A conclusione della seconda giornata di campionato la Nazionaleazzurra guidata da Antonio Conte si ritroverà a Coverciano per la preparazione in vista delle due partite valide per la qualificazione Campionati Europei francesi della prossima estate. Come aveva detto il CT sono stati presi in considerazione gli italiani che giocano in campionati esteri, su 28 giocatori convocati ben 9, inoltre si mantiene la linea di continuità dettata nelle scorse convocazioni anche perché il campo nei mesi estivi ha prodotto poco per poter dare valutazioni differenti.
Sebastian Giovinco | Foto Twitter
Ecco che quindi come di consueto non manca qualche sorpresa, soprattutto che riguarda i ritorni di Giovinco (ultima convocazione novembre 2014) e di Criscito, inoltre c’è come detto una certa continuità con la conferma per il momento anche per Andrea Pirlo, anche lui migrato in Major League Soccer. Fatto che pone sempre l’eterno dilemma, se si continua a puntare sull’ex-juventino quando le chiavi del centrocampo azzurro saranno date a Marco Verratti?
Le due sfide in programma contro Malta a Firenze il 3 settembre e contro la Bulgaria a Palermo il 6 settembre non sembrano due appuntamenti con un alto grado di difficoltà, pertanto non sono probanti soprattutto la prima, tuttavia è tempo per il CT di fare delle scelte e consolidare un gruppo unito e coeso lottando contro i ritmi imposti dalle competizioni per club.
Durante questa stagione inutile dirlo saranno fatte le scelte che determineranno il cammino degli azzurri in Francia nella fase finale, che non è ancora stata conquistata ma salvo cataclismi vedrà tra i protagonisti anche i nostri.
LITA CONVOCATI DA ANTONIO CONTE:
Portieri: Buffon (Juventus), Sirigu (Paris Saint Germain), Padelli (Torino)
Centrocampisti: Bertolacci (Milan), De Rossi (Roma), Florenzi (Roma), Parolo (Lazio), Pirlo (New York City), Soriano (Sampdoria), Verratti (Paris Saint Germain).
Attaccanti: Candreva (Lazio), Eder (Sampdoria), El Shaarawy (Monaco), Gabbiadini (Napoli), Giovinco (Toronto), Immobile (Siviglia), Pellè (Southampton), Vazquez (Palermo), Zaza (Juventus).
Diciamolo subito, Roma-Juve in calendario arriva troppo presto, nessuna delle due squadre è ancora al top della messa a punto. I padroni di casa stanno cercando affannosamente di inserire sul piano del gioco le caratteristiche e le potenzialità di Dzeko che a Verona è apparso ancora troppo un corpo estraneo. Inoltre a centrocampo nonostante ci siano dei palleggiatori capaci di far ammattire chiunque c’è ancora troppa fragilità nelle coperture.
Va da sé che quindi Garcia deve far lavorare di più sul piano offensivo la squadra sulle fasce, mentre in copertura il sincronismo del centrocampo si deve trovare in fretta per non subire imbarcate.
Paulo Dybala oggi titolare | Foto Twitter
La Juventus di Allegri è partita senza pedine importanti come Khedira e Marchisio, anche se il primo in pratica ha lavorato pochissimo con i compagni, e nel primo match casalingo contro l’Udinese si sono sentite le mancanze di un cervello a centrocampo e di una certa cattiveria nello stesso reparto. Davanti la Vecchia Signora è sembrata inconsistente con Mandzukic sempre mal assistito. Viene logico pensare che quindi a Roma Allegri operi qualche variante.
Per la Roma sono sempre out i soliti Strootman e Rudiger, mentre nella Juventus oltre a Khedira e Marchisio è indisponibile anche il cronico Asamoah. In nessuna delle due formazioni ci sono squalificati.
A livello statistico se erano 31 anni che la Juventus non perdeva la prima di campionato non è mai successo che i bianconeri perdessero addirittura entrambe le prime due giornate di Serie A. La Roma si trova di fronte la squadra che l’ha battuta più volte nella massima serie, nelle ultime 12 giornate di Serie A i giallorossi hanno sempre segnato ed è un record per il campionato di contro però nelle ultime cinque giornate disputate hanno sempre incassato un gol ma con alla guida il tecnico francese non sono mai andati oltre. Insomma per la Roma c’è molto in palio, sfatare un tabù e abbattere il record della Juventus che non ha mai perso le prime due gare di campionato nella sua storia, senza contare che in caso di successo per i giallorossi i punti di distacco dalla Juve diventerebbero già quattro.
