Autore: Cristiano Previ

  • Gli USA fermi, è tempo di Superbowl

    Gli USA fermi, è tempo di Superbowl

    L’evento più atteso di tutto l’anno è arrivato, è il momento della verità per i campioni della NFL ed è i momento di decidere chi sarà la squadra campione del XLIX Superbowl di football americano. Questa notte ad affrontarsi per il trofeo più ambito della stagione sportiva a stelle e strisce saranno i Seattle Seahawks, già campioni nella scorsa edizione, e i New England Patriots al MeatLife Stadium di East Rutherford in New Jersey.

    Si tratta dei due migliori allenatori a confronto, del miglior attacco contro la miglior difesa ma anche di una festa che promette tanto spettacolo, a cominciare dalla solita organizzazione incredibile che metterà in mostra uno show nello show. A far da madrina, tra il primo ed il secondo tempo della partita, ci sarà Katy Perry che ha promesso di portare sul palco leoni e squali in uno spettacolare mini-concerto che affascinerà tutti, ma non solo, è prevista la partecipazione di Lenny Kravitz e della fresca vincitrice dei Grammy Awards, la rapper Missy Elliot che salirà sul palco con la Perry.

    Katy Perry e due protagonisti del match di questa sera | Foto Twitter
    Katy Perry e due protagonisti del match di questa sera | Foto Twitter

    Il mondiale pubblico televisivo ha fatto schizzare alle stelle i costi per uno spot durante la manifestazione, basta pensare che per una pubblicità di soli 30 secondi ci vogliono qualcosa come 4,6 milioni di dollari e gli spot come sempre sono una parte integrante della grande attesa del pubblico americano. Scenderanno in campo marchi mondiali, con glamour e comicità in modo inedito, ma anche per toccare problemi sociali. Coca Cola per esempio lancerà il messaggio contro il bullismo su internet, mentre NFL, dopo gli scandali che hanno coinvolto alcuni tesserati (Ray Rice dei Baltimora Ravens), divulgherà uno spot contro la violenza domestica.

    Sarà la sfida tra due grandi Quarterback a decidere il confronto, da una parte Tom Brady (Patriots) che sogna di alzare il trofeo per la quarta volta ed eguagliare così il record di Joe Montana e dall’altra parte Russell Wilson che con Seattle ha trovato ormai l’abitudine a vincere. Seattle ha la capacità mostruosa di saper trasformare una fase terribilmente negativa in una incredibile risorsa per ribaltare a suo favore qualsiasi tipo di azione. I Patriots forse sono più completi, ma a volte si guardano troppo allo specchio e questo potrebbe nel computo del match essergli fatale.

    Di fatto questa notte, a partire dalle 00:30 (ora italiana) sapremo chi si meriterà e si aggiudicherà il XLIX Superbowl, sperando sia un match più combattuto di quello della scorsa stagione e chiudendo così un’annata densa di polemiche e scandali per la NFL.

  • Genoa e Fiorentina non si risparmiano ma è 1-1

    Genoa e Fiorentina non si risparmiano ma è 1-1

    Bellissima partita quella che ha caratterizzato il primo anticipo del 21° turno di Serie A tra Genoa e Fiorentina che non si sono risparmiate e colpo su colpo hanno tentato in tutti i modi di vincere la partita e lo hanno fatto fino all’ultimo minuto, quando da un’occasione limpida per Perotti si è passati ad una palla gol per Glardino in un battibaleno prima del fischio finale dell’arbitro.

    Sembra fatto apposta, ma al 10°, quando la Gradinata Nord entra nello stadio, il Genoa segna. Niang lavora un buon pallone a sinistra dentro l’area ed apre per Sturaro che si stava inserendo dalla parte opposta, tiro in porta, palo e la palla finisce contro la testa di Tatarusanu finendo dentro la rete. Una rete che nel migliore dei modi saluta la tifoseria rossoblù nella sua ultima partita, infatti il centrocampista di Sanremo, già di proprietà della Juventus, anziché a giugno si trasferirà a Torino proprio dopo questo match.

    Sturaro realizza il vantaggio rossoblù | Foto Twitter
    Sturaro realizza il vantaggio rossoblù | Foto Twitter

    La prima vera reazione della Fiorentina si registra solo al 34°, quando Borja Valero libera al tiro Babacar che però si fa respingere il fendente da Perin in parata bassa. Al 36° capita un episodio curioso, Rizzoli sente un problema muscolare e chiede l’intervento dei sanitari rossoblù, dopo un conciliabolo si decide per la sua sostituzione, Rizzoli va a fare il primo addizionale e Di Bello, che lo era di ruolo, prende il suo posto.

    Il primo tempo si chiude ancora con il Grifone in avanti, Kucka effettua un tiro da circa 25 metri trovando Tatarusanu attento.

    Nella ripresa la Fiorentina parte da subito con una maggiore convinzione e al 54° da un cross dalla destra De Maio contrastato prolunga verso il secondo palo dove appostato c’è Gonzalo Rodríguez che schiaccia in rete per il pareggio della viola. Qualche recriminazione per un fallo su De Maio e errore di Perin che non copre bene il suo palo, dove passa il pallone.

