Autore: Fabio Naccarato

  • Marquez in pole a Motegi

    Marquez in pole a Motegi

    Sul circuito giapponese di Motegi valido per il GP del Giappone, 14esimo appuntamento della stagione, Marc Marquez centra la sua settima pole stagionale che lo lancia all’inseguimento della vetta mondiale distante solo sei punti dal capoclassifica Stefan Bradl dopo le ultime tre vittorie consecutive. Lo spagnolo della Suter Repsol firma il miglior tempo in 1:52.067, precedendo lo svizzero Thomas Luthi e il nostro Andrea Iannone, con un ottimo terzo posto, vicinissimi al leader, rispettivamente ad uno e tre decimi. Bradley Smith si piazza subito dietro con il tempo di 1:52.645, braccato a pochi millesimi da Takahashi, Corsi e De Angelis. Il leader del mondiale Stefan Bradl chiude soltanto ottavo, in difficoltà su questo circuito cosi come nelle ultime tre uscite stagionali, in cui ha messo a serio rischio la sua leadership mondiale.

    © TOSHIFUMI KITAMURA/AFP/Getty Images
    Mattia pasini chiude la top-ten a otto decimi dal leader dietro a Dominique Aegerter. Tante le insidie del circuito giapponese che ha riservato spiacevoli sorprese ai piloti. Ne hanno fatto le spese Krummenacher ed Espargaro che ha rischiato anche di essere investito, ma per fortuna nessuna conseguenza per entrambi i piloti. marc marquez, thomas luthi, Non prenderà parte al GP il nostro Claudio Corti, a causa della vicinanza del circuito alla centrale nucleare di Fukushima, colpita dallo tsunami dei mesi scorsi. Il pilota dell’Italtrans riprenderà a correre ufficialmente nel GP di Australia a Phillip Island che si disputerà il prossimo 16 ottobre.

  • Seconda pole per Zarco a Motegi

    Seconda pole per Zarco a Motegi

    Johann Zarco ottiene la pole position del Gran premio del Giappone, sul circuito di Motegi, seconda stagionale nella classe 125. Il pilota francese stacca il giro più veloce in 1:57:888 precedendo Hector Faubel e Nico Terol staccati rispettivamente di due e tre decimi.

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    Apre la seconda fila Maverick Vinales che partirà accanto ad Alberto Moncayo e Efren Vasquez che completano la colonia spagnola occupando sei delle prime sette posizioni in griglia. Alle spalle degli spagnoli apre la terza fila il tedesco Sandro Cortese, che precede Jonas Folger e Adrian Martin. Chiude la top-ten il sorprendente Alessandro Tonucci, ottimo decimo con l’Aprilia del team Italia. Chiude invece in ultima posizione il debuttante Luca Fabrizio, frantello del pilota Superbike Michel, distante ben otto secondi dalla vetta.

  • A Motegi Stoner centra la decima pole. Rossi 7°

    A Motegi Stoner centra la decima pole. Rossi 7°

    Sotto il segno di Stoner anche le qualifiche del Gran premio del Giappone, a Motegi, dove l’australiano, sempre più dominatore del motomondiale, abbatte due record in un colpo solo: bissa la sua decima pole stagionale su quindici disputate e frantuma il record del tracciato che era stato siglato da Daniel Pedrosa poco più di 24 ore prima nelle prove libere. Una grande prova di forza del numero 27 che non sbaglia sulla pista di casa della Honda e firma il giro più veloce in 1:45.267, due decimi meglio di un sorprendente Lorenzo che sembra aver trovato in qualifica il bandolo della matassa dopo aver disputato delle libere sottotono. Il maiorchino ha mostrato ancora una volta tutta la sua forza e ci ha messo ancora una volta del suo su una pista in cui la Yamaha sembra nettamente inferiore trovando una prima fila insperata alla vigilia.

