Autore: Cristiano Previ

  • Euro2016: Galles, Polonia e Portogallo ai quarti

    Euro2016: Galles, Polonia e Portogallo ai quarti

    Sono iniziati gli ottavi di finale di Euro2016, partite non bellissime ma intense, che regalano un successo storico per i gallesi, confermano la Polonia quale rivelazione del torneo e all’ultimo respiro premiano un Portogallo bruttino.

    Dalla fine della fase a gironi di Euro2016 lo abbiamo pensato subito, la parte sinistra del tabellone presenta formazioni più abbordabili, dove la sfida di questa sera, Croazia-Portogallo era la più affascinante. Tanto è vero che tra i pallonari nostrani si ragionava, prima del match con la Svezia, se forse era meglio qualificarsi come secondi nel nostro girone per finire proprio in quella parte dello schema.

    SVIZZERA-POLONIA 5-6 d.c.r. (0-1 p.t./1-1 s.t.)

    Andiamo con ordine, nella prima giornata degli ottavi di finale il primo match andato in scena è stato Svizzera-Polonia, la più frizzante delle partite, partono bene i polacchi che prendono in mano le redini del gioco e rischiano qualcosa in contropiede. Proprio i polacchi trovano il primo vantaggio verso la fine del primo tempo con Blaszczykowski che raccoglie uno dei tanti traversoni e spara rasoterra battendo il portiere avversario.

    Blaszczykowski segna la sua seconda rete a Euro2016| Foto Twitter
    Blaszczykowski segna la sua seconda rete a Euro2016 | Foto Twitter

    Vantaggio giusto che però impone la reazione svizzera che non tarda ad arrivare, dalla metà della ripresa fino alla fine dei tempi regolamentari è infatti un crescendo elvetico che produce il pareggio con Shaqiri che realizza con una sforbiciata bellissima dal limite dell’area l’1-1.

    I tempi supplementari mostrano la Svizzera sempre in avanti che mette in difficoltà il portiere polacco Fabianski un paio di volte, tuttavia per avere un esito decisivo bisogna attendere i calci di rigore. Sbaglia lo svizzero Granit Xhaka, mentre i polacchi li realizzano tutti e approdano ai quarti di Euro2016.

    GALLES-IRLANDA DEL NORD 1-0 (0-0)

    Una partita che è iniziata con ottimi presupposti, con il Galles che subito si getta in avanti (Ramsey gol annullato per fuorigioco al 19°) e l’Irlanda del Nord che nella fase centrale del primo tempo impegna severamente il portiere gallese autore di un’ottima prestazione.

    Bale si muove molto ma è molto controllato e si nota esclusivamente per un bel calcio di punizione neutralizzato dal portiere avversario, la partita si sblocca a favore del Galles con una sfortunata autorete di McAuley che nel tentativo di spazzare l’area su un cross avversario calcia il pallone nella sua porta al 75°. Per entrambe le squadre era già stato un risultato storico arrivare agli ottavi, ora il Galles può scrivere un’altra pagina record a Euro2016.

    Gareth Bale festeggia con la figlia l'approdo ai quarti del Galles ad Euro2016 | Foto Twitter
    Gareth Bale festeggia con la figlia l’approdo ai quarti del Galles ad Euro2016 | Foto Twitter

    CROAZIA-PORTOGALLO 0-1 d.t.s (0-0 p.t./0-0 s.t.)

    Una partita bruttissima, nei novanta minuti regolamentari non si vede un tiro in porta, le due squadre si temono e sono più preoccupate a difendersi, anche con le maniere forti, piuttosto che attaccarsi per vincere.

    Il match viene sbloccato dagli uomini che entrano dalle rispettive panchine, Quaresma per il Portogallo e Pjaca per la Croazia in entrambi i casi nei tempi supplementari. Proprio a dieci minuti dalla fine del secondo tempo supplementare prima Vida va vicino al vantaggio croato, poi Perisic centra il palo sul colpo di testa e sul rovesciamento di fronte Nani effettua un tiraccio di esterno che diventa un assist per Ronaldo che tira in porta, il portiere respinge ma Quaresma ben piazzato e sulla linea di porta ribadisce in rete di testa.

    Euro2016, Quaresma segna l'1-0 per il Portogallo | Foto Twitter
    Euro2016, Quaresma segna l’1-0 per il Portogallo | Foto Twitter

    Portogallo che quindi affronterà ai quarti di finale la Polonia, mentre il Galles dovrà attendere domani lo scontro tra Ungheria e Belgio.

  • Irlanda storica, azzurri no good!

    Irlanda storica, azzurri no good!

    Antonio Conte lo aveva annunciato, con l’Irlanda ci sarebbero stati molti cambi per far giocare tutti, o quasi, i componenti della rosa e così è stato. Uomini diversi e prodotto diverso merito anche dell’avversario che dall’inizio ha martellato gli azzurri.

