Autore: Cristiano Previ

  • Zenga: Dubai, la barba tinta e Montella

    Zenga: Dubai, la barba tinta e Montella

    Sono ore di grande fermento quelle che si stanno vivendo in casa Sampdoria riferite a Walter Zenga, esonerato dal presidente Ferrero proprio oggi e dove si fanno già i nomi dei sostituti, tra i quali proprio Vincenzo Montella. Un susseguirsi di voci, notizie, smentite e parziali conferme che si sono accavallate da subito dopo la fine del match contro la Fiorentina in poi. Ma la verità è che tutto nasce da un po’ più lontano e forse da una piazza che “l’uomo ragno“, come allenatore, non l’ha mai amato.

    La Sampdoria occupa la parte sinistra della classifica, a tratti ha mostrato un bel gioco, soprattutto davanti, ha battuto squadre davanti a lei in classifica ed è una delle sorprese della stagione in Serie A. Tuttavia tra il club ligure e l’ex-portierone della Nazionale è nata la burrascosa aria del divorzio.

    Walter Zenga | Foto Twitter
    Walter Zenga | Foto Twitter

    Se i risultati danno parzialmente ragione a Zenga l’ambiente se ne è allontanato sempre di più fino all’esonero di oggi, vediamo perché.

    In diverse partite il tecnico ha schierato formazioni che poi hanno dovuto subire cambi in corsa per riparare le cose, in alcuni casi è andata bene in altri no. Non piace alla piazza la gestione del cosiddetto turn-over e il poco utilizzo in esso di Antonio Cassano, vero e proprio idolo della tifoseria e riabbracciato da essa a “furor di popolo” in estate.

    Anche i media liguri non hanno certo aiutato questa unione, infatti non è stata mai persa l’occasione di rimarcare eventuali divergenze tra il tecnico e i giocatori o la dirigenza, ultimo in ordine temporale una mezza frase catturata dai microfoni, proprio di Cassano, che si è tramutata in un “caso”.

    ZENGA, LA FIORENTINA E QUELLA BARBA FINTA

    Il match con la Fiorentina ha denotato la netta superiorità della squadra di Sousa, inoltre la Samp è sempre stata fuori dalla partita, da stabilire i grandi meriti della squadra viola e i demeriti di una Sampdoria abulica. Risultato, uno 0-2 che non ha lasciato spazio a repliche e il costante pallino del gioco in mano ai viola.

    La barba tinta di Walter Zenga | Foto Twitter
    La barba tinta di Walter Zenga | Foto Twitter

    Walter Zenga si è presentato in panchina con un particolare che subito dai media è stato ripreso e sui social di riflesso è diventato argomento gettonatissimo, una barba marcata, probabilmente con l’henné, color castano.

    Un indizio che, abbinato al viaggio a Dubai sfruttando la sosta del campionato e all’interesse della società blucerchiata per Vincenzo Montella apre lo scenario della separazione preannunciata. Walter Zenga è sposato con Raluca Rebedea, terza moglie dopo le separazioni con Elvira Carfagna e Roberta Termali. Insieme vivono a Dubai, decisione presa dopo gli ultimi ingaggi di Zenga nell’Al-Nasr e Al-Jazira prima dell’offerta di Ferrero. L’influenza araba sulla coppia è presente e quella barba tinta è sembrata subito proprio un richiamo a quella cultura.

    La tintura della barba con l’henné è un segno di buon auspicio, un augurio rivolto molto probabilmente ai suoi compagni. Nella pratica islamica significa “che iddio sia compiaciuto di tutti loro” e probabilmente Zenga, che era la prima volta che lo faceva, intendeva salutare i suoi compagni prima di tornare a Dubai, da dove già sapeva che non sarebbe tornato ad allenarli. Lo stesso colore scelto ha quel significato, il nero per il costume islamico è autorizzato solo nel caso di una battaglia per intimorire i nemici per dare un inganno sull’età del guerriero, Zenga aveva la barba tinta castano.

    Walter Zenga dopo la partita con la Fiorentina parte per Dubai e da subito partono le indiscrezioni sul suo futuro con la possibile non autorizzazione del presidente per la sua presunta vacanza mediorientale. Ma in verità sembra che il distacco fosse programmato da entrambe le parti.

    La Sampdoria già da qualche settimana puntava un papabile sostituto di Zenga e in Montella aveva trovato il profilo giusto, l’alternativa principe era Donadoni o Corini, Delneri invece era stato scartato quasi a priori dallo stesso FerreroMontella anche economicamente è sostenibile per la Sampdoria, mentre la parte complicata risulta essere la buona uscita richiesta dalla Fiorentina (subito 5 milioni), con la quale il tecnico campano non ha chiuso in modo idilliaco.

    Poi accade che Donadoni prende la via di Bologna e che Iachini entra nel baratro “zampariniano” mettendo quindi alle strette la Samp che si trova ad aver fretta di decidere, continuare con Zenga o cambiare?

    La piazza continua a mugugnare e i risultati restano altalenanti, domenica sera la goccia che ha fatto traboccare il vaso con la richiesta esplicita dei tifosi “Ferrero caccialo!“.

    Il sogno blucerchiato Vincenzo Montella | Foto Twitter
    Il sogno blucerchiato Vincenzo Montella | Foto Twitter

    Oggi è giunta l’ufficialità dell’esonero di Walter Zenga e rimane solo da aspettare che venga designato il nuovo tecnico, intanto la Sampdoria ha incassato il “sì” di Vincenzo Montella e ora si tratta sulla buona uscita chiesta dalla Fiorentina, scesa a 2 milioni. Si attendono sviluppi.

  • Volley femminile: Nordmeccanica col botto

    Volley femminile: Nordmeccanica col botto

    Con il posticipo Nordmeccanica PiacenzaSavino Del Bene Scandicci si è chiusa la quarta giornata di Serie A1 volley femminile, e proprio grazie al successo delle ragazze biancoblù di Marco Gaspari per 1-3 sulle toscane ora Piacenza è in testa insieme a Casalmaggiore.

    Masimo Bellano può solo consolarsi per la bella reazione della sua squadra sotto di due set dopo un inizio di match burrascoso e può godersi l’esplosione di Nikolova apparsa in alcuni frangenti davvero inarrestabile.

    Emilya Nikolova (Scandicci) | Foto Twitter
    Emilya Nikolova (Scandicci) | Foto Twitter

    Per Nordmeccanica da sottolineare la prova, ancora una volta, molto positiva di Floortjie Meijners che chiude con il bottino di 25 punti, un set vinto da sola in pratica, e un’ottima percentuale di attacchi chiusi positivamente (49%).

    Piacenza parte bene, con equilibrio e mettendo subito in chiaro le proprie intenzioni, tuttavia le avversarie macinano un bel gioco e sono sempre dentro la gara anche a livello psicologico infatti sembra sempre che la squadra ospite possa prima prendere e poi superare Nordmeccanica ma quando a punti questo si verifica la squadra di Gaspari rimette le cose in chiaro. Chiudono e consolidano il vantaggio del primo parziale i muri biancoblù e i punti di Belien e Bauer.