    Al 64° è di nuovo il Genoa a rendersi pericoloso con Perotti, che su una doppia marcatura riesce a liberarsi e a servire magnificamente Sturaro che stoppa e tira in diagonale mandando fuori di poco. Poco dopo Lestienne colpisce un incrocio dei pali clamoroso dopo essere stato servito da Edenilson in pressing.

    A dieci minuti dalla fine Burdisso riceve la seconda ammonizione e deve abbandonare il campo lasciando i rossoblù in dieci, ma nonostante questo il Genoa costruisce proprio allo scadere del tempo di recupero una palla-gol clamorosa, Perotti servito da sinistra colpisce spalle alla porta con il tacco deviando un traversone e la palla viene salvata nei pressi della linea di porta. Sull’azione seguente Gilardino si trova defilato sulla sinistra e in diagonale prova a beffare Perin che chiude sul suo palo deviando in tuffo.

    E’ l’ultima emozione di questa bellissima partita che apre il 21° turno di Serie A.

    GENOA-FIORENTINA 1-1 (1-0) – 10° Tatarusanu autog. (F), 54° Rodríguez (F)

    Genoa (4-3-3): Perin 7; Roncaglia 6,5, Burdisso 5, De Maio 6, Edenilson 6,5; Sturaro 7 (90° Izzo S.V.), Kucka 6,5, Rincon 7; Falque 6 (87° Rosi S.V.), Niang 5,5 (70° Lestienne 5,5), Perotti 6,5.

    All.: Gasperini 6.5.

    Fiorentina (3-5-2): Tatarușanu 6; Tomovic 5, G. Rodriguez 6,5 (84° Richards 6,5), Basanta 6; Joaquin 6, Fernandez 6, Badelj 5, Valero 6, Vargas 5; Babacar 5 (74° Gilardino S.V.), Diamanti 4,5 (70° Kurtic 6).

    All.: Montella 6.

    Arbitro: Nicola Rizzoli (dal 36° Di Bello 5).

    Ammoniti: Burdisso G), Borja Valero (F), Sturaro (G). Espulso: Burdisso (G)

     

  • Cagliari, dal Belgio arriva Paul José M’Poku

    Cagliari, dal Belgio arriva Paul José M’Poku

    Perso Gilardino, che si è accordato con la Fiorentina, il Cagliari di Tommaso Giulini si è fatto sotto con decisione per un altro “nome caldo” che era sul taccuino del D.S. Marrocu e in città oggi era a fare le visite Paul José M’Poku, attaccante belga-congolese che era in forza allo Standard Liegi.

    A dare la svolta alla trattativa è stata l’Inter, che come sappiamo ha un feeling speciale con il club sardo per via dei numerosi legami tra dirigenti delle due società e l’affinità che forte tra Massimo Moratti ed il patron rossoblù. L‘Inter è stata la prima in questa sessione di mercato a muoversi per il giocatore e proprio per questi rapporti stretti con il club sardo lascia passare l’entourage rossoblù senza andare in contrasto.

    Passate le visite mediche di rito, verrà ufficializzato il colpo rossoblù che dovrà contribuire in modo determinante alla salvezza del Cagliari. Vediamo chi è Paul José M’Poku.

    Paul José M’Poku è un prodotto giovane della filiera infinita che il calcio belga in questi anni sta proponendo ed esportando in tutti i maggiori campionati d’Europa e non solo. Ha 22 anni e si è messo in luce con la maglia dello Standard Liegi, società in cui milita attualmente, ma come spesso accade per i prodotti di valore in terra fiamminga c’è di mezzo un fondo qatariota e una squadra degli Emirati Arabi. Il fondo d’investimento che ha creduto nelle qualità del giocatore ha acquisito i diritti del cartellino nello scorso dicembre attraverso la società Al Arabi e Giulini attraverso la Fluorsid, sua società operante nell’area araba, ha trovato la corsia preferenziale per definire l’acquisto.

    Paul José M'Poku | Foto Twitter
    Paul José M’Poku | Foto Twitter

    Come detto M’Poku è uno dei tanti componenti della filiera giovanile belga, come Lestienne, ha preso parte dall’Under 14 a tutte le Nazionali e vanta anche esperienze in Inghilterra con Leyton Orient ed in Premier League con il Tottenham. Attraverso lo Standard Liegi quest’anno ha partecipato all’Europa League, dove ha realizzato una rete e confezionato un assist per i compagni mentre in Jupiler pro League quest’anno ha già realizzato in 18 partite ben 5 reti, non male considerando che è schierato come trequartista.

    Considerando che nella scorsa stagione l’attaccante belga-congolese chiuse la stagione con il bottino di 7 reti e 5 assist si può considerare un crescendo da parte del calciatore.

    Dotato di un tiro secco e potente e di buona velocità l’attaccante potrebbe inserirsi al meglio nello scacchiere di Gianfranco Zola e contribuire alla causa rossoblù. Il piede preferito è il destro, ma calcia tranquillamente con la stessa potenza anche con il mancino. Fisicamente è molto dotato, anche se tecnicamente ha ancora da sgrezzare le sue abilità, è alto 1 metro e 80 e sa farsi valere in contrasto. Può giocare sia a destra che a sinistra dietro alla prima punta dando sostanza e corsa alla manovra. Vediamolo in azione in questo video:

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    Se il fondo d’investimento ed il Cagliari hanno fatto un buon affare lo vedremo presto, certo è che per il momento il giocatore rappresenta un valido rinforzo per Gianfranco Zola.

