Autore: Cristiano Previ

  • Valdifiori-Napoli, l’accordo c’è e si farà

    Valdifiori-Napoli, l’accordo c’è e si farà

    Un bel colpo in casa Napoli, che chiuderebbe proprio in una fase cruciale della stagione, Valdifiori-Napoli è un matrimonio che si farà, lo dicono fonti vicine alle parti in causa e non lo negano le due società. Addirittura si dice che i due presidenti si siano già incontrati per sondare la fattibilità del trasferimento a giugno e che a breve si incontreranno nuovamente per ratificare l’accordo sulla base di una cifra vicina ai sei milioni di Euro.

    E’ proprio questo punto da chiarire, perché le due società hanno trovato un punto di massima sulla valutazione del calciatore, adesso però si tratta di trovare le modalità di pagamento più appropriate e più idonee per le rispettive casse.

    Mirko Valdifiori | Foto Twitter
    Mirko Valdifiori | Foto Twitter

    L’Empoli userebbe volentieri l’intera cifra per rinforzare la rosa senza dimenticare il progetto giovani di cui da diversi anni è protagonista, il Napoli cerca di limare il prezzo senza avere pretese eccessive ed allo stesso tempo cerca di capire in che modalità potrà pagare il club toscano se con l’escamotage del prestito oneroso con obbligo di riscatto fissato ad una cifra poco superiore alla metà del valore pattuito o prendere direttamente l’intero cartellino del centrocampista empolese.

    Il Napoli con quest’accordo brucerebbe le concorrenti che già da tempo seguono Mirko Valdifiori, una su tutte il Milan, ma c’è anche lo Schalke 04 che ha fatto diversi sondaggi per il playmaker della squadra di Sarri. Determinante è stata la volontà del giocatore, altro fattore che a De Laurentiis, come è risaputo, interessa molto perché considera il senso di appartenenza al Napoli una delle prerogative principali, infatti Valdifiori ha espresso come sua prima scelta proprio la città campana, anche di fronte ad eventuali cifre nell’ingaggio più alte da parte della squadra tedesca.

    Inutile negare che per fissare con il club azzurro il valore del giocatore l’inserimento dei tedeschi e l’interessamento del Milan sono stati determinanti sebbene i rossoneri da subito si siano detti rinunciatari in caso di aste al rialzo, inevitabili quando la domanda è superiore all’offerta sul mercato, di Valdifiori ce n’è uno e le interessate sono tre quindi chi propone l’offerta più convincente per il club ha la precedenza, il Napoli ha fatto tutto questo sbaragliando tutti.

    L’affare Valdifiori-Napoli è in pratica ad un passo dalla chiusura.

  • Juventus, è Masuaku il Lichtsteiner di sinistra

    Juventus, è Masuaku il Lichtsteiner di sinistra

    Sembra che la Juventus abbia trovato il profilo giusto per dare ad Allegri il laterale di sinistra come vuole. Arthur Masuaku è il giocatore sul quale i bianconeri hanno fatto molto più di un sondaggio e oggi, che ci sono tutti i tempi tecnici per monitorare e chiudere anticipatamente l’operazione, l’approdo in bianconero del francese è più che una semplice ipotesi.

    Arthur Masuaku | Foto Twitter
    Arthur Masuaku | Foto Twitter

    Beppe Marotta e Fabio Paratici dalla finestra di gennaio seguono il calciatore, ma per volontà dello stesso Masuaku non c’è stato alcun tipo di approfondimento. Il laterale sinistro dell’Olympiacos è arrivato ad Atene solo dalla scorsa estate e non c’era, seppur graditissima dal calciatore la destinazione, la possibilità di un ulteriore trasferimento in così breve tempo. Inoltre Masuaku era già stato inserito nelle liste della Champions con la squadra greca, pertanto sarebbe stato poco utile alla causa bianconera che già allora aveva un discreto margine sulla Roma in campionato.

    Arthur Masuaku ha un’ottima capacità di corsa proprio come Lichtsteiner e ha un’ottima prestanza fisica che abbina dinamismo a muscolatura potente senza togliere velocità. In poche parole è una bella freccia che parte da dietro e che ritorna senza nessun problema di apnea fisica mettendo sempre in difficoltà gli avversari. E’ giovane, ha solo 21 anni, forse questa è l’unica nota che può far storcere il naso ai più interessati a profili già affermati, tuttavia per Madama, così come per tutte le altre, è impossibile trovare un fluidificante di fascia che costi il giusto e non sia già blindato da contratti inavvicinabili, lo sa bene anche il Barcellona che ha provato ad interferire proprio sul rinnovo di contratto di Lichtsteiner con la Juventus. Vediamolo in azione in questo video:

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    Masuaku è un buon esempio del fluidificante moderno, in grado di spingere con velocità sulla fascia ed integrarsi perfettamente con gli interni, con i quali tra l’altro già in Grecia si scambia la posizione in fase offensiva riuscendo a rendersi pericoloso come centrocampista aggiunto dotato di tecnica e precisione nel finalizzare. Nell’uno contro uno ha ottima resa nell’impostare l’azione, mentre in difesa deve maturare ancora, tuttavia tatticamente è molto duttile.

