Autore: Cristiano Previ

  • Florenzi e un Destro magico superano l’Hellas

    Florenzi e un Destro magico superano l’Hellas

    Una partita che si stava complicando oltre modo per la Roma, perché i minuti passavano ma il risultato non voleva cambiare, complice un gran bel Verona di Andrea Mandorlini, che si difendeva ordinatamente e rilanciava in modo costante facendo venire a tratti i brividi all’Olimpico. Ci sono voluti l’imprevedibilità di Florenzi ed un eurogol di Destro.

    Nella prima frazione di gioco si è vista una partita equilibrata, con il pallino del gioco in mano agli uomini di Garcia, ma le trame offensive giallorosse, soprattutto nei primi 25′ erano troppo complicate e spesso l’ultimo passaggio era sporcato dai difensori ospiti, il Verona invece nei contropiedi ha trovato tre occasioni da rete, sprecate solo per imprecisione.

    Dopo questa prima fase la Roma si scrolla di dosso eventuali ansie ed aumenta sensibilmente la pressione, ma le azioni sono sempre troppo figlie più di disattenzioni altrui che da una vera e propria manovra collettiva. Al 32° la palla è ad un passo dalla linea di porta veronese, ma nonostante siano in vantaggio i giallorossi è Sorensen a salvare la porta ospite sul tocco ravvicinato di Totti in scivolata.

    L’Hellas si rivede dalle parti di De Sanctis sul finire di primo tempo, bravo il portiere a parare un diagonale insidioso di Juanito Gomez al 39°. Nei minuti finali la Roma avrebbe l’occasione per il vantaggio ma la combinazione tra Totti e Ljajic agevola Destro per un tiro da fuori area bloccato a terra da Gollini. E’ il primo vero intervento del portiere scaligero, il resto della frazione lo ha visto solo impegnato in uscite e anticipi.

    Nella ripresa si capisce subito che la Roma vuole prendersi in fretta la partita e dopo 30″ Totti impegna l’estremo difensore ospite che devia alto sopra la traversa con un bel tiro al volo su appoggio dell’onnipresente Maicon. Garcia, decide di far entrare Gervinho al posto di un poco positivo Ljajic e cambia la gara che adesso è un assedio ma che sembra possa essere comunque solo sbloccata da un episodio. Garcia tenta anche la carta Florenzi per dare ancora più dinamismo alla manovra giallorossa ed al 75° è proprio il neo-entrato che sblocca il match.

    Al limite dell’area scaligera Tachtsidis e Ionita restano indecisi su un pallone, Florenzi senza pensarci su tira secco in porta, ne esce un rasoterra imparabile per Gollini.

    Mattia Destro abbraccia Garcia dopo la rete | Foto Twitter
    Mattia Destro abbraccia Garcia dopo la rete | Foto Twitter

    Al 78° Gervinho si invola tagliando la metà campo veronese da sinistra a destra, tiene palla la nasconde e sgroppa ancora verso l’area avversaria poi serve un pallone d’oro indietro per Destro che spreca malamente alzando sopra la traversa. Sembra quasi una serata maledetta per Destro che al contrario pochi minuti dopo regala una magia all’Olimpico.

    All’86° c’è un rinvio di De Sanctis, a centrocampo Destro stoppa la palla di petto ed al volo colpisce fortissimo di collo pieno verso la porta beffando Gollini per il 2-0 romanista, una rete magica che sigilla la vittoria e il primo posto della Roma, il tutto nel giorno del compleanno di Francesco Totti.

    ROMA-HELLAS VERONA 2-0 (0-0) – 75° Florenzi (R), 86° Destro (R).

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6,5; Maicon 7; Manolas 6,5; Yanga-Mbiwa 5,5; Cole 5,5; Pjanic 6; Keita 5,5; Nainggolan 5,5 (83° Paredes S.V.); Ljajic 5,5 (57° Gervinho 6,5); Totti 6 (66° Florenzi 7); Destro 6,5.

    All.: Rudi Garcia 6,5

    Hellas Verona (4-3-3): Gollini 5,5; Sorensen 6; Moras 6,5; Marques 6,5; Brivio 6; Obbadi 6 (43° Campanharo 5,5); Tachtsidis 5; Ionita 5; Juanito Gomez 6; Nenè 6 (70° Toni 5,5); Jankovic 6 (83° Valoti S.V.).

    All.: Andrea Mandorlini 5,5

    Ammoniti: Manolas (R), Nenè (H). Espulsi:

  • Sussulto Giants, i Redskins sono battuti.

    Sussulto Giants, i Redskins sono battuti.