     

  • Formula 1, on-Line svelata la nuova McLaren-Honda

    Formula 1, on-Line svelata la nuova McLaren-Honda

    Si svela e si mostra al pubblico la nuova monoposto di Formula 1 del team di Woking (Regno Unito), bella e “cattiva” come non mai. Si chiamerà MP4/30 continuando la linea delle precedenti e segnando la voglia di riscatto del ritrovato binomio McLaren-Honda.

    Livrea con il classico (da fine anni ’90) grigio metallizzato, una linea rossa fosforescente ed una forma aerodinamica accattivante che prende spunto dai nuovi regolamenti in materia. A spingerla ci penserà il propulsore Honda che promette da subito prestazioni top e la volontà congiunta di riportare dalle prime gare la McLaren nelle prime posizioni. Alla guida, oltre al confermatissimo Jenson Button, ci sarà l’ex ferrarista Fernando Alonso.

    La nuova MP4/30 che correrà la stagione di Formula 1 2015 | Foto Web
    La nuova MP4/30 che correrà la stagione di Formula 1 2015 | Foto Web

    Come si comporterà e di quali prestazioni sia capace la nuova MP4/30 lo vedremo presto, perché la scuderia sarà pronta dal 1 febbraio a scendere in pista a Jerez de la Fronteira per i classici test pre-campionato.

    Proprio sul nuovo inizio tra McLaren e la Honda è proprio Yasuhira Arai, Capo Motorsport Honda, a dire che c’è stata una strettissima collaborazione tra le due basi logistiche di Milton Keynes e Sakura con continuo interscambio di informazioni e prove per far uscire una monoposto che non sia solo un compromesso tra consumi e aerodinamica, ma l’esaltazione di entrambe le componenti per raggiungere il meglio. In mezzo c’è tanta tecnologia, ce come sempre in Formula 1 va all’avanguardia per essere poi nel tempo esportata nella produzione di auto di serie.

    Dal punto di vista aerodinamico, la MP4/30 porta l’influenza del nuovo Capo Ingegniere Peter Prodromou che dal settembre scorso è approdato in McLaren dopo l’esperienza vincente alla Red Bull. Rispetto alla Williams, vista la settimana scorsa, si possono notare alcune piccole differenze come il muso allungato e tenuto basso mentre il posteriore è raccolto intorno al motore con una presa di raffreddamento alta più larga rispetto a quanto visto sulla Williams.

    Inutile dire che i due piloti mostrano nei primi commenti grande ottimismo, Jenson Button si dichiara entusiasta e desideroso di apprendere subito nei test il più possibile della nuova monoposto per poi portarla ai limiti nella stagione che dovrà affrontare. Alonso non è da meno, dichiarando che durante la pausa invernale ha fatto parecchio allenamento per essere in una forma fisica perfetta già dai primi test a Jerez.

    La McLaren-Honda MP4/30 | Foto Web
    La McLaren-Honda MP4/30 | Foto Web

    Insomma le componenti della McLaren-Honda hanno dato tutte il massimo per partire nella nuova stagione alla grande. Nei prossimi giorni avremo i primi riscontri.

     

  • Fiorentina al bivio, 35 milioni per Cuadrado!

    Fiorentina al bivio, 35 milioni per Cuadrado!

    Una situazione che si è rimandata per il maggior tempo possibile, la Fiorentina in questi giorni si troverà di fronte a quel bivio infernale che si aspettava da quest’estate. Juan Cuadrado che fosse nel mirino di alcuni top-club europei si sapeva da tempo, che il Chelsea di Mourinho avesse intenzioni serie lo si è capito quando i rumors riguardo una possibile telefonata tra lo Special One e Montella ha trovato parziali conferme anche sui contenuti. Ed ora è il momento della verità.

    Il Chelsea cerca una freccia da inserire nel proprio scacchiere per diventare devastante in fase offensiva e il trequartista colombiano piace, piace a tal punto che i blues hanno fatto diversi sondaggi per trovare accordi diversi rispetto all’inevitabile e sempre rifiutati dall’entourage viola. Adesso l’intenzione dei londinesi è quella di sfruttare quella clausola rescissoria inserita nel contratto di Cuadrado, ovvero 35 milioni di Euro.

    Juan Cuadrado | Foto Twitter
    Juan Cuadrado | Foto Twitter

    Il problema serio è che a pochi giorni dalla chiusura del mercato la Fiorentina si troverebbe nella difficile situazione di cercare un sostituto all’altezza senza possibilmente fallire il colpo o restare in questa situazione, senza il colombiano, e rischiare un impoverimento sostanziale della rosa con ancora tre impegni da sfruttare in pieno durante il resto della stagione.

    Vedendo le ultime prestazioni si registra un miglioramento negli indici di gradimento verso Joaquin che Montella ha reso più partecipe alla stagione viola, ma basterà per fare in modo che non si senta eccessivamente la mancanza di Cuadrado?

