Autore: Cristiano Previ

  • Lazio-Bologna nel segno di Biglia e Kishna

    Lazio-Bologna nel segno di Biglia e Kishna

    Il secondo anticipo della prima giornata di Serie A vedeva di fronte l’altra romana, la Lazio contro una neopromossa di belle speranze, il Bologna dell’ex-tecnico biancoceleste Delio Rossi. Nonostante per la Lazio si trattasse di un impegno ravvicinato dopo il match con il Bayer Leverkusen in Champions, con una rete di Biglia e Kishna i padroni di casa liquidano in fretta la pratica. Poi la stanchezza alla fine di entrambe le frazioni si fa sentire e a fine primo tempo c’è il ritorno dei rossoblù con Mancosu che accorciano le distanze, nella ripresa ancora emozioni ma finisce 2-1 per i biancocelesti.

    Pioli in questa gara deve fare a meno di Klose infortunatosi proprio in Champions, al tempo stesso in difesa preferisce il già rodato Gentiletti a Mauricio mentre a centrocampo risparmia Onazi e davanti inserisce dall’inizio Kishna al posto di Anderson. Delio Rossi invece tiene fuori dall’inizio Destro e mette in campo una squadra accorta che pensa soprattutto a difendersi per colpire in contropiede.

    Prestazione maiuscola di Kishna della Lazio | Foto Twitter
    Prestazione maiuscola di Kishna della Lazio | Foto Twitter

    La partita inizia con il canovaccio classico che la Lazio molto probabilmente intende impostare nelle sue partite. Ritmo alto da parte dei biancocelesti che cercano da subito di imprimere pressione all’avversario e la via della rete con un attacco formidabile, qualunque siano gli interpreti. Il Bologna appare stordito da tutto questo e per buona parte del primo tempo e della ripresa si limiterà solo a lanci lunghi quasi imprendibili per il suo duo d’attacco.

    La prima occasione per i padroni di casa fiocca già al decimo del primo tempo, quando Candreva per un soffio, colpendo di testa da un cross di Lulic, lambisce il palo della porta difesa da Mirante. La rete è rinviata fino al 16° quando Parolo mette ancora un buon cross verso la porta, la difesa rossoblù libera centralmente fuori area di rigore e Biglia in corsa piazza un sinistro di piatto che chirurgicamente batte Mirante per il vantaggio biancoceleste.

    Dopo sei minuti sugli sviluppi di un altro cross Kishna, migliore in campo, batte per la seconda volta Mirante e sembra chiudere la partita.

    La Lazio però allenta la presa per qualche minuto e per tutta la fase centrale del primo tempo non accade nulla, da segnalare solo un bel tiro di Basta smanacciato dal portiere rossoblù. La Lazio verso la fine della frazione inizia a sentire la stanchezza e il Bologna riesce a costruire qualche azione collettiva, al 43° Mancosu ben servito si smarca e poi batte Berisha con un tiro potente sotto la traversa. Si va negli spogliatoi con la sensazione che non ci sia partita a livello tecnico ma tuttavia gli ospiti se tengono possono riacciuffare il risultato.

    La ripresa non smentisce le sensazioni, infatti la Lazio tiene bene e mette sempre un buon ritmo, soprattutto a Candreva e Kishna sempre pericolosi, ma alla fine gli ultimi dieci minuti di match sono ad appannaggio dei bolognesi che però, salvo qualche pericolo, non preoccupano mai Berisha. la Lazio così chiude bene la pratica e ora può pensare alla sfida di ritorno con il Bayer Leverkusen che vale molto di più dei tre punti in palio stasera, unica nota negativa l’infortunio di Biglia che è costretto ad uscire dal campo.

    LAZIO-BOLOGNA 2-1 (2-1) – 17° Biglia (L), 23° Kishna (L), 43° Mancosu (B)

    Lazio (4-3-3): Berisha 6,5; Radu 6, Gentiletti 6, De Vrij 6,5, Basta 6,5; Lulic 5,5 (dal 61° Milinkovic-Savic 6), Biglia 6,5 (dal 51° Cataldi 6), Parolo 5,5; Kishna 7, Keita 6,5, Candreva 7 (dal 75° Anderson 5,5).

    A disposizione: Guerrieri, Anderson, Braafheid, Cataldi, Mauricio, Gabarron, Hoedt, Konko, Milinkovic-Savic, Morrison, Onazi.

    Allenatore: Stefano Pioli 6,5

    Bologna (4-3-1-2): Mirante 6,5, Masina 5,5, Rossettini 5, Oikonomou 6, Ferrari 5,5; Crimi 6 (dal 46° Pulgar 6), Crisetig 5 (dall’82° Diawara S.V.), Brighi 5; Brienza 6; Acquafresca 5,5 (dal 75° Destro 5,5), Mancosu 6,5.

    A disposizione: Da Costa, Falco, Maietta, Destro, Morleo, Pulgar, Silvestro, Stojanovic.

