Autore: Dèsirèe Dalla Fontana

  • Cristiano Ronaldo triste? Il Real propone un rinnovo record

    Cristiano Ronaldo triste? Il Real propone un rinnovo record

    Il Real Madrid vuole a tutti i costi cercare di rimediare alla “tristezza” che ha colpito Cristiano Ronaldo in quest’ultimo periodo: il bomber portoghese ha infatti stupito tutti quando, durante la partita di Liga dopo aver segnato non ha esultato. Inizialmente si pensava che fossero avvenuti degli screzi interni tra l’attaccante ed il difficile Mourinho, il quale ha sempre qualcosa da ridire: ma invece il “mal di pancia” di CR7 è stato causato dal mancato aumento di stipendio. Il capitano del Portogallo è approdato tra le fila del Real 3 anni fa ed allora l’accordo tra le due parti prevedeva un pagamento di circa 10 milioni netti all’anno per le prossime sei stagioni. Nel 2009 questa era dunque una cifra esorbitante che pochi potevano permettersi ma ad oggi, con l’arrivo dei grandi ricconi, il tanto amato giocatore è finito dietro un bel po’ di calciatori nella lista dei più pagati al mondo.

    Proprio questo sembra infastidire Cristiano Ronaldo che all’inizio della stagione avrebbe richiesto un aumento, il quale sarebbe arrivato in caso di partenza di Kakà. Purtroppo per il portoghese però il brasiliano milita ancora tra le fila del Madrid e quindi inizialmente i vertici del club avevano messo da parte il problema. Ma di certo Ronaldo non se nè dimenticato: a quanto scrivono i giornali spagnoli il bel talento vorrebbe tra i 15 ed i 20 milioni netti all’anno, cifra che porterebbe il Real Madrid ad un passo non da poco.

    Cristiano Ronaldo © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    A quanto pare però il presidente Florentino Pérez non ha alcuna intenzione di rinunciare ad uno dei più forti giocatori al mondo e sarà quindi costretto ad andare incontro alle richieste di CR7 per non farsi scappare il gioellino. Tra oggi e domani è inoltre prevista una riunione tra i vertici del club, l’allenatore, il giocatore e l’agente Jorge Mendes, per poter capire come risolvere il problema. Nel frattempo il bomber portoghese ha spiegato sul proprio profilo facebook che il motivo della sua dichiarata tristezza non è assolutamente di causa economica ma sono davvero in pochi a crederci.

  • Per Boateng e Melissa Satta grandi progetti per il futuro

    Per Boateng e Melissa Satta grandi progetti per il futuro

    Altro che amore da copertina, quello tra Melissa Satta e l’attaccante del Milan Kevin Prince Boateng sembra proprio essere amore vero: nel prossimo numero di Vanity Fair infatti i due innamorati hanno raccontato la loro storia ed i sogni per il futuro tra cui c’è anche già ben impresso quello di sposarsi e di avere una famiglia allargata. Ma per ogni coppia c’è sempre quello che avanza e quello che arretra e, questa volta, a correre velocemente in avanti è il ghanese, il quale dichiara:

    “Ci siamo conosciuti un anno fa, durante la settimana della moda di Milano. Dopo la separazione da mia moglie, pensavo che avrei avuto un periodo di pausa. Amici, qualche serata, insomma viaggiare leggero, senza impegni- ha spiegato inizialmente Boateng – invece ci hanno presentato e sono partito all’attacco. Così è iniziato un lungo e impegnativo corteggiamento”.

    Boateng e Melissa Satta © Comunicato Stampa

    A tenere a bada il rapporto è infatti la bella Satta che dichiara di aver tirato il freno a mano fin da subito onde evitare di alimentare il gossip che già l’aveva vista al centro di troppi casi. Il corteggiamente del tedesco ha però fatto cedere l’ex fidanzata di Bobo Vieri, la quale è caduta tra le braccia del rossonero, che sembra voler fare proprio sul serio.

    “A luglio, prima di partire per il ritiro, Kevin aveva un paio di giorni liberi, così sono tornata a casa dalla Sardegna. Mi ha detto che dovevamo parlare, perché non ci saremmo visti per un po’. Ed invece, per la prima volta mi sono trovata davanti un anello, accompagnato da intenzioni serie”.