    L’offerta che dovrebbe arrivare da parte del Chelsea alla Fiorentina non dovrebbe essere ancora vincolante, infatti i blues avrebbero, secondo fonti inglesi, pronti 30 milioni di Euro e la cessione di Salah al club di Della Valle che conosce la voglia di Cuadrado nel tentare l’avventura in Premier. In alternativa il Chelsea prima della fine della sessione invernale ha già in mente di fare l’offerta definitiva in caso di ulteriore “no” da parte della Fiorentina. Per questo i viola sono al bivio, perché un rifiuto ora rischierebbe un “sì” forzato tra pochi giorni con sempre meno tempo per intervenire in riparazione della cessione del colombiano.

    Se la Fiorentina accettasse l’offerta del Chelsea con i soldi incassati potrebbe tentare l’assalto definitivo agli obbiettivi che si seguono da tempo: Baselli, Fernando e Ocampos. Staremo a vedere.

  • Napoli-Genoa 2-1, partenopei soli al terzo posto

    Napoli-Genoa 2-1, partenopei soli al terzo posto

    Napoli-Genoa, la gara della fratellanza, come è stata ribattezzata si gioca su due binari importanti, uno porta al terzo posto e riguarda il Napoli che in questo match può e ha il dovere di provarci dopo la gara di Coppa Italia piuttosto opaca, l’altro riguarda il Genoa e porta al recupero di Perotti ma anche alla mancanza di un bomber davanti, nonostante l’acquisto di Niang, che in caso di poca sostanza potrebbe far riflettere la società rossoblù sul dover intervenire ulteriormente sul mercato.

    La partita inizia con i connotati che si aspettavano alla vigilia ovvero Napoli che attacca, per aggredire il terzo posto in classifica ed il Genoa, vivo, che cerca di replicare in contropiede. Ma nelle prime battute la manovra dei padroni di casa sembra più efficace rispetto a quella degli ospiti.

    7° minuto , il Napoli riparte rubando palla nella propria trequarti poi il pallone arriva ad Hamsik nella corsia di destra il quale appoggia a Callejon che si stava inserendo dal limite dell’area genoana e tira in porta. Perin proteso in tuffo respinge e la palla s’impenna dove Higuain è appostato solo, perché i difensori rossoblù sono fermi con il braccio alzato e di testa ribatte in rete in dubbia posizione giudicata regolare da Calvarese.

    Gonzalo Higuain realizza una doppietta | Foto Twitter
    Gonzalo Higuain realizza una doppietta | Foto Twitter

    Dopo il vantaggio partenopeo la partita ha un’impennata nel ritmo che già non era lento per nulla e al 14° David Lopez prova a tirare da fuori area ma Perin blocca il tiro in due tempi, passano tre minuti ed Edenilson sul rovesciamento di fronte dopo una bella combinazione ha in area la palla del possibile pareggio, calcia sul secondo palo e Rafael devia in angolo.

    21° un servizio in profondità splendido buca la difesa rossoblù e Higuain è solo davanti a Perin, ma l’attaccante argentino è in ritardo per una frazione di secondo e il portiere del Grifone in uscita mette una mano per respingere il pericolo. Al 26° da un calcio di punizione sulla sinistra il Genoa sfiora la rete del pareggio, Antonelli sfiora quel tano che basta per dare alla sfera un effetto che la fa sibilare di pochissimo a lato del palo di destra della porta di Rafael.

    Al 38° Higuain confeziona una palla d’oro per de Guzman lanciato verso l’area rossoblù solissimo, il centrocampista olandese quando vede il portiere del Genoa in uscita che gli si fa incontro tenta un pallonetto che è alto sopra la traversa incredibilmente. Sull’azione successiva Perotti fa una magia, dal limite dell’area trova un pertugio per servire Antonelli che di sinistro tira in porta, Rafael blocca in due tempi. La partita è combattuta e sempre aperta ma per la prima frazione non succede altro.

    La ripresa inizia subito con ritmi elevati ed il Napoli che pressa, al 49° Hamsik serve de Guzman che appena dentro l’area in posizione centrale fa una serie di finte che mettono a sedere Perin in uscita, poi l’olandese calcia a botta sicura ma poco prima della linea Burdisso in scivolata devia fuori. Il Genoa un minuto dopo con Bertolacci ribatte con un tiro ad incrociare di sinistro fuori di poco.

    Al 56° il Genoa pareggia. In un’azione di alleggerimento dopo una bella combinazione tra EdenilsonPerotti che porta i rossoblù al limite dell’area, la palla arriva a Falque che con un tiro chirurgico mette a fil di palo in rete. Dopo la rete genoana la partita diventa bella, con i padroni di casa che attaccano in velocità ed il Genoa che ha preso coraggio.

    Al 60° Callejon lancia in profondità de Guzman sulla sinistra, il centrocampista crossa basso e in modo arretrato  dove Callejon tira un missile verso la porta deviato da Burdisso che si stampa sulla traversa a Perin battuto. Il Napoli diventa un rullo compressore per qualche minuto, ma appena va in debito d’ossigeno e molla la presa il Genoa è vivo e ribatte, al 69° ci prova Niang con un destro a giro debole da poco dentro l’area con Rafael che blocca a terra.

    Al 74° Calvarese su un calcio di punizione per il Napoli dalla trequarti di sinistra vede in area un contrasto falloso tra Kucka e Higuain che finisce a terra e fischia il calcio di rigore per i partenopei, batte Higuain e segna il nuovo vantaggio per i campani.

