.555
    4. BUTTON McLAREN MERCEDES +10.000
    5. ROSBERG MERCEDES +13.448
    6. MASSA FERRARI +15.840
    7. ALONSO FERRARI +30.662
    8. SCHUMACHER MERCEDES +31.206
    9. PETROV RENAULT +57.404
    10. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1:03.273
    11. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:08.757
    12. HEIDFELD RENAULT +1:12.739
    13. BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH +1:30.189
    14. BUEMI
    TORO ROSSO FERRARI +1:30.671
    15. SUTIL
    FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    16. KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1 GIRO
    17. PEREZ
    SAUBER FERRARI +1 GIRO
    18. MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    19. TRULLI
    LOTUS RENAULT +1 GIRO
    20. D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    21. GLOCK
    VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    22. KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    23. LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH +2 GIRI
    24. ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI RIT

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  • Webber in crisi, la Red Bull lo boicotta?

    Webber in crisi, la Red Bull lo boicotta?

    La qualifica del Gran Premio della Cina ha ancora una volta evidenziato il doppio potenziale della Red Bull. Se da una parte troviamo un Sebastian Vettel raggiante (ma non troppo), fresco di terza pole consecutiva in altrettante qualifiche disputate in questa stagione, l ‘altra parte del box mostra un Mark Webber visibilmente deluso a causa degli scarsi risultati ottenuti non solo nella qualifica odierna terminata nella Q1 con il 18esimo tempo, davanti soltanto alle Lotus, le Virgin e le HRT, team che lottano per rientrare nel 107% per prendere parte almeno alla gara, ma nel complessivo di queste prime tre gare iniziali.

    L’australiano è stato tradito dal team, che ha scelto di mandarlo in pista nel suo secondo run in Q1 con gomme dure, mentre gli avversari, scendendo in pista con gomme morbide, realizzavano tempi migliori relegandolo nelle ultime posizioni. A dire il vero questa non dovrebbe essere una scusante, poichè il potenziale della RB7 è tale da permettere di essere veloci, o almeno più veloci di team minori, sia con gomme dure che con gomme morbide. Si è vero, una giornata storta può capitare a chiunque, ma quello che fa pensare è che in questa stagione, e siamo soltanto alla terza gara, a Webber è capitato troppo spesso, sia in gara che in qualifica. Al contrario di quanto accade al compagno Vettel, perfetto in qualsiasi condizione, con gomme morbide o dure che siano, magistrale nel gestire la sua vettura. Nelle sue mani la Red Bull appare perfetta, mentre quella dell’australiano sembra essere nervosa e poco veloce. Il gesto di stizza nel suo box, dopo aver effettuato le verifiche di rito alla vettura, indica che il rapporto con il team ormai si sia danneggiato irreparabilmente. Non è un mistero infatti, che Chris Horner voglia affiancare al campione del mondo tedesco un pilota più giovane, e in questo senso nei giorni scorsi si sono fatti i nomi di Rosberg e addirittura quello di Lewis Hamilton, autocandidatosi al volante di un’auto vincente. Insomma tra la Red Bull e Mark Webber stavolta tira proprio aria di addio.

  • F1: In Cina è ancora pole per Vettel

    F1: In Cina è ancora pole per Vettel

    Sebastian Vettel conquista senza alcuna sorpresa la pole del Gran Premio della Cina sul circuito di Shangai. Il pilota tedesco, dopo aver dominato tutti e tre i turni di prove libere, riesce a strappare con una facilità imbarazzante un 1:33.706, abbassando di circa otto decimi la pole dello scorso anno, che gli permette di partire davanti a tutti per la terza volta consecutiva, su 3 GP disputati.

