Autore: Cristiano Previ

  • Juventus, Allegri in panchina a Cagliari e sold-out

    Juventus, Allegri in panchina a Cagliari e sold-out

    Il Giudice Sportivo aveva fermato il tecnico bianconero per una giornata, ma un ricorso urgente ed un chiarimento rimettono in panchina Allegri che sarà quindi a bordo campo a dirigere la Juventus in un Sant’Elia tutto esaurito come anni fa.

    Massimiliano Allegri durante Juventus-Sampdoria era finito sul referto arbitrale per aver proferito frasi irriguardose nei confronti della terna arbitrale per lo scarso minutaggio del recupero della partita, così il Giudice Sportivo aveva inflitto una giornata di squalifica. Tuttavia la Juventus, sentito il suo tesserato, aveva inviato un ricorso urgente che è stato accolto commutando in una semplice ammenda la sanzione. La cosa lascerà senz’altro qualche strascico soprattutto pensando alla squalifica del tecnico Garcia dopo i fatti di Genoa-Roma, in questo caso però si capirà nei prossimi giorni se il ricorso della Roma verrà accolto e cambiata la sanzione anche per l’allenatore francese, in ogni caso la polemica è dietro l’angolo.

    Lo stadio Sant' Elia | Foto Twitter
    Lo stadio Sant’ Elia | Foto Twitter

    La Juventus si appresta ad affrontare la trasferta di Cagliari con qualche piccola insidia, in primis l’antico nemico Zdenek Zeman ultimamente addolcito nei confronti di madama ma con sempre una punta di stimolo in più nell’affrontare i bianconeri. Il secondo problemuccio deriva dalla gestione dei giocatori che subito dopo la partita Cagliari-Juventus voleranno a Doha dove il 23 dicembre affronteranno il Napoli per la Supercoppa italiana, ci sono quattro diffidati che presumibilmente giocheranno con il freno a mano tirato se saranno schierati in campo e sono: Ogbonna, Lichtsteiner, Pogba e Marchisio. Per regolamento le ammonizioni cumulate vengono scontate nella partita successiva e quindi la Supercoppa.

    Facile quindi immaginare un turn-over importante per Allegri e la Juventus contro il Cagliari anche se le scelte sono condizionate da assenze di infortunati (Barzagli, Cáceres, Romuloe Asamoah) e squalificati (Chiellini). Ogbonna difficilmente salterà il match con i sardi proprio per la mancanza di alternative, mentre a centrocampo qualche scelta in più c’è.

    Zeman invece ha minori problemi di formazione, ma ha necessità di fare i punti cosa che non rinuncerà di tentar di fare contro i bianconeri. Ritrova Ibarbo che quindi riprenderà il suo posto in avanti facendo scivolare nuovamente Longo in panchina mentre sarà ancora out Sau.

    CAGLIARI-JUVENTUS LE PROBABILI FORMAZIONI:

    Cagliari (4-3-3): Cragno; Balzano, Ceppitelli, Rossettini, Avelar; Crisetig, Conti, Ekdal; Farias, Ibarbo, Cossu.

    All.: Zdenek Zeman

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichsteiner, Ogbonna, Bonucci, Evra; Vidal, Pirlo, Padoin; Pereyra; Giovinco, Llorente.

    All.: Massimiliano Allegri

  • Genoa, perché non squalificare anche il campo?

    Genoa, perché non squalificare anche il campo?

    Chiariamo subito ogni dubbio il titolo scelto è ironico anche se ovviamente, viste le inquietanti decisioni del Giudice Sportivo, da ridere c’è molto poco. Il Genoa si ritrova dopo un big-match, perché questo doveva essere una partita tra la seconda classificata e la terza, senza un punto, con una gestione della partita discutibile, un finale rusticano ed ora anche con squalifiche pesanti ed inopportune. Sia chiaro, la stessa cosa in parte vale anche per la Roma, anche se in saccoccia mette tranquillamente tre punti e le squalifiche ricevute creano un danno minore rispetto a quelle che riceve il Grifone pur commettendo o no, atti di pare gravità.

    Il titolo è riflessivo e cerca di porre una questione importante, se le regole esistono vanno rispettate e se non vengono rispettate è giusto che siano punite a termini di regolamento con aggravamenti in caso di recidività. Genoa-Roma poteva essere una grandissima partita, tra le due squadre che forse offrono il più bel calcio in questo momento ed invece……protagonista diventa Banti. La domanda nasce già dalla designazione arbitrale perché lui? Trattandosi di un big-match fossero state altre due contendenti avremmo avuto ben altro nome e forse Banti lo avremmo visto quale assistente, il concetto vale anche per l’altro big-match di giornata ovvero Juventus-Sampdoria arbitrata da Doveri, ma essendoci stati danni ininfluenti la cosa passa inosservata.

    Già questo è un punto fermo, gli arbitri dovrebbero essere selezionati in proporzione alla gara che devono arbitrare sia che vale lo scudetto, sia che vale la retrocessione, per fare un esempio Rizzoli,  Rocchi o Mazzoleni non avrebbero perso di mano la partita, ma nemmeno il più in forma Russo. Ci sono invece arbitri che come la gramigna rovinano il prato verde, Tagliavento per esempio nessuno capisce come ancora possa essere nella lista in Serie A. Un calo di forma è normale per un essere umano, ma il designatore dovrebbe conoscerli, se poi il periodo è medio-lungo allora è inadeguato lo stesso designatore che di fatto non fa il proprio dovere.