    Il Genoa però non ci sta e cerca di ribattere, al 76° da un calcio d’angolo di destra battuto da Perotti Kucka devia verso il primo palo ma la sfera termina sull’esterno della rete. Gli ultimi minuti sono tutti per il Grifone che spinge per cercare il pareggio ma sarà tutto inutile, Napoli-Genoa termina 2-1.

     

    NAPOLI-GENOA 2-1 (1-0) – 7° Higuain (N), 55° Falque (G), 75° Higuain rig. (N).

    Napoli (4-2-3-1): Rafael 6; Maggio 6, Albiol 5,5, Koulibaly 6, Strinic 6,5 (dal 85° Britos S.V.); Inler 6, Lopez 6; Callejon 6,5, Hamsik 6,5, de Guzman 6,5 (dal 71° Gabbiadini 6); Higuain 7,5 (dal 90° Zapata S.V.).

    All.: Rafa Benitez 6,5

    Genoa (3-4-3): Perin 5,5; Roncaglia 5, Burdisso 6,5, De Maio 6 (dal 79° Lestienne S.V.); Edenilson 6, Rincon 5,5 (dal 68° Kucka 4,5), Bertolacci 6, Antonelli 6,5; Fetfatzidis 5,5 (dal 52° Niang 6), Falque 6,5, Perotti 6,5.

    All.: Gian Piero Gasperini 5

    Arbitro: Gianpaolo Calvarese 4,5

    Ammoniti: Albiol (N), Bertolacci (G), Antonelli (G), Kucka (G) Espulsi: –

  • Gomez torna al gol ma Fiorentina-Roma è 1-1

    Gomez torna al gol ma Fiorentina-Roma è 1-1

    La Fiorentina affronta la Roma nel posticipo domenicale delle 20:45 in questa ventesima giornata di Serie A. I giallorossi devono rispondere alla Juventus che sul proprio campo ha conquistato i tre punti contro il modesto Chievo nelle gare delle 15:00 e si è portata momentaneamente a +8 sulla Roma.

    Nella Fiorentina in porta c’è Tatarusanu che sostituisce Neto, messo fuori probabilmente per le note discrepanze con la società sul contratto, il resto è la formazione tipo con il gigante Gomez davanti. La Roma riporta Francesco Totti in avanti al fianco di Adem Ljajic, a centrocampo De Rossi affianco a Strootman e sulle corsie laterali Florenzi da una parte e Iturbe dall’altra.

    Mario Gomez torna al gol | Foto Twitter
    Mario Gomez torna al gol | Foto Twitter

    Il primo tempo prende decisamente da subito i connotati viola con la Fiorentina che preme l’avversario mettendogli paura più di una volta, al 14° Rodríguez di testa mette la palla in porta ma De Rossi sulla linea devia il tiro del fiorentino. Al 19° però la squadra di Montella segna il vantaggio con Mario Gomez che devia di sinistro, in posizione al limite del fuorigioco, un tiro di Pizarro da fuori area spiazzando De Sanctis.

    La Fiorentina prende coraggio e sfiora il raddoppio con un bel tiro incrociato di Basanta in precario equilibrio dentro l’area sugli sviluppi di un calcio di punizione. Dalla mezz’ora in poi si vede la Roma che va vicina al pareggio in due occasioni, prima con un colpo di testa di Nainggolan e poi di De Rossi mentre al 34° i giallorossi devono rinunciare a Strootman che in un contrasto di gioco si fa male ad un ginocchio.

    Nella ripresa i giallorossi entrano con ben più alta decisione e subito dopo 5 minuti pareggiano il conto. Strepitosa azione di Iturbe che riesce a controllare la palla e da dentro l’area serve la sfera indietro verso il centro dove Ljajic stoppa e tira girandosi battendo Tatarusanu. In questa fase la Roma ha una marcia in più e la Fiorentina ne risente molto e al 55° Iturbe, servito bene da Totti si fa parare il tiro da Tatarusanu.

    Il resto della gara è un continuo prendere iniziative da una parte e dall’altra ma non si arriva mai ad una concretezza assoluta, infatti sia da una parte che dall’altra quando si dovrebbe fare il passaggio decisivo per mettere in porta il compagno vene commesso l’errore che fa ripartire l’azione per l’avversario. L’ultima emozione di questa bella partita giocata a ritmi piuttosto alti è per Florenzi che spara alto al 90°. Un tempo per parte e risultato giusto ma l’unica a fare festa è la Juventus che ora è lontana sette punti dai giallorossi.

     

    FIORENTINA-ROMA 1-1 (1-0) – 19° Gomez (F), 49° Ljajic (R)

    Fiorentina (3-5-1-1): Tatarusanu 6,5; Tomovic 5,5, Rodríguez 6, Basanta 6; Joaquin 6,5, Fernandez 6 (dal 63° Kurtic 5,5), Pizarro 6, Borja Valero 6, Pasqual 5,5 (dal 70° Alonso 6); Cuadrado 6; Gomez 6,5 (dal 78° Babacar S.V.).

    All.: Vincenzo Montella 6,5

    Roma (4-3-3): De Sanctis 6; Florenzi 6, Manolas 6,5, Yanga-Mbiwa 5,5, Holebas 5; Nainggolan 5,5, De Rossi 6, Strootman 5,5 (dal 34° Pjanic 6); Ljajic 6,5 (dal 87° Maicon S.V.), Totti (dal 79° Destro 6), Iturbe 7.

