Autore: Dèsirèe Dalla Fontana

  • Cecilia Camellini che impresa, Paolo Villaggio dichiarazioni choc

    Cecilia Camellini che impresa, Paolo Villaggio dichiarazioni choc

    Neanche il tempo di festeggiare in “Casa Italia” che Cecilia Camellini regala un altro fantastico risultato alla squadra azzurra paralimpica che si trova in questi giorni a Londra: la nuotatrice modenese, dopo la medaglia d’oro con tanto di nuovo record del mondo nei 100 sl, nella giornata di ieri ha bissato il doppio successo, conquistando il primo posto nei 50 sl e siglando anche qui il nuovo record mondiale. L’atleta azzurra, non vedente fin dalla nascita, è riuscita a superare anche gli obiettivi che tutto il suo staff si era posto prima di partire per queste Paralimpiadi 2012: a Pechino infatti Cecilia aveva conquistato due medaglie d’argento e, dopo il titolo mondiale ed europeo, l’asticella era stata posta proprio sul metallo più pregiato.

    Altra vittoria importante arriva dal tennis tavolo dove l’italiana Pamela Pezzutto è riuscita a conquistare la medaglia d’argento: così facendo l’atleta azzurra è andata a bissare l’argento di Pechino 2008, aggiungendo un altro titolo al suo palmares dove spopolano la vittoria mondiale, quella europea e tante altre. Pamela è stata superata in finale dalla cinese Liu Jing con un 3-0 finale, con i parziali di 11-8, 11-8, 11-5.

    Contemporaneamente ai grandi successi degli azzurri, che raggiungono quota 5 medaglie, sono però arrivate alcune critiche dal noto attore Paolo Villaggio. L’ormai ottantenne genovese ha infatti lasciato a bocca aperta tutti rilasciando alcune dichiarazioni poco piacevoli nei confronti dei disabili e delle Paralimpiadi a Radio 24 durante un’intervista:

    Paralimpiadi 2012 © Dennis Grombkowski/Getty Images

    “Cosa penso delle Paralimpiadi di Londra? Fanno molta tristezza e non sono qualcosa di entusiasmante, sono la rappresentazione di alcune disgrazie e non si dovrebbero fare perché sembra una specie di riconoscenza o di esaltazione della disgrazia. Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle, io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po’ fastidioso e non è per niente divertente. Ce n’è una, cieca, che fa i duecento metri in pista: dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare, tanto vale allora correre col bastone. La mia non è crudeltà, anzi è crudele esaltare una finta pietà, questo è ipocrita. Sembrano olimpiadi organizzate da De Amicis con dei personaggini”.

    Dichiarazioni alquanto imbarazzanti e che hanno suscitato subito la reazione di Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, il quale ha invitato l’attore a passare per Londra per poter capire realmente cosa fanno quotidianamente questi atleti:

    “Non ho molto da dire in quanto sono esternazioni che fanno molta tristezza. Forse a Paolo Villaggio farebbe bene venire qui e fare un giro a Londra, stringere le mani di questi atleti che potrebbero insegnargli molto di più delle sue parole. Provo profonda amarezza”.

  • Paralimpiadi 2012: tre medaglie per l’Italia, oro per Camellini

    Paralimpiadi 2012: tre medaglie per l’Italia, oro per Camellini

    Comincia nei migliori dei modi l’avventura della squadra azzurra alle Paralimpiadi 2012 che si stanno svolgendo a Londra: il primo successo arriva infatti dall’Acquatic Centre, proprio dove meno di un mese fa l’Italia è incappata in un tunnel senza riuscire a conquistare alcuna medaglia nonostante i tanti obiettivi dei nuotatori azzurri delle Olimpiadi. A rompere il ghiaccio è infatti Federico Morlacchi il quale è riuscito a conquistare un terzo posto nei 100 metri farfalla S9 con un 1’00”77, dietro all’ungherese Tamas Sors e all’australiano Matthew Cowdrey.