    L’errore sull’espulsione di Perin da parte di Banti ci può stare, considerando la velocità dell’azione e la conseguente decisione arbitrale, anche se in campo aperto (Nainggolan è davanti a Perin con solo altri tre giocatori in area) ci sono un guardalinee ed un addizionale di porta che dovrebbero dire all’arbitro “Guarda è rigore ma non è espulsione perché ci sono due giocatori del Genoa davanti alla linea di porta”. Questo è il secondo punto fermo, perché vuol dire che la collaborazione tra la squadra arbitrale non funziona e di fatto condiziona la gara. Ad un’espulsione si può sopperire ma se è il portiere a lasciare il campo con un rigore la penalizzazione è sempre doppia e se poi è figlia di un errore diventa grave…

    Il gol della Roma è regolare, anche se prima Ljajic fa una simulazione in area non sanzionata dall’arbitro che fermando il gioco avrebbe fatto rientrare  la difesa rossoblù. Qui va detto che Banti nella ripresa non sanziona Pinilla per la stessa infrazione in area giallorossa, mentre discute e s’infuria quando si simula a centrocampo, quindi è coerente ma condizionato evidentemente.

    Il resto della partita a livello gestionale da parte dell’arbitro è discutibile, così come l’annullamento del gol genoano nei minuti di recupero ma fanno parte della solita diatriba sulla sudditanza sulla quale non entriamo perché anche in questo caso è soggettiva, ci sono arbitri per natura casalinghi, pro grandi giocatori e altri “sudditi” solo la statistica diche chi è chi.

    Holebas esce dal campo di Marassi | Foto Twitter
    Holebas esce dal campo di Marassi | Foto Twitter

    Veniamo ai minuti finali, c’è uno stadio intero che diventa incandescente (tra il primo ed il secondo tempo è stato espulso anche Gasperini e il pubblico non sa il perché), vede la propria squadra che merita il pareggio, lo ottiene gli viene annullato. Perotti rifila un calcione a Holebas che s’infuria, parapiglia che arbitro e collaboratori non vedono le squadre escono dal campo sotto un fitto lancio di oggetti Garcia ed un altro dirigente giallorosso se la prendono con qualcuno nel tunnel ed Holebas con il dito medio fa un gestaccio ai settore distinti dello stadio.

    Terzo punto fondamentale, il nervosismo ambientale è derivato dall’arbitro ed il giudice sportivo dovrebbe tenerne conto, invece sanziona pesantemente Perotti con quattro giornate lasciando stare per esempio Totti che scalcia “amichevolmente” Bertolacci mentre è a terra e anche in questo caso se si tratta di un gesto amichevole lo sanno Totti e Bertolacci ma il resto dello stadio no e quindi s’innervosisce così come ci domandiamo come lo abbia interpretato Banti. Tutte cose non considerate dal Giudice Sportivo.totti calcio

    Quarto punto fermo Garcia , sulla base di una dichiarazione spontanea di uno steward dello stadio che non è un tesserato F.I.G.C., pare abbia tentato di dare uno schiaffo all’addetto al servizio d’odine. Ci domandiamo da quando la Procura Federale considera le affermazioni dei non tesserati come prova e se così è ne conseguiranno presumiamo molte altre le prossime giornate, inoltre se Gasperini, reo di aver protestato è stato sanzionato con espulsione ed ammonizione con diffida ci domandiamo se, una volta rese prove le dichiarazioni dello steward sono congrue solo due giornate di squalifica per il tecnico francese, considerando che un non tesserato per lo stesso reato riceve il DASPO.

    Quinto punto fermo Holebas, al pari di Totti che per altro è recidivo a tali comportamenti, non dovrebbe essere punito con una sanzione maggiore rispetto ad una sola giornata di squalifica visto che in quel momento per un tifoso genoano quel gesto è ben più pesante di un calcio a gioco fermo?

    Sesto punto fermo, Preziosi è abitudinario a rilasciare dichiarazioni a fine partita dalla tribuna le parole usate sono certamente mal pesate ed espresse in modo supponente, tuttavia sono le parole dette a caldo da un dirigente che da anni rilascia dichiarazioni sanguigne e poco “politiche”, prendere o lasciare non c’è bisogno di fare polemiche, infatti a mente fredda è tornato sui suoi passi.

    Settimo punto fermo e più importante, tutti i precedenti punti compreso il senso del titolo hanno un comune denominatore, Banti, non ci risulta di aver letto o carpito una qualsiasi presa di posizione o provvedimento disciplinare per chi ha cominciato lo scempio, si trattava di un big-match e come capitò a Rocchi dopo Juventus-Roma ci si aspettava una reazione simile dalla A.I.A. che invece evidentemente non solo nella designazione ma anche nelle reazioni non considera una delle due squadre una big trascurando il dato sportivo, la classifica. Altro fatto che farà sempre innervosire un tifoso di calcio.

