Autore: Cristiano Previ

  • Ultrà: anche la Spagna nel caos

    Ultrà: anche la Spagna nel caos

    Non è solo l’Italia il paese messo sotto scacco dagli ultrà, che quando decidono di dare guerriglia, scombinano finali di coppa e feste sportive. Anche la Spagna trova il suo neo nelle tifoserie delle principali squadre e deve fare i conti con esse che da un paio di settimane hanno deciso di innescare una guerra fatta di sfottò beceri e guerriglie da strada.

    Una settimane fa la Spagna era rimasta sconvolta vedendo le scene di battaglia urbana tra tifosi dell’Atletico Madrid e Deportivo La Coruna per le vie della capitale Iberica con il culmine della morte di un supporters galiziano e questo week-end, seppur con tono minore, i gruppi ultrà sono ritornati a distanza a rendersi protagonisti con una netta presa di posizione della lega calcio spagnola che ha deciso di porre un argine al fenomeno in crescita.

    Una coreografia dei tifosi del Real Madrid prima di un derby con l'Atletico | Foto Web
    Una coreografia dei tifosi del Real Madrid prima di un derby con l’Atletico | Foto Web

    Il primo club a finire nel mirino della LFP è niente meno che il Real Madrid. I supporters delle merengues durante il match contro il Celta Vigo hanno intonato cori pesanti e a sfondo razzista nei confronti di Lionel Messi e della regione della Catalogna, proprio per prendere una netta posizione la società madrilena ha espulso una ventina di persone (una sorta di DASPO privato attivato dal Real Madrid) esattamente come ha fatto l’Atletico dopo aver visionato le immagini degli scontri lungo gli argini del Manzanarre una settimana fa.

    La LFP secondo il quotidiano AS sarebbe talmente furiosa che per mettere un freno deciso al tifo offensivo e violento stia pensando di squalificare il Santiago Bernabeu per alcune gare casalinghe del Real e che voglia punire con una multa salatissima la società.

    Anche il Barcellona sotto osservazione. Durante il derby di Barcellona gli ultrà blaugrana hanno intonato cori sopra le normali righe del tifo iberico insultando i cugini dell’Espanyol con epiteti difficilmente trovabili nei cori del tifo spagnolo segnando appunto un crescendo di odio tra le tifoserie. Anche in questo caso la LFP vuole rivedere il match per isolare i cori e distinguere eventuali responsabili. In questo caso però la società non dovrebbe trovarsi in difficoltà poiché comunque si tratta di cori offensivi senza uno sfondo razziale o politicamente intolleranti.

  • Bergamo fatale a Bisoli, Davide Ballardini scalpita

    Bergamo fatale a Bisoli, Davide Ballardini scalpita

    Potrebbero essere ore veramente decisive per il destino del tecnico del Cesena Pierpaolo Bisoli che è passato nell’arco di novanta minuti da essere nuovamente in sella alla sua squadra a rischiare di essere disarcionato pesantemente. Complice un match, quello odierno contro la dea che ricaccia a terra morale e classifica della squadra romagnola.

    Nei giorni che precedevano la gara con l’Atalanta c’era stato un duro faccia a faccia tra il D.S. Foschi e i giocatori prima e poi con l’allenatore. Il Cesena manifestava l’appoggio in pieno al tecnico ma chiedendo un nuovo inizio alla squadra che desse segnali di compattezza e orgoglio, fondamentale sarebbe stata proprio la prova di Bergamo. In parte il Cesena ha esorcizzato le sue paure portandosi avanti nella conduzione della partita contro una diretta concorrente alla salvezza, poi però la compagine di Bisoli si è sgretolata finendo sotto e subendo una rimonta incredibile da parte dei lombardi di Colantuono che hanno chiuso vincendo per 3-2.

    Davide Ballardini | Foto Twitter
    Davide Ballardini | Foto Twitter

    Nei giorni scorsi la società bianconera aveva già sentito Davide Ballardini che in linea di massima aveva trovato un accordo per il suo eventuale ingaggio tuttavia il Cesena voleva dare un’ultima possibilità al tecnico che ha riportato la squadra in Serie A.