    Nell’anticipo della quarta giornata di NFL c’è un match interessantissimo per quanto riguarda una rivalità storica, un Rivalry-Games come dicono negli States, ovvero tra i newyorkesi dei Giants contro i capitolini Washington Redskins. Partita sentitissima che ha visto vincere i meno quotati New York Giants con il protagonista assoluto Eli Manning, Quarterback dei Giants e fratello minore di quel Peyton Manning che dirige i campioni in carica dei Seattle Seahawks.

    La combinazione chiave dell’incontro è proprio tra Manning e Larry Donnell ed il Quarterback ha lanciato per ben cinque volte in Touchdown gli attacchi dei Giants nella flebile difesa pellerossa. Un risultato netto, la seconda vittoria consecutiva per i Giants che così possono vedere il proprio cammino con un’altra prospettiva rispetto alle prime due giornate, mentre per i Redskins si tratta solo di riorganizzare le idee, non può essere questa la squadra ammirata ad inizio stagione, è evidente che qualcosa deve essere registrato , soprattutto in difesa, e si deve ritornare con i piedi per terra, a cominciare dalle prossime sfide.

    Eli Manning, Quarterback dei New York Giants | Il Pallonaro
    Eli Manning, Quarterback dei New York Giants | Il Pallonaro

    Praticamente al FedEx Field di Landover non c’è stata partita, con gli ospiti in vantaggio da subito nel secondo quarto per 14-0 grazie proprio alla combinazione già citata, poi è un controllo continuo, ad ogni tentativo dei padroni di casa di avvicinarsi, i Giants rispondevano tenendo e ribadendo le distanze. Alle uniche due Touchdown segnate dai Redskins di Morris e Roberts rispondono gli ospiti con un altra Touchdown che toglie le speranze alla squadra di Cousins. Il match finisce con un perentorio 14-45.

    Ricordiamo che da questa settimana iniziano i turni di riposo e che a beneficiare di questo saranno le capolista Cincinnati Bengals e Arizona Cardinals, mentre l’altra squadra imbattuta, Philadelphia sarà impegnata nel difficile campo dei San Francisco 49ers. Domenica invece promette spettacolo l’altro Rivalry-Games storico, tra Chicago Bengals e Green Bay Packers mentre ci sarà da divertirsi in Dallas Cowboys-New Orleans Saints dove da una parte e dall’altra fioccheranno punti.

  • Allarme Juve: Andrea Pirlo verso gli States?

    Allarme Juve: Andrea Pirlo verso gli States?

    E’ una voce nata come un sussurro, poi trasformata in chiacchiericcio ed ora un rumors di mercato. Andrea Pirlo è seguito dai Los Angeles Galaxy che starebbero preparando un’offerta da presentare alla Juventus per il trasferimento del centrocampista bianconero a gennaio.

    Tutto nasce da quest’estate, quando nella panchina della Vecchia Signora si è insediato Massimiliano Allegri, da subito le vecchie ruggini tra il giocatore ed il tecnico ai tempi del Milan parevano difficili da sanare. Tuttavia i due protagonisti hanno fatto il possibile per tranquillizzare l’ambiente, con la supervisione della dirigenza bianconera, che per tutti i tifosi rappresentava una garanzia. Difficile infatti immaginare che Giuseppe Marotta avesse fatto una scelta così importante senza prima aver ricevuto garanzie dalle parti sul buon rapporto nel quale costruire un futuro insieme.

    Andrea Pirlo | Foto Twitter
    Andrea Pirlo | Foto Twitter

    Poi quel sussurro, di voci americane, sul finire del mercato estivo e la dichiarazione di Pirlo che diceva di essere allettato dall’interessamento di una società in un campionato che lui stesso considera come una possibile meta per la chiusura della sua carriera, i Los Angeles Galaxy appunto.

    L’uscita di scena di un personaggio forte e storico come Landon Donovan accentua la voglia da parte del club della MLS di riavere tra le proprie fila un campione che possa rivitalizzare l’ambiente ed il profilo giusto dalla stessa stampa americana è stato individuato proprio con Andrea Pirlo. Lo stesso tecnico dei Galaxy, Bruce Arena, ha definito a precisa domanda così la possibile operazione:

    “Ci servirebbe un giocatore di quel tipo”.

    E’ ESPN, l’emittente televisiva internazionale che segue gli sviluppi della Major League Soccer a diffondere ora il rumors di mercato con tanto di offerta pronta per la Juventus e per lo stesso Andrea Pirlo, con il trasferimento previsto per gennaio. ESPN ribadisce che tra il giocatore e i Galaxy c’era già un accordo per portare il regista bianconero in America, ma la cosa si sarebbe dovuta concretizzare alla scadenza del contratto con la Juventus.