    In seconda posizione la McLaren di Jenson Button, staccato però di oltre sette decimi. Il divario tra le due vetture, comparato alla giornata di ieri quando le Frecce d’Argento parevano essere vicinissime alla lattina volante del tedesco, sembra essere aumentato notevolmente ed è destinato a crescere ancora in gara, dove Vettel riesce a fare la differenza gestendo meglio di tutti la sua vettura.
    Terzo posto per l’altra McLaren di Lewis Hamilton, staccato di soli 42 millesimi dal compagno di squadra. L’inglese attua una strategia strana nel Q3, sfruttando un solo set di gomme morbide su due disponibili. Ma è pur vero che anche Vettel e Button, vedendo che i loro tempi non sarebbero stati minimamente attaccati, hanno rinunciato al loro secondo run.
    A sorpresa in quarta posizione la Mercedes di Nico Rosberg, a poco meno di un secondo dal leader. Il tedesco, con una vettura notevolmente aggiornata, partirà in seconda fila con Hamilton.

    Molto staccate entrambe le Ferrari. Fernando Alonso è quinto, staccato di quasi un secondo e mezzo dalla vetta, ma nel suo ultimo tentativo è comunque riuscito a piazzarsi davanti al compagno di squadra Felipe Massa. Entrambi partiranno appaiati dalla terza fila.

    Ottima anche la prova delle Toro Rosso di Jaime Alguersuari e Sebastian Buemi. Il primo chiude in settima posizione, mentre il secondo in nona. Le due Toro Rosso sono divise dalla Force India di Paul Di Resta, che completa un terzetto diviso soltanto da 45 millesimi.

    Decimo partirà Vitaly Petrov. La sua Renault, però, ha accusato un problema al cambio durante la Q2, dopo il suo ultimo giro lanciato. Il russo è cosi riuscito ad entrare, anche con un buon tempo, nella Q3 ma ha dovuto rinunciare a lottare per la pole con gli altri top-ten. Il problema alla vettura di Petrov, che ha forzatamente fermato la sua auto sulla pista, ha conseguentemente causato la bandiera rossa a 2 minuti dalla fine della sessione, che ha frenato i tentativi dello stesso compagno di squadra Nick Heidfeld (16esimo), e di Michael Schumacher, che non va oltre la 14esima posizione.

    Incredibilmente fuori nella Q1 l’australiano Mark Webber. Il pilota della Red Bull, in evidente difficoltà con i tempi rispetto al compagno di squadra, sbaglia nettamente strategia, decidendo di uscire con gomme dure per il suo secondo run. Scelta decisamente sbagliata considerando che gli avversari, montando gomme morbide, lo beffano, rifilandolo nelle retrovie.
    Dunque, gara tutta in salita domani per l’australiano, che partirà dalla 18esima posizione. Ma quello che più stupisce è appunto la differenza di prestazione con Vettel, che è riuscito a qualificarsi alla Q2 montando un solo set di gomme dure, cosi come le McLaren. Il ritardo non può essere imputato soltanto al non funzionamento del Kers, che si, è importante in termini prestazionali , ma non spiega tutta questa differenza di gap con i migliori: Webber partirà davanti soltanto alle Lotus, alle Virgin e alle HRT. Un pò poco per uno che dovrebbe lottare per il mondiale.

    Griglia di partenza

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1. VETTEL RED BULL RENAULT 1:33.706
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES 1:34.421 +0.715
    3. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:34.463 +0.757
    4. ROSBERG MERCEDES 1:34.670 +0.964
    5. ALONSO FERRARI 1:35.119 +1.413
    6. MASSA FERRARI 1:35.145 +1.439
    7. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI 1:36.158 +2.452
    8. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES 1:36.190 +2.484
    9. BUEMI TORO ROSSO FERRARI 1:36.203 +2.497
    10. PETROV RENAULT NO TIME
    11. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES Q2
    12. PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    13. KOBAYASHI
    SAUBER FERRARI Q2
    14. SCHUMACHER
    MERCEDES Q2
    15. BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    16. HEIDFELD RENAULT Q2
    17. MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH Q2
    18. WEBBER RED BULL RENAULT Q1
    19. KOVALAINEN
    LOTUS RENAULT Q1
    20. TRULLI
    LOTUS RENAULT Q1
    21. D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH Q1
    22. GLOCK
    VIRGIN COSWORTH Q1
    23. LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH Q1
    24. KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH Q1
  • Hamilton avverte la McLaren: “la mia lealtà ha dei limiti”