    Il set migliore per Nordmeccanica è il secondo, quasi una gara perfetta. 88% in ricezione, Floortjie fantastica con 6 punti all’attivo, Belien e Meijers che ancora chiudono il discorso piazzando sul 2-0 un match che appare segnato. Nel terzo set c’è l’ottima reazione di Savino Del Bene che sfrutta un momento di smarrimento da parte di Nordmeccanica. E’ un recupero e una reazione d’orgoglio importante fino al 10-13, poi le padrone di casa piazzano una sequenza che avrebbe tramortito un toro, un 5-0 che rimette tutto in mano a Nordmeccanica. Scandicci però si riprende e si riporta davanti con un controbreak al momento giusto, conquistano l’1-2 i muri imperforabili e un ace di una stratosferica Nikolova.

    Il quarto set è cruciale e la partita diventa davvero bella, entrambe le squadre vogliono vincere e Scandicci si è scrollata di dosso le paure dei primi due set. Piacenza parte meglio mettendosi davanti fino al time-out tecnico 12-7, Scandicci recupera fino al pareggio 16-16, poi accelera sul 20-18 ma è Nordmeccanica, nella difficoltà trae la forza per consacrarsi grande squadra e rimontare fino al 24-23 per giocarsi i match-ball. Scandicci ne annullerà due ma al terzo dovrà cedere e Nordmeccanica Piacenza vola in testa al campionato. Da applausi comunque la prova di Savino Del Bene Scandicci che ha saputo dimostrare ottima qualità.

    CLASSIFICA SERIE A1 VOLLEY FEMMINILE – REGULAR SEASON:

    10 PUNTI: Pomì Casalmaggiore, Nordmeccanica Piacenza; 9 PUNTI: Igor Gorgonzola Novara*, Liu Jo Modena, Imoco Volley Conegliano; 6 PUNTI: Unendo Yamamay Busto Arsizio; 5 PUNTI: Sudtirol Blzano; 3 PUNTI: Savino Del Bene Scandicci*, Foppapedretti Bergamo*, Metalleghe Sanitars Montichiari, Obiettivo Risarcimento Vivenza; 2 PUNTI: Il Bisonte Firenze; 0 PUNTI: Club Italia*.

    • Una partita in meno per riposo settimanale.

     

  • Serie A, l’Inter batte il Bologna nonostante Melo

    Serie A, l’Inter batte il Bologna nonostante Melo

    Bologna-Inter apre la decima giornata di Serie A, padroni di casa alla ricerca della continuità dopo i tre punti conquistati nello scontro diretto contro il Carpi, mentre i nerazzurri vogliono conquistare i tre punti per riprendere il cammino lasciato in sospeso a Palermo sabato scorso.

    La squadra di Mancini si è vista prima sfilare la prima posizione dalla Fiorentina e poi superare da Napoli e Roma nelle ultime giornate, serve una prova di carattere per non buttare via quanto di buono è stato fatto in questa prima parte della stagione, a maggior ragione visto lo straordinario stato di forma del duo di testa.

    Delio Rossi conferma la difesa che ha tenuto botta contro il Carpi, anche perché Oikonomou che doveva sostituire Gastaldello si fa male durante il riscaldamento, a centrocampo a far diga piazza Diawara con Giaccherini e Taider a costruire e sfruttare gli spazi che i tre davanti, orfani di Destro, lasceranno loro. Rizzo, Mancosu e Mounier l’attacco atipico rossoblù.

    Maggior turn-over per Mancini che rispolvera Ranocchia al centro della difesa, a centrocampo ritorna Melo affiancato da Kondogbia e da Brozovic. In attacco confermatissimi Perisic e Icardi mentre dal primo minuto si vede Ljajic. La partita inizia con un minuto di silenzio per la morte di Paride Tumburus, storico stopper rossoblù della formazione che vinse l’ultimo scudetto del Bologna.

    Stranamente l’Inter lascia l’iniziativa ai padroni di casa nei primi minuti e al 4° il Bologna costruisce la prima palla che mette a nudo un buco della difesa nerazzurra, Taider lancia Mounier che in posizione regolare non arriva per un soffio ad agganciare il pallone che lo avrebbe messo a tu per tu con Handanovic. Nel primo quarto d’ora di gara si vede veramente poco, ritmi bassi e le due squadre che si alternano l’iniziativa, il Bologna però si fa preferire per alcune fiammate poco produttive.

    Gastaldello controlla sulla pressione di Icardi | Foto Twitter
    Gastaldello controlla sulla pressione di Icardi | Foto Twitter

    Nella fase centrale l’Inter tiene e rallenta ulteriormente il ritmo della gara, il Bologna è bravissimo a chiudere tutti gli spazi. Si segnala solo al 31° una bella discesa di Giaccherini che lancia sulla trequarti sinistra Mancosu ma poi il suo traversone al centro viene spazzato in affanno da Ranocchia. Al 37° discesa fantastica di Alex Ferrari che da destra si accentra fino al limite dell’area e con una finta riesce a liberarsi di due nerazzurri, poi però al momento del tiro di sinistro viene stoppato da un difensore che ribatte la palla lontana.

    Al 42° c’è la prima occasione per l’Inter, calcio d’angolo battuto da Ljajic sulla destra, il pallone viene spazzato fuori area da Gastaldello dove c’è Kondogbia che controlla e tira di esterno, palla di poco fuori. Nei minuti di recupero l’Inter beneficia di un calcio di punizione invitante da circa 35 metri rispetto alla porta, batte Ljajic ma il tiro è facile preda di Da Costa. E’ il primo tiro in porta che si vede nella partita ed è l’azione che chiude la prima frazione di gioco.

    La ripresa inizia con gli stessi interpreti della prima parte e anche l’approccio sembra identico anche se l’Inter sembra alzare di più la pressione sugli avversari. Al 50° bella azione di Brozovic che da destra si accentra al limite dell’area e serve una palla in verticale dentro per l’inserimento di Perisic, traversone in mezzo del nerazzurro e Da Costa esce bloccando. Cinque minuti dopo ancora l’Inter ci prova con Brozovic che servito di sponda aerea di Icardi stoppa di petto e calca al volo un tiro centrale che il portiere rossoblù blocca agevolmente.

    Al 60° Felipe Melo in pochi minuti compie la seconda ingenuità che può mettere in difficoltà la sua squadra, in pochi minuti due falli che gli costano in entrambi i casi il cartellino giallo e quindi l’espulsione.

    Come a Palermo stranamente l’Inter dopo aver preso la botta dell’espulsione reagisce e gioca meglio. Al 67° Adem Ljajic servito da Brozovic in area sfrutta un liscio di Ferrari e poi regala un pallone d’oro a Icardi che piazza il pallone alle spalle di Da Costa per il vantaggio ospite. Tre minuti dopo Perisic fa sponda per Santon, che era sceso per supportare l’azione, l’esterno nerazzurro dal limite destro prova a calciare in porta ma il portiere del Bologna blocca a terra.