    Nella giornata di ieri invece è arrivato un importantissimo primo posto per l’azzurra Cecilia Camellini: le aspettative prima di partire per Londra erano davvero alte e, l’appena ventenne nuotatrice italiana è riuscita a stupire tutti. Con un fantastico 1’07”29, Cecilia è riuscita non solo a conquistare la medaglia d’oro ma anche a piazzare il nuovo record del mondo nei 100 stile libero S11 superando l’australiana Fisher e la cinese Li e andando a migliorare i risultati di Pechino 2008: quattro anni fa l’atleta modenese, ceca fin dalla nascita, conquistò infatti due medaglie d’argento rispettivamente nei 50 e nei 100 stile libero, andando poi ad aggiungere al suo palmares anche il titolo europeo e mondiale.

    Cecilia Camellini © Clive Rose/Getty Images

    A completare una giornata piena di emozioni arriva poi la medaglia d’argento nei 200 metri T35 di Oxana Corso, diciassettenne nata a San Pietroburgo ma adottata da una coppia romana: la velocista è riuscita a chiudere la gara con un ottimo 33”68 che le ha regalato il secondo posto nonostante sia partita dalla nona corsia. Inutile provare a descrivere le sensazioni di Oxana, ragazza colpita da una celebrolesione che l’ha portata a diventare un’atleta paralimpica:

    “Sono felicissima, non cosa dire – ha infatti spiegato a caldo la giovanissima azzurra – dedico questo argento a tutti i miei amici che mi hanno accompagnato in questa avventura e a tutti i compagni di Nazionale che non sono potuti venire qui a Londra con me”.

    I VIDEO DELLE GARE DEGLI AZZURRI

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  • Sorteggio Europa League 2012-2013: Lazio, le squadre da evitare

    Sorteggio Europa League 2012-2013: Lazio, le squadre da evitare

    Dopo aver superato anche nella giornata di ritorno il Mura 05, la Lazio si prepara a conoscere le avversarie nella fase a gironi: alle ore 13.00 di oggi andrà in scena il sorteggio Europa League 2012-2013 che vedrà le 48 squadre che sono riuscite a qualificarsi suddivise in 12 gruppi ciascuno da 4 squadre. Per poter formare dei gironi equi sono state create quattro fasce a seconda del coefficiente UEFA e, mentre l’Inter è stato inserito in prima fascia ed anche al primo posto, la Lazio si è dovuta accontentare la prima posizione nella terza, sfiorando di poco la possibilità di entrare in seconda a causa della rete che il Twente è riuscito a mettere a segno al 116 minuto di gioco contro il Bursaspor, ottenendo la qualificazione.

    Per ogni fascia dunque si prenderà una squadra, andando a comporre i 12 gironi, poi un altro sorteggio determinerà l’ordine delle partite in casa e fuori: quello che però interessa ai giocatori di Petkovic è di riuscire a non beccare in girone squadre della prima fascia come il Marsiglia, il Lione, il Tottenham, il Liverpool e l’Atletico Madrid, vincitrice nella passata stagione, tutte ai primi posti della lista e sicuramente in grado di creare problemi ai biancocelesti. Fortunatamente le squadre dello stesso paese non possono affrontarsi e quindi tolti i nerazzurri di Stramaccioni, le restanti squadre della prima fascia sono lo Sporting Lisbona, il Psv, il Bayer Leverkusen, il Bordeaux, il Twente e lo Stoccarda, squadre alla portata di Rocchi e compagni.