    Hamilton avverte la McLaren: “la mia lealtà ha dei limiti”

    Lewis Hamilton non ha mai fatto mistero di essere contento di correre per un top team come la McLaren, ma negli ultimi tempi si sono sollevate troppe voci sul suo futuro che lo vorrebbero lontano dal team di Woking. Ad alimentarle sarebbe stato lui stesso nel venerdì del Gran Premio della Cina, terzo appuntamento del mondiale di Formula 1, lanciando una frase che sa tanto di avvertimento: “Sono contento di correre per un top team come la McLaren, ma il mio obiettivo è di avere una macchina che mi permetta di vincere, quindi la fedeltà alla squadra ha un limite“.

    E’ vero che pochi giorni fa lo stesso pilota inglese aveva dichiarato che l’unica cosa che gli portava alla mente la Red Bull era il nome della famosa bevanda energetica, ma è altrettanto vero che la casa austriaca è l’unica attualmente che potrebbe consentire ad Hamilton di poter vincere il mondiale essendo la vettura più forte del circus, quindi non è da escludere un suo avvicinamento alla lattina volante. Del resto Chris Horner non ha mai fatto mistero della sua volontà di vedere in coppia i campionissimi Vettel ed Hamilton, assicurando che non ci sarebbero stati problemi di convivenza all’interno del box. Questa frase però dovrebbe essere presa un pochino con le pinze, considerando i problemi avuti lo scorso anno con Mark Webber, ma è anche vero che il talento di Hamilton è superiore a quello dell’australiano e potrebbe ricevere un trattamento diverso. Staremo a vedere, d’altronde il desiderio di Hamilton è “vincere dei campionati. Sono in F1 da poco e mi sento fortunato ad aver corso con la McLaren che è un team in cui sono a mio agio ma voglio vincere dei campionati”. Chi disprezza compra.

    Questa frase di Hamilton potrebbe essere considerata come un rifiuto per il rinnovo del contratto proposto dalla McLaren ad entrambi i piloti negli scorsi giorni. Il team di Woking infatti aveva esternato l’intenzione di riconfermare per i prossimi 5 anni sia Hamilton che Button.

  • Le pagelle del GP della Malesia. La perfezione di Vettel

    Le pagelle del GP della Malesia. La perfezione di Vettel

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio della Malesia 2011.

    Vettel 10 e lode: si nasconde il venerdi, poi mette a segno pole e vittoria. E’ veloce in tutte le condizioni, e dopo sole due gare ne ha già una di vantaggio sul secondo (Button). Se non è perfezione questa, poco ci manca.

    Heidfeld 9: parte come un missile in partenza sverniciando gli avversari eccetto Vettel. Si piazza davanti ad Hamilton in seconda posizione facendo neanche troppa fatica a tenerlo dietro. Gestisce bene gli pneumatici e alla fine rintuzza gli attacchi di Webber. Ritorna al podio dopo due anni e replica la prestazione di Petrov in Australia.

    Button 8: gara senza acuti, subisce sorpassi da Massa, Alonso, Webber ed Heidfeld. Risultato? Gestisce meglio di tutti le sue gomme e termina in seconda posizione, nemmeno troppo lontano da Vettel. Bravo Jenson.

    Red Bull 8: Il potenziale della macchina è sconfinato. “Forse” ancora non abbiamo visto neanche il vero limite della vettura, e in più sembra essere più affidabile rispetto allo scorso anno. C’è da dire che, si, Webber ha mostrato di essere veloce, e anche con 4 soste è arrivato a lottare per il podio, ma questa Red Bull sembra essere stata costruita attorno al campione del mondo in carica. Tra le sue mani sembra essere un’auto perfetta.