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    Terza posizione per il forlivese Andrea Dovizioso che chiude la prima fila a mezzo secondo dalla vetta e precede l’altra HRC di Daniel Pedrosa, deludente dopo le libere di ieri che avevano fatto sperare almeno in una lotta più serrata con Stoner per la pole. E invece lo spagnolo non è riuscito ad andare oltre la quarta posizione, chiudendo a quasi sette decimi dal compagno di team mostrando qualche difficoltà in più con la gomma morbida.  Grande prova invece per Ben Spies che nonostante una fastidiosa intossicazione alimentare che lo sta limitando per tutto il week-end, riesce a strappare un’importante seconda fila e partendo dalla quinta posizione cercherà domani in gara di aiutare il suo compagno, stretto nella morsa delle Honda. Alle spalle dell’americano la Honda Gresini di Marco Simoncelli, autore di una caduta a inizio turno che però non ne ha compromesso più di tanto la prestazione. Il ritardo del romagnolo tuttavia è abbastanza importante, si aggira sul secondo e domani in  gara dovrà fare meglio per rimonatre posizioni. Settimo posto per l’amico Valentino Rossi, che ormai ha fatto l’abitudine ai problemi della Rossa di Borgo Panigale, e pur essendo il migliore delle Ducati il secondo e due che lo separa dalla vetta non può essere di certo confortante. Per il Dottore anche un dritto nella fase finale del turno a dimostrazione che attualmente la moto non riesce a stare in pista superati questi limiti. Il tempo di Rossi è di appena un decimo meglio rispetto a quello fatto segnare da Alvaro Bautista, che però come abbiamo potuto apprezzare negli ultimi GP, tira fuori il meglio di sè e dell’unica Suzuki in gara e non sarà certamente facile tenerlo dietro. Male Nicky Hayden, che dopo delle  libere confortanti chiude solo in decima posizione dietro anche l’altra Ducati di Hector Barbera. Chiudono la classifica in 18esima e 19esima posizione Damian Cudlin, sostituto in Ducati di Loris Capirossi, e Shinici Ito, wild card della HRC non più giovanissimo alla veneranda età di quarantaquattro anni.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1. STONER HONDA 1:45.267
    2. LORENZO YAMAHA 1:45.523 +0.256
    3. DOVIZIOSO HONDA 1:45.791 +0.524
    4. PEDROSA HONDA 1:45.966 +0.699
    5. SPIES YAMAHA 1:46.042 +0.775
    6. SIMONCELLI HONDA 1:46.211 +0.944
    7. ROSSI DUCATI 1:46.467 +1.200
    8. BAUTISTA SUZUKI 1:46.586 +1.319
    9. BARBERA DUCATI 1:46.694 +1.427
    10. HAYDEN DUCATI 1:46.763 +1.496
    11. AOYAMA HONDA 1:46.811 +1.544
    12. CRUTCHLOW YAMAHA 1:46.818 +1.551
    13. DE PUNIET DUCATI 1:46.917 +1.650
    14. EDWARDS YAMAHA 1:47.165 +1.898
    15. ABRAHAM DUCATI 1:47.922 +2.655
    16. ELIAS HONDA 1:48.169 +2.902
    17. AKIYOSHI HONDA 1:48.367 +3.100
    18. CUDLIN DUCATI 1:48.962 +3.695
    19. ITO HONDA 1:49.971 +4.704
  • A Pedrosa le prime libere di Aragon

    A Pedrosa le prime libere di Aragon

    Le prime libere del quattordicesimo appuntamento della stagione sul circuito di Aragon vanno a Daniel Pedrosa che mostra di essere abbastanza a suo agio sulla pista di casa. Lo spagnolo di casa Honda mette a segno il giro più veloce della sessione girando in 1:50.281, circa mezzo secondo meglio del connazionale Jorge Lorenzo, rinvigorito dall’ultima vittoria a Misano che lo tiene ancora in corsa per la lotta al titolo mondiale che lo vede contrapposto a Casey Stoner. Proprio l’australiano, a lungo in testa per gran parte della mattinata, chiude al terzo posto a soli sette centesimi dallo spagnolo della Yamaha.

    Alle spalle dei migliori tre ecco le altre due RC212V ufficiali di Marco Simoncelli e Andrera Dovizioso, più staccati rispettivamente di sei e otto decimi. Gli italiani completano un dominio tutto firmato Honda, che piazza quattro moto nelle prime cinque posizioni provvisorie. Il solo Lorenzo riesce a mantenere il loro passo.

    La migliore delle Ducati è quella privata del francese Randy De Puniet, sesto a un secondo dal leader, che precede le due GP11.1 ufficiali di Nicky Hayden e Valentino Rossi. In questo week-end il Dottore utilizzerà le modifiche apportate al telaio per la moto del prossimo anno, costruito in alluminio anzichè in carbonio come nella versione precedente. La stessa versione non verrà utilizzata dal compagno di team che continuerà a provare la vecchia moto.
    Dietro i due Ducatisti troviamo la Yamaha di Colin Edwards e la Honda di Hiroshi Aoyama, ma fa notizia la brutta prestazione di Ben Spies, che non riesce ad andare oltre l’11esima posizione a 1″ e sei decimi dalla vetta.
    Non fa più notizia invece il periodo nero di Loris Capirossi, che chiude il gruppo in ultima posizione a 3″ e mezzo di distacco.