    Esultanza Hernanes © Marco Luzzani/Getty Images

    Per quanto riguarda invece la seconda fascia, tolte Udinese e Napoli per la legge sopracitata, la Lazio non ha particolari preferenze sulla squadra da dover evitare: dall’alto verso il basso la lista è composta dal Basilea, dal Metalist, dall’Atletico Bilbao, finalista nella passata edizione, dal Copenaghen, dal Panathinaikos, dal Fenerbahce, dal Rubin Kazan, dal Bruges, dall’Hapoel Tel Aviv e dall’Hannover. Nella scorsa stagione la Lazio fu inserita nel girone D assieme a Vaslui, Sporting CP e Zurigo, totalizzando due pareggi ed una vittoria e riuscendo quindi a passare il turno approdando però nella fase ad eliminazione diretta sfortunatamente contro la quotata squadra dell’Atletico Madrid, uscendo con un totale di 1-4 a favore degli spagnoli.

  • Problemi al Psg: Ibrahimovic contro Nenè, sfiorata la rissa

    Problemi al Psg: Ibrahimovic contro Nenè, sfiorata la rissa

    Accostando la parola lite al nome di Zlatan Ibrahimovic sul web appare una lunga lista e questa volta a dover fare i conti con lo svedese è stato Nenè, centrocampista del Psg e quindi compagno di squadra di Ibra. A scatenare la furia dell’ex rossonero è stato un duro intervento del brasiliano durante l’allenamento, il quale ha scelto il bersaglio sbagliato: Ibra infatti rialzatosi da terra ha preso di mira il proprio compagno arrivando a colpirlo e facendo intervenire i compagni per calmare gli animi, onde evitare l’ennesima rissa.

    Che si respiri un aria abbastanza pesante all’interno del club parigino lo si era capito fin da subito e, dopo i problemi durante le prime partite, dove i ragazzi di Ancelotti non sono riusciti ad andare oltre al pareggio su tutti e tre i match disputati, il nervosismo è arrivato a toccare i giocatori anche durante gli allenamenti. Sicuramente Nenè ha voluto stuzzicare Ibrahimovic, sapendo di avere di fronte uno dei più forti giocatori al mondo ma anche uno dei più irascibili: il brasiliano molto probabilmente sente la pressione del confronto con lo svedese e, girano voci che potrebbe addirittura essere in partenza e quindi lasciare il Paris Saint Germain, dopo che si è visto soffiare il posto da titolare ed anche la maglia numero 10 proprio dall’ex attaccante del Milan.

    Con questo episodio, avvenuto fortunatamente a porte chiuse, mister Carlo Ancelotti e Leonardo hanno aggiunto un altro problema alla già lunga lista che si è creata dall’inizio del campionato: sicuramente non sarà cosa facile gestire una squadra composta da un gruppo di campioni e soprattutto di persone con delle personalità incompatibili. Spesso molti club hanno voluto acquistare troppi giocatori di alto livello, abituati nelle squadre precedenti ad essere le prime donne di turno, ed ora sembra proprio che il Paris Saint Germain sia  entrato in questo tunnel dove Ancelotti dovrà estrarre dal cappello magico più di una magia per poter ricomporre i pezzi di un puzzle fatto di troppe parti diverse.

  • Juve e Fiorentina litigano, Berbatov sceglie il Fulham

    Juve e Fiorentina litigano, Berbatov sceglie il Fulham

    Dovrebbero essere dei giorni pieni di sorprese visto che sono gli ultimi di calciomercato ed invece a fare un bel regalo alla Juventus questa volta è stato Dimitar Berbatov, ex giocatore del Manchester United. L’attaccante bulgaro doveva infatti arrivare a Torino nella serata di ieri ed invece una telefonata da parte del giocatore verso il club bianconero ha escluso ogni tipo di contratto tra i due: un gran colpo di scena in quanto fino all’ultimo tutto sembrava pronto per il trasferimento.

    Le due società si erano già scambiate i documenti, Berbatov aveva accettato l’offerta di 1.8 milioni di euro più bonus con tanto di biennale, ed il volo per Torino era prenotato: a quanto pare però il bulgaro non aveva ancora fatto i conti con il parere della moglie, spesso colei che decide, la quale ha voluto metterci lo zampino all’ultimo momento spiegando di preferire di rimanere a vivere a Londra. Detto, fatto Dimitar Berbatov non ha esitato a prendere in mano il telefono ed ha avvertito Marotta della decisione, dichiarando di aver messo in prima posizione gli affetti.