    Arthur Masuaku è stato preso dai greci la scorsa estate, prelevandolo dal Valenciennes con la formula del prestito con diritto di riscatto fissato a trecento mila euro, oggi il laterale basso francese ha un valore di mercato che si aggira intorno al milione e mezzo di Euro. Facile quindi pensare che l’Olympiacos intenda riscattare il giocatore ed in caso di una buona offerta, che resta comunque accettabile per la Juventus, possa pensare di privarsene per reinvestire i liquidi recuperati. A gennaio sulle tracce del giocatore c’erano pure Inter e Napoli, ma per un motivo o per l’altro la Juventus non dovrebbe avere problemi a sbaragliare la concorrenza. L’Inter deve fare i conti con il Fayr-Play finanziario della UEFA e molto probabilmente dovrà aspettare di cedere qualche giocatore prima di pensare a nuovi acquisti, il Napoli invece dovrà capire con quale guida tecnica si troverà l’anno prossimo, visti i tentennamenti di De Laurentiis e di Benitez. Va da sé quindi che se la Juve vuole mettere in cassaforte questo gioiellino, deve muoversi prima della fine della stagione, magari quando la matematica chiuderà il discorso scudetto e darà certezze di entrate future.

  • Tirreno-Adriatico, a Malori la prima tappa

    Tirreno-Adriatico, a Malori la prima tappa

    Si rivede il grande ciclismo in Italia e lo si vede in una classica di questo sport, la Tirreno-Adriatico in programma dall’11 al 17 marzo. La prima tappa in programma ieri ha visto trionfare Adriano Malori nella cronotappa che ha aperto questa cinquantesima edizione.

    Adriano Malori | Foto Twitter
    Adriano Malori | Foto Twitter

    Per la prima volta la Tirreno-Adriatico tocca la Versilia, e proprio questa prima tappa ha registrato il primo passaggio della corsa a tappe, facendo sfilare i corridori per le zone devastate proprio pochi giorni fa dal mal tempo. Adriano Malori ha chiuso la cronotappa, lunga oltre cinque chilometri e modificata a causa dei danni subiti dalla zona, in sei minuti e quattro secondi. Gli organizzatori avevano previsto il passaggio da Marina di Pietrasanta a Viareggio, ma il percorso alla fine effettivamente usato ha visto protagonista solo le strade di Lido di Camaiore. La stessa tipologia di tappa è stata cambiata, non si è trattato di una cronotappa a squadre ma è diventata una crono individuale.

    Protagonista atteso, di questa prima gara che rivede il grande ciclismo sulle nostre strade, era Vincenzo Nibali, che ha chiuso la tappa in sei minuti e quindici secondi. Ma non ci sarà solo lui a rendere interessante la corsa, che per molti è già un primo test di preparazione per il Giro d’Italia e il Tour de France.

    Nibali, Contador, Quintana, poi Cavendish, Sagan, Viviani, Cancellara, Rodríguez e tanti altri rappresentano un bel parco atleti che fanno di questa cinquantesima edizione della Tirreno-Adriatico una vetrina eccezionale, portando il grande ciclismo da subito nelle nostre strade e rappresenta un antipasto ottimale per la Milano-Sanremo che diventerà protagonista nel fine mese di marzo.

    Nairo Quintana, maglia rosa al Giro d’Italia del 2014, Alberto Contador che è stato il re della Vuelta di Spagna e Vincenzo Nibali trionfatore del Tour de France sono il fiore all’occhiello della corsa, tuttavia se si considera che ci sarebbero stati anche Chris Froome e Marcel Kittel si capisce come già da subito il ciclismo viva di attenzione particolare da parte dei maggiori protagonisti da subito con le prime gare e che quindi sarà una stagione veramente esaltante, a partire proprio dalla “corsa dei due mari“, la Tirreno-Adriatico.

  • Benitez: parole da ex, siamo ai saluti?

    Benitez: parole da ex, siamo ai saluti?

