Autore: Dèsirèe Dalla Fontana

  • Milan, Allegri squalificato c’è Tassotti in panchina

    Milan, Allegri squalificato c’è Tassotti in panchina

    In questi giorni la discussione del momento sembra essere la possibilità di vedere Allegri saltare dalla panchina rossonera: secondo quanto si vocifera infatti Silvio Berlusconi vorrebbe cambiare allenatore e avrebbe già preparato una lista di probabili sostituti. Tra i pochi c’è anche Mauro Tassotti, eterno vice che ha fatto da secondo a molti dei tecnici che sono passati dal Milan: proprio per queste insinuazioni il fedelissimo rossonero ha voluto lasciare qualche dichiarazione per far tornare la calma.

    Come Adriano Galliani anche lui ha spiegato di essere dalla parte di Massimiliano Allegri ma, a detta di molti non potrebbe fare diversamente: poche ora fa il vice-allenatore ha spiegato la situazione del Milan, cercando di far capire a tutti che l’aria non è proprio delle migliori e che le partenze di molti giocatori hanno messo in difficoltà la società come mai era successo in tutti gli anni precedenti.

    Mauro Tassotti © Marco Luzzani/Getty Images

    A spingere sul fronte Tassotti ci ha pensato poi anche la Lega: il giudice sportivo Giampaolo Tosel ha infatti squalificato per una giornata Allegri e soprattutto, il ricorso presentato dal Milan è stato respinto, costringendo il tecnico ad assistere al match contro il Cagliari dalla tribuna. A guidare Robinho e compagni sarà quindi il vice-allenatore che potrebbe riuscire a sfatare il tabù San Siro: questa potrebbe essere l’occasione giusta per mettersi in mostra e far scattare Berlusconi che è ad un passo dal cacciare il livornese. Ma riguardo questa ipotesi Tassotti ha voluto precisare che in casa rossonera non c’è alcuna intenzione di cambiare lo staff dichiarando:

    “Io dopo Allegri? Mi spiace venga messo in discussione. Sono legato a Massimiliano, lo ritengo uno dei migliori allenatori che il Milan abbia mai avuto. Tra le mura rossonere non c’è l’opzione di cambiare tecnico: bisogna invece pensare positivo anche perchè l’unico modo per ripartire è quello di lottare con il coltello tra i denti. Ora è più facile giocare in trasferta che in casa, perché è diverso essere fischiati dai propri tifosi. Ci sono sempre stati vicini, anche se qualche fischio è legittimo se lo spettacolo non piace”.

  • Zamparini caccia Perinetti, al suo posto arriva Lo Monaco

    Zamparini caccia Perinetti, al suo posto arriva Lo Monaco

    Nei giorni scorsi, quando Zamparini aveva deciso di togliere il posto di allenatore a Sannino consegnando il Palermo nelle mani di Gasperini, il presidente dei rosanero aveva spiegato di non aver intenzione di effettuare altri cambiamenti: probabilmente però si riferisse solamente alla parte della squadra in quanto in queste ore a saltare sarà il posto di Giorgio Perinetti. Il direttore sportivo del club siciliano è stato infatti messo fuori dallo staff per l’avvio di campionato alquanto deludente: il motivo principale è che è stato proprio lui a voler puntare su Sannino e quindi Zamparini ha deciso di mandar via entrambi, complici di un inizio assolutamente da dimenticare. Altra causa di questo imminente divorzio sembra essere il mercato estivo in quanto Perinetti non è riuscito a mettere in pratica alcune cessioni che Zamparini voleva effettuare.

    Inizialmente si diceva fossero solamente voci ma ora la cosa è certa e c’è già il nome del sostituto: si tratta di Pietro Lo Monaco il quale ha rotto di recente con il Genoa e si ritrova quindi alla ricerca di una società con cui poter collaborare. I sospetti che la scelta ricada su di lui sono avvenuti dopo la partita tra Cagliari e Palermo in quanto il ds di Torre Annunziata era presente in tribuna ed ha guardato attentamente il match, nell’ultima apparizione di Sannino sulla panchina rosanero.