    Nella giornata precedente tra le mura amiche il Cesena aveva rimediato un sonoro 0-3 contro il Genoa e la cosa non era piaciuta ne alla dirigenza e nemmeno ai tifosi che avevano iniziato a mal digerire le scelte del tecnico, anche se buona parte delle critiche sono dovute all’allestimento della rosa bianconera non ritenuta all’altezza della massima serie, così muovendosi su due fronti la società, con Rino Foschi nel ruolo di regista, aveva messo il piede in due scarpe dando appunto fiducia all’attuale tecnico e bloccando un papabile sostituto che di salvezze e rinascite delle squadre se ne intende, Davide Ballardini appunto.

    Adesso rimane solo da vedere come sia stata giudicata, al di là del risultato, la prova della squadra contro l’Atalanta ma certamente come spesso accade in questi casi si sente la necessità di qualcosa che rompa gli schemi e dia uno shock alla squadra per far ripartire il gruppo con una nuova linfa, si attendono ad ore le decisioni del Cesena anche se il rapporto con Bisoli sembra ormai compromesso.

  • Parma: la regia di Kerimov dietro alla cessione?

    Parma: la regia di Kerimov dietro alla cessione?

    Manca solo l’ufficialità ma i principali esperti del settore confermano che il Parma, per una cifra tra i 7 e gli 8 milioni più i debiti da ripianare è stata ceduta dal patron Ghirardi ad una cordata russo-cipriota operante nel settore degli idrocarburi. Il legame tra Russia e Cipro nei settori gas e petrolifero sono moltissimi e spesso si intrecciano anche con interessi ed investimenti in Italia quindi non è semplice trovare il bandolo della matassa che coinvolge anche una squadra di calcio.

    Era nell’aria già da qualche tempo che in Emilia, sponda gialloblù, qualcosa dovesse accadere dopo le grane piombate addosso alla società gestita da Ghirardi che a più riprese si è sentita accomunare da parole pesanti come macigni e dal significato inequivocabile di fallimento. E pensare che alla fine della stagione scorsa il Parma stava rivivendo una seconda vita con prospettive europee. La cordata russo-cipriota è rappresentata dall’avvocato Fabio Giordano che già oggi è stato presentato alla squadra e che verrà da subito inserito nell’organigramma societario con la carica di vice-presidente esecutivo, in pratica ha già in mano il potere di decisionale per preparare il nuovo corso parmigiano.

    L’ufficialità è attesa per la settimana prossima, quando si sarà deciso chi ricoprirà la carica di presidente, che ancora non si sa sé sarà un italiano o meno, un po’ come accadde alcuni mesi fa con l’affare Paparesta-Bari, e quindi si presenterà la nuova proprietà, al momento non sembra in bilico la posizione del D.S. Leonardi che comunque non avrebbe certo problemi a rimanere quale uomo guida nel mercato nella prossima finestra di gennaio.

    Sulejman Kerimov | Foto Web
    Sulejman Kerimov | Foto Web

    Gli indizi sull’identità della misteriosa cordata russo-cipriota non mancano, ma come detto sono nebulosi viste le tante trame che legano i due paesi nel settore degli idrocarburi, tuttavia la mano lunga della Gazprom che opera già nel settore calcistico con il rilevamento di diverse società in Europa e la massiccia sponsorizzazione della Champions League sono un precedente da non sottovalutare. Ecco che quindi legando insieme i fattori che si conoscono le strade sembrano portare alla figura di Sulejman Kerimov, azionista di Gazprom che a sua volta attraverso la Nafta-Moskva investe sul mercato cipriota con una quota pari al 20% della Aniket Investments Limited.

    Sulejman Kerimov condivide con Roman Abramovic la passione per il calcio o meglio il suo aspetto lucrativo, ne è amico ed al tempo stesso legatissimo partner commerciale, oltreché investitore del mercato delle risorse energetiche è anche un importante azionista della Sberbank, la più grande banca russa. Attualmente Kerimov è già proprietario dell’Anzhi, squadra che ha rilevato nel 2011 ma secondo voci insistenti non sarebbe molto soddisfatto della scelta fatta. Nel 2004 era stato avvicinato all’acquisizione della Roma, andata poi agli americani con James Pallotta, proprio su suggerimento di Roman Abramovic che in quel periodo stava rilevando il Chelsea.