    Proprio con diamante da 1,8 carati Boateng ha infatti messo alla prova la sua dolce metà, spiegando che la loro non è una relazione leggera, ma un qualcosa di serio, chiedendole anche di sposarla.

    “Sono sicuro dei miei sentimenti, e attraverso questo anello ho voluto capire se Melissa era in sintonia con me. Non voglio perdere tempo, per me la nostra non può essere una relazione leggera. Quindi l’ho messa davanti a una scelta: se vuoi stare con me dobbiamo fare sul serio. È un anello che vuol dire famiglia. Non l’ho ancora convinta ad avere presto un figlio, ma troverò gli argomenti giusti”.

    L’unica cosa che rallenta la sarda ad avere un figlio è ovviamente la carriera lavorativa: nel bel mezzo del suo cammino in televisione Melissa ha infatti paura di non riuscire a conciliare le due cose, ma ha inoltre dichiarato che nella loro casa ci sarà posto per tutti i figli che vorranno, compreso anche il già nato Jermaine, bambino di 4 anni che Boateng ha avuto con l’ex moglie.

  • Javier Zanetti da capitano a vice presidente dell’Inter

    Javier Zanetti da capitano a vice presidente dell’Inter

    Diciotto anni e ottocentotre presenze con la maglia neroazzurra sembrano non bastare a Javier Zanetti, anzi forse a non voler lasciare andare altrove il fedelissimo difensore argentino è proprio Massimo Moratti: in questi giorni circola infatti la voce che il capitano dell’Inter, una volta finita la propria carriera calcistica, potrebbe togliersi la divisa da giocatore per indossare giacca e cravatta e ricoprire il ruolo di dirigente, ma non uno qualsiasi. Per l’ormai milanese calciatore, Moratti arebbe infatti riservato la poltrona da vice presidente: una notizia che ha stupito fino ad un certo punto in quanto la stima reciproca tra i due è da sempre nota a tutti.

    Una scelta che non è stata di certo fatta a casa: il tanto amato giocatore dell’Inter è infatti rimasto fedele alla squadra dal 1995 quando, dal Banfield, decise di trasferirsi a Milano per dare vita ad una lunghissima carriera fatta di tante vittorie. Divenuto capitano del club neroazzurro nel 1999, è tutt’ora lo straniero con più presenze in Serie A e soprattutto negli anni si è guadagnato il titolo di giocatore più vincente della storia dell’Inter conquistando ben sedici trofei.

    Javier Zanetti | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sicuramente tutti questi risultati hanno agevolato la decisione presa da Massimo Moratti il quale non ha ancora rilasciato dichiarazioni precise sull’argomento. Il presidente del club neroazzurro, parlando anche di Luis Figo e Ivano Cordoba,  inseriti nella dirigenza dell’Inter proprio appena finita la loro carriera, ha infatti spiegato:

    “Noi qui abbiamo la fortuna di avere dei giocatori che oltre ad essere bravi sul campo sono intelligenti e soprattutto sono ragazzi perbene. Uomini e sportivi che guardano al futuro dell’Inter come qualcosa che è la loro storia, il loro futuro e al quale vogliono partecipare”.

    Parole chiare quelle del presidente Moratti che non ha mai nascosto la sua volontà di tenere a Milano a vita il difensore argentino: molto probabilmente però quella poltrona dovrà aspettare ancora un po’ di tempo prima di essere occupata in quanto Javier Zanetti sembra non essere ancora intenzionato a lasciare il campo.

  • Antonio Conte interrogatorio “top secret” dalla procura di Bari

    Antonio Conte interrogatorio “top secret” dalla procura di Bari

    I guai sembrano non finire più per Antonio Conte che, durante la scorsa settimana, nella mattinata di giovedì, è stato interrogato in gran segreto dalla Procura di Bari presso la caserma dei carabinieri di Monopoli. L’allenatore della Juventus, che sta ancora scontando i 10 mesi èper l’ormai famosa squalifica per le presunte combine del Siena, si è infatti recato in Puglia con un suo legale ma, quest’ultimo, non ha partecipato all’interrogatorio: Conte sarebbe infatti stato ascoltato solamente come persona informata sui fatti e, per ora, non come indagato. Di certo se il tecnico è stato chiamato a rispondere alle domande del procuratore Laudati un motivo valido ci sarà e, anche se solamente come persona che sapeva di cosa è successo potrebbe inciampare in un altro casino con conseguente squalifica.

