Autore: Cristiano Previ

  • Fuochi d’artificio a San Siro, Inter-Napoli 2-2

    Fuochi d’artificio a San Siro, Inter-Napoli 2-2

    Un posticipo domenicale della settima giornata di Serie A bruttino nella prima parte di gara, poi dopo il vantaggio partenopeo è cominciato un altro match, fatto di capovolgimenti di gioco continui e pathos incredibile. Inter-Napoli finisce 2-2, un pareggio che alla fine diverte ma che non serve a nessuno.

    Inter che ha un certo predominio del gioco nel primo tempo, tocca molti palloni ma non riesce a costruire una vera e propria palla gol  per qualcuno dei suoi, il Napoli dal canto suo dimostrare le classiche capacità di palleggio, quando riparte lo fa con ordine ma non riesce mai ad essere incisivo, complice una giornata no di Gonzalo Higuain. In pratica si assiste ad una gara dove i padroni di casa mettono tanta volontà ma poca sostanza, mentre gli ospiti sono puliti, ordinati ma sembra non vogliano mai affondare il colpo.

    Fino al 25° si contano un paio di occasioni da rete sprecate da Icardi, la prima è ben rimpallata dalla difesa azzurra mentre la seconda pecca di imprecisione. Al 29° Handanovic invece neutralizza un bel tiro di Hamsik dal limite dell’area. La migliore occasione però capita ai nerazzurri, al 40° Hernanes raccoglie un buon pallone arrivato in area da un traversone e calcia in porta colpendo solo però il palo destro.

    A fine prima frazione la sensazione è che l’Inter ci metta tanto gioco e tanta foga, ma il Napoli controlli benissimo e se solo riuscisse a fare l’ultimo passaggio potrebbe sbloccare la partita in su favore.

    Nella ripresa infatti i partenopei partono con una lena decisamente diversa e dopo soli sei minuti dall’inizio Insigne servito in area ma in posizione leggermente defilata, anticipa l’uscita di Handanovic colpendo verso la porta, il tiro piazzato però finisce contro la base del palo sinistro pareggiando il conto dei legni colpiti. Al 57° risponde l’Inter con Vidic, lesto in area su calcio d’angolo a liberarsi e colpire di testa mandando il tiro di poco alto. Che il gol sia nell’aria si capisce quando ancora il Napoli sfiora la rete dopo soli 5 minuti dall’occasione del difensore nerazzurro, Callejon riceve palla dopo un’azione elaborata e trova lo spazio per battere Handanovic, il quale si oppone respingendo il tiro.

    Callejon realizza il vantaggio partenopeo | Foto Twitter
    Callejon realizza il vantaggio partenopeo | Foto Twitter

    Al 79° infatti Callejon non perdona le disattenzioni della retroguardia nerazzurra, ricevendo palla dentro l’area ed in velocità da solo batte Handanovic per il vantaggio ospite, nemmeno il tempo di festeggiare e Fredy Guarin entrato da pochissimo al posto di un evanescente Medel pareggia i conti, all’81° sul filo del fuorigioco piazza un pallone alle spalle di Rafael con la difesa azzurra messa male, un bell’inserimento che beffa Koulibaly e Albiol.

    Il Napoli reagisce da grande squadra e al 90° si riporta in vantaggio, David Lopez dalla destra effettua un cross invitante dentro l’area nerazzurra, la difesa è piazzata male con il pallone che scavalca tutti ma che trova pronto Callejon per una deviazione al volo che batte per la seconda volta Handanovic. Tutto finito? Assolutamente no perché appena inizia il recupero i padroni di casa trovano un pareggio insperato. Dodò crossa al centro dell’area dalla sinistra e trova Hernanes che svetta piazzando un pallone nell’angolino sinistro di Rafael che forse si tuffa in leggero ritardo e contratto.

    Gli ultimi minuti della gara sono stati spettacolari, ma gli errori difensivi delle due squadre sono marchiani, inoltre per tutta la gara gli attaccanti sono stati evanescenti da entrambe le parti, anche se il Napoli ha i tre dietro ad Higuain che sopperiscono a dovere, mentre l’Inter con Palacio e Icardi è stata praticamente nulla con i due attaccanti e ha recuperato il match grazie a due centrocampisti.

    Inter-Napoli 2-2 (0-0) – 79° Callejon (N), 81° Guarin (I), 90° Callejon (N), 91° Hernanes (I)

    Inter (3-5-2): Handanovic 6; Ranocchia 6,5; Vidic 5,5; Juan Jesus 6; Obi 6 (dal 12° Mbaye 5,5); Hernanes 6,5; Medel 6 (dal 81° Guarin 6,5); Kovacic 6,5; Dodò 6; Palacio 5,5 (dall’88° M’Vila S.V.); Icardi 5,5.

