Autore: Dèsirèe Dalla Fontana

  • Conte da Lewandowski e Van Persie

    Conte da Lewandowski e Van Persie

    Il ct della Juventus Antonio Conte è partito alla volta della Polonia per osservare da vicino questo Campionato Europeo; in particolare però nella mente del tecnico bianconero alloggia da tempo il giocatore polacco Robert Lewandowski. Il bomber del Borussia Dortmund è infatti uno degli osservati speciali che nella stagione appena passata ha trascinato la squadra tedesca al titolo e alla coppa di Germania. Ora il talento polacco vuole rendersi protagonista del torneo, a dispetto dei grandi conosciuti Ronaldo, Ibrahimovic, Balotelli, sicuramente considerati i più attesi.

    Il ct bianconero è stato infatti avvistato tra il pubblico allo stadio nel match d’esordio tra la Polonia e la Grecia dove il bomber Robert è andato a segno, salvando così la sua squadra da una sconfitta. Comincia con il piede giusto dunque Lewandwoski che in questa stagione con il Borussia Dortmund ha insaccato la rete ben 22 volte, il più delle volte nei momenti decisivi per la squadra. Il ventiquattrenne è cresciuto nelle giovanili del Legia Varsavia dove ha disputato due stagioni nelle serie minori polacche del Znicz Pruszków, realizzando 36 gol complessivi. Nel 2008 viene acquistato dal Lech Poznań per circa 370.000 euro e, nel primo match della stagione realizza l’unica rete della partita, il primo goal di una lunga serie: il polacco in due campionati mette a segno infatti complessivamente 32 reti in 58 partite. L’11 giugno 2010 viene acquistato a titolo definitivo dai tedeschi del Borussia Dortmund con i quali cominciano due anni fantastici.

    Robert Lewandowski © DIMITAR DILKOFF/AFP/GettyImages

    Con la Nazionale Robert ha esordito nell’Under21 contro l’Inghilterra mentre il debutto in Nazionale maggiore arriva il 10 settembre 2008 nel match contro il San Marino dove va a rete diventando il secondo più giovane marcatore esordiente nella storia della nazionale polacca dopo Włodzimierz Lubański. Da qui in poi Lewandowski gioca tutte le amichevoli della Polonia e diventa titolare grazie alle sue doti realizzative. Contro la Costa d’Avorio, contro la Norvegia, contro la Germania e contro l’Argentina riesce a mettere a segno sempre una doppietta preparandosi per l’europeo magnificamente.

    Giovane interessante dunque per il tecnico Antonio Conte soprattutto perchè alla portata dal punto di vista economico: il giocatore è stato infatti valutato dai tedeschi 15 milioni di euro; un investimento che potrebbe fruttare un grandissimo talento del futuro.

    Ma la Juventus non è la sola ad avere messo gli occhi sul polacco: a contendersi il giovane ci sono infatti il Bayern Monaco ed il Manchester United. Conte per questo ha puntato il mirino su Van Persie che resta il primo obiettivo per la Juventus; Lewandowski resta comunque una grande proposta per i bianconeri che è alla ricerca di un giovane capace di tirar fuori da subito un gran potenziale, fisicamente e tecnicamente pronto ad affrontare il campionato italiano. Intanto dall’olandese sembrano arrivare notizie positive per il club bianconero; il giocatore ha spiegato che il prossimo anno non vestirà nessuna delle maglie del City, del Real Madrid e del Barcellona. Secondo Van Persie al Barca basta Messi, al Real non si adatterebbe per le troppe stelle presenti e al City non ci andrebbe mai. Alla Juve non serve altro che aspettare dunque la fine di questi Europei per poter contrattare adeguatamente con l’olandese.