    Insomma l’identikit di chi potrebbe essere il prossimo mecenate del Parma potrebbe essere il suo, in ogni caso per la squadra di Roberto Donadoni potrebbe trattarsi di una nuova rinascita che dovrà obbligatoriamente passare per importanti rinforzi nel mercato di gennaio. Del resto Ghirardi tranquillizzava tutti dicendo che il Parma entro febbraio si sarebbe tolto dai guai, in effetti la promessa pare mantenuta se la cordata russo-cipriota risulterà solida come sembra.

  • Strootman, il suo ruggito per la lupa

    Strootman, il suo ruggito per la lupa

    Dopo il pareggio della Juventus di ieri sera la Roma ha un’occasione ghiotta, quella di portarsi a meno uno dai Campioni d’Italia e mettere pressione alla banda di Massimiliano Allegri, ma per farlo devono obbligatoriamente superare l’ostacolo Sassuolo dell’ex Eusebio Di Francesco e la cosa non sarà semplicissima. Strootman scalpita insieme a Iturbe per rilanciarsi.

    Potrebbero insieme essere l’emblema del rilancio giallorosso, dopo tutto la Vecchia Signora ieri sera ha lasciato uno spiraglio grosso come una casa. La possibilità di portarsi ad un solo punto dai Campioni d’Italia con la possibilità di giocare il prossimo scontro diretto all’Olimpico è un’occasione da non sprecare assolutamente.

    Kevin Strootman in azione | Foto Twitter
    Kevin Strootman in azione | Foto Twitter

    Kevin Strootman ha atteso questo momento da mesi, esattamente da quasi nove mesi, la sua voglia di dare battaglia al calcio italiano è enorme. Iturbe invece ha l’occasione di riportare in positivo il suo trasferimento milionario in giallorosso.

    “Non è al 100 per cento”

    Con queste parole Rudi Garcia ha liquidato l’ipotesi dell’impiego del centrocampista olandese dall’inizio della partita ma nell’immaginario collettivo non c’è dubbio che ci sia nella figura di Kevin Strootman l’icona della ripresa sulla Juventus. Dopo tutto è proprio dalla mancanza nella scorsa stagione del giocatore olandese che la Juve ha preso il largo sulla compagine del tecnico francese e probabilmente con la presenza di Strootman fino alla fine avrebbe reso il destino dello scudetto decisamente diverso.

    A Roma non si attende altro, un elemento di equilibrio determinante per portare la forza della squadra in tutti i reparti. Strootman incolla perfettamente la difesa con il reparto avanzato e snocciola assist importanti regalando alternative importanti a Pjanic che ad oggi insieme a Totti è l’uomo più marcato. Alla fine è vero che non ha il 100% nelle gambe però potrebbe essere utilizzato nei primi minuti di oggi, dopo tutto mercoledì c’è il Manchester City e la sfida con il club inglese rappresenta un dentro-fuori troppo importante per rischiare.

    ROMA-SASSUOLO, le probabili formazioni:

    Roma (4-3-3): Skorupski; Florenzi, Manolas, Astori, Cole; Pjanic, De Rossi, Strootman; Iturbe, Totti, Destro.

    All.: Rudi Garcia

    Sassuolo (4-3-3): Consigli; Vrsaljko, Cannavaro, Acerbi, Peluso; Taider, Missiroli, Biondini; Berardi, zaza, Sansone.

    All.: Eusebio Di Francesco

     

  • Ferrero: i video-auguri a Crozza e il web impazzito

    Ferrero: i video-auguri a Crozza e il web impazzito

    Da quando Massimo Ferrero è entrato nel mondo del calcio un giorno sì e l’altro pure non perde occasione per far parlare di sé ed al tempo stesso gli addetti ai lavori lo seguono in ogni spostamento quasi a voler carpire ogni attimo del suo modo di essere. Un bellissimo gioco delle parti che ha portato nel mondo pallonaro una ventata di novità dopo che per anni, dopo che si sono persi presidenti altrettanto istrionici come per esempio il mitico Anconetani, eravamo abituati solo a isterismi, urla e rivendicazioni.

    Un’attenzione mediatica così forte in casa Sampdoria non la si vedeva dai tempi dello scudetto degli anni ’90 ma le telecamere ed i taccuini erano tutti per Boskov e la sua armata fatta di campioni e gregari capaci di rovesciare  il pronostico, Vialli e Mancini su tutti. Oggi la Sampdoria viaggia in acque tranquille che hanno il dolce sapore di Europa ma dalla reggenza seriosa e quasi principesca di Mantovani si è passati alla comicità ed alla simpatia di Massimo Ferrero.