    Il cambio tecnico avrebbe accelerato i tempi e anche l’ultimo infortunio del giocatore viene visto come un allontanamento dai campi di gioco più che tollerato dai protagonisti. Per il giocatore sarebbe pronto un contratto addirittura superiore ai 3,8 milioni che percepisce attualmente con la Juventus e nei confronti della società bianconera i Galaxy possono mettere sul piatto della bilancia quella monetizzazione tanto cara al calcio nostrano, concretizzata con un’offerta congrua per l’età ed il valore del giocatore.

    Staremo a vedere, la logica impone pensare che la Juventus difficilmente si voglia privare del suo faro di centrocampo e che per lo stesso giocatore emigrare in un campionato del genere possa significare un definitivo addio anche alla Nazionale, sebbene in questo caso si deve considerare l’età di Pirlo ed il suo apporto futuro agli azzurri.

  • Volley: la tarantella italiana batte il tango argentino

    Volley: la tarantella italiana batte il tango argentino

    Non poteva essere titolo più azzeccato per definire la splendida vittoria della Nazionale di volley femminile guidata da Marco Bonitta che supera con una bella dimostrazione di forza anche l’Argentina. Il volto bello, fresco e giovane delle azzurre porta i nomi di Cristina Chirichella e Antonella Del Core entrambe napoletane ed entrambe protagoniste del match contro l’Argentina. Ma non solo loro, strepitosa anche Paola Cardullo che ormai ha superato in pieno i guai fisici che l’hanno tenuta lontano dai palazzetti per quasi un anno intero, benissimo anche Centoni e Costagrande. Il gruppo delle azzurre è compatto, coeso e soprattutto determinato.

    Il primo set è combattuto con le azzurre che studiano le avversarie ribattendo colpo su colpo, Chirichella tiene bene a muro e piazza battute vincenti, nella fase centrale invece è Costagrande che mette nel sacco punti importanti per una fuga italiana che poi diverrà impossibile da recuperare per le sudamericane. Bonitta fa girare le ragazze, dentro Diouf e Ferretti per dare respiro a chi ha giocato di più ed è proprio Valentina Diouf che diventa protagonista sul finire del set, prima dando ben nove set-point all’Italia e poi chiudendo il parziale per 25-17.

    Paola Cardullo | Foto Twitter
    Paola Cardullo | Foto Twitter

    Anche il secondo set parte bene per le azzurre che al primo time-out tecnico sono davanti per 9-5, qualche sbavatura in più ma come nella prima frazione la squadra di Bonitta prende prima il largo ma poi subisce il ritorno delle argentine fino al 20-17. In questa fase rientra Diouf ma è un bel muro di Del Core a rimettere l’Italia in carreggiata, poi l’ace di Nadia Centoni e un altro muro di Del Core portano le azzurre con sette set-point di vantaggio e con un errore delle avversarie si chiude di nuovo sul 25-17.

    Il terzo set evidenzia un calo delle argentine che subiscono velocemente un parziale di 17-11, ma qui l’Italia si riposa un po’ uscendo dalla partita, la regia di Lo Bianco mette in mostra qualche sbavatura, ma la difesa tiene bene con Cardullo e compagne. Passata questa fase le azzurre guidate ancora da un’ottima Del Core riprendono le redini e si portano sul 22-16, Lucia Bosetti e un errore albiceleste portano l’Italia in vantaggio con otto match-point. Il muro azzurro chiude la partita con il parziale di 25-16 ed il match 3-0. L’Italia ora è solissima e quasi inarrivabile alla testa del suo girone dove seguono la Repubblica Dominicana che ha battuto 3-2 la Croazia e proprio la Germania vittoriosa oggi sulla Tunisia. Al quarto posto c’è la Croazia e chiudono il girone a quota 0 punti Tunisia e Argentina.

    Sabato sfida alla Germania per continuare a sognare.

    ITALIA-ARGENTINA 3-0 (25-17 / 25-17 / 25-16).

  • La doppia occasione per Lazio e Udinese

    La doppia occasione per Lazio e Udinese

    Il posticipo di questa quarta giornata di Serie A è Lazio-Udinese, una partita che mette sul piatto, alla luce dei risultati delle altre partite un succulento terzo posto in solitario per i friulani e la possibilità di rientrare nel lotto europeo per i biancocelesti.