ROMA-JUVENTUS LE PROBABILI FORMAZIONI:
Roma (4-3-3): Szczesny; Maicon, Castan, Manolas, Torosidis; Pjanic, de Rossi, Naiggolan; Florenzi, Dzeko, Salah.
Primo anticipo della seconda giornata di Serie A è Bologna-Sassuolo, primo derby regionale emiliano della stagione che mette di fronte due squadre dal livello equilibrato con una leggera preferenza per i neroverdi. Floro Flores la sblocca all’87° regalando i tre punti proprio alla squadra di Di Francesco che così in due giornate fa bottino pieno.
Il primo tempo è leggermente ad appannaggio dei padroni di casa che tentano di prendere in mano il gioco e si rendono più costantemente pericolosi, tuttavia il Sassuolo non rimane a guardare e mette sempre la partita su un livello di equilibrio. Si concretizza una mezza azione da una parte e dopo pochi minuti dall’altra con maggiore precisione si poteva arrivare in porta.
Una fase della gara tra Bologna e Sassuolo | Foto Web
Da segnalare nella prima frazione un bel tiro di Destro, titolare dall’inizio, neutralizzato da Consigli al 17° e una buona intesa tra l’ex-Roma e Falco ma poco di più, per i neroverdi invece la migliore occasione se la crea Sansone che con un bel tiro da fuori area va vicino al gol pochi minuti dopo.
Nella ripresa Delio Rossi cambia Mbaye per Ferrari e questo da all’inizio della frazione una maggiore spinta per i rossoblù su quella fascia, tuttavia si tratta di manovre sterili e il Sassuolo al 53° va vicino al vantaggio con una bella punizione di Politano neutralizzata da Mirante in tuffo. Dopo ancora qualche azione intraprendente bolognese a metà frazione Eusebio Di Francesco fa il cambio che sblocca la partita, toglie un positivo ma poco incisivo Politano e inserisce Floro Flores.
Il Bologna insiste nel macinare gioco con la frivolezza di Brienza e il continuo dinamismo di Falco poi però cala verso la fine del secondo tempo e l’ultimo sussulto per i rossoblù lo crea proprio Brienza che con un bel tiro incrocia verso la porta mettendo in difficoltà Consigli che riesce tuttavia a deviare in angolo. All’87° la fortuna premia gli ospiti che in un’azione di rimessa riescono a far pervenire, con la complicità di un difensore bolognese, la palla nei piedi a Floro Flores di poco defilato ma in ottima posizione rispetto a Mirante, per l’attaccante è un gioco da ragazzi battere il portiere per il vantaggio definitivo.
Nel complesso non è stata una bella partita e il risultato è frutto solo di un episodio, fortunato o sfortunato a seconda dei punti di vista, che permette alla squadra di Di Francesco di restare in testa alla classifica a punteggio pieno.
Al tifoso medio non interessa questo aspetto, ma la verità è che sulla base dell’aspetto del bilancio Juventus si trovano le spiegazioni per cui i bianconeri si sono potuti permettere di non cedere Pogba in questa finestra di mercato e si sono subito mossi con rapidità dopo le cessioni di Vidal e Tevez.
La Exor, holding della famiglia Agnelli, ha diramato ieri il bilancio del primo semestre 2015 dichiarando un utile pari a 219,3 milioni di euro. La Exor è la società controllante per il 63,8% della Juventus in campo finanziario e la società bianconera ha contribuito quindi a questo straordinario risultato portando anch’essa la sua quota di utile. In questi sei mesi l’utile per la società del presidente Andrea Agnelli è stato di 10,2 milioni.