    Ultima considerazione, e qui torniamo al titolo, Marassi vive le partite in una maniera particolare d’accordo, è capace di essere il dodicesimo uomo in campo quando gira bene al pari di quando gira male, tuttavia non è possibile che quando avvengono situazioni contrarie e penalizzanti, e nessuno lo nega, si crei una situazione da lancio di oggetti in campo e aggressioni verbali continue nei confronti di chi rappresenta altri colori. Considerando la recidività del pubblico genoano in tal senso ci stupisce che sia stata sanzionata solo una diffida e non una squalifica del campo ma sarebbe stato il colmo di una depauperazione che continua dal fischio iniziale di Genoa-Roma.

    La Serie A di certo non ha bisogno per risollevarsi di situazioni di questo tipo ma aveva e ha bisogno di grandi e belle partite che si possano giocare senza condizionamenti di alcun tipo dall’inizio alla fine.

  • Ferrari: rivoluzione totale, irrompe Carlos Slim

    Ferrari: rivoluzione totale, irrompe Carlos Slim

    La Ferrari sta attraversando un momento storico che determinerà in maniera decisiva il suo futuro. Dopo gli addii di Montezemolo e di conseguenza di Alonso e Mattiacci, voluti proprio dal manager romagnolo ecco la profonda trasformazione dell’organico che a partire dal mondiale 2015 tenterà di riportare in alto il Cavallino Rampante.

    La nuova gestione targata Sergio Marchionne, come ci si aspettava è fatta di tagli degni della più affilata scure e di cambiamenti pesanti. Alonso è stato sostituito da Sebastian Vettel, ottimo pilota e pluricampione del mondo con la Red Bull al quale però si lasciano alcune incertezze sulle sue capacità di preparazione della monoposto, o meglio sapendo l’immane lavoro che faceva Alonso per portare la Ferrari ai limiti non si sa se il tedesco sia capace di fare altrettanto.

    Marchionne inoltre ha spazzato via anche due responsabili tecnici non da poco, il greco Tombazis che è stato il padre delle ultime deludenti monoposto e Pat Fry autore di un’organizzazione interna alla scuderia al quanto discutibile dove spesso i ruoli parevano invertiti e poco chiari. Il nuovo Direttore Tecnico sarà James Allison a cui dovranno rendere conto Simone Resta e Mattia Binotto, quest’ultimo coadiuvato da Lorenzo Sassi, con una strutturazione dei ruoli piramidale e compiti perfettamente definiti che riguardano tutta la scuderia, dal reparto corse alla Ferrari Driver Accademy.

    Insomma Sergio Marchionne non lascia nulla al caso ed il primo compito che gli era stato chiesto lo ha fatto in un battibaleno riorganizzare ai vertici la scuderia, del resto la Formula 1 è soprattutto organizzazione e dove c’è questa arrivano i risultati.

    Carlos Slim | Foto Twitter
    Carlos Slim | Foto Twitter

    Dal Messico inoltre rimbalza una notizia importante, l’organizzazione è importante ma ci vogliono anche i mezzi finanziari adeguati per competere con Mercedes e Co., tra gli sponsor della Ferrari entra anche il multimiliardario Carlos Slim con i suoi marchi ed il gruppo America Movil (Telmex e Telcel y Claro). Secondo la stampa messicana il magnate della telefonia rientra all’interno della Formula 1 attraverso la Ferrari per la sua sponsorizzazione diretta verso il pilota Gutierrez, neo-acquisto come collaudatore della Ferrari. La stessa cosa, in maniera decisamente minore, Slim l’aveva fatta quando il pilota era alla Sauber ed oggi accoppiare i suoi marchi alla scuderia di Formula 1 più famosa al mondo sarebbe un duplice vantaggio.

    La Ferrari quindi si sta rifacendo il trucco ed è pronta, quasi, a livello organizzativo per intraprendere al meglio la prossima stagione di Formula 1.

  • Scudetto: Genova e morale dicono più Roma che Juve ora

    Scudetto: Genova e morale dicono più Roma che Juve ora

    La corsa allo scudetto si sa, è una vicenda fatta di fasi, di piccoli passi e tanti episodi. Ma quello che caratterizza ogni stagione vincente per una squadra alla fine è il rendimento in alcune fasi particolari della stagione e poi ci sono gli stimoli ed il morale che per un collettivo sono determinanti.

    La prima fase di questa corsa affascinante, che vede protagoniste Juventus e Roma, si è conclusa con il big-match dello Juventus Stadium proprio tra le due contendenti. Un fiume di polemiche sulle quali non vogliamo tornare ma che hanno caratterizzato poi un ambiente, quello romano, dal nervosismo e dalla rassegnazione, mentre ne hanno beneficiato i Campioni d’Italia che hanno da lì in poi visto gli avversari dall’alto in basso. Garcia ha assorbito malamente quella sconfitta e spesso nelle conferenze stampa manda il messaggio riferito a quel match come a dire “Tanto non c’è niente da fare loro sono davanti perché sono aiutati”, messaggio che alla lunga diventa ridicolo ed al tempo stesso mina le convinzioni dei suoi. La Juventus dal canto suo da quella partita si è un po’ adagiata e ha offerto prestazioni altalenanti, dopo la sconfitta di Genova con il Grifone, Allegri ha cambiato modo di giocare ma comunque sono arrivati i pareggi di Sassuolo, Firenze e quello di domenica scorsa contro la Sampdoria in casa. Ad oggi i bianconeri si godono sempre il primato in classifica, ma il rendimento rispetto alla scorsa stagione allo stesso punto del campionato è deficitario a livello di punti.

