Autore: Fabio Galante

  • Premier League, 12 giornata:  Man.City-Newcastle e Liverpool-Chelsea i big match

    Premier League, 12 giornata: Man.City-Newcastle e Liverpool-Chelsea i big match

    Riparte la Premier League dopo il turno di stop per le amichevoli della Nazionale di Fabio Capello, vittoriosa contro i campioni del Mondo e d’Europa della Spagna e contro la Svezia martedì sera.

    La dodicesima giornata di Premier League presenta due partite di cartello; la prima è quella che vede di fronte Manchester City e Newcastle, che sono le uniche due squadre ancora imbattute in campionato. Il City sta dominando la Premier con dieci vittorie e un pareggio, e il Newcastle, vera rivelazione di questo avvio di stagione, con sette vittorie e quattro pareggi si trova al terzo posto in classifica, tenendosi dietro “Big” come Chelsea, Liverpool ed Arsenal. Match dagli spunti interessanti, a partire dalla sfida tra bomber. Sulla sponda City, la coppia Aguero-Dzeko ha già realizzato diciannove reti in due, dieci il bosniaco e nove l’argentino, e dalla parte del NewcastleDemba Bà, autore di otto reti, spesso determinanti. Mancini sicuramente presenterà il suo collaudato 4-2-3-1, con in avanti il trio Aguero, Silva e Milner a supporto di Dzeko, e il Newcastle andrà ad affrontare la capolista con la coppia Bà e Best in avanti.

    Fernando Torres sfida il passato| ©Victor Fraile/Getty Images

    L’altra partita di cartello della 12esima di Premier League è Chelsea-Liverpool. Partita molto sentita da entrambi i lati, entrambe le due squadre sono alla ricerca di punti per non perdere ulteriori punti dalle primissime posizioni. Il Chelsea di Villa Boas, sta galleggiando al quarto posto in classifica, già attardato di nove punti dalla capolista City. In questo inizio di stagione ha espresso prove esaltantanti però alternandole a match incolori, e ora deve trovare la continuità necessaria per rimanere li e cercare di vincere gli scontri diretti per rimettersi in gioco. Si sta vociferando il trasferimento di Drogba al Milan, anche se il manager Villa Boas ha risposto con un “non credo proprio”, se l’ivoriano dovesse partire i Blues devono correre ai ripari per un degno sostituto, magari l’argentino Higuain?

    Contando anche che El Nino Torres ancora non ha risolto tutti i suoi problemi con il gol. Domenica sarà un bel test anche per lui di fronte ai suoi vecchi compagni e con la “Kop” in trasferta che ancora non gli ha perdonato il traserimento a Londra. Anche il Liverpool non se la passa benissimo, anzi forse peggio, con diciannove punti in classifica e troppi pareggi e poche vittorie. Il problema dei Reds si trova soprattutto in attacco, con appena quattordici gol segnati, poco più di uno a partita, con l’unico Suarez in grado di dare noia in avanti, avendo segnato praticamente la metà dei gol della squadra. Partita già da dentro o fuori, perchè perdere domenica significherebbe dire addio ai sogni di primato o comunque complicarsi molto la vita, vista la rimonta dell’Arsenal e l’ottimo momento del Tottenham.

    Gli altri match della 12 giornata di Premier League sono:

    Norwich-Arsenal,
    Everton-Wolves
    Stoke-QPR
    Sunderland-Fulham
    WBA-Bolton
    Wigan-Blackburn
    Swansea-Manchester UTD
    Tottenham-Aston Villa

  • Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson ha festeggiato i suoi 25 anni alla guida del Manchester United. Per il momento il manager scozzese risulta essere il terzo allenatore per anni di permanenza sulla stessa panchina, preceduto solo da David Calderhead, che ha allenato il Chelsea per 26 anni, dal 1907 al 1933 e da Guy Roux che allenò l’Auxerre per 44 anni.

    Dopo 1410 partite giocate, 837 vittorie, 326 pareggi e 247 sconfitte Sir Alex Ferguson diventa, anche se già lo era, una leggenda per i Red Devils. Una carriera iniziata con i primi calci al pallone nella sua Scozia, con i dilettanti del Queen’s Park, per poi essere ingaggiato dal Dumferline a livello professionistico, dove esprime il suo miglior calcio da attaccante diventando anche capocannoniere della massima serie nel 1966 realizzando 31 reti. Ma le soddisfazioni più grandi Ferguson le raccoglie una volta diventato allenatore. Il primo incarico è sulla panchina del Saint Mirren, con cui riesce a centrare la promozione nella massima serie e poi ad ottenere la salvezza venendo comunque esonerato. L’anno successivo, nel 1978, viene ingaggiato dall’Aberdeen, con cui vince tutto quello che poteva vincere, 3 campionati nazionali, 4 coppe di Scozia, 1 Coppa di lega scozzese, 1 Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Real Madrid e una Supercoppa Europea.