    Una brutta sconfitta che mostra limiti in fase di costruzione di gioco e il fatto che la Nazionale italiana se abbassa il livello di attenzione diventa vulnerabilissima anche contro avversari che militano in Championship inglese (II divisione). L’Irlanda con questo risultato si qualifica agli ottavi come migliore terza.

    L’Irlanda riversa l’agonismo che non aveva mostrato finora e gli azzurri sono più molli del solito, Thiago Motta non riesce a dirigere il centrocampo, Bonucci è pressato subito appena ha la palla, Sturaro e entrambe le fasce sbagliano una marea di palloni. Gli irlandesi dal canto loro sbagliano poco e entrano spesso in area con traversoni pericolosi sempre spazzati dalla difesa azzurra.

    Azzurri in difficoltà contro l'Irlanda | Foto Twitter
    Azzurri in difficoltà contro l’Irlanda | Foto Twitter

    21° dal calcio d’angolo di sinistra svetta in alto Murphy che colpisce di testa ma Sirigu vola a deviare in corner nuovamente.

    30° ancora da calcio d’angolo però di destra questa volta, solito Brady alla battuta che combina lungo l’out e poi crossa sul secondo palo. Sirigu esce ma viene scavalcato e Duffy in precario equilibrio spara alto di testa.

    43° sugli sviluppi di un calcio di punizione a metà campo la palla finisce ad Immobile che da fuori prova a sorprendere Randolph, bell’occasione che termina fuori non di molto. Poco dopo in area azzurra contrasto tra Bernardeschi e McClean che cade a terra e ci sarebbero gli estremi del calcio di rigore.

    La ripresa inizia senza cambi, ma dalla panchina azzurra si scaldano Insigne, El Shaarawy e Darmian. L’Italia alza un po’ di più il baricentro e dopo un inizio di pressione irlandese al 52° bel cross dalla sinistra di De Sciglio sul quale Zaza si avventa al volo di sinistro e palla alta di poco sopra la traversa.

    Nella fase centrale della ripresa l’Irlanda si fa nuovamente sotto testando nuovamente la difesa azzurra che non patisce più di tanto. Al 62° ci prova Hendrick da fuori area ma la mira è sempre sbagliata.

    Al 70° O’Neill fa entrare McGeady per un esausto Murphy che si sistema largo a destra mentre Long arretra a fare il centrocampista avanzato, l’intento è quello di scardinare la difesa azzurra allargando le maglie dell’Italia. Quattro minuti dopo proprio McGeady si accentra e dal limite tira alto. E Conte risponde con Insigne al posto di Immobile.

    Al 77° Insigne fa una discesa delle sue, salta un avversario e poi da fuori area effettua un bel tiro a giro che si stampa sul palo sinistro della porta difesa da Randolph.

    Al 84° Bonucci incespica uscendo dall’area e Hoolahan a tu per tu con Sirigu sbaglia malamente con il portiere che para in due tempi. E’ il preludio al vantaggio irlandese che su un’azione dalla destra trova il punto partita con un cross a centro area deviato in modo vincente da Brady. L’Irlanda approda ad un risultato storico qualificandosi agli ottavi.

    Robbie Brady porta in vantaggio l'Irlanda | Foto Twitter
    Robbie Brady porta in vantaggio l’Irlanda | Foto Twitter

    ITALIA – IRLANDA 0-1 (0-0) – 85° Brady (Irl)

    Italia (3-5-2): Sirigu 6,5; Barzagli 6,5, Bonucci 5,5, Ogbonna 5,5; Bernardeschi 5 (dal 60° Darmian 5,5), Sturaro 5, Motta 4,5, Florenzi 5,5, De Sciglio 6 (dal 81° El Shaarawy s.v.); Zaza 5,5, Immobile 5 (dal 75° Insigne 6,5).

    C.T.: Antonio Conte 6

    Irlanda (4-4-1-1): Randolph 6; Coleman 6,5, Duffy 6,5, Keogh 5,5, Ward 6; Hendrick 7, McClean 6, McCarthy 6 (dal 77° Hoolahan 6), Brady 6,5; Murphy 6 (dal 70° McGeady 6,5); Long 6.

    C.T.: Martin O’Neill 6,5

    Arbitro: Ovidiu Hategan (RO) 5

    Ammoniti: Long (Irl), Sirigu (Ita), Barzagli (Ita), Zaza (Ita) Espulsi:

  • Hooligans, c’è un piano per Croazia-Spagna

    Hooligans, c’è un piano per Croazia-Spagna

    Gli hooligans sono sul piede di guerra e Croazia-Spagna ad Euro2016 potrebbe diventare lo scenario ideale, per loro, per dare sfogo a tutta la contestazione.