  • La Russia vince e convince, Dzagoev travolge la Rep. Ceca

    La Russia vince e convince, Dzagoev travolge la Rep. Ceca

    Finisce 4-1 il secondo match di questi Campionati Europei di calcio 2012 tra Russia-Repubblica Ceca. I russi fanno da protagonisti nel primo tempo andando a rete al 15′ con Dzagoev che sfrutta un rimbalzo della palla che era finita sul palo, spiazzando sia Cech che i difensori troppo disattenti. Dieci minuti dopo il raddoppio, Shirokov insacca la rete per la seconda volta nel giro di pochi minuti facendo scoppiare l’intero pubblico russo in una vera bolgia. Nel resto del primo tempo pochi brividi e tanto contegno da parte dei russi che cercano di non scoprire la difesa e di evitare alcun colpo da parte dei cechi.

    Si riparte nel secondo tempo con la Russia in vantaggio per 2-0; la Repubblica Ceca opta per un cambio tattico cercando di recuperare i goal di svantaggio ma contemporaneamente di non scoprire troppo la parte difensiva, parte da proteggere dalle continue pressioni dei russi che nonostante il vantaggio si presenta subito aggressiva. Dopo alcuni tentativi di andare in triplo vantaggio, la Russia subisce invece la rete: al 51’ arriva il goal di Pilar, il numero 14 ceco supera magnificamente il portiere russo infilando la palla in rete. La Repubblica Ceca comincia quindi a ricrederci e cerca più volte il raddoppio trovando però davanti a se una gran difesa con delle buone ripartenze e, al 64’ la Russia sfiora il terzo goal con Kerzhakov. Quest’ultimo però sembra avere finito le energie e, viene prontamente sostituito da Pavlyuchenko al 73’, mentre dal lato della Repubblica Ceca arriva il cambio per Jiracek che lascia spazio a Petrzela. Ma nel momento cruciale del match la Russia mette a segno il 3-1 grazie alla seconda rete di Dzagoev sempre pronto e reattivo con grande lucidità supera nuovamente Cech con un tiro centrale sopra la testa.

    Rete Russia © GETTY

    Pochi minuti dopo la terza rete, il cambio fatto da Dick Advocaat si rivela eccezionale: a segno per la quarta rete della Russia arriva Pavlyuchenko che, dopo un dribbling fantastico da appena dentro l’area insacca la rete sotto il sette rendendo impotente per l’ennesima volta Cech. Advocaat a questo punto esegue l’ultimo cambio inserendo la giovane promessa Kokorin al post del goleador Dzagoev che esce tra gli applausi dei tifosi. Cambio anche per la Repubblica Ceca che inserisce Lafata al posto di Baros all’85’; Repubblica Ceca che sembra però aver rinunciato di fronte alla grinta dei russi e ai loro continui tiri dalla vicinanza. Il match si chiude però con l’ultimo sprint ceco dove la rete viene annullata per fuorigioco netto.

    Ottima la partita dei russi che si impongono dunque con il risultato di 4-1 e vanno a conquistare momentaneamente la vetta della classifica. Nell’altro match del girone Polonia e Grecia hanno infatti ottenuto un 1-1, dopo una partita davvero grintosa.

    PAGELLE

    Russia: Malafeev 6, Anyukov 5.5, Berezutski 6.5, Ignashevich 6.5, Zhirkov 6.5, Shirokov 7, Denisov 7, Zyryanov 7, Dzagoev 8, Kokorin, Arshavin 6, Kerzhakov 5.
    Rep. Ceca: Cech 4.5, Gebre Selassie 6, Kadlec 5, Hubnik 5, Sivok 5, Plasil 5.5, Jiracek 5.5, Petrzela, Rezek 5.5, Hubschman 5.5, Pilar 6.5, Rosicky 6, Baros 5, Lafata.