    Nel 1986 il Manchester United riesce ad ingaggiarlo e dopo 3 anni vince il primo trofeo, la Coppa d’Inghilterra, iniziando un ciclo di vittorie impressionante, con 37 trofei. Ferguson, nel corso di questi 25 anni è sempre riuscito ad adattarsi ai progressi del calcio moderno, facendo esprimere alle proprie formazioni un calcio spettacolare ma concreto, trasmettendo una mentalità vincente, spesso lavorando anche con giovani, che ha plasmato e ha fatto crescere in prima squadra facendoli diventare uomini chiave, sia nel club sia in nazionale. Famosa è la classe del 1992, dove dallo youth team fece salire in prima squadra giovani di talento ma ancora completamente da formare. Erano gli allora sconosciuti Giggs, Scholes, Beckham, Gary e Phill Neville e Butt. Proprio con loro ha costruito i maggiori successi, facendoli diventare campioni a livello mondiale e creando un mix con giocatori pescati sul mercato, come i Calypso Boys, Yorke e Cole che hanno segnato gol a grappoli con la maglia dello United, Ole Gunnar Solskjaer, calciatore che ha risolto tantissime partite entrando dalla panchina, storico il gol realizzato in finale di Champions League contro il Bayern Monaco. E ancora oggi Ferguson a livello manageriale non sbaglia un colpo, facendo sempre un mercato “giovane”, prendendo dopo il mondiale in Sud Africa il Chicharito Hernandez, che ha segnato 20 reti alla prima stagione in Premier, questa stagione Jones, talento che può giocare sia in difesa sia a centrocampo, Young dall’Aston Villa, già perno dello United e della nazionale di Capello.

    In questo lungo periodo di “regno” tanti sono stati gli avversari che hanno provato a scalfire la supremazia del Manchester, talvolta riuscendo pure a vincere campionati. Primo su tutti l’Arsenal di Arsene Wenger, che ha portato in Premier un calcio spettacolare e basato sul gioco palla a terra, sotterrando il Boring Arsenal degli anni ’80. Il manager francese è riuscito a mettere in difficoltà Ferguson e a batterlo, con i vari Henry, Pires, Wiltord, ecc., poi c’è stato il Chelsea di Mourinho e il Chelsea di Ancelotti, anche loro hanno vinto, hanno festeggiato, ma alla fine poco contano cicli di 2-3 anni, quando poi il Manchester United, una volta prese le misure e passato il mal di testa della novità, torna a vincere campionati e coppe nazionali.

    Adesso è il turno del Manchester City. La squadra di Mancini è attrezzata per vincere tutto, e per il momento sta dominando la Premier, dopo anche aver umiliato lo United all’Old Trafford per 1-6, ma con questo “mostro” del calcio inglese non è mai detta l’ultima parola, ed è certo che Ferguson non mollerà un centimetro da ora alla fine della stagione. Il City vuole costruire un ciclo, ma prima deve fare i conti con il vero padrone di Manchester, Sir Alex Ferguson.

    TITOLI CON LO UNITED:

    CAMPIONATI. 12                                                            
    CHARITY SHIELD. 10
    COPPA D’INGHILTERRA. 5                                         
    CHAMPIONS LEAGUE. 2
    COPPA DI LEGA. 4             
    COPPA DELLE COPPE. 1
    SUPERCOPPA EUROPEA. 1                                          
    COPPA INTERCONTINENTALE. 1
    MONDIALE PER CLUB. 1

    Le immagini del tributo all’Old Trafford

  • Manchester City inarrestabile. United, Arsenal e Chelsea ok

    Manchester City inarrestabile. United, Arsenal e Chelsea ok

    Continua la marcia del Manchester City che si va a prendere sul campo del QPR la decima vittoria in undici partite. La formazione di Mancini è anche andata in svantaggio. Bothroyd sblocca il risultato con un gran colpo di testa in mezzo all’area su perfetto cross di Barton.