    Massimo Ferrero allo stadio mentre segue la sua Sampdoria | Foto Twitter
    Massimo Ferrero allo stadio mentre segue la sua Sampdoria | Foto Twitter

    Il presidente blucerchiato, imitato dal comico Maurizio Crozza lo abbiamo visto spesso nei suoi show e Ferrero non si è mai negato di legare la sua partecipazione a programmi televisivi sia sportivi che non, sempre con la sua carica di comicità. Non avevamo mai visto però un video-messaggio lanciato dal presidente Ferrero di sua iniziativa e il compleanno di Maurizio Crozza, tifoso blucerchiato, è stata l’occasione per farlo, imitando l’imitazione di se stesso nel fare gli auguri al comico genovese attraverso il canale mediatico ufficiale della U.C. Sampdoria dal quale è tratto il video:

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    Certamente Massimo Ferrero con questo video dimostra di essere un personaggio a 360° che ha attenzione per tutto quello che ruota intorno alla sua immagine, legandola alla Sampdoria in maniera indissolubile, del resto a pensarci bene l’unione dei due fattori ha portato grande visibilità ad entrambi. Da quando è entrato nel mondo del calcio ad oggi la Samp è uscita dall’anonimato con uno sdoganamento nazionale ed al tempo stesso Ferrero è diventato uno dei personaggi principali del calcio ai livelli di Lotito, Agnelli, Pallotta etc. etc.

    Si può condividere o no il suo atteggiamento extra calcio ma al tempo stesso finora sul campo non ha sbagliato un colpo insieme a Mihajlovic portando la Sampdoria nuovamente in zona europea.

    Questa ennesima prestazione del patron blucerchiato sta spopolando sul web creando reazioni a catena cominciando dai cugini genovesi del Genoa e finendo nel resto d’Italia dove si segue ogni mossa di questo nuovo personaggio. L’obiettivo è centrato perché nuovamente a ridosso della giornata calcistica di Serie A il duo Sampdoria-Ferrero è nell’attenzione mediatica del popolo calciofilo al pari del duo Juventus-Roma.

  • Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Inzaghi e Lady B., un intreccio a tinte rosa o no?

    Il Milan in questa 14ma giornata di Serie A avrà a che fare con un avversario scomodissimo, il Genoa di Gasperini che adora fare o almeno provare a fare gli sgambetti a squadre blasonate ed al tempo stesso esprime un ottimo calcio offensivo, cosa che riesce in modo discontinuo ai rossoneri di Inzaghi.

    Nelle ultime ore, mentre Inzaghi è impegnato a preparare la squadra per la difficile trasferta a Marassi, Adriano Galliani è intento a tessere trame importanti per dare al tecnico elementi essenziali da inserire nella prossima finestra di mercato e Barbara Berlusconi in missione negli Emirati Arabi ha concluso un vantaggiosissimo accordo commerciale con uno sponsor importante (Fly Emirates), si è insinuata attraverso i giornali scandalistici la voce per cui proprio Barbara Berlusconi e Filippo Inzaghi possono essere protagonisti di un intreccio amoroso.

    Dopo il famoso flirt con il giocatore brasiliano Alexandre Pato quindi, secondo le riviste specializzate, Lady B. avrebbe messo gli occhi sul tecnico della sua squadra mentre, lo ricordiamo, Barbara Berlusconi risulta fidanzata ufficialmente con Lorenzo Guerrieri, una storia iniziata ormai più di un anno fa e condita da tanti progetti di lavoro insieme e di convivenza.

    Barbara Berlusconi | Foto Twitter
    Barbara Berlusconi | Foto Twitter

    La “bomba” lanciata è stata subito replicata da un feroce comunicato dei diretti interessati, attraverso un dispaccio Ansa infatti Barbara Berlusconi ha fatto sapere di aver dato mandato ai propri legali di agire per vie legali contro chiunque metta riporti la notizia della presunta relazione. La risposta tanto piccata attraverso addirittura un comunicato stampa ha fatto drizzare le antenne di Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, che prontamente attraverso un’intervista a La Repubblica ha, a sua volta, manifestato perplessità sulla troppa foga della smentita:

    “E’ il primo scoop di cui nessuno ha mai parlato, io stesso non ho mai saputo nulla, e clamorosamente è stato smentito via Ansa. E’ una excusatio non petita grande quanto un grattacielo.  E’ stata un’operazione maldestra sia da parte di Barbara Berlusconi che di Pippo Inzaghi. Anche perché la notizia era stata pubblicata da un giornalino, non da Chi, da Vanity Fair, oppure da Oggi. Addirittura un’Ansa per fare una smentita così secca, mi viene da pensare che forse qualcosa di vero c’è!”.