    Attraverso la pagina Facebook della tifoseria croata, “Torcida Split 1950” è stata divulgata la piantina dello stadio di Bordeaux, con un post abbastanza emblematico dove gli hooligans anticipano quello che succederà giovedì prossimo durante la partita.

    Hooligans croati durante Croazia-Repubblica Ceca | Foto Twitter
    Hooligans croati durante Croazia-Repubblica Ceca | Foto Twitter

    Dopo quindi gli scontri tra hooligans dei tifosi russi contro prima la tifoseria inglese e poi quella gallese nella prima settimana, adesso l’attenzione si concentra tutta su quella croata, soprattutto dopo quanto accaduto, dentro lo stadio questa volta, nel match tra la Repubblica Ceca e la Croazia finito 2-2.

    I tifosi croati, con la propria squadra in vantaggio per 2-0, iniziarono un fitto lancio di fumogeni che costrinse il direttore di gioco a sospendere il match per cinque minuti. Alla ripresa della partita la Croazia, perse il proprio vantaggio finendo per pareggiare un confronto che pareva già chiuso. La posizione della tifoseria in questione era chiara, nessun interesse per la competizione sportiva ma solo contestazione nei confronti della Federcalcio del proprio paese.

    Il piano d'azione spiegato sulla pagina Facebook "Torcida Split 1950" | Foto Facebook
    Il piano d’azione spiegato sulla pagina Facebook “Torcida Split 1950” | Foto Facebook

    Questo giovedì per il Gruppo D di Euro2016 c’è in programma uno scontro importante per noi, perché determinerà chi dovremmo affrontare agli ottavi di finale dal momento che gli azzurri sono già qualificati come primi del rispettivo girone e presumibilmente la seconda uscirà proprio dal match Spagna-Croazia, con la Repubblica Ceca pronta ad approfittarne. Tuttavia l’attenzione è maggiormente rivolta a quanto potrebbe accadere dopo l’annuncio fatto sulla pagina Facebook della tifoseria croata.

    La piantina, che vedete in foto, fornisce indicazioni sulle modalità di inizio della contestazione e sulle posizioni in cui mettersi all’interno dello stadio. La contestazione tra gli hooligans croati e il proprio governo del calcio sembra non finire, anche perché proprio ultimamente il presidente della Federcalcio croata, Zdravko Mamic è stato accusato di appropriazione indebita, facendo ulteriormente scatenare la violenza e la repulsione verso il sistema calcio croato.

  • Euro2016, continua la maledizione di CR7

    Euro2016, continua la maledizione di CR7

    Si batte come un leone, ma è impreciso e nervoso. CR7 sbaglia pure il rigore che darebbe i primi tre punti al Portogallo contro un’ordinata e combattiva Austria.

    Non ha giocato solo lui, vero, ma quando in una Nazionale brilli come una stella capace di spostare equilibri come CR7 tutti si aspettano da te, soprattutto da te, che non stecchi e che traini la squadra verso l’obbiettivo.

    Proprio in questi giorni, seguendo il cammino degli azzurri, il dibattito sulla pochezza della nostra Nazionale dal punto di vista tecnico è altissimo e vedendo il Portogallo di questa sera con la punta di diamante che cilecca rimette lo stesso dibattito su un piano di equilibrio. Meglio avere quindi una squadra compatta e fatta di undici soldati che si sacrificano combattendo uniti o avere una stella alla quale appigliarti sempre ma che non sempre brilla come dovrebbe?

    CR7 ha mostrato decisamente progressi, ma alla fine persiste la maledizione del gol che non arriva in questo Euro2016 e che compromette anche il cammino di una squadra che, pare un martello pneumatico in avanti per come percuote gli avversari ma non azzanna mai ed al tempo stesso va in affanno paurosamente quando è attaccata.

    CR7 uno degli uomini più attesi ad Euro2016 | Foto Twitter
    CR7 uno degli uomini più attesi ad Euro2016 | Foto Twitter

    Cristiano Ronaldo vola in cielo per impattare di testa su un calcio d’angolo ma il portiere c’è e respinge, ci prova da fuori area una manciata di volte ma è sempre un “normalissimo” portiere austriaco a dirgli di “no”. Si danna e si morde le labbra a favore di telecamera, pronta per lui sempre, prima di battere una punizione ma è sempre impreciso. Ed infine dulcis in fundo su un calcio di rigore netto fischiato da Rizzoli si prende il pallone per finalmente apporre il suo sigillo ed invece, palo e respinta della difesa.

    Insomma il Portogallo non è solo lui, come Ibrahimovic lo è per la Svezia, ma lui fa di tutto per essere il passante di ogni manovra portoghese facendo flop e trainando al flop i lusitani che hanno un tasso tecnico decisamente più elevato degli svedesi.