    Mauro Icardi match winner al Dall'Ara | Foto Twitter
    Mauro Icardi match winner al Dall’Ara | Foto Twitter

    Al 79° bella azione iniziata e conclusa da Icardi che prima seve largo Guarin (subentrato a Perisic) a destra, cross al centro del colombiano che ritrova l’argentino pronto al volo a girare verso la porta ma la sfera esce alta sopra la traversa.

    Solo a dieci minuti dalla fine Delio Rossi osa inserendo due attaccanti più Brienza sostituendo Rizzo e Mancosu nell’attacco, in pratica in campo i rossoblù hanno tre attaccanti più un trequartista. Mancini risponde togliendo Icardi e inserendo Biabiany in pratica coprendosi e sfruttando la sua velocità nelle ripartenze. All’85° Taider ci prova con un tiro da lontano ma Handanovic non si fa trovare impreparato.

    Nei minuti di recupero l’occasione più nitida della partita per il Bologna capita sui piedi di Destro nei minuti di recupero, l’attaccante stoppa in area ed in modo potente calcia sotto la traversa ma Handanovic devia in angolo. L’Inter porta a casa tre punti importanti conducendo una gara ancora una volta opaca ma che dimostra il cinismo dei nerazzurri.

    BOLOGNA-INTER 0-1 (0-0) – 67° Icardi (I)

    Bologna (4-3-3): Da Costa 6; Gastaldello 6, Ferrari 5,5, Rossettini 5,5, Masina 6; Taider 5,5, Diawara 6, Giaccherini 6,5 (dal 71° Brienza 6); Mounier 5,5, Mancosu 5,5 (dal 81° Falco 5), Rizzo 5 (dal 81° Destro 6).

    A disp.: Stojanovic, Sarr, Pulgar, Morleo, Mbaye, Falco, Destro, Crisetig, Brighi, Brienza, Acquafresca.

    All.: Delio Rossi 5,5.

    Inter (4-3-3): Handanovic 6,5; Juan Jesus 6, Ranocchia 6, Miranda 6,5, Santon 6; Kondogbia 5,5, Melo 4,5, Brozovic 6,5; Perisic 6,5 (dal 74° Guarin 6), Icardi 7 (dal 82° Biabiany 6), Ljajic 6,5 (dall’88° Palacio S.V.).

    A disp.: Berni, Carrizzo, Biabiany, Gnoukouri, Guarin, Jovetic, Manaj, Medel, Montoya, Nagatomo, Palacio, Telles.

    All.: Roberto Mancini 6,5

    Arbitro: Banti 5,5

    Ammoniti: Kondogbia (I), Melo (I), Rossettini (B) Espulsi: Melo (I), Mancini (I)

     

  • Serie A, il ritorno dei padroni

    Serie A, il ritorno dei padroni

    La nona giornata di Serie A ha riportato l’equilibrio che aspettavamo dall’inizio e rimesso le pedine della scacchiera al loro posto o almeno quasi tutte. Per meglio dirla con una frase di Rudi GarciaAbbiamo rimesso la Chiesa al centro del villaggio“, un modo per definire a tinte giallorosse il risultato della giornata di Serie A.

    Il titolo che abbiamo scelto è eloquente ed esplicativo, negli ultimi cinque anni in Serie A ci sono state alcune costanti spazzate via solo dalla Juventus. Quest’anno i bianconeri si sono auto penalizzati con tanti errori fatti fuori dal campo in estate e tanta confusione sul campo fino a ieri, tuttavia le costanti di cui parlavamo non erano sparite e dall’inizio tutta l’Italia pallonara si aspettava che la Serie A, con le débâcle, venisse presa da chi negli ultimi anni è arrivato secondo.

    Parliamo ovviamente di Napoli e Roma con lo stucchevole e giusto inserimento di Inter e Fiorentina. La nona giornata ha riportato quello che tutti si aspettavano e ci ha regalato un paio di chiavi di lettura per ipotizzare quello che succederà andando avanti. Intanto il campionato che fino a ieri era stato definito “strano” e “senza padroni” è tornato ad essere condotto in modo serio e autoritario, come da pronostico e mancando i Campioni d’Italia, dalla Roma.

    Gervinho realizza la seconda rete per i giallorossi | Foto Twitter
    Gervinho realizza la seconda rete per i giallorossi | Foto Twitter

    Le chiavi di lettura sono semplici, la prima è che la Juventus rientra dopo la vittoria bella, decisa e convincente sull’Atalanta, in corsa con altri due punti recuperati sull’Inter e tre sulla Fiorentina per la zona Champions, che si stava allontanando pericolosamente. La seconda chiave di lettura è legata al filo doppio tra bianconeri e giallorossi, a Roma considerano Madama ancora l’avversario da battere e la squadra di Garcia in effetti è l’unica che segue e tiene a distanza la Juventus. Questo non riguarda solo ieri, ma è una marcatura precisa che si è ripetuta in diverse giornate, non a caso mentre la banda di Allegri era claudicante la Roma offriva prove poco convincenti, nello scontro diretto i giallorossi hanno fatto il solco anche psicologico, e preso il vantaggio Garcia lo sta gestendo al meglio sfruttando anche l’evanescenza di chi stava davanti a lui.

    Terza chiave di lettura, se fino a ieri la Juventus aveva chance risicate di ripuntare al titolo proprio per la poca cattiveria di chi stava davanti adesso oltre a consolidarsi e riprendersi il piazzamento in classifica consono alla sua rosa avrà un altro ruolo per la fase centrale della stagione, quello di essere determinante per la corsa al titolo, sarà lei a bacchettare insieme alla Fiorentina e la Lazio, chi non è degno di salire sull’Olimpo del nostro calcio. Poi alla fine si vedrà se addirittura riuscirà a fare di più, per ora è già un enorme passo avanti rispetto a quanto visto negli scontri diretti con Roma e Napoli.

    Il Napoli è bello, sfacciato e prudente allo stesso tempo. Sarri sta facendo quello che tutti si aspettavano riuscisse a fare, coprire la squadra come un parafulmine in un ambiente non facile e dare equilibrio senza perdere la fantasia dei suoi interpreti. Ne è ormai uscito un mix che solo l’autolesionismo partenopeo può distruggere e sarebbe un vero peccato perché mai come quest’anno gli azzurri possono andare vicini al traguardo finale.

    L’Inter viveva di entusiasmo, sparito quello rimane sempre da attaccarsi a Mancini, ma siamo sicuri che sia il tecnico giusto per la rinascita? Perché sembrano cambiare gli interpreti ma i problemi sembrano sempre quelli degli altri anni. Stesso discorso per il Milan, Mihajlovic cambia, ricambia le prova tutte ma poi rimane sempre il “naso storto” di Berlusconi e del pubblico, la squadra non gioca bene e non sfrutta mai gli interpreti più in forma.