Considerando che il bilancio Juventus vedeva a fine stagione scorsa una perdita pari a 6,7 milioni di euro i bianconeri a fine anno potranno chiudere in attivo per 3,5 milioni, fatto che non accadeva dalla stagione 2008/2009 seguita poi da cinque annate da rosso consecutive. Proprio la Exor aveva assegnato alla Juventus la missione che sembrava impossibile, per il nostro calcio sempre più indebitato, riuscire a tornare in attivo con la prospettiva di potersi autofinanziare senza più gli innesti di capitale da parte degli azionisti, e così è stato.
L’A.D. bianconero Giuseppe Marotta | Foto Twitter
Per la Juventus è un’ottima notizia perché, oltre ad averlo fatto sul campo, i bianconeri non solo ora sono leader in Italia ma sono riusciti a riprendersi definitivamente anche a livello economico dal crac di calciopoli tracciando la strada del futuro alla quale prima possibile si auspica possano ambire altri club italiani. La gestione Andrea Agnelli è stata superlativa e naturalmente oltre che alle sue scelte strategiche hanno contribuito in maniera determinante anche le mosse di Giuseppe Marotta, plusvalenze e risultati sportivi sono stati indotti dalle sue capacità manageriali.
Per chi non lo ricordasse la Juventus è passata da un bilancio negativo mostruoso nel 2010/11 di 95 milioni al quasi dimezzamento del rosso (-49 milioni) del 2011/12, poi al -16 milioni del 2012/13 risalendo ai -7 milioni del 2013/14 fino al bilancio positivo della scorsa stagione (+3 milioni). Insomma una crescita continua dovuta certamente agli introiti derivanti dall’UEFA per la partecipazione costante alla Champions Leaguema anche all’aumento dei ricavi derivanti da stadio di proprietà e museo ma anche all’espansione commerciale. A differenza di per esempio Milan e Inter la Juventus non aveva mai curato più di tanto l’aspetto legato al merchandising e al mercato estero di esso, oggi invece la strategia aziendale prescinde anche da esso facendogli registrare un netto contributo.
Basti pensare che nell’ultima stagione l’approdo in finale di Coppa dei Campioni ha prodotto ricavi per 100 milioni di euro tra botteghino e diritti tv dell’UEFA, inoltre a questi vanno aggiunti gli introiti derivanti dalle plusvalenze (20 milioni) e cessioni, per esempio Berardi ceduto interamente al Sassuolo ha portato una plusvalenza di 6,6 milioni.
Un risultato incredibile e si stima che il prossimo anno gli utili cresceranno ancora fino a sfiorare i 350 milioni e si potrà registrare un’ulteriore plusvalenza derivante dall’area della Continassa, la classifica Deloitte posiziona i bianconeri al nono posto scavalcando tanto per intenderci il Liverpool e insidiando ora l’Arsenal. Club fino a solo 36 mesi fa che parevano irraggiungibili economicamente parlando.
Il Milan ha già tra le mura amiche la prima sfida da non sbagliare, quelle partite sulla carta semplici che però diventano insidiose proprio perché la settimana prima hai fatto un passo falso e quindi ti ritrovi a dover vincere per forza. Sinisa Mihajlovic lo sa e lo sanno anche i tifosi che questa sera al “Giuseppe Meazza” manifesteranno indifferenza per il ritorno di Mario Balotelli in rossonero ma anche dissenso per il calciomercato condotto da Adriano Galliani.
Inutile dirlo, i sostenitori rossoneri si sono visti sventolare davanti al naso per mesi il nome di Ibrahimovic e si sono ritrovati con il ritorno di un giocatore che era stato mandato in esilio tempo fa, inoltre il rinforzo a centrocampo tanto sospirato si è tradotto in Juraj Kucka, già accostato al Milan in diverse sessioni di mercato e mai più di tanto sospirato. Per tutte queste ragioni, la partita di questa sera per il Milan sembra proprio un deja vu degli ultimi anni, considerando che il pre-campionato aveva fatto illudere che i meneghini avessero intrapreso finalmente la buona strada.
Sinisa Mihajlovic | Foto Twitter
Per Mihajlovic i problemi in formazione si traducono nell’unica scelta possibile in difesa, ovvero il rimpiazzo di Rodrigo Ely squalificato con il ritorno in campo dal primo minuto per Zapata. Secondo il diktat del tecnico serbo inoltre c’è da prevedere un’alternanza per Honda che potrebbe lasciare il posto, molto probabilmente però a gara in corso, a Suso per continuare il progetto che lo vede trequartista del futuro rossonero.