    All.: Rudi Garcia 6

    Arbitro: Luca Banti 6

    Ammoniti: Holebas (R), Yanga-Mbiwa (R), Ljajic (R), Pizarro (F), Cuadrado (F). Espulsi:

  • Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Pogba e Lichtsteiner tengono la Juve a distanza dalla Roma

    Con un’altra perla di Pogba la Juve prima si porta in vantaggio e poi chiude la gara grazie a Lichsteiner contro un Chievo ordinato ma troppo rinunciatario e tiene il vantaggio sulla Roma.

    La Juventus di Allegri si presenta al cospetto del Chievo, che non gli ha mai dato vita facile, con qualche piccolo accorgimento ma nella sostanza conferma tutta la sua fisionomia tattica, in pratica al centro basso del rombo di centrocampo va Marchisio al posto di Pirlo e nel vertice alto è schierato Pereyra. Insieme a loro in mezzo al campo i due irrinunciabili Pogba e Vidal.

    In difesa i bianconeri confermano la loro linea a quattro con Cáceres a destra al posto di Lichtsteiner, Bonucci e Chiellini al centro mentre a sinistra è confermato sempre Evra. Davanti la Juventus porta Morata insieme a Tevez.

    Il Chievo di Rolando Maran si mostra piuttosto coperto con un 4-4-1-1 che tende a chiudere a centrocampo le iniziative dei Campioni d’Italia e porta Botta sulla trequarti dietro all’unica punta Paloschi. Schelotto viene schierato a sinistra pronto a ripartire e supportare gli attacchi dei mussi volanti.

    La tematica della gara è un déjà-vu, Juventus che attacca preoccupata e un Chievo organizzato che si chiude con decisione pronto a ripartire. Già al 6° minuto Morata avrebbe occasione per portare in vantaggio la Juve, ma l’attaccante iberico spara un missile in porta che viene deviato d’istinto da un bravissimo Bizzarri.

    Al 14° Tevez effettua uno slalom e saltando gli avversari si libera in area, prova un tiro verso la porta di Bizzarri ma la sfera esce di pochissimo a lato. Dieci minuti dopo è nuovamente Morata che su un cross millimetrico di testa butta fuori.

    Al 39° del primo tempo Maran è costretto ad effettuare il primo cambio, Frey si scontra con la testa in un normale contrasto di gioco aereo contro la testa di Evra. Il giocatore del Chievo riporta una ferita che sanguina copiosamente e si deve procedere al cambio, al suo posto entra Biraghi. Ci vogliono parecchi minuti però prima che il gioco possa riprendere infatti l’arbitro a fine prima frazione concede 5 minuti di recupero che non portano a nulla.

    La ripresa inizia sulla stessa falsa riga del primo tempo, dopo meno di due minuti Marchisio prova a calciare da fuori area e mette fuori di almeno un metro con Bizzarri in volo a controllare l’uscita della sfera. Stranamente però la Juventus quando attacca sembra piuttosto timida mentre quando riceve le fiammate in contropiede del Chievo chiude sempre in modo raffazzonato, con Bonucci in particolare, mostrando gli stessi problemi visti in gare precedenti dove i bianconeri hanno lasciato punti per strada. In pratica tanto volume di gioco, ma poco arrosto.

    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter
    Paul Pogba realizza il primo vantaggio bianconero | Foto Twitter

    Bisogna attendere il 60°, quando ci pensa il campione. Paul Pogba recupera un pallone sulla trequarti, salta in dribbling da fermo Cofie e dal limite spara un tiro di sinistro che s’insacca a mezza altezza alla destar di Bizzarri per il vantaggio juventino. Dopo la rete Allegri sostituisce un poco incisivo Vidal, che non la prende bene, ed inserisce Lichtsteiner con l’intento di allargare maggiormente le maglie del centrocampo clivense. Al tempo stesso Maran inserisce Meggiorini, un attaccante al posto di Botta volendo alzare il baricentro della quadra. Tuttavia la Juventus adesso gioca più sciolta.

    Al 70° Tevez ci prova dalla distanza, ma Bizzarri in due tempi blocca senza problemi, il Chievo risponde con una bella discesa sulla sinistra di Birsa che mette dal vertice dell’area piccola in mezzo e trova Meggiorini stoppato al momento del tiro.

    Al 73° bellissima azione della Juventus che chiude la partita, Marchisio lancia l’azione dalla propria metà campo e appoggia per Pogba che di prima allarga il pallone per Padoin (subentrato da poco ad Evra) a sua volta di prima mette in mezzo all’area dove lo stesso Pogba aggancia al volo e in sforbiciata calca in porta. Bizzarri respinge il tiro e sulla ribattuta Lichtsteiner insacca.

    Passano solo cinque minuti e Lichtsteiner realizza la terza rete, ma l’arbitro annulla per la posizione di fuorigioco al momento del tiro iniziale di Tevez respinto poi da Bizzarri proprio sui piedi dello svizzero.

    All’83° Birsa prova a dare un senso alla presenza di Buffon, s un’azione insistita da parte del Clievo riceve palla sulla trequarti, si avvicina all’area e tira di sinistro a giro con il portiere della Nazionale che blocca senza problemi. All’86° da Biraghi parte un lancio lungo per Meggiorini che di prima appoggia in area per l’inserimento di Schelotto, il quale tira di prima colpendo il palo interno a Buffon battuto ma senza che la sfera entri in porta.