    Il caso del momento ha infatti colpito il Bari, società con cui Antonio Conte ha lavorato come allenatore dalla fine della stagione 2008/2009: raccolte le redini della squadra pugliese, l’attuale tecnico bianconero, aveva deciso di continuare a seguire i galletti anche nel campionato successivo dove è riuscito a compiere una grande impresa riportando il Bari in Serie A. Proprio in questo anno e mezzo sarebbero state indicate due partite compromesse e precisamente Bari-Treviso, gara conclusasi con la vittoria dei trevigiani con un 0-1 ancora durante il finale della prima stagione, e Salernitana-Bari del 2009/2010, finita 3-2.

    Antonio Conte © Paolo Bruno/Getty Images

    In merito a questi due match è infatti stata aperta un’indagine approfondita in quanto sono arrivate dichiarazioni proprio da calciatori del posto che avrebbero spiegato anche la modalità di consegna del denaro. La sconfitta subita dalla Salernitana non sarebbe stata quindi un caso in quanto alla fine del match, sarebbe apparso il denaro direttamente in spogliatoio dove è avvenuta poi la divisione della cifra stipulata dalle due squadre. Se quanto raccontato dai giocatori, tra cui spunta anche fosse però gli indagati sarebbero più di uno: già nel mirino della Procura di Bari vi è Davide Lanzafame, ora giocatore del Grosseto, e soprattutto Andrea Ranocchia, difensore dell’Inter, che è stato chiamato in causa dai propri ex compagni di squadra Vittorio Micolucci e Andrea Masiello proprio per la partita con la squadra campana.

    Ovviamente Antonio Conte ha dichiarato di non essere a conoscenza di quanto accaduto e di quanto raccontato dai giocatori del Bari, cercando di togliersi anche questo problema, mentre aspetta con ansia il verdetto del Tnas. Poche ore fa è stato anche annunciato che l’udienza si terrà entro il 20 settembre: la Juventus spera che la richiesta della difesa di Conte, e quindi il proscioglimento, sia accolto, ma ci sono molti dubbi che tengono in piedi tutto il resto. In ogni caso se venisse respinta sarebbe accettato lo sconto della pena fino a tre mesi, cosa già decisa durante la sentenza di primo grado.

  • Ciro Immobile dopo il Genoa sogna il ritorno alla Juventus

    Ciro Immobile dopo il Genoa sogna il ritorno alla Juventus

    Un sogno che potrebbe diventare realtà in un futuro non proprio lontano è quello che tiene nel cassetto Ciro Immobile, attaccante del Genoa e della Nazionale Under 21 che ben fa sperare i rossoblu per questo nuovo campionato: il talentuoso ragazzo di Torre Annunziata ha infatti dichiarato che vorrebbe seguire le orme di Giovinco, non solo collega ma anche amico, e cioè di tornare ad indossare la maglia bianconera dopo qualche annata in Serie A utile ad accumulare un po’ di esperienza. Un desiderio forte per il giocatore che in questi anni è stato in grado di far parlare di se in più occasioni proprio per quanto fatto in campo: l’azzurrino è infatti stato uno dei grandi protagonisti della stagione del Pescara, guidato da Zeman, il quale ha creduto fortemente in lui schierandolo come titolare nonostante venisse da un campionato con il Grosseto assolutamente da dimenticare.

    Ma il boemo ci ha visto bene in quanto Immobile ha messo a segno 28 reti, si è guadagnato il titolo di capocannoniere ed ha permesso al Pescara di conquistare la promozione e di salire di diritto in serie A. Nel calciomercato estivo c’è stata la possibilità di rivederlo con la maglia della Juventus, ma i piani alti hanno deciso di far approdare il giocatore al Genoa dove si è guadagnato fin da subito il posto da titolare andando anche a segno nella prima giornata contro il Cagliari.