    Berbatov © Michael Regan/Getty Images

    Così facendo il bulgaro ha lanciato ancora una volta un due di picche ad un club italiano: proprio per dare vita alla trattativa con la Juve Dimitar Berbatov aveva lasciato a mani vuote la Fiorentina, non presentandosi in sede a contratto quasi firmato. Questo aveva fatto andare su tutte le furie il club viola che ha pubblicato varie dichiarazioni poco piacevoli riguardanti la correttezza ed il fair play, anche se non facendo mai il nome della Juventus.

    Dall’altra parte, ora che Berbatov ha scelto il Fulham, grazie anche alle tante richieste del suo ex allenatore, Martin Jol, Marotta ha difeso i bianconeri spiegando che la Juve ha agito correttamente senza calpestare i piedi a nessuno: che sia stato un doppio gioco del bulgaro che poi, sentitosi in colpa ha lasciato a piedi entrambe? Speriamo che ora non vada a confermare il detto del “Non c’è due senza tre” cambiando ancora idea e lanciando l’ennesimo due di picche: visto il passato non ci sarebbe da stupirsi.

  • Shanghai in crisi: la Juventus contatta Didier Drogba

    Shanghai in crisi: la Juventus contatta Didier Drogba

    A quanto pare la crisi finanziaria non ha colpito solamente i club italiani ma anche quelli esteri: a dover fare i conti con la mancanza di soldi ad oggi è lo Shangai Shenhua o meglio il suo proprietario. Zhun Jun è infatti il principale detentore della società calcistica con il 28,5 %, mentre il restante è della Shanghai SVA Group, della SMEG, della Huangpu Investment Ltd, della Shanghai SVA Electric Group Co. e dell’Ltd and Shanghai SVA Information Industry, tutte società cinesi che hanno preso un accordo con Zhun Jun.

    Il patto riguardava il fatto che se lui avesse investito più di 17 milioni di euro in due anni la percentuale si sarebbe alzata del 70 %: per questo quindi Jun ha deciso di investire ben 75 milioni di euro, quasi 60 in più di quelli che servivano per mantenere il patto, sperando poi di poter arrivare ad essere l’unico proprietario del club, purtroppo però, nonostante siano passati 5 anni, le aziende non hanno rispettato l’accordo, mandandolo su tutte le furie. Arrivato a questa nuova stagione pagando sempre di tasca propria, Jun ha quindi deciso di mettere fine a tutto ciò, minacciando di lasciare la società o al massimo di pagare solamente il 30% delle spese.

    Didier Drogba © PETER PARKS/AFP/GettyImages

    Per questo motivo i due attaccanti Nicolas Anelka e Didier Drogba potrebbero tornare a giocare in Europa, visto l’elevato costo dei loro stipendi che non andrebbero rispettati. Ad approfittare della situazione sfortunata dello Shanghai potrebbero essere alcuni club italiani: l’interesse della Juventus verso l’ivoriano era stato fatto presente già nei mesi passati ed ora Beppe Marotta tenterà il colpo di fine estate. Per far arrivare Drogba a Torino si parla di un trasferimento con contratto biennale di 5 milioni di euro annui: sicuramente una cifra elevata che d’altra parte andrebbe a completare la rosa del club bianconero arrivando a mettere finalmente a segno l’acquisto del tanto atteso top player.