    La "sviolinata" di Garcia in Juventus-Roma | Foto Twitter
    La “sviolinata” di Garcia in Juventus-Roma | Foto Twitter

    La Roma per i motivi che abbiamo accennato prima non ha mai sfruttato i passi falsi di madama ed anzi contro il Sassuolo in casa se l’arbitro non ci metteva del suo rischiava di trovarsi ancora più distaccata, tuttavia nel conteggio dei punti rispetto alla stagione scorsa allo stesso momento del campionato i giallorossi sono in plusvalenza.

    Ecco che arriviamo quindi alla sfida incrociata tra le due contendenti e la sorprendente Genova, che con le sue due squadre è a ridosso del duo di testa. Probante è stata la sfida di Marassi dove la Roma tra le polemiche strappa una vittoria al Genoa, nel frattempo i bianconeri vengono fermati sul pari dalla Sampdoria a Torino e la classifica adesso dice Roma a meno uno ma con uno scenario profondamente cambiato.

    Lo scenario cambia negli stimoli e nel morale delle due contendenti perché la Juventus che aveva uno status psicologico fatto di certezze adesso ha gli avversari alle costole e a vedere bene se quel maledetto Juve-Roma finiva in un pareggio adesso sarebbe con due punti in meno mentre il punto della Roma porrebbe davanti i giallorossi in classifica. Genoa-Roma se fosse finita in pareggio al tempo stesso rimetterebbe in ordine le cose, ma profondamente cambiano morale e stimoli così come cambiarono dopo proprio Juventus-Roma.

    Adesso la Roma non guarda quanto accaduto al “Ferraris” e vede nel mirino la Juventus sapendo di avere occasioni per raggiungerla, superarla e bissare poi in casa propria con lo scontro diretto del ritorno il successo. Mentre la Juventus deve fare un esame di coscienza, capire dove si sta sbagliando e porre velocemente dei correttivi rivalutando proprio tutte le sue certezze.

    Fondamentalmente adesso le due contendenti, parlando di presunti favori arbitrali, sono perfettamente alla pari ma con uno status psicofisico completamente ribaltato rispetto ad un mese fa e determinato anche dagli stessi. La Juventus non riusciva a chiudere e a fare sue le partite, la Roma falliva sempre l’occasione per recuperare i bianconeri ma adesso una delle due ha risolto il suo problema contro la squadra più in forma del campionato e in casa della stessa, come ciò sia avvenuto non importa, sta di fatto che ora la Roma moralmente e psico-fisicamente è in vantaggio sulla Juventus.

  • Una bella Samp e una Juve stanca fanno 1-1

    Una bella Samp e una Juve stanca fanno 1-1

    C’era da aspettarselo, la quindicesima giornata di Serie A, penultima del 2014 metteva di fronte un incrocio veramente intrigante, le prime due della classe contro le due sorprendenti genovesi che sono subito a ridosso. Il primo atto è il lunch-match delle 12:30 tra Juventus e Sampdoria allo Stadium di Torino.

    La Juve parte subito a testa bassa, cercando il vantaggio e se possibile la chiusura della partita in modo da non incorrere in affannosi recuperi o estremi sforzi per portare a casa i tre punti. La Sampdoria dal canto suo cerca di coprirsi il più possibile e dall’inizio, tenendo fuori Gabbiadini, sembra cercare una maggiore copertura, di fatto però la squadra di Mihajlovic nella prima mezz’ora di gioco non si vede perché le ripartenze diventano difficoltose sia per il pressing della Juve che perché Okaka rimane sempre isolato con un Ogbonna perfetto su di lui.

    La Juve si porta in vantaggio abbastanza presto. Da un calcio d’angolo a sinistra Evra al centro dell’area stacca imperiosamente e batte Romero per l’1-0 siamo solo al 12*°, la Juventus ha avuto già un paio di occasioni mal sfruttate e la Sampdoria è sulle corde, sembra il preludio ad un turno facile facile per la Vecchia Signora.

    Invece la Samp continua a coprirsi, Mihajlovic aggiusta un po’ in mezzo la squadra e la Juve cala il ritmo così dopo un tiro da fuori insidioso di Marchisio deviato in angolo da Romero il match inizia a cambiare. Al 38° da uno dei primi angoli per i blucerchiati, su schema la palla viene data rasoterra dal limite dell’area a Cacciatore che tira, un difensore bianconero respinge e la palla carambola sulla testa di un attaccante blucerchiato che la dirige verso la porta costringendo al primo intervento Buffon.

    Esultanza doriana dopo il pareggio di Gabbiadini | Foto Twitter
    Esultanza doriana dopo il pareggio di Gabbiadini | Foto Twitter

    Nella ripresa Mihajlovic inserisce Gabbiadini al posto di un evanescente Kristicic, mossa azzeccata perché l’attaccante servito da Eder al 51° e lasciato colpevolmente solo al limite, si inventa un tiro a girare di sinistro che mette imparabilmente la sfera nell’angolo opposto, dove Buffon non ci può arrivare.