    Ciro Immobile © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Sicuramente ora il talentuoso calciatore italiano saprà togliersi qualche grande soddisfazione con la squadra ligure ma, come ogni atleta fa quotidianamente, i sogni restano grandi e ben in vista. A proposito di questo Immobile ha dichiarato:

    “Io, per il momento, penso al Genoa: mi ha regalato il sogno di giocare in Serie A e voglio ricambiare questa fiducia. Poi se dovessi cambiare squadra vedremo, ma per ora seguo i consigli di Del Piero: piedi per terra e vita da atleta. Mi parlava molto, è strano ora non vederlo più in Italia. Per quanto riguarda Seba, penso che lui sia un grande, è stato protagonista di un’annata fenomenale a Parma ed è giusto che ora giochi nella Juventus”.

  • Paralimpiadi 2012 da record, il commento di Luca Pancalli

    Paralimpiadi 2012 da record, il commento di Luca Pancalli

    Nella giornata di ieri si sono concluse anche le Paralimpiadi 2012 e, per la squadra azzurra, le emozioni sono state infinite: il medagliere infatti ci vede alla tredicesima posizione con 28 medaglie, ben 10 in più rispetto a quelle conquistate a Pechino 2008 e soprattutto le stesse di quelle conquistate alle Olimpiadi nonostante gli azzurri paralimpici fossero nettamente di meno. Un risultato che ha lasciato tutti a bocca aperta e che, al contrario di quanto successo alle Olimpiadi, ha stupito ogni tipo di obiettivo posto prima di partire per questa avventura: alla fine infatti le medaglie d’oro sono state nove, quelle d’argento otto e quelle di bronzo undici. Ma apparte i numeri, i risultati parlano di passi avanti enormi con conferme da parte dei grandi come Oscar De Pellegrin e Alex Zanardi, e con fantastiche sorprese da parte dei giovani Oxana Corso, Federico Morlacchi e Cecilia Camellini.

    Anche se con storie completamente diverse, la squadra azzurra è riuscita ad unire le forze e conquistare ventotto podi: le medaglie d’oro azzurre col passare dei giorni si sono infatti appese al collo di Cecilia Camellini, vincitrice nelle gare dei 100 e 50 sl, Assunta Legnante record women nel lancio del peso, Oscar De Pellegrin fantastico come sempre nel tiro con l’arco, Martina Caironi vera sorpresa in pista nei 100 metri T42, Roberto Bargna nel ciclismo su strada C1-C3, Alessandro Zanardi che ha conquistato una doppietta nell’handbike ed i fratelli Luca e Ivano Pizzi ottimi sul tandem.

    Alessandro Zanardi © Bryn Lennon/Getty Images

    Quelle d’argento sono state conquistate da Oxana Corso nei 100 e 200 metri T35, da Pamela Pezzuto strabiliante nel tennistavolo, dal non più giovanissimo Alvise De Vidi nei 100 metri T51, da Elisabetta Mijno nel tiro con l’arco, da Luca e Ivano Pizzi nella gara di tandem crono, da Giorgio Farroni nel ciclismo su strada, e dalla squadra azzurra del ciclismo impegnata nella staffetta Francesca Fenocchio, Vittorio Podestà, Alessandro Zanardi.

    Passando invece a quelle di bronzo arriva subito un tris di Federico Morlacchi che nella vasca dell’Acquatic Center è salito sul podio nei 400 sl, 100 farfalla e 200 misti, una doppietta arriva poi da Cecilia Camellini nei 100 dorso e 400 sl, un bronzo che vale oro è invece quello di Annalisa Minetti nei 1500 mt, mentre un terzo posto che sta stretto è quello di Matteo Betti nella scherma in carrozzina. Nel ciclismo su strada Vittorio Podestà e Michele Pittacolo regalano altre due medaglie e l’undicesima arriva da Alessio Sarri nella sciabola in carrozzina.