    Rafa Benitez è ad un bivio, lo si era capito da tempo, più precisamente da quest’estate, quando mentre la squadra era alle prese con il lavoro di preparazione per il campionato attualmente in corso e lui era in Inghilterra, ad occuparsi di faccende private, si diceva. Poi diventato un supplemento di vacanza, come se il Mondiale in Brasile lo avesse giocato pure lui.

    Le domande si rincorrevano e così, come sempre, pacate rimbalzavano le sue risposte. La sensazione era già allora che le strade tra il tecnico spagnolo ed il Napoli fossero in un certo senso unite solo dal reciproco rispetto ma a fare da garante alla tranquilla e competitiva stagione azzurra c’erano le parole del patron partenopeo Aurelio De Laurentiis che definiva il tecnico come la miglior garanzia che il Napoli potesse avere.

    Non è un caso che l’allenatore pronunci le parole proprio in questo periodo, e attraverso una testata internazionale come France Football, che ha una cassa di risonanza addirittura mondiale e non è un caso nemmeno che vengano usati termini fino a qualche mese fa estremamente tabù.

    Rafa Benitez si sta vendendo al miglior offerente, o meglio attraverso una grandissima vetrina ha esposto la sua immagine mettendo una didascalia forte:

    “Ora sono a Napoli, ma non so cosa potrà accadere poi”.

    Frase sibillina, che ai più attenti può quasi sembrare un invito al presidente De Laurentiis ad accelerare in vista del rinnovo di contratto, anche se i più informati sanno che al patron piace discutere di tali questioni a bocce ferme, o meglio a stagione conclusa quando si possono trarre bilanci definitivi. Già questo contrasta con la mentalità del tecnico, abituato a fare progetti e programmare il proprio futuro.

    Ma non finisce qui, nell’intervista Benitez lascia anche qualche indizio sul possibile finale della storia:

    “Ho allenato in Spagna, Inghilterra e Italia. Non avrei problemi a provare un nuovo campionato, se ci fosse l’offerta giusta al momento giusto e con la squadra giusta”.

    Qui l’analisi e il peso delle parole prendono anche un carattere temporale. Benitez parla benissimo l’italiano ed è quasi impossibile che si lasci fraintendere, quindi quando dice “ho allenato” dobbiamo interpretarlo come quello che è, o meglio quello che è stato. Secondo fattore, ma non meno importante, è quello relativo al suo rilasciarsi ad un’eventuale offerta da parte di un altro club.

    Rafa Benitez | Foto Twitter
    Rafa Benitez | Foto Twitter

    Escludendo i tre campionati nominati e considerando al livello di questi gli altri papabili vengono in mente solo un paio di probabili destinazioni, la Germania e la Francia. Poi c’è da considerare l’ingaggio del tecnico iberico, che non è mai stato elevatissimo ma che comunque è di rilievo, e allora ecco che si snocciolano alcune possibili destinazioni nei due paesi.

    Il Paris Saint Germain potrebbe avere le carte in regola per l’offerta giusta e la squadra giusta e tra l’altro Blanc sembra ormai essere delegittimato, altra piazza interessante potrebbe essere il Borussia Dortmund dove Klopp ha diverse richieste e da voci teutoniche pare non sia più in idilliaci rapporti con la dirigenza. Infine c’è il Bayern Monaco dove non ha un grandissimo appeal e Guardiola ha detto a più riprese di voler rispettare il contratto in essere fino alla scadenza.

    A Napoli Benitez ha portato una cultura calcistica più internazionale così come una caratura della società più europea, tuttavia lascia molto pensare il peso delle sue parole, soprattutto la frase “ho allenato”, che sembra quasi una resa al fatto che le strade tra lui ed il Napoli si siano divise irrimediabilmente. Inoltre conoscendo proprio il suo modus operandi fatto di programmazione e di progetti futuri è molto probabile che lui abbia già in mano un accordo con qualche club ed abbia deciso di usare queste parole proprio per preparare la piazza al suo divorzio.

    Se tutto questo fosse confermato poi dai fatti e se anche i giocatori o la società fosse già informata delle scelte, in tal senso, di Benitez ecco come si potrebbe spiegare l’andamento altalenante della squadra partenopea che, con altra verve, avrebbe già preso e superato una Roma al secondo posto che sta passeggiando claudicante in campionato. Il tutto alla vigilia della partita di Europa League contro la Dinamo Mosca, un passaggio discretamente agevole per provare a conquistare un trofeo che farebbe impazzire Napoli.