    Giorgio Perinetti © Claudio Villa/Getty Images

    Quel che è certo è che Lo Monaco quando si siederà sulla poltrona di Perinetti non avrà vita facile: la situazione a Palermo non è delle migliori e l’aria è alquanto tesa. Nemmeno l’arrivo di Gasperini ha sbloccato la squadra e, finchè non arriveranno i primi risultati positivi il clima non sarà dei migliori. Il compito di Lo Monaco è sicuramente quello di mettere a segno alcuni movimenti che siano in grado di aiutare la squadra in questo momento difficile ma ovviamente dovrà fare tutto questo stando agli ordini di Zamparini, conosciuto per essere un presidente esigente e assolutamente presente. Se il ds ha voluto interrompere il rapporto con il Genoa per i problemi con Preziosi per incompatibilità di carattere, figuriamoci cosa ne uscirà dalla collaborazione con Maurizio Zamparini.

  • Ronaldo un reality show per dimagrire, pesa 118 kg

    Ronaldo un reality show per dimagrire, pesa 118 kg

    Ultimamente quando si dice Ronaldo il pensiero va direttamente al bomber portoghese del Real Madrid che al giorno d’oggi viene indicato come uno dei migliori calciatori al mondo ma, in queste ore, come accadeva anni indietro, l’attenzione si è posata anche sull’altro Ronaldo, quello brasiliano, il quale ha fatto emozionare non poco con le sue prodezze tanti tifosi del calcio spettacolo. Ora però si parla dell’ex attaccante neroazzurro per la sua nuova avventura: arrivato a pesare ben 118 chili Ronaldo Luís Nazário de Lima, questo il nome vero, ha deciso di rendersi protagonista di un reality dove tenterà di tornare in forma.

    Il programma è intitolato “Fantastico, la misura giusta”, ed andrà in onda su Rete Globo: sinceramente di fantastico non c’è poi nulla ora come ora ma, in questi tre mesi, l’ex talento brasiliano sarà seguito quotidianamente da telecamere che mostreranno al mondo intero ogni minimo miglioramento. Ronaldo dovrà recarsi da un dietologo che gli darà la cura da fare ma ovviamente sarà anche sottoposto a sedute di palestra per poter rimmettersi in sesto.

    Ronaldo © CHRISTOPHE SIMON/AFP/GettyImages

    Inizialmente l’ex calciatore aveva insinuato che tutto questo ingrassare era causato dall‘ipotiroidismo che l’ha rovinato appena ha smesso di fare attività fisica: tutti i medici hanno confermato quanto detto da Ronaldo ma hanno voluto sottolineare che la malattia è stata solamente la complice di un modo sbagliato di mangiare e soprattutto di bere. La troppa birra e le troppe calorie ingerite durante questi anni hanno infatti portato il verdeoro ad avere una circonferenza di vita pari a 107 centimetri, sicuramente qualcosa di scioccante se si pensa alla forma fisica di un calciatore.

    La sfida durerà ben 12 settimane ma si spera che Ronaldo riesca ad uscirne migliorato e soprattutto dimagrito. Prima di cominciare questa avventura “Ronnie” ha infatti dichiarato che l’obiettivo è quello di sgonfiarsi e che è pronto a mettersi in gioco per stare meglio ma anche per gli altri:

    “Quando fisso un obiettivo, sono pronto a dare tutto per centrarlo. Mi preparo ad affrontare questa grande sfida anche perchè voglio dimostrare a tutto il Brasile che lo sport aiuta a star bene. Si vive molto meglio se si pratica attività fisica. Voglio essere un esempio per il mio Paese”.

  • Ancelotti sulla crisi Milan, Nesta bacchetta Allegri e Inzaghi

    Ancelotti sulla crisi Milan, Nesta bacchetta Allegri e Inzaghi

    In questi giorni il Milan è al centro dell’attenzione per essere la protagonista di una partenza indecente che ha attirato anche l’attenzione di Carlo Ancelotti il quale, da ex allenatore del club rossonero ha voluto spronare i suoi ex ragazzi anche se di suoi ne son rimasti davvero pochi. Durante l’intervista su Italia 2 ospite di Pierluigi Pardo a “Undici”, il tecnico del Paris Saint Germain ha avuto qualche consiglio per quasi tutte le big del campionato italiano: ovviamente il primo pensiero è andato alla sua ex squadra spiegando che non è fattibile che il Milan perde tre partite su quattro nonostante le partenze abbiano sicuramente penalizzato la squadra.

    “Non c’è la qualità dell’anno scorso ma nemmeno si può pensare che il Milan perda così brutalmente in campionato. Si può mettere in preventivo una stagione più complicata rispetto alle passate perché sono cambiati molti giocatori, sono venute a mancare le fondamenta ma bisogna ricostruirle e riuscire a mantenere la solidità della società perchè è una cosa importante. Poi ci sono i nuovi giocatori che hanno un tasso tecnico differente ma devono prendersi le responsabilità e soprattutto bisogna togliersi l’alibi delle partenze perché non può essere una scusa usata all’infinito”.