    Dopo due partite quindi il Portogallo è a forte rischio qualificazione e CR7, che doveva essere una delle stelle di questo Campionato Europeo rischia di uscire dalla competizione con la Nazionale portoghese anzitempo esattamente come rischia la stella Ibrahimovic con la sua Svezia, ulteriore segno che questo europeo sta premiando di più i collettivi che i campioni, e a collettivo l’Italia, a cui mancano i campioni, ha dimostrato di esserci alla grande.

  • Bomba Lazio, è Marcelo Bielsa il nuovo tecnico

    Bomba Lazio, è Marcelo Bielsa il nuovo tecnico

    Con il termine della stagione si erano accostati e sentiti diversi nomi vicini alla panchina della Lazio, con nomi più o meno affascinanti. Marcelo Bielsa nelle prossime ore finalmente potrebbe essere annunciato come quello designato da Lotito e Tare.

    Con l’esclusione quasi immediata di Simone Inzaghi, che comunque si era ben comportato nel finale di stagione sostituendo Pioli sulla panchina biancoceleste, erano girati i nomi di Jorge Sampaoli, Cesare Prandelli, De Boer ed infine quello di “El Loco” Marcelo Bielsa. Dopo ventiquattro ore di estenuanti trattative in Argentina sembra essere trovato l’accordo tra il club e il tecnico ex C.T. di Argentina e Chile, percepirà in totale 3 milioni di euro a stagione, da definire la durata del contratto.

    Marcelo Bielsa era stato chiaro fin da subito, non avrebbe ripetuto l’errore di Jorge Sampaoli, non sarebbe andato a Roma a trattare per poi tornare a casa a mani vuote e finché non si sarebbe messo nero su bianco in Argentina un accordo non sarebbe venuto in Italia, così è stata la Lazio ad andare da lui a chiudere.

    Marcelo Bielsa | Foto Twitter
    Marcelo Bielsa | Foto Twitter

    Con l’arrivo di Bielsa in casa biancoceleste iniziano sul serio le manovre di mercato ed in effetti si è visto già nelle scorse ore un rapido smuoversi delle varie trattative che coinvolgono i capitolini. Dalla Spagna fonti diverse danno notizie contrastanti ma che convergono sugli stessi nomi. Ciro Immobile è stato scelto da Tare per sostituire il partente Miroslav Klose, c’era da superare l’offerta del Milan che al Siviglia aveva proposto 15 milioni di euro (Immobile ne vale 10), offerta che al club andaluso andava bene mentre la Lazio era ferma “al palo” con 9 milioni offerti inizialmente. La chiave, secondo la fonte, sarebbe un’offerta fatta dai biancocelesti di 7 milioni più il giovane Keita Baldé per un valore totale di 17 milioni di euro superando così l’offerta rossonera.

    Al tempo stesso dalla Spagna arrivano indiscrezioni secondo le quali, con il benestare del Barcellona proprietario di metà cartellino di Keita Baldé, il giovane attaccante esploso nella Lazio potrebbe essere girato al Real Madrid. Da qui si evincono due cose, che Immobile è vicino alla Lazio quanto lo è al Milan e che molto probabilmente Keita Baldé lascerà Roma.

    Antonio Candreva | Foto Twitter
    Antonio Candreva | Foto Twitter

    Antonio Candreva è il pezzo forte del mercato della Lazio in uscita, si parte da una base d’asta di 25 milioni di euro e fa sul serio l’Inter che ha già iniziato a sondare il terreno, il Napoli per ora è alla finestra e seguire gli sviluppi e si è inserito anche il Milan che però per ora ha parlato solo con il procuratore dell’esterno azzurro. In ultima è data anche interessata il Chelsea di Antonio Conte e c’è da immaginarsi una vera e propria battaglia nel mese di luglio a suon di milioni per la gran gioia di Claudio Lotito. In ogni caso Bielsa ha già fatto sapere che per lui Candreva sarebbe un punto fermo della sua Lazio quindi c’è da immaginare che sarà determinante come sempre la volontà del giocatore.

    L’approdo di Marcelo Bielsa in biancoceleste darà anche una sterzata al futuro di Lucas Biglia, dato per partente un mese fa e che con il tecnico argentino invece potrebbe ritrovare quella considerazione perduta a Roma.

  • Joachim Low, l’ hooligans della telecamera

    Joachim Low, l’ hooligans della telecamera

    Tra le tante sfaccettature di questo Euro 2016 registriamo anche il complicato rapporto di Joachim Low, tecnico della Nazionale tedesca, e le telecamere.

    Infatti come ad ogni competizione di questa caratura che si rispetti c’è anche la componente mediatica che, amplificata, tende a trovare tante piccole sfaccettature che in gare normali probabilmente passerebbero inosservate.