    Le notizie positive e fresche arrivano da Sampdoria, Lazio, Torino e Sassuolo. quattro squadre che hanno ottenuto risultati diversi ma che nonostante tutto hanno le carte in regola per puntare all’Europa League, come ogni anno daranno vita alla seconda fascia del campionato, quella più esaltante e che nelle ultime stagioni si è sempre risolta all’ultimo. Considerando che in questo gruppo secondo il trend delle ultime giornate dovrebbero inserirsi dal basso la Juve, scendere dall’alto l’Inter e c’è già il deludente Milan ne vedremo veramente delle belle.

  • Volley femminile: Novara e Liu Jo all’attacco, Scandicci supera Unendo

    Volley femminile: Novara e Liu Jo all’attacco, Scandicci supera Unendo

    E’ iniziata, con questo week-end, la stagione di volley. Prime a partire le ragazze che alla prima giornata di volley femminile hanno già mostrato il buon tasso tecnico della stagione 2015/16. Partono bene quasi tutte le favorite, tranne Busto Arsizio che si vede schiacciata in trasferta da Savino Del Bene Scandicci.

    Pomì CASALMAGGIORE-Obbiettivo Risarcimento VICENZA 3-0 (25-10 / 25-19 / 25-16)

    Nell’anticipo del sabato al Pala Radi di Cremona, Pomì Casalmaggiore si prende i tre punti contro Obbiettivo Risarcimento Vicenza senza patire più di tanto. Nella prima frazione Casalmaggiore ha messo in mostra tutti i limiti della formazione di Rossetto, che ha provato a tenere il confronto ma senza pungere più di tanto le avversarie. Pomì buona in difesa e in ricezione con nel primo set una percentuale altissima di palloni recuperati positivamente (86%) ed in attacco 13 punti realizzati a fronte di quasi altrettanti messi in saccoccia per errori avversari o muri con una Stefanovic in gran spolvero e costante poi in tutto il match.

    Il set più combattuto è stato il secondo, dove per Piacenza Goliat è stata un vero e proprio baluardo, ultimo ad arrendersi, è lei la buona notizia di una disfatta che non deve però più di tanto deprimere la squadra veneta. A fronte di una migliore difesa di Vicenza, nel secondo set Pomì gioca meglio in fase d’attacco e si costruisce così il lasciapassare per la vittoria che chiuderà in un terzo set dove Piccinini, Kozuch e Stefanovic mostrano una bella superiorità sulle avversarie.

    Euforia Pomì Casalmaggiore | Foto Twitter
    Euforia Pomì Casalmaggiore | Foto Twitter

    Liu Jo MODENA-Il Bisonte FIRENZE 3-0 (25-20 / 25-14 / 25-20)

    Bella partita, combattuta e che ha messo in luce tutte le qualità delle due squadre. Nel primo set la Liu Jo sfrutta i tanti errori avversari in attacco ed infatti con una miglior sorte dei palloni di Firenze la piega del match sarebbe potuta essere diversa. Liu Jo ha dalla sua l’efficacia di Heyrman, Diouf e Horvath in attacco e una difesa ottima con Arcangeli, quando chiamata in causa, Di Iulio e ancora la completa Horvath. Firenze trova ispirazione e ribatte finché può grazie a Vanzurova, Turlea e i muri di Perinelli tuttavia è Modena a portare a casa sia il secondo che il terzo set e di conseguenza tre punti importanti. La formazione di coach Francesca Vannini però siamo sicuri che nel prosieguo del torneo saprà dire la sua, le prospettive di crescita sono alte.

    Nordmeccanica PIACENZA-Metalleghe Sanitars MONTICHIARI 3-1 (25-15 / 28-26 / 20-25 / 25-20)

    Il libero di Nordmeccanica Piacenza, Virginia Poggi | Foto Twitter
    Il libero di Nordmeccanica Piacenza, Virginia Poggi | Foto Twitter

    Classica partita dove con un pizzico di fortuna in più poteva accadere tutto il contrario. Nordmeccanica appare più forte e più attrezzata dell’avversario che tuttavia ha peccato solo nella fase cruciale del match permettendo il via libera alle avversarie verso la vittoria, nonostante questo Montichiari è stato incollato a Piacenza per tutta la gara.

    Nel primo set la differenza la fanno gli errori in attacco di Montichiari, quindi l’equilibrio è spezzato da questo, Nordmeccanica costruisce solo 15 punti il resto sono tutti regali di Metalleghe. Nel secondo set, Montichiari trova in Tomsia la strada per trovare più continuità in attacco e anche Brinker inizia a girare meglio, così come Barcellini e Gioli. Tuttavia Piacenza tiene il passo e chiude 28-25 sudando “sette camice” perché le avversarie sbagliano molto poco e Nordmeccanica mostra un’ottima concentrazione non facendosi sfuggire il set. La terza frazione va a Montichiari che sfrutta l’entusiasmo del secondo set e l’ottima ricezione di Carocci e Barcellini e i muri di Tomsia e Brinker, Piacenza ha la colpa di costruire poco, ma il problema nasce da troppe ricezioni sbagliate le cui palle diventano poco giocabili con efficacia infatti chiude la frazione con solo 10 punti fatti di propria mano. Quarto e ultimo set che decide la gara, tra le due squadre che mantengono i loro standard, Piacenza gioca meglio e Montichiari sbaglia meno, tuttavia Nordmeccanica trova la linfa vincente negli ace in battuta, arma in più che regala 5 punti, la differenza finale di punteggio della frazione.

    Imoco Volley CONEGLIANO-Foppapedretti BERGAMO 3-1 (29-31 / 25-19 / 25-23 / 29-27)

    Era la partita più attesa della prima giornata e non ha tradito assolutamente le attese. Il ritorno di Valentina Arrighetti in Italia, tra le fila di Conegliano dava ancora più interesse al match che ha catalizzato l’attenzione di 4700 spettatori al Pala Verde facendoli rimanere incollati al seggiolino fino alla fine per la suspense.

    Nonostante punteggi alti i due set arrivati oltre i canonici 25 punti hanno mostrato non una lunghezza di scambi e di conseguenza una durata dei set allungata, ma solo tanti errori in attacco per l de squadre che velocemente hanno fatto salire il punteggio. I quasi tutte le frazioni Conegliano nei parziali è stata davanti mostrando una certa superiorità, poi però nella fase finale si è fatta recuperare pericolosamente facendo risaltare la costanza invece di Bergamo. Curiosamente nel quarto e decisivo set Bergamo parte meglio ma finisce per regalare la vittoria alla Imoco. Per raccontare dettagliatamente quanto accaduto in questa partita ci vorrebbe e meriterebbe un approfondimento a parte.

    Imoco fa punti con tutte le interpreti del sestetto base, mentre Bergamo da quello che si è visto è più completa nella rosa, infatti Lavarini ha fatto ruotare in quattro set tutti gli elementi della rosa trovando in tutti, i punti per tenere il confronto con gli avversari, insomma per dirla in breve Conegliano è forte ma nel prosieguo del torneo potrebbe trovare nella stanchezza un ostacolo in più, Foppapedretti è forte e ha diverse soluzioni tattiche che si possono sfruttare su ogni avversario, alla lunga questo dovrebbe pagare.