    CLASSIFICA GIRONE A

    SPECIALE EURO 2012

    VIDEO RUSSIA-REPUBBLICA CECA 4-1

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  • Nadal e Djokovic in finale al Roland Garros

    Nadal e Djokovic in finale al Roland Garros

    Saranno Djokovic e Nadal a giocarsi il secondo titolo della stagione. Tutto secondo pronostico al Roland Garros, con una finale tra i primi due giocatori al mondo. I due hanno infatti superato rispettivamente Federer e Ferrer in due gare senza storia. Una gara cortissima quella che si è disputata tra gli spagnoli Ferrer e Nadal; il mancino di Maiorca ha infatti superato David senza grossi problemi con un 6-2, 6-2, 6-1. Uno straordinario Nadal chiude il primo set con un 6-2, non lasciando alcuna possibilità a Ferrer che si trova di fronte ad un mancino in piena forma che piazza degli ottimi dritti e studia con intelligenza l’avversario. Dopo solamente un’ora Nadal si porta a condurre per 4-1 il secondo set senza grossi problemi. Qui però il match viene sospeso e il campo viene prontamente coperto causa pioggia.

    Tornato il sole i due avversari tornano in campo e riprendono l’incontro. Ferrer fatica a contrastare le grandi doti del mancino spagnolo che tenta di conquistare la finale al Roland Garros per la settima volta.
    Con un 40-0 nel sesto game Nadal si porta al servizio e in un batter d’occhio conclude anche questo game portandosi sul 5-1 e piazzando un break di 10-1.
    Al servizio Ferrer cerca di mantenersi in partita e si porta sul 40-15 chiudendo poi con un ottimo diritto e portandosi sul 5-2. Nell’ottavo game un super Nadal regala anche un gran colpo “panatta” al pubblico presente portandosi sul 40-15 e chiudendo il game alla seconda palla set dopo un’ora e venti di gioco totale.

    Rafael Nadal © GETTY

    Il terzo set si apre con Ferrer al servizio ma a conquistare il primo game è nuovamente Nadal che in poco tempo si porta sul 4-1 concedendo solamente un game all’avversario.
    Il sesto gioco vede Nadal al servizio che apre con un gran ace ma poi prontamente Ferrer gioca una gran palla. Questa però non basta a fermare un strepitoso Nadal che chiude in un ora e quarantasei minuti l’incontro con un 6-2, 6-2, 6-1.

    Nell’altro incontro tra Djokovic e Federer comincia bene il serbo che in meno di un minuto conquista il primo game. Allo stesso modo lo svizzero al servizio piazza due grandi ace che lo portano al pareggio.
    Dopo 20’ i due si portano nuovamente pari sul 3-3 dove Federer perde alcuni punti importanti con errori banali. Djokovic continua ad approfittare di questi errori da parte del campione svizzero e, in un batter d’occhio si porta a condurre e chiude il primo set sul 6-4.

    Secondo set molto combattuto tra i due ma ancora una volta ad avere la meglio è Djokovic che sembra essere più sicuro dello svizzero. Troppi gli errori infatti per Federer che nei momenti cruciali non riesce a chiudere il set e anzi, concede anche questo al serbo che allunga sul 7-5.

    Anche nel terzo Djokovic comanda e, punto dopo punto conquista anche l’ultimo set con il risultato di 6-3 approdando quindi in finale dove si dovrà sfidare con Nadal. Lo spagnolo sembra essere in ottima forma mentre il serbo durante questo torneo ha faticato più volte a conquistare la vittoria tranne in questo match importante contro Federer dove ha chiuso l’incontro con facilità.

  • Roland Garros, Errani e Vinci conquistano Parigi

    Roland Garros, Errani e Vinci conquistano Parigi

    Una vittoria fantastica quella per le azzurre Sara Errani e Roberta Vinci che, nella finale di doppio al Roland Garros, superano le russe Maria Kirilenko e Nadia Petrova con un 4-6 6-4 6-2.

    Partono male le azzurre che, con alcuni errori di Roberta Vinci, permettono alle russe di piazzare il break e salire 2-0. Nel terzo game le azzurre toccano il 15-40, ma sul più bello le russe ribaltano la situazione e si portano sul 3-0 Russia. Sara e Roberta però non ci stanno e cominciano a sfoderare un ottimo gioco e, punto dopo punto, accorciano le distanze arrivando sul 4-4. Da qui in poi le russe si dimostrano molto più determinate e, in un batter d’occhio, si portano a casa la prima frazione per 6-4 in 42 minuti di gioco.