    Carlo Ancelotti © BERTRAND GUAY/AFP/GettyImages

    Una frecciatina dunque quella di Carletto che si sente un po’ colpevole per aver privato i rossoneri di Ibrahimovic e Thiago Silva, di certo due calciatori che hanno saputo e sapranno fare la differenza nei prossimi anni ma, come dice lui, il Milan deve ripartire da chi ha talento soprattutto perchè ad ora la favorita è la Juve, avanti a tutte le altre anche secondo Ancelotti.

    Ma con questi continui flop il club di Silvio Berlusconi è stato preso di mira anche da un ex difensore volato oltreoceano per poter continuare la sua carriera sportiva senza dover affrontare campionati di alto livello: si tratta infatti di Alessandro Nesta il quale è intervenuto dal Canada per dire la sua riguardo al battibecco tra Allegri e Inzaghi. Il centrale dei Montreal Impact ha dichiarato che la lite dal suo punto di vista è stata una bambinata e che è successo più volte che il Milan avesse difficoltà nella parte iniziale del campionato ma che poi è sempre stato in grado di riprendersi ed ingranare la marcia. Parole che sembrano voler dare fiducia a Massimiliano Allegri anche se, come molti, pure Nesta spiega di vedere la Juventus come favoritissima alla vittoria finale.

  • Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Galliani conferma Allegri ma al Milan c’è la lista dei sostituti

    Continua la striscia negativa del Milan che, dall’avvio del campionato ha totalizzato tre sconfitte ed una sola vittoria: nella giornata di ieri è infatti arrivata anche l’Udinese a mettere il bastone tra le ruote al percorso di Massimiliano Allegri che sembra essere sempre più lontano dalla panchina rossonera. Nonostante Adriano Galliani sembri essere dalla parte del tecnico, i rumors sono tanti ed è impensabile che i vertici del club di Milano non abbiano ancora pensato a sostituire l’allenatore visti i risultati pessimi contro squadre come la Sampdoria e l’Atalanta. Nel match di ieri i miglioramenti in campo si sono visti ma di certo le partenze di Ibrahimovic e Thiago Silva non potranno essere sempre la scusa a delle prestazioni sottotono e al grande nervosismo che si è creato in queste settimane, visibile agli occhi di chiunque anche per il gesto di Boateng.

    A quanto pare infatti Silvio Berlusconi avrebbe pensato da molto tempo di togliere la guida del Milan ad Allegri ma a tenerlo buono è stato continuamente Galliani che vuol dare un’ulteriore chance al tecnico che in questi anni ha comunque portato a casa dei buoni risultati. La prova del nove sarà di certo la partita di mercoledì dove tutti si aspettano una vittoria dai rossoneri: nel match contro il Cagliari è proprio impossibile pensare ad un’ennesima sconfitta anche se la fortuna ed il campo di San Siro sembrano aver voltato le spalle ad Ambrosini e compagni.

    Massimiliano Allegri © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Si vocifera infatti che dopodomani sarà il giorno decisivo e, dietro ad Allegri sembrano esserci pronti tanti altri a prendere il suo posto: in primis c’è Mauro Tassotti, conosciuto solamente per essere stato il vice allenatore di quasi tutti quelli che sono passati dal Milan. Perde punti invece Filippo Inzaghi che, dopo la lite vera o non vera è ritornato ad allenare i suoi giovani talenti continuando la prima esperienza ai piani bassi visto anche che dovrebbe mettersi a guidare giocatori che fino al mese scorso hanno condiviso tutto e di più con lui. Il presidente è noto a tutti che vorrebbe Pep Guardiola ma, a mettere una croce sopra il nome dello spagnolo è sia l’elevato stipendio richiesto che la volontà di continuare il proprio anno sabbatico dopo l’addio al Barcellona. Per tutti queste ragioni e soprattutto visto che di allenatori d’alto livello ne sono rimasti pochi liberi, pare che Berlusconi dovrà accontentarsi o di Allegri o di Tassotti, quest’ultimo ovviamente a tempo determinato fino a conclusione di questa stagione.