    Edin Dzeko | & copy; BEN STANSALL/AFP/Getty Images
    Si attende la reazione del City, che si fa aspettare fino allo scadere del primo tempo, quando Milner imbecca Dzeko sulla fascia sinistra, che è bravo a convergere e a calciare secco sul primo palo. Il primo tempo si conclude 1-1. In apertura di ripresa il City raddoppia, con Silva, che sfrutta un assist di Dzeko dalla sinistra, il talento spagnolo salta secco un avversario e fulmina il portiere ancora sul suo palo. Il QPR non ci sta, e spinto dal pubblico trova in modo rocambolesco il 2-2 con Helguson, che colpisce involontariamente il pallone su colpo di testa di Bothroyd. Ma il City non è mai domo e al 73′ trova il gol vittoria con un gran colpo di testa di Yaya Tourè, che va a segnare il terzo gol in quattro giorni, e soprattutto da i tre punti alla capolista. Il Manchester United rimane in scia del City a meno 5, con una vittoria di misura per 1-0 sul Sunderland. Nel giorno dei 25 anni di Ferguson sulla panchina dei Red Devils, a decidere l’incontro è un autogol nel primo tempo dell’ex Brown, sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Nani. Il Chelsea di Villas Boas ritrova la vittoria in campionato dopo due sconfitte consecutive, espugnando il campo del Blackburn. I Blues vincono ma soffrono e non poco. Il gol vittoria è di Lampard, che segna in tuffo di testa su cross dalla destra di Ivanovic. Frankie Lampard, criticato ad inizio stagione per la sua età, dopo alcune panchine sia con il Chelsea sia con la nazionale, sta ancora trascinando il Chelsea come ha sempre fatto negli scorsi anni. Anche l’Arsenal vince, 3-0 in casa con il WBA, con l’ennesima rete di Robbie Van Persie, Vermaelen ed Arteta. Il bomber olandese ora è a 11 reti e guida la classifica marcatori. Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata il Liverpool non va oltre lo 0-0 in casa contro lo Swansea, dimostrando la propria discontinuità, l’Aston Villa vince 3-2 in casa con il Norwich con doppietta del centravanti della nazionale inglese Bent, e il Newcastle continua a sognare un posto in Europa, battendo per 2-1 in casa l’Everton e navigando ancora al terzo posto in classifica senza mai perdere.

  • Week-end di Premier League “tranquillo” per le big

    Week-end di Premier League “tranquillo” per le big

    L’undicesima giornata si apre con il classico “lunch” del sabato, questa volta è il turno di Newcastle-Everton. I Magpies sono l’unica squadra di Premier imbattuta insieme al City e cercheranno di allungare ancora un po’ il passo sulle contendenti per un posto in Europa, contro un Everton che sta transitando al sedicesimo posto con 10 punti ed ha un disperato bisogno di punti per ritirarsi un po’ su dopo un discontinuo inizio di stagione.

    Roberto Mancini | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images
    La capolista City è in traserta a Londra con il QPR, sulla carta non c’è partita e Mancini non sembra intenzionato a fare turnover dopo la vittoria di Champions League contro il Villareal, partendo dall’inizio con il tandem Aguero-Balotelli in attacco, supportati dai due gioiellini Nasri-Silva. Il Mancio sa bene che per conquistare gli scudetti si devono vincere tutte le sfide con le piccole, soprattutto su campi insidiosi come il Loftus Road Stadium, dove già una grande come il Chelsea è caduta due settimane fa. Lo United affronterà in casa il Sunderland; anche per i Red Devils i tre punti sembrano alla portata, con Chicharito, Rooney e Welbeck in avanti e il coreano Park e Nani sugli esterni. Sir Alex Ferguson non può permettersi mezzi passi falsi, il City è già a più cinque e perdere ulteriore terreno potrebbe risultare decisivo, visto il passo dei Citizens. Il Chelsea di Villa Boas è alla disperata ricerca di punti in Premier per non perdere ancora contatto con le due di Manchester. I Blues stanno attraversando un periodo un po’ buio, reduce da due sconfitte consecutive in campionato in due derby, la prima contro il QPR in trasferta per 1-0, partita condita anche dalle accuse razziali rivolte a capitan Terry, e la seconda sabato scorso travolti dal ciclone Gunners per 5-3 a Stamford Bridge. Oggi pomeriggio la truppa di Villas Boas dovrebbe ritrovare il sorriso sul campo del “povero” Blackburn. Per quanto riguarda la volata Champions, Arsenal e Liverpool sono impegnate in casa, i Gunners contro il WBA e i Reds contro lo Swansea, due match alla portata per le due compagini. Sempre per un posto in Champions, la partita un po’ più difficile l’avrà il Tottenham, che si troverà di fronte al Fulham in uno dei tanti derby di Londra. Le altre partite della giornata sono: Aston Villa-Norwich, Wolves-Wigan e Bolton-Stoke City.