    Nel secondo set le azzurre si tengono in partita nei momenti iniziali, concedendo un po’ troppo alle russe; poi la pioggia piomba sul campo del Roland Garros e la partita viene sospesa sul 2-2. Al ritorno in campo le azzurre sembrano trasformate: la Petrova serve qualche seconda di troppo, lasciando più campo agli affondi avversari e le italiane chiudono alla seconda palla break, andando a servire per il set avanti sul 5-4. Qui a salire in cattedra è Roberta Vinci che, con due spledide volèe d’istinto mette fine ad un game infinito.

    Sara Errani e Roberta Vinci © THOMAS COEX/AFP/GettyImages

    Nel terzo e decisivo game gli errori della Petrova incidono anche sulla Kirilenko e l’Italia scappa con una fantastica Vinci ed una bravissima Errani impenetrabile. Le azzurre concedono solamente due game in questo set alle russe che, nel finale di gara si devono arrendere alla superiorità della coppia Italia che conquista il titolo nel doppio a questo Roland Garros.

    Grande soddisfazione in casa azzurra quindi per l’ottimo risultato ottenuto ma ora occhi puntati a sabato dove ci sarà grande attesa per l’altra finale dove Sara Errani scenderà in campo nel singolo per affrontare Maria Sharapova, la russa numero uno del mondo.

  • Usain Bolt vince anche alla Diamond League

    Usain Bolt vince anche alla Diamond League

    Dopo aver vinto al Golden Gala di Roma una settimana fa Usain Bolt torna a vincere i 100 metri e questa volta lo fa nel meeting di Oslo, quinta tappa della Diamond League. Qui l’alieno giamaicano supera nuovamente Asafa Powell con un 9’’79 rispetto al secondo tempo del connazionale di 9’’85; terzo posto per l’altro giamaicano Lerone Clarke che raggiunge il traguardo in 10’’10. In questa quinta tappa della Diamond League è presente anche l’unico italiano Fabio Cerruti che si piazza al settimo posto con un 10’’52.

    Parte sicuramente meglio Asafa Powell che sembra volersi rifare dalla gara disputatasi a Roma mentre come sempre il pluricampione Usain Bolt non parte benissimo: fino alla linea dei 70 metri Powell è davanti ma poi crolla sul finale quando il giovane Bolt lo supera tagliando il traguardo per primo.

    Il campione, presa velocità nel conquistare questo traguardo, superato quest’ultimo non riesce a fermarsi prontamente e finisce col travolgere la bella signorina che aspettava il velocissimo Bolt con fiori e bandiera diretti al vincitore. I riflessi però come ben conosciamo non mancano al pluricampione che, con la stessa velocità con cui travolge la bella, riesce a prenderla al volo prima che arrivi a toccare terra.

    Bolt vince al Diamond Leauge AFP PHOTO / DANIEL SANNUM LAUTEN/ Getty

    Ad Oslo inoltre viene stabilito il primato mondiale stagione per Javier Culson nei 400 metri dove il portoricano taglia il traguardo in 47’’92 superando Jehue Gordon, Justin Gaymon e David Greene, ex campione del mondo. Altro record stagione nel giavellotto dove il ceco Vitezslav Vesely si aggiudica la miglior prestazione con un lancio pari a 88,11 metri, superando di due metri il proprio miglior risultato.

    Importanti traguardi anche per il keniano Kiprop che ha conquistato la vittoria del 1609 metri con un 3’49’’22 e per la keniana Chemos che ha migliorato il proprio record nel 3000 siepi abbassando il proprio tempo a 9’07’’14. Nei 5000m Dejen Gebremeskel riesce a scendere sotto i 13’ correndo in 12’58’’ nella gara dove Tariku Bekele ha preceduto il fratello Kenesisa in quarta posizione.