    All.: Walter Mazzarri 6

    Napoli (4-2-3-1): Rafael 5,5; Zuniga 6,5; Albiol 5,5; Koulibaly 5,5; Britos 5,5 (dal 75° Ghoulam S.V.); Inler 6; David Lopez 6; Callejon 7; Hamsik 5 (dal 61° Jorginho 6); Insigne 5 (dal 69° Mertens 6); Higuain 5.

    Ammoniti: Hernanes, Juan Jesus per l’Inter, Hernanes, Brirtos, Higuain, Jorginho per il Napoli. Espulsi: Mazzarri (I)

     

     

  • Inter-Napoli, sfida per lo stesso destino

    Inter-Napoli, sfida per lo stesso destino

    Il posticipo domenicale di questa settima giornata di Serie A è il match Inter-Napoli, una sfida al cardiopalma tra le due formazioni più deluse da questo inizio di stagione. Il Napoli dopo il KO nei preliminari di  Champions League è entrato in un vortice incredibile di risultati altalenanti che l’hanno fatta allontanare sempre più dal duo imprendibile Juventus e Roma, mentre l’Inter si ritrova con un gruppo di giocatori che ancora non riesce ad esprimersi a buon livello in modo continuativo.

    Entrambi i tecnici sono sulla graticola dell’opinione pubblica mentre dai rispettivi Presidenti hanno ricevuto in settimana una conferma della fiducia, almeno a parole. In effetti le situazioni sono simili, il patron del Napoli aveva una buona fetta di fiducia sugli introiti mancati della Champions League per fare l’ultimo sprint di mercato all’altezza e la delusione si è sentita in casa azzurra in maniera forte. Thohir ha dato a Mazzarri una squadra voluta e coordinata dal tecnico in base alle esigenze delle casse societarie e sinceramente si aspettava un campionato di altro profilo e i tifosi nerazzurri mettono in discussione le scelte tecniche ed il troppo difensivismo di Mazzarri. Alla luce del risultato della Juventus di ieri sera, per entrambe diventa molto importante questo match perché permetterebbe ad una delle due di recuperare due punti sulla capolista.

    Walter Mazzarri | Foto Web
    Walter Mazzarri | Foto Web

    Mazzarri dovrà fare a meno di Osvaldo, Jonathan e D’Ambrosio e dovrebbe tenere in panchina gli acciaccato Guarin e Medel mettendosi così in pratica nelle condizioni di poter schierare una formazione obbligata con il recuperato Kovacic e le due punte Icardi e Palacio.

    Unica defezione nel Napoli è quella di Gargano e Benitez dovrebbe avere la rosa completa a disposizione e nonostante le ottime prestazioni con la propria Nazionale tenere ancora in panchina il belga Mertens, che sta facendo nascere un mini caso a Napoli aspettando di ritrovare il migliore Marek Hamsik che ancora non si è visto ai livelli ai quali siamo abituati ammirarlo.

    INTER-NAPOLI PROBABILI FORMAZIONI:

    Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Nagatomo, Kovacic, Hernanes, M’Vila, Dodò; Palacio, Icardi.

    All.: Walter Mazzarri

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Zuniga; David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain.

    All.: Rafael Benitez

    Arbitro: Daniele Orsato di Schio

  • Corea del Nord, la sconfitta può costare la vita

    Corea del Nord, la sconfitta può costare la vita

    Abbiamo visto nel calcio praticamente di tutto, ma quello che si paventa in Corea del Nord e confermato dai primi dispacci giornalistici, oltre che indecente e immorale porta lontano le considerazioni derivanti solo dallo sport che ne rimane sporcato in modo indelebile se tutto ciò venisse confermato dai fatti.

    il leader dittatoriale della Corea del Nord ha posto sotto arresto l’intera squadra nazionale, causa la sconfitta per 0-1 contro i cugini della Corea del SudKim Jong-Un non perdona e soprattutto non ha avuto un minimo di scrupolo nel prendere la decisione dopo la sconfitta contro gli acerrimi rivali il 2 ottobre scorso. Ovviamente come sempre quando la situazione politica porta ad un Governo estremista le notizie ci mettono un po’, ma poi escono ed arrivano anche nel mondo civile dove ovviamente risponde lo sdegno.

    Kim Jong-Un dittatore nordcoreano | Foto Twitter
    Kim Jong-Un dittatore nordcoreano | Foto Twitter

    Lo sport ed il calcio si fermano sul risultato e su quanto avvenuto sul campo, chi segue anche un minimo di calcio internazionale e le rassegne mondiali degli ultimi 10 anni sa che la Corea del Nord è decisamente inferiore alla Corea del Sud ed il risultato di 0-1 maturato non sembra proprio una sconfitta umiliante per la Nazionale di Pyongyang, che anzi ha provato il pareggio in alcune occasioni.