    La partita a questo punto cambia di nuovo, la Juventus ricomincia a testa bassa e rischia il contropiede blucerchiato, che adesso diventa più veloce e pericoloso Buffon infatti deve uscire un paio di volte fuori area per anticipare gli attaccanti doriani lanciati da soli verso la porta. Si registrano solo un tiro di Pereyra che esce di nulla sopra l’incrocio della porta difesa da Romero e un paio di incursioni in area di Tevez che però pecca di imprecisione. Il resto è controllo Samp, qualche fallo di troppo e dal 70° anche un appannamento dei bianconeri che iniziano ad essere meno veloci e sempre più imprecisi. Il punto alla fine si può considerare giusto.

    JUVENTUS-SAMPDORIA 1-1 (1-0) – 12° Evra (J), 51° Gabbiadini (S)

    Juventus (4-3-1-2): Buffon 6,5; Lichtsteiner 6; Bonucci 5,5; Ogbonna 6,5; Evra 6,5; Vidal 5; Marchisio 6,5; Pogba 6; Pereyra 6,5 (dal 78° Coman 6); Tevez 5,5 (dal 88° Giovinco S.V.); Morata 5 (dal 71° Llorente 6).

    All.: Massimliano Allegri 6

    Sampdoria (4-3-1-2): Romero 7; Cacciatore 6; Gastaldello 6,5; Romagnoli 6,5; Regini 6; Rizzo 6,5; Palombo 6; Obiang 6 (dal 83° Duncan S.V.); Kristicic 5 (dal 46° Gabbiadini 7); Eder 6; Okaka 5,5 (dal 73° Bergessio 6).

    All.: Sinisa Mihajlovic 6,5

    Arbitro: Doveri 6

    Ammoniti: Regini (S), Vidal (J), Romagnoli (S), Gabbiadini (S), Bonucci (J), Okaka (S), Romero (S). Espulsi:

  • Calcio, l’Italia piazza una cinquina per il rilancio

    Calcio, l’Italia piazza una cinquina per il rilancio

    Il calcio italiano si prende una discreta rivincita parziale con le coppe europee e ora ha una chance ancora più grande di quella che aveva la scorsa stagione con la Juventus in Europa League e la finale in casa propria. Napoli, Fiorentina, Torino e Inter possono, e lo hanno dimostrato, di poter dire la loro in Europa League classificandosi senza troppi patemi ai sedicesimi di finale, adesso alla truppa qualificata in toto, si aggiunge la Roma che come la Juventus lo scorso anno, è uscita dalla Champions League solo per dettagli e sfortuna.

    La Juventus in Champions ha il compito più proibitivo questo è certo, il gap con le big d’Europa è incolmabile al momento ma la Vecchia Signora ci ha abituato nella sua storia che al tempo stesso gli scontri diretti possono ribaltare il pronostico ed esaltano gli uomini soprattutto se l’avversario è più forte. Il pensiero va ovviamente alla doppia sfida con il Real Madrid della scorsa stagione quando i bianconeri a Madrid non sfigurarono ed al ritorno meritavano qualcosa di più di un pareggio, le merengues alla fine vinsero la Coppa contro l’Atletico Madrid.

    Napoli, Roma e Fiorentina hanno la rosa ed i mezzi tecnici per arrivare in fondo all’Europa League senza penalizzare troppo il loro percorso in campionato. Inter e Torino possono avere qualche problema in più ma Ventura e Mancini sono due vecchie volpi che coadiuvate dall’entusiasmo del tifo hanno le carte ed i numeri per essere imprevedibili.

    Esultanza dei giocatori del Torino dopo la bella vittoria in Danimarca | Foto Twitter
    Esultanza dei giocatori del Torino dopo la bella vittoria in Danimarca | Foto Twitter

    Poi c’è il mercato, un mercato di gennaio che mai come quest’anno potrebbe rappresentare un fattore determinante, in bene o in male, per il resto della stagione ed una pianificazione futura. Inter e Roma hanno qualche ceppo ai piedi messo dalla UEFA ma non devono più di tanto ritoccare la rosa per fare un salto di qualità perché non ce n’è bisogno per i giallorossi e perché al limite si deve sfoltire e rinverdire per i nerazzurri. La Fiorentina deve anche lei sfoltire, ma nel contempo può inserire pezzi pregiati nel suo scacchiere in modo da porre nuove basi anche per la prossima stagione.

    Il Torino non ha al momento gioiellini nella lista spesa di qualche grande club come accadde con Cerci, Immobile, D’Ambrosio e Ogbonna tuttavia è molto attivo sul mercato per cercare di inserire altre frecce all’arco di Ventura. Il Napoli è il rebus più grande, ha tutto per mettere il sigillo in Europa e candidarsi con forza alla terza posizione in campionato ma per un motivo o per l’altro offre prestazioni altalenanti. Il suo poco attivismo sul mercato estivo era determinato dal passaggio o meno del turno preliminare di Champions League, adesso è il momento che De Laurentiis puntelli la squadra con qualcosa di livello internazionale alto, soprattutto sugli esterni bassi o a centrocampo.

    E infine la Juventus, il passaggio agli ottavi di Champions porta buoni liquidi, madama non è abituata a vezzi e esborsi astronomici per vincere ma se vuole fare quel benedetto salto di qualità è questo il momento per piazzare un paio di colpi veri, visto che poi in estate subentrano i fantamilioni delle big e i top player migrano verso lidi dorati per poi rimanere delusi durante la stagione.