  • John Terry lascia la Nazionale, in arrivo la sentenza per razzismo

    John Terry lascia la Nazionale, in arrivo la sentenza per razzismo

    Nella giornata di ieri il difensore del Chelsea e soprattutto ex capitano della Nazionale inglese di calcio John Terry ha deciso di riporre nell’armadio la propria maglia bianca numero 6 che l’ha legato per ben 78 volte con l’Inghilterra: il 31enne inglese ha infatti preso la decisione finale in quanto nella giornata di oggi verrà ascoltato dalla Federcalcio della propria nazione per l’accusa di razzismo che dal 2011 ha segnato la sua grande carriera sportiva. Il calciatore è accusato di aver offeso con parole razziste Anton Ferdinand, giocatore del Queens Park Rangers, durante la partita disputatasi il 23 ottobre dell’anno scorso fra il Chelsea e il Qpr. Una decisione assolutamente inaspettata ma che ha delle motivazioni ben valide: Terry era infatti stato prosciolto dalla giustizia ordinaria nell’estate scorsa ma, a quanto pare, potrebbe ancora inciampare in qualche squalifica.

    “La mia posizione in Nazionale è diventata insostenibile e per questo ho deciso di ritirarmi. Ringrazio tutti i ct che mi hanno permesso di indossare la maglia del mio Paese in quanto era il mio sogno fin da bambino. Ringrazio i tifosi e la mia famiglia per il sostegno che mi hanno sempre dato e auguro a Roy Hodgson e alla squadra le migliori fortune. Ho deciso di compiere questo gesto prima dell’udienza della commissione disciplinare perché la federazione, decidendo di processarmi nonostante l’assoluzione del tribunale civile, ha reso la mia posizione insostenibile. Ora mi dedicherò interamente al mio club, il Chelsea”.

    John Terry © FRANCK FIFE/AFP/GettyImages

    A valutare non colpevole il difensore dei blues era stato inizialmente anche lo stesso Anton Ferdinand: subito dopo il battibecco infatti i due si erano trovati negli spogliatoii per chiarire il tutto e, con una stretta di mano, sembrava che la lite fosse stata risolta. Il cambio di idea però è avvenuto a mente fredda quando, dopo aver rivisto il video su You Tube, il giocatore del Qpr ha voluto procedere per vie legali. Si sospetta che sotto ci sia lo zampino del suo agente che l’ha spinto a procedere e a non farla passare liscia a John Terry, il quale è finito nel bel mezzo di un vero e proprio polverone che l’ha fatto arrivare a questa decisione: sicuramente l’idea dell’ex capitano dell’Inghilterra è quella di anticipare le mosse della Federazione che avrebbe potuto squalificarlo.

  • Esordio amaro per Gasperini, Atalanta-Palermo 1-0

    Esordio amaro per Gasperini, Atalanta-Palermo 1-0

    La scossa del nuovo tecnico Gian Piero Gasperini sembra non essere arrivata al Palermo che, nella partita di oggi contro l’Atalanta, è caduto allo stadio bergamasco con un 1-0 finale: i rosanero scendono infatti in campo decisamente spaesati causa il cambio di schema tattico che il “Gasp” ha voluto imporre su di loro. Nonostante i giocatori non siano adatti al 3-4-3, il tecnico del club siciliano decide di scendere in campo spostando di ruolo alcuni calciatori e soprattutto lasciando Miccoli in panchina, preferendogli Hernandez, il quale non riesce a dare il massimo meritandosi la nomina di peggiore in campo.

    Dall’altra parte Colantuono schiera il solito 4-4-1-1 ma durante il primo tempo i neroazzurri sono nettamente sottotono e a spiccare è invece il Palermo che al 40′ di gioco mette in rete la palla grazie al tiro del difensore Munoz: purtroppo però la bandierina si alza per fuorigioco e quindi è tutto da rifare. Nella ripresa i ruoli si invertono: il Palermo non riesce a sfoderare il buon gioco del primo tempo mentre l’Atalanta dimostra di voler bissare la vittoria conquistata a San Siro contro il Milan. Colantuono azzecca la mossa vincente inserendo De Luca, il quale da quel tocco in più ai locali facendo letteralmente impazzire i palermitani.

    Cristian Raimondi © Tullio M. Puglia/Getty Images

    La Dea comincia infatti a macinare gioco pericoloso e, complice anche la buona prestazione di Consigli tra i pali, riesce a mettere in difficoltà i rosanero: nonostante tutto però per il goal dell’Atalanta i tifosi devono aspettare l’87’ di gioco quando Cigarini calcia perfettamente il pallone, andando a servire Raimondi che insacca la rete avversaria superando Ujkani.