     

    JUVENTUS-CHIEVO (0-0) .

    Juventus (4-3-1-2): Buffon 6; Cáceres 6, Bonucci 5,5, Chiellini 6, Evra 6,5 (dal 73° Padoin 6); Vidal 5,5 (dal 62° Lichtsteiner 6,5), Marchisio 6, Pogba 7; Pereyra 6 (dal 86° Pepe S.V.); Tevez 6,5, Morata 5,5.

    All.: Massimiliano Allegri 6,5

    Chievo (4-4-1-1): Bizzarri 6; Frey 6 (dal 43° Biraghi 6,5), Dainelli 5,5, Gamberini 6, Zukanovic 5; Birsa 5,5, Cofie 5, Hetemaj 5,5, Schelotto 6,5; Botta 6 (dal 63° Meggiorini 6), Paloschi (dal 75° Pellissier S.V..

    All.: Rolando Maran 5,5

    Arbitro: Davide Massa 5

    Ammoniti: Vidal (J), Zukanvic (C), Frey (C), Dainelli (C), Schelotto (C), Marchisio (J). Espulsi:

  • Formula 1, la Williams anticipa tutti e si presenta

    Formula 1, la Williams anticipa tutti e si presenta

    La Williams anticipa tutti gli altri team della Formula 1 e si presenta attraverso le prime immagini sul web della monoposto che sarà guidata da Felipe Massa e dal pilota finlandese Valtteri Bottas.

    Le prime immagini della FW37 mettono in luce quelli che sono i nuovi dettami del regolamento di Formula 1, ovvero un’aerodinamica più snella dove in tutte le scuderie si potrà notare il muso meno pronunciato rispetto a quelli visti nella scorsa stagione. Nella fattispecie la monoposto di Grove griffata Williams Martini Racing ha sviluppato un progetto tanto banale quanto più probabilmente vincente, poche rivoluzioni ma tanto sviluppo di quello che la scorsa stagione era andato bene.

    La nuova FW37 del team Williams Martini Racing | Foto Web
    La nuova FW37 del team Williams Martini Racing | Foto Web

    Pat Symonds, Direttore Tecnico del team, mette in luce proprio questo sviluppo della FW36 o meglio lo sviluppo della parte positiva della FW36 che coincide guarda caso proprio con l’effetto aerodinamico modificato dai regolamenti del 2015 e che ha permesso alla Williams di risalire dal nono al terzo posto della classifica costruttori. Tuttavia il progetto della FW37 era stato elaborato addirittura prima dei successi della FW36 ed era stato temporaneamente stoppato, quindi oggi la nuova monoposto si presenta come un progetto innovativo ma che si coniuga perfettamente con l’esperienza.

    A guardare le immagini rilasciate dalla scuderia di Grove si può notare proprio l’anteriore come della monoposto sia più longilineo della scorsa stagione e restringendosi all’altezza dell’avantreno poi si riallarga leggermente dall’alettone anteriore e dalle prese d’aria che sono molto più simili a quelle della Mercedes della scorsa stagione.

    Dietro l’abitacolo invece si può notare la presa d’aria più ridotta e più incastonata nell’insieme della zona del motore, con le due prese d’aria laterali aerodinamicamente più affusolate di quelle della scorsa stagione.

    Immagine dall'alto della FW37/ | Foto Web
    Immagine dall’alto della FW37/ | Foto Web

     

    Il punto di riferimento è sempre comunque la Ferrari, che tende ad essere nonostante la sua battibilità nei confronti della Mercedes la scuderia in primis da superare per poi proseguire l’ascesa verso il titolo iridato che la scuderia inglese insegue dal 2012. Certamente l’anticipo della presentazione della monoposto permette alla scuderia di lavorare con maggiore tranquillità sulla definizione del progetto per partire nella nuova stagione al meglio.

    La motorizzazione è ancora affidata alla Mercedes che in questo momento rappresenta il top.

  • Shaqiri e Icardi piegano la Sampdoria

    Shaqiri e Icardi piegano la Sampdoria

    Prima volta insieme dal primo minuto per Podolski, Icardi e Shaqiri contro la grande organizzazione della Sampdoria di Sinisa Mihajlovic.

    Inter e Sampdoria si affrontano in questo scontro diretto per conquistare il quarto di finale di Coppa Italia dopo aver passato i giorni precedenti il match tra due lotte intestine. Da una parte c’è il problema Osvaldo, che da due sedute non va alla Pinetina e di conseguenza l’Inter ha deciso di sospenderlo, dall’altra c’è Okaka che nell’antivigilia della gara ha litigato a Bogliasco con Osti e poi con Mihajlovic facendosi allontanare dal campo. Okaka però è stato perdonato e reintegrato in rosa. Mihajlovic seguirà la partita dalla tribuna perché squalificato, al suo posto in panchina c’è Nenad Sakic.

    La Sampdoria effettua un minimo di turn-over per cercare di far giocare alcuni interpreti poco impiegati finora, l’Inter di Mancini invece si presenta con una formazione a chiara trazione anteriore.

    La prima emozione si registra al 7° minuto quando Shaqiri su calcio di punizione mette a lato, complice una deviazione della barriera, di poco.