    Il video della prestazione di Usain Bolt al Diamond League

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  • Colpo Lazio, arriva Burak Yilmaz

    Colpo Lazio, arriva Burak Yilmaz

    Giorni di grandi arrivi e di grandi spese per la Lazio che, nella mattinata di oggi ha ufficializzato l’arrivo del ventiseienne Burak Yilmaz, capocannoniere del campionato turco con 33 reti in 34 partite nell’ultima stagione. Alto 188 centimetri per 77 kg di forza è un giocatore molto veloce e con delle grandi doti tecniche e vanta inoltre anche 17 presenze e 6 reti in Nazionale. È figlio d’arte in quanto il padre era un portiere, mentre la madre una mezzofondista. Oltre al calcio ama la playstation ma ha una grande passione per i libri che parlano d’amore.

    Ha iniziato la sua carriera sportiva nell’Antalyaspor dove nel 2006 ha conquistato la promozione in Super Lig; nell’estate decide di spostarsi al Besiktas dove però nella stagione successiva non si trova bene e viene ceduto al Manisasport dove mette a segno una tripletta. A giugno viene poi mandato al Fenerbahce disputando una stagione a dir poco disastrosa senza mai andare a segno; viene quindi ceduto al Trabzonspor dove diventa il capocannoniere andando a segno 33 volte in 30 match.

    Speriamo dunque che il giovane talento arrivi a vestire la maglia della Lazio nel massimo della sua forma senza ripetere i flop degli anni passati: il presidente Lotito ha speso 7 milioni di euro per acquistare Yilmaz dal Trabzonspor, sicuramente un acquisto low cost dato che la Lazio potrà avvalersi della clausola di rescissione di 5 milioni di euro. Proprio ieri il suo procuratore è arrivato in Italia per chiudere la trattativa con la squadra biancoceleste spiegando che la Turchia è molto dispiaciuta della partenza di Yilmaz, amatissimo dalla popolazione e dai tifosi del Trabzonspor. Lo stesso giocatore però verrà in settimana a firmare il contratto.

    Burak Yilmaz AFP PHOTO / MUSTAFA OZER/ Getty

    La concorrenza su questo ragazzo è stata comunque agguerrita. La passata stagione la Juventus di Conte ha cercato di portarlo in Italia, mentre a gennaio Fulham e Arsenal sono arrivate ad offrire quasi 6 milioni di euro per portarlo in Inghilterra, ma il Trabzonspor l’ha dichiarato incedibile. Adesso la Lazio ha superato la concorrenza con il Psg e l’Atletico Madrid, anch’essi interessati al talento turco che al Trabzonspor prendeva 3 milioni di euro a stagione. In Italia al centravanti turco però giocando per la Lazio andranno oltre 2 milioni di euro a stagione più i premi legati alle presenze, ai gol e agli assist per i prossimi cinque anni; il giovane ha infatti firmato fino al 2018 con la squadra biancoceleste dove guadagnerà più di 10 milioni di euro. Uno stipendio minore rispetto a quello del Trabzonspor ma che il giovane ha accettato volentieri in quanto da anni sognava di approdare a giocare in una squadra italiana.

    Per quanto riguarda gli infortuni nella stagione passata il turco Yilmaz ha subito due operazioni entrambe al setto nasale rotto durante alcuni incontri ed ha avuto un infortunio al piede e alcuni problemi con i muscoli del quadricipite. Molte sono state invece le squalifiche: l’attaccante di Antalya è stato infatti lasciato in tribuna ben 6 volte nell’anno sportivo 2011-2012, due per espulsione diretta e tre per somma di ammonizioni mentre una a causa di una decisione del giudice sportivo. Il giovane Yilmaz si dovrà quindi preparare a collaborare con il conosciuto Klose che saprà dare ottimi consigli al turco approdato alla Lazio.

  • Presentata nuova maglia Roma per la stagione 2012/2013

    Presentata nuova maglia Roma per la stagione 2012/2013

    Si è svolta oggi la presentazione della maglia per la stagione del 2012/2013 della Roma. Dopo l’arrivo di Zeman la squadra romana ha infatti ufficializzato anche che la nuova divisa sarà una specie di ritorno al passato. Il colletto con il bordo arancio riporta tutti con la mente agli anni ’80 e il rosso porpora della divisa è quel rosso indossato dai grandi Falcao, Pruzzo e Di Bartolomei, vincitori dello scudetto nel 1983. Stesso colore anche per i calzettoni che saranno accompagnati con una riga arancione che ricorda il colletto.