    Il “Rodong Sinmun” giornale ufficiale nordcoreano non la pensa allo stesso modo e commenta la bruciante sconfitta con parole dure definendo vergognosa la prestazione e consigliando l’esecuzione dell’intera squadra. Soluzione estrema che sembra essere la stessa trovata da Kim Jong-Un, il quale come detto subito dopo il match ha fatto arrestare l’intero entourage della Nazionale. Il dittatore non ha commentato la partita, ma alcuni funzionari governativi appartenenti al regime hanno dichiarato che Kim era furioso e la sua intenzione era proprio quella di giustiziare in pubblico l’intera squadra.

    L’associazione “Nessuno tocchi Caino” conferma le notizie trapelate affermando che dopo la partita la squadra è stata prelevata da un pullman e scortata in un carcere di massima sicurezza nordcoreano.

  • La Lazio riprende alla grande, battuta la viola!

    La Lazio riprende alla grande, battuta la viola!

    Il lunch-match di questa settima giornata di Serie A era un confronto molto atteso, Lazio-Fiorentina, due formazioni che avevano iniziato la stagione con aspettative importanti e nel proseguire delle giornate invece si erano ritrovate a dover affrontare una marea di problemi tra guai fisici e problemi di assestamento tattico entrambe hanno avuto infatti un percorso claudicante.

    A parte nei primissimi minuti nel primo quarto d’ora di gara si vede subito che i biancocelesti di Pioli sono in palla, infatti mostrano un bel gioco corale fatto di passaggi sia stretti che lunghi cercando di impostare la partita nonostante giochi in uno dei campi più difficili della Serie A.

    Fiorentina e Lazio si creano qualche risicata occasione da rete attraverso soprattutto lo sfruttamento di palle inattive, comunque è sempre la Lazio che si fa preferire per un gioco più collettivo. Al 25° Pizarro si fa ammonire, sarà un fatto determinante perché il playmaker della viola gioca il resto del match con il freno a mano tirato per non rischiare.

    La curva "Fiesole" | Foto Twitter
    La curva “Fiesole” | Foto Twitter

    Al 35° Babacar ha una grande occasione d’oro per portare in vantaggio i suoi, da un traversone al centro si ritrova la palla in posizione favorevole per calciare di potenza verso la porta, ci prova ma non riesce a piazzare la sfera dentro la porta. Come spesso recita una legge del calcio “Gol sbagliato, gol subito” nello stesso minuto la Lazio si porta in vantaggio. Djordjevic riceve un pallone smarcante che lo mette a tu per tu con il portiere Neto e lo batte agevolmente per lo 0-1 ospite.

    Sul finire della prima frazione il match inizia a scaldare gli animi degli undici in campo e la Fiorentina spinge forte alla ricerca del pareggio, Cuadrado è uno dei più attivi ma la retroguardia laziale regge.

    La ripresa inizia mostrando una partita spettacolare, nessuna delle due squadre riesce a prendere in mano le redini del gioco e il fronte d’attacco cambia in continuazione. Al 51° Aquilani sugli sviluppi di un calcio di punizione fa sua la sfera e calcia di potenza verso la porta colpendo in pieno il palo destro.

    Il resto del match è caratterizzato dalla voglia della Fiorentina di recuperare la gara e dalla resistenza della Lazio che dove non arriva con gli anticipi ferma gli avversari con contrasti duri al limite del regolamento, vengono infatti ammoniti, dopo Djordjevic, Cavanda e Parolo del primo tempo, anche Marchetti e Radu. Tra perdite di tempo, ammonizioni e cambi l’arbitro dà 8 minuti di recupero e al 92° Lulic realizza la seconda rete laziale. In fase di pressione dei viola parte inesorabile il contropiede biancoceleste e Candreva appoggia agevolmente per il compagno che deve solo appoggiare in rete.

    Festa Lazio al "Franchi" di Firenze | Foto Twitter
    Festa Lazio al “Franchi” di Firenze | Foto Twitter

    Fiorentina-Lazio 0-2 (0-1) – 35° Djordjevic (L), 92° Lulic (L)

    Fiorentina (3-5-2): Neto 6; Tomovic 5; Rodríguez 6; Savic 6; Alonso 6; Aquilani 6,5 (dal 77° Bernardeschi S.V.); Pizarro 5,5; Kurtic 5 (dal 46° Borja Valero 6); Mati Fernandez 6,5; Babacar 6 (dal 66° Ilicic 5,5); Cuadrado 6,5.

    All.: Vincenzo Montella 6

    Lazio (4-2-3-1): Marchetti 6; Cavanda 6,5; De Vrij 7; Ciani 6,5 (dal 66° Novaretti 6); Radu 6; Parolo 5,5; Biglia 6,5; Mauri 6 (dal 57° Onazi 6); Candreva 7; Lulic 6,5; Djordjevic 6,5 (dal 89° Klose S.V.)