    Allenatore: Delio Rossi 5,5

    Arbitro: Gianluca Rocchi 6

    Ammoniti: Brighi (B), Radu (L), Milinkovic-Savic (L).  Espulsi:

  • Keita l’escluso, fa sognare la Lazio

    Keita l’escluso, fa sognare la Lazio

    Ci sono motivi che vanno al di là del mero e semplice valore sportivo, motivi che possono far già impostare una stagione che deve ancora iniziare, motivi che Lotito conosce benissimo e sono quelli legati all’economia. Il gol di Keita diventa così prezioso come l’oro.

    La Lazio se inizia la stagione col piede giusto e si qualifica per la fase a gironi di Champions League può disporre di 34 milioni derivanti dalla UEFA per i diritti televisivi, più i bonus che possono arrivare in seguito in base ai risultati dei match nel minitorneo nella prima fase. Ovviamente lo stesso vale per l’ostacolo che devono superare i biancocelesti, il Bayer Leverkusen.

    Il bilancio interno della Lazio contro le squadre tedesche negli ultimi anni parla di quattro vittorie ed un pareggio e la squadra capitolina manca dalla massima competizione europea per club dalla stagione 2007/08. In caso la Lazio passasse ci sarebbero i fondi necessari per completare la rosa e renderla competitiva per fare una Champions decorosa, in caso contrario la Lazio scenderebbe in Europa League con una rosa già pronta. Il Bayer Leverkusen è reduce dalla vittoria in Bundesliga contro l’Hoffenheim per 2-1 e sembra più avanti nella preparazione rispetto ai biancocelesti.

    La partita ha il preludio emotivo dell’inno della Champions League che abbinato all’ancor prima volo dell’aquila Olimpia e al successivo minuto di silenzio in ricordo dell’ex-presidente della Federcalcio tedesca Gerhard Mayer-Vorfelder fa un bell’effetto.

    L’approccio alla partita della Lazio è buono, il Bayer pressa alto ma è la squadra di casa che imposta e fa il gioco. Al 6° minuto Klose dopo un batti e ribatti spara a botta sicura in porta ma la sfera è deviata fuori di poco. Si nota subito un bel duello tra i due esterni nella zona sinistra della Lazio, Lulic e Chalhanoglu dove sia l’una che l’altra squadra riescono a sfondare.

    Al 23° Bellarabi ben servito da un lancio lungo sulla sinistra si trova uno contro uno con Basta lo mette a sedere con una finta e poi spara alto sopra la traversa di poco. Due minuti dopo ancora un lancio lungo centrale per Son mette in difficoltà Berisha e Mauricio che non s’intendono combinano quasi un pasticcio scontrandosi, poco dopo Bender da fuori area coglie in pieno il palo destro della porta del portiere biancoceleste e sul rovesciamento di fronte Klose salta il portiere ma si allarga troppo e al momento della conclusione prende il legno anche lui. E’ la fase più intensa del primo tempo, al 43° Wendell già ammonito rischia il rosso per un fallaccio su Anderson e al 46° Chalhanoglu rapisce un buon pallone a centrocampo e calcia verso la porta da prima della metà campo vedendo Berisha fuori dai pali, ma il suo fendente è accompagnato in tuffo dall’estremo laziale fuori. Finisce la prima frazione 0-0.

    La ripresa inizia con due novità. Klose nell’azione che ha colpito il palo si è infortunato ed al suo posto Pioli inserisce Keita mentre Schmidt toglie Son e inserisce Mehmedi.  Al 47° giallo in area tedesca, Keita servito in profondità viene stoppato al momento del tiro in area, si rialza e impatta contro le mani del portiere nel tentativo di dribblarlo ci vuole la moviola per stabilire se prima avviene il contatto sui piedi dell’attaccante, Eriksson sorvola.

    Keita segna l'1-0 per la Lazio | Foto Twitter
    Keita segna l’1-0 per la Lazio | Foto Twitter

    Nonostante il buon inizio della Lazio è il Bayer che si prende in mano la partita nel primo quarto d’ora della ripresa e mette alle corde i padroni di casa. Al 61° da un calcio di punizione dal limite dell’area evitabilissimo Chalhanoglu testa l’attenzione di Berisha che respinge di pugno. Al 63° Keita con una finta supera Papadopoulos in posizione defilata e sull’uscita di Leno in area d’esterno mette alto un pallone prezioso. Al 64° Mehmedi dall’esterno si accentra salta due difensori laziali e poi effettua un tiro potente a girare basso che mette i brividi a Berisha e si ripete al 66° da calcio di punizione sulla trequarti con ancora il portiere che smanaccia fuori.

    Al 69° il Bayer si porterebbe in vantaggio con Chalhanoglu ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Kiessling dopo una bella azione sulla destra ed un pasticcio difensivo della Lazio, passano tre minuti e Anderson sulla sinistra salta l’uomo e prima di essere anticipato serve in mezzo Keita che dal limite dell’area piccola spara su Leno proteso in disperata uscita.

    Al 77° Keita fa esplodere inaspettatamente l’Olimpico. Ancora una volta manda fuori tempo con una finta di corpo Papadopoulos poi in velocità s’invola dentro l’area di rigore prendendo di sorpresa la difesa delle aspirine, Leno prova ad uscire e ma l’attaccante biancoceleste di piatto incrocia sul secondo palo battendolo per l’1-0.