    Abbiamo visto come per esempio nella gara dell’Italia ieri sera l’infortunio di Antonio Conte, sanguinante nel post festeggiamento al gol di Giaccherini (testata di Zaza da rosso diretto n.d.r.), abbia quasi preso più tempo in telecronaca rispetto all’infortunio di gioco occorso a Pellé prima del secondo gol azzurro. E dire che oggi è più serio il secondo del primo.

    Oppure, sempre ieri, quando nel post partita Buffon per andare ad esultare sotto il settore riservato ai tifosi italiani si sia appeso alla traversa della porta per poi volare con il sedere per terra in un tuffo tragicomico. Fatto che oggi passa nel web come una scanzonata figuraccia e gira per la rete facendo sorridere un po’ tutti.

    Joachim Low | Foto Twitter
    Joachim Low | Foto Twitter

    La vittima però più pizzicata è Joachim Low, che durante Germania-Ucraina nelle fasi concitate del match trova il tempo per “esplorarsi”. Ecco il video:

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    Il tecnico tedesco mette alla prova, in una sequenza “da semaforo”, i suoi sensi quali, tatto, vista e olfatto per capire cosa porti sotto i pantaloni. Il video nelle sue tante varianti è cliccatissimo ed è diventato virale. Diciamo che se la prima dei Campioni del Mondo a livello sportivo è abbastanza rivedibile con una squadra che ha dominato sul campo l’avversario ma che non è riuscita a pungere più di tanto, la prima di Low in questo Euro 2016 è invece da “bollino rosso” per il suo comportamento in panchina.

    Per il tatto è facile intuire o meglio sperare che il gesto sia dovuto a qualche prurito da tessuto, tuttavia per l’olfatto e la vista compreso il “ricordino” rimasto nelle mani non troviamo pudica giustificazione.

    Siamo certi che se per esempio la regia francese teneva sott’occhio Conte per la sua trance agonistica e per vedere i suoi atteggiamenti da generale in panchina, adesso la stessa regia transalpina avrà un occhio di riguardo anche per Joachim Low per “beccarlo” in altri atteggiamenti equivoci o di mal costume. un po’ come capitò ai pantaloni di Zinedine Zidane per tutta l’ultima edizione della UEFA Champions League.

  • Azzurri da favola, schiantato il Belgio 0-2

    Azzurri da favola, schiantato il Belgio 0-2

    Per gli azzurri di Antonio Conte non è più tempo di pensare se era meglio un attaccante centrale in più o un altro esterno offensivo, se cercare un centrocampista di maggior costruzione a fronte di uno di minor interdizione. Questa sera era solo tempo per l’esordio degli azzurri contro la squadra probabilmente più forte del girone, quella che potrebbe dirci già dalle prime battute chi siamo e dove possiamo arrivare. E a vedere lo spettacolo bruttino che hanno offerto Svezia e Nord Irlanda nel pomeriggio la partenza degli azzurri contro il Belgio in ogni caso non sarà una sentenza compromettente per nessuna delle due.

    All’ultimo il tecnico belga Wilmots scoglie i dubbi sull’impiego di Fellaini a scapito dell’esclusione dall’inizio di Mertens. Per Antonio Conte le scelte sembravano già fatte dalla vigilia con Darmian scelto al posto di El Shaarawy per dare una maggiore copertura sull’esterno a sinistra. Confermata la coppia d’attacco che ha fatto quasi tutte le qualificazioni in questi due anni Eder-Pellé e pure l’idea di base, dopo l’infortunio di Marchisio, del centrocampo con De Rossi, Parolo e Giaccherini. Allo stadio di Lione l’atmosfera è fantastica, lontana anni luce rispetto a quanto visto prima di altre partite di Euro 2016 funestate dalla violenza hooligans.

    La partita inizia bene per gli azzurri che controllano e non badano a fronzoli, tuttavia l’ultimo passaggio è sempre sbagliato così un paio di volte nei primi minuti è Candreva a far vedere un paio di spunti interessanti. Il Belgio al 10° tira in porta da fuori area con Nainggolan che dopo una bella triangolazione sfodera un destro velenoso che Buffon devia in angolo.

    Il Belgio dopo quest’azione prende coraggio e le redini del gioco, l’Italia pensa a coprirsi diventano importantissimi gli anticipi di Bonucci e i palloni maldestramente liberati in area di Chiellini. Al 22° ancora Nainggolan ci prova da fuori ma il centrocampista della Roma tira fuori.

    30° fase finalmente in cui l’Italia riesce a superare la mediana belga con continuità. Dopo un’azione insistita Pellé ci prova con un diagonale da fuori area, la palla esce non di moltissimo. Al 32° l’Italia passa in vantaggio, inserimento in area di Giaccherini, Bonucci lo vede e lo serve con un lancio fantastico da metà campo, l’interno del Bologna stoppa e supera Courtois per lo 0-1.