  • Ferrari, l’ora della verità

    Ferrari, l’ora della verità

    Ci siamo, con le prime prove libere del Gran Premio di Melbourne inizia il nuovo Campionato Mondiale di Formula 1 e la Ferrari, che nei test di Jerez ha mostrato incoraggianti progressi è chiamata a confermare il suo trend di crescita che dovrebbe portarla in una condizione di competitività già dalle prime battute.

    Se nelle ultime stagioni il Cavallino Rampante ha dovuto fare una rincorsa forsennata per cercare di recuperare gli avversari, sia gara dopo gara che per tutto il campionato quest’anno i tempi fatti registrare in Spagna pongono la Ferrari già come una monoposto che se la può tranquillamente giocare, tuttavia resta poi il test più importante, quello della gara, dove si fanno certo numerosi calcoli sui consumi e sull’aerodinamica ma dove soprattutto poi conta il lavoro svolto dai piloti per rendere le auto performanti al limite.

    Nel team si respira aria nuova e una fiducia ritrovata, a giovarne è tutto l’ambiente ma soprattutto Kimi Raikkonen, che nel nuovo compagno, il quattro volte Campione del Mondo Sebastian Vettel, ha trovato uno stimolo in più per continuare l’avventura in rosso. Entrambi si sono detti entusiasti del lavoro fatto nei test invernali e particolarmente ansiosi di portare la monoposto al limite per scoprire il vero grado di competitività della nuova Ferrari.

    Le Ferrari a Melbourne pronte per l'inizio della nuova stagione | Foto Twitter
    Le Ferrari a Melbourne pronte per l’inizio della nuova stagione | Foto Twitter

    Il tracciato dell’Albert Park di Melbourne è la tipica pista che esalta un pilota, tuttavia è ricavata da un percorso urbano che si adopera nel week-end per diventare autodromo, questo rende la cosa ancora più difficoltosa in quanto l’asfalto presenta molte sconnessioni e quindi diverse insidie, tutti fattori che rendono per Vettel la corsa ancora più affascinante. Proprio per l’irregolarità della pista sarà necessario un assetto in grado di assorbire le sconnessioni ed al tempo stesso essendo la prima gara ufficiale non sarà facile trovare subito correttivi sulle nuove macchine, ma in questo, per l’innesto dei nuovi regolamenti che hanno portato in tutte le scuderie cambiamenti radicali, ci sarà da lavorare per tutti.

    Con questo video sul sito ufficiale della Ferrari è presentata la nuova stagione:

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    Entusiasmo e aria diversa per Kimi Raikkonen che è convinto della bontà della squadra e del fatto che la maggior parte del lavoro che il team si era prefissato sia stato fatto in inverno. Raikkonen si dice fiducioso sul fatto che i frutti del lavoro si vedranno anche in gara e che proprio l’aria di ritrovata armonia nella scuderia sarà la chiave del successo.

    Con l’occasione dell’inizio della nuova stagione di Formula 1 il sito della Ferrari ne approfitta per cambiare la sua veste grafica che sarà lanciata giovedì, proprio prima dello scendere in pista delle nuove monoposto.

  • Mihajlovic si coccola Eto’o, 2-0 al Cagliari

    Mihajlovic si coccola Eto’o, 2-0 al Cagliari

    Al “Luigi Ferraris” di Marassi a Genova si affrontano la rivelazione e sorpresa della stagione, la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic e la maggior delusione di questa annata di Serie A, il Cagliari che è partito con Zdenek Zeman e oggi è allenato da Gianfranco Zola.

    Nei blucerchiati si fa un po’ di turn-over, tuttavia spiccano le esclusioni eccellenti, nell’undici iniziale, di Okaka e di Soriano, nello stesso tempo il tecnico serbo schiera un trio delle meraviglie davanti che non si era ancora visto quest’anno. Confermatissimo Muriel e messo al centro dell’attacco Eto’o ecco tornare disponibile Eder per aumentare la fantasia davanti e la velocità.

    Maggiori difficoltà per Zola, che deve fare a meno di ben cinque giocatori, squalificati Joao Pedro e Conti e infortunati Donsah, Ekdal e Balzano.

    La partita inizia senza ritmi forsennati, con qualche buono spunto da parte di Eder da una parte e di M’Poku dall’altra, ma entrambe le formazioni sembrano soprattutto intente a trovare le falle avversarie senza spingere in velocità per non scoprirsi troppo. Nei primi venti minuti si vede veramente poco, qualche tiraccio da fuori area da parte di Acquah e Eder, ma sembra avulso dal gioco Muriel, il Cagliari è vivo e gioca di rimessa con Longo e M’Poku che provano a pungere senza risultato, ma è il centrocampo che man mano che passano i minuti sembra soffrire.