    Il giovanissimo attaccante della Lazio salta ancora Papadopoulos all’81° ma viene steso prima della possibilità di concludere e all’88° ancora sfortuna per la Lazio che deve far uscire De Vrij per infortunio ed entra al suo posto Gentiletti. Nei minuti di recupero buona occasione per Anderson che però conclude in modo fiacco e centrale.

    La partita finisce 1-0 ed è un ottimo risultato per la Lazio che in una certa fase della partita stava perdendo la bussola e molta autostima per l’uscita di Klose, tuttavia ha trovato in Keita l’uomo della provvidenza per vedere il ritorno con maggior sicurezza.

     

    LAZIO-BAYER LEVERKUSEN 1-0 (0-0) – 77° Keita (L)

    Lazio (4-3-2-1): Berisha 5,5; Basta 6,5, De Vrij 6 (dal 88° Gentiletti S.V.), Mauricio 5,5, Lulic 6,5; Onazi 5,5 (dal 53° Milinkovic-Savic 6), Biglia 6, Parolo 6; Candreva 6, Felipe Anderson 6,5; Klose 6 (dal 46° Keita 7).

    A Disp.: Guerrieri, Gentiletti, Cataldi, Konko, Milinkovic-Savic, Keita, Kishna.

    Allenatore: Stefano Pioli 7

    Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Leno 6,5; Hilbert 6, Tah 5,5, Papadopoulos 5, Wendell 5,5; Bender 6, Kramer 6; Bellarabi 6, Son 5 (dal 46° Mehmedi 6,5), Calhanoglu 6,5 (dal 84° Brandt S.V.); Kiessling 5 (dal 93° Kruse S.V.).

    A Disp.: Kresic, Donati, André Ramalho, Brandt, Kruse, Aranguiz, Mehmedi.

    Allenatore: Roger Schmidt 5,5

    Arbitro: Jonas Erikssen 4,5

    Ammoniti: Kiessling (B), Leno (B), Wendell (B), Mauricio (L), Papadopoulos (B), Milinkovic-Savic (L) Espulsi:

  • Alex Sandro, un Eurostar in direzione Torino

    Alex Sandro, un Eurostar in direzione Torino

    Finalmente la Juventus dopo tante chiacchere sul trequartista, da vedere se volute o no, chiude un affare in entrata per rimpinguare un altro reparto, quello della difesa. Alex Sandro e i bianconeri avrebbero trovato l’intesa da tempo, rimaneva da limare la forbice tra la domanda del Porto (25 milioni) e l’offerta della Juventus che voleva restare intorno ai 20 milioni.

    Secondo “A Bola” il quotidiano sportivo più autorevole portoghese con un vero e proprio blitz di mercato il D.G. Marotta avrebbe chiuso l’affare con il club lusitano, mettendo sul piatto quanto chiesto dai proprietari del cartellino. Un accordo sulla base di 22 milioni di euro più 3 di bonus al raggiungimento di alcune prestazioni sportive del giocatore, quali numero di presenze in campo nazionale ed internazionale.

    Con il giocatore la Juventus aveva lavorato da tempo trovando subito l’intesa con un ingaggio pari a 2,5 milioni di euro più bonus a stagione per cinque anni, il suo compenso salirà in corrispondenza della sua crescita professionale con i bianconeri.

    Alex Sandro prossimo acquisto della Juventus | Foto Twitter
    Alex Sandro prossimo acquisto della Juventus | Foto Twitter

    Si tratta di un colpo importante per la Juventus perché rende la manovra d’attacco della Vecchia Signora ancora più imprevedibile e inoltre permette ad Allegri di gestire al meglio il reparto difensivo avendo a questo punto tre soluzioni per quel ruolo. Il problema del terzino sinistro infatti era un rebus già dai tempi di Antonio Conte, che aveva parzialmente risolto con l’intuizione Asamoah, poi Allegri con Evra aveva trovato l’equilibrio giusto, ma venendo a mancare sia lui che il ghanese il rebus rimaneva con lo spostamento di Chiellini. Oggi con Alex Sandro non solo la Juventus guadagna in spinta e fantasia sulla sinistra ma ha, salvo cataclismi, in quella zona del campo diverse alternative utili anche modulandosi in base all’avversario ed allo stesso modo guadagna pedine più facilmente utilizzabili per centrocampo (Asamoah) e difesa centrale (Chiellini).

    Il laterale sinistro brasiliano si presenta come un prospetto interessantissimo perché abbina tecnica a potenza, inoltre gode di un fisico prestante. Con i suoi 1 metro e 80 e la duttilità tattica da sgrezzare può anche ricoprire ruoli diversi come quello di difensore centrale e quello di esterno più alto, questo vuol dire che se Allegri decidesse di utilizzare un più classico 4-4-2 a sinistra potrebbero giocare sia lui che Evra costituendo una catena di sinistra veramente interessante.

    Secondo “A Bola” il giocatore dovrebbe approdare a Torino per le visite mediche martedì prossimo e nelle prossime ore i due club dovrebbero dare l’annuncio ufficiale.