  • Balotelli “fuochi d’artificio” all’Old Trafford. Il City demolisce Io United 6-1

    Balotelli “fuochi d’artificio” all’Old Trafford. Il City demolisce Io United 6-1

    Se qualcuno avesse detto a Mancini che avrebbe vinto il derby di Manchester per 6-1 probabilmente avrebbe spostato il suo ciuffo alla solita maniera e avrebbe risposto elegantemente “Are you kidding me??” . Oggi pomeriggio, in un Old Trafford gremito fino all’ultimo posto, è andata in scena la partita perfetta per quanto riguarda il City, concentrazione, determinazione e sangue freddo davanti alla porta. Lo United sicuramente si aspettava una partita difficile, sia dal punto di vista dei nervi sia dal punto di vista del gioco, ma non certo questo City, organizzato da Mancini al millimetro, tatticamente perfetto e spietato negli ultimi sedici metri.

    Roberto Mancini | ©Andrew Yates/Getty Images
    Lo United è sceso in campo con un 4-4-1-1, Sir Alex Ferguson schiera Welbeck in avanti, preferito al Chicharito Hernandez, e Rooney a suo supporto. Sugli esterni Young e Nani e centrali di centrocampo Anderson e Fletcher. La difesa invece è composta da Evrà, Ferdinand, Evans e Smalling. Mancini invece schiera i suoi con 4-2-3-1, Hart fra i pali, Clichy, Lescott, Kompany e Richards in difesa, Barry e Yaya Tourè sulla mediana e Balotelli, Silva e Milner a supporto del Kun Aguero. I primi 10′ di match sono di studio, anche se il Manchester UTD ha la supremazia territoriale con il 70% di possesso palla e facendosi vedere  con qualche accelerazione di Young sulla sinistra ma quasi sempre ben controllate da Richards, autore di una grande prova sulla detra. Dopo l’impaccio iniziale il City inizia a carburare e a macinare gioco, soprattutto con il gioiellino Silva che si trova in ogni zona del campo e quelli dello UTD faticano e non poco a stargli dietro. Siamo al 21′, quando Silva lavora un pallone sulla trequarti avversaria, avanza e vede Milner scattare sulla propria sinistra, lo spagnolo lo serve e Milner mette una palla in area per Mario Balotelli che un preciso piattone rasoterra infila la palla nell’angolino basso, gran goal e la maglia sotto quella da gioco recita “WHY ALWAYS ME?”. Con il vantaggio il City prende sempre più confidenza con il Match, diventando padrone del centrocampo, con Yaya Tourè e Barry che schiacciano Anderson e Fletcher, e alzando tanto il baricentro e trovando molta più profondità.  Lo UTD, ancora scosso dallo svantaggio prova qualche sortita offensiva prima con Anderson poi con Rooney, ma sono solo tentativi dalla distanza, che Hart riesce a contenere con facilità. Il primo tempo scorre senza troppi scossoni, condito solo dall’ammonizione di capitan Kompany.
    Balotelli esulta con Aguero | ©Laurence Griffiths/Getty Images
    Inizia il secondo tempo, e pronti via, Silva manda in porta Balotelli che viene steso da Evans appena prima del limite dell’area e conseguente cartellino rosso per il centrale dello UTD. Ferguson riorganizza i suoi velocemente abbassando Rooney ‘in mezzo al campo, spostando Smalling al centro della difesa e Fletcher largo a destra. Il City ora ha la consapevolezza di poter chiudere il match, e dopo una breve pressione dello UTD che scaturisce solo due corner, trova il raddoppio, ancora con Balotelli sulla solita asse della prima rete Silva-Milner. 0-2 e i tifosi del Citizens sono in delirio. Corre il 60′, e il City è padrone assoluto del campo, forte del vantaggio e della superiorità numerica, che ha influenzato molto la partita. Al 64′ Ferguson corre ai ripari, inserendo Jones ed Hernandez per Anderson e Nani, entrambi impalpabili. I cambi dello scozzese non pagano, e al 68′ arriva il 3-0, stavolta è Aguero a insaccare su un’azione simile alla seconda rete di Balotelli, Milner infila nel corridoio per Richards che crossa basso per Aguero che infila De Gea di prima intenzione. Girandola di sostituzioni per il City, Dzeko entra per Balotelli e Nasri per Aguero. Manchester City ancora pericoloso con Dzeko imbeccato dal solito Silva, che calcia sui piedi di De Gea, e all’80’ arriva il gol della bandiera per lo United, con un Eurogol di Fletcher che piazza la palla all’incrocio dei pali dal limite. A questo punto il pubblico e i giocatori dei Red Devils iniziano a credere in un’icredibile rimonta, ma all’88’ arriva il 4-1, con il bosniaco Dzeko su asssit di Lescott sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Mancini non sta nella pelle, non crede ai suoi occhi, ma è tutto vero, 4 reti all’Old Trafford, ma non è tutto. C’è ancora spazio per il City, e con uno UTD tutto sbilanciato in avanti, è Silva a siglare il 5-1, che su assist di Dzeko mette la palla tra le gambe di De Gea in uscita. 3′ di recupero e il City è spietato, Silva lancia in modo splendido al volo Dzeko, e il bomber insacca di sinistro. Triplice fischio, finisce l’incubo per lo UTD e inizia il sogno per i Citizens, ora a più 5 sui cugini e pronti per i festeggiamenti dopo l’impresa. MAN OF THE MATCH: SILVA. Lo spagnolo corre per due, gioca un’infinità di palloni ed è una rarità vederlo sbagliare. Partecipa al primo e al secondo gol, serve l’assist per il quarto e per il sesto e segna il 5-1. Cosa chiedere di più? E’ un talento puro e questa stagione sta trascinando più di chiunque altro il City in cima alla classifica. Chapeau. Manchester United: De Gea, Evra, Ferdinand, Evans, Smalling, Fletcher, Anderson (66? Jones), Nani (66? Hernandez), Young, Rooney, Welbeck. A disposizione: Lindegaard,  Park, Hernandez, Berbatov, Fabio, Valencia. All: Ferguson Manchester City: Hart, Richards, Kompany, Lescott, Clichy, Barry, Toure, Milner (89? Kolarov), Silva, Aguero (75? Nasri), Balotelli (70? Dzeko). A disposizione: Pantilimon, Kolo Toure, Zabaleta, Kolarov, De Jong. All: Mancini Arbitro: Clattenburg Ammoniti: Balotelli (MC), Kompany (MC), Anderson (MU), Evra (MU), Smalling (MU), Fletcher (MU) Espulso: Evans (MU)