    Proprio riguardando tutti questi risultati, molti dei quali inattesi, il presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli ha dichiarato:

    “Queste vittorie sono frutto del lavoro iniziato ancora prima di Pechino, ed è simbolo che se si suda i risultati arrivano. Peccato che nel nostro paese le prime cose che si tagliano sono il sociale e lo sport, significa che non ci si crede così tanto: siamo tutti bravi quando si vince a prendere gli onori, ma poi la responsabilità politica di credere nello sport viene a mancare. Tornando alle cose positive stiamo ricevendo migliaia di email tra le quali c’è quella di un ragazzo che ci chiede cosa deve fare per poter diventare un atleta paralimpico, e penso che questa sia ancor più una vittoria dal punto di vista del sociale”.

  • Federica Pellegrini a Miss Italia “nessun anno sabbatico”

    Federica Pellegrini a Miss Italia “nessun anno sabbatico”

    Messe da parte le ultime delusioni sportive ricevute alle Olimpiadi di Londra 2012 ed ai precedenti Europei di Debrecen, la regina del nuoto Federica Pellegrini sbarca nuovamente a Miss Italia questa volta come giudice. Nella serata di ieri infatti la nuotatrice veneziana ha fatto la sua prima apparizione al concorso di bellezza accolta dagli applausi di tutti i presenti, dove ha lasciato alcune dichiarazioni molto importanti, a partire da quella riguardante Audrey Hepburn, attrice brittanica degli anni passati a cui ha detto di essersi sempre ispirata in quanto icona di stile insuperabile. Proprio parlando della ben nota protagonista del film “Colazione da Tiffany” Federica ha espresso la sua opinione sul proprio prototipo di Miss Italia:

    “Ritengo che la nuova Miss Italia del 2012 dovrebbe, anche se non fisicamente, almeno nei movimenti, nella grazia, nell’eleganza somigliarle. Una ragazza che ci rappresenta dovrebbe infatti essere elegante, non volgare e molto umile, anche perchè in Italia adesso serve questo: l’eccesso non è ben visto, anzi non è accettato. Questi sono tutti valori che la mia mamma mi ha insegnato e che io vedrei bene in Miss Italia”.

    Ma ovviamente ad una tanto discussa nuotatrice come lei non potevano mancare le domande riguardanti il caos uscito a Londra sul discorso Claudio Rossetto, allenatore con cui ora la Pellegrini ha deciso di chiudere il rapporto sportivo:

    Federica Pellegrini ©CHRISTOPHE SIMON/AFP/GettyImages

    “Il 15 settembre torno in acqua per riprendere la preparazione atletica. Questa estate dopo Londra avevo bisogno di riposarmi ed è quello che ho fatto. Non ho ancora scelto chi sostituirà Rossetto in quanto deve essere una scelta che mi dia sicurezza, per questo sto cercando una persona valida e sto valutando vari tecnici tra cui anche Philippe Lucas. L’unica cosa certa che vi posso dire è che ad ora sarà Matteo Giunta a seguirmi in questa prima fase, però solamente come preparatore atletico”.

    Nonostante le difficoltà incontrate ultimamente in vasca Federica Pellegrini ha infatti deciso di non lasciare come era stato detto, ma di rimanere a gareggiare solamente con la staffetta nei Mondiali di Barcellona per poi prepararsi a tornare in acqua ancora più forte di prima alle prossime Olimpiadi di Rio 2016. Proprio su questo fatto la nuotatrice ha lanciato una frecciatina a tutto il mondo che la circonda dichiarando:

    “Vorrei rispondere un po’ a tutti coloro che han detto che mi sono impegnata solamente a fare gli spot mettendo in chiaro che ancora oggi penso solo al nuoto in quanto l’acqua è il mio elemento naturale. Mi spiace ovviamente essere arrivata in quello stato a Londra ma ora devo ritrovare la forma fisica e sono fortemente determinata a farlo. Nei giorni dopo le Olimpiadi mi hanno massacrata con frasi poco piacevoli. Non sono di certo arrabbiata, mi sento delusa per questa cattiveria gratuita in quanto se vinci ti amano e hanno quasi timore, se perdi sono tutti pronti ad offendere. Purtroppo nessuno di noi è un robot e i risultati non arrivano se non sei preparato a dovere. Preciso anche che non voglio piacere a tutti, non mi interessa. Ovvio, come tutti preferisco essere amata, ma non ne faccio una malattia se non avviene, non sono mica una megalomane”.