  • Il Napoli blinda Cavani, rinnovo fino al 2017 e clausola rescissoria a 55 milioni

    Il Napoli blinda Cavani, rinnovo fino al 2017 e clausola rescissoria a 55 milioni

    Basta una gran partita vinta con un netto 0-3 ai danni del Palermo e qualche buona parola per far tornare il sereno sopra Edinson Cavani e Aurelio De Laurentiis: proprio nella giornata di ieri sono arrivate le prime notizie riguardanti il rinnovo che El Matador ha voluto mettere a segno con il Napoli, squadra con la quale è legato da luglio 2010. Le tante discussioni venute a galla durante l’estate tra l’uruguaino ed il club campano sono infatti state cacciate da una clausola rescissoria inserita nel contratto di Cavani che, se pagata, lo libererà immediatamente, proprio come era stato fatto per Lavezzi.

    Rispetto a quella di Ezequiel questa volta la cifra è leggermente più alta infatti, secondo le prime indiscrezioni, arriverebbe a toccare i 55 milioni di euro, asticella che pochissimi leader nel settore del mercato calcistico possono attualmente permettersi di sfiorare. A questa clausola però bisogna aggiungerci anche l’ingaggio personale di Cavani, ritoccato a 5 milioni di euro a stagione fino al 2017, sempre se qualche sceicco non arriva a Napoli munito di valigetta con tanto di soldi. Quel che è certo è che il presidente De Laurentiis ha voluto mettere a segno un colpo grosso, andando ad accontentare sia il giocatore che la rosa di Mazzarri e allo stesso tempo mettendo ben al sicuro El Matador dai propri diretti avversari di campionato vista l’altissima cifra della clausola rescissoria.

    Edinson Cavani © Lintao Zhang/Getty Images

    Con questo rinnovo il Napoli esclude però l’arrivo di un altro bomber, accontentandosi della coppia Insigne-Cavani: una scelta che va ad accontentare in primis De Laurentiis, che ha cercato in tutti i modi di rinnovargli il contratto, ma anche tutti i tifosi azzurri che, dopo la partenza di Lavezzi presa di certo non molto bene, sono riusciti a rimanere legati all’uruguaiano, sperando di poter assistere ad un campionato dove i propri beniamini continuino a portare a casa vittorie, migliorando la quinta posizione conquistata nella passata stagione.

  • Pedro Obiang, il regista della Sampdoria ha già conquistato tutti

    Pedro Obiang, il regista della Sampdoria ha già conquistato tutti

    Comincia bene il cammino della Sampdoria che, nella prima giornata di questa nuova stagione, mette a segno un gran colpo stendendo a San Siro il Milan. Ed uno dei padroni del campo di ieri sera è stato il blucerchiato Pedro Obiang, centrocampista centrale che si è finalmente guadagnato la fiducia del nuovo mister Ciro Ferrara, conquistando così la maglia da titolare. Il giovane spagnolo, nato però da genitori della Guinea Equatoriale, è infatti uno dei grandi acquisti compiuti da Marotta e Paratici nel 2008 per 130.000 € dall’Atletico Madrid, squadra in cui “Perico”, questo il soprannome del giocatore, è cresciuto fin da bambino.

    Pochi anni fa Obiang era stato infatti etichettato come uno dei prossimi campioni e, già nella partita di ieri si è dimostrato pronto a scendere in campo per dire la sua: dotato di ottime qualità sia fisiche che tecniche ha dalla sua la rapidità nei movimenti, la capacità di rubare palla perfettamente e soprattutto una grande visione di gioco che gli permette di servire prontamente i compagni, pregi che l’hanno messo su di un gradino importante. Ispiratosi fin da quando era piccolo al suo idolo Xabi Alonso, Pedro ha deciso di lasciare i genitori e di trasferirsi a vivere a Genova con la sorella, dove ha potuto dare vita alla scalata verso una lunga carriera che è solamente agli inizi.