    Emanuele Giaccherini e Leonardo Bonucci | Foto Twitter
    Emanuele Giaccherini e Leonardo Bonucci | Foto Twitter

    Ora gli azzurri volano con la forza dell’entusiasmo al 35° Candreva di sinistro tira un diagonale potente che Courtois devia in angolo. Sugli sviluppi dello stesso Fellaini svirgola in area, la palla s’impenna e Parolo anticipa i difensori di testa e serve Pellé che a botta sicura di testa mette a lato di centimetri.

    Al 39° in fase di alleggerimento prova con un altro tiro da fuori area Witsel ma è fuori anche la traiettoria. Il primo tempo si chiude con il Belgio in avanti ma in modo sterile, si segnalano un’azione pericolosa di De Bruyne stoppata sul tiro da Giaccherini che è sceso a coprire e un bel contropiede di Candreva mal sfruttato da Pellè.

    La ripresa inizia senza nessuna sostituzione per le due squadre. Il secondo tempo inizia all’insegna dell’Italia, ma il Belgio al 53° ci fa venire i brividi, dopo un’azione insistita azzurra Darmian perde un pallone pericolosissimo che i Diavoli Rossi sfruttano con tre passaggi, Lukaku a tu per tu con Buffon spara fuori in diagonale. Un minuto dopo Candreva scende in modo perentorio, crossa al centro dove Pellè devia in porta ma Courtois compie un miracolo.

    La partita ora è bellissima perché le squadre sono molto lunghe e gli spazi agevolano gli individualismi, dopo l’erroraccio precedente Conte sostituisce Darmian con De Sciglio. In pochi minuti ci sono un altro paio di discese belle dell’Italia e un tiro da fuori di Fellaini.

    Wilmots risponde con Mertens al posto di un evanescente Naiggolan prima e poi con Origi al posto di Lukaku. Al 74° dopo una bella fase dell’Italia, dopo un calcio d’angolo gli azzurri perdono nuovamente palla che prima di diventare pericolosa Eder ferma con un brutto fallo tattico che gli costa il giallo. Conte sostituisce anche lui per non rischiare.

    All’81° Hazard ci prova come al solito da fuori area ma completamente fuori misura, il Belgio nella fase finale del match schiaccia gli azzurri e due minuti dopo su un traversone di Fellaini Origi mette alto di testa ci poco.

    All’85° Immobile scatta in contropiede salta l’uomo e tira in porta dal limite, Courtois para e devia in angolo il pericoloso fendente. All’89° panico in area azzurra, su un traversone mancano la deviazione vincente Origi, Fellaini e alla fine le manone di Buffon chiudono l’azione.

    Al 91° stupenda azione dell’Italia che in contropiede fulmina i Diavoli Rossi, Thiago Motta serve Immobile che allarga per Candreva, il laziale serve un pallone morbido per Pellè che sbatte in porta per lo 0-2 finale. L’Italia parte con i tre punti ed è prima del girone.

    Azzurri in festa | Foto Twitter
    Azzurri in festa | Foto Twitter

    BELGIO – ITALIA 0-2 (0-0) – 32° Giaccherini (I), 90+1 Pellè (I)

    Belgio (4-2-3-1): Courtois 6,5; Ciman 6,5 (dal 76° Carrasco 6), Alderweireld 5,5, Vermaelen 5,5, Vertonghen 5; Nainggolan 5 (dal 62° Mertens 6,5), Witsel 6; Fellaini 6, De Bruyne; Lukaku 5 (dal 72° Origi).

    C.T.: Marc Wilmots 5,5.

    Italia (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 8, Chiellini 6; Candreva 7,5, Parolo 6,5, De Rossi 6 (dal 78° Thiago Motta 6), Giaccherini 7, Darmian 6 (dal 59° De Sciglio 6,5); Pellé 6, Eder 6 (dal 75° Immobile 6,5).

    C.T.: Antonio Conte 7

    Arbitro: Mark Clattenburg 6

    Ammoniti: Chiellini (I), Eder (I), Bonucci (I), Vertonghen (B) Espulsi:

  • Juve-Real: si decide per Morata, Pogba e altro

    Juve-Real: si decide per Morata, Pogba e altro

    Dalla Spagna arrivano indiscrezioni importanti e l’asse Juve-Real si fa sempre più aperto, una trama che s’infittisce ogni giorno di più e che coinvolge oltre a Morata anche Pogba ed altri nomi sui taccuini delle due società.

    Secondo le nostre fonti addirittura nei prossimi giorni, entro la fine della settimana per essere precisi, sapremo il destino di Alvaro Morata sul quale ruotano una serie di trattative collegate. Infatti, sempre secondo la fonte, Juventus e Real Madrid dovranno incontrarsi per definire le sorti dell’attaccante e il Real Madrid ha pronta un’offerta ufficiale per i bianconeri che comprende il lascito di Morata con una valutazione di circa 30 milioni, più 70 milioni cash per ottenere Paul Pogba. Si arriverebbe quindi alla maxi-offerta di 100 milioni di Euro richiesta dalla Juventus quale base per una trattativa che riguardasse il francese.