    All.: Stefano Pioli 6,5

    Ammoniti: Pizarro (F), Djordjevic (L), Parolo (L), Cavanda (L), Marchetti (L), Radu (L). Espulsi:

  • Anticipi: Roma passeggia sul Chievo, Juve fermata

    Anticipi: Roma passeggia sul Chievo, Juve fermata

    Dopo la settimana di polemiche post Juve-Roma e di stop forzato, dovuto al doppio impegno della Nazionale alla ripresa del campionato ci aspettavano i classici anticipi per le due squadre impegnate in Champions League, ovvero proprio la Roma e la Juventus.

    La Roma si sbarazza del Chievo in poco più di mezz’ora, riversando sugli avversari, com’era prevedibile, tutta la rabbia ed il rancore, ancora acceso come un tizzone ardente nei giallorossi, dovuto alla sconfitta di Torino contro i Campioni d’Italia di due settimane fa.

    Segnano tutti gli attaccanti messi in campo da Rudi Garcia, Destro, Ljajic e Totti e la passeggiata della lupa contro i mussi volanti dopo i primi trentadue minuti permette ai giallorossi di risparmiare importanti energie da utilizzare poi martedì contro il Bayern Monaco che verrà a Roma. Migliore in campo è stato il capitano Francesco Totti che, oltre al gol, ha saputo ancora una volta regalare giocate illuminanti che aprono il gioco giallorosso in modo spettacolare e velocemente, sparita invece la squadra di Eugenio Corini che non sembra da un po’ nemmeno la lontana parente di quella compagine vista a Napoli per esempio alla seconda giornata.

    La partita si incanala subito per il verso giusto al 4° quando Pjanic batte un calcio d’angolo per la Roma e Destro, lasciato solo dai clivensi, in elevazione ed in torsione devia sotto la traversa il pallone  nell’angolo opposto a quello di battuta del corner. Fino al 25° è comunque un monologo giallorosso con occasioni sprecate fino a che Totti serve un pallone al bacio per Ljajic che s’invola in area gialloblù puntando Zukanovic e da posizione defilata fa partire un siluro verso il secondo palo dove Bardi non può arrivare per il 2-0.

    Francesco Totti realizza la terza rete giallorossa | Foto Twitter
    Francesco Totti realizza la terza rete giallorossa | Foto Twitter

    La terza rete arriva al 32°, su un calcio d’angolo Dainelli trattiene De Rossi e l’arbitro Calvarese decreta il calcio di rigore trasformato da Totti. Il resto del match è una gestione oculata delle forze contro un avversario troppo docile per essere vero e così si vede qualche giocata strappa applausi e alcune occasioni da rete non finalizzate.

    Roma-Chievo Verona 3-0 (3-0) – 4° Destro (R), 25° Ljajic (R), 32° Totti rig. (R)

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6; Maicon 6,5; Astori 6,5; Yanga Mbiwa 7; Cole 6; Pjanic 6 (dal 68° Paredes 6); De Rossi 6; Nainggolan 7 (dall’89° Ucan S.V); Ljajic 6,5; Totti 7,5 (dal 60° Florenzi 6); Destro 6.

    All.: Rudi Garcia 6,5

    Chievo Verona (3-5-2): Bardi 6; Dainelli 5; Zukanovic 5,5; Sardo 6 (dal 71° Cesar 5); Frey 5,5; Radovanovic 5,5; Cofie 5,5; Hetemaj 5,5; Biraghi 6 (dall’81° Edimar S.V.); Paloschi 5; Maxi Lopez 6 (dal 65° Meggiorini 5,5).

    All.: Eugenio Corini 5

    La Juventus andava a far visita al Sassuolo al Mapei Stadium e la compagine di Eusebio Di Francesco si è ricordata di essere stata l’ammazza grandi la scorsa stagione mettendo nella prima parte dei due tempi energia, velocità e coraggio che hanno messo in qualche caso in affanno i bianconeri. Per intenderci la gara la imposta la Juventus com’è abituata a fare, ma il Sassuolo senza alcun timore ribatte colpo su colpo e riesce pure a passare in vantaggio per prima.

    Al 13° dopo un’azione manovrata dei neroverdi ed un paio di cross in area bianconera Longhi prova il tiro da fuori area e la traiettoria diventa un assist perfetto per Zaza posizionato dentro l’area e lasciato solo da Chiellini, l’attaccante di prima con un piattone a girare di sinistro piazza la palla sotto l’incrocio dei pali opposti superando Buffon.

    Zaza si sblocca contro la Juventus | Foto Twitter
    Zaza si sblocca contro la Juventus | Foto Twitter

    La rete del Sassuolo fa arretrare i neroverdi per riprendere fiato e la Juventus inizia  a macinare gioco con maggiore intensità mettendo a dura prova la difesa degli emiliani. Il pareggio arriva solo dopo sei minuti è Tevez, come al solito, a fare un movimento impazzito e caparbio recupera un pallone che stava per finire sul fondo, rientra a sinistra e serve al limite Pogba. Il francese stoppa la palla e con un preciso tiro a girare piazza la palla sul palo opposto per l’1-1.