    I tempi delle prime libere

    1 DANI PEDROSA HONDA 1:50.281
    2 JORGE LORENZO YAMAHA 1:50.730 0.449
    3 CASEY STONER HONDA 1:50.806 0.525
    4 MARCO SIMONCELLI HONDA 1:50.893 0.612
    5 ANDREA DOVIZIOSO HONDA 1:51.091 0.810
    6 RANDY DE PUNIET DUCATI 1:51.376 1.095
    7 NICKY HAYDEN DUCATI 1:51.418 1.137
    8 VALENTINO ROSSI DUCATI 1:51.676 1.395
    9 COLIN EDWARDS YAMAHA 1:51.826 1.545
    10 HIROSHI AOYAMA HONDA 1:51.859 1.578
    11 BEN SPIES YAMAHA 1:51.911 1.630
    12 HECTOR BARBERA DUCATI 1:52.016 1.735
    13 ALVARO BAUTISTA SUZUKI 1:52.224 1.943
    14 CAL CRUTCHLOW YAMAHA 1:52.580 2.299
    15 KAREL ABRAHAM DUCATI 1:53.158 2.877
    16 TONI ELIAS HONDA 1:53.440 3.159
    17 LORIS CAPIROSSI DUCATI 1:53.842 3.561

  • Superbike: doppietta Checa a Silverstone

    Superbike: doppietta Checa a Silverstone

    Carlos Checa mette una seria ipoteca al mondiale Superbike grazie alla doppietta conquistata sul circuito di Silverstone in Gran Bretagna, che solo da quest’anno ha abbandonato il vecchio tracciato e usufruito delle modifiche effettuate per MotoGP e Formula 1. Dunque circuito per metà da scoprire per le derivate di serie che ha visto però in Carlos Checa il miglior interprete delle curve del vecchio aeroporto della città.

    ©: GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Lo spagnolo festeggia cosi i suoi 100 Gran Premi in Superbike, centrando il suo 15esimo successo, e con un bis che lo avvicina al suo primo titolo mondiale. Gara 1 Combattuta per metà gara la prima manche del Gran premio di Gran Bretagna. Partito bene all’inizio Eugene Laverty, che tenta la fuga su un ritrovato Nory Haga con l’Aprilia delteam Pata e il poleman John Hopkins, wild card sulla Suzuki. Da dietro rinvengono bene Checa e Melandri, che recuperano posizioni sugli avversari, mentre Biaggi si trova a combattere nelle retrovie a causa di problemi alla leva del freno e alla frizione. A 10 giri dal termine Checa decidere di rompere gli indugi e scavalca Laverty mentre indietro la lotta è serrata con cinque piloti in lotta per la seconda posizione. Cade Haga e Melandri scavalca Hopkins, e con lo spagnolo che si invola verso il traguardo le posizioni restano invariate fino alla fine. Con questa vittoria Checa regala alla Ducati la 300esima vittoria in Superbike, davanti alle Yamaha di Laverty e Melandri. Haslam e Hopkins chiudono rispettivamente quarto e quinto. Gara da dimenticare invece per Max Biaggi che chiude in 11esima posizione, dietro alla Bmw di Ayrton Badovini. La sua domenica inglese, e la sua rincorsa alla vetta della classifica, non iniziano nel migliore dei modi. Ancora peggio va a Michel Fabrizio, che assapora l’asfalto di Silverstone già nel primo giro a causa di una scivolata nella curva che ammette al vecchio rettilineo del traguardo. Camier invece chiude anche lui nelle retrovie per un problema alla sua Aprilia. Gara 2 Il leit-motiv della seconda manche non cambia, con Laverty che cerca di fare subito l’andatura davanti alla Aprilia di Leon Camier. Intanto alle loro spalle cresce il gruppone degli inseguitore, che questa volta vede protagonista anche Max Biaggi. Lascia presto Noriyuchi Haga, che lascia la Gran Bretagna con uno zero in entrambe le manche. Davanti la lotta vede protagonisti Laverty Camier e Checa, con il pilota dell’Aprilia che dopo metà gara comincia a perdere colpi, consentendo la fuga dei due avversari. Checa intanto supera Laverty che sembra averne per restare nella scia dello spagnolo, ma che ben presto deve ricredersi e lasciare andare il capoclassifica, gestendo la seconda posizione. Alle spalle dei primi due bella lotta tra Camier Biaggi e Melandri, che danno spettacolo a suon di sorpassi e traversi. Alla fine a spuntarla e il ravennate della Yamaha che conduce la sua moto ai box con le gomme alla frutta, ma alla fine il podio è davvero meritato. Biaggi deve accontentarsi del quarto posto davanti al suo compagno di squadra e a Sylvain Guintoli, comunque staccatissimo, Hopkins chiude la seconda manche in settima posizione davanti ad Haslam e Fabrizio. Chiude la top-ten Ayrton Badovini. In definitiva Checa non ha avuto rivali in questo week-end dando impressione di una superiorità imbarazzante da parte del binomio moto-pilota. La Yamaha piazza due buoni risultati portandi entrambe le moto sul podio in entrambe le gare, ma questo non è ancora abbastanza per contrastare lo strapotere dello spagnolo. E sicuramente Biaggi ha vissuto tempi migliori, ma il campione del mondo è sicuramente ancora in corsa per sovvertire le sorti del mondiale, anche se l’impresa si presenta difficile. Si riprenderà dopo la pausa estiva, tra oltre un mese, il 4 settembre, al Nurburgrig, quart’ultima prova del mondiale.