    Non importa chi, non importa come ma mai come questa volta da quando è stata istituita l’Europa League il calcio italiano ha la possibilità di vincere il trofeo.

  • Rivoluzione viola, Cuadrado verso l’addio?

    Rivoluzione viola, Cuadrado verso l’addio?

     

    E’ un Vincenzo Montella delusissimo quello che esce dall’ “Artemio Franchi” di Firenze dopo l’ultima fatica della fase a gironi di Europa League per la sua Fiorentina. Oltre ad una prestazione opaca dei viola c’è anche da digerire il malumore di Juan Cuadrado, sostituito dopo 24 minuti di gioco e che non ha digerito per nulla bene il cambio.

    Un gesto di stizza evidente e la faccia di pietra che dicono molto sullo stato umorale del trequartista colombiano autore di una stagione fin qui sotto il suo standard. Le assenze di Gomez e di Rossi la scorsa stagione infatti erano state sopperite nel migliore dei modi proprio dall’apporto incredibile che ha dato Cuadrado, ponendo la Fiorentina sempre in zone alte di classifica, questa stagione invece stessi problemi per i viola ma con diverse prestazioni da parte del colombiano e la viola infatti si ritrova leggermente attardata.

    Sono deluso della prestazione, soprattutto nella prima ora, a livello di atteggiamento e di volontà“.

    Queste parole dicono molto da parte di Montella sulla prestazione dei suoi ragazzi che sono usciti sconfitti dal confronto casalingo contro la Dinamo Minsk. Dicono molto perché il tasto della concentrazione e della cattiveria hanno sempre fatto da caposaldo per i concetti che il tecnico campano vuole implementare nelle sue squadre. Oltre a questo stato d’animo Montella lascia anche altre due frasi che sono da interpretare, o meglio possono voler dire molto sulla futura permanenza in viola di alcuni giocatori.

    Mi aspettavo di più, perché credo che la differenza tra le due squadre sia netta. Mi aspettavo delle risposte ulteriori e credo comunque di averle avute“.

    Juan Cuadrado | Foto Twitter
    Juan Cuadrado | Foto Twitter

    E’ chiaro che il riferimento è verso quei giocatori che sono stati impiegati poco fino ad oggi e che proprio l’Europa League dovrebbero usarla per rilanciarsi e dimostrare di essere all’altezza dei titolari ed invece hanno mostrato uno scarso impegno. Ma il riferimento è anche verso giocatori come Cuadrado che non sarebbero dovuti partire tra i titolari e che non hanno fatto vedere di cosa sono capaci:

    “Le partite si vincono con gli attaccanti e Gomez era l’unico che avessi, Cuadrado non stava bene prima della gara, è squalificato per domenica e ho cercato di farlo giocare. L’ho cambiato perché non era con la testa prima della partita”.

    Un giudizio negativo e pesante che fa da contro altare alle prestazioni positive di Marin e soprattutto del giovane Minelli che ha proprio sostituito il colombiano dopo 24 minuti di partita e nella sua prestazione fatta di numeri e ottimi palloni giocati mette a segno anche l’assist per Marin per l’1-2 finale. Altro giocatore che sta regalando prestazioni discontinue in stagione è il difensore Gonzalo Rodríguez ma il cambio per lui è arrivato al 59° quando Montella voleva dare più dinamismo alla manovra viola, già sotto di due reti, con l’inserimento di Pizarro.

    Cuadrado in stagione non sta brillando ed il nervosismo al momento del cambio pongono anche l’attenzione sul suo rapporto con il tecnico e dire che il rinnovo del contratto è una questione di pochi mesi fa, con un legame rinnovato fino al 2019, un ingaggio alto in rosa ed una clausola rescissoria par a 35 milioni di Euro. Tutte cifre che non spaventano il Manchester United e Louis Van Gaal, infatti proprio i Red Devils sono sempre in caccia del talentuoso trequartista colombiano e dall’Inghilterra continuano ad essere sicuri sul fatto che Cuadrado a gennaio si trasferirà laggiù, proprio grazie alla clausola rescissoria che mette in condizione la Fiorentina di dover accettare l’offerta del Manchester alla cifra impostata sul contratto e le ultimissime parlano anche dell’interesse del City, che vorrebbe inserirsi nella trattativa con una cifra pari a 28 milioni di sterline (35 milioni di Euro)

    Oltre a Cuadrado la Fiorentina potrebbe cedere Ilicic, anche stasera autore di una prova incolore, che fa gola alla Sampdoria ed in entrata si allargano le possibilità di Sebastian Giovinco, sempre più lontano dalla Juventus e non gradito dalla tifoseria del Torino, altra pretendente del giocatore.

     

  • Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Milan, il nuovo stadio sul modello Arsenal

    Lentamente, ma con tanta convinzione sta prendendo forma il nuovo stadio del Milan, o meglio ciò che sta prendendo sempre più concretezza è il progetto e sono già state fornite indicazioni precise sui tempi di costruzione che il Milan intende rispettare per la realizzazione dell’impianto privato rossonero.