  • Athletic Bilbao bestia nera del Barcellona

    Athletic Bilbao bestia nera del Barcellona

    In Spagna era tempo di super remuntada, o meglio era quello che Bartomeu e tutto il clan blaugrana si auspicava ed invece è stato il tempo di un super Athletic Bilbao, che strappa con le unghie la Supercoppa iberica al Barcellona. Lo fa con una prestazione legnosa, accorta contro i Campioni d’Europa che come all’andata mettono un po’ di pressione ma poi in difesa sono molli come il burro a bagnomaria.

    Il sextete non si potrà avverare, tuttavia il team di Louis Enrique potrà vincerne cinque di titoli se il Mondiale per Club sarà giocato con tutt’altro tenore. L’Athletic riesce a chiudere la sua area di rigore e non solo, riesce anche a mettere in imbarazzo la difesa del Barcellona in più di un’occasione e la rete che chiude definitivamente i conti è l’emblema della disfatta dei padroni di casa al “Camp Nou“.

    I mille tifosi ospiti, giunti in Catalogna in mille unità non possono credere ai loro occhi quando Aduriz si trova la palla d’oro solo davanti al portiere del Barcellona per rimettere in equilibrio la partita e chiudere definitivamente il discorso, e dire che nel primo tempo Messi, su assist di Suarez aveva illuso i padroni di casa.

    La squadra di Louis Enrique si mette subito dall’inizio in clima idoneo, con Pique che al 7° coglie una traversa incredibile non riuscendo a sfruttare  un assist prezioso che lo liberava in area. Il canovaccio del match è chiaro e prevedibile, blaugrana che attaccano e ospiti, forti del 4-0 dell’andata che difendono.

    Però poi l’intensità dei padroni di casa svanisce, c’è sempre un ottimo possesso palla ma sterile mentre l’Athletic quando riparte lo fa a fiammate e più passa il tempo e più le sue scorribande di alleggerimento si fanno pericolose come al 38° quando Javier Eraso si libera in area per il tiro ma la conclusione finisce a lato.

    Al 43° il Barcellona si porta in vantaggio, facendo sperare inutilmente per una ripresa da cardiopalma. Messi è servito a due passi dalla linea di porta da Suarez e non sbaglia.

    L'Athletic Bilbao conla Supercoppa di Spagna | Foto Twitter
    L’Athletic Bilbao conla Supercoppa di Spagna | Foto Twitter

    La partita è godibile perché il ritmo è buono, le occasioni ci sono ma non si concretizzano ne dall’una ne dall’altra parte, evidente che oltre all’aspetto offensivo entrambe le squadre non voglio prendere la rete. Messi è ben controllato e Suarez ingaggia duelli spigolosi senza vincerli, Susaeta dal limite al 54° ci prova ma Claudio Bravo respinge, un minuto dopo è Suarez che potrebbe segnare ma è anticipato di pochissimo da un difensore e sul rovesciamento di fronte Aduriz con un bel rasoterra impegna nuovamente Bravo. E’ la fase più calda del match, però smorzata dall’arbitro che espelle per proteste Pique mettendo in ginocchio il Barcellona.

    L’espulsione del compagno sveglia i blaugrana che in due minuti vanno vicinissimi al raddoppio. Prima con Suarez che impegna Iraizoz e un minuto dopo con Rakitic che da buona posizione spara a lato, manca anche la fortuna agli uomini di Enrique. Al 73° ancora Suarez dal limite controlla e spara una bordata che esce di pochissimo dal palo sinistro. Un minuto dopo arriva il pareggio dell’Athletic Bilbao.

    Aduriz dopo un lancio lungo è servito al limite dell’area, incredibilmente solo, di testa da un compagno. L’attaccante si avvicina a Bravo tira di piatto piazzando il tiro ma l’estremo difensore riesce incredibilmente a respingere, sulla ribattuta a porta vuota Aduriz mette la partita in parità e smorza le residue speranze blaugrana. L’ultima emozione la regala ancora l’arbitro che mette in parità anche il numero degli uomini in campo all’ 86° quando espelle per un fallaccio su Mascherano il basco Sola.

    La partita finisce con  sostenitori baschi in festa ed un “Camp Nou” che si svuota inesorabilmente lasciando gli ospiti saltare allegramente. La Supercoppa di Spagna dopo 31 anni torna a Bilbao.

     

     

  • Lazio-Bayer, le probabili formazioni

    Lazio-Bayer, le probabili formazioni

    Ci siamo, la Lazio ha l’occasione di cancellare subito la sconfitta patita contro la Juventus in Supercoppa e di mettere subito il piede giusto in una stagione che in base ai presupposti potrebbe rivederla protagonista. Lazio-Bayer è un viatico fondamentale per entrambe le squadre, perché vuol dire introiti Champions e quindi linfa vitale per eventualmente anche completare il mercato in entrata, inoltre sancirebbe per i laziali un ulteriore upgrade della gestione Lotito tornata a livelli competitivi in modo stabile anche in Europa.

    La fase a gironi della Champions League, se conquistata garantirebbe visibilità, liquidi e un inizio di stagione col sorriso per i tifosi, sempre pronti ad attaccare il Presidente biancoceleste. Il Bayer Leverkusen ha già iniziato la stagione ed è quindi più avanti, tuttavia nei valori tecnici è un avversario alla portata della squadra di Pioli.