    Atalanta-Palermo 1-0
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Ferri, Lucchini (28′ st Stendardo), Manfredini, Brivio; Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura (15′ st De Luca); Moralez (38′ st Troisi); Denis. A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Palma, Parra. All.: Colantuono
    Palermo (3-5-2): Ujkani; Munoz, Von Bergen, Garcia; Morganella (45′ st Dybala), Giorgi (32′ st Pisano), Rios, Barreto, Donati; Ilicic (18′ st Miccoli), Hernandez. A disp.: Benussi, Dybala, Labrin, Milanovic, Cetto, Viola, Kurtic, Bricchetto, Budan. All.: Gasperini
    Arbitro: Giacomelli

    Marcatori: 43′ st Raimondi (A)
    Ammoniti: Lucchini, Manfredini, Cigarini, Troisi (A), Ilicic, Giorgi, Donati (P)

    IL VIDEO DEGLI HIGHLIGHTS DI ATALANTA-PALERMO

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  • Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Atalanta-Palermo, esordio di Gasperini alla guida dei rosanero

    Alle ore 15.00 scenderanno in campo le formazioni di Atalanta-Palermo, due squadre che fino ad ora hanno messo a segno un percorso completamente diverso: da una parte ci sono infatti i locali neroazzurri che arrivano dall’ottima prova contro il Milan dove sono riusciti a strappare tre punti importanti superando la squadra di Allegri con un 1-0 finale, dall’altra c’è invece l’esordio di Gasperini, nuovo allenatore dei rosanero, il quale ha preso il posto di Sannino, esonerato dopo le due pesanti sconfitte rispettivamente con Napoli e Lazio ed il pareggio con il Cagliari.

    Proprio per questo per il match c’è grande attesa: di certo l’Atalanta vorrà riconfermarsi ed asfalatare i palermitani che si trovano invece sotto pressione e di fronte alla prova del nove. Da tempo è ben noto a tutti che il modulo preferito da Gasperini è il 3-4-3, schema tattico che difficilmente si adatta però agli attuali giocatori di punta del Palermo: non bastasse il club siciliano ha dovuto fare i conti con la mancata partecipazione all’allenamento di rifinitura di Andrea Mantovani, il quale si è preparato a parte visto il piccolo infortunio al ginocchio subito durante i giorni scorsi. A quanto pare inoltre Gasperini ha deciso di far partire dalla panchina Hernandez e Budan, preferendo Ilici e Bertolo, i quali andranno a formare il 3-4-2-1 con cui il tecnico cercherà di dare una svolta al club rosanero.

    Gian Piero Gasperini © Dino Panato/Getty Images

    Situazione diversa per l’Atalanta di Colantuono, la quale dall’avvio del campionato ha totalizzato la sconfitta contro la Lazio, il pareggio con il Cagliari e la recente vittoria con il Milan: per il match contro il Palermo però i neroazzurri dovranno fare a meno di Peluso, di Schelotto, di Carmona e di Biondini. Per queste assenze il tecnico del club bergamasco ha deciso di inserire Brivio, inserendo poi Cazzola ed affidandosi all’ormai conosciuto 4-4-1-1: durante la conferenza stampa tenutasi in vista della delicata partita Colantuono ha dichiarato quanto segue, parlando anche del doppio esonero che subì nel 2007 e nel 2008 proprio quando era seduto nella panchina rosanero alla guida del Palermo.

    “Noi allenatori in Italia veniamo esonerati facilmente non ci dobbiamo stupire. Il Palermo? Non voglio parlarne, è una bella città e sono stato bene. Non mi ha fatto piacere essere esonerato da sesto in classifica”.

    PROBABILI FORMAZIONI ATALANTA-PALERMO

    ATALANTA (4-4-1-1): Consigli, Bellini, Lucchini, Manfredini, Brivio, Raimondi, Cigarini, Cazzola, Bonaventura, Morales, Denis. In panchina: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Ferri, Parra, Troisi, Stendardo e De Luca. All. Colantuono
    PALERMO (3-4-2-1): Ujkani, Munoz, Von Bergen, Garcia, Piano, Barreto, Donati, Mantovani, Ilici, Bertolo, Miccoli. In panchina: Benussi, Dybala, Labrin, Milanovic, Morganella, Rios, Viola, Kurtic, Hernandez, Budan e Giorgi. All. Gasperini

  • Omicidio a Napoli, ucciso cugino di Salvatore Masiello

    Omicidio a Napoli, ucciso cugino di Salvatore Masiello

    A dover fare i conti con la malavita napoletana questa volta è toccato a Vincenzo Masiello, vittima di neanche 23 anni che è stato ucciso da sette proiettili: il giovane ragazzo è infatti finito nel mirino di un killer che, a bordo di una moto, si è dileguato tra i Quartieri Spagnoli freddando con un’intera carica il cugino del calciatore del Torino Salvatore Masiello. Un dramma che porta a quota 44 il numero di omicidi avvenuti dall’inizio del 2012 solamente nella città campana, anche se ancora non si è capito se l’uccisione di Vincenzo è stata arte della camorra o di altri problemi tra il ragazzo e i vertici napoletani.