    All’Olimpico quindi ci saranno stimoli per entrambe le formazioni, ma con un Pioli alla ricerca, in casa, di non lasciarsi sfuggire l’obbiettivo dichiarato di inizio stagione, se la Lazio infatti perdesse ulteriore terreno dalla corsa per l’Europa potrebbe profilarsi nuovamente un periodo di crisi e di rapporti tra il pubblico, tornato in Curva Nord, e la squadra uscita sconfitta da Marassi domenica scorsa.

    Fuori Gentiletti e Biglia per infortunio così come Radu e De Vrij per squalifica la Lazio dovrebbe riavere sul campo Marchetti, che ha risolto i suoi problemi fisici e poter schierare, anche se ancora incerottato Basta. La coppia dei centrali difensivi sarà costituita da Cana e Novaretti mentre davanti ritorna Klose al posto del deludente Djordjevic e Keita è in vantaggio rispetto ad Anderson. In totale dovrebbe essere un rinnovo della formazione per 6/11 ma la cosa più importante per Pioli sarà cercare di concretizzare la gran mole di occasioni che si producono in partita come nelle ultime uscite.

    Stefano Pioli, tecnico della Lazio | Foto Twitter
    Stefano Pioli, tecnico della Lazio | Foto Twitter

    L’Udinese di Stramaccioni arriva con qualche dubbio di formazione per le condizioni, da valutare, di Domizzi, Gabriel Silva e Riera. In avanti certamente si profila un turno di riposo per Di Natale ed al suo posto dall’inizio sarà schierato Muriel con Thereau.

    LAZIO-UDINESE PROBABILI FORMAZIONI:

    Lazio (4-3-3): Marchetti; Basta, Novaretti, Cana, Braafheid; Parolo, Ledesma, Lulic; Candreva, Klose, Keita.

    All.: Stefano Pioli.

    Udinese (4-3-2-1): Karnezis; Widmer, Heurtaux, Danilo, Piris; Badu, Guillherme, Allan; Kone, Thereau; Muriel.

    All.: Andrea Stramaccioni

  • Italy 2014: Italia-Croazia 3-0, azzurre sole in testa

    Italy 2014: Italia-Croazia 3-0, azzurre sole in testa

    Non era un impegno facile come il risultato finale fa pensare, la Croazia rappresentava il primo vero test attendibile per le ragazze di Marco Bonitta a Italy 2014, il mondiale di volley femminile che si gioca nel nostro paese. La rappresentativa slava era reduce dal successo per 3-1 contro l’Argentina ed in panchina ha una vecchia volpe del volley come il brasiliano Angelo Vercesi, inoltre la Croazia vanta nel suo palmares tre secondi posti consecutivi agli Europei negli anni ’90, prima del calo che tuttavia la tiene tra le migliori formazioni europee tutt’oggi.

    L’equilibrio tra le due squadre si nota da subito, le azzurre tengono il passo delle avversarie ma mostrando piglio e atteggiamento giusto, la concentrazione è molto alta tuttavia il match è in parità fino al 6-6, poi avviene l’allungo dell’Italia che piazza un parziale di 12-7. La Croazia reagisce, si avvicina e poi sorpassa mettendosi sul 19-21. Emozionante il break azzurro che ribalta la situazione sul 24-22 ma che poi subisce l’annullamento di due set-point da parte delle slave. Ci vuole il colpo del campione per chiudere il match ed ecco Francesca Piccinini che piazza un ace che vale il set, 26-24.

    Il secondo set matura a favore delle azzurre in maniera impeccabile. Lo Bianco, mente della manovra azzurra distribuisce palloni con maggiore autorevolezza e gli attacchi sono tutti utili, la resistenza croata dura fino al parziale di 16-11 poi è tutto un controllo da parte della Nazionale di Marco Bonitta che non fa reagire le avversarie e chiude il secondo set per 25-15.

    Festa azzurra per la vittoria per 3-0 contro la Croazia | Foto Twitter
    Festa azzurra per la vittoria per 3-0 contro la Croazia | Foto Twitter

    Il terzo set è una conferma del secondo, con l’Italia sempre avanti e la Croazia, piuttosto minata nel morale, non riesce ad alzare la testa. Il PalaLottomatica è in festa e sebbene si sia vista una partita combattuta solo nel primo parziale poi la Nazionale italiana ha tenuto la concentrazione alta, sbagliando pochissimo e mostrando un bel gioco. Ora le azzurre hanno in mano la qualificazione alla seconda fase del torneo in quanto sole a 6 punti nel Girone A comandano seguite dalla Repubblica Dominicana a quota 5, Germania e Croazia a quota 3 ed i fanalini di coda Argentina e Tunisia a 0.

    Oggi le azzurre dovranno vedersela con l’Argentina che non dovrebbe rappresentare un ostacolo insormontabile, salvo colpi d’orgoglio delle sudamericane.