    Miroslav Klose | Foto Twitter
    Miroslav Klose | Foto Twitter

    Per la Lazio l’avvicinamento di Lazio-Bayer non è stato semplice, infatti Radu sarà squalificato, Djordjevic ha subito il riacutizzarsi di un vecchio infortunio e Marchetti si è rotto due costole in allenamento, quindi sarà out. Il Bayer Leverkusen non sta meglio però, infatti due elementi della difesa non ci saranno né allo “Stadio Olimpico” e nemmeno nella gara di ritorno, si tratta del laterale ex-Roma Jedvaj e Toprak, mentre è uscito malconcio Bender dopo la prima di Bundesliga ed al suo posto si paventa l’utilizzo di Mehmedi non potrà essere della partita il neo acquisto cileno Aranguiz, perché è stato acquistato pochi giorni fa e quindi non ancora stato inserito nella lista Champions, se ne riparlerà se la squadra passerà questi preliminari o in Europa League dove potrà essere reinserito.

    LAZIO-BAYER LEVERKUSEN LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Lazio (4-3-1-2): Berisha; Basta, De Vrij, Gentiletti, Milinkovic-Savic; Lulic, Biglia, Parolo; Felipe Anderson; Klose, Candreva.

    A disposizione: Guerrieri, Konko, Mauricio, Cataldi, Onazi, Kishna.

    Allenatore: Stefano Pioli

    Bayer Leverkusen (4-3-3): Leno; Hilbert, Tah, Papadopoulos, Wendell; Mehmedi, Kramer, Bellarabi; Chalhanoglu, Son Heung-Min, Kiessling.

    A disposizione: Kresic, Donati, Boeder, Andrè Ramalho, Brandt, Aranguiz, Kruse.

    Allenatore: Roger Schmidt

  • PWE LIVE 4, il wrestling italiano infiamma l’Albatros

    PWE LIVE 4, il wrestling italiano infiamma l’Albatros

    Spettacolo, divertimento, interazione col pubblico e giusta dose di adrenalina. Questo è stato il mix vincente di una manifestazione organizzata e coordinata dalla Pro Wrestling Academy Genova per la Power Wrestling Entertainment. PWE LIVE 4, questo il nome dell’evento, ha catalizzato l’attenzione di più di 2000 persone che dall’inizio alla fine hanno incitato i lottatori venuti da quasi tutta Italia e esaltato l’ottima prestazione dei due wrestler stranieri che si sono contesi il main event, l’olandese Kenzo Richards e l’ungherese Icarus.

    La serata inizia con tanto entusiasmo, ma anche molta curiosità sia da parte del pubblico che da parte degli organizzatori del Camping Village Park Albatros di San Vincenzo che hanno curato la preparazione della location poi tutto svanisce e entrambi vengono travolti dal treno della card che inizia subito con l’announcer della PWE, la quale presenta il primo match della serata con già il primo titolo in palio.

    L'arena gremita del Park Albatros | Foto Web
    L’arena gremita del Park Albatros | Foto Web

    Si tratta della cintura per il Northern Title, perché la PWE ha anche gli iridati territoriali, di fronte il Campione proveniente da Bergamo Horus “L’Assoluto” e il genovese Big Marcus. Un bel match, non lunghissimo che però permette alla platea di entrare nel clima giusto della serata, da una parte il possente Marcus che con potenza cerca di mulinare i colpi giusti per abbattere Horus e dall’altra il campione che con astuzia e qualche infrazione risponde e alla fine riesce a sottomettere il gigante buono con una presa dalla quale non si può sfuggire.

    La presentatrice poi presenta il General Manager e coordinatore del polo del nord per la PWE, Marco “Darkness” Conti che salendo sul ring a sua volta chiama per il saluto della folla i due wrestler stranieri. Richards non tratta bene il pubblico e Icarus invece prende le parti degli spettatori, i due vengono quasi al contatti fisico ma Conti si frappone decidendo anche che il main event sarà lui ad arbitrarlo e che quindi il main event sarà uno Special Referee Match. Prima dell’uscita di scenda del GM ecco che sbuca un altro personaggio misterioso, si tratta del Colonnello El Gordo, il quale si prende il microfono e pretende una chance per affrontare il vecchio campione Darkness. Conti resta spiazzato, ma incalzato dal suo dirimpettaio accetta, al pubblico poi viene chiesto se vogliono rivedere Darkness con la sua maschera e la sua gimmick o se vogliono che il GM combatta “in borghese”. Ovviamente il pubblico sceglie la maschera e la storica gimmick.