    Si dice che tutto questo sia avvenuto a causa di un evento avvenuto poche ore prima: secondo quanto è stato dichiarato Vincenzo Masiello nei giorni scorsi avrebbe avuto un confronto molto acceso con una donna del Quartiere e alla fine sarebbe addirittura arrivato alle mani, sferrandole uno schiaffo in viso. Sfortunatamente per lui la donna sarebbe la compagna di un noto malvivente della zona che non ci ha messo tanto a decidere su come punire il giovane sprovveduto.

    Salvatore Masiello © Maurizio Lagana/Getty Images

    A rafforzare questa ipotesi è il fatto che il cugino di Salvatore Masiello non ha avuto precedenti con la malavita di Napoli ma aveva solamente qualche denuncia per furti e rapine messe a segno durante gli anni dell’adolescenza, cosa abbastanza frequente tra i giovani ragazzi del luogo. Nonostante questo però i dubbi sono tanti: nessuno ha ancora capito il vero perché di questa cattiveria nell’eseguire l’omicidio visto che il killer ha sparato fino alla fine dei colpi a disposizione facendo finire a terra Vincenzo che non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi o scappare. Il tutto sembra quindi essere stato organizzato alla perfezione e, quanto successo nei minuti successivi lascia davvero a bocca aperta.

    Durante i pochi frangenti che la polizia ha impiegato per arrivare sul posto i complici hanno infatti avuto il tempo per far sparire tutte le tracce utili a indagare sul caso: non sono infatti stati trovati tutti i bossoli, ed il sangue era stato in parte pulito. Ora chi di dovere cercherà di mettere fine a questo caso anche se non sarà di certo facile imporsi contro la malavita di Napoli.

  • Ganso lascia il Santos e sbarca al San Paolo

    Ganso lascia il Santos e sbarca al San Paolo

    Il brasiliano Paulo Henrique Ganso alla fine è riuscito ad indossare la maglia del San Paolo: in questi giorni infatti il centrocampista ormai ex Santos ha definitivamente chiuso la trattativa che era in corso con il club rossonero. Per accapparrarsi il giovane talento verdeoro la società paulista ha dovuto però pagare la clausola rescissoria, rilasciando ben 9 milioni di euro per poter ottenere neanche la metà del cartellino, precisamente solo il 45%. Il restante 55% appartiene infatti al fondo d’investimento DIS, nonostante ciò per il sostituto di Lucas, il quale a gennaio approderà tra le fila di Ancelotti per indossare la maglia del Paris Saint Germain, è pronto un contratto di cinque anni che lo legherà al San Paolo fino al 2017.

    In più, per poter mettere fine a questa trattativa ed arrivare alla cifra richiesta, il club brasiliano ha dovuto chiedere circa 3 milioni di euro al Gruppo Sonda, insieme di investitori che così facendo hanno abbassato ulteriormente la proprietà del cartellino del San Paolo che ora si ritrova ad avere solamente il 32%.

    Paulo Henrique Ganso © WILL OLIVER/AFP/GettyImages

    Quel che è certo è che ora Paulo Henrique Ganso, il quale è reduce dalla conquista della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Londra 2012 con il Brasile, ora potrà ritornare a calcare il campo verde con la squadra che con cui da tempo sognava di giocare a piena disposizione del tecnico Ney Franco:

    “Sono molto felice per il buon esito delle trattative, per me è una gioia enorme essere qui e soprattutto un desiderio che si realizza. Il San Paolo ha dimostrato grande determinazione nel puntare su di me, e questo mi ha convinto ad accettare il trasferimento. Ho apprezzato l’interesse di altri club, ma il San Paolo mi ha commosso. Ora che tutto si è concluso positivamente, non vedo l’ora di ricambiare sul campo la fiducia che ha riposto in me il Tricolor”.

    Infatti il San Paolo ha messo fuori corsa squadre come il Tottenham, l’Inter e anche il Milan, i quali avevano portato avanti alcune trattative per portarsi a casa il talentuoso centrocampista brasiliano.