    Al 23° il Cagliari manovra a centrocampo insistentemente, la palla arriva ad Avelar che è tutto solo sulla sinistra e mette subito in mezzo il pallone. Longo anticipa tutti e di prima tira in porta, Viviano si supera e gli nega la rete.

    La Sampdoria costruisce la sua prima vera palla gol al 33° e la trasforma in vantaggio, De Silvestri che con un bello stacco batte il portiere rossoblù colpendo la sfera servita da un bel calcio d’angolo dalla destra di Muriel. 3 minuti dopo i blucerchiati potrebbero raddoppiare con Obiang, ma Brkic è bravo a chiudere lo specchio della porta in uscita.

    Al 40° M’Poku ci prova da fuori area, ma il suo tiro finisce alto non di molto. L’ultimo brivido della prima frazione è per Viviano che in una normale azione di gioco, al 43° sembra infortunarsi, Romero si scalda ma il titolare traghetta la squadra fino alla fine del tempo.

    La ripresa inizia sempre con Viviano in porta che sembra aver smaltito l’infortunio ed un Cagliari più intraprendente che però non riesce mai a centrare lo specchio della porta. La Sampdoria riparte in contropiede ed in una bella combinazione tra Eder ed Eto’o va vicino al gol, il tiro del camerunense però non rispecchia le aspettative, nonostante sia al centro dell’area quando impatta la sfera, e termina fuori.

    Samuel Eto'o festeggia così la sua prima rete in blucerchiato | Foto Twitter
    Samuel Eto’o festeggia così la sua prima rete in blucerchiato | Foto Twitter

    La Sampdoria cerca di rallentare ulteriormente il ritmo ed il Cagliari continua a tenere il pallino del gioco senza pungere. Al 70° Eder serve splendidamente Okaka, subentrato nel frattempo a Muriel, smarcandolo in area da solo, il gigante blucerchiato però è lento nel controllare e a girarsi, quando calcia in porta Brkic è già uscito chiudendogli lo specchio della porta ribattendogli il tiro.

    Passano due minuti e arriva la prima rete in blucerchiato per Samuel Eto’o. Eder dopo un batti e ribatti in area serve il camerunense che stoppa e dal vertice destro dell’area di rigore fulmina con un bel tiro secco Brkic per il 2-0 della Sampdoria.

    A questo punto i blucerchiati giocano sul velluto, al 78° una bella triangolazione tra Eto’o e Okaka libera Eder al limite dell’area che tira in modo potente trovando al punta delle dita di Brkic a deviare la sfera sopra la traversa. La partita si chiude virtualmente all’82° quando Avelar già ammonito prende il secondo giallo e lascia i compagni in dieci in una rimonta impossibile.

    SAMPDORIA-CAGLIARI 2-0 – (1-0): 33° De Silvestri (S), 72° Eto’o (S)

    Sampdoria (4-3-3): Viviano 6,5; De Silvestri 7, Silvestre 5,5, Romagnoli 6, Regini 5; Acquah (dal 67° Soriano 6), Palombo 6,5, Obiang 6; Muriel 5,5 (dal 59° Okaka 5,5), Eto’o 6,5 (dal 86° Duncan S.V.), Eder 6,5.

    All.: Sinisa Mihajlovic 6,5

    Cagliari (4-3-1-2): Brkic 6,5; Gonzalez (dal 88° Ceppitelli S.V.), Capuano 6, Rossettini 5,5, Avelar 4,5; Dessena 6 (dal 61° Sau 5) , Crisetig (dal 77° Husbauer 6), Cossu 5,5; M’Poku 6; Farias 5,5, Longo 6.

    All.: Gianfranco Zola 5

    Arbitro: Dino Tommasi 5

    Ammoniti: Avelar (C), Cossu (C), Acquah (S), Romagnoli (S), Avelar (C)  Espulsi: Avelar (C)

  • Dani Alves, come Spiderman si arrampica sul bus

    Dani Alves, come Spiderman si arrampica sul bus

    Una vittoria può dare alla testa, questo è certo, soprattutto se magari non stai attraversando un momento particolarmente esaltante e la tua squadra è sotto pressione ma nessuno si poteva aspettare che Dani Alves, dopo la vittoria in Copa del Rey contro il Villareal, fosse tanto felice da arrampicarsi sul tetto del pullman che porta la squadra all’aeroporto. La semifinale vinta e di conseguenza il passaggio alla finale della coppa spagnola, per il calciatore sembra proprio essere un motivo di particolare festeggiamento.