    Un ritorno al passato fatto soprattutto per accontentare i tifosi: sicuramente però ora non basteranno solamente le divise ai romani ma dovrà avvenire la svolta che tutti si aspettano dall’arrivo di Zeman e dai suoi giocatori e da quelli che ancora devono arrivare ma che arriveranno.

    La presentazione della nuova divisa marchiata Kappa è avvenuta all’Ara Pacis dove erano presenti l’attore e soprattutto tifoso giallorosso Massimo Ghini, l’Amministratore Delegato Claudio Fenucci e il direttore sportivo Walter Sabatini. Non a caso anche il giorno scelto per la presentazione: oggi infatti l’AS Roma compie 85 anni dal giorno della fondazione, gran traguardo per la società giallorossa.

    In questo giorno importante sono accorsi all’evento anche gli ex giocatori dell’AS Roma che negli anni passati hanno saputo onorare la divisa conquistando risultati importanti: Marco Del Vecchio, Sebino Nela, Bruno Conti, Vincent Candela e Luciano Tessari i presenti alla presentazione della divisa. Gabriele Ostini, global brand manager di Kappa, ricordando la duratura collaborazione con l’AS Roma che continua dal 2000, ha inoltre spiegato che mentre la prima maglia è unica ed è stata presentata in questo giorno importante, la seconda sarà presentata nella tournée in America e la terza sarà indossata nel ritiro di Brunico.

    Dalle ore 19.27 di questa sera e fino a mezzanotte, sarà possibile acquistare le nuove maglie negli As Roma Store ricevendo un omaggio celebrativo della ricorrenza.

    Di seguito la gallery dell’evento.

    Credit foto: Getty Images

  • Sarà Maria Sharapova l’avversaria dell’Errani

    Sarà Maria Sharapova l’avversaria dell’Errani

    A sfidare l’azzurra Sara Errani in finale sarà la russa Maria Sharapova che, nella semifinale contro Petra Kvitova, ha superato quest’ultima vincendo due set 6-3, 6-3. La finale sarà sicuramente molto importante per la venticinquenne russa che, da lunedì, tornerà ad essere la numero uno del mondo.

    Tornando all’incontro le due tenniste hanno conquistato la semifinale con gran facilità. Maria Sharapova ha infatti superato la Morita con un 6-1, 6-1, la Feng con un 6-2, 6-1, la Zakopalova con un 6-4, 6-7, 6-2, e la Kanepi con un 6-2, 6-3. La giovanissima Petra Kvitova ha invece superato la Radwanska con un 6-1, 6-3, la Bratchikova con un 6-2, 4-6, 6-1, la Lepchenko con un 6-2, 6-1 e la Shvedova con un 3-6, 6-2, 6-4.

    Si apre con un gran equilibrio tra le due avversarie che, messe in difficoltà soprattutto dal vento, cominciano con un 1-1. Sharapova però sembra essere più concentrata e, gestisce al meglio le folate che danno un giro strano ai servizi della Kvitova, mettendo a segno un gran break che la porta sul 4-2. La giovane avversaria cerca di stare in partita e accorcia sul 3-4, ultimo game che riesce a conquistare. La russa infatti si mostra aggressiva e, senza dare modo alla ceca di rientrare in partita ancora di più, chiude il set con un 6-3.

    Il secondo set si apre come il primo, con le due che si tengono in equilibrio sull’1-1; poi di nuovo l’allungo della russa che non si lascia sfuggire l’occasione di punire gli errori della inesperta Kvitova portandosi sul 3-1. Ma l’inesperienza e la giovane età della ceca vengono per un attimo messi da parte per far spazio all’orgoglio e, in poco tempo, piazza il controbreak arrivando al pareggio sul 3-3. La forza usata per agganciare la Sharapova comincia a farsi sentire su Kvitova che non riesce a strappare il servizio alla russa che sale prima sul 4-3 e poi sul 5-3 arrivando ad un passo dalla finale. La bella russa non si lascia scappare il momento per chiudere definitivamente il match e in un batter d’occhio conclude l’incontro con un 6-3.