Per l’Empoli di Giampaolo i problemi sono diversi ma riguardano soprattutto il gioco e i punti. La squadra toscana è ancora lontana da quel gioiellino ammirato nella scorsa stagione da subito e quindi il lavoro sull’amalgama della squadra è stato prioritario. Torna a disposizione Tonelli, che ha scontato la squalifica, per dare maggiore sicurezza al reparto difensivo ed al suo fianco molto probabilmente ci sarà Costa, il resto è confermato rispetto ad una settimana fa.
MILAN-EMPOLI LE PROBABILI FORMAZIONI:
Milan (4-3-1-2): Lopez; De Sciglio, Zapata, Romagnoli, Antonelli; Bonaventura, De Jong, Bertolacci; Honda, Bacca, Luiz Adriano.
Il primo anticipo del sabato di questa seconda giornata di Serie A è uno scontro diretto per la salvezza finale. Bologna-Sassuolo può così già essere indicativa, soprattutto per i padroni di casa, nel dire quanto la squadra di Delio Rossi sia competitiva per il massimo campionato e anche nel far capire agli uomini di Di Francesco se, dopo la bella prestazione al Mapei Stadium contro il Napoli, ci possono essere oltre alla sola salvezza anche altre aspettative.
Bologna-Sassuolo non sembra ma può già dare queste indicazioni, soprattutto perché arriva presto in calendario e proprio per questo per entrambe non c’è nemmeno l’assillo dei punti preziosi da strappare a tutti i costi offrendo una prestazione scialba e inconsistente.
L’allenatore del Bologna Delio Rossi | Foto Twitter
Il Bologna riesce a recuperare Mbaye che quindi sarà della partita, l’ex-nerazzurro si è ristabilito dall’acciacco che lo aveva colpito e dovrebbe assestarsi nella linea a quattro difensiva disegnata da Delio Rossi. Tuttavia i rossoblù dovranno fare a meno di Oikonomou e Brighi, che invece difficilmente saranno impiegati. Chance dall’inizio per Mattia Destro, contro la Lazio inserito solo nella ripresa, che farà coppia d’attacco con Mancosu rendendo il peso dell’offensiva interessante.
Il Sassuolo invece perde una delle sue storiche pedine, Domenico Berardi infatti non ce la fa e per Di Francesco di apre uno dei primi ballottaggi in stagione nel reparto che gli è più caro, quello dell’attacco. Saranno Sansone e Politano a giocarsi la maglia da titolari contro il Bologna, mentre ci sono dei dubbi anche per l’impiego di Defrel e si valuterà fino all’ultimo con Falcinelli pronto a prendere il suo posto.
Peter Schmeichel insieme Melanie Winiger entrano in scena e la platea del Grimaldi Forum si fa serio, dopo pacche sulle spalle, sorrisi e strette di mano cordiali. Questa è l’atmosfera che si respira nel Principato per i sorteggi della fase finale della Champions League. Prima una bella carrellata di immagini della scorsa stagione che ripercorrono tutto il cammino della competizione, poi un omaggio al Barcellona campione e a tutti i Barcellona che sono stati Campioni d’Europa.
Xavier Zanetti e Paolo Maldini protagonisti dei sorteggi | Foto Twitter
Dopo questo preambolo tocca a Gianni Infantino aprire le operazioni in modo ufficiale e ad introdurre i due ambasciatori ufficiali della Champions League2015/16, ovvero Xavier Zanetti e Paolo Maldini, due leggende che hanno rappresentato il calcio nella città dove si giocherà la finale di quest’anno, Milano. Infatti il Capoluogo lombardo e il “Giuseppe Meazza” saranno il teatro della finale del 28 maggio 2016.