    In pratica sono stati i co-finanziatori del progetto, che saranno Fondazione Fiera che metterà a disposizione spazi ed Emirates che parteciperà economicamente. L’area in questione è tra Via Gattamelata e Viale Scarampo proprio di fronte a Casa Milan nell’area del Portello per una superfice di 60 mila metri quadrati. Lo stadio, per adeguarsi alle norme che regolamentano l’urbanistica, inizierà per 15 metri sotto terra in modo da non superare in altezza i palazzi nella zona limitrofa e rovinare quindi l’impatto visivo. Sarà uno stadio da 42 mila posti, i lavori inizieranno nel 2016 ed entro il 2020 il Milan avrà una nuova casa.

    Nei primi mesi del nuovo anno inoltre quando si chiuderà il bando della Fondazione Fiera si saprà di più ma molte indiscrezioni portano a credere che la realizzazione dell’impianto avrà il contributo importante di Emirates che porrà il proprio nome sullo stadio come prevede l’accordo commerciale.

    L'Emirates Stadium, casa dell'Arsenal | Foto Web
    L’Emirates Stadium, casa dell’Arsenal | Foto Web

    Uno stadio senza barriere come lo Juventus Stadium e come l’impianto torinese avrà pannelli fonoassorbenti per convogliare l’effetto acustico verso il campo e gli spalti. Nella forma secondo voci insistenti invece avrà l’aspetto dello stadio dell’Arsenal, l’Emirates Stadium che combina perfettamente efficienza e modernità. Altro modello preso in considerazione è l’impianto del Bayern Monaco, l’Allianz Arena.

    Il lavoro di Barbara Berlusconi sta diventando sempre più importante per il futuro rossonero, prima importanti accordi di sponsorizzazione che garantiscono nei prossimi tre anni stabilità alle casse in principio e ricchezza più avanti e ora la chiusura del cerchio legato al nuovo stadio del Milan, che a sua volta, terminato, darà un altro importante introito per i rossoneri.

  • Juve, la vera Champions League inizia adesso

    Juve, la vera Champions League inizia adesso

    Dopo il termine dell’ultimo turno della fase a gironi di Champions League è già scattato il toto-sorteggio, chi può affrontare la Juve negli ottavi della Coppa dalle grandi orecchie? Il novero delle squadre è certamente entusiasmante ed al tempo stesso affascinante perché il popolo bianconero assapora sfide e vette da scalare così come fece quella magica Juventus targata Marcello Lippi del 1996. Così i supporters juventini sono lanciatissimi sia nel mercato di gennaio, dove aspettano qualche regalo dalla società, che sul meccanismo dei sorteggi in scena lunedì prossimo a Nyon.

    Pavel Nedved martedì sera allo Juventus Stadium | Foto Twitter
    Pavel Nedved martedì sera allo Juventus Stadium | Foto Twitter

    L’obbiettivo raggiunto dalla squadra di Massimiliano Allegri era il primo step stagionale e pone le basi per un ulteriore upgrade della Juve che ora può domare i campionato con più calma fino a febbraio ed al tempo stesso visionare, con qualche liquido in più, il mercato. La Juventus non può affrontare la sua avversaria del girone qualificata come prima, ovvero l’Atletico Madrid.

    Certamente tre squadre su otto sono più vicine al livello della Juventus. Porto, Monaco e Borussia Dortmund se mantengono il livello attuale di prestazioni sono “fattibili” con qualche punto di forza in più per i portoghesi che comunque hanno mantenuto il loro standard di sempre. Il resto della truppa delle prime classificate mette a livello tecnico i bianconeri sotto, tuttavia nelle sfide andata e ritorno Allegri è forse più preparato di Conte e quindi la Juve conta una qualche chance di potersela giocare, se poi il mercato di gennaio rinforza la squadra ancora meglio.

    Calcolo delle probabilità sull'avversario della Juve agli ottavi di Champions League | Foto Twitter
    Calcolo delle probabilità sull’avversario della Juve agli ottavi di Champions League | Foto Twitter

    Il Porto al tempo stesso è l’unica che non ha vincoli nel sorteggio, in quanto non ci sono altre squadre portoghesi nell’urna qualificate come seconde mentre il Bayern per esempio non potrà affrontare né Schalke 04 e nemmeno il Bayer Leverkusen così come non potrà affrontare il Manchester City che era nello stesso girone. Stesso discorso vale per il Borussia Dortmund che oltre alle due tedesche non potrà affrontare l’Arsenal. Quindi entrambe sono le più probabili ad uscire in abbinamento con la Juve. Sempre per il calcolo delle probabilità però Dortmund e Bayern hanno maggiori possibilità di incontrare due inglesi, che come la Germania ha portato due squadre al secondo posto e che non possono andare contro il Chelsea mettendo proprio la squadra di Mourinho in buona probabilità contro la Juventus.

    Il resto delle squadre che possono uscire dall’urna per la Juve è solo una questione di fortuna, con solo il Monaco con qualche percentuale in più per la presenza del Paris Saint Germain tra le seconde classificate e quindi non affrontabile per i monegaschi così come il Bayer Leverkusen che era nello stesso girone. Più lontano il Real Madrid ed il Porto perché non ci sono né portoghesi né spagnole classificate come seconde.

    Se noi dobbiamo dare un pronostico, considerando anche la tradizione dei sorteggi per la Juve diciamo Chelsea o Borussia Dortmund con la preferenza per i motivi suddetti sulla seconda, staremo a vedere intanto la febbre per lunedì è già salita per tutti i tifosi bianconeri.