    11° minuto da un calcio di punizione a favore della Sampdoria rimpallato parte il contropiede dell’Inter con un velocissimo Shaqiri sulla sinistra che vede Icardi in mezzo liberissimo sulla trequarti, l’argentino anticipa Krsticic che lo sgambetta da dietro e commette fallo. Tagliavento giudica erroneamente ultimo uomo Krsticic da la punizione al limite ed espulsione per il centrocampista doriano, nonostante in linea con lui che stava stringendo su Icardi ci fosse anche Wszolek. Dal conseguente tiro libero battuto da Shaqiri, Romero fa buona guardia.

    16° minuto nuovamente l’Inter ruba palla a centrocampo, Kovacic entra in area e tira, nonostante Icardi fosse liberissimo sulla sinistra, Romero si distende e respinge, sulla ribattuta Icardi tira incredibilmente sull’esterno della rete.

    Buona prestazione di Shaqiri alla prima da titolare | Foto Twitter
    Buona prestazione di Shaqiri alla prima da titolare | Foto Twitter

    La superiorità numerica si fa sentire sempre di più perché la Samp trova enormi difficoltà a ripartire, al 36° su una combinazione nerazzurra Dodò entra in area dalla sinistra superando Wszolek che per riprendere il brasiliano gli mette un braccio davanti e con la gamba destra interviene in modo scomposto. Dodò cade a terra e per Tagliavento è calcio di rigore. Batte Icardi e Romero para allungandosi a terra.

    La Sampdoria sembra che possa cadere in qualsiasi momento ma non cede ed anzi grazie a Romero che si supera in un  colpo di testa di Podolski e ad Okaka che riesce a tenere la palla alta in alcuni frangenti permettendo ai compagni di risalire e far respirare la retroguardia che nei minuti che passano perde pure Cacciatore per infortunio, sostituito da Silvestre. Per alcuni minuti del primo tempo i blucerchiati hanno giocato pure in otto uomini vista la contemporanea uscita del difensore e di Marchionni colpito da una pallonata. Tuttavia, nonostante tutto, la gara rimane 0-0 a fine primo tempo.

    Ad inizio ripresa Sakic cerca di equilibrare meglio la squadra ed inserisce Duncan al posto di Soriano. L’Inter si rende pericolosa con un paio di occasioni ma poco lucida in fase di rifinitura dell’azione e la Sampdoria dopo dieci minuti dall’inizio della ripresa si fa vedere in avanti con un bel colpo di testa di Okaka.

    Al 57° l’Inter ha una bella occasione da rete, la palla dopo un rimpallo arriva nella zona di Kovacic in mezzo all’area doriana, il croato in spaccata prova a tirare ma la traiettoria è deviata da un difensore blucerchiato e la sfera esce a pochi centimetri dal palo destro della porta di Romero. La partita a questo punto diventa sotto ritmo ma vibrante perché l’Inter cerca di schiacciare l’avversario senza creare particolari pericoli mentre la Samp quando riparte spesso trova spazi ma non riesce a dettare l’ultimo passaggio.

    Mauro Icardi festeggia il gol dedicandolo alla figlia | Foto Twitter
    Mauro Icardi festeggia il gol dedicandolo alla figlia | Foto Twitter

    La Sampdoria al 68° perde pure Rizzo per infortunio ed effettua la sua terza sostituzione facendo entrare De Silvestri. Al 71° i liguri devono cedere a Shaqiri che prende palla sulla trequarti la passa a Podolski il quale spalle alla porta difende la sfera e poi di tacco la fa filtrare verso lo stesso Shaqiri che penetra in area e di prima con un sinistro a giro batte Romero per l’1-0 nerazzurro.

    Piove sul bagnato per la Sampdoria che perde pure Wszolek al 77° espulso per doppia ammonizione e a questo punto l’Inter abbassa ulteriormente il ritmo cercando sempre di impostare il gioco ma con meno cattiveria. Ci vuole un retropassaggio suicida di De Silvestri all’88° per mettere Icardi solo davanti a Romero e far sì che l’argentino metta il doppio vantaggio nerazzurro in rete.

    INTER-SAMPDORIA 2-0 (0-0) – 71° Shaqiri (I), 88° Icardi (I)

    Inter (4-2-3-1): Carrizo 6; D’Ambrosio 6, Andreolli 5,5, Juan Jesus 6, Dodò 5,5 (dal 89° Obi S.V.); Medel 5,5, Kuzmanovic 6; Shaqiri 7,5 (dal 78° Bonazzoli S.V.), Kovacic 6,5, Podolski 6,5; Icardi 6 (dal 89° Puscas S.V.).

    All.: Roberto Mancini 6

    Sampdoria (4-3-3): Romero 7; Wszolek 5, Gastaldello 6, Romagnoli 5,5, Cacciatore 6 (dal 45° Silvestre 6); Marchionni 5,5, Rizzo 6 (dal 68° De Silvestri 5), Soriano 5,5 (dal 46° Ducan 6); Kristicic 5; Djordjevic 5, Okaka 6.

    All.: Nenad Sakic 6

    Arbitro: Paolo Tagliavento 5

    Ammoniti: Andreolli (I), Wszolek (S), Podolski (S), Romagnoli (S), Shaqiri (I), Gastaldello (S) Espulsi: Krsticic (S), Wszolek (S)