    Il secondo match in programma prevede l’assegnazione delle cinture di Tag Team Champions, ma la stipulazione del match è particolare, infatti è presentato come scramble match ma alla fine risulterà un misto tra un Gauntlet ed uno scramble elimination match. I primi ad entrare sono una coppia tutta prodotta Wrestling Academy Genova composta da Kevin Dopa, fighter rapper, e William Miller che come entrano chiedono il microfono e attraverso le rime irriverenti Dopa iniziano a attaccare l’Albatros ed i suoi villeggianti, a quel punto sentendosi punto nell’animo, dal backstage esce Albi, il pupazzone scoiattolo mascotte del campeggio. I due wrestler lo raggiungono sul palco e iniziano a schernirlo a quel punto esce Blindo, un appartenente della seconda coppia in ordine d’uscita che nel tripudio dei tanti bambini presenti riporta gli avversari sul ring ed il match inizia ufficialmente, in seguito Alex Gory, compagno di squadra di Blindo entrerà e si sistemerà nel proprio angolo. Lo scontro tra le prime due coppie si svolge velocemente e vede i cattivi restare sul ring e eliminati i buoni, infatti Blindo viene schienato da Dopa.

    La terza coppia che entra è composta da due atleti del Bologna Wrestling Team, JT9 e Lio Kong che da subito hanno un ottimo appeal con il pubblico, il primo mette in evidenza la sua tecnica ed il secondo la sua potenza muscolare e proprio Lio Kong attraverso una Camel Clutch blocca Dopa e lo fa cedere eliminandolo. L’ultima coppia ad entrare è composta dal duo romano Dave Blasco e Willy G. che insieme compongono la Roman Dynasty. E’ la fase tecnicamente più interessante del match perché l’affiatamento tra le rispettive coppie è determinante e permette di vedere mosse combinate spettacolari e la chiusura avviene proprio mentre uno dei Roman Dynasty blocca un avversario fuori dal ring e l’altro schiena Lio Kong sul quadrato, le cinture sono ai laziali.

    I campioni di coppia Roman Dynasty | Foto Web
    I campioni di coppia Roman Dynasty | Foto Web

    Il terzo match è il fuori programma Darkness-Colonnello El Gordo, un incontro interessante che riporta il pubblico al wrestling di un tempo, quello che ha spopolato in tutto il pianeta fatto di un bel mix di arti marziali e di tanta sostanza. Vince Darkness e poi El Gordo prende il microfono e si complimenta sportivamente con l’avversario.

    Il tono della serata sale con il penultimo match in programma che vede in palio il titolo italiano PWE. Di fronte il campione torinese Bako ed il marchigiano Andrew Winston. Un altro bel match caratterizzato dalle acrobazie e l’agilità di Winston contro la potenza del “toro italiano”. Bako mantiene il titolo e sembra non avere rivali sullo stivale, ma la sensazione è che la rivalità tra i due non finirà qui, il ritorno in Italia di Winston dopo l’esperienza all’estero ha comunque mostrato grandissimi progressi per lui.

    Uno dei tanti voli spettacolari di Icarus | Foto Web
    Uno dei tanti voli spettacolari di Icarus | © Enrico Bertelli “Taigermen” / ZonaWrestling

    Si arriva così al main event, in palio la possibilità di andare a sfidare il campione mondiale PWE, Chris “The Bambikiller” Raaber in un prossimo evento. Lo spettacolo raggiunge il culmine con da una parte Richards capace di mettere in mostra tecnica e potenza incredibili, dall’altra Icarus vola come un uccello e mette in seria difficoltà il più esperto avversario nel tripudio del pubblico. Kenzo Richards vince sfruttando la sua esperienza, ma è Icarus il vincitore morale dell’incontro tanto che dopo la campana, si prende comunque la soddisfazione di prendersi le ovazioni del pubblico.

    Una bellissima serata che ha coinvolto tutti e mostrato uno spettacolo di cui è capace il wrestling italiano se unito, la fine è caratterizzata dalle solite foto e autografi di rito dove piccoli e grandi si sono sbizzarriti per portare a casa un ricordo dell’evento riuscitissimo.

  • Barcellona flop, 4 schiaffi dal Bilbao

    Barcellona flop, 4 schiaffi dal Bilbao

    Incredibile al nuevoSan Mames” di Bilbao, tutto esaurito per l’occasione, i Campioni di Spagna e d’Europa del Barcellona sono stati asfaltati dall’orgoglio basco dell’Athletic Bilbao nel match di andata della Supercoppa di Spagna. Barcellona flop con quattro reti, di cui una tripletta per Aduriz, i padroni di casa hanno regalato una partita perfetta ai propri sostenitori e fra tre giorni gli extra terrestri blaugrana dovranno prodigarsi per una difficilissima remuntada al Camp Nou.

    Louis Enrique ha vissuto una delle notti più terribili da quando è diventato tecnico della squadra, probabilmente, più forte del mondo eppure già nella Supercoppa europea giocata e vinta pochi giorni fa contro il Siviglia qualche campanello d’allarme per una difesa a tratti imbarazzante era stato lanciato. Il Barcellona in 210 minuti (120 con il Siviglia e 90 ieri sera) ha subito la bellezza di 8 reti da due compagini della Liga, dato che dovrebbe far riflettere l’ex tecnico della Roma.

    Aritz Aduriz realizza una tripletta contro il Barcellona | Foto Twitter
    Aritz Aduriz realizza una tripletta contro il Barcellona | Foto Twitter

    A fronte di un attacco stellare, ieri rimasto all’asciutto, c’è una sincronia distratta nella fase difensiva che anche per i più forti può diventare letale. Fra tre giorni può succedere di tutto, proprio perché il Barcellona tenterà di mettere in “centrifuga” i baschi e di solito ci riesce con chiunque, ma quattro reti da recuperare potrebbero essere seriamente un ostacolo di troppo da superare verso il “sextete” desiderato.