    Paul Pogba e Alvaro Morata | Foto Web
    Paul Pogba e Alvaro Morata | Foto Web

    Le trame tra i due club sono tanto fitte che il Real si è messo in mezzo pure nell’affare che la Juventus stava conducendo per Miralem Pjanic, non tanto per infastidire i bianconeri quanto per dargli una mano visto a sua volta l’interessamento del Barcellona per il centrocampista della Roma. Insomma Juve e Real si stanno spalleggiando per tenere botta al mercato e difendere le loro rispettive trattative pur rimanendo legate a loro volta da interessi reciproci. Se l’offerta del Real Madrid per Pogba non fosse ritenuta sufficiente i blancos lascerebbero il passo per Miralem Pjanic e in caso di definizione darebbero l’iniezione di liquidi necessaria alla Juventus per chiudere con la Roma. Con 70 milioni in tasca Marotta concluderebbe il mercato in entrata in pochissimo tempo cominciando proprio da Pjanic.

    Oltre a Pjanic la Juventus è molto interessata anche a Kovacic, sempre del Real, seppur al momento questa trattativa sia slegata dall’affare Pogba-Morata i due club avrebbero un ulteriore motivo per sedersi a trattare ed eventualmente inserire Kovacic nell’affare prioritario. Ulteriore nome uscito ultimamente che interessa come prospetto futuro per la Vecchia Signora sembra essere il canterano dei blancos Borja Mayoral, attaccante come Morata.

    Quindi gli scenari che si prospettano possono essere diversi e possono definirsi in base alle valutazioni dei due club. Per la Juventus chiudere positivamente l’affare Morata vuol dire parco attaccanti completato, in caso di cessione di Pogba vorrebbe anche dire denaro fresco pronto da usare per sbloccare trattative importanti, Pjanic su tutte ed eventualmente chiudere con il Real anche per Kovacic. Questo vorrebbe dire anche aver risolto il problema dell’assenza di Marchisio per mezza stagione, ma non solo, resterebbero ancora liquidi per completare e definire in tranquillità la rosa per Massimiliano Allegri per la prossima stagione.

    Secondo la fonte i due club dovrebbero incontrarsi a breve perché il Real Madrid deve esercitare la clausola di recompra tra il 30 giugno e il 15 luglio, la stessa Juventus pressa per avere una definizione rapida per Morata. Al tempo stesso da ormai alcune settimane Zinedine Zidane ha dichiarato che Paul Pogba è il suo obbiettivo principale per la prossima stagione, quale occasione migliore per fare un summit con la Juventus prendendo due piccioni con una fava proprio in questi giorni?

  • Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Formula 1: Montréal, dove Schumi cuciva mondiali

    Non è facile in Formula 1 trovare un circuito dove Michael Schumacher non abbia lasciato segni indelebili. Tuttavia a Montréal, che allora arrivava in calendario prima di giugno e ad inizio mondiale, il tedesco iniziava da qui la raccolta punti per poi costruirsi il suo cammino vincente.

    La Ferrari si può dire che ha una parte importante della storia della pista ricavata su un percorso cittadino sull’isola artificiale di Notre-Dame. Qui si corre dal 1978 e proprio alla prima il podio si tinse di rosso con la vittoria dell’idolo locale Gilles Villeneuve, a cui il tracciato è stato intitolato dopo la morte avvenuta ne 1982 durante le prove del GP del Belgio.

    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter
    Michel Schumacher festeggia la vittoria | Foto Twitter

    La Ferrari è sempre stata congenialmente strutturata rispetto gli avversari per questo tipo di circuiti e il filotto proprio di Schumacher ne è una prova. Il tedesco si portò a casa anche l’edizione del 1994 a bordo della Benetton-Ford, la monoposto che lo mise alla ribalta e in competizione con Ayrton Senna a cui è dedicata una delle più belle curve della pista.

    Dal 1997 è un dominio da parte di Schumacher che nei primi due anni inizia da questa tappa, vincendola, a rincorrere inutilmente prima la Williams di Jaques Villeneuve e dopo la McLaren-Mercedes di Mika Hakkinen. Nel 1999 partendo in prima posizione viene solo fermato da un incidente consentendo al finlandese di vincere e lo stesso chiuderà anche in testa il mondiale alla fine.

    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter
    Una delle tante immagini del podio con i due ex rivali Mika Hakkinen e Michael Schumacher | Foto Twitter

    Ma dal 2000 in Formula 1 la musica cambia, la Ferrari e Schumacher, sempre da qui sono partite per iniziare a dettare legge, una legge che continuerà per quattro anni e solo l’edizione del 2001 ha visto trionfare un altro pilota, il fratello Ralf. Tuttavia da qui Michael Schumacher partiva con la raccolta dei punti che gli hanno regalato quattro mondiali consecutivi.