    Il Sassuolo dopo la prima mezz’ora sparisce e la Juventus sembra possa fare sua la gara in qualsiasi momento. Al 41° Paul Pogba fa una discesa in verticale verso l’area avversaria di 60 metri, salta avversari come birilli e li schiva col fisico ma tu per tu con Consigli piazza un rasoterra debole che il portiere neroverde neutralizza, l’azione è stata fantastica.

    Nella ripresa Allegri prova giocarsi tutte le sue cartucce inserendo Marchisio, Coman, Giovinco e spostando la formazione sul 4-3-3 ma sarà tutto vano, la difesa del Sassuolo resiste e in contropiede i neroverdi si rendono pericolosi in un paio di occasioni.

    Sassuolo-Juventus 1-1 (1-1) – 13° Zaza (S), 19° Pogba (J).

    Sassuolo (3-4-3): Consigli 6,5; Terranova 5,5; Cannavaro S.V. (dal 10° Antei 6); Acerbi 6; Vrsaljko 6,5; Magnanelli 6,5; Missiroli 6 (dal 79° Taider 5,5); Longhi 6,5 (dal 70° Biondini 6); Berardi 6; Zaza 7; Sansone 6.

    All.: Eusebio Di Francesco 6,5

    Juventus (3-5-2): Buffon 6; Ogbonna 6,5; Bonucci 6; Chiellini 5,5; Lichtsteiner 6; Pereyra 5,5; Pirlo 5 (dal 84° Giovinco S.V.); Pogba 7; Evra 5 (dal 60° Marchisio 5,5; Tevez 6,5; Llorente 5 (dal 66° Coman 6).

    All.: Massimiliano Allegri 6

     

  • Napoli: l’Inter domenica, lo sceicco all’orizzonte

    Napoli: l’Inter domenica, lo sceicco all’orizzonte

    L’interessamento di uno sceicco al Napoli è nata soltanto come una voce, il classico rumour che sembrava solo voler movimentare le acque troppo ferme di una pausa di campionato, come una voce proveniente da un luogo tanto lontano e diverso per costumi e abitudini dal nostro che poteva benissimo essere ascoltata col sorriso o addirittura ignorata ed invece oggi trova sempre più conferme.

    Le voci attuali rendono sempre più credibile l’ipotesi che Aurelio De Laurentiis sia in trattativa ben avviata per la cessione del Napoli allo sceicco Hamad bin Khalifa bin Ahmad El Thani, colui che è presidente della Federcalcio qatariota nonché  finanziatore della Fondazione Al Jazeera e in stretto contatto con l’Al Thani proprietario del Paris Saint Germain. Insomma roba da lustrarsi gli occhi per i tifosi napoletani, soprattutto per i contestatori di De Laurentiis.

    Aurelio De Laurentiis | Foto Twitter
    Aurelio De Laurentiis | Foto Twitter

    In Qatar la notizia era stata diffusa come un fine ben preciso e dichiarato, ovvero quello di entrare prepotentemente nel calcio italiano, acquisire un club di grande livello portarlo in alto in Europa e ottenere così un’enorme visibilità nel mondo prima che arrivi il tanto sospirato Campionato Mondiale del 2022 proprio in Qatar. Su questa bomba erano anche piovute, sempre dal Qatar, le indiscrezioni riguardanti i protagonisti di questo ipotetico futuro Napoli, in panchina avrebbe dovuto esserci Jurgen Kloop in alternativa il sogno di qualsiasi tifoso partenopeo, Diego Armando Maradona.

    Dal Qatar all’Italia, su Cronache di Napoli, è apparsa un’intervista a riguardo fatta al fratello di Diego Maradona, Hugo, il quale conferma la trattativa e snocciola pure alcuni dettagli:

    “All’inizio De Laurentiis aveva chiesto 400 milioni, poi rimodulati a 250. L’offerta degli acquirenti invece è stata di 250 milioni ma di dollari. C’è ancora una bella differenza ma se c’è la volontà comune si può fare”.

    Inoltre Hugo Maradona spiega anche quale sia il ruolo di Diego nella trattativa. L’ex campione argentino vive da anni ormai a Dubai, sin dal suo impiego come allenatore dell’Al-Wasl Sport Club nel 2011 e per i qatarioti è considerato come un elemento focale del calcio mondiale. In quest’ottica, secondo Hugo Maradona, presentarsi con il nuovo Napoli e con Diego con il ruolo come consigliere del club sarebbe un biglietto da visita straordinario che darebbe una risonanza mondiale all’evento del 2022.

    Il Napoli quindi che si trova in una fase cruciale della sua stagione, perché mantenere il passo di Juve e Roma è difficilissimo e domenica sera in posticipo c’è l’Inter a San Siro da dominare, potrebbe veramente ritrovarsi ad un bivio decisivo per il suo futuro con una trattativa rimasta nascosta fino a poche ore fa ma che ora attende solo di conoscere una eventuale posizione di De Laurentis.