    Renault 8: Oltre che bella questa Renault sembra essere anche molto efficiente. Due terzi posti nei primi due Gran Premi con entrambi i piloti. Non si ha mai la controprova, ma se ci fosse stato Kubica…

    Webber 6.5: come in Australia soffre l’eccessiva usura degli pneumatici, cosa che non si verifica sulla monoposto del suo compagno di squadra. Perde molte posizioni in partenza a causa del non funzionamento del Kers, ma non è colpa sua. E’ comunque bravo nella rimonta e alla fine arriva a giocarsi il podio con Heidfeld. Nota di merito, per lui il giro più veloce della gara.

    Massa: 6.5: era da un pò di tempo che non vedevamo il brasiliano condurre una gara cosi. Sta con i primi per tutta la gara, infila sorpassi su Button e Webber, ma questa volta viene tradito dai suoi meccanici che al pit-stop sbagliano, facendogli perdere del tempo eccessivo.

    Alonso 7: nessuno fino a ieri si sarebbe aspettato che sarebbe stato li a lottare per il podio con Hamilton. Gara sapiente e d’attacco, ma l’errore nel tentativo di superare l’inglese a pochi giri dalla fine, che gli avrebbe permesso di finire terzo, pesa eccome.

    Hamilton 6: parte bene insidiando sul rettilineo Vettel, ma poi viene sopravanzato alla prima curva da Heidfeld che gli fa un pò da tappo. Bene per la prima parte di gara poi ha un calo alquanto inspiegabile forse anche a causa degli pneumatici. Comunque un passo indietro rispetto all’Australia.

    Ferrari 7.5: Trasformata rispetto alle disastrose qualifiche del sabato mette in mostra un bel passo gara, vicino a quello della McLaren. L’unica pecca è quell’errore al pit-stop di Massa che gli avrebbe consentito di scalare qualche posizione. Per il resto i miglioramenti dovrebbero essere attuati sul giro secco. Comunque in crescita.

    Mercedes 4: non basta avere l’appellativo di macchina più bella del circus, servono le prestazioni in pista. E fino a questo momento non ve ne è stata traccia.

    Pirelli ?: il punto interrogativo è d’obbligo. Ancora non abbiamo capito quale sia la reale consistenza degli pneumatici milanesi perchè oggi in pista, più che in Australia, si sono evidenziati diversi problemi per i piloti di decadimenti della gomma dura alquanto inspiegabili (vedi Hamilton) che è durata solo poche tornate in più rispetto a quella di mescola morbida.

  • F1: Vettel concede il bis in Malesia.

    F1: Vettel concede il bis in Malesia.