    Il percorso della pista presenta una serie di impegnative che mettono a dura prova ogni parte della monoposto, motore, freni, aerodinamica e coraggio dei piloti. Come ogni circuito cittadino ha le insidie dell’asfalto usurato che a volte giocano brutti scherzi. Rettilinei veloci, varianti rapide, curve a “gomito” e a “cucchiaio“, insomma c’è proprio tutto in una pista nemmeno particolarmente lunga.

    Una pista che alla Ferrari porta gioie e che risulta idonea per le caratteristiche della monoposto, chissà che la riscossa della Rossa di Maranello e di Sebastian Vettel o di Kimi Raikkonen non possa iniziare da qui?

  • Italia, un attacco tutt’altro che Immobile

    Italia, un attacco tutt’altro che Immobile

    L’Italia di Antonio Conte ha effettuato l’ultimo test prima di partire per la Francia. Al “Bentegodi” di Verona si vede un attacco frizzante, con Zaza e Immobile che sembrano cresciuti insieme legati solo da un pallone, tuttavia ci vogliono un calcio di rigore realizzato da Candreva nel primo tempo e una rete di De Rossi nella ripresa per comporre il risultato.

    Antonio Conte sa di avere una macchina non perfetta, ha lacune qualitative in confronto alle compagini quotate per la vittoria finale, ma sa e dimostra anche questa sera che la sua creatura è tosta, organizzata e sopperisce a quelle lacune, quando gira, con un gran lavoro di squadra.

    Lo stadio dimostra di apprezzare e incita la Nazionale dal primo all’ultimo minuto portando un boato quando nella ripresa, in un contropiede che poteva diventare pericoloso, vede Zaza rincorrere l’avversario fino all’area di rigore di Buffon.  Il pubblico gradisce la prova contro un avversario che qualche mese fa ci aveva bloccato in un pareggio, mentre oggi è sembrata piccola cosa, ma il merito è dell’impostazione che gli azzurri hanno dato alla partita.

    Candreva sblocca il match su calcio di rigore | Foto Twitter
    Candreva sblocca il match su calcio di rigore | Foto Twitter

    Da questa a partita escono alcune indicazioni più che altro per i giornalisti che possono già scrivere dell’attacco contro il Belgio composto da Immobile e Zaza, infatti i due dimostrano un’ottima intesa ed un’altrettanta attitudine al sacrificio per pressare e ripiegare quando serve. Bene anche Giaccherini, probabilmente il più in forma degli azzurri.

    Festeggiamenti dopo la rete di de Rossi | Foto Twitter
    Festeggiamenti dopo la rete di de Rossi | Foto Twitter

    In difesa i tre bianconeri sono al solito granitici e coordinati, anche se Chiellini è apparso un po’ più indietro nella condizione ma sempre puntuale nelle chiusure. El Shaarawy e Candreva spingono bene devono solo coordinarsi meglio con gli interni per evitare falle, Parolo c’è crea, s’inserisce e qualche volta sparisce ma è perché fa il lavoro oscuro di recupera palloni.

    L’unica nota stonata arriva da Thiago Motta che verticalizza solo a tratti e spesso è troppo lento nella manovra, così in fase di costruzione sopperisce Bonucci con i soliti lanci mentre in copertura ha sempre bisogno di un ulteriore filtro che lo aiuti. Insomma se dopo le polemiche per il numero di maglia ci si aspettava una reazione si è rimasti delusi.

    Le indicazioni, tutte positive, dicono anche che è difficile pensare di fermare una fonte di gioco nell’Italia perché quando il gioco non viene creato dal regista avanzato o arretato che sia in quella fase ecco che gol e assist arrivano dagli esterni. In questo caso Candreva che è salito ancora di condizione rispetto al match precedente con la Scozia.

    La nostra Nazionale lavora l’avversario con il ritmo e lo avvolge nella manovra, fa fatica a segnare con l’attacco ma ha armi imprevedibili da sfoderare e poi ha fame, ha la stessa fame di quella Juventus del primo anno di Conte. Se trovasse nella fase a gironi l’iniezione di autostima giusta, magari proprio contro il Belgio potrebbe diventare un cliente scomodo per chiunque. In ogni caso in questa Italia non ci sono “prime donne” e l’indicazione più importante la da anche la voglia di lottare che hanno gli azzurri.

    Ora il tempo dei test per gli azzurri è finito e si va in Francia sapendo già (domani l’annuncio ufficiale) chi sarà il prossimo CT della Nazionale. Si parte con o senza consensi, con o senza qualità tecniche, con o senza favori del pronostico ma si va senz’altro con tanta voglia di fare bene e la consapevolezza di essere una squadra. Forza azzurri!