    Enrique rispetto alla gara di Tblisi mette subito in campo Pedro in avanti con Suarez e Messi, nella linea mediana invece inserisce Rafinha e Sergi Roberto al fianco di Mascherano. La partita inizia con una breve fase di studio e qualche discreta iniziativa di Suarez che provoca qualche brivido, poi al 13° l’Athletic si ritrova in vantaggio sfruttando un buco nella difesa blaugrana.

    Ter Stegen deve uscire avventurosamente per anticipare un avversario lanciato solo verso la porta, la palla arriva fino al centrocampo dove San José ha tutto il tempo di stopparla, vedere l’estremo difensore lontano dalla porta e con una bella rasoiata fulminarlo per il vantaggio basco. La reazione del Barcellona c’è ma è poca cosa e addirittura l’Athletic potrebbe raddoppiare se sfruttasse meglio le ripartenze. Solo Messi su punizione e qualche spunto del combattente Suarez creano qualche grattacapo al portiere Iraizoz.

    Nella ripresa il Barcellona con Suarez coglie una traversa incredibile e Messi va vicinissimo al pareggio di sinistro ma Iraizoz è attento. A questo punto Enrique inserisce Iniesta al posto di Rafinha per dare maggiore imprevedibilità alla manovra, ma non servirà a nulla. Sulla sinistra i blaugrana perdono un pallone in controllo, Sabin Merino crossa in area e Aduriz è micidiale per il raddoppio basco proprio nel momento migliore del Barcellona.

    Enrique gioca anche la carta Rakitic al posto di Sergi Roberto, ma ancora una volta non sortisce un gran effetto. Aduriz realizza il terzo gol sfruttando un pallone sporco in area deviato dopo la conclusione dell’attaccante da Bartra. Il Barcellona tracolla e sparisce quasi, l’arbitro concede un calcio di rigore e ancora Aduriz trafigge per il 4-0 finale Ter Stegen.

    Se c’è una squadra che può fare una rimonta del genere in 90 minuti questa è senza dubbio il Barcellona, tuttavia restano preoccupanti le amnesie difensive blaugrana e ci vorrà una partita d’attacco al Camp Nou dall’inizio alla fine con una pressione costante sull’avversario. Staremo a vedere.

  • Fiorentina: ecco Nikola Kalinic

    Fiorentina: ecco Nikola Kalinic

    Nel primo pomeriggio è arrivato a Firenze, il tempo di svolgere le visite mediche e poi porre la firma sul contratto e Nikola Kalinic sarà un giocatore viola per i prossimi quattro anni.

    Sarà il nuovo centravanti che sfrutterà gli assist di Borja Valero e compagni e che dovrà sostituire Mario Gomez, o meglio dovrà fare anche i gol che il tedesco in due anni no è riuscito a realizzare a causa degli infortuni che lo hanno condizionato nella sua esperienza in Italia.

    Paulo Sousa, neo tecnico, in questo precampionato a potuto riportare, seppur in maniera ancora limitata, all’azione Giuseppe Rossi. Adesso ha l’occasione per rimpolpare l’attacco e lavorare sul 27enne croato sbarcato oggi a Firenze. Un nome dal profilo meno alto rispetto a quello di Gomez, ma un nome che ha un certo spessore e che ha tutte le carte in regola per sorprendere. Al Dnipro, squadra di provenienza, è stato pagato 5 milioni di euro.

    Nikola Kalinic | Foto Twitter
    Nikola Kalinic | Foto Twitter

    Nikola Kalinic nelle sue prime partite in Ucraina, perché laggiù il campionato è già iniziato, ha realizzato tre reti su quattro prestazioni. Nella scorsa stagione invece su 27 partite nella massima divisione ha segnato 12 reti, discreto anche lo score in Europa League, dove con il Dnipro è arrivato in finale e durante il percorso ha messo a segno 5 centri.

    Contemporaneamente all’arrivo dell’attaccante croato, presso la sala stampa dello Stadio “Artemio Franchi” è stato presentato anche Gilberto, nuovo laterale destro viola che sogna di emulare le gesta di un altro brasiliano che ha militato nella nostra Serie A.

    “Ho sempre ammirato Cafù, sia per quanto ha fatto in Italia che per quanto ha realizzato con la Nazionale brasiliana”.

    Gilberto, che lo abbiamo visto all’opera con la Fiorentina nell’amichevole giocata contro il Chelsea qualche giorno fa, non ha dubbi:

    “Mi sono trovato subito a mio agio con i nuovi compagni. Ho capito subito quanto è forte questa squadra e giocare con dei compagni così bravi è più facile”.

    La Fiorentina, che è partita tardi sul mercato a causa della situazione che si è venuta a creare con Salah sta velocemente rimettendo a posto il gap e rinforzandosi al meglio per dare a Paulo Sousa una rosa competitiva per ambizioni europee, si vocifera infatti che anche Borini potrebbe a breve giungere alla corte viola.