    Maria Sharapova © PASCAL GUYOT/AFP/GettyImages

    Una superiorità in tutto è ciò che ha portato alla vittoria la russa che ha meritatamente conquistato la finale del Roland Garros per la prima volta nella sua carriera. Importante il match di sabato quindi per Sharapova che, in casa di vittoria andrebbe a completare il carreer slam dopo aver vinto a Wimbledon nel 2004, all’US Open nel 2006 e all’Australian Open nel 2008; un’impresa che solamente nove donne fino ad ora sono state in grado di compiere.

    Non sarà però cosa facile per la russa conquistare il carreer slam che nella finale di sabato dovrà vedersela con Sara Errani. Tra le due nessun precedente: sicuramente la grintosa azzurra saprà regalare al pubblico presente un grande incontro, cercando di mettere in crisi quella che sembra essere in questo momento la miglior giocatrice in circolazione sul rosso.

    Importante sarà di certo l’approccio alla gara con cui scenderanno in campo le due avversarie e il calore del pubblico presente; l’azzurra sembra infatti essere molto amata dagli appassionati accorsi al Roland Garros e sicuramente questo sarà un punto a favore per l’Errani che ha più volte sottolineato il fatto che il feeling con il campo e con il pubblico è stato eccezionale fin da subito, trascinandola nei momenti cruciali alla vittoria.

  • Ferrer in semifinale contro Nadal, battuto Murray

    Ferrer in semifinale contro Nadal, battuto Murray

    Altro quarto di finale molto atteso è stato quello tra Ferrer e Murray che, al Lenglen si sono giocati l’accesso alla semifinale. Ad avere la meglio è stato lo spagnolo che, dopo una lunga partita, è riuscito ad aggiudicarsi la semifinale con un 6-4, 6-7, 6-3, 6-2. 

    L’inglese Andy Murray è arrivato fin qui grazie alle vittorie contro Nieminen con un 1-6, 6-4, 6-1, 6-2, Giraldo con un 6-3, 6-4, 6-4 e Gasquet con un 1-6, 6-4, 6-2, 6-2. Lo spagnolo David Ferrer ha invece compiuto un percorso più facile avendo vinto sempre con tre set rispettivamente contro Paire con un 6-3, 6-3, 6-2, Youzhny con un 6-0, 6-2, 6-2 e Granollers con un 6-3, 6-2, 6-0.

    Si apre con un game combattuto l’incontro tra Ferrer e Murray che dopo i primi due giochi si trovano sull’1-1 con lo scozzese che recupera lo spagnolo. Dopo un’ora e 2 minuti di gioco, un Ferrer lanciatissimo si porta sul 4-1 imponendosi di forza su Murray che poco dopo accorcia sul 4-2. La reazione dell’inglese però non basta in quanto in un settimo game interminabile Ferrer riesce a tenere il servizio e a salire sul 5-2. Sul Lenglen però il match si fa interessante e, per chi credeva che la partita fosse già finita arriva una bella sorpresa: l’iberico sbaglia più palle set nell’ottavo game e si fa rimontare dal britannico che arriva sul 5-4. La rimonta però non riesce fino in fondo in quanto nel decimo game un gran Ferrer sale in cattedra chiudendo il match grazie anche all’errore del rivale.

    Il secondo set sembra più equilibrato: dopo 5 game i due si trovano infatti sul 3-2. Con Murray che si rivela essere potente in servizio, bravissimo nei due turni precedenti a non concedere assolutamente nulla all’iberico. Detto fatto l’inglese opera un gran break su Ferrer e passa a condurre le danze sul 3-4. La veemente reazione dello spagnolo non tarda ad arrivare e, bravissimo a non perdersi d’animo si porta di nuovo in vantaggio sul 5-4. Il set arriva dunque sul 6-6 grazie agli ottimi turni di servizio di entrambi i tennisti in campo. A suon di diritti vincenti lo scozzese ha preso subito in mano le redini del tie break, portandosi poi al cambio di campo sul 5-1 ed infine vincendo il set con un 6-3.