    Nel Girone B di Italy 2014 la seconda giornata vede il Brasile uscire vittorioso contro il Camerun e mantiene la testa con 6 punti, seconda posizione per la Serbia che al tie-break batte la Bulgaria terzo posto per la Turchia che regola 3-0 il Canada. Bulgaria per effetto del tie-break con la Serbia è al quarto posto mentre chiudono a zero punti Camerun e Canada.

    Girone C dominato da Russia, Stati Uniti e Olanda che battono 3-0 e rimangono tutte a 6 punti rispettivamente Messico, Kazakistan e Thailandia che si giocheranno il quarto posto essendo tutte a zero punti.

    Il Gruppo D è forse quello più equilibrato. In testa c’è la Cina con sei punti che ha battuto l’Azerbaigian, in seconda posizione sale il Giappone che per 3-1 ha battuto il Belgio anche lui a 3 punti insieme al Portorico che ha vinto nettamente contro Cuba. Azerbaigian ad un punto e caraibici fermi a zero.

    ITALIA-CROAZIA 3-0 (26-24 / 25-15 / 25-11)

     

  • Seattle batte ancora Denver, Eagles, Bengals e Cardinals imbattuti

    Seattle batte ancora Denver, Eagles, Bengals e Cardinals imbattuti

    Il match clou di questa terza giornata i NFL era senz’altro la rivincita dell’ultimo Superbowl tra i Seattle Seahawks e i Denver Broncos. I due team hanno dato vita ad un match spettacolare dove sono usciti vittoriosi nuovamente i Seahawks, ma per arrivare alla vittoria finale ci sono voluti i supplementari, merito soprattutto di Peyton Manning che questa volta non ha deluso, anzi.

    Seattle ha dominato l’incontro per buona parte della gara, anche se la difesa dei Broncos è stata brava ad arginare gli attacchi dei padroni di casa, ed in ultimo Manning ha fatto uscire dal cilindro un lancio spettacolare per Tamme che dopo 80 yards finisce in endzone superando, probabilmente, la migliore difesa della NFL. All’overtime è però Wilson a salire in cattedra con dei passaggi precisissimi che permettono a Lynch di andare in touchdown per la vittoria finale.

    Ancora una bella impresa di Philadelphia che rimonta un inizio negativo anche contro Washington, dopo essere stati sotto per 17-7 Foles accende la “lampadina” e pesca con due lanci Jordan Matthews in endzone e poi Parkey segna da 51 yards il goal della sicurezza. Gli Eagles così restano ancora imbattuti.

    Una fase di gioco tra Redskins e Eagles | Foto Twitter
    Una fase di gioco tra Redskins e Eagles | Foto Twitter

    Anche gli Arizona Cardinals restano immacolati, grazie alla vittoria sui 49ers che sono diretti concorrenti nella divisione. All’intervallo i Cardinals erano in svantaggio per 14-6 ma nella ripresa mettono a segno un parziale da ko per San Francisco, 17-0 con due touchdown del rookie John Brown. Altro team che rimane a pieni punti è quello di Cincinnati che facilmente ha ragione dei Titans, ancora alla ricerca di una loro identità.

    Nel posticipo importante affermazione dei Chicago Bears che dimostrano di preferire le sfide in notturna. Non è stata una vittoria difficile per Cutler e compagni perché i Jets commettono una serie di errori terribili, già dopo 32″ di gioco un intercetto di Ryan Mundy spiana la strada alla formazione dell’Illinois che tiene forte fino quasi alla fine. Cutler azzecca i filtranti per Bennett e piazza un parziale di 14-0, i newyorkesi rientrano in gara alla fine ma la difesa dei Bears tiene duro e porta a casa una vittoria preziosa.

    Nel corso di questa giornata si allunga la lista degli infortunati, a farne le spese e probabilmente a chiudere la stagione sono il thight-end di Baltimora Dennis Pitta, il cornerback DeAngelo Hall dei Redskins, il linebacker dei Lions Stephen Tullock ed il running-back Danny Woodhead dei San Diego Chargers, si tratta di tutte pedine fondamentali per le proprie squadre e che sommate a quelle già perse e che si perderanno in futuro possono sovvertire il pronostico in NFL.