  • Button vince all’Hungaroring. Alonso sul podio

    Button vince all’Hungaroring. Alonso sul podio

    Pazza gara quella corsa sul circuito dell’Hungaroring, valevole per il Gran Premio d’Ungheria, 11esima prova del mondiale di Formula 1. Le condizioni meteo hanno fatto un pò da protagoniste durante la corsa, cosi come in tutto il week-end, andando a penalizzare o ad avvantaggiare alla fine, alcuni piloti piuttosto che altri.  

    © Mark Thompson/Getty Images
    Chi sorride più di tutti è Jenson Button, che festeggia nel migliore dei modi la sua 200esima gara della sua carriera in Formula 1 andando a conquistare la sua seconda vittoria stagionale, 12esima in totale, proprio sul circuito che ben 5 anni fa gli ha regalato la gioia del primo trionfo nel circus. All’inglese, oltre che al circuito, devono evidentemente portare bene anche queste condizioni di meteo variabile in gara, dato che, come già successo a Montreal proprio in questa stagione, ha approfittato al meglio dell’ incertezza e delle insidie della pista sfruttando la sua freddezza nei momenti clou della gara. Freddezza che è invece mancata al compagno di squadra Lewis Hamilton, che, dopo aver superato Vettel nelle battute iniziali ha avuto per metà gara la vittoria in pugno, per poi rovinare tutto alla fine dapprima con un testacoda alla chicane che ha permesso a Button e Vettel di recuperare tutto lo svantaggio, e poi con l’azzardo di montare gomme intermedie quando la pioggia è ritornata a cadere sul circuito. Scelta sbagliata quella dell’inglese, perchè l’intensità della pioggia cala improvvisamente, penalizzando non solo la sua McLaren, ma anche Webber, che era rientrato con lo stesso intento. La giornata nera del campione del mondo 2008 si chiude con il drive-through per aver effettuato un 360 gradi dopo il testacoda alla chicane, provocando una situazione di pericolo per i piloti che stavano accorrendo. Il suo ultimo acuto è dato dal sorpasso in fase di doppiaggio ai danni dell’australiano,quinto al traguardo, che gli permette di chiudere almeno con la quarta posizione.   In definitiva il week-end ungherese, che era iniziato con qualche problema di troppo, ha detto bene anche a Sebastian Vettel, che ritorna a casa con un vantaggio incrementato nei confronti dei principali avversari. Il tedesco, con la seconda posizione conquistata, può permettersi il lusso di amministrare da qui alla fine grazie al grande vantaggio accumulato nella prima parte di stagione, quando la sua Red Bull era imbattibile.  
    ©: Mark Thompson/Getty Images
    In terza posizione Fernando Alonso, che in una gara non proprio esaltante per lui sfrutta gli errori di Webber ed Hamilton conquistando almeno la consolazione del podio. Non ha pagato la scelta dello spagnolo di montare gomme supersoft, che si sono usurate in fretta, costringendolo ad una sosta in più per montare le gomme morbide. Felipe Massa chiude in sesta posizione. L’unico episodio in cui è stato protagonista è stato il testacoda all’inizio della corsa al secondo curvone in cui è andato a sbattere contro le barriere danneggiano l’ala posteriore. Per il resto il brasiliano non è molto d’aiuto al compagno di squadra in quanto è sempre l’ultimo pilota dei primi sei.   Dietro ai protagonisti, c’è stata una gara a parte. Da notare ancora una volta l’ottima prove della Force India, settima con Paul Di resta, ma ad un giro dal vincitore. A seguire Buemi, Rosberg ed Alguersuari che chiudono la top-ten. Ancora una volta deludente la prestazione delle Mercedes, nonostante la buona partenza, con Rosberg che certamente per i suoi 100 GP si aspettava qualcosa di più dell’ottavo posto, e con Michael Schumacher, che dopo essere ritornato in testa ad un Gran premio seppur per poche curve, è stato costretto al ritiro dopo un testacoda. Paura e ritiro anche per Heidfeld, costretto a parcheggiare la sua Renault fuori dalla pista proprio all’uscita della pit, dopo che la vettura ha preso fuoco nella parte tanto discussa degli scarichi frontali. Il Gran premio d’Ungheria, ultimo prima della pausa estiva, ha visto una McLaren in netta crescita, che deve mangiarsi le mani per la manovra azzardata di Hamilton, che avrebbe potuto regalare la doppietta alla Freccia d’Argento. La Ferrari che compie mezzo passo indietro rispetto alla Germania e la Red Bull sempre costante. Il ritorno alle corse che avverrà tra un mese, il 28 agosto, sul bellissimo circuito di Spa, in Belgio potrà sicuramente dirci di più sui reali valori in campo. Meteo permettendo.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. BUTTON McLAREN MERCEDES 1h46:42.337
    2. VETTEL RED BULL RENAULT +3.588
    3. ALONSO FERRARI +19.819
    4. HAMILTON McLAREN MERCEDES +48.338
    5. WEBBER RED BULL RENAULT +49.742
    6. MASSA FERRARI +1:23.176
    7. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    8. BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    9. ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    10. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    11. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
    12. PETROV RENAULT +1 GIRO
    13. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +2 GIRI
    14. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +2 GIRI
    15. PEREZ SAUBER FERRARI +2 GIRI
    16. MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +2 GIRI
    17. GLOCK VIRGIN COSWORTH +4 GIRI
    18. RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +4 GIRI
    19. D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +5 GIRI
    20. LIUZZI HISPANIA COSWORTH +5 GIRI
    21. KOVALAINEN LOTUS RENAULT RIT
    22. SCHUMACHER MERCEDES RIT
    23. HEIDFELD RENAULT RIT
    24. TRULLI LOTUS RENAULT RIT