    Percentuali di ricezione alte per entrambe le squadre, mentre in attacco si fa preferire Conegliano che è più precisa, a muro anche sono state entrambe efficaci soprattutto nel primo set, mentre nel quarto Imoco è superiore rendendo il recupero sulla partenza della frazione sbagliata, possibile prima e vincente poi. Sarà proprio interessante vedere nel prossimo turno la Foppapedretti contro Pomì in bello scontro tra ottime outsider.

    Savino del Bene SCANDICCI-Unendo Yamamay BUSTO ARSIZIO 3-1 (25-17 / 21-25 / 30-28 / 25-15)

    Scandicci conquista tre punti importanti imponendosi con forza sulla più quotata Unendo, nel momento in cui le Busto Arsizio stava rialzando la testa, Savino Del Bene chiude sbatte la porta in faccia alla squadra di Mencarelli e poi chiude con autorità la partita.

    Nikolova è decisamente la regina della gara, con una percentuale realizzativa buona (72%) di pari passo va Stufi che in percentuale va di poco sotto (67%) ma che sopperisce contribuendo alla vittoria di Scandicci con 8 muri. Il primo set va alle toscane che giocano meglio e più sciolte, il secondo vede errori in attacco da entrambe le parti e forse la concentrazione persa di Savino Del Bene costituisce un campanello d’allarme da non sottovalutare per il futuro, comunque è la Unendo che strappa la frazione grazie a una convincente Yilmaz e agli errori degli avversari. E’ nel terzo set che si decide l’andamento definitivo della gara e Scandicci torna a non sbagliare quasi nulla, Toksoy e Stufi iniziano a concretizzare di più aggiungendosi alla continuità di Nikolova, dal terzo parziale di set (21-20) fino al trentesimo punto di Scandicci è un continuo sali e scendi ma la concentrazione delle toscane torna al momento giusto chiudendo ogni possibilità di recupero di Busto. Quarto set che diventa agevole per Savino Del Bene che sbaglia poco o nulla e trova i muri vincenti di Stufi e Rondon come arma in più.

    SUDTIROL BOLZANO-Igor Gorgonzola NOVARA 1-3 (20-25 / 18-25 / 25-19 / 23-25)

    Due belle squadre che hanno dato vita ad una gara intensa, Bolzano è attrezzata per fare un buon campionato  e la Igor è decisamente una delle favorite. Così ne esce un bel match con la Sudtirol che esce sconfitta ma non domata completamente come sembrerebbe dal risultato.

    Entrambe le squadre hanno portato a casa alla fine una percentuale alta in ricezione (71%) sfruttata meglio da Chirichella e socie che poi hanno usato bene anche l’arma delle battute vincenti e delle prodezze a muro, dieci blocchi a favore di Novara alla fine.

    La Igor Gorgonzola Novara parte con una bella vittoria | Foto Twitter
    La Igor Gorgonzola Novara parte con una bella vittoria | Foto Twitter

    Proprio Chirichella è l’attacco più determinante con il 65% dei palloni giocati mandati a segno, mentre Samanta Fabris è devastante con i suoi 24 punti realizzati, in pratica un set vinto da sola. In difesa per Novara c’è Aurea Cruz che con l’80% delle ricezioni “positive” gioca il ruolo determinante nel computo della gara, infatti cala lei nel terzo set e calano anche i palloni giocabili per l’attacco. Pedullà può sorridere perché ha a disposizione una gran squadra che può puntare al titolo per la sua completezza. Bolzano gode di un’ottima difesa con medie molto alte su Ikic e Brayelin e trova in Steinbrecher una bella verve in fase d’attacco coadiuvata da Manzano che però è meno cercata della compagna. La vittoria di Novara è importante e giusta, tuttavia la sensazione che rimane a fine match è che Sudtirol non farà da semplice comparsa in questa Serie A di pallavolo femminile.

    CLASSIFICA SERIE A1 FEMMINILE VOLLEY:

    3 punti: Pomì Casalmaggiore, Liu Jo Modena, Savino Del Bene Scandicci, Igor Gorgonzola Novara, Imoco Conegliano; 0 punti: Club Italia (riposato), Foppapedretti Bergamo, Sudtirol Bolzano, Metalleghe Sanitars Montichiari, Unendo Yamamay Busto Arsizio, Il Bisonte Firenze e Obbiettivo Risarcimento Vicenza.

     

     

     

  • Serie A, Hellas e Chievo si spartiscono il derby

    Serie A, Hellas e Chievo si spartiscono il derby

    Un derby dai due volti quello andato in scena al “Bentegodi” di Verona. Le due squadre nella prima fase sono guardinghe e attente a non scoprirsi troppo nella ripresa invece azzardano e offrono al pubblico uno spettacolo diverso. Finisce in parità ma si fa preferire il Chievo per una certa continuità della manovra, dubbi un paio di interventi in area del Verona su Paloschi e la rete del vantaggio della squadra di Mandorlini è palesemente in fuorigioco.

    Il primo tempo è lento, come detto le due squadre si controllano e i due tecnici non sono soddisfatti, entrambe le squadre manovrano il gioco sbagliando sempre l’ultimo servizio per la concretizzazione dell’azione. L’emozione più vera la procura il Chievo per merito di Luca Rigoni che dal limite dell’area al 18° tira in modo potente e centrale, Rafael in volo devia sopra la traversa.

    Il derby di Verona | Foto Twitter
    Il derby di Verona | Foto Twitter

    Nel secondo tempo il Chievo inizia con un piglio diverso e Birsa, bravo ma troppo evanescente, viene rimpiazzato da Pepe che sulla destra inizia a macinare cross allargando le maglie della difesa del Verona. Nella fase centrale il Chievo sembra riposarsi e rallentare per un attimo il ritmo e il Verona ne approfitta per colpire.

    Al 70° da una punizione sulla trequarti destra la palla arriva in area clivense, Moras prolunga di testa e Pisano, in fuorigioco di circa un metro, sfrutta l’uscita maldestra di Bizzarri appoggiando in rete il vantaggio.

    La rete del vantaggio del Verona, Pisano sull'assist di Moras è in furorigioco | Foto Twitter
    La rete del vantaggio del Verona, Pisano sull’assist di Moras è in furorigioco | Foto Twitter

    La reazione del Chievo è autoritaria e trova in Paloschi il combattente più battagliero che viene fermato alcune volte con esperienza a volte eccessiva. Il pareggio arriva attraverso un bel cross di Gobbi all’83° dalla destra che trova Castro prontissimo a deviare di testa in modo perentorio e vincente.

    I clivensi proveranno ancora a prendersi il derby, ma la difesa del Verona libererà sempre in modo puntuale prima della fine un tiro di Rigoni meriterebbe maggior fortuna e nei minuti di recupero ancora Castro di testa da calcio d’angolo devia fuori di poco.