Infantino poi spiega il regolamento del sorteggio, sempre uguale ma mai inutile ricordarlo prima vengono estratte le squadre della prima fascia e poi i rispettivi gironi in modo da non potersi incontrare subito. Zubizarreta estrae subito il suo Barcellona che si assesta nel Gruppo E, mentre la Juventus estratta da Maldini finisce nel Gruppo D. Televisivamente parlando la Roma non può essere sorteggiata a giocare la stessa sera della Juventus, quindi terminata la prima scrematura i giallorossi si capisce che saranno collocati nei gruppi dal E all’H, ovvero contro una tra Barcellona, Bayern Monaco, Chelsea e Zenit.
Il fattore televisivo sarà quello determinante poi per il resto del sorteggio perché man mano che esce un team di riflesso in base a dove sono collocate le sue connazionali viene collocato. Alla Juventus per queste ragioni finiscono Manchester City, Siviglia e Borussia Moenchengladbach. Mentre la Roma viene inserita nel gruppo del Barcellona, con Bayer Leverkusen e Bate Borisov.
Guardando i gironi spicca subito quello della Juventus pieno d’insidie e la debolezza del Gruppo H con Zenit, Valencia, Lione e Genk. Sfide interessanti nel Gruppo A con Real Madrid e Paris Saint Germain e nel Gruppo F tra Bayern Monaco e Arsenal, oltre a Barcellona-Roma ovviamente nel Gruppo E.
GRUPPO A: Paris Saint Germain, Real Madrid, Shaktar Donetsk, Malmo.
GRUPPO B: PSV Eindhoven, Manchester United, CSKA Mosca, Wolfsburg.
GRUPPO C: Benfica, Atletico Madrid, Galatasaray, Astana.
GRUPPO D:Juventus, Manchester City, Siviglia, Borussia Moenchengladbach.
GRUPPO E: Barcelona, Bayer Leverkusen, Roma, Bate Borisov.
GRUPPO F: Bayern Monaco, Arsenal, Olympiacos, Dinamo Zagabria.
GRUPPO G: Chelsea, Porto, Dinamo Kyev, Maccabi Tel Aviv.
E’ tutto pronto a Montecarlo, dopo gli ultimi risultati di ieri e con la sofferta eliminazione della Lazio a scapito del Bayer Leverkusen oggi si inizia a delineare il viaggio europeo di Juve e Roma nella Championsdei sogni.
Al Grimaldi Forum di Montecarlo alle 17:45 parte la cerimonia dei sorteggi per la composizione dei gironi della fase finale della coppa più ambita in Europa per club, la Champions League.
Le quattro urne sono pronte a far tremare le mani delle vecchie glorie pallonare che si avvicenderanno per estrarre il futuro delle partecipanti. Nell’urna di prima fascia c’è la JuventusCampione d’Italia e vice-Campione d’Europa mentre solo in terza fascia c’è la Roma, a ricordarci che il nostro calcio è risalito ma può e deve ancora dare di più rispetto ai movimenti calcistici di Spagna, Inghilterra e Germania.
Composizione delle urne per il sorteggio di UCL | Foto Twitter
Inutile dire che se per la Juventus sia più facile evitare alcune insidie, per la Roma invece potrebbe essere dura e il rischio di trovarsi in un “girone di ferro” come accaduto in passato esiste. Tuttavia l’urna dei sorteggi mantiene storicamente una sua ripetitività e come da tradizione riserva sempre qualche sorpresa. Nelle squadre di quarta fascia sinceramente troviamo qualche trasferta insidiosa tipo Tel Aviv o Astana (Kazakistan) mentre a livello tecnico spiccano solo le due tedesche Borussia Mönchengladbach, Wolfsburg e i bielorussi del Bate Borisov. Tutte comunque superabilissime dalle nostre due compagini.
Stessa cosa vale per la terza fascia, dove la Roma, insieme al Siviglia, sembra essere un gradino sopra tutte le altre anche se ci sono dei campi “molto caldi” come quelli dell’ Olympiacos e del Galatasaray. Il resto è alla portata a livello tecnico con difficoltà logistiche come Dinamo Kiev, Shaktar Donetsk e CSKA Mosca.
In prima e seconda fascia ci sono tutte le classiche partecipanti, con l’innesto di alcune che come al solito sono le più ambite dalle speranze dei dirigenti di tutte le squadre. Per esempio in prima fascia è presente il PSV Eindhoven, lo Zenit e il Benfica, forti ma alla pari della Roma e in seconda fascia Valencia e Bayer Leverkusen sembrano le più deboli.