  • Hungaroring, prime libere ad Hamilton

    Hungaroring, prime libere ad Hamilton

    Dopo aver ottenuto la vittoria nel Gran Premio di Germania Lewis Hamilton dimostra di essere in un ottimo periodo di forma e nelle prime libere del Gran Premio di Ungheria, che domenica sarà teatro dell’undicesima prova del mondiale sul circuito dell’Hungaroring, l’inglese è ancora una volta il più veloce e firma il miglior tempo in 1:23.350.

    ©: Mark Thompson/Getty Images
    La McLaren precede di due decimi la Red Bull del campione del mondo Sebastian Vettel e di quasi tre decimi l’altro protagonista del Nurburgring Fernando Alonso, che prorpio oggi festeggia i suoi 30 anni. Lo spagnolo paga le temperature non altissime del meteo ungherese, che questa mattina non hanno permesso alla sua Ferrari di portare a giusta temperature gli pneumatici, anche se comunque per qualifiche e gara le previsioni meteo annunciano bel tempo e un aumento della temperatura che dovrebbe favorire le Rosse, che hanno il vantaggio di sfruttare per questo GP le mescole morbide e supermorbide. Per Alonso anche un piccolo spavento nei primi minuti della sessione causato da un principio d’incendio sulla sua Ferrari mentre effettuava i primi giri d’installazione. Per fortuna il problema è stato risolto in poco tempo ed il ferrarista ha cosi potuto effettuare le sue prove.   Alle spalle dei primi tre l’altra Red Bull di Mark Webber, che chiude a tre decimi di distacco dalla vetta. L’australiano è stato anche protagonista di un incidente a 20 minuti dal termine rovinando leggermente la parte anteriore della sua vettura, ed ha cosi chiuso anzitempo le sue prime libere. Quinto tempo per Jenson Button che precede la Ferrari di Felipe Massa, distaccato di sette decimi dalla testa della classifica. I tre top-team hanno dunque monopolizzato queste prime prove conquistando le prime sei posizioni. Settima e ottava posizione per le due Mercedes di Nico Rosberg, che domenica festeggerà la sua 100esima gara in carriera, e Michael Schumacher che hanno chiuso davanti alla Sauber di Sergio Perez e la Renault di Vitaly Petrov. IL suo compagno di squadra Nick Heidfeld ha lasciato spazio al test-driver Bruno Senna che ha percorso 25 giri facendo segnare il 15esimo tempo. Ancora una volta assente Jarno Trulli che sarà sostituito ancora una volta sulla sua Lotus da Karun Chandhok, cosi come già successo la scorsa settimana al Nurburgring. I tempi delle prime libere 1. Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1m23.350s 19 2. Sebastian Vettel Red Bull-Renault 1m23.564s + 0.214 24 3. Fernando Alonso Ferrari 1m23.642s + 0.292 29 4. Mark Webber Red Bull-Renault 1m23.666s + 0.316 12 5. Jenson Button McLaren-Mercedes 1m23.772s + 0.422 20 6. Felipe Massa Ferrari 1m24.115s + 0.765 25 7. Nico Rosberg Mercedes 1m24.250s + 0.900 22 8. Michael Schumacher Mercedes 1m24.369s + 1.019 20 9. Sergio Perez Sauber-Ferrari 1m24.620s + 1.270 24 10. Vitaly Petrov Renault 1m25.093s + 1.743 22 11. Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari 1m25.113s + 1.763 21 12. Paul di Resta Force India-Mercedes 1m25.336s + 1.986 22 13. Nico Hulkenberg Force India-Mercedes 1m25.357s + 2.007 17 14. Rubens Barrichello Williams-Cosworth 1m25.836s + 2.486 24 15. Bruno Senna Renault 1m25.855s + 2.505 25 16. Sebastien Buemi Toro Rosso-Ferrari 1m25.890s + 2.540 28 17. Jaime Alguersuari Toro Rosso-Ferrari 1m26.099s + 2.749 36 18. Pastor Maldonado Williams-Cosworth 1m26.124s + 2.774 25 19. Heikki Kovalainen Lotus-Renault 1m26.878s + 3.528 26 20. Karun Chandhok Lotus-Renault 1m27.352s + 4.002 21 21. Timo Glock Virgin-Cosworth 1m28.533s + 5.183 30 22. Jerome D’Ambrosio Virgin-Cosworth 1m28.903s + 5.553 22 23. Tonio Liuzzi HRT-Cosworth 1m29.059s + 5.709 24 24. Daniel Ricciardo HRT-Cosworth 1m29.904s + 6.554 26

  • F1: le pagelle del GP di Germania

    F1: le pagelle del GP di Germania

    Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio di Germania.

    Hamilton 10: Lewis in gara non si risparmia mai, questa volta è impeccabile e contro le aspettative dei pronostici piazza la sua McLaren davanti a tutti. Soffre un pò per il degrado delle gomme alla fine di ogni stint ma riesce a tenere il passo da campione. Brucia Webber alla partenza ed è fenomenale il sorpasso all’esterno su Alonso alla seconda curva della Mercedes Arena che praticamente gli consegna la vittoria.

    Alonso 9: Ormai Nando e la sua Ferrari sono ai livelli della Red Bull e questa del Nurburgring sarebbe stata probabilmente la sua seconda vittoria consecutiva se solo non ci fosse stato Hamilton. Gli è mancata forse un pizzico di cattiveria nel duello con Hamilton, ma quest’oggi l’inglese era imbattibile. comunque sempre in netta crescita, che fa ben sperare per il futuro.

    Webber 7: è vero che fino alla fine lotta per la vittoria con Hamilton e Alonso ma è anche vero che per la seconda gara consecutiva vanifica la pole arrivando terzo. Almeno gli resta la consolazione di aver bastonato una volta tanto in gara Vettel senza neanche esserglisi avvicinato troppo nella classifica mondiale.

    Sutil 9: ultimamente sta disputando delle ottime gare grazie alla netta crescita della sua Force India e oggi può essere soddisfatto di aver battuto Rosberg e le Mercedes. Ora può godersi il sesto posto sulla pista di casa.

    Vettel 4,5: ancora una volta fallisce quando si trova a lottare in mezzo al gruppo non avendo la freddezza e l’impeccabilità che mostra quando si trova davanti, ma non sempre, purtroppo per lui, d’ora in avanti potrà fare gara a sè perchè gli avversari stanno crescendo. Il testacoda alla Michelin Kurve poteva costargli caro ma per sua fortuna trova la via di fuga che lo aiuta a ripartire. Dopo aver passato metà gara alle spalle di Massa riesce a superarlo soltanto all’ultimo giro al pit-stop grazie ad un errore dei meccanici in Rosso che gli spalancano la strada per il quarto posto ad una vita dai primi tre. In definitiva la gara di casa non gli ha portato proprio bene, ma in simili condizioni di difficoltà questi sono più 12 punti guadagnati che 13 punti persi.