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  • Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Alex Zanardi non smette di stupire, poker per la Camellini

    Continua a gonfie vele l’avventura degli atleti azzurri alle Paralimpiadi 2012 in corso a Londra: a portare a casa un altro oro è Alex Zanardi, ex pilota di formula uno, che ha bissato la vittoria della scorsa giornata nella gara a cronometro. Questa volta il campione azzurro ha superato tutti nella prova in linea col tempo di 2’00”32, davanti al sudafricano Van Dyk ed al belga Decleir. Nei giorni scorsi Zanardi ha inoltre lanciato una provocazione agli italiani spiegando che gli inglesi sono riusciti a mettere in piedi un’organizzazione fantastica e che un evento del genere non potrebbe essere realizzata in Italia a causa della poca educazione che spopola tra tutte le generazioni.

    “Pensavo di fare una gara tranquilla e di provare la fuga a due giri dalla fine – ha spiegato il bolognese – ma ho provato diverse volte a prendere velocità e vedevo che mi stavano sempre attaccati alle ruote, non mollava nessuno. Allora ho cambiato tattica compleamente: ho deciso di andare al risparmio di energia, lasciando andare avanti gli altri in salita per recuperarli in discesa. Siamo arrivati tutti in volata e negli ultimi metri ho spinto tutto quello che potevo. Questa vittoria, conquistata in questo modo, dimostra che sono a tutti gli effetti un ciclista, anche se non ho le gambe. Voglio dedicarla alla mia squadra, soprattutto a coloro che purtroppo non sono qui, per ragioni che non capisco: Fabrizio Macchi e Pierpaolo Addesi. Sono miei cari amici e mi mancano molto in questo momento”.

    Cecilia Camellini © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Oltre a Zanardi a portare ben in alto la bandiera azzurra ci pensa Cecilia Camellini, mettendo a segno un fantastico poker di medaglie salendo sul podio anche nella giornata di oggi nella gara dei 400 stile libero, proprio laddove la Pellegrini non era riuscita ad arrivare: la modenese, dopo i due oro nei 50 e 100 sl ed il bronzo nei 100 dorso ha infatti stupito nuovamente tutti mettendo la firma anche in questa gara. L’atleta azzurra si è fatta superare solamente dalla numero uno Daniela Schulte e dalla canadese Amber Thomas.

    Altri due bis arrivano poi grazie alle medaglie di Oxana Corso e Vittorio Podestà: la giovanissima italiana d’adozione, dopo l’argento nella gara dei 100 metri, ha conquistato un buon secondo posto anche nei 200 metri finendo nuovamente dietro alla cinese Ping Liu la quale oltre all’oro ha messo a segno anche il nuovo record del mondo con il crono di 15’’44. Per Podestà invece obiettivo centrato nella gara su strada classe H2: il ciclista azzurro aveva infatti promesso un’altra medaglia e così è stato. Ora l’Italia si appresta ad affrontare le ultime giornate di queste Paralimpiadi, ben consapevole che potrà aggiungere ancora altri ottimi risultati.

  • Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Oscar Pistorius fuori dal podio nei 100

    Dopo aver perso la medaglia d’oro nei 200 metri ed essersi accontentato dell’argento nonostante le critiche rivolte alle protesi del vincitore Alan Cardoso Oliveira, Oscar Pistorius si è trovato nuovamente di fronte ad un risultato che gli va stretto a queste Paralimpiadi di Londra 2012. Nella finale valida per la gara nei 100 metri categoria T44 il sudafricano è infatti rimasto ai piedi del podio, dove sono invece saliti il britannico Jonnie Peacock, l’americano Richard Browne ed il connazionale Arnu Fourie. Una sconfitta che brucia ma che viene sollevata dalla vittoria nella staffetta 4×100 dove Pistorius, Radebe, Smith e Fourie hanno messo a segno il nuovo record mondiale in 41″78, andando a conquistare la medaglia d’oro davanti alla Cina e alla Germania.

    Anche se gli obiettivi nella gara dei 100 metri non erano altissimi, non essere salito sul podio è un fattore che ha dato da pensare all’atleta sudafricano, soprattutto in quanto proprio un mese fa era su questa pista a gareggiare contro i normodotati durante le Olimpiadi 2012. Ora Pistorius potrà cercare di prendersi una rivincita nella gara dei 400 metri di domani dove dovrà difendere l’oro conquistato a Pechino 2008.