  • A Macerata il primo trofeo del volley maschile italiano

    A Macerata il primo trofeo del volley maschile italiano

    Al Palasport “Elio Pentassuglia” di Brindisi si è vista una partita spettacolare, combattuta e terminata al cardiopalma con il tie break. Il primo trofeo della stagione 2014/15 di volley maschile italiano va a Macerata, alla Cucine Lube Banca Marche Treia che strappa la Supercoppa al quinto set alla Copra Ardelia Piacenza.

    E’ stata come una finale scudetto e sarà la regular season a dire chi tra le altre potrà inserirsi tra queste due fantastiche contendenti, se qualcuno pensava che il mercato avesse indebolito Macerata, si sbagliava di grosso e in più Piacenza oggi è una realtà che può ambire a vincere tranquillamente il campionato, considerando il fatto che i margini di crescita della squadra allenata da Radici si è rinnovata in modo considerevole.

    Nel primo set praticamente non c’è stato confronto, basta pensare che al primo time out tecnico la Lube era in vantaggio del doppio dei punti di Piacenza, raggiungendo poi a fine parziale un vantaggio di ben dieci set point per chiudere. Il primo è stato annullato, ma il secondo si è reso efficace per l’errore in battuta da parte di Kohut della Copra.

    Squadre in campo per la Supercoppa di volley | Foto Twitter
    Squadre in campo per la Supercoppa di volley | Foto Twitter

    Inizia il secondo set e sembra che il canovaccio della gara non sia cambiato, un po’ meglio Piacenza ma al primo time out tecnico il risultato è di 12-7 per Macerata. Proprio qui Piacenza inizia a fare sul serio ed inizia un recupero importante nei confronti dell’avversaria prima pareggiando il conto sul 16-16 e poi addirittura sorpassando Macerata di tre punti grazie a Ostapenko e Zlatanov. Il tecnico della Lube chiama il time out per strigliare i suoi e ci riesce, Parodi si esalta con un attacco vincente e ben due ace, 20-20 e set in bilico che rimane in parità anche dopo un errore a testa nel servizio. Diventa una battaglia punto su punto dove nello spazio strettissimo dei punti a disposizione si alternano a condurre le due squadre, ma chiude Kurek con un bel diagonale sul 26-24 per Macerata e siamo 2-0 come set.

    Nel terzo set Copra ha ora la sicurezza e gli uomini convinti per dare fastidio ai Campioni d’Italia e parte forte con Macerata sempre attaccata alle costole o almeno fino al 14-14, quando Zlatanov, Massari e Le Roux fanno prendere il largo agli emiliani arrivando in fondo al parziale con ben cinque set point. Il set si chiude con l’errore di Sabbi al servizio ed il risultato di 20-25 e partita riaperta.

    Quarto set ancora con Piacenza convinta e determinata a portare la sfida al tie break, al primo time out tecnico conserva un vantaggio su Macerata di quattro punti, poi lo allunga fino ad arrivare ad un +7 e lo mantiene fino alla fine, sette set point, Fei riesce ad annullarne una ma Vermiglio chiude il parziale 18-25 e mette il match al verdetto del quinto set.

    La gara negli ultimi due set è stata stupenda e continua ad esserlo nella quinta frazione, prima Piacenza va avanti di due punti, poi è Macerata a recuperare e a portarsi con due punti di vantaggio al cambio di campo, grazie ad un bel muro di Podrascanin su Le Roux. Sempre equilibrio dopo il cambio campo ed un po’ di nervosismo per entrambe le contendenti che infatti prendono un’ammonizione a testa, Zlatanov tiene a galla i suoi accorciando le distanze ma è l’ex Fei ad issarsi sugli altri prima conquistando il punto che mette Macerata in condizione di avere tre match point e poi chiudendo la partita sul 15-12.

    La Lube Banca Marche vince la Supercoppa Italiana di volley maschile | Foto Twitter
    La Lube Banca Marche vince la Supercoppa Italiana di volley maschile | Foto Twitter

    Macerata dunque conquista il primo trofeo stagionale del volley maschile nazionale per 3-2 ma ha trovato un grande avversario di fronte che siamo certi le darà parecchio filo da torcere in campionato e Piacenza, nonostante sia uscita sconfitta a testa alta da questo match ha ampissimi margini di crescita.

    Cucine Lube Banca Marche Treia – Copra Ardelia Piacenza 3-2 (25-15 / 26-24 / 20-25 / 18-25 / 15-12)

     

  • Brindisi pronta per la Supercoppa di volley maschile

    Brindisi pronta per la Supercoppa di volley maschile

    Tutto pronto a Brindisi per l’inizio ufficiale della stagione 2014/15, questa sera alle 20:30 c’è la Supercoppa di volley maschile (diretta su RaiSport 1). Ad affrontarsi per l’ennesima volta saranno i Campioni d’Italia della Lube Banca Marche e gli ultimi vincitori della Del Monte Coppa Italia, ovvero la Copra Ardelia Piacenza.