    RISULTATI TERZA GIORNATA NFL:

    Giovedì 18 settembre 2014

    Atlanta Falcons-Tampa Bay Buccaneers 58-14

    Domenica 21 settembre 2014

    Buffalo Bills-San Diego Chargers 10-22

    St. Louis Rams-Dallas Cowboys 31-34

    Philadelphia Eagles-Washington Redskins 37-34

    New York Giants-Houston Texans 30-17

    New Orleans Saints-Minnesota Vikings 20-9

    Cincinnati Bengals-Tennessee Titans 33-7

    Cleveland Browns-Baltimora Ravens 21-23

    Detroit Lions-Green Bay Packers 19-7

    Jacksonville Jaguars-Indianapolis Colts 17-44

    New England Patriots-Oakland Raiders 16-9

    Arizona Cardinals-San Francisco 49ers 23-14

    Seattle Seahawks-Denver Broncos 26-20 D.T.S.

    Miami Dolphins-Kansas City Chiefs 15-34

    Carolina Panthers-Pittsburgh Steelers 19-37

    Lunedì 22 settembre 2014

    New York Jets-Chicago Bears 19-27

  • Torres c’è, ma il Milan fatica a Empoli

    Torres c’è, ma il Milan fatica a Empoli

    Il Milan di Filippo Inzaghi sembra aver perso lo smalto delle prime partite, sembra non ritrovarsi e ad Empoli dopo essere andato sotto per due gol inizia una faticosa rimonta, prima con Torres e poi con Honda, ma che porta solo un punto a casa e mette ancora più insicurezze ad una squadra che finora ha sempre preso gol in tutte e quattro le apparizioni stagionali (in totale 8).

    Si è trattato di un confronto tra due formazioni che hanno messo in mostra tutto quanto è stato fatto sia di positivo che di negativo in questo inizio di stagione, in pratica si è visto tuto di Empoli e Milan in novanta minuti. A tenere banco c’era il debutto di Fernando Torres dal primo minuto, ma i rossoneri prima di entrare in partita hanno dovuto subire un uno-due terrificante da parte della squadra di Sarri che ancora una volta esce con tanti complimenti ma con pochi punti in saccoccia.

    Parte forte l’Empoli da subito, che cerca con una difesa alta ed un buon pressing di mettere sotto il Milan con atteggiamento sfrontato e naturalmente inaspettato dai rossoneri che si lasciano nei primi minuti aggredire troppo. Quando sembra che l’Empoli riprenda fiato arriva il vantaggio, dagli sviluppi di un calcio d’angolo, sul traversone svetta Tonelli che di testa indirizza il pallone in porta, palla sul palo e gol nulla da fare per Abbiati.

    I minuti che seguono mostrano l’imbarazzo dei rossoneri che accusano il colpo, prima Tavano e poi Vecino potrebbero raddoppiare se non fosse per un attento Abbiati, ma al 23° il Milan si addormenta su un calcio di punizione, la palla finisce a Pucciarelli che solissimo davanti all’estremo difensore meneghino facilmente porta i padroni di casa sul 2-0.

    Al 31° Van Ginkel si fa male e Inzaghi lo sostituisce con Bonaventura ma è sempre l’Empoli a rischiare di fare il terzo gol con Verdi servito benissimo da Laurini. Il primo tiro del Milan è con Honda al 35° che prova la conclusione sull’imbeccata di Ménez, un minuto dopo tocca a Bonaventura tentare sempre senza fortuna di iniziare la risalita rossonera complice un Empoli che inizia a patire la stanchezza di quasi tutto un primo tempo tirato.

    Il momento del gol di Torres | Foto Twitter
    Il momento del gol di Torres | Foto Twitter

    Al 43° Abate dalla trequarti fa partire un cross dentro l’area, Torres svetta altissimo e colpisce il pallone alzando una palombella che s’insacca battendo Sepe che puà solo guardare il pallone scendere dentro la sua porta. Vecino potrebbe rimettere a posto le distanze ma spara fuori. Il primo tempo si chiude tra le proteste dei padroni di casa per un tocco di mano di Bonera che non viene sanzionato dall’arbitro, a farne le spese è Sarri che nella ripresa non ritornerà in panchina, espulso.

    Nel secondo tempo Inzaghi inserisce Poli  al posto di un inconsistente Muntari  ma è sempre l’Empoli a dirigere la danza, al 56° dopo un bel dialogo con Pucciarelli, Tavano si ritrova a tu per tu con Abbiati ma fallisce clamorosamente l’occasione del 3-1. Questo episodio paradossalmente rappresenta il cambio d’inerzia della partita, Honda al 57° insacca il pareggio con un preciso tiro rasoterra che batte Sepe alla sua sinistra dopo un’azione iniziata da Ménez. Lo stesso attaccante francese al 62° colpisce un palo dopo una bella azione di Bonaventura, l’Empoli sostituisce l’attivissimo Tavano con Maccarone ma è sempre il Milan ad andare vicino al terzo gol con una punizione insidiosa di Honda. A questo punto il Milan sostituisce un positivo Torres, con Pazzini. All’84° un altro episodio che potrebbe dare il ko ai padroni di casa, viene espulso Valdifiori, ma l’Empoli resiste agli attacchi rossoneri anche dopo ben 4′ di recupero. Finisce 2-2.