    Sebastian Vettel mette la sua firma anche sul secondo GP stagionale sul circuito di Sepang in Malesia. Il campione del mondo in carica mette a segno la sua 12esima vittoria in carriera bissando il successo di due settimane fa in Australia, completando un filotto di quattro vittorie consecutive considerando i successi di San Paolo e Abu Dhabi nella passata stagione.
    Alle spalle del tedesco la McLaren di Jenson Button, in una gara in cui non ha concesso acuti, ma bravo a sfruttare, dopo una prima parte di gara piena di difficoltà, la strategia del suo box che gli permette di guadagnare due posizioni rispetto alla partenza.
    Torna al podio dopo un digiuno di due anni, anche forzato a causa della sua assenza nel circus, Nick Heidfeld sulla Renault. Il tedesco conduce una gara sapiente e grazie al buon utilizzo degli pneumatici riesce ad arrivare sul gradino più basso del podio, frenando gli attacchi negli ultimi giri di Webber che aveva gomme più fresche. Cosi, dopo il terzo posto di Petrov in Australia, un altro ottimo risultato per la scuderia anglo-francese.
    Ai piedi del podio, dopo una gara non priva di difficoltà, Mark Webber, che cosi come era capitato in Australia soffre per l’eccessiva usura dei suoi pneumatici. L’australiano effettua quattro pit-stop ma la competitività della sua Red Bull gli consente di chiudere in quarta posizione, lottando negli ultimi giri per la terza posizione con Heidfeld.
    In quinta e sesta posizione troviamo le due Ferrari di Massa e Alonso. I piloti di Maranello hanno avuto una trasformazione rispetto alle qualifiche del sabato, e hanno mostrato un buon passo di gara lottando con le due McLaren e con la Red Bull “normale” di Mark Webber. Soprattutto lo spagnolo era arrivato ad un passo dalla terza posizione, ma un errore nel tenativo di sorpasso a Hamilton negli ultimi giri della corsa, lo costringe ad una sosta aggiuntiva per sostituire l’ala anteriore rovinatasi nel duello con l’inglese.
    Proprio Hamilton è stato il pilota più in difficoltà nel week-end malese. Scattato bene in partenza ha subito insidiato Vettel ma è stato poi sopravanzato alla prima curva dalla Renault di Heidfeld, restando attardato nel confronto con Vettel. Dopo una buona prima parte di gara subisce un’inspiegabile calo, forse dovuto al consumo eccessivo degli pneumatici, ed è costretto a rientrare forzatamente negli ultimi giri per il suo quarto pit-stop per il cambio gomme, dopo essere stato sverniciato da Heidfeld e Webber. Cosi, dopo i buoni pronostici del sabato ed una gara più che difficile, l’inglese chiude in settima posizione.
    Dietro i top-team, in ottava posizione, il samurai giapponese Kamui Kobayashi, bravo a gestire le gomme e a terminare davanti alla Mercedes di Michael Schumacher, ancora in difficoltà con la sua Mercedes, ma davanti al suo compagno di squadra Nico Rosberg soltanto 12esimo, e alla Force India di Paul Di Resta.

    La gara è stata fortemente condizionata dalla rapida usura delle gomme. Un problema abbastanza elevato se consideriamo che sul tracciato non si sono verificate le temperature torride tipiche del luogo. La tanta attesa pioggia annunciata nei giorni scorsi non è arrivata se non in qualche occasione sporadica nelle prime fasi del GP. Questo non ha permesso di rimescolare le carte, e, di conseguenza sono emersi i reali valori in campo delle monoposto. Neanche a dirlo, l’accoppiata Vettel-Red Bull sembra imbattibile, con il tedesco che è già in fuga avendo un vantaggio già di 26 punti (più di una gara) sul diretto inseguitore Jenson Button.

    Da segnalare anche il brutto incidente occorse al russo Vitaliy Petrov. Il pilota della Renault, uscito dalla doppie curve Klia perde il controllo della sua Renault andando fuori pista. Rientrando sul circuito la sua auto decolla su un dosso, e, atterrando subisce colpo di una tale violenza da rompere l’asse dello sterzo. Petrov riesce poi a limitare i danni, riuscendo a frenare per evitare danni più gravi. L’incidente ha portato alla memoria quello occorso ad Ayrton Senna ad Imola nel 1994. Per fortuna, in questo caso, tanta paura, ma nessuna conseguenza.

    Aggiornamento: il nuovo ordine d’arrivo

    Ordine d’arrivo

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. VETTEL RED BULL RENAULT 1h37:39.832
    2. BUTTON McLAREN MERCEDES +3.261
    3. HEIDFELD RENAULT +25.075
    4. WEBBER RED BULL RENAULT +26.384
    5. MASSA FERRARI +36.958
    6. ALONSO FERRARI +37.248
    7. HAMILTON McLAREN MERCEDES +49.957
    8. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1:06.439
    9. SCHUMACHER MERCEDES +1:24.896
    10. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:31.563
    11. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:41.379
    12. ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    13. BUEMI
    TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    14. ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    15. KOVALAINEN
    LOTUS RENAULT +1 GIRI
    16. GLOCK VIRGIN COSWORTH +2 GIRI
    17. PETROV
    RENAULT RIT
    18. LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH RIT
    19. D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH RIT
    20. TRULLI
    LOTUS RENAULT RIT
    21. PEREZ
    SAUBER FERRARI RIT
    22. BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH RIT
    23. KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH RIT
    24. MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH RIT