    Oscar Pistorius © Justin Setterfield/Getty Images

    “Quello che abbiamo visto correre è un grande sprinter paralimpico – spiega Pistorius parlando del diciannovenne Peacock – la sua è stata una grande performance ed i 100 non sono la mia specialità, e comunque il livello è molto cresciuto. Sono incredibilmente felice: Jonnie ha fatto una cosa straordinaria, davanti al pubblico di casa. Sono sicuro che resterà tra i ricordi della sua vita”.

    Il sudafricano ha quindi digerito bene questa sconfitta, evitando di creare polemiche inutili come era stato fatto nella gara precedente dove era arrivato anche a fare ricorso al Comitato Paralimpico, il quale aveva chiesto all’atleta di riflettere su quanto accaduto senza accogliere la richiesta di indagare sulle protesi degli avversari e soprattutto su quelle del vincitore.

  • Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    Paralimpiadi 2012: tris di bronzi per Morlacchi, Pittacolo e Sarri

    L’Italia raggiunge quota 21 medaglie, posizionandosi così alla quattordicesima posizione: a incrementare il numero di vittorie in queste Paralimpiadi 2012 sono stati infatti Michele Pittacolo, Roberto Bargna, Federico Morlacchi ed Alessio Sarri. A conquistare la settima medaglia d’oro azzurra è stato Roberto Bargna, il quale è andato a vincere la gara nella prova individuale di ciclismo su strada della categoria C1-3: l’atleta italiano, non più giovanissimo in quanto ha raggiunto i quarantanni ha saputo mettere in gioco tutti i suoi punti di forza andando a superare in volata il tedesco Steffen Warias e l’australiano David Nicholas, rispettivamente argento e bronzo.

    Nella giornata di ieri però dal ciclismo è arrivata un’altro importante risultato: Michele Pittacolo infatti ha conquistato un ottimo terzo posto nella prova su strada di categoria C4 negli 80 chilometri. L’atleta italiano, il quale ha festeggiato il proprio quarantesimo compleanno con questo buon risultato, è stato superato solamente dall’ucraino Dementyev e dal cinese Liu i quali hanno chiuso la proprio gara rispettivamente con un 1’55″38 ed 1’55″48 rispetto al suo crono di 1’55″51.

    Federico Morlacchi © Gareth Copley/Getty Images

    “Approdato a Londra il mio obiettivo era proprio quello di andare a medaglia e ci sono riuscito, anche se non è la medaglia più pesante. Prima di venire qui a gareggiare ho pensato che se non avessi vinto nulla mi sarei ritirato, ma con questa medaglia al collo mi sento determinato a continuare”.

    Dopo quella di Matteo Betti, altra medaglia arriva anche dalla scherma: salire sul gradino più basso del podio della gara della Sciabola categoria B è infatti Alessio Sarri. Il quasi quarantenne atleta azzurra, arrivato a disputare la propria terza Olimpiade, ha stupito tutti i presenti superando l’ucraino Anton Datsko, numero uno nel ranking mondiale. Approdato in semifinale si è però dovuto arrendere con un 15-10 al polacco Gzegorz Pluta: in finalina per il terzo posto si è preso la rivincita battendo il russo Yusupov con un ottimo 15-7.

    A completare una gran giornata è poi Federico Morlarcchi: il nuotatore azzurro ha infatti conquistato il terzo bronzo personale da quando è alle Paralimpiadi di Londra 2012. Dopo quello nei 100 farfalla e l’altro nei 400 stile libero, il varesotto si è guadagnato anche quello nei 200 misti categoria SM9, finendo dietro solamente all’australiano Cowdrey e all’ucraino Kalyna.

    Così facendo l’Italia supera le 18 medaglie conquistate a Pechino 2008, tenendo ben presente che mancano ancora tre giorni alla chiusura dei Giochi Paralimpici e sperando di poter incrementare ancora il numero di vittorie, magari andando a superare le 28 conquistate durante le Olimpiadi.