    EMPOLI-MILAN 2-2 (2-1) – 13° Tonelli (E), 21° Pucciarelli (E), 43° Torres (M), 57° Honda (M).

    Empoli (4-3-1-2): Sepe 6; Laurini 7 (69° Hysaj 6); Rugani 6; Tonelli 6; Mario Rui 6; Vecino 6; Valdifiori 5; Verdi 6,5; Croce 6,5; Tavano 5,5 (64° Maccarone 6).

    All.: Maurizio Sarri 6,5

    Milan (4-3-3): Abbiati 6; Abate 6; Zapata 5,5; Bonera 5,5; De Sciglio 6, Van Ginkel 6 (31° Bonaventura 6,5); De Jong 6; Muntari 5 (46° Poli 6,5); Honda 6.5; Torres 6,5 (81° Pazzini S.V.); Ménez 6.

    All.: Filippo Inzaghi 6

    Ammoniti: Zapata (M), Muntari (M), De Sciglio (M), Vecino (E), Valdifiori (E). Espulsi: Valdifiori (E).

     

  • Debutto mondiale perfetto per Piccinini & Co.

    Debutto mondiale perfetto per Piccinini & Co.

    L’ avventura mondiale nel suolo casalingo inizia perfettamente per le ragazze di Bonitta che regolano agevolmente la debole Tunisia senza cadere in tranelli nervosi che possono costare caro come è successo per la Nazionale maschile in Polonia costretta, dopo l’esordio amaro, a dover rincorrere senza crescere come squadra. Piccinini e compagne però sono di un’altra pasta rispetto alla compagine raffazzonata di Berruto e questa bella vittoria conferma le ottime intenzioni del gruppo femminile.

    Al PalaLottomatica di Roma la squadra di Bonitta ha fatto il suo dovere, mettendo in mostra il divario tecnico palesemente all’attivo rispetto alle avversarie e lo ha fatto senza minimamente cadere mai in cali di concentrazione e come aveva chiesto proprio il coach, chiudere la gara nel minor tempo possibile.

    Dopo un inizio soft del primo set, nel quale le tunisine hanno tenuto testa, poi l’Italia ha preso il largo, al primo time-out tecnico il parziale era già di 8-3. Ottimi gli attacchi di Centoni ed i muri implacabili di Chirichella, oltre alla costanza di Francesca Piccinini che è sempre più leader delle azzurre. Il punto decisivo per il 25-11 lo realizza Valentina Diouf, dopo che la squadra di Bonitta aveva un bottino di tredici match-point.

    Nel secondo set la resistenza tunisina regge per leggermente per più tempo, diciamo fino a metà set. Oltre alla continua buona prestazione di Chirichella e Centoni escono alla grande anche Del Core e Arrighetti, ed è proprio quest’ultima a iniziare con un suo punto la fuga per l’Italia. Dal parziale di 7-6 si passa al 12-8 con tutta la squadra che naviga nella stessa direzione, aiutandosi e attaccando con piacere e senza fallire, il duo Del Core-Piccinini porta l’Italia al match-point, realizzato da Arrighetti per il 25-13.

    Le azzurre in un time-out | Foto Twitter
    Le azzurre in un time-out | Foto Twitter

    Il terzo set è una pura formalità, le azzurre partono subito forte e chiudono in fretta con Chirichella che tiene una media realizzativa dei suoi attacchi altissima. Il set si chiude con un perentorio 25-8.

    Ovviamente nel clan azzurro c’è grande felicità ed il successo netto di questa sera mette l’Italia in testa al Girone A, a tre punti inoltre c’è anche la Croazia (avversario di Piccinini & Co. domani) che ha battuto l’Argentina 3-1 e se le ragazze di Bonitta dovessero vincere potrebbe profilarsi la fuga per la nostra Nazionale. La Repubblica Dominicana a sorpresa ha battuto al tie-break la Germania portandosi a due punti, davanti alle tedesche ad uno e poi seguono appunto Argentina e Tunisia. Ricordiamo che passano alla fase successiva le prime quattro di ogni girone.