    Alfonso Signorini quindi afferma di non sapere nulla di questa presunta storia amorosa ma al tempo stesso con il fiuto della vecchia volpe annusa un fondo di verità nel presunto scoop.

    Una risposta secca di Barbara Berlusconi a dire il vero era plausibile visto che mentre ci sono in circolazione queste voci lei è completamente assorbita nel chiudere importanti contratti per il Milan. Al tempo stesso però è innegabile che un personaggio tanto in vista come lei non poteva pensare che una vocina in un corridoio si potesse tramutare in eco assordante se non si lasciava uscire dalla finestra senza degnarla nemmeno di una replica. Poi nei gossip si sa lavora tanto la fantasia, nell’immaginario collettivo infatti è rimasta viva la volontà ferrea di Barbara Berlusconi nell’aver voluto a tutti i costi Inzaghi alla guida del Milan mentre ancora in carica c’era Clarence Seedorf la scorsa stagione.

    Possibile che in casa Milan si insinui ancora una volta un intreccio amoroso tra la bellissima Barbara ed un tesserato rossonero? Il tempo ci dirà.

  • Calciomercato, come si determina una classifica

    Calciomercato, come si determina una classifica

    Generalmente la finestra di mercato di gennaio non è così particolarmente seguita perché, definita “di riparazione“, serve proprio per quelle squadra che stanno compromettendo la stagione e che quindi hanno bisogno di un’iniezione in rosa di tasselli importanti per invertire una rotta che potrebbe di fatto diventare pericolosa. Va da sé quindi, che spesso, questa fase di calciomercato venga utilizzata soprattutto dalle piccole per cercare di prendere qualche rinforzo per una salvezza tranquilla e dalle grandi soprattutto per sfoltire le rose.

    A rovesciare questa situazione c’è la crisi economica, che non permette a tutti i club di poter immettere nel mercato liquidi importanti e poi c’è la situazione convulsa della Serie A che quest’anno propone team “ricchi” come Inter, Milan, Fiorentina e Lazio dietro a squadre che hanno ben fatto nel mercato estivo e che ora sono davanti in classifica come Genoa, Sampdoria o che navigano in buone acque come il Sassuolo. Tutte squadre queste ultime, che hanno una situazione finanziaria discreta e che normalmente investono a gennaio per raddrizzare la loro posizione ma che quindi non necessariamente dovranno farlo quest’anno a meno ché non vengano private nella rosa di qualche giocatore importante.

    Quest’anno al situazione sarà invertita ed ecco quindi che diventerà determinante muoversi oculatamente sul mercato per tutti perché questo determinerà la classifica a fine stagione. L’Inter con Mancini ha trovato una nuova verve, il Napoli si è ritrovato, il Milan deve puntellare il lavoro fatto da Inzaghi e solo la Lazio appare dormiente in questa fase al contempo ci sono i due top-team che staranno alla finestra in attesa di qualche buon colpo da provare, soprattutto la Juventus, sempre nell’amletico dilemma se comprare qualcosa di grosso per provare a vincere la Champions League e fare un salto di qualità oppure “accontentandosi” dell’ennesimo scudetto, Roma permettendo. Genoa, Samp e Sassuolo devono stare attente a non rompere il bellissimo giocattolo che hanno per le mani. Al tempo stesso pensate se venissero dati liquidi importanti in mano a queste squadre che hanno fatto così bene finora e se venissero investiti in maniera oculata cosa accadrebbe, Milan, Inter e Napoli avrebbero rinforzato le proprie rivali perché ad oggi di questo si tratta e quel terzo posto potrebbe allontanarsi anche la prossima stagione.