    Sarà un sfida che già metterà a confronto due potenziali vincitrici del prossimo campionato che inizierà il week-end del 18-19 ottobre ed il teatro della scena è il Palasport “Elio Pentassuglia” vanto della Lega Pallavolo Serie A. Le due formazioni si affrontano per la seconda volta nella loro storia in questo trofeo e nel 2009 vinsero gli emiliani dopo un’estenuante battaglia giunta fino al tie-break.

    Macerata ha lavorato sul mercato estivo confermando quasi tutti i suoi punti di forza, a partire dalla guida della squadra, che è rimasta in mano a Alberto Giuliani, e poi sono stati confermati nove elementi di coloro che hanno dominato lo scorso campionato. Solo una pedina difficilmente sostituibile si è allontanata dalle Marche, si tratta di Ivan Zaytsev, ma da Molfetta la Lube ha preso Giulio Sabbi, mentre proprio dagli avversari di questa sera ritorna tra le fila marchigiane Alessandro Fei. A completare il mercato dei Campioni d’Italia sono gli innesti del talento cileno Dusan Bonacic ed il centrale russo naturalizzato finlandese Konstantin Shumov.

    Ivan Zaytsev in azione nella scorsa stagione | Foto Twitter
    Ivan Zaytsev in azione nella scorsa stagione | Foto Twitter

    Opposto lo svolgimento del mercato per Piacenza che conferma solo cinque degli appartenenti alla rosa della scorsa stagione. Zlatanov, Papi, Tencati, Marra e Le Roux cinque conferme di assoluto spessore, integrati dagli innesti del rientrante in Italia, dopo la sua esperienza in Russia, Valerio Vermiglio, l’ingaggio del libero brasiliano Mario Da Silva Pedreira Junior e fresco vice-campione del Mondo, il centrale russo Ostapenko e Ter Horst. Poi c’è una nuova guida tecnica per Piacenza, si tratta di Andrea Radici, che nella scorsa stagione ha fatto vedere buone cose con Altotevere Città di Castello.

    Sarà una bella sfida che potrà permettere ai fan dopo la fine di Italy 2014, il mondiale di volley femminile, di non perdere contatto con il grande volley.

  • Italy 2014, Stati Uniti sul tetto del mondo

    Italy 2014, Stati Uniti sul tetto del mondo

    Gli Stati Uniti vincono Italy 2014, il Mondiale di volley femminile che si è giocato nel nostro paese, battendo la Cina per 3-1 e danno al torneo quel saggio di imprevedibilità che spesso nello sport porta lo spettacolo. La Cina aveva ricevuto una sola sonora sconfitta e quella era arrivata dalla nostra Nazionale, questo probabilmente fa da vero ago della bilancia, perché se l’allenatrice cinese dopo la batosta presa domenica scorsa contro le azzurre aveva evidentemente studiato l’Italia tanto da bloccare Lo Bianco ieri sera, Karch Kiraly, tecnico statunitense, ieri sera aveva osservato alla grande entrambe per preparare al meglio il match di oggi e così è stato.

    Karch Kiraly dopo essere stato battuto dalle azzurre, in precedenza aveva perso contro il Brasile ma giocando con le riserve, aveva riconosciuto il fatto che la nostra Nazionale avesse una variegata possibilità di gioco e che fosse la più complicata da affrontare, mentre la Cina nel momento in cui riesci a fermare le due donne di punta in difesa è vulnerabilissima, come peraltro avevamo dimostrato noi precedentemente.

    Karch Kiraly, tecnico USA esulta per la vittoria | Foto Twitter
    Karch Kiraly, tecnico USA esulta per la vittoria | Foto Twitter

    Come contro l’Italia la Cina parte subito forte andando in vantaggio di quattro punti, prima 6-2 poi 7-3 a questo punto escono fuori gli Stati Uniti che iniziano ad aumentare la velocità di gioco e rimontano fino al 7-7. Dopo il primo time out tecnico riprendono le cinesi a fare l’andatura ma nuovamente vengono riacciuffate fino al secondo time out tecnico che vede le americane in vantaggio di due punti 14-16. La Cina rimette in parità e si riporta in vantaggio finché due muri della Harmotto mettono il match sul 18-18 e qui gli USA costruiscono il loro piccolo ma determinante vantaggio. Akirandewo, Hill e Murphy danno un +3 importane e la gara arriva a due set point per le statunitensi 22-24. I set point vengono annullati da Zhu ma Hill si riprende il vantaggio ed un fallo delle cinesi regala il parziale alle americane, 23-25.