    CHIEVO-VERONA 1-1 (0-0) – 70° Pisano (V), 83° Castro (C).

    Chievo Verona (4-3-1-2): Bizzarri 6; Gobbi 6, Cesar 5,5, Gamberini 5,5 (dal 69° Cacciatore 5,5), Frey 6; Castro 7, Rigoni 6, Hetemaj 6 (dal 83° Inglese S.V.); Birsa 6 (dal 53° Pepe 6,5); Paloschi 6,5, Meggiorini 5,5.

    A disp.: Bressan, Seculin, CAcciatore, Christiansen, Dainelli, Inglese, Mattiello, Pellissier, Pepe, Pinzi, Radovanovic, Sardo.

    All.: Maran 6,5

    Hellas Verona (4-3-3): Rafael 6; Souprayen 5,5, Helander 6, Moras 5, Pisano 6,5; Hallfredsson 5,5, Viviani 6, Greco 6; Jankovic 5,5 (dal 80° Siligardi S.V.), Gomez 6,5 (dal 85° Matuzalem S.V.), Sala 5,5 (dal 80° Bianchetti S.V.).

    A disp.: Coppola, Gollini, Albertazzi, Bianchetti, Matuzalem, Siligardi, Claudio, Wszolek, Zaccagni.

    All.: Mandorlini 6

    Arbitro: Rizzoli 5

    Ammoniti: Cesar C), Gobbi (C), Meggiorini (C) Espulsi:

     

  • Carpi-Torino 2-1, prima vittoria in A del Carpi

    Carpi-Torino 2-1, prima vittoria in A del Carpi

    Carpi-Torino apre la 7ma giornata di Serie A, una sfida che potrebbe permettere alla squadra di Ventura, in caso di vittoria, di mettersi ancora in testa alla classifica e per un giorno guardare tutti glia latri dall’alto. Al tempo stesso la curiosità del match è legata all’esordio di Sannino sulla panchina emiliana dopo l’esonero in settimana di Castori, il tecnico che ha traghettato la squadra in Serie A.

    Primo tempo giocato a ritmi blandi che mostra ben poche occasioni da rete per entrambe le squadre, proprio per il basso ritmo la partita risulta equilibrata. Parte meglio la squadra padrona di casa che va vicina al gol con Fedele dopo sette minuti, ma il suo calcio di punizione diretto viene respinto da Padelli.

    La gioia dei giocatori del Carpi | Foto Web
    La gioia dei giocatori del Carpi | Foto Web

    Al 23° è ancora il Carpi che ci prova con un bel colpo di testa di Matos parato dal portiere granata a terra sugli sviluppi di un cross dalla fascia sinistra. Come detto poi il ritmo si allinea e le fiammate offensive del Carpi si attenuano ed inizia ad uscire il Torino.

    Al 29° Maxi Lopez raccoglie un bel pallone in area e si gira per colpire a botta sicura, ma la sfera esce di poco a lato, mentre quattro minuti dopo Bovo prova un gran tiro da fuori area che esce alto sopra la traversa.

    Nella ripresa i due tecnici non effettuano cambi, il ritmo all’inizio continua a non decollare fino al 54° quando il Carpi dopo un’azione insistita in avanti si porta i vantaggio. Fitta rete di passaggi al limite dell’area dove sia Cofie che Letizia provano a entrare nelle maglie della difesa granata, poi la sfera va dalle parti di Gabriel Silva che dalla fascia sinistra entra in area  e calcia in porta in modo potente piegando le mani a Padelli. Il pallone smorzato entra in porta.

    La reazione del Torino si inizia a concretizzare dopo cinque minuti quando su un bel lancio in area per Quagliarella l’ex juventino aggancia il pallone e poi tira da posizione defilata in porta, Belec respinge a terra di pugno e Bubnijc spazza l’area piccola.

    Al 71° bella discesa di Acquah, subentrato a Gazzi, che al limite dell’area dopo essersi liberato del proprio marcatore tira verso la porta un diagonale insidioso che esce di pochissimo.

    Un minuto dopo sul rovesciamento di fronte, c’è il raddoppio del Carpi con Matos. Borriello si defila sul lato sinistro dell’area e mette in mezzo un pallone perfetto per la testa di Ryder Matos che piazza il 2-0. Nemmeno il tempo di festeggiare che il Torino nel rovesciarsi in avanti guadagna un calcio di rigore per fallo in area su Maxi Lopez, calcia lo stesso argentino che accorcia le distanze.

    Adesso la partita è viva con il Torino che va alla ricerca della rimonta. Ci provano in serie Benassi, Maxi Lopez e Bovo su calcio di punizione, ma per difetti di precisione o perché stoppati al momento del tiro da recuperi miracolosi degli avversari la palla non è mai pericolosa.

    L’ultima occasione è di nuovo per Benassi che però ancora una volta servito da Glik effettua un bel tiro a girare verso la porta ma la sfera finisce la sua corsa tra le braccia di Belec. Il Carpi conquista tre punti importantissimi e vince nella sua storia la prima partita di Serie A.

    CARPI-TORINO 2-1 (0-0) – 55° Gabriel Silva (C), 72° Matos (C), 73° Maxi Lopez rig. (T).

    Carpi (3-5-1-1): Belec 6; Gagliolo 6, Zaccardo 6, Bubnijc 6; Gabriel Silva 6,5, Martinho 6,5 (dal 69° Bianco 6), Cofie 5,5, Fedele 6, Letizia 6,5; Matos 7 (dal 75° Lasagna 6); Borriello 6,5 (dal 86° Lazzari S.V.).

    A Disp.: Benussi, Bianco, Brkic, Di Gaudio, Gino, Iniguez, Lasagna, Lazzari, Wallace, Pasciuti, Spolli.

    All.: Sannino 7

    Torino (3-5-2): Padelli 5,5; Moretti 5,5, Glik 6, Bovo 5,5; Gaston Silva 5,5, Vives 5, Gazzi 5,5 (dal 59° Acquah 6), Benassi 6, Zappacosta 5,5 (dal 73° Martinez 5,5); Quagliarella 5 (dal 66° Belotti 6), Lopez 6,5.

    A Disp.: Castellazzi, Ichazi, Acquah, Belotti, Amauri, Mantovani, Martinez, Morello, Prcic.

    All.: Ventura 5

    Arbitro: Carmine Russo 5,5

    Ammoniti: Martinho (C), Gaston Silva (T) Espulsi:

  • Roma centrifuga il Carpi, Napoli schiaccia la Juventus

    Roma centrifuga il Carpi, Napoli schiaccia la Juventus

    I due anticipi della sesta giornata di campionato di Serie A dicono molto, non danno giudizi definitivi ma sono molto significativi e probabilmente, soprattutto per la Juventus pongono riflessioni che sanno di resa per i sogni scudetto.