    Un festeggiamento che è stato immortalato in un video e che sta spopolando sul web e soprattutto sui principali siti iberici. Dani Alves è un professionista serio e sempre equilibrato che è molto difficile veder andare fuori dagli schemi per questo lascia sbalordito il pubblico che ha visto il filmato e soprattutto i due commentatori che visionano il video:

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    La squadra era diretta con il pullman dentro l’aeroporto verso il volo che l’attendeva per tornare a Barcellona, il resto del team sembra tranquillo nonostante la bella vittoria dei blaugrana per 1-3 contro il Villareal. Dani Alves tranquillamente si arrampica utilizzando i vari pali di sostegno che arredano l’interno dei bus, e arriva fino al tetto, poi sembra fare alcune flessioni a testa in giù come Spiderman in un film della serie.

    Dani Alves | Foto Twitter
    Dani Alves | Foto Twitter

    La partita contro il Villareal è stata un’ottima prova di carattere per la squadra di Luis Enrique che ha resistito all’aggressività del Villareal e si è portata in vantaggio subito con Neymar. I blaugrana non si sono nemmeno scomposti dopo il pareggio momentaneo di Dos Santos e grazie alle reti di Suarez e ancora di Neymar hanno chiuso il match con un perentorio 1-3 che rimette il morale di catalani in alto e permette l’approdo in finale di Copa del Rey.

    In finale, il 30 maggio prossimo, gli uomini di Luis Enrique dovranno vedersela contro l’Athletic Bilbao, come nel 2009 e nel 2012 dove in entrambi i casi sono usciti vincitori. Infatti i baschi hanno avuto ragione di un battagliero Espanyol per 0-2, togliendo ai catalani la possibilità di assistere ad un avvincente derby in finale.

     

  • Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Parma: dal crack alla follia totale del nostro calcio

    Quello che si sta vivendo a Parma è uno spaccato, come abbiamo visto precedentemente, della difficile situazione che sta attraversando il nostro paese. Il fatto è che se è giusto e sacrosanto sbattere la testa in continuazione per risolvere situazioni che sono di vitale importanza per una Nazione è anacronistico e folle diventare pazzi per risolvere il fallimento di una società di calcio che in fondo produce spettacolo ed al limite attraverserà i difficili passi che hanno passato centinaia di altre aziende in Italia.

    Il Parma è stato mal gestito, su questo non ci sono dubbi, è stato mal venduto ed infatti i primi acquirenti dopo aver visto le sue reali condizioni sono spariti lasciando tutto a Manenti, che non si capisce con che garanzie e con che criterio abbia mai pensato di risollevare la situazione. Oggi al Parma sono interessate una miriade di componenti, le quali vogliono tutte dire la loro e chi per interesse chi per ruolo istituzionale vuole tenere in vita la società almeno fino a fine stagione. Perché?

    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter
    Tommaso Ghirardi | Foto Twitter

    Difficile diventa spiegare ad un semplice negoziante che la domenica guarda per passione e tifo magari le partite di calcio, che se non riesce a pagare la merce e ha difficoltà a rientrare di debiti contratti con un Istituto di Credito per poche decine di migliaia di Euro è costretto a chiudere la serranda dall’oggi al domani, mentre una società di calcio che contrae debiti per centinaia di milioni di Euro continua a giocare, fare spettacolo e allargare il debito negli anni. Difficile è spiegare ad un cittadino in difficoltà per pagare le bollette a fine mese perché nonostante alla luce del sole ci sia tutto questo ci siano comunque enti e personaggi vari che insistono nel voler portare avanti un carrozzone ormai defunto per la sola giustificazione della regolarità di un semplice campionato di calcio, perché alla fine solo questo è.

    Sky interviene sulla questione, e ne ha ben donde sia chiaro, perché a sua volta come migliaia di tifosi parmigiani è una delle tante parti lese di questa faccenda. La televisione ha pagato i diritti alla società Parma per trasmettere lo spettacolo che il Parma ad inizio stagione ha garantito di poter offrire all’emittente e al suo palinsesto ma a questo punto deve tornare logica e consequenziale la tematica delle proporzioni di soldi dati alle squadre di calcio sui diritti stessi.

    La Lega Calcio è evidente che attinge avida dai soldi che arrivano dalle emittenti televisive ed è altrettanto evidente che deve rispondere del fatto che i suoi appartenenti in modo poco chiaro o fraudolento contribuiscono allo sfascio di un movimento enorme che direttamente o per indotto produce e consuma denari in continuazioni ed in proporzioni bibliche. Ha senso da parte della FIGC fare un piano che prevede, attraverso la solita mutualità, l’aiuto necessario alla società per chiudere la stagione quando tanti tifosi, molta gente comune alla quale proponi il tuo show e una moltitudine di telespettatori battagliano tutti i mesi per arrivarne alla fine centellinando le spese?