    Nel Girone B, ottima affermazione del Brasile che batte 3-0 la Bulgaria ed è in testa, seguono Serbia e Canada entrambe vittoriose per 3-1 rispettivamente contro Turchia e Camerun. A comandare il Gruppo C ci sono Russia e Olanda che hanno regolato con un secco 3-0 Thailandia e Kazakistan seguono gli USA che hanno inchiodato sul 3-1 il Messico. Infine nel Gruppo D comandano Cina e Belgio, vittoriose su Portorico e Cuba. In seconda posizione per la vittoria al tie-break contro il Giappone, che è quarto al momento con un punto, troviamo l’Azerbaigian.

    ITALIA-TUNISIA 3-0 (25-11 / 25-13 / 25-8)

  • Pinilla infiamma Marassi e la Lazio va KO

    Pinilla infiamma Marassi e la Lazio va KO

    Una bella Lazio solo nel primo tempo non riesce a realizzare nessuna delle tante occasioni che si crea nei primi 45′, nella ripresa la partita cambia e una rete di Pinilla nel finale abbatte le aquile biancocelesti. Il merito è tutto di Gasperini che ha letto meglio la partita del suo collega Pioli. Ha lasciato sfogare la Lazio nella prima fase di gara per poi, coi cambi, punirla nella ripresa.

    Il Grifone ritrova tra le sue fila Antonini, che pareva in estate potesse smettere a causa di un ginocchio mal ridotto, mette in campo dal primo minuto Matri e conferma sugli esterni Kucka e Perotti. La Lazio di Pioli invece continua a preferire davanti Djordjevic al posto di Miroslav Klose.

    Il match inizia all’insegna dei biancocelesti che sembrano a loro agio e trovano anche negli spazi stretti triangolazioni efficaci che portano al tiro diversi giocatori. Djordjevic manda prima di poco a lato dopo una bella discesa di Anderson e successivamente impegna uno strepitoso Perin con un tiro da fuori area. E’ Lulic a testare ancora, poco dopo, i riflessi del portierino genoano con un bel diagonale rasoterra da sinistra che l’estremo difensore rossoblù respinge d’istinto. Quando Perin è battuto ci pensa la traversa a salvare il Genoa in un tiro di Candreva.

    Il Genoa nei primi 45′ si vede solo con qualche lancio lungo per un isolato Matri, qualche dribbling di Perotti e tanta troppa confusione in campo.

    Nella ripresa si capisce subito che la partita stia per cambiare, perché il Genoa gioca più ordinato allargando di più le trame offensive, mentre la Lazio appare un po’ sulle gambe, Candreva a parte. A questo punto Gasperini completa il suo capolavoro inserendo fosforo, forza e fantasia, in dieci minuti fa entrare Bertolacci per dare le geometrie al gioco, Lestienne per cercare la superiorità numerica saltando l’uomo e Pinilla per avere un terminale offensivo più partecipe all’azione di quanto sia stato Matri.

    Mauricio Pinilla sblocca il match contro la Lazio | Foto Twitter
    Mauricio Pinilla sblocca il match contro la Lazio | Foto Twitter

    Al 74° Bertolacci dopo una bella incursione sulla sinistra mette in mezzo e Pinilla è solo davanti alla porta per colpire di piatto ma sbaglia incredibilmente mira, al 75° De Vrij ferma con un braccio un’altra incursione rossoblù in prossimità dell’area e prende il secondo cartellino giallo che gli costa l’espulsione. La rete del Genoa arriva a tre minuti dalla fine, quando un traversone dalla trequarti destra pesca Perotti solo al vertice sinistro dell’area piccola, l’argentino colpisce incrociando sul palo opposto di testa e prima che la sfera entri in rete come un falco arriva Pinilla che sbatte in porta l’1-0 rossoblù.

    Sono tre punti d’oro per il Genoa e valgono la prima vittoria stagionale.

    GENOA-LAZIO 1-0 (0-0) – 87° Pinilla (G).

    Genoa (3-4-3): Perin 8; Antonini 6 (60° Bertolacci 6); De Maio 5,5; Burdisso 5,5; Edenilson 6; Sturaro 5,5; Rincon 6,5; Antonelli 6; Perotti 6,5; Matri 5 (68° Pinilla 7); Kucka 6 (56° Lestienne 6,5).

    All.: Giampiero Gasperini 6,5

    Lazio (4-3-3): Berisha 6; Basta 5,5 (46° Konko 6); Gentiletti 6 (69° Cana 5); De Vrij 5; Braafheid 6; Parolo 6; Biglia 5,5 (45° Ledesma 5); Lulic 6; Candreva 6,5; Djordjevic 5; Felipe Anderson 5,5.

    All.: Stefano Pioli 5,5

    Ammoniti: Rincon (G), De Maio (G), De Vrij (L), Ledesma (L). Espulsi: De Vrij (L)