    Il secondo set parte con le protagoniste invertite, USA subito forte con un bel vantaggio di quattro punti tenuto fino alla prima pausa tecnica (4-8), poi la Cina inizia a fare il suo gioco, riprende i punti e si mette davanti nel secondo time out tecnico 16-15. Si gioca punto su punto finché gli Stati Uniti non mettono le ali, arrivano in chiusura con ben cinque set point da sfruttare, due vengono annullati ma il terzo va a segno.

    Il terzo set inizia con più equilibrio, è l’ultima chance per le cinesi di riaprire il match e non se la fanno scappare mettendo più attenzione anche al loro gioco. Il vantaggio decisivo le cinesi se lo conquistano tra il primo time out tecnico ed il secondo dove piazzano un parziale da paura 16-10 poi il black-out, si fanno recuperare pericolosamente fino al 17-13 quando l’allenatrice, Lang Ping chiede il time out per svegliare le sue ragazze. Impresa che riesce la Cina riprende a razzo arrivando in fondo con 8 set point a disposizione e chiude con la Zeng 25-16.

    Il quarto set inizia bene per le americane che sembrano non risentire del parziale precedente, Lang Ping riprova a rivitalizzare le asiatiche che sono costantemente sotto di quattro punti ma non cambia nulla fino al secondo time out tecnico. Una serie da paura della Cina rimette in pari la situazione sul 19-19 e addirittura le asiatiche si portano avanti con la solita Zeng fino al 23-20 quando una monumentale Kimberly Hill riprende la gara ribaltandola sul 23-24. Hui annulla il primo set point, Hill se ne conquista un altro e sempre lei chiude il match 24-26.

    Si sono affrontati “Mr. SecoloKarch Kiraly e “Miss SecoloLang Ping sulle rispettive panchine, si è vista una grandissima pallavolo, un grandissimo pubblico ed una stupenda Italia, Italy 2014 è stato un successo e per la prima volta nella loro storia gli Stati Uniti sono Campioni del Mondo di volley femminile.

  • Volley, il Brasile toglie la medaglia all’Italia

    Volley, il Brasile toglie la medaglia all’Italia

    E’ stato un Mondiale entusiasmante per le azzurre, un Mondiale che sicuramente verrà ricordato soprattutto per il pathos con il quale le quattordici ragazze di Marco Bonitta hanno saputo avvicinare gli italiani a questo sport. Lo hanno fatto con le cadute, con i sorrisi, con i loro colpi e con le lacrime come quelle di ieri sera, le azzurre sorridendo e reagendo erano già andate oltre le aspettative e il raggiungimento delle Final Four rappresentava comunque un ottimo traguardo.

    Dopo la sconfitta di ieri contro la Cina questo pomeriggio affrontavano per la finalina il tanto temuto Brasile, che inaspettatamente ieri a sua volta aveva perso contro gli Stati Uniti, in pratica la finale per il terzo e quarto posto è diventata la finale mondiale che fino a ieri mattina tutti pensavano si dovesse giocare.

    Sconforto della Nazionale di volley | Foto Twitter
    Sconforto della Nazionale di volley | Foto Twitter

    Hanno iniziato da Roma, poi hanno continuato a Bari e fino a Milano le ragazze di Bonitta hanno trascinato tifosi e tifose ma soprattutto milioni di sportivi incollati alla Tv per vedere le loro prodezze e la loro forza d’animo. La partita di ieri sera, trasmessa in diretta su RAI 2 è stata vista da 4 milioni di telespettatori e mezzo con uno share vicino al 18% e durante le fasi finali si sono registrati picchi su Rai Sport di quasi sei milioni di telespettatori (share sopra al 24%), significa che una Nazionale che lotta e che vince piace, fin qui nulla di nuovo, quello che colpisce è che a battere il colpo sia uno sport che troppo spesso è relegato ai margini di sua maestà “calcio” e la stessa cosa potrebbe rivelarsi tranquillamente immaginiamo con il basket, anche lui in vista solo quando gioca la Nazionale. Un dato che dovrebbe far riflettere e molto soprattutto il CONI, quando si tratta di destinare fondi.

    Come ieri sera l’Italia è partita malino ed è andata subito sotto per due set a zero, poi si è giocato lo stesso copione di ieri sera con le giovanissime trascinatrici azzurre, Diouf, Bosetti e Chirichella che fanno ben sperare per il futuro del volley azzurro. Futuro che ora dovranno costruirsi ereditandolo da Piccinini, Costagrande, Del Core e Lo Bianco, veterane che hanno dato un grandissimo contributo anche questa volta.

    Rimontano vincendo il terzo ed il quarto set, ma poi devono cedere al tie-break. Va bene così, non importa se nessuna medaglia è arrivata in carniere per il pubblico italiano la medaglia queste ragazze l’hanno conquistata eccome.

    Italia-Brasile 2-3 (15-25 / 13-25 / 25-22 / 25-22 / 7-15)