    La Roma alle 18:00 affrontava la vittima predestinata Carpi, ma c’erano diverse motivazioni che rendevano il match accattivante, come per esempio le capacità di gestione della pressione dopo una settimana complicata da parte della squadra di Rudi Garcia. Tutto come da programma i giallorossi affossano in sette minuti con tre reti ogni velleità toscana e poi chiudono al 90° con il risultato di 5-1. In prima serata il big-match Napoli-Juventus, o meglio, uno spareggio per chi poteva ancora lecitamente pensare a vincere la Serie A. Il Napoli offre un’ottima prova, matura e gagliarda al punto giusto, la Juventus è rimasta come quella vista il 30 agosto a Roma, confusa e incapace di reggere l’urto alla pari con i partenopei e soprattutto di creare trame sensate e pericolose di gioco per offendere una rivale al titolo. Vince il Napoli 2-1 e se l’Inter facesse bottino pieno con la Fiorentina domani il distacco con la testa della classifica per la Juventus sarebbe di 13 punti, una voragine quasi pari al distacco che i bianconeri diedero alla Roma alla fine della scorsa stagione.

    ROMA-CARPI 5-1 (3-1) – 24°Manolas (R), 28° Pjanic (R), 31° Gervinho (R), 34° Borriello (C), 51° Salah (R), 68° Digne (R).

    La Roma supera agevolmente il Carpi | Foto Twitter
    La Roma supera agevolmente il Carpi | Foto Twitter

    Una Roma chiamata a lavare la sconfitta di Genova contro la Sampdoria con una prova convincente e i giallorossi rispondono affermativamente alla chiamata delle aspettative. Fino al 24° succede poco ed è più merito del Carpi che anche se presenta solo Borriello davanti non si barrica e prova a giocare a viso aperto, poi un tiro da fuori area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, serve Manolas solissimo al centro dell’area di rigore e il greco non sbaglia infilando la porta per l’1-0. Passano tre minuti e Pjanic su calcio di punizione diretto beffa il portiere per il raddoppio. Poco dopo la mezz’ora del primo tempo Gervinho cala tris e sipario sul match, tiro da posizione angolata di Maicon e respinta maldestra di Brkic che serve l’attaccante giallorosso pronto a ribadire in rete. Prima della fine della frazione Borriello sfrutta una delle poche occasioni pulite che gli capitano e sul primo palo di testa supera De Sanctis accorciando le distanze.

    Nella ripresa Dzeko acciaccato esce al posto di Totti. Proprio Totti al 51° scende in area di rigore dalla sinistra e con un tiro morbido prova a scavalcare Brkic il quale smorza la forza del tiro ma il pallone arriva a Salah il quale deve solo appoggiare in rete a porta vuota per il 4-1, nell’azione si fa male Totti che sarà costretto ad uscire. Il definitivo 5-1 lo firma Digne con un bel colpo di testa servito da Maicon . Prima della fine della partita Matos sbaglia un calcio di rigore a favore del Carpi, De Sanctis è strepitoso sia sul penalty che sulla ribattuta chiudendo la partita sul 5-1 definitivo.

    Una bella Roma che mostra i muscoli placando ogni discussione, unica pecca della serata gli infortuni di Dzeko, Totti e Keita sostituito degnamente da Vainqueur all’esordio.

    NAPOLI-JUVENTUS 2-1 (1-0) – 26° Insigne (N), 62° Higuain (N), 63° Lemina (J)

    Il Napoli si costruisce e si amministra una bella vittoria, dove sia sul gioco che sulle occasioni è stata superiore alla Juventus. I partenopei partono con un ritmo alto, la Juve invece cerca di addormentare il gioco e sembra riuscirci fino al 26° quando i limiti della squadra di Allegri si cedono tutti in una discesa di Insigne sulla sinistra, scambio rapido con Higuain che fa sponda al minuto attaccante non marcato da Hernanes, anche oggi schierato davanti alla difesa, e con un rasoterra batte Buffon.

    Lorenzo Insigne sblocca il risultato al San Paolo | Foto Twitter
    Lorenzo Insigne sblocca il risultato al San Paolo | Foto Twitter

    La reazione bianconera c’è ma è molto debole, solo Zaza avrebbe un’occasione per pareggiare su un disimpegno errato della difesa azzurra ma Reina è bravissimo a chiuderlo in uscita. Nella ripresa Allegri prova le carte Cuadrado e Morata cambiando modulo in corsa ma il Napoli raddoppia con Higuain, che perentorio sulla sinistra supera Bonucci e poi in diagonale di sinistro infila Buffon.

    Nemmeno il tempo di festeggiare che la Juventus in modo rocambolesco accorcia le distanze, cross dalla sinistra di Dybala bucato da Zaza e Cuadrado che trova pronto Lemina per la deviazione vincente. Gli ultimi assalti bianconeri sono sterili e anzi il Napoli potrebbe allungare ma preferisce amministrare sulla nobile decaduta.

    In un colpo solo Sarri ottiene l’approvazione definitiva dei 50000 del San Paolo e lascia nell’oblio una diretta concorrente per lo scudetto ed una posizione in Champions League, Allegri invece dovrà ragionare ancora per trovare la dimensione di una squadra che pare svogliata e incapace di crearsi un’identità.

  • Livorno super, Ternana rimontata!

    Livorno super, Ternana rimontata!

    Non c’è tempo nemmeno per godere della testa della classifica e della terza vittoria consecutiva in campionato per il Livorno di Christian Panucci che subito è tempo di ancora di campo. Di fronte alla capolista per l’anticipo della quarta giornata di Serie B c’è la Ternana nel proprio fortino.

    Un match che rappresenta un vero e proprio testa-coda della classifica del campionato cadetto con due pesi specifici diversi da parte delle due squadre, il Livorno ha in carniere il punteggio pieno, con nove reti realizzate di fronte a sole due al passivo. La Ternana invece ha subito 5 reti realizzandone solo una e in classifica è fanalino di coda con un solo punto.

    La squadra di Toscano è chiamata ad una vera e propria impresa confidando nell’aiuto del suo caldissimo pubblico in un impegno che le comporta nulla da perdere, per Panucci c’è ovviamente il rischio maggiore, perché la squadra potrebbe risentire dell’impegno ravvicinato e della stanchezza accumulata.

    Il "Liberati" vestito a grande festa | Foto Twitter
    Il “Liberati” vestito a grande festa | Foto Twitter

    La partita inizia con la Ternana che in contropiede si rende subito pericolosa con Ceravolo e Meccariello, poi i neroverdi al 4° si portano subito in vantaggio con Gonzalez abile a sfruttare un bel cross dalla sinistra e a battere il portiere dei toscani.

    Il Livorno prova a reagire subito ma la difesa della squadra di Toscano regge l’urto, al 19° da un calcio di punizione di Schiavoni il portiere umbro respinge di pugno e sulla respinta Vajushi prova a tirare da fuori, Vitale salva la porta dei padroni di casa. Al 31° però la Ternana trova il raddoppio con un tiro-cross di Belloni che inganna Pinsoglio ponendo la gara della squadra di Panucci in una salita tremendamente ripida.