    E la UEFA? Il tanto enunciato Fair-Play finanziario che ha bloccato anche l’iscrizione del Parma all’Europa League quest’anno perché si è fermato solo a quel controllo che pareva ridicolo, per un ritardato pagamento dell’IRPEF di alcuni calciatori transitati da Parma per alcuni mesi lasciando allora interdetta la Lega e la FIGC che erano a spada tratta a difesa del Parma? Evidentemente il massimo organo europeo in materia del calcio sa ma non è in grado di sapere o fa finta di non sapere tutto sulle società sue appartenenti.  Insomma le colpe sono tante, avranno alcuni nomi e cognomi ma non saranno mai divise equamente, proprio come i famosi diritti televisivi che per alcune squadre di calcio vale il monte stipendi annuale, mentre per altre non copre nemmeno un semplice trasferimento di un calciatore, alla faccia del Fair-Play finanziario.

    Quanto accaduto al Parma e quanto accadrà ai suoi ex amministratore diverrà in ogni caso fatto di cronaca, come accaduto per i casi Ferlaino, Cecchi Gori, Cragnotti, Tanzi, Gaucci, Mezzaroma e altri meno noti ma è come per calciopoli, calcioscommesse etc… un ottimo motivo ed un’occasione per fermarsi un attimo, riflettere e rifondare un movimento tentacolare e miliardario che ha già perso in partenza qualcosa di fondamentale, la credibilità.

  • Milan: Montella, Donadoni o Klopp?

    Milan: Montella, Donadoni o Klopp?

    Il Milan di Filippo Inzaghi sembra già naufragato e destinato ad una fine anticipata rispetto alle previsioni. Nel futuro rossonero sembra avere una possibile collocazione Vincenzo Montella o Roberto Donadoni ma sempre più forte arriva la voce dell’inizio di un avvicinamento tra l’entourage meneghino con Jurgen Klopp, attuale tecnico del Borussia Dortmund.

    Inzaghi era stato annunciato come l’inizio di una nuova era che prendeva sempre ispirazione da un canovaccio consolidato in casa Milan, ovvero il crearsi il tecnico vincente e del futuro in casa propria attingendo dalla sua storia. Così è stato nel recente passato con CapelloAncelotti ma anche con Seedorf e Inzaghi e così potrebbe essere in futuro pensando a Roberto Donadoni, già riavvicinato dal Milan l’estate scorsa prima della scelta condivisa sia da Barbara Berlusconi che da Adriano Galliani, su Superpippo.

    Filippo Inzaghi | Foto Twitter
    Filippo Inzaghi | Foto Twitter

    Il Milan si avvicina all’ennesima stagione incolore, dove il rischio di rimanere ancora una volta fuori dalle competizioni europee è alto e ancora una volta la piazza vuole la testa di chi ha sbagliato . L’esperienza dice che quando gli errori sono tanti e sono da attribuire a più persone la scelta del capro-espiatorio ricade sempre sulla parte più debole, che è sempre quella del tecnico in questi casi. Ecco che quindi il Milan si ritrova a lavorare duro, sia a Milanello che nei propri uffici per cercare un cambio di rotta fatto anche di conti ancora una volta da mettere a posto e tanti nuovi progetti, stadio per esempio, che devono essere realizzati tra mille difficoltà.

    Dal punto di vista del campo a Inzaghi sono dati strumenti a sufficienza per cercare di raddrizzare la stagione ma anche con i nuovi arrivi, Cerci e Destro su tutti, il trend non è cambiato, per questo la dirigenza ora cerca la guida giusta per la prossima stagione per riportare il Diavolo in alto. I nomi caldi sono tre.

    Donadoni è alle prese con il difficile momento del Parma che al tempo stesso ha una linea tracciata definita, alla quale non vuole credere nessuno ma che sembra segnata. Il tecnico dei parmigiani non vuole al momento sentire parlare di queste cose ma rappresenta la scelta che coniuga perfettamente lo stile Berlusconi-Milan portando una vecchia gloria a guidare la battaglia, inoltre non ha un ingaggio impossibile e nonostante non abbia una squadra di prima fascia fa giocare la sua squadra con equilibrio ma non difensivismo, cosa che al presidente piace.