    Proprio le due compagini liguri saranno al centro di tanti intrecci di mercato, il Genoa ha già ricevuto l’offerta del Milan per il ritorno in rossonero di Alessandro Matri, ma il Grifone ha già rifiutato la proposta con il non troppo dispiacere dell’attaccante che a Genova sta avendo un secondo inizio di carriera. Allarme che quindi sembra rientrato ma l’amicizia che lega il Presidente Preziosi ad Adriano Galliani ci fa pensare che si entrerà nel vivo della questione nuovamente visto che in ballo ci sono anche Perin e Kucka.

    Manolo Gabbiadini della Sampdoria ad un passo dal Napoli | Foto Twitter
    Manolo Gabbiadini della Sampdoria ad un passo dal Napoli | Foto Twitter

    La Genova blucerchiata invece si ritrova dentro ad un vero e proprio giro di mercato che sembra portare Gabbiadini sotto al Vesuvio ed al tempo stesso riaprire le porte al ritorno di Cassano. Le sirene del mercato non finiscono qui per la Samp che ha tanti gioiellini richiesti e vicini alla scadenza a cominciare da Stefano Okaka vera e propria rivelazione di stagione e per finire con Sinisa Mihajlovic che è sempre nelle grazie dell’Inter se il rumors che parla di Mancini in nerazzurro come solo un traghettatore fino al termine della stagione è vero.

    Importanti saranno anche gli sforzi economici che riusciranno a fare le squadre in coda alla classifica perché ci sono tanti tasselli pronti a muoversi, più indietro appaiono Cesena e Parma per diversi motivi ma il terz’ultimo posto così come il terzo sono il primo da evitare ed il secondo ambitissimo e quindi diventano leve che possono far muovere risorse economiche importanti.

  • Fiorentina-Juventus, molto più che un derby

    Fiorentina-Juventus, molto più che un derby

    Diventa quasi inutile, ogni anno presentare questa gara, non c’è generazione di tifosi di calcio, da nord a sud e oltre i confini nazionali che non conosca Fiorentina-Juventus. Una rivalità che a volte trascende in odio, schermaglie dialettiche tra dirigenti che spesso rasentano l’insulto e vere e proprie battaglie sul campo con quello che il popolo vuole vedere in un match di questo tipo, ventidue gladiatori in campo.

    Questa partita quando si gioca oscura quanto c’è attorno perché anche il resto d’Italia si ferma e osserva con stupore come si evolve una sfida eterna capace di tirare fuori qualsiasi tipo di risultato  rovesciando spesso il pronostico. Fiorentina-Juventus è l’emblema del riscatto, per quelle città come Firenze e Napoli che non hanno una seconda squadra cittadina, di poter battere un acerrimo rivale e manifestare la propria superiorità, in termini locali, sui potenti. Un po’ come a dire “In Italia detti legge, ma qui no!“.

    Tifosi viola manifestano contro la Juventus | Foto Twitter
    Tifosi viola manifestano contro la Juventus | Foto Twitter

    In passato abbiamo visto cosa Fiorentina-Juventus sia capace di generare in termini di indecenza sportiva, con addirittura una città intera mobilitata a tentare di bloccare la cessione di Roberto Baggio, idolo viola, all’odiata Vecchia Signora oppure con i ripetuti cori macabri dei tifosi viola per i caduti dell’Heysel o ancora con l’aver dato fuoco in città all’unico Juventus Club presente. Dall’altra parte i tifosi juventini non si risparmiano, lanciano cori agghiaccianti paragonando i rivali alle vittime ebree della Seconda Guerra Mondiale e approfittando anche di amichevoli estive per fare agguati ai tifosi viola.

    Insomma ce n’è per tutti, ma la rivalità è viva e sentita anche dalle componenti del campo e dai presidenti. La storia di questo intreccio viola-bianconero nasce probabilmente nell’ottobre 1928, quando la Fiorentina venne battuta a Torino con un sonoro 11-0, risultato che per le rivalità campanilistiche di allora era un vero e proprio insulto ratificato poi 25 anni dopo con un roboante 8-0 per la Vecchia Signora. Questi due fatti sono stati il germe di una rivalità che poi diverrà feroce negli anni ’80.

    6 maggio 1982, Fiorentina e Juventus sono entrambe in testa al campionato, i viola vanno a Cagliari mentre la Juventus deve giocare in casa del Catanzaro. A Cagliari Antognoni serve un assist a Graziani che di testa anticipa il portiere sardo per lo 0-1, ma l’arbitro annulla per una presunta ostruzione sul portiere rossoblù. A Catanzaro la Juventus vince con una rete su calcio di rigore segnato da Brady. A fine partita le parole dell’idolo viola Antognoni parlarono di furto del titolo da parte dei bianconeri e la ferrea rivalità venne servita al popolo in un piatto d’argento.