    Gli amaranto prima della fine del tempo accorciano le distanze con Aramu che al 39° insacca la sfera sotto l’incrocio dei pali della porta difesa da Mazzoni.

    Le squadre riprendono il gioco nella ripresa senza effettuare cambi, Panucci ha visto una bella reazione da parte della sua squadra e Toscano evidentemente non poteva chiedere un approccio alla partita migliore da parte dei suoi. Passano tre minuti di gioco e i fatti danno ragione al tecnico amaranto, lancio lungo di Schiavone che trova Vantaggiato pronto a sfruttare di testa l’occasione.

    Nella fase centrale della ripresa prevale l’equilibrio, ci sono un paio di folate dei neroverdi alle quali fa buona guardia Pinsoglio chiudendo sempre con ottimo tempismo ma nulla più, nel frattempo Panucci prova a cambiare qualcosa iniziando a cambiare qualche interprete come Aramu e Cazzola a favore di Biagianti e Palazzi.

    La squadra di Panucci completa la rimonta all’86° con Pasquato, assist di Palazzi, velo di Vantaggiato a favore di Pasquato che controlla in area e trafigge Mazzoni che non può nulla sul fendente. La partita è iniziata con gli auspici dell’impresa per la squadra di Toscano e invece si è conclusa con l’impresa degli amaranto che hanno recuperato sotto di due gol e portato a casa la quarta vittoria consecutiva per una testa della classifica che ha una padrona assoluta.

    TERNANA-LIVORNO 2-3 (2-1) – 5° Gonzalez (T), 31° Belloni (T), 39° Aramu (L), 47° Vantaggiato (L), 86° Pasquato (L).

    Ternana (4-3-1-2): Mazzoni 5; Vitale 6, Gonzalez 5,5, Zanon 5,5, Maccariello 5,5; Palumbo (dal 55° Zampa 6), Coppola 6, Signorelli 6; Avenatti 6,5 (dal 69° Dugandzic S.V.); Ceravolo 5,5, Belloni 6,5 (dall’82° Falletti S.V.).

    A disp.: Sala, Busellato, Dianda, Dugandzic, Galletti, Furlan, Janse, Masi, Zampa.

    All.: Toscano 6

    Livorno (4-3-3): Pinsoglio 5; Cazzola 6 (dal 66° Biagianti 6), Gasbarro 5,5, Lambrughi 5,5, Ceccherini 6; Vantaggiato 6,5, Aramu 6,5 (dal 67° Palazzi 6), Vajushi 6 (dall’89° Moscati S.V.); Moreira 6, Pasquato 6,5.

    A disp.: Ricci, Bunino, Calabresi, Comi, Jelenic, Moscati, Palazzi, Vergara.

    All.: Panucci 7

    Arbitro: Gersini 5,5

    Ammoniti: Vitale (T), Coppola (T), Vajushi (L), Aramu (L), Avenatti (T) Espulsi:

  • Udinese rimontata e battuta dall’Empoli

    Udinese rimontata e battuta dall’Empoli

    Il primo anticipo della 4a giornata di Serie A, Udinese-Empoli certifica le difficoltà bianconere a trovare una quadratura degli equilibri e una scarsa propensione alla gestione del vantaggio. Infatti i friulani dopo l’exploit a Torino contro la Juventus nelle ultime tre giornate non hanno raccolto più alcun punto. L’Empoli di Giampaolo dopo la bella prestazione fatta con il Napoli tra le mura amiche conferma la sua buona verve anche in trasferta ed un impianto di gioco sempre propositivo.

    Succede che quindi mentre l’Udinese si porta in vantaggio con una bella rete di Zapata su assist dell’inossidabile Totò Di Natale, l’Empoli non si scompone e resta con i piedi ben piantati in campo pareggiando prima e ribaltando le sorti dell’incontro nei minuti di recupero.

    Entrambe le squadre possono e devono trovare gli accorgimenti giusti per migliorare i propri equilibri, tuttavia a reazione nervosa ha lasciato maggiori impressioni l’undici di Giampaolo anche se il risultato di un pareggio sarebbe stato forse più giusto, tuttavia risolve la contesa una zampata di Maccarone.

    La partita si può considerare divisa in tre fasi, una prima dove le due squadre giocano ad un ritmo basso e quasi ben contente di non farsi male. La seconda fase inizia con la rete dei friulani, al 19° Di Natale con un cross “al bacio” serve Zapata che supera Skorupski. Infatti da questo momento parte la reazione toscana e anche i ritmi del match iniziano a salire tuttavia per tutto il resto della prima frazione si resta con i bianconeri in vantaggio.

    La ripresa inizia con lo stesso andamento, Empoli decisamente più in palla e che crea occasioni da rete, mal sfruttate, neutralizzate da Karnezis o concretizzate in fallo come al 69° quando Maccarone la butta dentro ma l’arbitro annulla per dubbio fuorigioco. La terza fase della partita inizia con l’espulsione di Kone al 72°, infatti i friulani che già erano sugli scudi dopo il vantaggio si ritrovano a subire con un uomo in meno per il resto del match.

    Al 73° Paredes, subentrato ad un generoso ma evanescente Zielinski, realizza il pareggio e poi nei minuti di recupero è Maccarone a portare via i tre punti dal “Friuli” dopo che Giampaolo fiutando l’occasione aveva fatto entrare forze fresche per piegare le flebili difese dei padroni di casa.

    Empoli festeggia la vittoria | Foto Twitter
    Empoli festeggia la vittoria | Foto Twitter

    UDINESE-EMPOLI 1-2 (1-0) – 19° Zapata (U), 73° Paredes (E), 92° Maccarone (E).

    Udinese (3-5-2): Karnezis 6; Piris 6, Edenilson 5,5, Badu 6; Danilo 5,5, Adnan 6, Kone 4,5, Iturra (dal 54° Fernandes 6), Wague 6; Zapata 6,5 (dal 74° Marquinho 5,5), Di Natale 6 (dal 68° Aguirre 5,5).

    A disp.: Meret, Romo, Aguirre, Marquinho, Felipe, Domizzi, Fernandes, Heurtaux, Insua, Pasquale, Perica, Thereau.

    All.: Stefano Colantuono 5,5

    Empoli (4-3-1-2): Skorupski 6; Mario Rui 6, Barba 6,5, Tonelli 6,5, Laurini 6; Zielinski (dal 62° Paredes 7), Diousse 5,5 (dal 46° Ronaldo 6,5), Croce 6; Saponara 6,5; Pucciarelli 6 (dal 82° Livaja S.V.), Maccarone 7.

    A disp.: Pelagotti, Bittante, Buchel, Camporese, Costa, Krunic, Livaja, Maiello, Paredes, Pelagotti, Più, Ronaldo, Zambelli.

    All.: Marco Giampaolo 6,5

    Arbitro: Michael Fabbri 5,5

    Ammoniti: Adnan (U), Iturra (U), Maccarone (E), Kone (U), Laurini (E) Espulsi: Kone (U)