    Vincenzo Montella è coccolato per il rinnovo di contratto dalla Fiorentina giustamente, rappresentava una prima scelta di Galliani che sposava così anche l’idea giovanile di Barbara Berlusconi. Tuttavia il tecnico campano andrebbe in rossonero con un suo schema ben definito, fatto anche di uomini di secondo piano di sua fiducia, questo vorrebbe dire un cambio radicale a partire dal tecnico in seconda (Tassotti) fino ad oggi unica vera linea di continuità tra il glorioso passato e il brutto presente sul campo.

    La terza via porta a una figura affascinante e vincente, si tratta di Jurgen Klopp attuale allenatore del Borussia Dortmund. Il tedesco piace a Barbara Berlusconi e non dispiace al Presidente, ma per Galliani si tratterebbe di una complicata gestione, a meno che, come si vocifera, lo stesso Klopp non abbia idee ben definite su anche chi portare in rossonero per il suo nuovo Milan e anche questo sarebbe però un altro blocco per il mago del mercato rossonero perché limiterebbe le sue trattative che sarebbero più gestite in stile manager dal tecnico.

    Jurgen Klopp | Foto Twitter
    Jurgen Klopp | Foto Twitter

    Insomma un ridimensionamento non da poco. Adriano Galliani, uomo di fiducia del Presidente, non si opporrà di certo e accetterà la sfida per aiutare comunque Klopp nell’intento e poi la figura del tecnico è importante proprio per il suo modo di far esprimere al meglio i giovani e non chiedere giocatori impossibili o fuori budget, quindi quanto ha fatto nel Borussia Dortmund è un ottimo biglietto da visita anche per lo stesso Galliani che pare si stia abituando all’idea.

    Insomma il Milan anche quest’anno, a metà stagione, è già al lavoro per ricostruire il proprio futuro intanto all’orizzonte c’è il Verona e il tentativo di una qualificazione per le coppe europee che sembra difficilissima ma è l’ultima richiesta fatta ad uno già sfiduciato Filippo Inzaghi.

  • Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Dybala: “Al Barcellona? Ci andrei a nuoto”

    Innocente come l’acqua che attraverserebbe se arrivasse un’offerta concreta, così Paulo Dybala, rivelazione della Serie A di quest’anno, risponde ad una domanda specifica posta in un’intervista da Radio Belgrano, emittente argentina che segue spesso i calciatori sudamericani che militano nel nostro campionato.

    L’intervista è stata ripresa dal Daily Mail che a sua volta, per via dell’interesse che hanno diversi club d’oltremanica sul giocatore del Palermo, segue passo per passo ogni vicenda che riguarda gli stesi nel Bel Paese.

    Paulo Dybala | Foto Twitter
    Paulo Dybala | Foto Twitter

    Paulo Dybala già precedentemente aveva fatto capire di preferire, qualora ci fossero le condizioni, i blaugrana o una squadra di Premier League in particolare il Manchester City che da lui sono sempre scelti anche per le partite con gli amici alla Playstation. Queste affermazioni erano apparse sul Guerin Sportivo il mese scorso ma erano state prese così come un sogno da parte di un ragazzo che si sta specchiando nel magico mare della notorietà calcistica.

    Nell’intervista più recente a Radio Belgrano, appunto, il Golden Boy rosanero mette subito le cose in chiaro:

    “Se aprirei ad un’eventuale offerta del Barcellona? Ci andrei a nuoto fino a Barcellona se arrivasse una loro chiamata. Non dovrei nemmeno cambiare la mia attrezzatura da nuoto, dopotutto avrei solo da attraversare il Mar Mediterraneo”.

    La domanda dell’emittente era specifica e riferita proprio alle sue dichiarazioni apparse sul Guerin Sportivo dove parlava di un sogno giocare nella squadra di Luis Enrique o in un team della Premier League. Secondo fonti di mercato Paulo Dybala è seguito in modo serrato da Manchester United, Manchester City, Juventus, Napoli e Borussia Dortmund ma l’ultima valutazione fatta da Zamparini (più di 50 milioni di Euro) ha lasciato interdetti tutti che ora stanno valutando.

    Intanto il ventunenne attaccante argentino a mezzo stampa si muove con questa dichiarazione d’amore per il Barcellona e sappiamo che quando c’è una trattativa di mercato ormai si deve fare i conti con tre parti in causa non più due, quindi Juventus e Napoli sono avvisate, in caso di offerta dai catalani non ci sarebbe storia, così come la valutazione di Zamparini potrebbe essere rivista al ribasso in caso di interessamento del team di Luis Enrique, proprio per volontà del giocatore.

    L’estate del mercato è ancora lontana ma pare che per Dybala e il Palermo si prospetti già un periodo molto caldo da seguire con attenzione.