Staremo a vedere cosa riserva l’estrazione di questo tardo pomeriggio, voi cosa vorreste trovare lungo il vostro cammino?
Supermarioriapproda a Milanello, dopo un esilio inglese durato solo una stagione. A Milano si aspettava Ibrahimovic dopo l’arrivo di Bacca e di Luiz Adriano e invece a sorpresa il Milan, con pare un blitz, ha sbloccato i ceppi che legavano Balotelli a Liverpool.
La notizia non è passata inosservata e soprattutto ha suscitato qualche reazione di stupore, in effetti a pensarci bene i rossoneri continuano ad ogni sessione di mercato a puntare sul Top Player in attacco, quando nelle stagioni recenti non hanno mai avuto realmente bisogno di un rinforzo massiccio in quel reparto. Inoltre per andare ad acquisire un calciatore ingombrante, a livello di immagine, come Mario Balotelli, considerando già chi c’è in rosa, vengono molte perplessità alla mente, eppure noi de Il Pallonaro eravamo abbastanza preparati alla notizia.
In un articolo di novembre, dopo il passaggio e le prime uscite di Supermariocon il Liverpool, avevamo riportato un’indiscrezione tutta britannica che ai più era passata inosservata ed oggi ritorna prepotentemente d’attualità Il passaggio di Mario Balotelli al Milan era molto probabilmente, come auspicato a novembre, uno degli scenari preventivati allora.
Supermario ritorna al Milan | Foto Twitter
Allora Duncan Castles per il Bleacher Reportriprendendo una famosa frase pronunciata da Brendan Rodgers, manager dei Reds, ipotizzava un affare tra il Liverpool, il Milan e Mino Raiola che dipingeva lo sfondo di quanto accaduto in questi giorni.
“E’ un rischio calcolato”.
Da questa frase di Brendan Rodgers, Castles partiva per la sua inchiesta e concludeva parlando del trasferimento di Supermariocome di un affare a titolo temporaneo mascherato, con l’aiuto dell’agente del calciatore, come fosse un trasferimento a titolo definitivo. Vediamo perché riavvolgendo il nastro della vicenda:
Il Milan voleva cedere Balotelli nella finestra di mercato estiva della scorsa stagione a titolo definitivo, in pochi e con pochi capitali sia per l’ingaggio che per l’acquisto si erano fatti avanti. L’unica proposta concreta arrivava da Liverpool e la Premier League per Raiola era una collocazione ideale per il suo assistito che vedeva dopo il fallimentare Brasil 2014 il campionato inglese come un’ottima vetrina per Balotelli. Il problema sussisteva nel fatto che però il Liverpool voleva il calciatore solo a titolo temporaneo scontrandosi così con la volontà del Milan.
Secondo Duncan Castles la soluzione è stata trovata in una maniera fantasiosa che bypassa le regole rigide sui trasferimenti per le squadre della Premier League. Il giornalista nella sua inchiesta ricorda che il Milan ha rifiutato di dare in prestito il calciatore al Liverpool, tuttavia può aver accettato di cedere i diritti economici all’agente. In questo modo Raiola ha potuto offrire Balotelli in prestito al Liverpool che quindi ha accettato dando via al trasferimento per le cifre riportate allora e permesso allo stesso agente di incassare la sua quota di indennità di trasferimento. Una soluzione estrosa che permetteva di mettere d’accordo tutte e tre le parti. Il Milan si toglieva definitivamente l’ingombro Balotelli, Raiola incassava il suo per il trasferimento e il Liverpool aveva il suo “rischio calcolato”.
Non era certo che Balotelli tornasse al Milan se le cose a Liverpool non fossero andate bene, ma vista com’era andata la finestra di mercato estiva della scorsa stagione era auspicabile che i buoni rapporti tra Galliani e Raiola avrebbero riportato il calciatore a Milanello se si verificava quello scenario e infatti è andata così. Esattamente come previsto da quell’inchiesta allora che ricordava come questo tipo di trattative fosse vietato in Premier ma che all’interno dei contratti spesso ci sono cavilli e scappatoie che poi rendono possibile l’aggiramento dei regolamenti come è ipotizzato per l’affaire Balotelli.