    Altro tassello importante per la costruzione di questo epico scontro è stata la finale di Coppa UEFA del 1990. La stagione avrebbe portato l’Italia verso il Mondiale in casa e per questo molte squadre, mentre venivano ristrutturati gli stadi, dovevano giocare fuori le partite casalinghe, nel caso della Fiorentina lo stadio di casa fu il “Renato Curi” di Perugia. La Finale di Coppa UEFA ebbe un primo capitolo a Torino, con la vittoria della Juventus per 3-1 ma con numerose polemiche per la seconda rete bianconera di Casiraghi, a fine gara proprio su questo fatto Giuseppe Volpecina dichiarò che la Juventus nella gara di ritorno sarebbe stata massacrata. Il match di ritorno però non poteva disputarsi a Perugia per la squalifica del campo e così venne scelta come sede Avellino, una città che lega la Juventus con molti tifosi campani, decisione che fece infuriare la componente viola. La partita termino 0-0, la Juventus vinse la Coppa e tifosi bianconeri e dell’Avellino si unirono in un gemellaggio esistente ancora oggi. Tutto ciò fece crescere ancora di più l’odio per i colori bianconeri da parte dei fiorentini.

    Roberto Baggio esce raccogliendo una sciarpa della Fiorentina | Foto Twitter
    Roberto Baggio esce raccogliendo una sciarpa della Fiorentina | Foto Twitter

    Del trasferimento di Roberto Baggio nella stagione successiva abbiamo già parlato, fece scalpore proprio da parte di Baggio il rifiuto di calciare un rigore contro i viola e l’uscita anticipata del campionissimo con la sciarpa della Fiorentina al collo nella stessa partita, fatto che nonostante poi le prodezze, un pallone d’oro etc. incrinò per sempre l’amore dei tifosi bianconeri verso di lui. Poi la storia di questa sfida eterna l’hanno dipinta Batistuta, Del Piero e nell’ultima occasione Giuseppe Rossi.

    Un cartello in un punto vendita dei biglietti di Firenze | Foto Twitter
    Un cartello in un punto vendita dei biglietti di Firenze | Foto Twitter

    FIORENTINA-JUVENTUS, le probabili formazioni:

    Fiorentina (3-5-2): Neto; Rodríguez, Savic, Basanta; Joaquin, Mati Fernandez, Pizarro, Borja Valero, Alonso; Gomez, Cuadrado.

    All.: Vincenzo Montella.

    Juventus (3-5-2): Buffon; Ogbonna, Bonucci, Chiellini; Pereyra, Vidal, Pirlo, Pogba, Evra; Coman, Tevez.

    All.: Massimiliano Allegri.

  • Il sogno di Giuseppe Artuso, in prova al Barcellona

    Il sogno di Giuseppe Artuso, in prova al Barcellona

    E’ giusto che per un ragazzo il calcio rappresenti, prima di poter diventare un lavoro vero e proprio se sussistono le qualità, soprattutto un divertimento condito da un pizzico di magia che ha il sapore del sogno. Giuseppe Artuso, undici anni, è uno dei tanti milioni di ragazzi che danno calci ad un pallone sognando, un giorno di poter indossare la casacca di una grande squadra europea o della Nazionale magari prendendo il riferimento di un grande campione, imitandone le movenze o i grandi colpi e chissà, proprio come è capitato a Giuseppe il passo che porta dalla realtà al sogno potrebbe essere superato in un battibaleno.

    Giuseppe Artuso gioca nelle giovanili della Reggina nel ruolo di centrocampista e proprio come il suo grande idolo Andrea Pirlo, giocatore dal quale prende ispirazione e di cui sogna di emulare la straordinaria carriera. Chi lo ha potuto visionare ne ha parlato benissimo mettendo in risalto la sua qualità principale, ovvero rendere semplicissimo quello che per una ragazzo della sua età è raro da trovare. Colpi di fino, ottima visione di gioco e testa alta mentre dà del tu al pallone e decide dove indirizzare il prossimo passaggio filtrante. Tra i tanti che lo hanno potuto vedere all’opera ci sono stati anche gli osservatori del Barcellona in uno stage organizzato a Rimini l’estate scorsa e ne sono rimasti letteralmente incantati.