     

  • Genoa da sballo, ma non è una sorpresa

    Genoa da sballo, ma non è una sorpresa

    La quattordicesima giornata di Serie A si avvicina alla conclusione e determina alcuni fatti fondamentali che porteranno sconquassamenti nelle prossime settimane, protagonista del turno è senz’altro il Genoa di Gian Piero Gasperini. Inevitabile un discreto movimento del mercato di riparazione per alcune e di conseguenza una definizione della classifica che è destinata a variare soprattutto per chi lotta in quota salvezza. Abbiamo deciso di intitolare l’analisi della giornata odierna in questo modo per dare enfasi allo straordinario volo del Grifone ma anche alle nostre previsioni di inizio stagione, quando proprio al Genoa, davamo la possibilità di lottare per l’Europa nelle nostre pagelle del mercato estivo.

    C’erano delle scommesse da vincere e un salto di qualità da fare ed il Genoa ha fatto tutto questo, ora viene la parte più difficile, il mantenimento della zona e le carte sono tutte in regola per il team di Enrico Preziosi per questo noi diciamo con forza che non è una sorpresa, semmai le vere sorprese sono le altalenanti prestazioni di Lazio, Fiorentina e Napoli ma hanno dei perché e difficilmente possono essere risolte in poco tempo, per questo tutto è nelle mani, o meglio, nei possenti artigli del Grifone.

    La Gradinata Nord di Genova | Foto Twitter
    La Gradinata Nord di Genova | Foto Twitter

    Partendo dai presupposti oggettivi il Genoa ha un feeling storico e straordinario con la sua tifoseria e quando le cose vanno bene le due componenti si lustrano gli occhi a vicenda in un crescendo di entusiasmo che può diventare determinante. La stessa situazione non è vissuta dalle concorrenti per la posizione, Napoli e Lazio spesso subiscono contestazioni sindrome di una passione variabile ai risultati e che penalizza la squadra, stessa sorte per Milan e Inter che stanno vivendo una situazione di apatia da parte dell’ambiente.

    Il Genoa al momento ha una situazione di salute dei suoi giocatori importante, infatti Gasperini è stato bravissimo finora a far ruotare la rosa ed anzi allargandosela con per esempio innesti dalle giovanili come Mandragola. Fiorentina, Napoli e Lazio hanno avuto una partenza ad handicap in tal senso con soprattutto la viola a farne le spese maggiori, è chiaro che se parti con degli obbiettivi importanti e ti ritrovi dopo pochi turni senza prima Marin e Gomez e poi senza Rossi tutta la visione cambia e così anche gli stimoli.

    Gli stimoli del Genoa sono altissimi, sia come squadra che come singoli giocatori ed alla base c’è una grande voglia di riscatto. Matri, Perotti, Antonini, Roncaglia, Bertolacci e Pinilla sono solo alcuni giocatori sottovalutati o poco considerati o anche solo sfortunati fino a ieri che a Genova stanno trovando una grande piazza per rilanciarsi. Perin, Lestienne, Sturaro, Marchese e Mandragola sono solo alcuni giovani che hanno giù detto qualcosa e che ora vogliono arrivare. Milan, Inter e Napoli hanno poco costruito in tal senso ed anzi nei giocatori presi nel mercato estivo c’era quasi la sensazione di un recupero di giocatori ormai perduti. Per Lazio e Fiorentina il discorso è diverso perché la prima ha cambiato tecnico e molti giocatori la seconda invece ha perso anche gli stimoli giovanili di Bernardeschi che si è rotto pure lui strada facendo.

    Altro stimolo importante è la presenza nella stessa zona di classifica della Sampdoria. Infatti i cugini blucerchiati rappresentano quella spinta in più che le altre non hanno in quanto Milan e Inter si litigano a chi fa peggio, la Lazio vede la Roma inarrivabile, Napoli e Fiorentina non hanno rivali cittadine che possono far da leva. La Sampdoria è nella stessa situazione del Genoa, anche lei vive il dualismo cittadino mirando il sorpasso al Grifone e quindi facendo punti importanti, paradossalmente è lei la vera antagonista del Genoa e questa è una spinta per entrambe a correre più veloce, fatto che porta in questo momento il Genoa a sei punti dalla Roma e con domenica prossima lo scontro diretto con i giallorossi in casa. Se la Samp questa sera dovesse vincere a Verona andrebbe ad un solo punto dai rossoblù e domenica prossima se la dovrà vedere con la Juventus a Torino. In pratica potremmo assistere alle prime due della classe contro la terza e la quarta in classifica con tutti questi presupposti a fare da sgambetto sulle favorite.

    I presupposti tecnici in una Serie A dove serve solo un buon equilibrio tra i reparti e velocità nel Grifone ci sono tutti, così come nel tecnico che ha maturato un’esperienza ormai importante nella gestione del gruppo e nella lettura delle partite dall’inizio. Situazione da verificare ancora con Inzaghi al Milan e Pioli alla Lazio, mentre Montella ha poche scelte a disposizione Benitez ne ha molte di più ma si porta dietro malumori nel gruppo, tipo la gestione Insigne.

    Insomma il Genoa deve solo continuare crederci, rimanere con i piedi per terra e la strada difficilmente può cambiare, del resto l’Udinese per tre volte ai preliminari di Champions League, nelle stagioni precedenti, lo ha insegnato nulla è impossibile.