Nel mezzo, in questa finestra di mercato e per tutto l’anno, ovviamente Raiola ha provato a piazzare il suo assistito nella Sampdoria ed in altre realtà, ma come un anno fa tanto fumo e niente arrosto anche per la poca volontà di Supermarioad abbassarsi sensibilmente l’ingaggio, fino all’epilogo di qualche giorno fa a tinte rossonere.
Per lo stesso motivo, il giallo che è attorno al messaggio via Facebookrecapitato da Supermarioai tifosi del Liverpool con quel “Non è un arrivederci ma un addio!” pur trattandosi in questo caso di un prestito gratuito fino al 30 giugno 2016, potrebbe non essere un mistero. Ma solo un altro giochino tra i cavilli delle tre parti in causa, con la sicurezza che Mario Balotelli a fine stagione non ritornerà ai Reds.
Una prima giornata di Serie A all’insegna di molte sorprese e poche conferme, a cominciare dalla Fiorentina che batte il Milan con una prestazione attenta e precisa che conferma la competitività dei viola e dalla prestazione dell’Inter che con autorità strappa tre punti a Bergamo contro l’Atalanta. La Sampaffonda il Carpi mentre il Torino in rimonta supera il Frosinone. Le sorprese arrivano dal Sassuolo che batte il Napoli e dall’Udinese che strappa tre punti incredibili allo Juventus Stadium.
JUVENTUS-UDINESE 0-1 (0-0) – 78° Thereau (U)
La Juventus non parte male nella gara casalinga con l’Udinese solo impatta nelle difficoltà alle quali dovrebbe essere abituata e invece ci si impantana dentro. Poca cattiveria e idee poco chiare contro il solito avversario che si chiude e aspetta, aspetta fino a quando i bianconeri casalinghi calano la pressione poi in contropiede sono abilissimi a fare male. Bravissimo Colantuono a impiegare la freccia Zapata quando la punta di Di Natale è limata dalla fatica tenendo sempre uno sfogo pericoloso all’azione di rimessa dei suoi. Grave l’ingenuità di Lichtsteiner che si lascia sfilare Thereau in occasione del gol ospite lasciandolo solo a colpire davanti a Buffon.
Con una rete di Thereau l’Udinese sbanca lo Juventus Stadium
Una gara ben giocata, a viso aperto, con un Chievo che si porta a casa tre punti preziosi in uno scontro che si potrebbe considerare diretto contro una delle candidate alla salvezza. Parte bene l’Empoli che si porta in vantaggio con Saponara subito anche se gli ospiti sono belli vivi e sembrano non risentire del gap subito. Nella ripresa il Chievo in 11 minuti ribalta la partita con Meggiorini (uno dei migliori in campo), Birsa e Paloschi, un cocktail micidiale che mette ko l’Empoli e farà riflettere molto Giampaolo.
FIORENTINA-MILAN 2-0 (1-0) – 38° Alonso (F), 56° Ilicic (F)
Sinisa Mihajlovic dovrà far tesoro di questo risultato se vorrà rimettere il Milan tra le pretendenti al titolo, inutile far vedere i muscoli nel precampionato se poi alla prima in campionato con Roma e Juventus bloccate non si esce con il muso duro e la cattiveria giusta. La Fiorentina di Paulo Sousa rispetto ai titoloni estivi è squadra attenta e ben preparata con una concentrazione spaventosa, se l’ambiente sosterrà il cammino della squadra viola e non imploderà alle prime difficoltà a Firenze ci sarà da divertirsi. Il Milan nel complesso si vede che ha buone potenzialità tuttavia è sempre ben tenuto dai viola che quando ripartono sono pericolosissimi, Rodrigo Ely al 36° si fa espellere per somma d’ammonizioni facendo andare in un senso preciso il match. Su punizione Alonso due minuti dopo segna. Il raddoppio come il vantaggio si concretizza su palla inattiva, stavolta è Romagnoli a sgambettare un avversario in area di rigore e Ilicic trasforma al 55° chiudendo di fatto la gara.