    Massa 6,5: anche oggi Felipe ha mostrato un buon passo ma purtroppo perde troppe posizioni alla partenza e nonostante una bella rimonta, alla fine accusa un ritardo troppo grande dal compagno di squadra. Tradito ancora una volta dai meccanici che si perdono un dado della ruota, con tanti ringraziamenti di Vettel che gli soffia il quarto posto.

    Button 5: non si sa cosa avrebbe potuto combinare nel prosieguo della gara se non avesse accusato problemi idraulici alla vettura, ma sta di fatto che fino al quel momento l’inglese è risultato assolutamente anonimo.

    Mercedes 3: senza dubbio è la grande incompiuta del mondiale 2011 dopo i tanti proclami di vittoria di inizio anno. Oggi semplicemente non è esistita nonostante corresse tra le mura di casa, scavalcata anche dalla Force India. Il voto rispecchia, pur non avendone completamente colpa, le prestazioni di entrambi i piloti.

  • Hamilton trionfa al Nurburgring. 2° Alonso

    Hamilton trionfa al Nurburgring. 2° Alonso

    Lewis Hamilton ritorna alla vittoria nel Gran Premio di Germania al Nurburgring, dopo sette gare di alti e bassi che hanno lo hanno allontanato dalla vetta della classifica mondiale.  

    © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images
    Quest’oggi però il pilota inglese si è riscattato alla grande ribaltando qualsiasi pronostico che lo dava per sfavorito con una McLaren inferiore rispetto a Red Bull E Ferrari, disputando una super gara che alla fine lo ha visto trionfare davanti al pubblico di casa della Mercedes. Sconfitti Fernando Alonso e Mark Webber, che si sono giocati la vittoria fino all’ultimo, ma poco hanno potuto con un Hamilton che oggi era in giornata di grazia. Strepitoso il sorpasso decisivo all’esterno alla Mercerdes Arena ai danni dello spagnolo, che nonostante era riuscito a restargli davanti al secondo pit-stop, ha dovuto cedere la posizione a causa degli pneumatici non portati ancora in temperatura. Con questa vittoria il campione del mondo 2008 porta a 16 i successi in carriera, il suo secondo stagionale dopo quello ottenuto in Cina.   Alla fine non è arrivata la tanto prevista pioggia, ma questo non toglie il fatto che è stata una gara bellissima quella che ha portato al giro di boa del campionato del mondo, che ha visto in lizza per la vittoria, fino alla fine della gara, i tre protagonisti del GP che hanno dato vita ad uno spettacolo emozionante a suon di sorpassi e di strategia, con Hamilton che, nonostante la prima posizione guadagnata al via, ha dovuto subire il sorpasso di Webber poco prima del primo pit-stop, per poi risorpassarlo subito dopo sul rettilineo del traguardo.  
    © Mark Thompson/Getty Images
    Anche Alonso si è scambiato più di una volta la posizione con Vettel nelle prime battute di gara, prima di staccarlo definitivamente con un ritmo superiore. E alle spalle dei primi tre, a sorpresa, Sebastian Vettel, che deve ritenersi fortunato del quarto posto conquistato e ringraziare i meccanici Ferrari che ancora una volta sbagliano al pit, consentendo al leader del mondiale di scavalcare Felipe Massa proprio all’ultimo giro. Punti persi dunque per i diretti rivali del tedesco, che nel Gran premio di casa non brilla e per la prima volta in stagione resta fuori dal podio. Per lui anche un testacoda alla Micheline Kurve nelle prime battute di gara mentre lottava con Alonso che probabilmente ne ha condizionato in negativo la corsa. Sorride a metà invece Felipe Massa che dopo aver perso molte posizioni in partenza riesce a recuperare a suon di sorpassi, con una Ferrari che ha dimostrato di esserci pienamente e di essere al livello delle principali rivali. Ma l’errore dei meccanici non gli ha dato la soddisfazione di tener dietro Vettel.   In sesta posizione da sottolineare la prestazione maiuscola di Adrian Sutil, che ancora una volta dimostra la crescita dell sua Force India riuscendo a terminare la gara davanti alle Mercedes di Rosberg e Schumacher, sconfitte davanti al proprio pubblico. Alle spalle delle due Mercedes chiudono la top-ten la Sauber di Kamui Kobayashi e la Renault di Vitali Petrov. Chi invece non sorride affatto è Jenson Button, che dopo aver concluso la gara di Silverstone con un ritiro a causa di un errore dei meccanici durante uno dei pit-stop, deve subire il suo secondo stop consecutivo a causa di un problema idraulico alla sua McLaren. Due stop che fanno male in termini di classifica mondiale e che lo allontanano sempre più dalle posizioni che contano.