    Pedro Obiang © Claudio Villa/Getty Images

    Con la Spagna ha partecipato a vari raduni e partite delle squadre junior ma non ha ancora scelto definitavamente con quale nazionale vorrà giocare: pochi mesi fa infatti si vociferava che Obiang potesse arrivare ad indossare la maglia azzurra dell’Italia, cosa che andrebbe sicuramente a giovare alla squadra di Cesare Prandelli. Oltre ad essere un grande giocatore Pedro ha dimostrato di tenere particolarmente alla società per cui gioca, in quanto a novembre 2011 rifiutò la convocazione con la Guinea Equatoriale dove avrebbe disputato la Coppa d’Africa, per poter rimanere con il suo club durante il campionato di Serie B dove si era conquistato dopo tanto lavoro il posto da titolare che è riuscito a mantenersi anche in questa nuova stagione.

    CONOSCIAMO PEDRO OBIANG IL VIDEO

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  • Roma-Catania 2-2, Nico Lopez salva la “prima” di Zeman

    Roma-Catania 2-2, Nico Lopez salva la “prima” di Zeman

    Nella conferenza stampa pre gara di Roma-Catania Zeman aveva dichiarato di volere una partita piena di opportunità e di emozioni da donare ai tifosi e, nella serata di ieri, i brividi non sono di certo mancati. Peccato però che per ben due volte i brividi siano stati di gelo, in quanto la partita è finita con un 2-2 che ha dato un punto a testa alle due squadre in campo: sicuramente un gran traguardo per i siciliani mentre dall’altra parte il boemo dovrà rivedere quello che non è andato. Pecca grande dei giallorossi è stata la difesa, spesso scoperta sulle fasce: è proprio su calcio di punizione che i ragazzi di Maran si portano in vantaggio al 31′ di gioco grazie alla rete di Marchese che raccoglie un rimbalzo fortunato e fora la rete della Roma.

    La risposta dei romani non tarda ad arrivare anzi, si rivelano continuamente pericolosi ma spesso non riescono a mettere dentro il pallone nei momenti più opportuni: dopo varie occasioni al 59′ ci pensa Osvaldo a pareggiare i conti e, con una grande rovesciata, riesce a superare le mani di Andujar, facendo letteralmente scoppiare il tifo dei 51 mila spettatori presenti.

    Nico Lopez © Paolo Bruno/Getty Images

    Tutto il lavoro fatto da Osvaldo sembra però svanire quando al 69′ Gomez  prende in contropiede tutti i giallorossi e insacca la rete mettendo a segno il goal del temporaneo vantaggio siciliano. Dal cappello magico infatti Zeman pesca il giovane diciottenne Nico Lopez che a pochi minuti dal termine entra a sostituire un non in piena forma Totti: è proprio il piccolo di casa che, al suo esordio con la Roma, si inventa una giocata da esperto e, al 91′ salva in extremis i giallorossi, regalando un pareggio che pesa sicuramente meno di una sconfitta, sfiorata nei secondi finale con una traversa del Catania.

    ROMA-CATANIA 2-2 (p.t. 0-1)
    Marcatori: 31′ Marchese (C), 14′ st Osvaldo (R), 24′ st Gomez (C), 48′ st Lopez (R)

    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Burdisso, Castan, Balzaretti; Bradley, De Rossi, Pjanic (28′ Florenzi); Lamela (28′ st Marquinho), Osvaldo, Totti (41′ st Lopez). A disp.: Lobont, Taddei, Romagnoli, Marquinhos, Tachtsidis, Bojan. All.: Zeman
    CATANIA (4-3-3): Andujar; Alvarez, Bellusci, Legrottaglie, Marchese; Biagianti (40′ st Sciacca), Lodi, Almiron; Barrientos (21′ st Castro), Bergessio (31′ st Antenucci), Gomez. A disp.: Frison, Terracciano, Capuano, Spolli, Salifu, Llama, Ricchiuti, Doukara, Morimoto. All.: Maran

    Ammoniti: Bradley, Burdisso, Marquinho (R), Alvarez, Marchese (C)

    LE PAGELLE:

    Balzaretti 6.5: uno dei pochi che si fa sempre trovare pronto in difesa nonostante compia molti metri, proponendosi più volte anche in fase offensiva.
    Osvaldo 7: inventa, produce, colpisce un palo e alla fine insacca con grande classe la rete avversaria
    Lopez 7: Entra negli ultimi 5 minuti di gara e all’età di 18 anni regala il pareggio alla Roma con una giocata da vero campione

    Andujar 6.5: Nel complesso buona prova per l’estremo difensore del Catania che si arrende solo davanti ai due gioielli giallorossi
    Barrientos 5.5: Non raggiunge la sufficienza in quanto sorprende in negativo la sua prestazione, forse per le troppe attese
    Gomez 7: Nella serata di ieri ha dimostrato di essere un gran giocatore riuscendo anche ad andare a segno, facendo mangiare le mani a tutte le varie società che lo volevano

    IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS

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  • Zeman carico per Roma-Catania: “Mi aspetto grandi cose”

    Zeman carico per Roma-Catania: “Mi aspetto grandi cose”

    Comincia oggi contro il Catania la seconda era di Zeman con la Roma: dopo 13 anni infatti il boemo torna sulla panchina romana e si dice pronto a puntare molto in alto. Dopo la vittoria di Juventus e Fiorentina nei due anticipi di ieri sera il club giallorosso vuole partire con il piede giusto per non perdere già punti rispetto alla nemica numero uno del tecnico: con la Juve infatti continuano i battibecchi e sarà quindi importante restare al passo fin da subito. Per questo Zeman vuole dai suoi ragazzi un match deciso già dal primo fischio: con Dodò indisponibile e Destro squalificato la Roma scenderà probabilmente in campo con un 4-3-3 sostenuto nei tre reparti da Balzaretti, De Rossi e Totti.

    Nonostante la nuova regola che vede possibile la presenza di 23 giocatori la rosa giallorossa sarà composta da soli 20 calciatori: il boemo ha infatti deciso di lasciare fuori Borriello, Tallo, Perrotta, Svedskauskas e Lucca, sempre più vicini all’addio, mentre ha deciso di dare una possibilità non da poco ai giovani Romagnoli, Lopez e Lamela, quest’ultimo in campo fin dal primo minuto di gioco. Quel che è certo è che per i ragazzi di Maran sarà una partita a dir poco difficile, contro una Roma importante e soprattutto in uno stadio che sarà gremito di tifosi giallorossi pronti a sostenere i propri beniamini all’esordio di questa nuova stagione.

    Balzaretti e Zeman © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Non a caso Zeman nella conferenza stampa pre gara ha dichiarato di aspettarsi un tifo caloroso in quanto sono previsti 50 mila spettatori, spiegando di voler un gioco emozionante dai suoi giocatori in modo tale da far appassionare ancora di più i sempre presenti tifosi che si meritano divertimento e brividi. Dall’altra parte il tecnico del Catania Maran ha dichiarato di sapere di essere opposto ad una squadra ambiziosa come la Roma a cui porteranno rispetto ma ha anche giustamente precisato che scenderanno in campo per lottare e per stupire, esaltati dal fatto che si comincia una nuova stagione ed un nuovo campionato.

    LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Roma-Catania
    Roma (4-3-3):
    Stekelenburg, Piris, Burdisso, Castan, Balzaretti, Bradley, De Rossi, Pjanic, Lamela, Osvaldo, Totti.
    A disposizione: Lobont, Taddei, Romagnoli, Fiorenzi, Tachtsidis, Lopez, Bojan, Marquinho, Marquinhos. All. Zeman
    Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Bellusci, Legrottaglie, Capuano, Biagianti, Lodi, Almiron, Barrientos, Bergessio, Gomez.
    A disposizione: Frison, Terracciano, Marchese, Spolli, Salifu, Castro, Llama, Ricchiuti, Sciacca, Antenucci, Doukara, Morimoto. All. Maran