    David Ferrer © PASCAL GUYOT/AFP/GettyImages

    Sull’1-0 per Murray nel terzo set a farla da padrona è la pioggia che costringe i giocatori a lasciare il campo per 15 minuti. Al ritorno in campo il pareggio di Ferrer arriva e, dopo un lungo scambio, si porta anche in vantaggio sul 2-1. Nei minuti successivi lo scozzese piazza un grande break e raggiunge Ferrer sul 3-3, approfittando di un piccolo calo dello spagnolo. In questo momento però lo spagnolo cambia ritmo e strappa nuovamente la battuta a Murray mettendo a segno lo spunto decisivo per aggiudicarsi la quarta frazione che si chiude con un 6-3.

    Il quarto set si apre con uno straordinario Murray in difesa che costringe Ferrer a cedere la battuta dopo una serie incredibili di recuperi. Ma lo scozzese continua ad essere incostante e non riesce in nessun modo a staccare Ferrer che piazza un contro break e si porta sul 2-1. Ferrer comincia a sfoderare un gran bel gioco e conquista una meritatissima vittoria arrivando per la prima volta in carriera, alla semifinale del Roland Garros dove dovrà vedersela con Rafal Nadal.

  • Il Napoli riscatta Pandev, all’Inter 7.5 milioni

    Il Napoli riscatta Pandev, all’Inter 7.5 milioni

    Nato il 27 luglio 1983, 184 cm di altezza e 74 kg di muscoli sono i dati di Goran Pandev, attaccante macedone in prestito al Napoli. È proprio da lui che la società campana vuole ripartire: il campione macedone ha infatti firmato per rimanere altri tre anni tra le fila biancoazzurre e, dopo la partenza di Lavezzi, potrà sicuramente dare un grosso contributo al Napoli. Comincia quindi con questo acquisto il mercato del Napoli che consegna nelle mani dell’Inter una cifra pari a 7,5 milioni di euro spiegando di puntare molto sul talento macedone. Quest’ultimo rimarrà quindi in terra campana fino al 2012, avendo stipulato un contratto sulla base di circa 2,2 milioni di euro a stagione.

    Lo stesso presidente De Laurentis spiega che oltre ad essere un gran giocatore è un ragazzo perbene e che questo sarà il primo di una serie di nuovi arrivi in quanto è sua intenzione inserire alla rosa altri validi elementi per poter continuare a sviluppare un’ottima squadra nel prossimo campionato. Soddisfatto il calciatore macedone afferma di essere al settimo cielo per avere conquistato questo contratto con il Napoli dopo aver passato un anno fantastico nella passata stagione, e spiega di voler chiudere la sua carriera proprio qui, in Italia e con la maglia biancoazzurra.

    Goran Pandev | © ROBERTO SALOMONE/AFP/Getty Images

    Goran Pandev nella scorsa stagione ha collezionato 42 presenze tra campionato, Champions e Coppa Italia ed è andato a segno 7 volte. Punterà sicuramente a fare meglio il macedone in questa nuova stagione dove il tecnico Mazzarri, che non ha mai nascosto la stima per il giocatore, potrà dargli spazio e concedergli di fare un gran campionato. Contenti a metà invece i tifosi del Napoli che faranno sicuramente fatica a digerire il duro colpo della partenza di Lavezziche, oltre ad aver regalato grandi emozioni alla squadra napoletana, ha saputo mettere in campo e fuori, oltre che al talento, tanto cuore, facendosi ricordare per molti altri motivi dal popolo campano.

    Popolo campano che si aspetta dunque un primo vero grosso colpo di mercato dal presidente De Laurentis che, dopo aver vinto la Coppa Italia contro la Juventus ed aver quindi chiuso bene il 2011/2012 dice che saprà accontentare i suoi tifosi per la prossima stagione.