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1. HAMILTON McLAREN MERCEDES 1h37:30.334
    2. ALONSO FERRARI +3.980
    3. WEBBER RED BULL RENAULT +9.788
    4. VETTEL RED BULL RENAULT +47.921
    5. MASSA FERRARI +52.252
    6. SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:26.208
    7. ROSBERG MERCEDES +1 GIRO
    8. SCHUMACHER MERCEDES +1 GIRO
    9. KOBAYASHI SAUBER FERRARI +1 GIRO
    10. PETROV RENAULT +1 GIRO
    11. PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    12. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    13. DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1 GIRO
    14. MALDONADO WILLIAMS COSWORTH +1 GIRO
    15. BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1 GIRO
    16. KOVALAINEN LOTUS RENAULT +2 GIRI
    17. GLOCK VIRGIN COSWORTH +3 GIRI
    18. D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +3 GIRI
    19. RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +3 GIRI
    20. CHANDHOK LOTUS RENAULT +4 GIRI
    21. LIUZZI HISPANIA COSWORTH RIT
    22. BUTTON McLAREN MERCEDES RIT
    23. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH RIT
    24. HEIDFELD RENAULT RIT

  • F1, pole per Webber al Nurburgring, 4° Alonso

    F1, pole per Webber al Nurburgring, 4° Alonso

    In una sessione caratterizzata dalle basse temperature ma disputata con condizioni di asciutto, Mark Webber conquista la sua seconda pole consecutiva, terza stagionale dopo quelle ottenute in Spagna e a Silverstone.

    © CHRISTOF STACHE/AFP/Getty Images
    Il pilota australiano con il tempo di 1:30.079 partirà dunque davanti a tutti domani al Nurburgring, teatro del Gran Premio di Germania, nona prova del mondiale di Formula1, accompagnato in prima fila da uno straordinario Lewis Hamilton, che a dispetto di una McLaren apparentemente in difficoltà realizza un giro capolavoro, fermandosi a soli 55 millesimi da Webber, vedendo svanire cosi proprio nel suo ultimo tentativo la possibilità di agguantare la sua prima pole stagionale, pole che ormai gli manca da troppo tempo, ben venti gare, dal GP del Canada dello scorso anno.   In terza posizione partirà il leader del mondiale Sebastian Vettel che realizza, se cosi può definirsi, la peggiore qualifica dell’anno. Il campione del mondo in carica non riesce ad andare oltre l’1:30.216 e partirà per la prima volta in stagione dalla seconda fila.Alle sue spalle lo spagnolo Fernando Alonso, che delude rispetto alle aspettative del venerdi. Il ferrarista accusa oltre quattro decimi di ritardo dalla vetta, ma precede l’altra Ferrari di Felipe Massa di ben mezzo secondo. Il ritardo della Ferrari è forse da imputare alle basse temperature che non permettono ai due piloti del Cavallino di portare in temperatura le gomme. Domani comunque per la gara è prevista pioggia e tutte le carte potrebbere essere rimescolate. In sesta posizione si inserisce Nico Rosberg con la Mercedes, abile a piazzarsi tra la Ferrari di Massa e la McLaren di Button, molto deludente quest’oggi, settimo ad un secondo e due decimi dalla vetta. Il pilota della McLaren precede la Force India di Adrian Sutil e la Renault di Vitali Petrov. Chiude la top-ten la Mercedes dell’indiscusso padrone di casa Michael Schumacher, a quasi due secondi e mezzo dalla vetta. Non prenderà parte alla gara Jarno Trulli che dopo … anni di militanza sarà costretto a guardare la corsa dall’esterno. Il pilota abruzzese, nonostante il rinnovo con la Lotus, sarà sostituito dall’esordiente e pilota di riserva della Lotus Karun Chandhok, ufficialmente, secondo una nota del team, per dare la possibilità al pilota di riserva di disputare una gara. Sta di fatto che Jarno non parteciperà ad uno dei più prestigiosi GP del mondiale e a questo punto ci auguriamo che questo non segni la fine della sua carrioera in F1.