  • Juventus, Llorente vicino al Siviglia

    Juventus, Llorente vicino al Siviglia

    Con gli arrivi di Mandzukic, Dybala e Zaza, l’esplosione nella scorsa stagione di Alvaro Morata gli spazi per Fernando Llorente sembrano essersi sempre più chiusi. Così la Juventus, come già si paventava la scorsa stagione, sta valutando le offerte per l’attaccante iberico.

    Secondo indiscrezioni tra le tante offerte arrivate per Llorente una finalmente soddisferebbe sia il giocatore che la società bianconera. Il Siviglia si è portato avanti riuscendo anche a strappare un accordo pre-contrattuale con l’attaccante. Il tutto mettendo al corrente la Juventus.

    In pratica il nodo da sciogliere è legato alla valutazione che la Juventus da a Llorente ovvero 12 milioni di euro. Il Siviglia è partito con una proposta rivalutabile che si aggira intorno ai 7,5 – 8 milioni, in entrambi i casi si valuta o si svaluta il poco impiego del giocatore nella scorsa stagione. La Juventus quando concretizzò l’acquisto a parametro zero dall’Athletic Bilbao due stagioni fa lo valutò comunque, in luce alle reti realizzate in Serie A nel primo anno, ben 15 milioni. Va da se che l’ultima annata ha rivisto il prezzo del calciatore ma la forbice tra i due club resta ampia.

    Fernando Llorente | Foto Twitter
    Fernando Llorente | Foto Twitter

    Ecco arrivare quindi l’intervento proprio di Fernando Llorente, che sempre secondo le nostre fonti avrebbe chiesto al D.G. Marotta di andare incontro alla cifra proposta dal club spagnolo. E’ molto probabile che a 10 milioni si chiuda l’affare e la Juventus comunque concretizzerebbe una plusvalenza da reinvestire sul mercato.

    L’accelerata su questa operazione potrebbe dare nuova linfa per chiudere due operazioni rimaste in sospeso, quella di Siqueira che ormai al 90% sarà bianconero nella prossima stagione e quella per il pallino tattico di Massimiliano Allegri, ovvero il trequartista. Lo Shalke 04 insiste che non cederà Draxler salvo offerte indecenti, cosa che madama non ha mai fatto, quindi si dovrà cercare altrove con un po’ più di fieno in cascina grazie proprio a Llorente.

  • Emozioni Roma: Dzeko è suo, Balzaretti dice addio

    Emozioni Roma: Dzeko è suo, Balzaretti dice addio

    Una giornata incredibile quella di ieri a Roma. La società giallorossa dopo la cessione di Romagnoli al Milan di qualche giorno fa ha ufficializzato ieri l’acquisto dell’attaccante Edin Dzeko dal Manchester City e incassa l’addio al calcio giocato di Federico Balzaretti.

    Federico Balzaretti non ce la fa più e lo dice attraverso una conferenza stampa che sa di rassegnazione. Affetto da una forma di pubalgia cronica dopo le ultime stagioni che lo hanno visto protagonista pochissimo con la maglia giallorossa ha deciso di dare l’addio al calcio giocato, resterà comunque nello staff giallorosso a disposizione per le squadre giovanili.

    Federico Balzaretti durante la conferenza stampa | Foto Twitter
    Federico Balzaretti durante la conferenza stampa | Foto Twitter

    Ma non è l’unica notizia che arriva da Trigoria nella giornata di ieri. La notizia liberatoria, in senso positivo, è quella che l’attaccante del Manchester City Edin Dzeko con la formula del prestito oneroso fissato a 4 milioni e con un diritto di riscatto, a favore dei giallorossi, fissato ad 11 milioni diventa ufficialmente un tesserato della A.S. Roma e da oggi è a disposizione del tecnico Rudi Garcia.

    “Sono qui per vincere molti titoli”

    Queste le sue prime parole in giallorosso che hanno già fatto infiammare il pubblico corso ad accoglierlo.

    La svolta che ha permesso di sbloccare la trattativa che sembrava in stallo è stata la cessione di Sanabria allo Sporting Gijón, movimento che ha liberato un posto da extra-comunitario occupato ora ufficialmente dal bosniaco ex Citizens. Il contratto era pronto da tempo e prevede un ingaggio a 4,5 milioni di euro a stagione più bonus che legherà l’attaccante bosniaco fino al 30 giugno 2016, poi se si verificheranno lacune condizioni sportive specificate nell’accordo con il Manchester City, Edin Dzeko potrà essere riscattato alla cifra suddetta prestabilita dalla Roma.

    Edin Dzeko accolto dai tifosi giallorossi | Foto Twitter
    Edin Dzeko accolto dai tifosi giallorossi | Foto Twitter

    Edin Dzeko dopo essersi messo in luce con il Wolfsburg era stato acquistato dal Manchester City dove al primo anno (stagione 2012/13) aveva realizzato 15 reti, l’anno seguente aveva migliorato ulteriormente il suo score con 26 reti all’attivo e trascinato con i suoi gol i Citizens alla conquista del titolo in Premier League che mancava  loro da 44 anni.