    Coreografia Camp Nou Barcellona | Foto Twitter
    Coreografia Camp Nou Barcellona | Foto Twitter

    Così Giuseppe senza troppa fatica, più difficile è stato convincere i genitori che lo accompagneranno, è stato convinto dagli emissari blaugrana che gli hanno proposto una settimana di prova presso il Centro Sportivo Ciudad Deportiva Joan Gamper di Barcellona, dove si formano ragazzi della cantera del Barcellona. Viaggio e tutto il resto per Giuseppe e famiglia è tutto pagato dal Barcellona, che evidentemente crede nelle potenzialità dell’undicenne calabrese. Artuso è originario di Seminara, un paese a ridosso di Gioia Tauro.

    Giuseppe Artuso è a Barcellona da lunedì scorso e presto sapremo se il suo sogno potrebbe iniziare a prendere i connotati di qualcosa di più, intanto il passo fatto non è una cosa da tutti e in ogni caso potrà poi eventualmente continuare a sognare crescendo nella Reggina, dove comunque lo aspettano a braccia aperte. Fino a domenica, insieme ai venti ragazzi selezionati negli stage blaugrana, proverà a giocarsi le sue carte per diventare un calciatore in un grande club europeo, come il suo mito Andrea Pirlo.

  • Volley maschile, Modena é inarrestabile

    Volley maschile, Modena é inarrestabile

    La sesta giornata di Superlega, il campionato di volley maschile, ha ribadito nei due anticipi di ieri la supremazia momentanea di Modena, che strappa con un perentorio 0-3 il trentesimo derby emiliano a Piacenza mentre Molfetta si risolleva battendo al tie-break Monza che così conquista il suo primo punto stagionale.

    COPRA ARDELIA PIACENZA-CASA MODENA 0-3 (21-25 / 20-25 / 22-25)

    In un PalaBanca di Piacenza tutto esaurito Modena fà suo il derby emiliano numero 30 con una massiccia prova di forza, mentre la Copra continua a giocare bene ma a raccogliere poco. Gli ospiti soffrono il muro di Piacenza, ma non basta ai padroni di casa per arginare i punti di forza di una squadra che anche nel servizio trova spesso l’arma vincente. La squadra di Lorenzetti infatti trova un Ngapeth ispiratissimo e MVP a fine gara con 18 punti realizzati di cui due ace in battuta e due muri, ed un altrettanto efficace Petric che al servizio si è dimostrato devastante portando in carniere per i canarini 14 punti. Anche l’ex Vettori ha dato il suo contributo per il raggiungimento del successo.

    La Copra di coach Radici come detto si è battuta bene nel complesso ma ha perso troppi duelli individuali, da sottolineare la buona prova del solito Zlatanov (12 punti di cui due muri), di Le Roux, di Kohut e Ostapenko.

    Squadre in campo per il 30° derby emiliano di volley maschile | Foto Twitter
    Squadre in campo per il 30° derby emiliano di volley maschile | Foto Twitter

    EXPRIVIA NELDIRITTO MOLFETTA-VERO VOLLEY MONZA 3-2 (25-23 / 19-25 / 25-18 / 23-25 / 15-12)

    Partita emozionante e ricca di colpi di scena, veramente difficile dire fino alla fine chi avrebbe potuto spuntarla ed inesorabile è stata la lotteria del tie-break dove il minimo errore non ti da scampo. Vince la Exprivia Neldiritto Molfetta ma Vero Volley Monza può essere soddisfatta per il primo punto conquistato in stagione, se lo spirito resta questo per tutto l’anno gli eventuali play-out possono fare meno paura. Per l’Exprivia si tratta di un risultato importante che pone fine ad una serie negativa che durava da tre partite.

    L’MVP del match è stato un giocatore della formazione brianzola, Padura Diaz, capace di realizzare 21 punti in questa interminabile gara, Molfetta invece ha mostrato de ottimi Kooistra e Sket. Come detto si è deciso tutto al tie-break, quando la squadra di Vacondio si fa staccare di tre punti dalla Exprivia, con il parziale di 6-3, poi mantenuto fino al 13-11 e chiuso da un attacco vincente di Noda Blanco che chiude il secondo dei tre match-point a disposizione.