Jovetic segna il gol vittoria per l’Inter | Foto Twitter
Bella partita al “Matusa” di Frosinone dove le due squadre hanno dato vita ad una sfida emozionante e non sembrava che il Frosinone fosse una neopromossa. Tuttavia rimane marchiano qualche errore di troppo dei padroni di casa su cui dovranno lavorare molto perché il Torino è stato anche sfortunato. Passano sette minuti di gara e il Frosinone con Soddimo ben servito da Paganini realizza il vantaggio, nel primo tempo siamo in pieno equilibrio con azioni da una parte e dall’altra e il Torino avrebbe pure pareggiato se non fosse che Quagliarella al 25° dall’arbitro è ritenuto in fuorigioco. Nella ripresa i granata partono con un altro piglio e schiacciano subito le matricole padroni di casa, al 59° pareggia Quagliarella e sei minuti dopo Baselli segna per l’1-2 finale. La seconda parte della ripresa è ad appannaggio dei padroni di casa ma i granata chiudono ogni varco.
INTER-ATALANTA 1-0 (0-0) – 93° Jovetic (I)
L‘Inter esce da Bergamo con tre punti importanti, non ottenuti attraverso una grandissima prestazione perché i nerazzurri ospiti sono ancora un cantiere aperto, ma importanti perché arrivano con una rete fresca di un nuovo arrivato che porta sempre morale nelle rivoluzioni di squadra. Insomma Mancini raccoglie il massimo con il minimo sforzo, in un campo ostico e può far vedere alla società che, con ancora un piccolo sforzo sul mercato, le potenzialità per tornare grandi ci sono. L’Atalanta non mette mai in seria difficoltà l’Inter e anche questo per i meneghini è un buon segno.
PALERMO-GENOA 1-0 (0-0) – 91° El Kaoutari (P)
Il Genoa inizia meglio ma alla fine arriva il Palermo. La gara inizia con il Grifone che in accelerazione mette in seria difficoltà i padroni di casa, verso la fine del primo tempo cala un po’ la birra e allora i rosanero colgono una traversa clamorosa, insomma si fa preferire il Genoa ma il Palermo è vivo. Nella ripresa il Genoa si sbilancia un po’ e il Palermo coglie un altro legno, Gasperini corre ai ripari e quando sembra che le due squadre si possano accontentare del pari arriva la zampata di El Kaoutari sugli sviluppi di un calcio di punizione evitabilissimo.
SAMPDORIA-CARPI 5-2 (5-1) – 14° Eder (S), 11° Muriel (S), 21° Muriel (S), 33° Eder (S), 37° Fernando (S), 38° lazzari (C), 88° Matos (C)
La Samp battezza il neopromosso Carpi in maniera brutale, gli rifila una cinquina secca che avrebbe abbattuto un toro, una sequenza di reti in 23 minuti impressionante poi si ferma e il Carpi che non si abbatte accorcia due volte il risultato e nei minuti finali con Lazzari sbaglia pure un rigore. Insomma da capire se la partita senza storia è figlia di un approccio completamente sbagliato degli ospiti o se gli emiliani sono veramente così distanti dai livelli della Serie A. Da rivedere la settimana prossima per capire, intanto i blucerchiati se la godono.
Eder (foto) e Muriel con una doppietta affondano il carpi, n gol anche Fernando per la Samp | Foto Twitter
Il Napoli spumeggiante del precampionato non si è visto, si è visto invece il solito Sassuolo di Eusebio Di Francesco, quello che non guarda il nome dell’avversario e gioca sempre con disinvoltura, rischiando, ma spesso prendendosi soddisfazioni contro le grandi. Segna subito il Napoli con Hamsik ma il Sassuolo combatte e lotta, raggiunge prima della fine del primo tempo il pari e poi nella ripresa completa il capolavoro.
CLASSIFICA:
3 punti: Sampdoria, Chievo, Fiorentina, Sassuolo, Udinese, Inter, Lazio, Torino e Palermo; 1 punto: Roma e Verona; 0 punti: Atalanta, Bologna, Frosinone, Napoli, Genoa, Juventus, Empoli, Milan e Carpi.