  • Manchester United-Manchester City, probabili formazioni

    Manchester United-Manchester City, probabili formazioni

    Oggi pomeriggio all’Old Trafford andrà in scena la “Partita”. Non solo per l’orgoglio della supremazia cittadina, ma anche perchè Red Devils e Citizens si stanno contendendo il primo posto in classifica, con il Chelsea in agguato al terzo posto. Il City è sulle ali dell’entusiasmo, reduce dalla prima vittoria in Champions League e forte del primato in classifica, e domani avrà il vero esame di maturità, trovandosi a fronteggiare lo United, rivale di sempre.

    Ferguson e Mancini | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images
    Sir Alex Ferguson e Mancini sembrano aver già scelto l’undici che scenderà in campo per il derby. I padroni di casa dello United si presenteranno con un 4-4-2, con David De Gea tra i pali, che sta prendendo sempre più confidenza con la nuova maglia dopo le papere di inizio stagione, la linea difensiva sarà composta da Smalling, Rio Ferdinand, Vidic e Evra. Nel mezzo del campo probabile l’utilizzo della coppia centrale Anderson-Fletcher, a destra Nani e a sinistra Young e in avanti Wayne Rooney rivitalizzato dalla doppietta in Champions e Hernandez. Il Mancio, opterà per il solito 4-2-3-1, con Hart in porta, Richards a destra, coppia centrale Lescott e capitan Kompany e Clichy sulla sinistra. Yaya Toure e Barry davanti alla difesa a supporto di Aguero-Nasri-Silva, in avanti Dzeko, che dovrà riscattare l’opaca prova fornita in Champions, soprattutto sotto porta. In questa stagione le due squadre si sono già affrontate, ad agosto in Community Shield, con i Red Devils vincenti dopo un’incredibile rimonta, da 2-0 a 2-3, con doppietta decisiva di Nani. Sicuramente il City avrà imparato la lezione, ma di fronte ai 75.000 dell’Old Trafford domani servirà una partita perfetta, soprattutto dal punto di vista della concentrazione e della personalità. Calciatori da seguire nel derby. Sicuramente Rooney per lo United, che vorrà riscattare la figuraccia in nazionale, dopo l’espulsione e la squalifica di tre giornate che gli costeranno il primo girone agli europei e per il City sarà David Silva, che sta esprimendo un gran gioco e sta mettendo in mostra tutto il suo talento, con assist decisivi e risultando spesso imprendibile per gli avversari.